Buona navigazione e buon lavoro a tutti. A.M.N.Magellano. Realizzazione di pseudo lastre di rame

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1 IMPORTANTE Si ricorda ai lettori che, nonostante ci si rivolga a persone adulte e responsabili, l utilizzo di qualunque tipo d attrezzatura sia manuale che elettromeccanica è sempre fonte di rischio. Per questo si consiglia caldamente di avere un approccio, verso tutti gli utensili, responsabile e di cautela; adeguandosi di opportuni sistemi di protezione per se e per gli altri,quali per esempio guanti, occhiali, indumenti senza parti pendenti, utilizzando soprattutto ogni strumento con attenzione e responsabilità. Benché le attrezzature siano a scopo e carattere modellistico non si sottovalutino i rischi e le conseguenze che possono derivare dall errato, o peggio, irresponsabile utilizzo di esse. L Associazione Modellisti Navali Magellano come staff direttivo e come soci, respingono qualunque tipo di responsabilità diretta od indiretta derivante dall errato o maldestro utilizzo d attrezzi, e/o degli strumenti utilizzati per la costruzione o l uso d apparecchiature qui illustrate, descritte e/o presentate. Precisato quanto sopra AMN Magellano saluta calorosamente tutti i soci ed i gentilissimi ospiti che navigano nel nostro portale. Buona navigazione e buon lavoro a tutti. A.M.N.Magellano Via Paravisi, Cinisello Balsamo (Milano) amn@magellano.org Realizzazione di pseudo lastre di rame Dopo aver terminato la realizzazione della cannoniera fluviale a ruote CAIRO, mi sono fatto prendere dalla passione per le navi a ruote ed ho messo in cantiere non uno, bensì DUE modelli, quasi in contemporanea. Uno è l avviso a ruote Italiano Esploratore del 1860 ce l altra è una corvetta francese a ruote, Le Sphinx del Sono due modelli molto differenti tra loro sia in dimensioni che sotto il profilo estetico ma hanno una particolarità che li accomuna moltissimo. Avevano entrambe l opera viva della carena ricoperta da lastre di rame. E, pertanto, i modelli DEVONO avere una copertura che, in rame o meno, ricordi questo tipo di copertura. A questo punto sono sorti (per me) i primi problemi il rame dove trovarlo in quantità e spessore idoneo? E come lavorarlo per realizzare le piastre che, spesso, tutto sono tranne che rettangolari?? (soprattutto nelle zone della prua, della poppa, e vicino alla linea di galleggiamento ) Prima di tutto, come è mio solito mi sono cercato di documentare il più possibile su quale erano le modalità di ricopertura delle piastre sui fianchi in legno di una nave. Ho letto parecchi articoli (da Model ShipWright, da Ships in Scale, ed alcune pagine scritte dal grande Vincenzo Lusci ) e libri (come Yachting di Santi-Mazzini, ed altri vari manuali di modellismo in inglese e francese) ed alla fine ho capito (più o meno) quali potevano essere le dimensioni delle piastre di copertura per navi intorno alla metà dell 800.

2 Una volta capite le dimensioni, l andamento dei corsi delle piastre lungo lo scafo, le dimensioni delle chiodature sono arrivate le dolenti note ovvero come realizzare le piastre!!! A dire il vero mi ci sono arrovellato per molto tempo tenendo conto di quelle che erano le dimensioni delle lastrine di rame che si trovano in commercio, della loro disponibilità come spessori, etc Beh..in commercio, nei negozi di modellismo, si trovano normalmente delle lastrine di c.a. 25 x 10 cm.. con spessori che vanno fino ad 1/10 di mm (anche se non sono molto frequenti alla vendita..). Tali lastre sono molto costose ed ovviamente, ne servono diverse per la copertura completa dello scafo. Si trovano anche, negli stessi negozi di modellismo, confezioni in bustina di lastrine di rame (credo della Mantua Model o della Corel) che sono di circa 15 x 7 mm, già con le chiodature realizzate tutto intorno. C è da dire che anche queste prefabbricate sono tutte della stessa misura..e non tengono conto delle varie scale di un modello. Quindi..l unica risposta possibile è stata : me le faccio da solo!!!. Corollario non voglio spendere tempo e denaro per lavorare il rame più che altro per mia poca capacità di lavorare e tagliare il metallo da lastre (non ho mai realizzato lavori in rame molto più grandi di qualche decina di mm ). Così mi sono messo a pensare e dopo molti mumble mumble ho deciso che avrei ripetuta l esperienza positiva con cui avevo realizzato le lastre della corazzatura in ferro (finte) della Cairo. Ho reperito in ufficio, alcuni fogli di un cartoncino leggermente plastificato, abbastanza sottile ma robusto, che viene utilizzato per realizzare i dorsini delle brochure. Il cartoncino è di colore bianco. Ora veniva la parte più difficile come realizzare il colore del rame? Stavo per comprare i barattolini di colore della Humbrol (ma quanti ne sarebbero serviti?), quando, girellando in un Brico Center vicino casa, per altre ragioni, nel reperto vernici per auto ho scoperto (udite udite!!) una vernice spray, in bomboletta, acrilica, di color RAME!!!! Inutile dire che l ho acquistata subito, come ho comprato anche una bottiglia spray di trasparente opaco, sempre acrilico. Sono quindi tornato a casa, ed ho preso 3 fogli di quel cartoncino (ognuno in formato A4), li ho stesi su una tavola di legno (che sapevo di poter sporcare) assicurandoli, agli angoli, sul retro, con 4 pezzi di nastro biadesivo per tenerli fermi sulla tavola. Dopo di che ho agitato la bottiglia di spray ed ho spruzzato a mani leggere, incrociando passaggi orizzontali e verticali Ho dato per ogni foglio almeno 4 mani di vernice, ognuna ad intervallo di un ora dall altra tanto per essere sicuro che fosse sufficientemente asciutta Giuro che alla finesembrava che avessi tre lastre di rame, lì sulla tavola di legno E stato stupefacente l effetto che questa vernice dava al cartoncino. Una superficie liscia, colore del rame, e con lo stesso grado di brillantezza e riflessione del rame nuovo. Una volta completamente asciutti (ho aspettato circa 24 ore) ho iniziato a disegnare le piastrine. Su retro del cartoncino (ancora di colore bianco), su due dei fogli, ho disegnato una griglia di linee che simulavano la dimensione delle piastrine (in scala 1:75 del modello, di 20 x 5 mm). Vedi DISEGNO 1 Griglia su retro foglio 20x5 mm Larghezza singola piastrina : 5 mm DISEGNO 1 Lunghezza singola piastrina : 20 mm

3 Poi, sempre lavorando sul retro, ho inciso le chiodature, utilizzando un attrezzo che i sarti usano per trasferire i disegni dai modelli alla stoffa. Questo attrezzo (che avevo in casa..) è fatto da una ruota dentata con denti aguzzi a raggiera, e gira su una specie di forchetta dotata di manico. Vedi DISEGNO 2 DISEGNO 2 Lato bianco Lato colorato in rame Chiodature simulate Per tracciare una linea di chiodature sul retro del cartoncino, basta allineare il bordo alto di una riga di metallo lungo la linea che fa da direttrice appoggiare l attrezzo in modo che le punte seguano la linea della riga e spingerlo in avanti (o indietro..come più vi piace) esercitando una certa pressione. Vedi DISEGNO 3 Attrezzo per simulare chiodature Riga di metallo come guida Linea effettiva delle chiodature Bordo della piastrina DISEGNO 3 Le punte incidono da dietro il cartoncino e sulla superficie anteriore (quella verniciata in rame) escono fuori, a sbalzo, le chiodature. Nella fotografia sono riportati i materiali e gli attrezzi sopra descritti Solo un paio di avvertenze

4 1) cercate sempre di mantenere le punte dell attrezzo adiacenti al bordo della riga (che così fa da guida), evitando di seguire le linee a mano libera 2) dato che l intervallo tra i denti dell attrezzo è abbastanza ampio tra punta e punta, bisognerà effettuare più passaggi, lungo la stessa linea, avendo l accortezza di sfalsare i punti incisi tra un passaggio e l altro. Ovviamente, avendo la possibilità di costruirsi un attrezzo del genere, magari con le ruote dentate di qualche meccanismo (orologio..sveglia o similare) che abbiano i denti più ravvicinati, questo problema di ripassare più volte non dovrebbe sussistere. Vale la pena di realizzare i segni delle chiodature, in un verso su un foglio, e speculari sull altro foglio, in modo da essere utilizzati su un fianco e sull altro dell opera viva. Infatti, la chiodatura, veniva effettuata sulla parte della piastra che si sovrapponeva a quella sottostante. In particolare, la piastra verso prua sovrapponeva quella verso poppa, e la piastra inferiore sovrapponeva la superiore. Pertanto, dovendo simulare una chiodatura, per singola piastra, questa deve essere simulata solo su due lati, come si evince dal DISEGNO 4 Sovrapposizione Larghezza Piastra Superiore Larghezza Piastra Inferiore Altezza Piastra PONTE Altezza Piastra CHIGLIA PRUA POPPA DISEGNO 4 Una volta che le chiodature sono state realizzate con l uso dello strumento e della riga, sia orizzontalmente che verticalmente, è il momento di tracciare le linee di separazione tra piastra e piastra. Queste dovranno essere INCISE sul lato con il colore rame, mediante uno strumento con punta aguzza (io uso uno spillo grosso da cucito, inserito su un pezzo di legno come manico. L incisione deve essere fatta sottile, ma ben marcata probabilmente si vedrà, nell incisione, un po del bianco del foglio, una volta incisa la superfice simil-rame. Meglio così il bianco sottile sarà un ottima base per simulare l invecchiamento tipo verderame. Attenzione al lato delle incisioni, per ogni singola RIGA di piastrine dovranno essere sempre POSTERIORI alla fila delle chiodature verticali, guardando la fila dal lato di prua, verso il lato di poppa. vedi DISEGNO 5 PRUA POPPA DISEGNO 5 Linea di separazione tra piastre, simulata con punta aguzza

5 A questo punto, tagliate con una lama ogni singola RIGA di piastrine, ed incollatela sullo scafo, seguendo la curvatura dell opera viva. Ecco in foto come si presenta la stesura delle righe di piastre (lo scafo è quello della SPHINX) In genere, come ho trovato scritto in alcune e differenti pubblicazioni, a partire dalla linea di galleggiamento, verso la chiglia, le prime due/tre righe di piastre, erano parallele alla linea di galleggiamento, mentre le altre, che venivano installate a partire dalla chiglia e dalla poppa, seguivano le linee della curvatura dello scafo, quasi come fossero corsi di fasciame. Così ho fatto io ed in questo modo, in una giornata intera di lavoro (una domenica, per l esattezza ) ho completato la copertura a piastre in rame della SPHINX, di cui aggiornerò questo documento, non appena sviluppate le foto (Inizierò successivamente la ricopertura dello scafo dell Esploratore, non appena provato l invecchiamento de rame della SPHINX). Attenzione..in alcuni punti, la curvatura della linea di piastre NON è rettilinea (zone di poppa e prua). In questo caso serve aver realizzato un foglio di similrame in più Da questo si realizza la parte della RIGA mancante, e che ha andamento curvilineo, disegnando su carta sottilissima (io uso carta da forno) la forma superiore dell andamento della riga Questa linea viene trasportata sul retro della lastra di similrame in più (attenzione al verso per cui poi sarà montata) e ne viene tagliata una striscia della larghezza giusta (nel mio caso 5 mm..). Poi vengono simulate le chiodature (ma in questo caso, chiodo per chiodo, con la punta smussata di un punteruolo sottile) e vengono riprodotte sul lato colorato le linee di separazione tra le piastre della riga. Io ho incollato tutte le righe di piastre con cianoacrilato. E molto utile la confezione di SuperAttak, quella che dispone di un pennellino Inutile dire attenzione alle dita giusto? Alla fine della copertura dello scafo, ho messo del nastro adesivo di carta a filo della linea di galleggiamento, coprendo con carta di giornale tutto lo scafo, eccetto la parte in rame.ed ho dato altre 2 mani di vernice di rame a spruzzo. Per l invecchiamento della copertura in rame, non ho fatto altro che sciogliere del sale fino in un bicchiere contenente acqua ed un po di aceto, mescolati. Ho lasciato sciogliere completamente il sale ed ho passato poi a pennello tale soluzione su tutta la parte ricoperta in rame. Lasciato asciugare adeguatamente (2 giorni c.a.), ho ripetuto ancora la spennellatura della soluzione per altre 2 volte, aspettando due giorni di asciugatura tra una passata e l altra. Alla fine, il risultato è stato quello di una patinatura verderame, in alcuni punti più marcata ed in altri più leggera, che risulta abbastanza convincente. Quando riprenderò il cantiere dell Esploratore (credo prossimo anno), cercherò di migliorare anche questa fase, in quanto ad oggi, esistono dei prodotti chimici diluibili in acqua per l invecchiamento di parti metalliche ed usati nella creazione di oggetti con il decoupage. Ciao a tutti ed a riscriverci presto. J.P.