GLI ORGANISMI PARITETICI L esperienza Piemontese, le nuove prospettive
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- Riccardo Guidi
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1 GLI ORGANISMI PARITETICI L esperienza Piemontese, le nuove prospettive
2 Il seminario intende ripercorrere le esperienze condotte dal Comitato Paritetico Regionale dell Artigianato del Piemonte e delle sue articolazioni territoriali, evidenziando positività e criticità. Riteniamo questa la premessa necessaria per affrontare con conoscenza e coerenza i nuovi compiti affidati agli organismi paritetici dal nuovo testo unico sulla sicurezza e salute sul lavoro. 2
3 La direttiva della CEE del 1989, relativa alla partecipazione e consultazione dei lavoratori in materia di sicurezza sul lavoro, viene recepita dal D.Lgs. 626 del 1994 con l individuazione di una nuova figura, quella del: Rappresentate dei lavoratori per la sicurezza (RLS), figura che nelle imprese con meno di 15 dipendenti può essere individuata a livello territoriale (RLSt). 3
4 Mutuando la consolidata esperienza del comparto edile, l articolo 20 del D. Lgs 626 istituisce, a livello territoriale, gli organismi paritetici: costituiti tra le organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori, con funzioni di orientamento e di promozione di iniziative formative nei confronti dei lavoratori. Tali organismi sono inoltre prima istanza di riferimento in merito a controversie sorte sull'applicazione dei diritti di rappresentanza, informazione e formazione, previsti dalle norme vigenti. 4
5 L accordo nazionale: Dopo mesi di incontri fra le parti sociali, le Confederazioni dell Artigianato: Confartigianato, CNA, CASA, CLAAI e le Confederazioni dei Sindacati dei Lavoratori: CGIL, CISL, UIL siglano, il 3 settembre 1996, l accordo nazionale. Accordo che definisce puntualmente le articolazioni e le funzioni degli organismi paritetici. 5
6 6 Contenuti dell accordo - gli OPTA Nei territori, identificabili con gli ambiti provinciali, sono costituiti gli Organismi Paritetici Territoriali dell'artigianato (OPTA) I compiti affidati a questi livelli organizzativi sono riassunti: Nella promozione della prevenzione con azioni finalizzate a specifici comparti produttivi. Nella conoscenza ed analisi dei dati infortunistici e delle malattie professionali relativamente al loro ambito territoriale. Sono le sedi in cui vengono definite le esigenze formative anche sulla base delle analisi dei bacini di utenza in rapporto con enti ed osservatori di categoria.
7 Svolgono il monitoraggio dei servizi offerti dalle organizzazioni Artigiane in merito all'assistenza e consulenza in materia di sicurezza sul lavoro. Si rapportano con gli organismi di vigilanza per consentire agli stessi una attenta valutazione delle specificità di ogni singolo comparto produttivo. Raccolgono gli elenchi delle figure della sicurezza presenti nelle aziende. Sono prima istanza di riferimento in merito a controversie sorte sull'applicazione dei diritti di rappresentanza, informazione e formazione. 7
8 Contenuti dell accordo - i CPRA A livello regionale sono costituiti i Comitati Paritetici Regionali dell Artigianato (CPRA) Per questi livelli l'accordo nazionale prevede funzioni e compiti quali: Promuovere e coordinare l'attività degli OPTA. Individuare in ambito regionale i fabbisogni formativi ed informativi. Raccogliere ed archiviare le esperienze territoriali di prevenzione, al fine di diffonderle. Raccogliere i nominativi dei rappresentanti la sicurezza. 8
9 Contenuti dell accordo - i CPRA Programmare e promuovere le iniziative formative dei componenti gli OPTA e dei rappresentanti la sicurezza. Proporre moduli formativi dedicati ai lavoratori ed ai datori di lavoro. Interloquire con le istituzioni per promuovere e qualificarne le azioni, ad esempio interventi a sostegno della qualificazione, interventi che adottino criteri omogenei dei servizi di vigilanza e nei regolamenti. Effettuare il monitoraggio sulla applicazione della normativa a livello regionale. Comporre controversie non risolte a livello degli OPTA. 9
10 Attuare a livello regionale quanto le parti sociali concordano ai fini della prevenzione e miglioramento della salute e sicurezza nelle imprese. Contenuti dell accordo - i CPRA 10
11 Contenuti dell accordo - il CPNA A livello nazionale è costituito il Comitato Paritetico Nazionale dell Artigianato (CPNA) al quale sono affidate le funzioni di: Promozione degli organismi paritetici e loro monitoraggio e coordinamento. Promozione di attività formative a favore degli organismi paritetici. Raccolta e scambio di informazioni relative agli aspetti applicativi delle normative. 11
12 Contenuti dell accordo - il CPNA Iniziative nei confronti delle pubbliche amministrazioni ed istituzioni. Proposizione di linee guida e posizioni condivise in materia di sicurezza sul lavoro. Proposizione di iniziative a favore delle piccole imprese anche nel quadro delle iniziative comunitarie in materia, comprese le iniziative formative. Fornire alle parti sociali valutazioni e pareri in merito alle proposte di normativa comunitaria e nazionale. 12
13 Individuare e sottoporre a tutti i soggetti interessati i fabbisogni nazionali in campo di prevenzione e sicurezza. Contenuti dell accordo: il CPNA 13
14 Gli accordi Regionali Successivamente all accordo nazionale, nell arco di sei/ sette mesi, vengono siglati gli accordi regionali, quello Piemontese porta la data del 12 maggio Tale accordo definisce la costituzione e composizione del CPRA, l articolazione territoriale degli OPTA e la loro composizione, le procedure e la modulistica a supporto per lavoratori, loro rappresentanti, aziende e organismi paritetici. Per il Piemonte le positività e le criticità che hanno contraddistinto il lavoro degli organismi paritetici dell artigianato, in questi 12 anni, nascono anche dalle scelte fatte dalle parti sociali nell accordo del
15 Composizione degli OPTA L OPTA é costituito da 6 componenti effettivi di cui 3 in rappresentanza delle OO.AA. tenuto conto delle rappresentanze territoriali già espresse negli EBAP di bacino e 3 in rappresentanza delle OO.SS. 15
16 Composizione degli OPTA Nonostante la funzione più operativa degli OPTA, dettata dagli accordi, la composizione degli stessi è stata caratterizzata da una presenza di figure, quali i segretari provinciali delle OO.AA. e delle OO.SS., con una residuale presenza di figure con esperienze consolidate in sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. E questo un limite che dovrà essere superato con una maggiore presenza di esperti in materia. 16
17 Composizione del CPRA Piemonte Il CPRA ha sede presso l EBAP Regionale che ne curerà la segreteria. Il CPRA é costituito da 12 componenti di cui 6 in rappresentanza delle OO.AA. e 6 in rappresentanza delle OO.SS. Essi durano in carica a tempo indeterminato. 17
18 Composizione del CPRA del Piemonte E facoltà di ogni singola Organizzazione provvedere alla sostituzione dei propri rappresentanti in qualsiasi momento. Nell ambito di tale Organismo sono nominati 2 coordinatori di cui uno in rappresentanza delle OO.AA. ed uno in rappresentanza delle OO.SS. Le Parti datoriali e sindacali nominano rispettivamente, all interno della propria rappresentanza, almeno 3 esperti tecnici della materia. 18
19 Profili dei componenti il CPRA Piemonte Fin dall inizio, le Parti sociali hanno compreso l importanza che il CPRA fosse costituito da un mix di esperti delle politiche sindacali e delle politiche e dei servizi relativi alla sicurezza sul lavoro, presenti nelle rispettive Confederazioni. La scelta delle Confederazioni è stata indirizzata su coloro che nelle rispettive organizzazioni lavoravano a tempo pieno su tali problematiche. 19
20 Profili dei componenti il CPRA Piemonte In particolare gli esperti di politiche sindacali coincidono con la composizione dell Ente Bilaterale. Tale composizione ha permesso la positiva continuità nelle scelte, nei progetti, nelle canalizzazioni di finanziamenti. A supporto del proprio lavoro, all interno del CPRA, opera una commissione tecnica i cui componenti sono gli esperti dello stesso CPRA ed esperti sulla sicurezza nel lavoro delle Confederazioni artigiane e dei Sindacati dei lavoratori. 20
21 L obiettivo primario è quello di qualificare la figura di rappresentanza senza trascurare le conoscenze fondamentali relative alle norme in materia di sicurezza sul lavoro e del comparto artigiano. Quindi occorrono capacità di relazione con più soggetti, fornendo prime risposte e indicazioni nell ottica propositiva di tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori. La formazione RLSt - obiettivi 21
22 Il primo corso organizzato dal CPRA di 160 ore ha consentito di formare tutti gli RLSt del Piemonte anche con puntuali sopraluoghi nelle diverse tipologie di imprese e mestieri caratterizzanti l artigianato. Sono seguiti ulteriori corsi di aggiornamento e corsi per i nuovi RLSt, l ultimo in ordine di tempo è stato realizzato nei primi mesi del La formazione RLSt - effettuata 22
23 La formazione RLSt - effettuata A tutti i rappresentanti territoriali è stato rilasciato l attestato della avvenuta formazione ed il cartellino identificativo della loro funzione. I limiti della formazione e nella funzione degli RLSt si evidenziano nell accentuato turnover degli stessi. 23
24 Il programma formativo di 64 ore per i RLSt Il Programma è stato progettato per fornire la conoscenza delle norme e delle buone pratiche, ma anche la conoscenza dell universo artigiano e del sistema della bilateralità. 24
25 Le deleghe ed i sistemi di Gestione (SGSL), ruolo e funzioni del RLST secondo l art. 48 del Decreto 81 e secondo i vigenti accordi nazionali e regionali. 25 Il programma formativo di 64 ore per i RLSt L evoluzione storica della normativa, gli infortuni sul lavoro e del ruolo dell INAIL. I soggetti della sicurezza, le relazione tra questi, la rappresentanza, la consultazione e la partecipazione dei lavoratori, l informazione, la formazione e l addestramento. Le deleghe ed i sistemi di Gestione (SGSL), la sorveglianza sanitaria e il medico competente. Ruoli e competenze degli organismi di vigilanza.
26 Il microclima, la movimentazione dei carichi, il lavoro ai VDT, il rumore e le vibrazioni. 26 Il programma formativo di 64 ore per i RLSt La funzioni degli organismi paritetici ed il loro relazionarsi con il territorio. La formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti secondo l art. 37 del testo unico e gli accordi tra le parti. I fattori di rischio fisici, chimici, biologici, e stress lavoro correlato. Le misure di prevenzione e protezione, i DPI. Le cause degli infortuni, la sicurezza delle macchine e dell impiantistica.
27 Il programma formativo di 64 ore per i RLSt La prevenzione degli incendi e delle esplosioni, il primo soccorso. I rischio chimico viene affrontato secondo il nuovo regolamento Europeo delle Sostanze Chimiche (REACH). Metodologia della valutazione di rischi e gli obblighi correlati. 27
28 I contributi provenienti direttamente dagli accordi sulla bilateralità (EBAP Piemonte) garantiscono che presso tutti gli OPTA sia presente una postazione lavoro completa delle attrezzature informatiche e di arredamento per garantire agli RLSt di sviluppare pienamente le funzioni loro assegnate. La postazione lavoro degli RLSt 28
29 La modalità di visita degli RLSt nelle aziende Il Rappresentante territoriale comunica per iscritto alla componente datoriale dell OPTA le aziende interessate dalle visite. Il Rappresentante dell Associazione conferma la propria disponibilità entro 7 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione di cui sopra. RLSt Tecnico Associazione 29
30 La modalità di visita degli RLSt nelle aziende Il RLSt procederà, nei previsti termini temporali, nell esercizio delle sue prerogative, anche nel caso di mancata conferma. Dalle esperienze condotte è emerso 1 solo caso conflittuale. La totalità dei datori di lavoro ha giudicato positivamente metodologia e assistenza ricevuta. 30
31 Diffusione informazione sulla sicurezza sul lavoro 31 In questi 12 anni di attività la bilateralità artigiana piemontese ha redatto e diffuso in tutte le imprese del comparto artigiano oltre 350 mila copie di materiali (manuali, CD, calendari) relativi alla sicurezza sul lavoro, appositamente articolati nelle specifiche di settore. La distribuzione è avvenuta attraverso i canali postali, le strutture della bilateralità, le organizzazioni territoriali datoriali e sindacali.
32 L elaborazione dei materiali informativi e la loro stampa e diffusione La elaborazione di tutti i materiali informativi è stata realizzata dai componenti della commissione tecnica del CPRA. Sia la redazione che la stampa, sia l invio che la distribuzione degli stessi sono stati finanziati con continuità dall Ente bilaterale dell artigianato piemontese, dalla Regione Piemonte e negli ultimi 3 anni dallo stesso INAIL Piemonte. 32
33 Esperienze rilevanti - il GAO Il gruppo assistenza Olimpiadi 2006, formato da tecnici del Comitato paritetico per l edilizia della provincia di Torino e da esperti nominati dalla CPRA, ha visitato e adottato permanentemente il metodo della formazione diretta sul luogo di lavoro con tutte le figure della sicurezza in cantiere. Metodo che si è valso della esperienza di conoscenza e di relazioni con le imprese e con i lavoratori, elementi che hanno consentito una maggiore incisività. 33
34 La costituzione del Comitato Misto INAIL Piemonte Con il protocollo d Intesa del 14 marzo 2007 tra INAIL, Direzione Piemonte, CPRA e la Sezione ambiente e sicurezza ERFeA (sistema della pariteticità delle piccole e medie imprese), è stato istituito il Comitato Misto che ha lo scopo di valutare preventivamente le priorità e la coerenza dei progetti presentati all INAIL. L azione è principalmente rivolta ai lavoratori, ai loro rappresentanti aziendali e\o territoriali, ai datori di lavoro (con una particolare attenzione alle realtà produttive di piccola e piccolissima dimensione); ai datori di lavoro che svolgono direttamente la funzione di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. 34
35 La costituzione del Comitato Misto INAIL Piemonte In questo contesto il Comitato Misto del Piemonte ritiene che i progetti prioritariamente finanziabili dalla Direzione dell INAIL del Piemonte debbano rispondere ai requisiti della bilateralità ed alle finalità definite nel capoverso precedente e debbano altresì riferirsi allo sviluppo di azioni di sistema, innovazione, sperimentazione di buone pratiche e garantire la loro riproducibilità. 35
36 I progetti sviluppati con l INAIL Piemonte: Redazione, stampa e distribuzione di oltre 30 mila copie del manuale per autotrasportatori merci Redazione, stampa e distribuzione di copie dei calendari 2009 da parete e da tavolo. 36
37 I progetti attuati con l INAIL Piemonte nel La prevenzione dei disturbi muscolo scheletrici (OCRA) in 22 aziende. La realizzazione di 3 seminari indirizzati a specifiche imprese per la diffusione della formazione del regolamento europeo REACH sui prodotti chimici. La formazione di tecnici degli organismi paritetici e delle confederazioni datoriali e sindacali dell artigianato e della piccola impresa sul sistema SGSL. 37
38 I progetti in corso di attuazione Progetto pilota per la formazione in azienda di tutta la filiera delle figure della sicurezza sul lavoro, formazione non separata delle singole figure, ma formazione integrata sul luogo stesso di lavoro, indirizzato a: Lavoratori, Preposti, RLS, RLSt, RSPP, ASPP, Medico competente, Tecnici associazioni datoriali e sindacali, Dirigenti, Datori di lavoro. Progetto per l azione di sostegno alla bilateralità della sicurezza sul lavoro al fine di omogeneizzare ed accrescere le competenze dei componenti degli OPTA e delle relative segreterie. 38
39 Gli organismi paritetici e il nuovo testo unico L organizzazione e l esperienza degli organismi paritetici per l artigianato condotta in questi 12 anni è sufficiente per affrontare i nuovi compiti dettati dal D.Lgs. 81 del 2008? 39
40 40 La definizione (art. 2, comma 1, lettera ee) «organismi paritetici»: organismi costituiti a iniziativa di una o più associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, quali sedi privilegiate per: la programmazione di attività formative; l'elaborazione e la raccolta di buone prassi a fini prevenzionistici; lo sviluppo di azioni inerenti alla salute e alla sicurezza sul lavoro; l'assistenza alle imprese finalizzata all'attuazione degli adempimenti in materia; ogni altra attività o funzione assegnata loro dalla legge o dai contratti collettivi di riferimento;
41 Informazione e assistenza (art. 10) Omissis. gli organismi paritetici e gli enti di patronato svolgono, anche mediante convenzioni, attività di: informazione, assistenza, consulenza, formazione, promozione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, in particolare nei confronti delle imprese artigiane, delle imprese agricole e delle piccole e medie imprese e delle rispettive associazioni dei datori di lavoro. 41
42 Organismi paritetici - funzioni (art. 51) A livello territoriale sono costituiti gli organismi paritetici. Fatto salvo quanto previsto dalla contrattazione collettiva, gli organismi paritetici sono prima istanza di riferimento in merito a controversie sorte sull'applicazione dei diritti di rappresentanza, informazione e formazione, previsti dalle norme vigenti. Gli organismi paritetici possono supportare le imprese nell'individuazione di soluzioni tecniche e organizzative dirette a garantire e migliorare la tutela della salute e sicurezza sul lavoro. 42
43 43 Organismi paritetici - funzioni (art. 51) Gli organismi paritetici, purché dispongano di personale con specifiche competenze tecniche in materia di salute e sicurezza sul lavoro, possono effettuare, nei luoghi di lavoro rientranti nei territori e nei comparti produttivi di competenza, sopralluoghi per supportare le imprese nella individuazione di soluzioni tecniche ed organizzative migliorative. Gli organismi paritetici trasmettono ai Comitati regionali per la sicurezza una relazione annuale sull'attività svolta. Gli organismi paritetici comunicano alle aziende i cui lavoratori hanno indicato la loro scelta per il RLSt i nominativi degli stessi rappresentanti. Analoga comunicazione effettuano nei riguardi degli organi di vigilanza territorialmente competenti.
44 Che fare? Riteniamo che per soddisfare ed accrescere funzioni e ruoli affidate ai comitati paritetici dalla nuovo testo unico, per non svuotare il lavoro sviluppato in questi anni anche nei livelli locali, occorra: Accrescere il ruolo del CPNA, superando i limiti derivati dalla diversità di adesione al sistema delle singole confederazioni, giungendo rapidamente ad un nuovo accordo nazionale applicativo che tenga conto delle positive esperienze condotte. 44
45 Che fare? Determinare uno sviluppo omogeneo dei CPRA e degli OPTA, sia in termini organizzativi che di professionalità, potenziando un sistema che può ricevere, dallo scambio di relazioni e di esperienze, contributi simili a quelli registrati nella pariteticità del comparto edile. Perseguire ed applicare quanto già definito nell accordo nazionale ed in quelli regionali degli anni 90. Definire le modalità finanziarie con le quali il sistema della pariteticità può reggersi. 45
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