I percorsi assistenziali nel post-acuto: la riabilitazione

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1 Criteri di appropriatezza strutturale, tecnologica e clinica nella prevenzione, diagnosi e cura della patologia cerebrovascolare I percorsi assistenziali nel post-acuto: la riabilitazione Stefano Paolucci

2 Sommario Riabilitazione: definizione e fasi La degenza riabilitativa Il progetto riabilitativo Prestazioni e struttura del team riabilitativo Il piano di dimissione e la continuità terapeutica

3 Riabilitazione: definizione La riabilitazione è un processo di soluzione dei problemi e di educazione nel corso del quale si porta una persona a raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale con la minore restrizione possibile delle sue scelte operative Da Linee Guida per le Attività di riabilitazione G.U. n. 124 del 30/05/98

4 Premessa Disabilità residua da stroke, da trattare mediante riabilitazione, in circa la metà dei sopravissuti. Riabilitazione interviene nei processi di riorganizzazione cerebrale ruolo della riabilitazione, già attualmente rilevante, destinato ad aumentare sia per aumento dell età media della popolazione (stroke patologia età-correlata), che per la concomitante riduzione della mortalità della fase acuta, legata alla prevedibile maggiore diffusione nei prossimi anni delle stroke unit e dei trattamenti trombolitici. mg 5/2005

5 Riabilitazione: fasi Prevenzione danno secondario Acuzie Post-acuzie Riabilitazione intensiva completamento Riabilitazione estensiva Anche riab. sociale Mantenimento e/o di prevenzione della progressione della disabilità

6 postumi post-ictali e necessità riabilitative a) disabilità emendabile severa in genere in soggetti non in grado di deambulare necessità di trattamento riabilitativo in regime di ricovero con assiduo controllo medico b) persistenza di instabilità o grave comorbilità necessità di assistenza internistica ed eventuale successivo trasferimento riabilitativo; c) compromissione stabile non modificabile in maniera sensibile necessità di sola assistenza; d) limitazione funzionale emendabile in seguito a trattamento riabilitativo, ma senza esigenza di ricovero e/o di assiduo controllo medico; e) esiti di scarsa o nulla rilevanza.

7 riabilitazione ospedaliera: razionale italiano requisiti cod 56 degenza riabilitativa essenzialmente riservata a casi con grave compromissione neurologica e funzionale non preclusioni per età articolata in cod 56 (riabilitazione intensiva) cod 75 (per gravi cerebrolesioni) MN Sanità DPR 14/1/ mq. per posto letto non più di 4 posti letto per camera almeno un servizio igienico ogni 4 PL stanze singole per almeno il 10% requisiti cod 75 MN Sanità DPR 29/1/1992 per gravi cerebrolesioni acquisite previsti 20 mq. per posto letto 20 mq. per le attività riabilitative per PL piscina sistemi di condizionamento impianti per i gas medicali.

8 Riabilitazione intensiva attività riabilitative in regime di ricovero caratterizzate da interventi sanitari di riabilitazione diretti al recupero di disabilità importanti e complesse, modificabili, che richiedono un elevato impegno assistenziale con nursing infermieristico per 24 ore. Prevede almeno tre ore giornaliere di trattamento erogato da medico specialista in riabilitazione, dai professionisti sanitari non medici della riabilitazione e dal personale infermieristico. Tutte le attività assistenziali e riabilitative devono essere documentate e registrate nella cartella clinica riabilitativa parte integrante del Progetto Riabilitativo Individuale (P.R.I.)

9 1,2 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 Variazioni PL in riabilitazione/lg ,5 0,7 0,5 PL x 1000 legge 595/85 legge 412/91 legge 537/93 legge549/95 legge405/2001 CSR 243/2009 Conferenza Stato Regioni del 3/12/2009: 0,70 PL/1000 ab Riab/ LG

10 piemonte v aosta lombardia bolzano trento veneto friuli liguria emilia-rom toscana umbria marche lazio abruzzo molise campania puglia basilicata calabria sicilia sardegna Rapporto PL cod su popolazione per regione (2008) 0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 0,06 0,08 0,1 0,08 0,03 0,02 0,05 0,07 0,03 0,06 0,17 0,17 Dati da tab. 1 0,25 0,24 0,29 0,35 0,41 0,47 0,5 0,61 0,61 0,65 0,64 0,62 0,67 0,75 0,79 0,91 0,97 cod 56 Non Determinato cod 75 distribuzione disomogenea poche strutture ad alta specialità 1

11 il progetto riabilitativo individuale interazione di un team interprofessionale stabilmente coordinato da un esperto nella riabilitazione..., con il paziente e la sua famiglia. deve: identificare i problemi scegliere il setting più appropriato definire gli obiettivi riabilitativi più appropriati, monitorare i progressi pianificare la dimissione.

12 Prestazioni del team riabilitativo Le unità di riabilitazione intensiva devono valutare ed affrontare tutte le disabilità e complicanze dovute all evento ictale. In particolare, dovrebbero garantire: a) rieducazione motoria; b) trattamenti specifici delle complicanze (tossina botulinica per la spasticità, ect); c) trattamento dei disturbi dell equilibrio; d) trattamento dei disturbi del linguaggio, delle prassie e delle miosie; e) trattamento dei disturbi della deglutizione, comprese le necessarie misure dietetiche; f) valutazione e trattamento di altri disturbi cognitivi e neuropsichiatrici.

13 Struttura team multidisciplinare Medico specialista Terapisti LGT T.O. Inferm. psicologi Altri specialist i Assistent i sociali Riferimento come standard personale ospedaliero il decreto Donat-Cattin (DM sanità 13/9/1988)

14 Dimissione da riabilitazione intensiva Identificazione setting idoneo domicilio RSA altro Continuità assistenza, anche riabilitativa

15 paziente autonomo? solo prevenzione danno secondario sì no terapia post dimissione necessità di approccio intensivo multidisciplinare necessità di approccio interdisciplinare ma non intensivo necessità addestramento pz e caregiver DH ambulatoriale domiciliare

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