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1 Il sottoscritto Luca Romei ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato Regione del 5 novembre 2009, dichiara X che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario che negli ultimi due anni ha avuto rapporti diretti di finanziamento con i seguenti soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario:.....

2 IX Congresso Nazionale ANIMO Bologna 11 Maggio 2014 Gestione Ecografica degli accessi venosi centrali e periferici Infermiere Luca Romei

3 ACCESSI VENOSI PERIFERICI Costantino TG, et al Ultrasonography guided peripheral intravenous access versus traditional approaches in patients with difficult intravenous access Ann Emerg Med 2005;146: MATERIALI e METODI Studio prospettico condotto in un dipartimento di emergenza su 60 pazienti con accesso venoso superficiale difficoltoso (obesità, malattie mediche croniche, abuso di stupefacenti per via endovenosa), dopo almeno 3 tentativi falliti di posizionamento da parte di infermieri in servizio. Randomizzazione dei pazienti ad ulteriore tentativo di accesso con ecoguida (giorni pari) o con metodo tradizionale (giorni dispari). Confronto tra i due gruppi delle seguenti variabili di esito: successo nell incannula mento, numero di punture, tempo all incannulamento, soddisfazione dei pazienti. RISULTATI ECO TRAD DIFFERENZA (IC 95%) Successo nell incannulamento 97% 33% 64% (39 91%) all incannulamento 13 m 30 m 17 m ( ) Tempo dopo la prima puntura 4 m 15 m 11 m ( ) Numero di punture ( ) Soddisfazione dei pazienti (scala 1 10) ( )

4 ACCESSI VENOSI PERIFERICI Brannam L, Blaivas M, Lyon M, Flake M Emergency nurses' utilization of ultrasound guidance for placement of peripheral intravenous lines in difficult access patients Acad Emerg Med. 2004;11: MATERIALI e METODI Studio prospettico osservazionale condotto in un trauma center (75000 accessi/anno) su pazienti con accesso venoso superficiale difficoltoso (obesità, malattie mediche croniche, abuso di stupefacenti per via endovenosa, emodialisi), dopo tentativi ripetuti falliti di posizionamento da parte di infermieri in servizio. Ulteriore tentativo di accesso con ecoguida da parte di infermieri addestrati su modello inanimato dopo sessione teorica di 45. Descrizione dell attività post addestramento (casi trattati, condizioni favorenti la difficoltà all incannulamento, efficacia della metodica). RISULTATI Tentativo di accesso con ecoguida in 321 casi, con incannulamento riuscito in 280 (87%). Fallimento in 41 casi (13%): in 20 successivo incannulamento con ecoguida da parte di un altro operatore, in 9 accesso in giugulare esterna (senza ecoguida), in 12 posizionamento di CVC. Incidenza di complicanze 1.2% (4 punture arteriose).

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6 ECOGUIDA ACCESSI VENOSI quando? Obesi Anziani con fragilità delle vene superficiali Terapie ev ripetute Tossicodipendenti Dializzati Shock, ipovolemia Ustionati pediatrici PICC

7 ECOGUIDA ACCESSI VENOSI vena ideale

8 ECOGUIDA ACCESSI VENOSI perché? Diminuzione del numero di punture Diminuzione tempi Diminuzione rischio puntura su trombosi Diminuzione dei CVC evitabili Diminuzione complicanze (stravaso ematico o infusionale) Riuscita di accesso venoso altrimenti impossibile Aumento soddisfazione da parte degli utenti

9 Dove? Scelta della vena

10 QUALE VENA? VENA BASILICA Rettilinea con minima presenza di valvole Abbastanza superficiale Generalmente calibro adeguato (4 10 mm) Ben identificabile ecograficamente Lontana da strutture nobili Confluenza obliqua in ascellare

11 QUALE VENA? VENA BRACHIALI Adiacente all arteria brachiale Adiacente al nervo brachiale Calibro spesso inferiore alla v. basilica Aspetto a mickey mouse

12 QUALE VENA? VENA CEFALICA Vena superficiale ma piccola (esposizione a traumatismi) Decorso tortuoso e presenza di valvole Confluenza in v.ascellare ortogonale. Utile negli obesi o in paz. edematosi.

13 Tecnica di puntura

14 p. Trasversale

15 p.longitudinale

16 Approccio trasversale Porre il vaso visualizzato in asse corto al centro del monitor. Pungere la cute in corrispondenza del centro della sonda Procedere dirigendo l ago attraverso i tessuti in direzione perpendicolare al piano degli US con angolazione adeguata alla profondità del vaso. VANTAGGI:più facile mantenere l immagine dell ago e del vaso. SVANTAGGI:difficile stabilire se ciò che si vede sia la punta o piuttosto un altra sezione dell asse dell ago.

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18 Approccio trasversale

19 Approccio complanare Ottenere la scansione del vaso in asse lungo. Pungere la cute in corrispondenza e più vicino possibile al lato corto della sonda Procedere dirigendo l ago attraverso i tessuti in modo che rimanga complanare al piano degli US con angolazione adeguata alla profondità del vaso. VANTAGGI: l ago viene visto in tempo reale nella sua interezza. Osservando la punta non vi è il rischio di approfondirsi inopportunamente. SVANTAGGI: maggiore difficoltà a mantenere l ago nel piano di scansione che è piuttosto sottile.

20 Approccio complanare

21 QUINDI COSA SCEGLIERE? Short Axis versus Long Axis Approaches for Teaching Ultrasound Guided Vascular Access Michael Blaivas, Larry Brannam and Eleanor Fernandez Acad Emerg Med Volume 10, Issue , 2003 I meno esperti in accessi venosi ecoguidati ottengono un accesso venoso valido molto più rapidamente in asse trasversale (corto) che longitudinale (accesso venoso periferico su manichino)

22 ADDESTRAMENTO

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24 STRUMENTAZIONE ECOGRAFICA Un Ecografo è composto da: 1. Trasduttore (o sonda) 2. Sistema Elettronico 3. Pannello dei Comandi 4. Periferiche Infermiere Luca romei

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