Guida al modello Iva (2)

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1 Articolo pubblicato su FiscoOggi ( Attualità Guida al modello Iva (2) 3 Febbraio 2004 Dal 2 febbraio è possibile chiedere il rimborso del creto Iva relativo all'anno d'imposta 2003 In presenza determinati presupposti ad alcune categorie contribuenti Iva è consentito chiedere a rimborso tutta o parte dell'eccedenza d'imposta detraibile emergente dalla chiarazione annuale. La richiesta per il rimborso del creto Iva relativo all'anno 2003 deve essere effettuata, sia nell'ipotesi presentazione della chiarazione annuale in via autonoma che presentazione della stessa nell'ambito del modello Unico, utilizzando il modello VR/2004, approvato con il provvemento del rettore dell'agenzia delle entrate del 15 gennaio 2004, sponibile anche sul sito Internet Modalità e termini presentazione Il termine iniziale per la presentazione del modello VR, in duplice esemplare, al concessionario della riscossione territorialmente competente, quest'anno è il 2 febbraio (il 1 febbraio previsto dall'articolo 38-bis del Dpr n. 633/1972 è caduto domenica). Il termine finale, invece, che pende dalla modalità presentazione della chiarazione annuale adottata dal contribuente, sarà il 2 novembre 2004 per la stragrande maggioranza dei contribuenti Iva obbligata a presentare la chiarazione in via telematica, e il 2 agosto 2004 per la residua parte contribuenti Iva cui è consentito presentare il modello cartaceo a banca o posta, cioè le persone fisiche con volume d'affari non superiore a euro, che non presentano il modello 770 né il modello per la comunicazione dei dati rilevanti per l'applicazione degli stu settore. Sono comunque considerate valide, analogamente a quanto previsto per le chiarazioni annuali, le richieste rimborso presentate entro i 90 giorni dalla scadenza dei predetti termini. 1 5

2 Requisiti per il rimborso annuale I presupposti che conferiscono il ritto al rimborso del creto emergente dalla chiarazione annuale, sono espressamente inviduati dall'articolo 30 del Dpr n. 633/1972. Cessazione dell'attività Anzitutto, il rimborso del creto d'imposta annuale è riconosciuto, a prescindere dall'importo dello stesso, ai contribuenti Iva che hanno cessato l'attività nel corso dell'anno Ai sensi dell'articolo 35 del Dpr n. 633/1972, il termine per la presentazione della chiarazione cessazione attività ai fini Iva è costituito dal trentesimo giorno successivo alla data ultimazione della fase liquidazione dell'azienda. Pertanto, a tale data, occorre fare riferimento per inviduare la data cessazione dell'attività e la sussistenza o meno del requisito previsto per la richiesta rimborso del creto relativo all'anno Aliquota mea Coloro che nell'anno d'imposta 2003 hanno effettuato, nell'esercizio della loro attività, operazioni attive applicando aliquote più basse rispetto a quelle che sono state applicate sugli acquisti e sulle importazioni, ai sensi del terzo comma, lettera a) dell'articolo 30, possono chiedere il rimborso del creto Iva, se lo stesso è importo superiore a 2.582,28 euro. Il ritto al rimborso sussiste se l'aliquota meamente applicata sulle operazioni acquisto supera l'aliquota meamente applicata sulle operazioni attive maggiorata del 10 per cento. L'aliquota mea, sia per quanto riguarda le operazioni attive che le operazioni passive, è costituita dal rapporto tra l'ammontare complessivo dell'imposta relativa a tutte le operazioni effettuate (attive o acquisti) e l'ammontare complessivo delle operazioni stesse. Ai fini del calcolo dell'aliquota mea non bisogna tenere conto delle cessioni, degli acquisti e delle importazioni beni ammortizzabili, mentre occorre considerare, tra gli acquisti, le spese generali, come a suo tempo chiarito dalla circolare n. 81 del 14 marzo Per la determinazione dell'aliquota mea occorre fare riferimento, in sostanza, a tutte le operazioni rilevabili dalla contabilità, tenendo conto non solo tutte le operazioni assoggettate a Iva, ma anche quelle cosiddette ad aliquota zero quali, ad esempio, le cessioni oro da investimento venute imponibili a seguito opzione, le cessioni oro industriale e argento puro per le quali l'imposta è dovuta dal cessionario secondo il particolare meccanismo del reverse charge. È da evidenziare che da quest'anno devono essere incluse tra le operazioni ad aliquota zero anche le cessioni rottami e altri materiali recupero cui all'articolo 74, commi 7 e 8, effettuate a partire dal 2 ottobre 2003, data entrata in vigore del decreto legge n. 269/2003 che ha moficato il regime applicabile alle cessioni dei predetti beni, ora assoggettate a Iva, ma con pagamento dell'imposta a carico del cessionario soggetto passivo. 2 5

3 Non si deve tenere conto, invece, tra le operazioni attive, delle operazioni previste dagli articoli 7, 8, 8-bis e 9 del Dpr n. 633/1972, per le quali è previsto un autonomo titolo per l'accesso al rimborso. Effettuazione operazioni non imponibili I contribuenti che nell'anno d'imposta 2003 hanno effettuato operazioni non imponibili per un ammontare superiore al 25 per cento del totale delle operazioni attive, ai sensi del terzo comma, lettera b), dell'articolo 30, possono chiedere a rimborso il creto Iva emergente dalla chiarazione annuale, sempre che lo stesso risulti importo superiore a 2.582,28 euro. Le operazioni non imponibili da considerare ai fini della determinazione della percentuale che consente ottenere il rimborso sono, in particolare, le operazioni cui agli articoli 8, 8-bis e 9, del Dpr n. 633/1972 (cessioni all'esportazione, operazioni assimilate e servizi internazionali), le operazioni incate negli articoli 40, comma 9, e 58 del decreto legge n. 331/1993 (cessioni intracomunitarie, eccetera), le cessioni intracomunitarie e le cessioni all'esportazione beni estratti da depositi Iva cui all'articolo 50-bis del citato decreto legge n. 331/1993, nonché le prestazioni delle agenzie viaggio rese fuori dall'unione europea (articolo 74-ter, Dpr n. 633/1972). Rientrano tra le predette operazioni anche quelle previste dagli articoli 71(cessioni al Vaticano e alla Repubblica San Marino) e 72 (operazioni agevolate in base ad accor internazionali) del Dpr n. 633/1972, assimilate alle cessioni all'esportazione per espressa previsione normativa. Particolari tipologie acquisti Fermo restando il requisito dell'eccedenza Iva ammontare superiore a 2.582,28 euro, ai sensi del terzo comma, lettera c), dell'articolo 30, può essere richiesto il rimborso dell'imposta assolta per l'acquisto beni ammortizzabili e beni e servizi per stu e ricerche. Per quanto riguarda l'inviduazione dei beni ammortizzabili occorre fare riferimento alla sciplina delle imposte sui redti e, pertanto, rientrano tra tali beni quelli per i quali è prevista la deduzione quote ammortamento. Si evidenzia che per le società gestione del risparmio si configurano beni ammortizzabili, ai sensi dell'articolo 8 del decreto legge n. 351/2001, gli immobili che costituiscono il patrimonio del fondo immobiliare da esse gestito nonché le relative spese manutenzione. Effettuazione operazioni non soggette I contribuenti che nell'anno d'imposta 2003 hanno effettuato operazioni escluse dal campo applicazione dell'iva, per fetto del requisito della territorialità, in misura superiore al 50 per cento del totale delle operazioni attive, ai sensi del terzo comma, lettera d), dell'articolo 30, possono chiedere a rimborso il creto Iva emergente dalla chiarazione annuale, sempre in presenza un 3 5

4 importo superiore a 2.582,28 euro. Al fine determinare la predetta percentuale occorre tenere conto delle operazioni cui all'articolo 7 del Dpr n. 633/1972, nonché delle operazioni cui agli articoli 8, 8-bis e 9 dello stesso decreto e agli articoli 40, comma 9, e 58 del decreto legge n. 331/1993. Soggetti non residenti L'ipotesi rimborso prevista dall'articolo 30, terzo comma, lettera e), riguarda i soggetti esteri che si avvalgono un rappresentante fiscale o dell'istituto dell'identificazione retta. Pertanto, ai soggetti non residenti che hanno assunto una posizione Iva nel territorio dello Stato, è consentito chiedere a rimborso l'eccedenza detraibile, importo superiore a euro, risultante dalla chiarazione annuale relativa all'anno d'imposta Si ricorda che i soggetti identificati rettamente ai sensi dell'articolo 35-ter del Dpr n. 633/1972, devono presentare il modello VR esclusivamente al concessionario della riscossione Roma, unico competente sul territorio nazionale a gestire i rimborsi richiesti da tale tipologia contribuenti. Minore eccedenza del triennio I contribuenti che non riscontrano la sussistenza uno dei presupposti sinora esaminati, ai sensi del quarto comma dell'articolo 30, possono chiedere a rimborso il minore dei creti risultanti dalle chiarazioni del triennio, anche se questo risulti importo inferiore a euro. Al fine determinare l'importo da chiedere a rimborso, è necessario considerare le eccedenze emergenti dalle chiarazioni del triennio al netto quanto eventualmente già utilizzato in compensazione nel modello F24. Produttori agricoli Una specifica ipotesi rimborso, sciplinata dall'articolo 34, comma 9, del Dpr n. 633/1972, riguarda i produttori agricoli, tenuti ad applicare il particolare regime previsto per tale settore attività, che hanno effettuato cessioni prodotti agricoli non imponibili ai sensi dell'articolo 8 (cessioni all'esportazione), dell'articolo 38-quater (cessioni nei confronti viaggiatori extracomunitari), dell'articolo 72 (cessioni a favore organismi internazionali) nonché cessioni intracomunitarie. A tali soggetti, infatti, viene consentito chiedere a rimborso l'imposta corrispondente alle percentuali compensazione che risulterebbero applicabili alle operazioni cui sopra, qualora le stesse fossero effettuate nel territorio dello Stato. Il rimborso compete sempre nell'ipotesi in cui l'eccedenza risulti superiore al limite 2.582,28 euro. Prestazione della garanzia Per ottenere il rimborso del creto Iva emergente dalla chiarazione annuale, è richiesto, come è 4 5

5 noto, prestare idonea garanzia costituita da: - polizza fideiussoria o atto fideiussione rilasciati da una compagnia assicuratrice, da un'azienda o un istituto creto, o da impresa commerciale giucata affidabile dall'amministrazione finanziaria - cauzione in titoli stato o garantiti dallo stato, al valore borsa, o anche in buoni postali fruttiferi. A decorrere dal 2 ottobre 2003, per effetto delle mofiche apportate all'articolo 38-bis del Dpr n. 633/1972, dal decreto legge n. 269/2003, la durata della garanzia è pari a tre anni dall'esecuzione del rimborso ovvero, se inferiore, al periodo mancante al termine decadenza dell'ufficio dall'azione accertatrice. Sono previste, però, alcune ipotesi esonero dalla prestazione della garanzia che riguardano: - coloro che presentano istanza rimborso per un ammontare complessivo annuo pari o inferiore a 5.164,57 euro - le imprese "virtuose" - cioè quelle, in esercizio da almeno cinque anni, che chiarano non aver subito una minuzione del patrimonio netto oltre il 40 per cento rispetto all'ultimo bilancio approvato, non aver venduto beni immobili per oltre il 40 per cento rispetto a quelli riportati nell'attivo dell'ultimo bilancio, non aver cessato o ridotto l'attività a seguito cessioni rami d'azienda, non aver ceduto azioni per oltre il 50 per cento del capitale - limitatamente alle ipotesi rimborso previste dall'articolo 30, terzo comma, lettere a), b) e d) - le società gestione del risparmio per i rimborsi richiesti in relazione ai fon immobiliari da esse istituiti, come previsto dall'articolo 8 del decreto legge n. 351 del i curatori fallimentari e i commissari liquidatori fino a concorrenza del limite ,45 euro, riferito a tutto il periodo durata della procedura concorsuale. Carla Pappalardo URL: 5 5