Screening: V Circolo di Pistoia: scuola capofila del progetto SCO.le.DI. (13 scuole in rete). Ricadute didattiche e organizzative
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1 Screening: V Circolo di Pistoia: scuola capofila del progetto SCO.le.DI. (13 scuole in rete). Ricadute didattiche e organizzative Luciana Ventriglia Docente- pedagogista- formatore Il progetto SCO.le.DI. con lo screening punta all individuazione precoce di bambini a rischio di DSA. L efficacia dello screening può essere potenziata se accompagnata dalla formazione degli insegnanti sulle caratteristiche delle fasi di acquisizione della lettura e scrittura. L aumentata competenza dei docenti, comportando un cambiamento nelle pratiche didattiche, favorisce l individuazione dei bambini che si mostrano resistenti al cambiamento nonostante interventi didattici qualificati. Una scuola che promuove azioni qualitative, sceglie anche di monitorare nel tempo i processi di base della lettura e scrittura, attraverso l utilizzo di prove standardizzate, che permettono di amplificare e prolungare gli obbiettivi dello screening.
2 Valutazione dei prerequisiti dell apprendimento Il V Circolo di Pistoia è Scuola capofila del progetto SCO.le.DI : rete di 13 istituzioni scolastiche che hanno firmato un protocollo di intesa con ASL e con l Associazione Italiana Dislessia per la realizzazione di screening in periodi diversi ( gennaio, maggio di frequenza dei bambini della scuola primaria e nel mese di novembre della seconda classe), allo scopo di individuare precocemente bambini a rischio di DSA. Nel V Circolo, oltre alla formazione legata al progetto si sono aggiunte altre attività, innescate dalla volontà di ampliare gli obiettivi che si potevano raggiungere con SCO.le.DI e lo screening. Nel Circolo didattico di Pistoia lo screening è preceduto da una serie di prove di ingresso nelle quali i bambini, a settembre, nella settimana iniziale di frequenza della prima classe vengono sottoposti ad una batteria di prove che intendono far acquisire agli insegnanti informazioni sui punti di forza e debolezza di ciascun bambino, in modo da prevenire gli insuccessi scolastici: 1. Abilità visuo-percettive 2. abilità linguistiche 3. abilità metafonologiche di tipo globale e analitico 4. abilità di concettualizzazione della lingua scritta (prove di scrittura spontanea) 5. ipotesi di lettura 6. discriminazione uditiva e ritmo I risultati di queste prove vengono tabulate e permettono di poter monitorare nel tempo l evoluzione di ogni bambino e prendere in esame precocemente i problemi che ciascuno incontra, in modo da poterli affrontare con sollecitudine, prima che questi bambini siano scoraggiati dall'esperienza dell'insuccesso e assumano atteggiamenti di demotivazione e opposizione nei confronti delle proposte didattiche. Possedere una mappa della situazione della propria classe permette agli insegnanti di attivare una didattica attenta e mirata al rispetto dei tempi e delle modalità di apprendimento di ciascuno Laboratorio linguistico fonologico Il V Circolo organizza altresì laboratori linguistico fonologici fin dai primi mesi di frequenza del primo anno di scuola. Si cerca, in questo modo, di non deludere le aspettative dei bambini che vengono alla scuola primaria proprio per imparare a leggere e scrivere (dai risultati di una ricerca su un campione di 600 bambini intervistati prima del loro ingresso a scuola sul tema Perché vieni alla scuola elementare?, la quasi totalità dichiara di venire a scuola per imparare a scrivere e a leggere tutte le parole e non solo il mio nome In ogni classe prima i docenti effettuano ore di attività aggiuntiva, ma in orario curricolare per gli alunni, con piccoli gruppi di bambini (3\4) che manifestano problematiche e lentezza nell acquisizione della fase alfabetica della lettura e scrittura. In tali laboratori si svolge un azione didattica su attività metafonologiche sia di tipo globale che analitico: 1. Identificazione e ricerca di parole in rima 2. Scansione sillabica di parole 3. Fusione di sillabe per formare parole 4. Scansione fonemica di parole 5. Fusione di fonemi per formare parole 6. Eliminazione di sillabe iniziali, finali e intermedie all interno delle parole 7. Eliminazione di fonemi iniziali, finali ed intermedi delle parole 8. Sostituzioni di sillabe nella parte iniziale, finale ed intermedia di parole
3 9. Sostituzione di fonemi all inizio, alla fine, in mezzo alle parole Gli obiettivi che si intendono raggiungere con l attività di laboratorio sono: a) Identificare la parola all interno del flusso continuo del parlato b) Individuare la diversa lunghezza delle parole c) Analizzare la struttura sillabica delle parole d) Analizzare la posizione delle sillabe nelle parole e) Cogliere le uguaglianze sillabiche e\o fonologiche f) Conoscere la segmentazione e la sintesi fonetica della sillaba e della parola. Per facilitare i bambini vengono utilizzati strumenti informatici (come i software didattici che puntano l attenzione sui suoni delle parole), materiale cartaceo da manipolare, lettere mobili, griglie per la scansione sillabica e fonetica delle parole,marionette per la segmentazione sillabica e fonemica delle parole. L esperienza nel piccolo gruppo entusiasma i bambini che provano il piacere della scoperta del funzionamento della lingua scritta. L attività laboratoriale ha il grande vantaggio di consolidare nei bambini abilità che comunque vengono sollecitate anche durante le ore di attività nella classe, rendendo possibile una proficua sinergia tra l azione didattica giornaliera e quanto viene affrontato nell ambito del laboratorio linguistico fonologico. I bambini che hanno fruito del laboratorio propongono ai compagni di classe alcune attività svolte nel piccolo gruppo, rafforzando quindi anche il proprio senso di autoefficacia. Questi stessi bambini con apprendimento più problematico, svolgono un lavoro individualizzato anche durante le ore di compresenza dei docenti. In questo modo si dà la possibilità agli alunni di moltiplicare il proprio contatto con la lingua scritta, considerando la dimostrata importanza della frequenza e intensità degli stimoli durante le prime fasi di acquisizione per un apprendimento automatizzato del principio alfabetico. Questi laboratori continuano anche durante il secondo anno di scuola primaria e il materiale prodotto viene documentato e archiviato annualmente per essere di supporto a tutti i docenti. La scuola come luogo di Ricerca-Azione La ricerca-azione è stata definita come uno studio sistematico dei tentativi intrapresi da gruppi di partecipanti di cambiare e migliorare la prassi educativa sia attraverso le loro azioni pratiche sia attraverso la loro riflessione sugli effetti di queste azioni ( Ebbut, 1985) Nel V Circolo si è costituito un gruppo di ricerca-azione che approfondisce il tema sull apprendimento strumentale della lettura e scrittura e sue ricadute nelle pratiche didattiche, per stilare delle linee guida per la costruzione di un curriculum per la prima alfabetizzazione. Sono diventate oggetto di confronto tra i docenti le azioni didattiche connesse alle fasi iniziali del processo di apprendimento della letto-scrittura : a. Si riflette sull utilità dell uso di un unico carattere di scrittura nelle fasi di primo contatto dei bambini con la lingua scritta per favorire una corretta mappatura grafema-fonema. b. Si pone l attenzione sulle strategie per facilitare la memorizzazione della configurazione visiva delle lettere e velocizzarne il riconoscimento. c. Si discute su quale possa essere il tipo di quaderno più idoneo per fare scrivere inizialmente i piccoli. d. Si sottolinea la necessità di esplicitare le regole proprie della tecnica della scrittura, come la direzionalità e linearità dello scritto. e. Si pone l attenzione dei bambini sulla struttura delle parole, sull alternanza Consonanti\Vocali, attraverso l uso di matite di colore diverso per rappresentare
4 graficamente le Consonanti e le Vocali, in modo da coglierne la disposizione nell ambito della parola scritta. f. Si discute sulla frequenza e intensità delle attività metafonologiche da proporre nelle prime classi della scuola primaria. g. Si pensano strategie per il lavoro sulle competenze visuo- percettive, implicate nelle prime fasi dell apprendimento della lettura e scrittura. h. Si considerano le fasi di acquisizione dell apprendimento della scrittura e lettura, in modo da procedere gerarchicamente nel presentare i contenuti linguistici. Questa presa di consapevolezza da parte della scuola della necessità di impegnare energie per un analisi delle migliori metodologie per insegnare a leggere e scrivere senza commettere errori procedurali e facilitare l apprendimento anche nei bambini con problematiche diverse, è da ritenersi un azione particolarmente utile che cerca di compensare, in qualche modo, il vuoto presente a livello legislativo su tali tematiche, osservabile anche nel testo dell ultimo documento ministeriale Nuove indicazioni per il curricolo della scuola dell infanzia e del primo ciclo di istruzione, settembre Avendo dato sempre per scontata la capacità di insegnare a leggere e scrivere e altrettanto facile l apprendimento di questa competenza, la normativa non pone sufficiente attenzione per le problematiche relative all acquisizione della strumentalità di base; non si approfondiscono le tematiche che si riferiscono ai processi di codifica e decodifica e, nel predetto documento,ci si limita ad affermare L acquisizione della competenza strumentale della scrittura entro i primi due anni di scuola, non esaurisce la complessità dell insegnare e dell imparare a scrivere testi. Screening e monitoraggio del processo di apprendimento della scrittura Per comprendere il significato dello screening,la scuola deve rivedere i propri processi di valutazione e verifiche. Lo screening è infatti da considerare come una fase del processo di monitoraggio di un apprendimento. Anche il termine monitoraggio è un termine che la scuola mutua da altri campi di conoscenza : a. È un procedimento in uso nell ambiente scientifico con il quale si attua un controllo sistematico di un attività o di un processo e dei suoi esiti. b. Nel campo scolastico per monitoraggio si intende seguire l andamento del processo di apprendimento con lo scopo di acquisire informazioni utili per elaborare strategie di intervento. c. L obiettivo che si intende perseguire è il miglioramento dei risultati del processo di apprendimento e il controllo della coerenza didattica dei processi di insegnamento. Screening e valutazione standardizzata Se la valutazione deve servire ad evitare gli insuccessi ed a mettere gli alunni sempre nella condizione di apprendere, allora la valutazione nella scuola per la formazione di base deve essere sempre valutazione formativa: occorre valutare per educare, non per sanzionare, non per punire, non per far ripetere i percorsi apprenditivi sia durante l anno scolastico che in quello successivo. Occorre valutare per educare, per individuare quali siano le strategie educative più efficaci e per metterle continuamente a punto. Oggi la metodologia del Mastery learning (3) afferma che il 97% degli alunni può raggiungere un adeguato livello di successo in tutti i processi apprenditivi, a condizione che si rispettino i ritmi e gli stili di apprendimento dei singoli alunni.
5 Occorrerebbe valutare la valutazione: occorrerebbe effettuare una verifica di quanto gli attuali strumenti di valutazione abbiano contribuito a migliorare i processi ed i risultati dell apprendimento Nel V Circolo di Pistoia si è data importanza alla valutazione di tipo oggettivo con prove strutturate, che permettono di analizzare le prestazioni in termini di punteggi standardizzati e quindi di confronto con i dati normativi forniti dai test. La prova standardizzata è una prova nella quale i punteggi vengono interpretati alla luce delle prestazioni tipiche fornite a quella stessa età da ampi campioni di popolazione italiana, in modo che la prestazione di un singolo alunno possa essere confrontata con quella di un gruppo di riferimento Le soglie di difficoltà delle prove sono state ottenute con criteri statistici che considerano la distribuzione normale della prestazione da parte della popolazione indagata per ciascuna delle diverse attività proposte. Per evitare comportamenti difformi e incostanti durante la somministrazione della prova, che inciderebbero inevitabilmente sulla precisione dei risultati della prova, vengono fornite indicazioni precise ai docenti. Queste a volte potrebbero essere percepite come esagerate e avulse dal contesto scolastico, tuttavia trovano la loro giustificazione nell esigenza della qualità delle misure raccolte. Solo in tal modo si riesce a far sì che i dati siano utili e sia possibile effettuare comparazioni Le prove che vengono somministrate ai bambini frequentanti gli anni della scuola primaria presentano caratteristiche di oggettività: a. Sono identiche per tutti gli appartenenti a ciascuna classe b. Sono proposte con i medesimi criteri c. sono effettuate tenendo conto della variabile tempo di esecuzione d. sono corrette secondo modalità non discrezionali. Gli obiettivi che si intendono raggiungere : 1. Uniformare i criteri di valutazione del livello di acquisizione degli apprendimenti degli alunni 2. Aumentare il livello di attendibilità del giudizio espresso dagli insegnanti 3. Promuovere l attuazione di percorsi comuni di apprendimento tra i docenti 4. Individuare precocemente i bambini a rischio di disturbo specifico di autostima, demotivazione, legate all insuccesso scolastico. 5. Monitorare il processo di apprendimento di ogni singolo alunno permettendo così un migliore dialogo con gli ordini di scuola successivi che potranno avvalersi della rendicontazione dei risultati raggiunti. 6. Diffondere la cultura della valutazione standardizzata, con conseguente superamento dell utilizzo di prove preparate individualmente dai docenti per il proprio gruppo classe. 7. Adottare strategie pedagogiche e didattiche più adeguate al conseguimento individuale del successo formativo. Annualmente i risultati delle prove standardizzate vengono tabulate e confrontati i risultati Nel caso di situazioni di alunni che vengono considerati a rischio nella strumentalità della lettura e scrittura vengono proposte prove più specifiche Prove per la valutazione della lettura Lo strumento più comunemente usato per identificare il livello di competenza raggiunto nelle abilità di decodifica e comprensione, nei diversi momenti del percorso scolastico : Prove di lettura MT per la scuola elementare- (Cornoldi, Colpo,1998, O.S.) Ci sono anche prove di approfondimento diagnostico che permettono di identificare quali sono i meccanismi perturbati nel processo di apprendimento della lettura (Batteria per la valutazione della
6 dislessia e della disortografia evolutiva- Sartori,Job, Tressoldi, 1995) e la Prova di lettura di parole e non parole- Zoccolotti,2005). Nelle prove MT, il punteggio di rapidità esprime il tempo medio impiegato dal bambino per leggere una sillaba. Si ottiene con il rapporto numero dei sec. impiegati per la lettura, numero delle sillabe presenti nel brano. Il somministratore ha questi compiti : 1. leggere ad alta voce il titolo e poi indica il punto iniziale del brano; 2. Seguire, durante la lettura, la prestazione sulla scheda di verifica e siglare gli errori; 3. Non intervenire per segnalare un errore o l omissione di una parola; 4. Cronometrare il tempo impiegato per leggere; 5. Sospendere la prova dopo 4 minuti, prendendo nota del punto in cui il bambino è arrivato. Per ogni parametro esaminato (rapidità, correttezza) si ottiene un punteggio grezzo, da confrontare con i valori normativi di riferimento. Sulla base della distribuzione dei punteggi nel campione impiegato per la standardizzazione delle prove, ci sono quattro fasce di prestazione: CPR PS RA RII criterio pienamente raggiunto prestazione sufficiente rispetto al criterio richiesta di attenzione richiesta di intervento immediato. La prova di comprensione MT permette di verificare se il bambino che legge un brano è in grado di recepire i significati che il messaggio scritto trasmette. Per differenziare la valutazione della comprensione di un testo scritto dall abilità strumentale di decodifica,la lettura del brano deve avvenire in modo silenzioso. La possibilità di ricontrollare liberamente il testo e la presenza di domande a scelta multipla limita il peso di fattori legati alla memoria o a carenti abilità linguistiche. La valutazione della competenza ortografica 1. Nel V Circolo vengono utilizzate le prove di dettato ortografico estrapolate dal testo Prove di competenza ortografica,2001,rossi,malaguti, Erickson; e dalla Batteria per la valutazione della scrittura e della competenza ortografica, Tressoldi P.E. e Cornoldi C, 2000Firenze, Organizzazioni Speciali Nel caso di alunni con problematiche particolari vengono utilizzate le prove presenti nel testo DDO Diagnosi dei disturbi ortografici in età evolutiva 2008,Autori Vari., Erickson) Gli insegnanti vengono naturalmente formati per identificare la tipologia degli errori per attribuire in modo giusto i punteggi di errore. Screening e diagnosi In totale a dicembre 2006 su 388 alunni frequentanti le classi III, IV e V risultano con diagnosi DSA 14 bambini, valore corrispondente al 3,56%.
7 Nell anno 2008 nelle classi quinte, su 127 alunni i bambini con diagnosi di DSA raggiunge la percentuale del 3,93%. Considerando che la stima epidemiologica del Disturbo sul totale della popolazione scolastica nazionale è del 4-5% con una identificazione diagnostica solo dello 0,9% (l italiano è una lingua trasparente, per cui i sintomi della dislessia possono risultare nascosti e molti casi non venire riconosciuti), possiamo affermare che il V Circolo, sia attraverso lo screening che le prove standardizzate adottate dal maggio 2006, sia con la precedente azione di sensibilizzazione delle famiglie sulle problematiche relative ai disturbi specifici di apprendimento, ha contribuito ad una ulteriore identificazione dei bambini con DSA. Si può pertanto ipotizzare che l adozione delle prove standardizzate, accompagnate allo screening abbiano avuto una ricaduta nel riproporre l attenzione su bambini in difficoltà, favorendo un identificazione precoce di soggetti con DSA e attuando in questo modo una azione preventiva sul disagio scolastico in essere e futuro, che potrà in questo modo trovare il suo contenimento nelle azioni compensative e dispensative previste. Viene pertanto avvalorata l ipotesi che la Scuola debba essere luogo di prevenzione primaria sui DSA. Risultati dello screening negli anni La validità delle azioni didattiche e organizzative intraprese nel V Circolo, proprio in seguito al Progetto SCO.le.Di e allo screening, possono trovare una conferma nel confronto tra i risultati ottenuti dal Circolo e le altre istituzioni nello screening somministrato annualmente a maggio al termine del primo anno di frequenza della scuola primaria CONFRONTO RISULTATI SCO.le.DI classi prime: prove finali Bambini in difficoltà Scuole V Circolo in rete Anno scolastico % 7% Anno scolastico % 13% Anno scolastico % 5% Anno scolastico % 4% Anno scolastico % 2%. Ancora più in dettaglio si possono confrontare tra loro i risultati delle prove di gennaio e maggio dello screening tra le scuole in rete e il V Circolo.
8 SCO.le.DI: risultati screening alunni in difficoltà nella scrittura gennaio maggio 13 scuole V Circ 13 scuole V Circ % 21% 9% 7% % 21% 9% 13% % 17% 9% 5% % 8% 10% 4% % 9% 6% 2% I risultati del V Circolo evidenziano nel maggio 2008 una percentuale di bambini in difficoltà veramente bassa ( 2%). La riduzione della percentuale dei bambini che manifestano una acquisizione instabile della fase alfabetica, comporta una minore presenza di falsi positivi. Di conseguenza diminuisce anche il numero dei bambini da segnalare ai servizi UFSMIA, con eliminazione dell ansia e del disagio delle famiglie coinvolte. Infatti restano da inviare, per un approfondimento diagnostico, solo quei bambini che, nonostante l intervento specifico intrascolastico e una azione didattica attenta e mirata all acquisizione strumentale della lettura e scrittura, mostrano di persistere nelle difficoltà con una competenza compromessa in modo significativo nella scrittura alfabetica e con abilità deficitarie nell area metafonologica.. Screening 2008: un esempio della modalità di lettura quali-quantitativa dei risultati Nell anno scolastico 2008 nel V Circolo di Pistoia, i bambini sottoposti a screening sono stati 116 (sono stati esclusi i soggetti con handicap e stranieri). La media delle parole scritte correttamente è stata di 15. Dall analisi della distribuzione degli errori nelle due somministrazione (gennaio e maggio), si evidenzia che i bambini che in gennaio si trovavano nell area del rischio ( valore =>9) con un numero elevato di errori 12,13,14,15,16, alla seconda somministrazione raggiungono livelli di correttezza adeguati. Il fatto che questi bambini, grazie ai laboratori e alle proposte didattiche, siano riusciti a spostarsi fuori dall area critica e abbiano acquisito una adeguata prestazione nella fase alfabetica, fa pensare che si trattava di alunni caratterizzati solo da un apprendimento lento e che avevano pertanto necessità di essere supportati e guidati con competenza pedagogico-didattica. Quanto sopra si può evidenziare confrontando i sottostanti grafici che indicano il numero dei bambini in base al numero di errori riscontrati nelle due prove
9 Distribuzione degli errori nel dettato V Circolo in gennaio 2008 classe prima ( alunni 116) Distribuzione errori V Circolo gennaio 16 errori 15 errori 14 errori 13 errori 12 errori 11 errori 10 errori 9 errori 8 errori 7 errori 6 errori 5 errori 4 errori 3 errori 2 errori 1 errore 0 errori 0% 0% 3,10% 2% 2% 2% 1% 1% 1% 2% 4,10% 2% 1% 13,30% 14,30% 26,50% 24,50% 0,00% 5,00% 10,00% 15,00% 20,00% 25,00% 30,00% Distribuzione degli errori V Circolo : maggio 2008 classe prima ( alunni 116) 16 errori 15 errori 14 errori 13 errori 12 errori 11 errori 10 errori 9 errori 8 errori 7 errori 6 errori 5 errori 4 errori 3 errori 2 errori 1 errore 0 errori Distribuzione errori V C ircolo maggio 0,9% 0,9% 4,5% 1,8% 4,5% 9,8% 29,5% ,2%
10 Riprendendo i grafici precedenti i bambini possono essere raggruppati per valore di errore riferendosi alla moda. Si distinguono tre gruppi : N errori Gennaio 2008 Giugno 2008 Bambini (%) Moda Bambini (%) Moda ,6% 1 92% ,2% 6 7,1% ,1% 14 0,9% 12 Per quanto riguarda i due bambini che persistono nell area della criticità sia nella somministrazione di gennaio che di maggio in dettaglio è presente la seguente situazione: Bambino n errori. (femmina) 12 (femmina) 14 Gennaio 2008 Maggio 2008 Tipo di errori n Tipo di errori errori Scambio di suoni Scambio di suoni Omissioni lettere 6 Omissioni lettere Riduzione gruppi consonantici Scrittura in fase sillabicoalfabetica Scambio di suoni 12 Omissioni lettere e sillabe Riduzione gruppi consonantici Il persistere delle difficoltà da parte di questi bambini, evidenziabile anche dall analisi qualitativa degli errori, e la loro resistenza al cambiamento, nonostante il lavoro individualizzato e le proposte didattiche qualificate, fa pensare che per gli stessi sia opportuna una consultazione diagnostica per individuazione di problemi DSA fin dal primo anno della scuola primaria. Conclusioni Lo screening, azione alla base del Progetto SCO.le.Di, che punta all individuazione precoce dei bambini a rischio di DSA, può avere benefici effetti collaterali e aumentare pertanto la sua efficacia, se affiancato ad un corso di formazione diretto agli insegnanti, che ponga la loro attenzione sulle caratteristiche delle fasi di acquisizione della lettura e scrittura. Solo in questo modo potrà essere effettuata una precoce didattica inclusiva e rispettosa dei processi di apprendimento, che porterà ad un miglioramento continuo delle prestazioni degli alunni nelle prime fasi di acquisizione della lettoscrittura. Il fatto che diminuisca in modo molto significativo, tra la prima e la seconda somministrazione del test di screening, il numero dei bambini da considerarsi nella area della criticità, denota che c è stata una positiva risposta alle pratiche didattiche. I bambini che invece mostrano una certa resistenza ad interventi didattici mirati e continuano a manifestare una stentata acquisizione della fase alfabetica possono essere individuati come bambini a rischio di disturbo. Una scuola preparata che conosce il modello teorico evolutivo alla base del processo di acquisizione della lettura e scrittura, è una scuola più efficace che riesce a dialogare ed agire con maggiore sinergia con l operato dei servizi sanitari. Il trattamento che le ASL possono offrire ai bambini con DSA sarà tanto più efficace quanto più sarà precoce e in sinergia con l azione didattica realizzata all interno della scuola. Sia a scuola che nei servizi sanitari si parla sempre dello stesso processo di apprendimento della lettura e scrittura,
11 quindi anche nella realtà scuola si deve parlare quotidianamente di metafonologia, di strategie per facilitare processi della memoria fonologica a breve termine, di abilità visuo-spaziali. All attenzione verso la didattica deve accompagnarsi un azione di monitoraggio dello sviluppo degli apprendimenti: che può essere realizzato attraverso un uso consapevole di prove standardizzate che siano in grado di monitorare nei diversi anni di frequenza della scuola primaria, la lettura nei parametri della velocità, correttezza e comprensione e la scrittura come competenza ortografica, attraverso una analisi qualitativa della tipologia degli errori. Bibliografia Angelelli P. et al.( 2008) DDO: diagnosi dei disturbi ortografici in età evolutiva, Erickson Antoniotti M.,Pulga S.e Turello C.(2008) Sviluppare le abilità di lettoscrittura 1, Erickson Berton M. e al.,(2006) Dislessia lavoro fonologico, Firenze; Libri Liberi Cornoldi C,Colpo G(1998) Prove di lettura per la Scuola Elementare2, Firenze, Organizzazioni Speciali Coscarella C., Rossi R.,(2008) Disturbi specifici dell apprendimento: consultazione diagnostica tempestiva e screening, Dislessia, vol. 2,pp Domenici G, Frabboni F.(2007), Indicazioni per il curricolo, Erickson Janes D.,Cramerotti S.e Tait M,(2007) Facciamo il punto su.. La dislessia,erickson Marotta L., Trasciani M. e vicari S.(2004) CMF Valutazione delle competenze metafonologiche, Erickson Martini A.,(1995) Le difficoltà di apprendimento della lingua scritta, Pisa, Del Cerro Orsolini M.,(2000),Il suono delle parole, La Nuova Italia Orsolini M., fanari R. e Maronato C.,(2005) Difficoltà di lettura nei bambini, Carocci Passolunghi M.C, De Beni R.( 2001 ) I test per la scuola. La valutazione psicologica e educativa degli apprendimenti scolastici, Il Mulino Pratelli M.,(995)Disgrafia e recupero delle difficoltà grafo-motorie, Erickson Rossi, Malaguti T, (2001 ) Valutazione delle abilità di scrittura, Erickson Sarti D.,Zardini G.,(1999) Sillabando si impara, Franco Angeli Scalisi T.G., Pelagaggi D. e Fanini S.(2003) Apprendere la lingua scritta: le abilità di base,carocci Stella G.(1996), La dislessia. Aspetti clinici, psicologici e riabilitativi,milano, FrancoAngeli Stella G.(1996), La dislessia, Franco Angeli
12 StellaG.,Di Blasi F.,Giorgetti W. E Savelli E.(2003), La valutazione della dislessia, Enna, Città Aperta Tressoldi P.E.,Vio C.(2008) E proprio così difficile distinguere difficoltà da disturbo di apprendimento?, Dislessia,vol. 2, pp Tressoldi P.E. e Cornoldi C.(2000), Batteria per la valutazione della scrittura e della competenza ortografica,firenze, Organizzazioni Speciali Zoccolotti P.L.,Angelelli P., Judica A.e Luzzatti C,,(2005) I disturbi evolutivi di lettura e scrittura, Carocci Faber
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