Dipartimento di Statistica e Matematica Applicata all Economia Università Di Pisa

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1 PROVINCIA DI PISA SEZIONE CONOSCITIVA DELL Dipartimento di Statistica e Matematica Applicata all Economia Università Di Pisa I COMUNI DELLA PROVINCIA DI PISA E GLI INTERVENTI IN MATERIA DI SICUREZZA I PRIMI SEI ANNI DI APPLICAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 38/21 INTERVENTI REGIONALI A FAVORE DELLE POLITICHE LOCALI PER LA SICUREZZA DELLA COMUNITA TOSCANA DOCUMENTAZIONE STATISTICA PERIODO Aprile 27

2 Breve nota di commento Questa documentazione statistica ha lo scopo di illustrare l attività dei Comuni della provincia di Pisa in merito ai primi sei anni di attuazione della Legge Regionale 38/21 Interventi regionali a favore delle politiche locali per la sicurezza della comunità toscana. Le informazioni sono state desunte dagli atti ufficiali della Regione Toscana. L attività di ricerca è stata svolta da Adelaide Brancati, coordinatrice delle attività dell Osservatorio per la Sicurezza Urbana della Provincia di Pisa, i dati sono stati elaborati da Linda Porciani, dottoranda di ricerca che collabora con il Dipartimento di Statistica e Matematica Applicata all Economia dell Università di Pisa. Il lavoro è stato coordinato da Odo Barsotti e da Laura Lecchini docenti del Dipartimento di Statistica e Matematica Applicata all Economia. Dei 39 comuni della provincia di Pisa, 13, con una popolazione pari al 57% del totale provinciale, hanno usufruito tutti gli anni nel periodo del finanziamento regionale; 9, con una popolazione pari al 3% del totale, ne hanno usufruito solo alcuni anni e 17, con una popolazione pari al 13% del totale, non hanno mai usufruito del finanziamento regionale. I progetti, presentati dai Comuni singolarmente, in associazione o in consorzio, che hanno ottenuto i contributi in base alla Legge regionale 38/21 nel periodo sono stati 63. L ammontare globale del finanziamento - che copre non più del 6% della spesa prevista per i progetti - è stato di poco meno di 1 milione di euro, pari al 7,7% dell intero finanziamento regionale (circa 13 milioni di euro). La popolazione residente dei Comuni della provincia che hanno ottenuto il finanziamento, invece, rappresenta in media nel periodo circa l 11% della popolazione degli Enti Locali beneficiari dell intera regione. I 63 progetti si compongono complessivamente di 26 interventi, classificati in sette tipologie, e, all interno di ciascuna tipologia, in varie aree di azione, sulla base di quanto stabilito dalla delibera regionale n. 199/23. Gli interventi si sono indirizzati prevalentemente verso la tipologia B Rafforzamento della vigilanza e attivazione dei servizi comunali (il 35% del totale) e la tipologia D Potenziamento della polizia municipale (il 29% del totale). Il restante 36% degli interventi ha riguardato la tipologia A Rafforzamento della prevenzione sociale e territoriale (15%), la tipologia E Prevenzione e mediazione dei conflitti e reinserimento sociale (11%), la tipologia C Soccorso alle persone e sorveglianza degli spazi pubblici (7%) e la tipologia G Assistenza e aiuto alle vittime di reati (3%). Nessun intervento è stato fatto nella tipologia F Prevenzione e riduzione dei danni derivanti da atti incivili. La peculiarità degli interventi può essere meglio compresa se si analizza come essi si sono distribuiti nelle specifiche aree di azione per ogni tipologia. Si osserva allora come, nell intero periodo 21-26, 6 interventi della tipologia B ogni 1 (44 su 72) si siano riferiti ad azioni volte ad incrementare la presenza e la vigilanza sul territorio da parte degli operatori della polizia municipale, in funzione di prevenzione dei comportamenti illeciti, di rassicurazione sociale, di aiuto alle persone in difficoltà e tempestiva attivazione dei servizi degli Enti locali rivolti ai cittadini (area B2) e poco meno di 3 ogni 1 (21 su 72) ad iniziative volte a realizzare servizi di vigilanza davanti alle scuole o nei giardini pubblici, effettuati da operatori sociali o educativi o da operatori della polizia municipale, in funzione di tutela assistenza e di rassicurazione dei bambini, delle persone anziane e delle famiglie 2

3 (area B3); come nella tipologia D siano stati privilegiati gli interventi (34 su 59, ossia poco meno di 6 ogni 1) rivolti all acquisizione e alla modernizzazione delle dotazioni tecniche e strumentali della polizia municipale, finalizzati alla migliore operatività dei servizi di competenza propria della polizia municipale (area D1); come nella tipologia A circa 4 interventi su 1 (12 su 32) siano stati rivolti alla prevenzione delle cause sociali dei comportamenti di vandalismo e di bullismo giovanile e alla prevenzione dei rischi in attività criminose degli autori di detti comportamenti (area A9); come nella tipologia E 3 interventi su 4 (17 su 23) abbiano riguardato iniziative di educazione alla legalità (area E5); ed infine, come nell ambito della tipologia C, siano stati privilegiati gli interventi (1 su 14) volti all installazione di strumenti di videosorveglianza di monumenti o di spazi pubblici (area C2). Da notare che la metà degli interventi ha riguardato solo tre aree di azione delle 27 in cui si articolano le 7 tipologie: l incremento della presenza e della vigilanza sul territorio in funzione di prevenzione di comportamenti illeciti, di rassicurazione sociale, di aiuto alle persone in difficoltà (B2), l acquisizione e la modernizzazione delle dotazioni tecniche e strumentali della polizia municipale (D1) e la realizzazione di servizi di vigilanza davanti alle scuole e nei giardini pubblici (B3). Per un analisi più dettagliata si rimanda alla documentazione statistica di seguito riportata. La documentazione è suddivisa in due parti. La prima parte comprende i dati aggregati dei Comuni della provincia di Pisa che nel periodo hanno usufruito del contributo finanziario in base alla Legge Regionale 38/21; la seconda parte i dati per singoli Comuni, per Associazioni e Consorzi di Comuni. La prima parte è suddivisa nelle seguenti quattro sezioni: 1 I Comuni della provincia di Pisa: progetti che hanno usufruito del contributo finanziario; forme di presentazione dei progetti; ammontare del contributo ricevuto; confronti con la situazione dei Comuni della Toscana 2 I Comuni della provincia di Pisa: la tipologia degli interventi 3 I Comuni della provincia di Pisa: le aree di azione 4 Un confronto tra i Comuni della Provincia di Pisa e gli Enti locali della Regione Toscana nel triennio 23-25: tipologie ed aree di azione degli interventi La seconda parte è suddivisa nelle seguenti due sezioni: 1 Un quadro di sintesi dell utilizzo della L. REG. 38/21 da parte dei Comuni 2 Le schede per Comune, Associazione e Consorzio. 3

4 INDICE PARTE I PROVINCIA DI PISA. DATI AGGREGATI DEI COMUNI SEZIONE 1 I Comuni della provincia di Pisa: progetti che hanno usufruito del contributo finanziario; forme di presentazione dei progetti; ammontare del contributo ricevuto; confronti con la situazione degli Enti locali della Toscana Tabella 1 Numero dei Comuni che hanno usufruito del contributo, popolazione residente, incidenza sulla popolazione provinciale, superficie, incidenza sulla superficie provinciale ed ammontare del contributo. Anni Grafico 1 Numero dei Comuni della provincia di Pisa beneficiari del contributo in base alla L. REG. 38/21. Anni Grafico 2 - Numero dei Comuni beneficiari del contributo in base alla L. REG. 38/21, secondo le forme di presentazione del progetto. Anni Grafico 3 Contributo medio per residente degli EELL beneficiari del contributo in base alla L. REG. 38/21. Anni Tabella 2 - Numero dei Comuni beneficiari del contributo in base alla L. REG. 38/21, secondo le forme di presentazione del progetto, e numero dei progetti. Anni Tabella 3 Numero EELL beneficiari del contributo in base alla L. REG. 38/21 e ammontare del contributo. Incidenza % degli EELL beneficiari della Toscana sul totale regionale e incidenza % dei Comuni beneficiari della provincia di Pisa sul totale provinciale. Anni Tabella 4 Incidenza % del numero dei Comuni beneficiari del contributo della provincia di Pisa sul totale degli EELL beneficiari del contributo dell intera regione (A). Incidenza % della popolazione residente dei Comuni beneficiari della provincia di Pisa sul totale della popolazione residente degli EELL beneficiari dell intera regione (B). Incidenza % dell ammontare del contributo ottenuto dai Comuni della provincia di Pisa sul totale dell ammontare del contributo regionale (C). Anni Tabella 5 Popolazione residente degli EELL toscani beneficiari del contributo in base alla L. REG. 38/21 (A). Incidenza % sul totale della popolazione regionale residente (B) e contributo medio per residente degli EELL beneficiari (C). Anni Tabella 6 - Popolazione residente dei Comuni della provincia di Pisa beneficiari del contributo in base alla L. REG. 38/21 (A). Incidenza % sul totale della popolazione provinciale (B) e contributo medio per residente dei Comuni beneficiari (C). Anni SEZIONE 2 - I Comuni della provincia di Pisa: la scelta della tipologia di intervento Tabella 7 La scelta della tipologia di intervento. Anni Grafico 4 Il peso delle singole tipologie nell intero periodo Grafico 5 La scelta della tipologia di intervento per anno. Anni Grafico 6 Distribuzione % delle tipologie di intervento per anno. Anni

5 SEZIONE 3 - I Comuni della provincia di Pisa: le aree di azione degli interventi Grafico 7 Tipologia A RAFFORZAMENTO DELLA PREVENZIONE SOCIALE E TERRITORIALE (15,5% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nell intero periodo Grafico 8 Tipologia B RAFFORZAMENTO DELLA VIGILANZA E ATTIVAZIONE DEI SERVIZI COMUNALI (34,9% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nell intero periodo Grafico 9 - Tipologia C SOCCORSO ALLE PERSONE E SORVEGLIANZA DI SPAZI PUBBLICI (6,8% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nell intero periodo Grafico 1 Tipologia D POTENZIAMENTO DELLA POLIZIA MUNICIPALE (28,6% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nell intero periodo Grafico 11 Tipologia E PREVENZIONE E MEDIAZIONE DEI CONFLITTI E REINSERIMENTO SOCIALE (11,2% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nell intero periodo Tabella 8 Numero di interventi per tipologia realizzati nell intero periodo Grafico 12 Interventi di tutte le tipologie per area di azione nell intero periodo SEZIONE 4 - Un confronto tra i Comuni della Provincia di Pisa e gli Enti locali della Regione Toscana nel triennio 23-25: tipologie ed aree di azione degli interventi I COMUNI DELLA PROVINCIA DI PISA Tabella 9 Numero di interventi per tipologia nel triennio Comuni provincia Pisa...25 Grafico 13 Distribuzione percentuale degli interventi per tipologia nel triennio Grafico 14 - Tipologia B RAFFORZAMENTO DELLA VIGILANZA E ATTIVAZIONE DEI SERVIZI COMUNALI (38% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio Grafico 15 - Tipologia D POTENZIAMENTO DELLA POLIZIA MUNICIPALE (27,8% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio Grafico 16 - Tipologia E PREVENZIONE E MEDIAZIONE DEI CONFLITTI E REINSERIMENTO SOCIALE (13,9% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio Grafico 17 - Tipologia A RAFFORZAMENTO DELLA PREVENZIONE SOCIALE E TERRITORIALE (1,1% degli interventi del totale delle tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio Grafico 18 - Tipologia C SOCCORSO ALLE PERSONE E SORVEGLIANZA DI SPAZI PUBBLICI (8,9% degli interventi del totale delle tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio GLI ENTI LOCALI DELLA TOSCANA Grafico 19 Distribuzione percentuale degli interventi per tipologia nel triennio Grafico 2 - Tipologia D POTENZIAMENTO DELLA POLIZIA MUNICIPALE (3,6% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio

6 Grafico 21 - Tipologia B RAFFORZAMENTO DELLA VIGILANZA E ATTIVAZIONE DEI SERVIZI COMUNALI (27,53% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio Grafico 22 - Tipologia A RAFFORZAMENTO DELLA PREVENZIONE SOCIALE E TERRITORIALE (17,63% degli interventi del totale delle tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio Grafico 23 - Tipologia E PREVENZIONE E MEDIAZIONE DEI CONFLITTI E REINSERIMENTO SOCIALE (14,67% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio Grafico 24 - Tipologia C SOCCORSO ALLE PERSONE E SORVEGLIANZA DI SPAZI PUBBLICI (5% degli interventi del totale delle tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio Grafico 25 - Tipologia G ASSSITENZA ED AIUTO ALLE VITTIME DEI REATI (3,18% degli interventi del totale delle tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio PARTE II I DATI PER SINGOLI COMUNI, ASSOCIAZIONI E CONSORZI DI COMUNI DELLA PROVINCIA DI PISA SEZIONE 1 Un quadro di sintesi dell utilizzo della L. REG. 38/21 Tabella 1 Comuni che non hanno usufruito del contributo in base alla L.REG. 38/21 nel periodo 21/26 secondo alcune caratteristiche socio-demografiche...34 Tabella 11 - Comuni che hanno usufruito ogni anno del contributo in base alla L.REG. 38/21 nel periodo 21/ Tabella 12 - Comuni che hanno usufruito alcuni anni del contributo in base alla L.REG. 38/21 nel periodo 21/ COMUNE DI CASCINA...38 COMUNE DI PISA...39 COMUNE DI PONSACCO...4 COMUNE DI PONTEDERA...41 COMUNE DI SAN GIULIANO TERME...42 COMUNE DI SAN MINIATO...43 COMUNE DI SANTA CROCE SULL ARNO...44 COMUNE DI SANTA MARIA A MONTE...45 COMUNE DI VECCHIANO...46 COMUNE DI VOLTERRA...47 ASSOCIAZIONE COMUNI DI CALCI, CASCINA, VICOPISANO, VECCHIANO, SAN GIULIANO TERME...48 ASSOCIAZIONE COMUNI DI CAPANNOLI, CHIANNI, LAJATICO, PALAIA, PECCIOLI, TERRICCIOLA...49 ASSOCIAZIONE COMUNI DI CASCIANA TERME E LARI...5 ASSOCIAZIONE COMUNI DI CASTELFRANCO DI SOTTO E MONTOPOLI IN VAL D ARNO...51 ASSOCIAZIONE COMUNI DI CASTELFRANCO DI SOTTO, MONTOPOLI IN VAL D ARNO E SANTA MARIA A MONTE...52 CONSORZIO ALTA VALDERA

7 PARTE I PROVINCIA DI PISA DATI AGGREGATI DEI COMUNI 7

8 SEZIONE 1 - I Comuni della provincia di Pisa: progetti che hanno usufruito del contributo finanziario; forme di presentazione dei progetti; ammontare del contributo ricevuto; confronti con la situazione degli Enti locali della Toscana Tabella 1 Numero dei Comuni che hanno usufruito del contributo, popolazione residente, incidenza sulla popolazione provinciale, superficie, incidenza sulla superficie provinciale ed ammontare del contributo. Anni % sul totale pop. Superficie % sul totale sup. ANNO N.Comuni Popolazione Contributo provinciale (km²) provinciale , 135,69 53, , ,2 49, , ,63 6, , ,63 6, , ,97 54, , 1249,71 51, FONTE: Ns elaborazione su dati Regione Toscana e ISTAT Grafico 1 Numero dei Comuni della provincia di Pisa beneficiari del contributo in base alla L. REG. 38/21. Anni N. COMUNI FONTE: Ns elaborazione su dati Regione Toscana 8

9 Tabella 2 - Numero dei Comuni beneficiari del contributo in base alla L. REG. 38/21, secondo le forme di presentazione del progetto, e numero dei progetti. Anni Comuni Comuni Comuni TOTALE TOTALE ANNO associati consorziati Singoli COMUNI PROGETTI FONTE: Ns elaborazione su dati Regione Toscana Grafico 2 - Numero dei Comuni beneficiari del contributo in base alla L. REG. 38/21, secondo le forme di presentazione del progetto. Anni ANNO 21 ANNO 22 ANNO 23 SINGOLARMENTE 9 ASSOCIAZIONE 8 SINGOLARMENTE 6 ASSOCIAZIONE 1 SINGOLARMENTE 7 ASSOCIAZIONE 15 ANNO 24 ANNO 25 ANNO 26 SINGOLARMENTE 7 ASSOCIAZIONE 9 ASSOCIAZIONE 3 ASSOCIAZIONE 3 CONSORZIO 6 SINGOLARMENTE 9 CONSORZIO 6 SINGOLARMENTE 8 CONSORZIO 6 FONTE: Ns elaborazione su dati Regione Toscana 9

10 Tabella 3 Numero EELL beneficiari del contributo in base alla L. REG. 38/21 e ammontare del contributo. Incidenza % degli EELL beneficiari della Toscana sul totale regionale e incidenza % dei Comuni beneficiari della provincia di Pisa sul totale provinciale. Anni Regione Toscana Provincia Pisa Anno EELL % EELL beneficiari Comuni % Comuni beneficiari sul Contributo Contributo beneficiari ** sul tot. regionale beneficiari tot. provinciale , , , , , , , , , , * , , * Le informazioni dell'anno 26 sono tratte dal Decreto Reg. 24 novembre 26, n ** Comuni e Comunità Montane FONTE: NS ELABORAZIONE SU DATI REGIONE TOSCANA Tabella 4 Incidenza % del numero dei Comuni beneficiari del contributo della provincia di Pisa sul totale degli EELL beneficiari del contributo dell intera regione (A). Incidenza % della popolazione residente dei Comuni beneficiari della provincia di Pisa sul totale della popolazione residente degli EELL beneficiari dell intera regione (B). Incidenza % dell ammontare del contributo ottenuto dai Comuni della provincia di Pisa sul totale dell ammontare del contributo regionale (C). Anni Provincia Pisa Anno Incidenza % Incidenza % Incidenza % Comuni (A) Popolazione (B) Contributo (C) 21 14,41 1,95 8, ,3 8,7 7, ,57 11,7 7, ,7 1,86 7, ,52 12,11 8, ,32 1,76 7,47 FONTE: NS ELABORAZIONE SU DATI REGIONE TOSCANA E ISTAT 1

11 Tabella 5 Popolazione residente degli EELL toscani beneficiari del contributo in base alla L. REG. 38/21 (A). Incidenza % sul totale della popolazione regionale residente (B) e contributo medio per residente degli EELL beneficiari (C). Anni Regione Toscana ANNO Popolazione Incidenza % Contributo (A) Popolazione (B) medio/residente (C) ,33, ,61, ,47, ,94, ,14, ,43,48 FONTE: NS ELABORAZIONE SU DATI REGIONE TOSCANA E ISTAT Tabella 6 - Popolazione residente dei Comuni della provincia di Pisa beneficiari del contributo in base alla L. REG. 38/21 (A). Incidenza % sul totale della popolazione provinciale (B) e contributo medio per residente dei Comuni beneficiari (C). Anni Provincia Pisa ANNO Popolazione Incidenza % Contributo (A) Popolazione (B) medio/residente (C) ,, ,24, ,79, ,39, ,77, ,,34 FONTE: NS ELABORAZIONE SU DATI REGIONE TOSCANA E ISTAT 11

12 Grafico 3 Contributo medio per residente degli EELL beneficiari del contributo in base alla L. REG. 38/21. Anni ,,9 REGIONE TOSCANA PROVINCIA DI PISA,8,7,6 EURO,5,4,3,2,1, FONTE: NS ELABORAZIONE SU DATI REGIONE TOSCANA E ISTAT 12

13 Sezione 2- I Comuni della provincia di Pisa: la scelta della tipologia di intervento Tabella 7 La scelta della tipologia di intervento. Anni ANNO FONTE: NS ELABORAZIONE SU DATI REGIONE TOSCANA TIPOLOGIA A B C D E F G A. RAFFORZAMENTO DELLA PREVENZIONE SOCIALE E TERRITORIALE B. RAFFORZAMENTO DELLA VIGILANZA E ATTIVAZIONE DEI SERVIZI COMUNALI C. SOCCORSO ALLE PERSONE E SORVEGLIANZA DI SPAZI PUBBLICI D. POTENZIAMENTO DELLA POLIZIA MUNICIPALE E. PREVENZIONE E MEDIAZIONE DEI CONFLITTI E REINSERIMENTO SOCIALE F. PREVENZIONE E RIDUZIONE DEI DANNI DERIVANTI DA ATTI INCIVILI G. ASSISTENZA E AIUTO ALLE VITTIME DI REATI TOTALE Totale Grafico 4 Il peso delle singole tipologie nell intero periodo ,7% 5 3,% Frequenza della scelta della tipologia ,6% 12,% 6,7% 4,% B. RAFFORZAMENTO VIGILANZA E ATTIVAZIONE SERVIZI COMUNALI D. POTENZIAMENTO POLIZIA MUNICIPALE A. RAFFORZAMENTO PREVENZIONE SOCIALE E TERRITORIALE E. PREVENZIONE E MEDIAZIONE CONFLITTI E REINSERIMENTO SOCIALE C. SOCCORSO ALLE PERSONE E SORVEGLIANZA SPAZI PUBBLICI G. ASSISTENZA E AIUTO ALLE VITTIME DI REATI FONTE: NS ELABORAZIONE SU DATI REGIONE TOSCANA 13

14 Grafico 5 La scelta della tipologia di intervento per anno. Anni Frequenza della scelta della tipologia FONTE: NS ELABORAZIONE SU DATI REGIONE TOSCANA A. RAFFORZAMENTO PREVENZIONE SOCIALE E TERRITORIALE B. RAFFORZAMENTO VIGILANZA E ATTIVAZIONE SERVIZI COMUNALI C. SOCCORSO ALLE PERSONE E SORVEGLIANZA SPAZI PUBBLICI D. POTENZIAMENTO POLIZIA MUNICIPALE E. PREVENZIONE E MEDIAZIONE CONFLITTI E REINSERIMENTO SOCIALE F. PREVENZIONE E RIDUZIONE DANNI DA ATTI INCIVILI G. ASSISTENZA E AIUTO ALLE VITTIME DI REATI Grafico 6 Distribuzione % delle tipologie per anno. Anni ,1% 39,1% 8,7% 3,4% 8,7% 9,1% 36,4% 15,1% 21,2% 18,2% 25 12,5% 41,6% 4,2% 29,2% 12,5% 24 9,1% 36,4% 4,5% 36,4% 9,1% 4,5% 23 1,% 35,% 5,% 35,% 1,% 5,% 22 21,4% 21,4% 32,2% 1,7% 14,3% 21 % 2% 4% 6% 8% 1% 14

15 SEZIONE 3 - I Comuni della provincia di Pisa: le aree di azione degli interventi Nell ambito di ciascuna tipologia gli interventi sono stati classificati in specifiche aree di azione, per coglierne con più dettaglio le peculiarità. Tipologia A RAFFORZAMENTO DELLA PREVENZIONE SOCIALE E TERRITORIALE (15,5% degli interventi di tutte le tipologie). Le aree di azione che formano la tipologia A sono 11. Gli interventi di questa tipologia classificati secondo le aree si azione sono stati 32 nell intero periodo Nella tabella seguente si riporta la ripartizione degli interventi nelle varie aree di azione: ANNO A1 A2 A3 A4 A5 A6 A7 A8 A9 A1 A11 TOTALE TOTALE A1. Interventi di riqualificazione urbanistica e di rivitalizzazione di parti del territorio e degli spazi pubblici, con iniziative di animazione, di ampliamento dell illuminazione pubblica, di adeguamento delle strutture architettoniche, di realizzazione di percorsi pedonali protetti per soggetti deboli, di accelerazione dei procedimenti per il ripristino, la manutenzione e la tutela del decoro e della fruibilità degli spazi, in funzione specifica di miglioramento delle condizioni di sicurezza e di estensione della libertà di movimento delle persone. A2. Interventi di prevenzione nel tessuto sociale ed economico dei fenomeni di usura, racket, riciclaggio di denaro illecito, e in generale di criminalità organizzata A3. Interventi di prevenzione nel tessuto sociale di specifici fenomeni di criminalità predatoria A4. Interventi di prevenzione delle cause sociali della prostituzione e di prevenzione dei rischi di vittimizzazione o di coinvolgimento in attività criminose dei soggetti che la praticano A5. Interventi di prevenzione delle cause sociali e delle conseguenze sulle persone dei reati connessi allo sfruttamento del lavoro A6. Interventi di prevenzione delle cause sociali e delle conseguenze sulle persone dei fenomeni di riduzione in schiavitù A7. Interventi di prevenzione delle cause sociali e delle conseguenze sulle persone dei fenomeni di abuso e violenza sessuale. A8. Interventi di prevenzione delle cause sociali e delle conseguenze sulle persone dei fenomeni di razzismo e in generale di intolleranza delle diversità. A9. Interventi di prevenzione delle cause sociali dei comportamenti di vandalismo e dei comportamenti di bullismo giovanile e di prevenzione dei rischi di coinvolgimento in attività criminose degli autori di detti comportamenti. A1. Interventi di prevenzione delle cause sociali e delle conseguenze sui minori dei fenomeni di abuso o di abbandono. A11. Interventi di prevenzione delle cause sociali della tossicodipendenza e la prevenzione dei rischi di vittimizzazione o di coinvolgimento in attività criminose dei soggetti tossicodipendenti. 15

16 Grafico 7 Tipologia A RAFFORZAMENTO DELLA PREVENZIONE SOCIALE E TERRITORIALE (15,5% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nell intero periodo A9.VANDALISMO BULLISMO % 2 A1.RIQUALIFIC. URBANISTICA 15 A1.ABUSO MINORI 1 A3.CRIM. PREDATORIA A5.SFRUTT. LAVORO A8.RAZZISMO 5 A2. CRIM. ORGANIZZATA A6.SCHIAVITU' A7.ABUSO SESSUALE 16

17 Tipologia B RAFFORZAMENTO DELLA VIGILANZA E ATTIVAZIONE DEI SERVIZI COMUNALI (34,9% degli interventi di tutte le tipologie). Le aree di azione che formano la tipologia B sono 3. Gli interventi di questa tipologia classificati secondo le aree si azione sono stati 72 nell intero periodo Nella tabella seguente si riporta la ripartizione degli interventi nelle varie aree di azione: ANNO B1 B2 B3 TOTALE TOTALE B1. Interventi volti ad incrementare la presenza, la qualità e la frequenza degli interventi di assistenti sociali o di altri qualificati operatori sociali sul territorio, con capacità di tempestiva attivazione dei servizi degli enti locali rivolti alle persone. B2. Interventi volti ad incrementare la presenza e la vigilanza sul territorio, anche mediante estensione dei turni di servizio rispetto a quelli attivati nell anno precedente a quello di presentazione del progetto, da parte degli operatori della polizia municipale, in funzione di prevenzione dei comportamenti illeciti, di rassicurazione sociale, di aiuto alle persone in difficoltà e tempestiva attivazione dei servizi degli enti locali rivolti ai cittadini; a tal fine è considerata anche l eventuale esternalizzazione di servizi di custodia di edifici e beni ad uso pubblico, anche mediante l utilizzo di imprese di vigilanza private, quando è previsto e quantificato il conseguente incremento della presenza e della vigilanza sul territorio da parte degli operatori della polizia municipale. B3. Interventi volti a realizzare servizi di animazione o di vigilanza davanti alle scuole o nei giardini pubblici, effettuati da operatori sociali o educativi o da operatori della polizia municipale, in funzione di tutela, di assistenza e di rassicurazione dei bambini, delle persone anziane, delle famiglie. Grafico 8 Tipologia B RAFFORZAMENTO DELLA VIGILANZA E ATTIVAZIONE DEI SERVIZI COMUNALI (34,9% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nell intero periodo B2.VIGILANZA TERRITORIO 5 4 % 3 B3.VIGILANZA SCUOLE/GIARDINI 2 1 B1.PRESENZA OP.SOCIALI 17

18 Tipologia C SOCCORSO ALLE PERSONE E SORVEGLIANZA DI SPAZI PUBBLICI (6,8% degli interventi di tutte le tipologie). Le aree di azione che formano la tipologia C sono 2. Gli interventi di questa tipologia classificati secondo le aree si azione sono stati 14 nell intero periodo Nella tabella seguente si riporta la ripartizione degli interventi nelle varie aree di azione: ANNO C1 C2 TOTALE TOTALE C1. Interventi volti all installazione di colonnine di soccorso, o di altri strumenti tecnici aventi finalità similari, in spazi pubblici. C2. Interventi volti all installazione di strumenti di videosorveglianza di monumenti o di spazi pubblici. Grafico 9 - Tipologia C SOCCORSO ALLE PERSONE E SORVEGLIANZA DI SPAZI PUBBLICI (6,8% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nell intero periodo C2.VIDEOSORVEGLIANZA 6 5 % 4 3 C1.COLONNINE SOCCORSO

19 Tipologia D POTENZIAMENTO DELLA POLIZIA MUNICIPALE (28,6% degli interventi di tutte le tipologie). Le aree di azione che formano la tipologia D sono 3. Gli interventi di questa tipologia classificati secondo le aree si azione sono stati 59 nell intero periodo Nella tabella seguente si riporta la ripartizione degli interventi nelle varie aree di azione: ANNO D1 D2 D3 D4* D5* TOTALE TOTALE D1. Interventi volti all acquisizione e alla modernizzazione delle dotazioni tecniche e strumentali della polizia municipale, finalizzati alla migliore operatività dei servizi di competenza propria della polizia municipale. D2. Interventi volti all acquisizione delle dotazioni tecniche e strumentali, nei limiti stabiliti dal precedente n. D.1, per l eventuale attivazione di modelli operativi di polizia locale di prossimità, come il vigile di quartiere. D3. Interventi volti al miglioramento dell efficienza delle sale operative della polizia municipale e al loro collegamento con le sale operative della Polizia di Stato, dell Arma dei Carabinieri, della Guardia di finanza, e con altri organismi pubblici preposti alla tutela dei beni e delle persone. Rientrano tra detti interventi quelli relativi alla ristrutturazione o acquisizione di immobili destinati alle sale operative solo se finalizzati al miglioramento dell efficienza delle sale operative e al collegamento tecnico con le sale operative delle forze di polizia di sicurezza. *Le aree di intervento D4 e D5 non compaiono nella delibera.reg. 1999/23, che definisce le tipologie e le aree di azione degli interventi. Grafico 1 Tipologia D POTENZIAMENTO DELLA POLIZIA MUNICIPALE (28,6% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nell intero periodo D1.ACQUISTO DOTAZIONI P.M. 6 5 % D3.SALE OPERATIVE D2.POLIZIA LOCALE PROSSIMITA' 1 19

20 Tipologia E PREVENZIONE E MEDIAZIONE DEI CONFLITTI E REINSERIMENTO SOCIALE (11,2% degli interventi di tutte le tipologie). Le aree di azione che formano la tipologia E sono 5. Gli interventi di questa tipologia classificati secondo le aree si azione sono stati 23 nell intero periodo Nella tabella seguente si riporta la ripartizione degli interventi nelle varie aree di azione ANNO E1 E2 E3 E4 E5 TOTALE TOTALE E1. Interventi volti a promuovere la convivenza interculturale, in funzione di prevenzione e mediazione di conflitti sociali e culturali in essere o potenziali. E2. Interventi volti a promuovere la crescita delle relazioni personali e di gruppo e lo sviluppo del vivere in comunità, in funzione di prevenzione e mediazione di conflitti sociali e culturali in essere o potenziali. E3. Interventi volti ad attivare misure di integrazione sociale e civile degli stranieri, finalizzate a prevenire il rischio di coinvolgimento in situazioni illegali, a sviluppare l autonomia nella tutela dei diritti, a promuovere la conoscenza e le opportunità di accesso agli strumenti di tutela attivati dagli enti locali. E4. Interventi volti ad attivare iniziative per il reinserimento sociale dei detenuti o degli ex detenuti E5. Interventi volti ad attivare iniziative di educazione alla legalità. Grafico 11 Tipologia E PREVENZIONE E MEDIAZIONE DEI CONFLITTI E REINSERIMENTO SOCIALE (11,2% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nell intero periodo E5.EDUCAZIONE LEGALITA' % E2.CRESCITA RELAZIONI INTERPERSONALI E3.INTEGRAZIONE STRANIERI E1.CONVIVENZA INTERCULTURALE 2

21 Tipologia G ASSISTENZA ED AIUTO ALLE VITTIME DEI REATI (2,9% degli interventi di tutte le tipologie). Le aree di azione che formano la tipologia G sono 3. Gli interventi di questa tipologia classificati secondo le aree si azione sono stati 6 nell intero periodo Nella tabella seguente si riporta la ripartizione degli interventi nelle varie aree di azione: ANNO G1 G2 G3 G* TOTALE TOTALE * Non è specificata l'area di azione G1. Interventi volti ad estendere l informazione sugli strumenti di tutela garantiti dall ordinamento. G2. Interventi volti all assistenza psicologica, alla cura e all aiuto alle vittime, con particolare riferimento alle persone anziane, ai soggetti con handicap, ai minori di età e alle vittime di violenze e reati gravi, di violenze e reati di tipo sessuale e di discriminazione razziale G3. Interventi volti all assistenza di tipo materiale, con particolare riferimento al ripristino della sicurezza dei beni danneggiati in conseguenza del reato subito, all accesso ai servizi sociali e territoriali necessari per ridurre il danno subito e alla collaborazione per lo svolgimento delle connesse attività amministrative. 21

22 UNA VISIONE DI SINTESI DEGLI INTERVENTI Tabella 8 Numero di interventi per tipologia realizzati nell intero periodo ANNO TIPOLOGIA A B C D E F G TOTALE Totale Grafico 12 Interventi di tutte le tipologie per area di azione nell intero periodo N. INTERVENTI A1 A2 A3 A5 A6 A7 A8 A9 A1 B1 B2 B3 C1 C2 D1 D2 D3 D4 D5 E1 E2 E3 E5 G2 G3 G G = Non è specificata l area di azione A RAFFORZAMENTO DELLA PREVENZIONE SOCIALE E TERRITORIALE A1. Interventi di riqualificazione urbanistica e di rivitalizzazione di parti del territorio e degli spazi pubblici, con iniziative di animazione, di ampliamento dell illuminazione pubblica, di adeguamento delle strutture architettoniche, di realizzazione di percorsi pedonali protetti per soggetti deboli, di accelerazione dei procedimenti per il ripristino, la manutenzione e la tutela del decoro e della fruibilità degli spazi, in funzione specifica di miglioramento delle condizioni di sicurezza e di estensione della libertà di movimento delle persone. A2. Interventi di prevenzione nel tessuto sociale ed economico dei fenomeni di usura, racket, riciclaggio di denaro illecito, e in generale di criminalità organizzata A3. Interventi di prevenzione nel tessuto sociale di specifici fenomeni di criminalità predatoria A4. Interventi di prevenzione delle cause sociali della prostituzione e di prevenzione dei rischi di vittimizzazione o di coinvolgimento in attività criminose dei soggetti che la praticano 22

23 A5. Interventi di prevenzione delle cause sociali e delle conseguenze sulle persone dei reati connessi allo sfruttamento del lavoro A6. Interventi di prevenzione delle cause sociali e delle conseguenze sulle persone dei fenomeni di riduzione in schiavitù A7. Interventi di prevenzione delle cause sociali e delle conseguenze sulle persone dei fenomeni di abuso e violenza sessuale. A8. Interventi di prevenzione delle cause sociali e delle conseguenze sulle persone dei fenomeni di razzismo e in generale di intolleranza delle diversità. A9. Interventi di prevenzione delle cause sociali dei comportamenti di vandalismo e dei comportamenti di bullismo giovanile e di prevenzione dei rischi di coinvolgimento in attività criminose degli autori di detti comportamenti. A1. Interventi di prevenzione delle cause sociali e delle conseguenze sui minori dei fenomeni di abuso o di abbandono. A11. Interventi di prevenzione delle cause sociali della tossicodipendenza e la prevenzione dei rischi di vittimizzazione o di coinvolgimento in attività criminose dei soggetti tossicodipendenti. B RAFFORZAMENTO DELLA VIGILANZA E ATTIVAZIONE DEI SERVIZI COMUNALI B1. Interventi volti ad incrementare la presenza, la qualità e la frequenza degli interventi di assistenti sociali o di altri qualificati operatori sociali sul territorio, con capacità di tempestiva attivazione dei servizi degli enti locali rivolti alle persone. B2. Interventi volti ad incrementare la presenza e la vigilanza sul territorio, anche mediante estensione dei turni di servizio rispetto a quelli attivati nell anno precedente a quello di presentazione del progetto, da parte degli operatori della polizia municipale, in funzione di prevenzione dei comportamenti illeciti, di rassicurazione sociale, di aiuto alle persone in difficoltà e tempestiva attivazione dei servizi degli enti locali rivolti ai cittadini; a tal fine è considerata anche l eventuale esternalizzazione di servizi di custodia di edifici e beni ad uso pubblico, anche mediante l utilizzo di imprese di vigilanza private, quando è previsto e quantificato il conseguente incremento della presenza e della vigilanza sul territorio da parte degli operatori della polizia municipale. B3. Interventi volti a realizzare servizi di animazione o di vigilanza davanti alle scuole o nei giardini pubblici, effettuati da operatori sociali o educativi o da operatori della polizia municipale, in funzione di tutela, di assistenza e di rassicurazione dei bambini, delle persone anziane, delle famiglie. C SOCCORSO ALLE PERSONE E SORVEGLIANZA DI SPAZI PUBBLICI C1. Interventi volti all installazione di colonnine di soccorso, o di altri strumenti tecnici aventi finalità similari, in spazi pubblici. C2. Interventi volti all installazione di strumenti di videosorveglianza di monumenti o di spazi pubblici. D POTENZIAMENTO DELLA POLIZIA MUNICIPALE D1. Interventi volti all acquisizione e alla modernizzazione delle dotazioni tecniche e strumentali della polizia municipale, finalizzati alla migliore operatività dei servizi di competenza propria della polizia municipale. D2. Interventi volti all acquisizione delle dotazioni tecniche e strumentali, nei limiti stabiliti dal precedente n. D.1, per l eventuale attivazione di modelli operativi di polizia locale di prossimità, come il vigile di quartiere. D3. Interventi volti al miglioramento dell efficienza delle sale operative della polizia municipale e al loro collegamento con le sale operative della Polizia di Stato, dell Arma dei Carabinieri, della Guardia di finanza, e con altri organismi pubblici preposti alla tutela dei beni e delle persone. Rientrano tra detti interventi quelli relativi alla ristrutturazione o acquisizione di immobili destinati alle sale operative solo se finalizzati al miglioramento dell efficienza delle sale operative e al collegamento tecnico con le sale operative delle forze di polizia di sicurezza. E PREVENZIONE E MEDIAZIONE DEI CONFLITTI E REINSERIMENTO SOCIALE E1. Interventi volti a promuovere la convivenza interculturale, in funzione di prevenzione e mediazione di conflitti sociali e culturali in essere o potenziali. E2. Interventi volti a promuovere la crescita delle relazioni personali e di gruppo e lo sviluppo del vivere in comunità, in funzione di prevenzione e mediazione di conflitti sociali e culturali in essere o potenziali. E3. Interventi volti ad attivare misure di integrazione sociale e civile degli stranieri, finalizzate a prevenire il rischio di coinvolgimento in situazioni illegali, a sviluppare l autonomia nella tutela dei diritti, a promuovere la conoscenza e le opportunità di accesso agli strumenti di tutela attivati dagli enti locali. E4. Interventi volti ad attivare iniziative per il reinserimento sociale dei detenuti o degli ex detenuti E5. Interventi volti ad attivare iniziative di educazione alla legalità. 23

24 F PREVENZIONE E RIDUZIONE DEI DANNI DERIVANTI DA ATTI INCIVILI F1. Interventi volti all attivazione di iniziative di prevenzione e di riduzione del danno di fenomeni diffusi, non criminali, che generano situazioni di tensione o di conflitto tra le persone. F2. Interventi volti all attivazione di iniziative volte al coinvolgimento degli autori degli atti incivili nel ripristino delle condizioni originarie che hanno determinato il danno a persone o a cose. G ASSISTENZA ED AIUTO ALLE VITTIME DEI REATI G1. Interventi volti ad estendere l informazione sugli strumenti di tutela garantiti dall ordinamento. G2. Interventi volti all assistenza psicologica, alla cura e all aiuto alle vittime, con particolare riferimento alle persone anziane, ai soggetti con handicap, ai minori di età e alle vittime di violenze e reati gravi, di violenze e reati di tipo sessuale e di discriminazione razziale G3. Interventi volti all assistenza di tipo materiale, con particolare riferimento al ripristino della sicurezza dei beni danneggiati in conseguenza del reato subito, all accesso ai servizi sociali e territoriali necessari per ridurre il danno subito e alla collaborazione per lo svolgimento delle connesse attività amministrative. 24

25 SEZIONE 4 Un confronto tra i Comuni della Provincia di Pisa e gli Enti locali della Regione Toscana nel triennio 23-25: tipologie ed aree di azione degli interventi Nella V Relazione sullo stato della sicurezza in Toscana e sull attuazione della L. REG. 38/21 è riportata l analisi degli interventi per area di azione nel triennio Per un confronto con la situazione regionale, abbiamo ritenuto opportuno focalizzare l analisi sull attività dei Comuni della provincia di Pisa nello stesso triennio I COMUNI DELLA PROVINCIA DI PISA Tabella 9 Numero di interventi per tipologia nel triennio Comuni provincia Pisa ANNO TIPOLOGIA A B C D E F G TOTALE Totale Grafico 13 Distribuzione percentuale degli interventi per tipologia nel triennio Comuni provincia Pisa , ,5 % ,7 11,8 1,8 5 1, B. RAFFORZAMENTO VIGILANZA E ATTIVAZIONE SERVIZI COMUNALI D. POTENZIAMENTO POLIZIA MUNICIPALE E. PREVENZIONE E MEDIAZIONE CONFLITTI E REINSERIMENTO SOCIALE A. RAFFORZAMENTO PREVENZIONE SOCIALE E TERRITORIALE C. SOCCORSO ALLE PERSONE E SORVEGLIANZA SPAZI PUBBLICI G. ASSISTENZA E AIUTO ALLE VITTIME DI REATI 25

26 Grafico 14 - Tipologia B RAFFORZAMENTO DELLA VIGILANZA E ATTIVAZIONE DEI SERVIZI COMUNALI (38,2% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio Comuni provincia Pisa 7 64,1% % 3 25,6% 2 1 1,3% B2.VIGILANZA TERRITORIO B3.VIGILANZA SCUOLE/GIARDINI B1.PRESENZA OP.SOCIALI Grafico 15 - Tipologia D POTENZIAMENTO DELLA POLIZIA MUNICIPALE (25,5% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio comuni provincia Pisa 7 65,4% % ,2% 15,4% 1 D1.ACQUISTO DOTAZIONI P.M. D3.SALE OPERATIVE D2.POLIZIA LOCALE PROSSIMITA' 26

27 Grafico 16 - Tipologia E PREVENZIONE E MEDIAZIONE DEI CONFLITTI E REINSERIMENTO SOCIALE (12,7% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio Comuni provincia Pisa ,9% % ,4% 1 7,7% E5.EDUCAZIONE LEGALITA' E2.CRESCITA RELAZIONI INTERPERSONALI E1.CONVIVENZA INTERCULTURALE Grafico 17 - Tipologia A RAFFORZAMENTO DELLA PREVENZIONE SOCIALE E TERRITORIALE (11,8% degli interventi del totale delle tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio Comuni provincia Pisa 6 5 5,% 4 % 3 25,% 2 16,7% 1 8,3% A9.VANDALISMO/BULLISMO A1.ABUSO MINORI A1.RIQUALIFIC. URBANISTICA A5.SFRUTT.LAVORO 27

28 Grafico 18 - Tipologia C SOCCORSO ALLE PERSONE E SORVEGLIANZA DI SPAZI PUBBLICI (1,8% degli interventi del totale delle tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio Comuni provincia Pisa ,6% ,4% % C.2VIDEOSORVEGLIANZA C1. COLONNINE SOCCORSO Nel triennio 23-25, il progetto della tipologia G è solo 1 e si riferisce all area G3 (G3. Interventi volti all assistenza di tipo materiale, con particolare riferimento al ripristino della sicurezza dei beni danneggiati in conseguenza del reato subito, all accesso ai servizi sociali e territoriali necessari per ridurre il danno subito e alla collaborazione per lo svolgimento delle connesse attività amministrative). 28

29 4.2 - GLI ENTI LOCALI DELLA REGIONE TOSCANA Grafico 19 Distribuzione percentuale degli interventi per tipologia nel triennio Enti locali Regione Toscana 35 3,6 3 27, , ,67 PARTE II 5 5 3,18 1,36 Potenziamento della polizia locale Rafforzamento della vigilanza ed attivazione dei servizi comunali Rafforzamento della prevenzione sociale e territoriale Prevenzione e mediazione dei conflitti e reinserimento sociale Soccorso alle persone e sorveglianza di spazi pubblici Assistenza ed aiuto alle vittime dei reati Prevenzione e riduzione dei danni derivanti da atti incivili FONTE: V RELAZIONE GENERALE SULLO STATO DELLA SICUREZZA IN TOSCANA E SULL ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 16 AGOSTO 21, N.38. REGIONE TOSCANA Grafico 2 - Tipologia D POTENZIAMENTO DELLA POLIZIA MUNICIPALE (3,6% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio Enti locali Regione Toscana 8 74, ,47 1 7,8 Acquisto automezzi e controllo velocità e tasso alcolemico Sale operative Polizia locale di prossimità FONTE: V RELAZIONE GENERALE SULLO STATO DELLA SICUREZZA IN TOSCANA E SULL ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 16 AGOSTO 21, N.38. REGIONE TOSCANA 29

30 Grafico 21 - Tipologia B RAFFORZAMENTO DELLA VIGILANZA E ATTIVAZIONE DEI SERVIZI COMUNALI (27,53% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio Enti locali Regione Toscana , , ,78 Incremento presenza operatori sociali sul territorio Incremento della vigilanza e presenza sul territorio della polizia locale Vigilanza davanti alle scuole o nei giardini FONTE: V RELAZIONE GENERALE SULLO STATO DELLA SICUREZZA IN TOSCANA E SULL ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 16 AGOSTO 21, N.38. REGIONE TOSCANA Grafico 22 - Tipologia A RAFFORZAMENTO DELLA PREVENZIONE SOCIALE E TERRITORIALE (17,63% degli interventi del totale delle tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio Enti locali Regione Toscana , , Riqualificazione urbanistica Iniziative di prevenzione delle cause sociali dei comportamenti "devianti" FONTE: V RELAZIONE GENERALE SULLO STATO DELLA SICUREZZA IN TOSCANA E SULL ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 16 AGOSTO 21, N.38. REGIONE TOSCANA 3

31 Grafico 23 - Tipologia E PREVENZIONE E MEDIAZIONE DEI CONFLITTI E REINSERIMENTO SOCIALE (14,67% degli interventi di tutte le tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio Enti locali Regione Toscana , , ,2 9,3 Iniziative di convivenza interculturale Iniziative di promozione crescita relazioni interpersonali Azioni di integrazione degli stranieri,77 Azioni per reinserimento sociale ex detenuti Iniziative di educazione alla legalità FONTE: V RELAZIONE GENERALE SULLO STATO DELLA SICUREZZA IN TOSCANA E SULL ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 16 AGOSTO 21, N.38. REGIONE TOSCANA Grafico 24 - Tipologia C SOCCORSO ALLE PERSONE E SORVEGLIANZA DI SPAZI PUBBLICI (5% degli interventi del totale delle tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio Enti locali Regione Toscana 1 9 9, ,9 Videosorveglianza Colonnine di soccorso FONTE: V RELAZIONE GENERALE SULLO STATO DELLA SICUREZZA IN TOSCANA E SULL ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 16 AGOSTO 21, N.38. REGIONE TOSCANA 31

32 Grafico 25 - Tipologia G ASSSITENZA ED AIUTO ALLE VITTIME DEI REATI (3,18% degli interventi del totale delle tipologie). Distribuzione percentuale degli interventi per area di azione nel triennio Enti locali Regione Toscana 7 64, ,71 Interventi di assistenza materiale per ripristino sicurezza Assistenza psicologica e cura delle vittime Iniziative di informazione su strumenti di tutela FONTE: V RELAZIONE GENERALE SULLO STATO DELLA SICUREZZA IN TOSCANA E SULL ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 16 AGOSTO 21, N.38. REGIONE TOSCANA 32

33 I DATI PER SINGOLI COMUNI ASSOCIAZIONI E CONSORZI DI COMUNI DELLA PROVINCIA DI PISA 33

34 Sezione 1 Un quadro di sintesi dell utilizzo della L. REG. 38/21 da parte dei Comuni Tabella 1 Comuni che non hanno usufruito del contributo in base alla L.REG. 38/21 nel periodo 21/26 secondo alcune caratteristiche socio-demografiche COMUNE POPOLAZIONE DENSITA' POPOLAZIONE (AB/KM²) TASSO OCCUPAZIONE* BIENTINA ,1 51,79 11,76 14, BUTI ,3 48,92 16,97 156,3 CALCINAIA ,2 5,42 15,54 143,3 CASALE MARITTIMO 1.7 7,3 37,95 36,36 183,2 CASTELLINA MARITTIMA ,8 42,18 21,74 29, CASTELNUOVO VAL DI CECINA ,8 35,74 26,19 3, CRESPINA ,9 48,91 23,17 143,3 FAUGLIA ,7 44,95 28,69 182,3 GUARDISTALLO ,1 43,72 25,93 193,7 LORENZANA ,9 45,54 26,92 172,1 MONTECATINI VAL DI CECINA ,9 41,26 25,56 35,3 MONTESCUDAIO ,1 45,8 21,82 181,8 MONTEVERDI MARITTIMO 71 7,1 38,79 12, 283,3 ORCIANO , 44,22 15,38 2, POMARANCE ,8 38,47 27,45 28,3 RIPARBELLA ,6 44,13 31,25 198,7 SANTA LUCE , 43,77 16,39 23,8 *(pop>15 occupata)/(pop>15)*1 **(pop in cerca di occupazione)/(pop occupata e in cerca di occupazione)*1 ***(pop>65/pop -14)*1 FONTE: ISTAT e OSSERVATORIO PER LE POLITICHE SOCIALI, PROVINCIA DI PISA - DATI CENSIMENTO21 TASSO DISOCCUPAZIONE GIOVANILE** INDICE DI VECCHIAIA*** Tabella 11 - Comuni che hanno usufruito ogni anno del contributo in base alla L.REG. 38/21 nel periodo 21/26 COMUNE MODALITA' POPOLAZIONE DENSITA' TASSO TASSO DISOCCUPAZIONE INDICE DI POPOLAZIONE OCCUPAZIONE* GIOVANILE** VECCHIAIA*** (AB/KM²) CAPANNOLI ASS/ CONS ,2 48,34 2,19 145,6 CASCINA ASS/SING ,1 47,59 22,47 167, CASTELFRANCO DI SOTTO ASS , 49,61 15,57 145,5 CHIANNI ASS/ CONS ,2 4,43 25, 271,5 LAJATICO ASS/ CONS ,2 41,59 17,39 263,9 MONTOPOLI IN VAL ASS ,8 51,79 13,25 145,3 PALAIA ASS/ CONS ,7 45,6 21,29 192,8 PECCIOLI ASS/ CONS ,2 45,22 11,7 219,9 PISA SING ,1 44,16 27,36 231,3 PONSACCO SING , 48,18 22,13 142, SAN MINIATO SING ,1 49,97 14,53 159,8 TERRICCIOLA ASS/CONS ,8 48,19 16,92 19,1 VOLTERRA SING ,7 44,42 2,84 251,1 ASS. = Comuni che hanno ottenuto i contributi finanziari per progetti presentati in associazione con altri Comuni CONS. = Comuni che hanno ottenuto i contributi finanziari per progetti presentati in consorzio con altri Comuni SING. = Comuni che hanno ottenuto i contributi finanziari per progetti presentati singolarmente FONTE: ISTAT e OSSERVATORIO PER LE POLITICHE SOCIALI, PROVINCIA DI PISA - DATI CENSIMENTO 21 34

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