L ANTROPO-POIESI (anthropos+poiein) la costruzione dell uomo

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1 Andropoiesi Samburu Isabella Nazionale, Andro-poiesi samburu. Marginalità del moranato e sospensione dell umanità, in F. Remotti, (a cura di), Forme di umanità, Bruno Mondadori, Milano, 2002, pp

2 L ANTROPO-POIESI (anthropos+poiein) la costruzione dell uomo L ipotesi centrale della teoria antropoietica di Francesco Remotti è che nessuna cultura può sfuggire al compito di dare forma secondo i propri principi agli individui che ad essa appartengono, ( Forme di Umanità p. 172).

3 Antropopoiesi Antropo-poiesi = costruire l umanità Andropoiesi = costruire gli uomini Ginecopoiesi = costruire le donne

4 Prospettiva antropopoietica Remotti afferma che le fonti della scelta della prospettiva antropopoietica sono tre:.a) il paradigma costruttivistico b) i dati etnografici mostrano che spesso nelle società è diffusa l idea di fare, fare uomini, fare umanità (riti di iniziazione). c) teoria dell incompletezza biologica della specie umana

5 La società come edificio Le scienze sociali per rappresentare la società o parte di essa ha spesso usato metafore che alludono agli edifici (metafora architettonica) Es. il marxismo (struttura e sovrastruttura) Il funzionalismo ( la struttura sociale) Lo strutturalismo di Lèvi-Strauss

6 La società come un cantiere Anni Settanta La metafora architettonica viene abbandonata a favore di immagini che mettono in evidenza le dinamiche, i processi, il mutamento: la società non è più un edificio, ma un perenne cantiere in cui si esercita una continua attività di costruzione, decostruzione, ricostruzione, ma anche di invenzione.

7 La società e la cultura come un cantiere Es. In Sudan non si nasce vergini, ma si è resi tali Donne non si nasce, si diventa, La nozione di genere, costruzione dell identità maschile e dell identità femminile. L invenzione della tradizione La nozione di tradizione come costruzione del presente

8 Il paradigma costruttivistico Il paradigma costruttivistico, (Remotti, p. 1 e p. 168) si basa sull idea che la cultura, essendo un prodotto del tutto umano, è inventata, creata, costruita.

9 i dati etnografici b) i dati etnografici mostrano che spesso nelle società è diffusa l idea di fare, fare uomini, fare umanità (riti di iniziazione). Es. presso i nande (Congo) il rito di iniziazione maschile dopo il quale si diventa uomini è pensato e raccontato come un viaggio. I circoncisori dicono che il nostro viaggio generi degli uomini

10 Incompletezza c) teoria dell incompletezza biologica della specie umana il compito insopprimibile di dare forma agli individui nasce da una qualità della specie umana che Remotti chiama incompletezza

11 Incompletezza natura biologica dell uomo sarebbe caratterizzata da lacune e carenze, tali da tendere assai problematiche e addirittura impossibile la stessa sopravvivenza biologica di una natura siffatta (Forme di umanità, p- 3) E un idea non nuova che risale al XVIII sec. (Herder) condivisa da vari antropologi (Geertz)

12 Incompletezza La sopravvivenza degli esseri umani è stata resa possibile dall intervento della cultura, che pone rimedio alle carenze e colma le lacune. La cultura completa l uomo anche sotto il profilo biologico -.

13 Incompletezza Molte società ritengono che l essere umano sia incompleto e che la società e la cultura lo completino attraverso riti, mutilazioni, prove di coraggio, dolore. (Vedi il caso delle ragazze di Hofriyat e il moranato dei samburu )

14 Plasticità Il tema della cosiddetta incompletezza biologica dell uomo e della cultura che la completa è stato ripensato in modo più coerente con i risultati delle neuroscienze attuali da alcuni allievi di Remotti (Allovio e Favole) che assumono dalle neuroscienze la nozione di plasticità delle cellule nervose.

15 Plasticità Il cervello non appare più come un organo perfettamente e definitivamente formato alla nascita o nei primi mesi di vita, bensì come una entità dinamica, capace di regressione ma anche di creare continuamente, anche in età avanzata, nuove connessioni tra le sue cellule. (Favole, Allovio, FU, p. 182)

16 Plasticità La cultura (le esperienze) completa lo sviluppo biologico interagendo con la materia (dotazione) cerebrale messa a disposizione dal patrimonio genetico: essa è incisa nell organizzazione delle sinapsi (collegamenti tra fibre nervose) del cervello. (p. 200)

17 I samburu Pastori nomadi del nord del Kenia, presso Lago Turkana. Molto simili come organizzazione socioculturale ai Masai La ricerca di I. Nazionale è soprattutto bibliografica. Ha soggiornato per due mesi in loco nel Parole chiave: antropopoiesi, riti di passaggio (Iniziazione)

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22 Struttura sociale Samburu Clan esogamici Classi d età: gruppi corporativi distinti da un nome che comprendono tutti i membri maschili della società iniziati durante uno stesso periodo (es Samburu: 1976 LKIRORO; 1990 LMEOLI..)

23 Classi d età (Africa) Implicano rapporti regolamentati con i membri della stessa classe e con quelli delle altre classi e costituiscono un meccanismo di accesso alle risorse e agli status sociali, politici e religiosi.

24 gradi d età samburu 1) NKERRA (BAMBINI) FINO A SEI ANNI 2) LAYOK (RAGAZZI INCIRCONCISI) barriera sociale 3)MORAN (GUERRIERI) 4) LPAYAN (ANZIANI)

25 I RITI DI PASSAGGIO (1906), A.VAN GENNEP ( ) LA SOCIETÀ CERCA UN EQUILIBRIO TRA MUTAMENTO, COESIONE E CONTINUITÀ E CONTROLLA ATTRAVERSO DEGLI ATTI SPECIALI L INEVITABILE CAMBIAMENTO INDIVIDUALE. LE TAPPE DELLE VITA INDIVIDUALE SONO CARATTERIZZATE DA UNA CERTA ANALOGIA NEI FINI E NEI MEZZI: IN TUTTE LE SOCIETÀ CI SONO CERIMONIE RELATIVE ALLA NASCITA, INFANZIA, PUBERTÀ SOCIALE, FIDANZAMENTO, MATRIMONIO, GRAVIDANZA, PATERNITÀ, INIZIAZIONE ALLE SOCIETÀ RELIGIOSE E FUNERALI. DI QUI L ANALOGIA CHE VAN GENNEP TROVA NELLE CERIMONIE E NEI RITI: ESSE HANNO UNO SCHEMA ANALOGO.

26 STRUTTURA DEI RITI DI PASSAGGIO 1)RITI DI SEPARAZIONE (PRELIMINARI): AGEVOLANO IL DISTACCO DELL INDIVIDUO DALLA SITUAZIONE PRECEDENTE; 2)RITI DI MARGINE (LIMINARI): COLLOCANO L INDIVIDUO IN UNO STATO DI SOSPENSIONE

27 STRUTTURA DEI RITI DI PASSAGGIO 3) RITI DI AGGREGAZIONE (POSTLIMINARI): ASSECONDANO L INTRODUZIONE DELL INDIVIDUO NEL NUOVO TERRITORIO, NEL NUOVO GRUPPO O NELLE NUOVA CATEGORIA SOCIALE.

28 I RITI DI INIZIAZIONE CATEGORIA GENERALE NELLA QUALE VENGONO COMPRESI I RITI CHE CONTRIBUISCONO A DETERMINARE NELLA PERSONA UNA PERMANENTE MODIFICAZIONE DI STATUS. (Van Gennep)

29 I RITI DI INIZIAZIONE ESSI FONDANO IN MODO DEFINITIVO UNA SERIE DI IDENTITÀ SOCIALI, SOTTOPONENDO SPESSO I CORPI A MUTILAZIONI, SCARIFICAZIONI, TATUAGGI, AFFINCHÉ CORRISPONDANO AGLI IDEALI DI UMANITÀ PRESENTI NEL GRUPPO E PORTINO IN MODO IRREVERSIBILE I SEGNI DEL LORO POSTO NELLA GERARCHIA SOCIALE.

30 I 4 gradi d età dei Samburu 1) NKERRA (BAMBINI) FINO A SEI ANNI 2) LAYOK (=RAGAZZI INCIRCONCISI) Si occupano dei vitelli e aiutano i moran a pascolare. Vivono a stretto contatto con le madri e la altre donne sposate nel villaggio. Non possono avere figli. Un tempo i loro figli venivano uccisi. (SEGUE)

31 Hanno il potere di guarire le donne sterili per la loro vicinanza con il mondo domestico femminile Si preparano a diventare moran (estrazione di due incisivi inferiori e foratura dei lobi delle orecchie per gli orecchini cilindrici d avorio dei moran)

32 Il moranato MORAN (GUERRIERI) (classe d età) (può durare anche14 anni) Circoncisione (rito di separazione) I giovani stanno per abbandonare la terra dell infanzia, la terra conosciuta (inform.) Il padrino (olpiroi) li assisterà per tutto il periodo. Durante la circoncisione i ragazzi devono mostrare coraggio, stando immobili.

33 Il moranato La ciconcisione samburu è come tutti i riti d iniziazione una separazione dalla condizione precedente, dalla fanciullezza, dalla madre, dal mondo domestico. E rappresentata come una sorte di morte del bambino e resurrezione come uomo adulto

34 Il moranato Il moran diventa adulto non gradualmente ma attraverso una serie di riti (6). Il primo è il rito delle frecce: Dopo un mese dalla circoncisione rompe con un bastone il femore di un bue sacrificato e porta della carne alla madre e fa voto di non mangiare più cibo preparato da lei e dalle altre donne del villaggio (p.80).

35 Il moranato I moran si allontanano dal villaggio e vivono insieme nella boscaglia come animali selvatici Coraggio, forza, violenza, assenza di controllo, passione e razzie. Abiti rossi e decorazioni di ocra rossa, ornamenti di perline e capelli lunghi e intrecciati Vivono in uno stato di sospensione, di marginalità, quasi in un limbo tra infanzia e maturità.

36 Il moranato Sono in rapporto con il loro padrino che li deve educare e insegnare loro NKANYT= il senso del rispetto, la qualità ideale per l uomo adulto. Sono in rapporto anche con le ragazze. Spesso hanno rapporti incestuosi con ragazze del loro stesso clan.

37 Il moranato Gradualmente attraverso i riti i moran vengono reintegrati nella comunità. Dopo i primi 7 anni possono sposarsi e avere figli Dopo i secondi 7 anni con il rito della carne vengono abiliti i tabù alimentari

38 LPAYAN =Adulti, anziani Il tempo della responsabilità: Matrimonio, paternità legale, possesso del senso del rispetto (p. 89) dell onore e delle buone maniere, autocontrollo. Partecipazione ad assemblee pubbliche dove dimostrare capacità di negoziazione tra le parti ecc.. Muta l abbigliamento: abiti incolori e larghi, teste rasate, senza decori di perline e d ocra. (p.82)

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