Il Trust nella Legge del «Dopo di Noi» DOTT. MASSIMO ANGLANA NOTAIO IN LECCE

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1 Il Trust nella Legge del «Dopo di Noi» DOTT. MASSIMO ANGLANA NOTAIO IN LECCE

2 Individuazione dei soggetti Legge n. 112 del 22 giugno del 2016 Soggetti per i quali la minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione. Deve intendersi grave quella minorazione che comporta la riduzione dell autonomia personale, tale da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione

3 Ulteriori limitazioni Il comma secondo dell art. 1 della legge in esame, però, precisa che la norma si rivolge ai soggetti che presentano una disabilità grave che non sia connessa al naturale invecchiamento o a patologie senili, restringendo ulteriormente il campo di applicazione della norma. Accanto a questi requisiti di carattere soggettivo, il legislatore prevede ulteriori requisiti oggettivi e in particolare si rivolge a quei soggetti del tutto privi del sostegno genitoriale, perché orfani, o privi del sostegno familiare in quanto i genitori, seppur presenti, non sono in grado di fornire l adeguato sostegno genitoriale. La norma si riferisce anche a quelle situazioni in cui vi è un progressivo venir meno del sostegno genitoriale.

4 Trust, vincoli di destinazione e contratto di affidamento fiduciario (Art. 1 comma 3 Legge n. 112/2016) Il legislatore ha inteso agevolare i contributi di soggetti privati attraverso la stipula di polizze, la costituzione di trust, di vincoli di destinazione (ex art ter cc) e di fondi speciali attraverso il contratto di affidamento fiduciario. Vi è l espresso riconoscimento normativo di due particolari istituti: il trust e del contratto di affidamento fiduciario.

5 Rapporti della normativa con il Trust (Art. 6 Legge n. 112/2016) L articolo 6 della norma in esame merita di essere attentamente analizzato 1) sia in relazione alle agevolazioni che in concreto vengono realizzate, 2) sia in relazione ai requisiti formali e sostanziali richiesti per la costituzione di vincoli di destinazione e per l istituzione di trust o fondi speciali.

6 Agevolazioni Esenzione dall imposta sulle successioni e sulle donazioni Imposte di registro, ipotecarie e catastali applicate in misura fissa per i trasferimenti di beni e diritti in favore dei fondi speciali o del trust l esenzione dall imposta di bollo dei documenti, degli atti, delle copie conforme, dei contratti e delle certificazioni richieste o poste in essere dal trustee o dal fiduciario del fondo speciale facoltà dei Comuni di prevedere particolari franchigie, aliquote ridotte o anche esenzioni in relazione all imposta municipale (IMU) per i beni immobili conferiti in fondi speciali o in Trust

7 Imposta sulle successioni e sulle donazioni Occorre ridimensionare la portata innovativa e sostanziale di tale agevolazione. Infatti, già l attuale normativa fiscale in materia di imposta sulle successioni e donazioni (articolo 1, comma 77 della legge n. 296 del 2006 che modifica l articolo 2 della legge n. 286 del 2006, introducendo il comma 49-bis) prevede la franchigia pari ad euro nel caso in cui i trasferimenti mortis causa o a causa donativa abbiano come beneficiari persone portatrici di handicap, per ciascun beneficiario. Dunque, il legislatore già si era occupato della disciplina di tali trasferimenti prevedendo una franchigia molto elevata; in concreto, l elevata entità della franchigia già introdotta nel 2006 riduce di fatto la portata dell agevolazione in esame, potendo rivolgersi ad un numero limitato di casi. Le medesime esenzioni esaminate sono previste, ai sensi del comma 4 dell articolo 6, anche per il ritrasferimento a favore dei soggetti che hanno istituito il trust (cd. Resulting Trust ) o il vincolo di destinazione o che hanno stipulato il contratto di affidamento fiduciario, in caso di premorienza del soggetto disabile beneficiario.

8 Rinvio della tassazione il trasferimento del patrimonio residuo [ ] è soggetto all imposta sulle successioni e donazioni prevista dall articolo 2, commi da 47 a 49, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n.262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286, e successive modificazioni, in considerazione del rapporto di parentela o coniugio intercorrente tra disponente, fiduciante e destinatari del patrimonio residuo (art. 6 comma 5 L. 112/2016). L agevolazione in esame non costituisce una vera e propria esenzione, ma, più correttamente, un semplice rinvio della tassazione al momento in cui il patrimonio residuo verrà trasferito al nuovo beneficiario dopo la morte del soggetto disabile. Ritorno alla teoria atomistica con conseguente doppia imposizione in materia di trust: una prima tassazione al momento istitutivo (nel nostro caso con l esenzione) e una seconda tassazione al momento conclusivo, di fatto introducendo un sistema di tassazione peggiorativo rispetto a quello attuale. In alternativa vi sarebbe l ipotesi ancora peggiore di un immediata doppia imposizione.

9 Trasferimenti a favore del trust o del vincolo di destinazione La previsione, del comma 6 dell articolo 6 della legge in esame, di applicare le imposte di registro, le imposte ipotecarie e catastali in misura fissa in caso di trasferimenti rappresenta la vera agevolazione o di beni e di diritti in favore del trust o del vincolo di destinazione, avente una reale portata fiscale, scaturente dalla legge n. 112 del L agevolazione ha un importanza rilevante anche sulla base del fatto che il legislatore parli di trasferimenti in generale, senza precisare se debbano rientrare in tale nozione solo i trasferimenti a titolo oneroso o quelli a titolo gratuito. L indeterminatezza suggerisce un interpretazione estensiva, tale da ricomprendere nella nozione di trasferimenti sia quelli a titolo oneroso sia quelli a titolo gratuito. Da tale previsione discende la convenienza fiscale di costituire prima il trust o il vincolo di destinazione e poi, successivamente, far acquistare direttamente al Trust i beni da destinare ad esso.

10 Requisiti del trust e del vincolo di destinazione: la Forma L articolo 6, comma 3, lettera a) prescrive che i trust e i vincoli di destinazione devono rivestire la forma dell atto pubblico.

11 Requisiti del trust e del vincolo di destinazione: i Soggetti Nell atto istitutivo del trust occorre indicare in maniera chiara il disponente, i beneficiari, il trustee e i bisogni specifici dei beneficiari. Per il diritto inglese (dove il Trust si è sviluppato), infatti, la presenza di soggetti già individuati in maniera certa ed assoluta rende il Trust privo di effetti, a meno che il Beneficiario non sia giuridicamente incapace, in quanto minore o interdetto (sentenza Saunders Vautier).

12 Requisiti del trust e del vincolo di destinazione: Beneficiari esclusivi e beneficiari successivi La lettera d) dell art. 6, comma 3 della legge n. 112/2016 stabilisce che esclusivi beneficiari possono essere i soggetti affetti da disabilità grave. L espressa esclusività pone il problema relativo alla possibilità di prevedere anche ulteriori beneficiari che non siano affetti da disabilità. Al fine di meglio comprendere la norma, la lettera d) in esame deve essere analizzata in relazione alla lettera h) dei medesimi comma e articolo, la quale prevede che l atto istitutivo del trust, del vincolo di destinazione o il contratto di affidamento fiduciario debbano stabilire la destinazione del patrimonio residuo, riconoscendo in questo modo la possibilità di prevedere anche ulteriori beneficiari dopo la morte del primo beneficiario. E possibile prevedere ulteriori beneficiari successivi, i quali potranno beneficiare una volta venuto meno il primo beneficiario, senza però che possa essere loro anticipato il beneficio durante la vita del beneficiario disabile grave (cd. power of advancement ).

13 Requisiti del trust e del vincolo di destinazione: Beneficiario successivo e sostituzione fedecommissaria La disciplina descritta relativa al beneficiario successivo pur presentando analogie con la disciplina della sostituzione fedecommissaria, ex articolo 692 cc, se ne discosta in quanto differentemente da quest ultima non è previsto un obbligo di cura e assistenza a carico del successivo beneficiario, né l obbligo del disabile di conservare e restituire i beni alla sua morte.

14 Requisiti del trust e del vincolo di destinazione: Beneficiari indiretti La norma ha di fatto introdotto la possibilità di prevedere un beneficiario indiretto, il quale potrà beneficiare gratuitamente come beneficiario successivo solo dopo la morte del beneficiario disabile (lett. d) e h) comma 3 art. 6 L. 112/2016). Il beneficiario indiretto può essere anche il soggetto che assisterà materialmente il disabile grave e che godrà delle prestazioni del Trust in corrispettivo dell assistenza prestata.

15 Requisiti del trust e del vincolo di destinazione: Guardiano obbligatorio La lettera f) dell articolo 6, comma 3 stabilisce che nell atto istitutivo del trust, del vincolo di destinazione o nel contratto di affidamento fiduciario debba essere individuato il soggetto che dovrà controllare il corretto adempimento delle obbligazioni stabilite nei predetti atti. La figura del controllore è obbligatoria per tutta la durata del trust, potendo comunque trattarsi anche di soggetti diversi nel tempo. La norma dunque, prevedendo l obbligatorietà della figura di controllo, si discosta sia dalla disciplina del trust, laddove è riservata al disponente ampia autonomia circa la nomina del guardiano e i poteri conferiti, sia dalla disciplina del vincolo di destinazione, laddove la disciplina della figura del garante è totalmente affidata all autonomia del disponente conferente.

16 Requisiti del trust e del vincolo di destinazione: Durata Ai sensi dell articolo 6, comma 3, lettera g), l atto istitutivo del trust o del vincolo di destinazione o il contratto di affidamento fiduciario devono contenere come termine finale la morte del beneficiario disabile. Anche in relazione alla durata il legislatore, sulla base del particolare interesse da tutelare, restringe l autonomia del disponente rispetto alla generale disciplina del trust e del vincolo di destinazione ex articolo 2645-ter cc. In particolare, in relazione al trust è esclusa la possibilità che l atto istitutivo consenta al trustee o al disponente di abbreviare la durata del trust.