Relazione del Gruppo PPE Numero 4 / aprile 2012
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- Bernadetta Cenci
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1 Relazione del Gruppo PPE Numero 4 / aprile 2012 Traduzione dall'originale inglese Uscire dalla crisi attraverso la crescita di Delia Vlase La stabilità, la crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro sono priorità fondamentali per i politici europei. Ancora una volta un dibattito con il Presidente della Commissione José Manuel Barroso è stato dominato dalla necessità impellente di attuare misure volte a promuovere la crescita e a ridurre livelli eccessivi di disoccupazione nei paesi della zona euro colpiti dalla crisi. Il Presidente Barroso ha presentato due iniziative della Commissione, esortando gli Stati membri a "procedere velocemente e a fare il necessario". La prima, il pacchetto Occupazione, si propone di incoraggiare le PMI, massimizzare le opportunità di occupazione in Europa, impartire direttive politiche sulla creazione di posti di lavoro e sostenere la sanità e l'economia verde. La seconda, finalizzata a sostenere la Grecia, introdurrà una serie di azioni prioritarie che vanno dall'occupazione giovanile alla riforma fiscale per sbloccare la crescita e creare posti di lavoro. Il presidente del gruppo PPE, Joseph Daul, ha affermato che l'ue ha fatto un buon lavoro per stabilizzare l'economia sin dall'inizio della crisi finanziaria. Ha sottolineato l'importanza vitale delle politiche di crescita e ha esortato la Commissione a tenere sempre conto del potenziale di crescita di ogni singola politica proposta. "Il bilancio europeo deve essere uno degli strumenti chiave per rivitalizzare l'economia europea. Ecco perché, come abbiamo fatto per la disciplina di bilancio, propongo un'iniziativa comune di impegno per la crescita. Un'iniziativa che faccia del bilancio dell'unione la riserva di tutti noi per gli investimenti. Dobbiamo far sì che il principio della crescita equivalga al principio di sussidiarietà. In futuro, secondo questo principio, ciascuna delle politiche comunitarie deve dimostrare il suo contributo alla crescita. Nessun potenziale di crescita, nessuna spesa: questa deve essere la regola."
2 Joseph Daul ha nuovamente sottolineato l'assoluta necessità di completare il Mercato unico e sostenere le PMI, che apportano il maggiore contributo alla creazione di posti di lavoro. "Dobbiamo aiutarle; dobbiamo sostenerle in modo che le banche possano finanziarle." Accordo UE-USA sui dati dei passeggeri aerei di Thomas Bickl Il Parlamento europeo ha sottoscritto il nuovo accordo UE-USA sul trasferimento dei dati dei passeggeri aerei (PNR). Vista la forte opposizione dei gruppi di sinistra e degli eurodeputati nella fase precedente il voto, il risultato effettivo di 409 voti a favore (una maggioranza assoluta), 226 contrari e 33 astensioni è stato un risultato incoraggiante. "E una vittoria del buonsenso. Ancorché l'accordo non rifletta al cento per cento la posizione dell'ue, gli Stati Uniti hanno fatto ampie concessioni, in particolare sul periodo di conservazione dei dati e sul metodo di trasferimento, sulla protezione giuridica e il trattamento dei dati sensibili", ha affermato Axel Voss (NL), responsabile del PNR per il gruppo PPE. Voss ha affermato che non sostenere l'accordo è irresponsabile: "Chi non ha votato a favore dell'accordo lascia i cittadini europei e le compagnie aeree in una nebbiosa situazione di incertezza giuridica". Gli Stati Uniti, come paese indipendente, sono chiaramente nella posizione di poter chiedere ai viaggiatori ivi diretti qualsiasi dato ritengano necessario. Sarebbe sciocco pensare che se non sussistesse alcun accordo nessun dato verrebbe trasferito. "Invece, così abbiamo la possibilità di definire insieme il quadro giuridico; In assenza dell'accordo già negoziato, il livello di protezione dei dati sarebbe di gran lunga inferiore", ha affermato il relatore ombra del gruppo PPE. Il PNR è costituito dai dati sui passeggeri aerei registrati dalle compagnie aeree nel sistema di prenotazione informatica. Il trattato di Lisbona subordina gli accordi internazionali tra l'ue e i paesi terzi all'approvazione del Parlamento europeo. L'accordo entrerà in vigore il 1 maggio.
3 Armonizzazione della base imponibile per l'imposta sulle società: una tabella di marcia per ridurre burocrazia e costi di Greet Gysen Le imprese europee che svolgono attività transfrontaliere avranno presto l'opportunità di applicare un insieme comune di regole per calcolare la propria base imponibile. Questa settimana il Parlamento europeo ha approvato una relazione di Marianne Thyssen (B) che chiede l'introduzione di una base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società, detta CCCTB (Common Consolidated Corporate Tax Base). "Un sistema armonizzato per il calcolo della base imponibile avvantaggerà di molto la competitività europea, stimolerà la crescita economica e porterà alla creazione di nuovi posti di lavoro", ha affermato Marianne Thyssen nel suo intervento nel dibattito. "Determinare le aliquote di imposta rimane prerogativa degli Stati membri, ma la possibilità di applicare un insieme comune di regole per calcolare la base imponibile contribuirà a ridurre le barriere amministrative e fiscali per le attività economiche in Europa. La CCCTB renderà più facile per le imprese aprire e mantenere filiali in diversi Stati membri, poiché avranno la possibilità di consolidare i risultati delle singole succursali. Ciò consentirà loro di compensare eventuali perdite di singole società di un gruppo." Mentre la Commissione ha scelto di mantenere la CCCTB facoltativa nella propria proposta, Marianne Thyssen ha raccolto un'ampia maggioranza di eurodeputati a sostegno della sua proposta di introdurre gradualmente la CCCTB, sino a renderla obbligatoria per tutte le imprese dell'ue che svolgono attività transfrontaliere. Appena introdotta, tutte le società potranno applicare la CCCTB. Dopo due anni, il sistema sarà applicato a tutte le compagnie europee e società cooperative europee. Dopo cinque anni, sarà applicata a tutte le imprese ad eccezione delle piccole e medie imprese (PMI), che pure potranno decidere di applicarla se lo desiderano. Raccogliendo un'ampia maggioranza attorno alla sua relazione, Marianne Thyssen ha fatto sì che il Parlamento inviasse un segnale forte alla Commissione perché continui a perseguire l'obiettivo di una base imponibile comune. Il progetto CCCTB ha suscitato l'opposizione di alcuni Stati membri, che temono di veder compromessa la loro sovranità fiscale e di subire una riduzione del gettito fiscale. "In tempi di crisi economica, non possiamo lasciarci sfuggire questa opportunità di stimolare le imprese europee. È il momento ora di andare avanti con la CCCTB, con tutti e 27 gli Stati membri se possibile, ma se l'unanimità risultasse troppo lontana, la cooperazione rafforzata sarà la strada per andare avanti", ha concluso Marianne Thyssen.
4 Condivisione dei rischi: un efficace stimolo per l'economia di Katarzyna Klaus L'Europa e, in particolare, i paesi più duramente colpiti dalla crisi finanziaria, necessita di sostegno per facilitare l'impiego dei fondi strutturali per la crescita e la creazione di posti di lavoro. Il Parlamento europeo ha approvato una relazione su uno strumento di condivisione dei rischi che consente agli Stati membri di chiedere che parte dei fondi regionali loro assegnati dall'ue siano trasferiti alla Commissione europea per essere impiegati nel programma di condivisione dei rischi. I paesi ammissibili al sostegno sono Irlanda, Grecia, Portogallo e Romania. Obiettivo di questo strumento è anche di aumentare il coinvolgimento del settore privato nel finanziamento di progetti importanti, che generino occupazione e crescita e stimolino l'economia. "Prima renderemo operativi gli strumenti di condivisione dei rischi, più veloce sarà la ripresa dei paesi più duramente colpiti dalla crisi, come la Grecia", ha affermato Danuta Hübner (PL), presidentessa della commissione per lo sviluppo regionale del Parlamento europeo e autrice della relazione sugli strumenti di condivisione dei rischi. "I pacchetti di austerità nelle economie colpite dalla crisi non hanno generato crescita per le disfunzioni del settore bancario e una forte avversione al rischio. Di conseguenza, abbiamo bisogno di sbloccare i prestiti e le garanzie della BEI per permettere il coinvolgimento del settore privato in importanti progetti di crescita e creazione di posti di lavoro, specialmente quelli co-finanziati dalla politica di coesione dell'ue. Questo è ciò che si propone lo strumento di condivisione dei rischi", ha aggiunto Danuta Hübner. Il contributo finanziario dell'ue allo strumento di condivisione dei rischi non deve superare il 10% del totale dei finanziamenti del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo di coesione, assegnati al paese interessato per il periodo La condivisione dei rischi non comporterà alcun cambiamento nella dotazione complessiva della coesione per il periodo
5 Povertà: finanziamenti UE ben mirati possono combattere la povertà nel mondo di Agata Byczewska Come risulta dalla recente relazione della Corte dei conti, il decentramento ha avuto un impatto positivo sulla velocità di erogazione degli aiuti e sulla completezza delle procedure finanziarie dell'assistenza esterna dell'ue. "Il Parlamento europeo sostiene la Commissione per un ulteriore decentramento poiché siamo convinti che offra il modo più efficace di spendere le risorse per gli obiettivi di sviluppo e quello principale: ridurre la povertà", ha affermato Filip Kaczmarek (PL), coordinatore del gruppo PPE nella commissione per lo sviluppo del Parlamento europeo e autore della relazione sull'impatto del decentramento della gestione dell'assistenza esterna della Commissione sull'erogazione degli aiuti. L'UE è il maggior donatore del mondo e tre quarti degli aiuti sono distribuiti direttamente dalle delegazioni dell'ue nei paesi partner. "Consente una migliore valutazione delle necessità e delle sfide, e permette di selezionare i progetti che meglio riflettono le necessità delle popolazioni locali. Inoltre, contribuisce a evitare situazioni in cui il denaro viene sprecato o speso per progetti di scarsa utilità", ha aggiunto Filip Kaczmarek. Ad oggi, le delegazioni controllano il 74% dell'assistenza esterna dell'ue dal bilancio dell'ue e dal Fondo europeo di sviluppo (FES). Al fine di aumentare l'efficacia dell'erogazione degli aiuti, gli eurodeputati invitano la Commissione a garantire che i suoi "quartiergenerali" dispongano di conoscenze e risorse umane sufficienti a fornire sostegno adeguato alle delegazioni e a garantirne la continuità di attività. Gli eurodeputati ritengono inoltre che una migliore cooperazione tra le delegazioni dell'unione, le ambasciate degli Stati membri e gli esperti locali sia cruciale.
6 Tassa sull'energia: NO all'aumento dei prezzi del diesel a spese dei consumatori! di Marion Jeanne In questa tornata il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza la relazione di Astrid Lulling (L) sulla tassazione dell'energia. Una maggioranza di deputati si è raccolta attorno al rifiuto del gruppo PPE di un aumento dei prezzi del diesel a spese dei consumatori. Infatti, l'introduzione di un principio di "proporzionalità" tra diverse soglie minime applicabili a ciascuna fonte energetica, che la Commissione europea intendeva introdurre nella sua proposta per cambiare le regole applicabili alla tassazione dell'energia nell'ue, avrebbe conseguenze tangibili per i consumatori: prezzi del diesel più alti del 9% rispetto a quelli della benzina in tutti gli Stati membri. In Germania e in Francia l'aumento sarebbe superiore a 22 centesimi al litro. Sebbene gli eurodeputati socialisti e liberali avessero votato a favore di tale principio di proporzionalità durante il voto in commissione, alla fine hanno cambiato idea per il voto in plenaria. "Mentre i nostri oppositori politici si preparavano a votare a favore di un meccanismo che avrebbe portato a un aumento significativo dei prezzi del diesel rispetto alla benzina, siamo riusciti a imporre il nostro punto di vista. La nostra fermezza ha pagato", ha affermato Astrid Lulling. Secondo Astrid Lulling le conseguenze per il settore dei trasporti di persone e merci, che dipende interamente dal diesel, nonché per l'industria automobilistica europea, leader mondiale in questa tecnologia, avrebbero potuto essere catastrofiche. Con questo voto, il Parlamento europeo presenterà finalmente un compromesso equilibrato al Consiglio, unico comandante a bordo in materia di tasse, con il Parlamento europeo solo consultato.
7 Ammodernare i sistemi d'istruzione superiore europei: rimuovere ostacoli e barriere esistenti L'UE deve garantire i finanziamenti necessari per le infrastrutture universitarie per il periodo e invita gli Stati membri dell'ue a destinare almeno il 2% del rispettivo PIL all'istruzione superiore. Ammodernare l'istruzione superiore nel contesto delle sfide ingenerate dalla crisi economica generale è della massima importanza. L'imposizione di tagli di bilancio, gli alti livelli di disoccupazione e i mutamenti demografici in atto sono soltanto alcuni degli ostacoli che incontriamo. Dobbiamo tendere una mano alle istituzioni di istruzione superiore perché si adattino ai mutamenti di situazione. Continui investimenti nell'istruzione superiore e finanziamenti per l'innovazione sono indispensabili. La relazione invita inoltre gli Stati membri a prestare maggiore attenzione e a sostenere finanziariamente l'istruzione superiore e le istituzioni che si occupano di minoranze tradizionali, nazionali, etniche o linguistiche, con particolare attenzione a culture e lingue in pericolo. Per rafforzare lo sviluppo, è necessaria maggiore collaborazione tra le istituzioni di istruzione superiore e partner esterni, nonché una cooperazione regionale. Nella cooperazione transfrontaliera, sottolinea la necessità di intensificare l'interazione tra le tre parti del triangolo della conoscenza (istruzione, ricerca, innovazione) quale fattore chiave di crescita e creazione di posti di lavoro. Considerando che l'istruzione superiore ha il potenziale per promuovere l'inclusione sociale, la relazione invita gli Stati membri, i governi regionali e locali e le istituzioni di istruzione superiore a rafforzare le iniziative mirate ad allargare a tutti l'accesso equo agli studi, dalla prima infanzia all'istruzione superiore. di Eugen Sandu
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