Verbale VI CONFERENZA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO DI BOLOGNA 15 DICEMBRE 2007

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1 Verbale VI CONFERENZA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO DI BOLOGNA 15 DICEMBRE 2007 Oggi 15 dicembre 2007 alle ore 9,00 presso la Provincia di Bologna si è tenuta la VI Conferenza Provinciale del Volontariato appositamente convocata. Apre l Assemblea l Assessore Barigazzi sottolineando l importanza del volontariato e del terzo settore nella costruzione del nuovo sistema di welfare regionale. Anche il documento Verso la VI conferenza del volontariato parte da questo contesto di riferimento per promuovere un dibattito ed un approfondimento specifico sul tema della partecipazione e della rappresentanza, con particolare riferimento ai piani di zona. Il tentativo della Regione è quello di costruire, con il volontariato, un nuovo modello di relazione pubblico e privato sociale, nella consapevolezza che nel sistema di welfare di comunità disegnato il volontariato è un soggetto protagonista. La VI Conferenza del volontariato costituisce pertanto una tappa nel percorso di costruzione del nuovo modello di relazione. E ovvio che il volontariato, il terzo settore più in generale, possa e debba partecipare in maniera attiva e non frammentata nella definizione di questo nuovo modello di welfare di comunità, il cui tratto distintivo risiede proprio nel riconoscere che tutti possono diventare soggetti di cittadinanza attiva nella costruzione delle politiche sociali di comunità. Ovviamente si pone l esigenza di definire i livelli territoriali di riferimento. Il Piano socio sanitario in corso di approvazione assume il distretto come punto di riferimento. Finora forme di rappresentanza locale del volontariato sono state le consulte comunali del volontariato. E forse il caso, nel momento in cui si affronta il tema della partecipazione e della rappresentanza, ragionare anche sul bacino territoriale di riferimento. E un ragionamento che va affrontato e sul quale il volontariato deve esprimere il proprio orientamento e confrontarsi con la Pubblica Amministrazione, nella consapevolezza che i Piani di zona costituiscono un momento imprescindibile della programmazione sociale, ma sicuramente non l unico. Questo apre un ragionamento anche sul raccordo che il Comitato Paritetico provinciale del volontariato deve avere con i territori. Vengono eletti Presidente e Segretario dell Assemblea rispettivamente Giovanna D Andreta e Giancarlo Funaioli. Vengono nominati i componenti del seggio rispettivamente i Sigg.: Ranieri Romolo (presidente), Montanari Paolo (segretario), Gavioli Gabriele e Palleni Adriana (scrutatori) e Campedelli Maurizia (funzionario Amministrazione Provinciale). Vengono infine eletti i due garanti. Dopo l illustrazione di Carla Brezzo relativamente all attività svolta come Comitato Paritetico Provinciale, si procede alla presentazione delle seguenti candidature. Per il Comitato Paritetico Provinciale del Volontariato:

2 BASILE PATRIZIA dell Associazione P.A. CROCE ITALIA di Bologna BELLOTTI BRUNA dell Associazione DIRITTI SENZA BARRIERE di Bologna BIONDI ALESSANDRO dell Associazione AUSER di Bologna BRESCIANI DARIO dell AssociazioneAVIS PROVINCIALE di Bologna BREZZO CARLA dell Associazione IL VENTAGLIO di Bologna COLAPAOLI FIAMMETTA dell Associazione TUTTINSIEME di Zola Predosa ERRANI FRANCESCO dell Associazione Famiglia Aperta di Bolgona MICHELUCCI ANGELO dell Associazione A.M.I. ASS. MACIGNO ITALIA di Bologna LANNUTTI ANTONIO dell Associazione FA.NE.P. di Bologna LUATTI MIRELLA dell Associazione IDRA Ass. Vol.Protezione Civile di S. Pietro in Casale MEZZADRI GIUSEPPE dell Associazione A.V.A.D. ASS.VOL. ANZIANI DISABILI di Bologna PUCCETTI DARIO dell Associazione VO.C.I. Volontari per Cambiare di Bentivoglio Per il CO.GE. BELLOTTI BRUNA dell Associazione DIRITTI SENZA BARRIERE di Bologna FUNAIOLI FIANCARLO dell Associazione VO.C.I. Volontari per Cambiare di Bentivoglio GUIDI GUGLIELMO dell Associazione ANZOLA SOLIDALE di Anzola Emilia MINELLI GRAZIA dell Associazione G.R.D. GENITORI RAGAZZI DOWN TRISOMIA 21 di Castel Maggiore POLACCHINI PERANGELA dell Associazione EMOFILICI DI BOLOGNA E PROVINCIA di Bologna PAOLUCCI GIANNI dell Associazione RANGERS ITALIA di Bologna I lavori dell Assemblea procedono quindi con due interventi programmati, sulla partecipazione presentato da Gabriele Gavioli e sulla rappresentanza presentato da Giancarlo Funaioli. La partecipazione del volontariato necessita di alcune specificazioni per potere diventare prassi. Innanzitutto, quali sono gli oggetti del confronto? Il volontariato è effettivamente coinvolto nell analisi dei bisogni? Lo è anche nella programmazione delle politiche e nell individuazione delle priorità? Oppure interviene solo nella costruzione di progetti specifici? Il volontariato è interpellato anche nella valutazione delle politiche? E una proposta che parte dalle P.A.? quando il volontariato è interpellato sulle sue proposte? E come il volontariato può fare nascere e rendere presente una proposta, non solo nel funzionamento del volontariato e del rapporto con la Pubblica amministrazione, ma semplicemente su quei temi che coinvolgono pesantemente la società? Come il volontariato può farsi ascoltare, in particolare su quei temi in cui la società è poco attenta? Relativamente alla rappresentanza è opportuno innanzitutto che essa sia espressione di tutto il volontariato e quindi in grado di tenere conto di tutti gli elementi in causa. Il documento regionale si pone la domanda della rappresentanza: rappresentanza nei confronti degli Enti locali, nei confronti dei Centri di servizio del volontariato, nei confronti del Forum del terzo settore. Il Comitato paritetico svolge un ruolo fondamentale, è la sede in cui avviene anche il confronto con il Centro Servizi del Volontariato. Probabilmente così come il comitato paritetico deve avere un rapporto stretto con i territori (e pertanto sarà opportuno anche che il nuovo Comitato Paritetico approfondisca e valuti quale potrà essere il bacino territoriale di riferimento ottimale), allo stesso modo il Comitato deve avere un rapporto più stretto con il CO.GE.

3 Il Comitato Paritetico deve anche avere un rapporto con l Osservatorio Regionale del volontariato, e probabilmente anche in questo caso è necessario definire precisamente chi promuove gli incontri. La rappresentanza del volontariato va giocata anche nei confronti degli altri soggetti del terzo settore, il volontariato deve essere attore protagonista pari agli altri soggetti del terzo settore. La partecipazione e la rappresentanza richiamano il ruolo del volontariato nei piani di zona, che sono un occasione importante (ma non l unica) di programmazione sociale. I piani di zona rappresentano l occasione in cui il volontariato può intervenire direttamente nelle diverse tematiche e può rappresentare le istanze dei cittadini, in un rapporto di collaborazione paritario. Purtroppo, per le cause più svariate, non sempre le odv partecipano alla progettazione sociale. I piani di zona costituiscono l occasione per ragionare insieme, per promuovere progetti integrati delle risorse presenti sul territorio. E un aspetto di cui, a parere dell Assemblea, il nuovo Comitato paritetico dovrà farsi carico, riprendendo i tentativi di maggiore relazione con le realtà di volontariati presenti sul territorio, per dare maggiore spazio nei suoi lavori alle tematiche ed alle esigenze locali. In questo senso l Assemblea formula l auspicio che, in accordo con gli Enti locali, si possa aumentare il numero dei membri del Comitato paritetico, portando a 7 i rappresentanti del volontariato. Tale numero infatti, coincidendo con la assemblee dei piani di zona, potrebbe favorire un rapporto più diretto tra membri eletti e realtà territoriali, e indurre in futuro alcuni volontari che operano nelle realtà locali a candidarsi per il paritetico, favorendo anche per questa via un maggiore approfondimento ed una maggiore presenza di tutta la realtà provinciale. Va inoltre chiarito il ruolo del volontariato nel suo rapporto con gli altri soggetti che fanno parte del Terzo Settore: per alcuni aspetti vi sono sicuramente congruenze e convergenze, ma ci sono anche elementi di diversità con le cooperative sociali ad esempio. Una proposta concreta potrebbe essere quella ai tavoli dei Piani di zona partecipi almeno un rappresentante di ogni singolo Comune dell ambito territoriale di riferimento, in modo anche trasversale. Il tema della rappresentanza si pone anche relativamente ai rappresentanti del volontariato nell ambito del CO.GE., che debbono avere un raccordo con i soggetti che rappresentano. Lo stesso dicasi per i Comitati paritetici del volontariato, che non sono stati costituiti in tutte le Province. E uno strumento davvero straordinario che deve porsi in relazione con gli altri soggetti del volontariato. Senza inventare nuovi tavoli, si deve dare forza e ricchezza all Osservatorio del Volontariato, che dovrebbe rappresentare la sede di raccolta, confronto e scambio. L art. 22 prevede che l Osservatorio stabilisca rapporti con il Comitato Paritetico, bisogna prevedere però le modalità e le scadenze temporali. Vi sono alcuni temi sui quali il volontariato si deve esprimere: il volontariato svolto dal singolo presso le singole amministrazioni, se da un lato l intervento è comunque meritevole ed utile, dall altro va comunque rilevato che il volontariato singolo non crea la stessa coesione sociale che può creare una organizzazione di volontariato, probabilmente non ha neppure la possibilità di una corretta formazione, e questo alla lunga può rappresentare un danno per la società. Altro tema è il coinvolgimento dei giovani: come coinvolgerli? Molto spesso i giovani preferiscono fare una propria organizzazione, non amano aderire ad associazioni già costituite. Come fare ad attrarre i giovani? Sono le associazioni che non usano il corretto approccio o vi sono altri motivi sui quali è opportuno agire? Sicuramente un intervento nella fascia giovanile è assolutamente utile, un intervento che però devo agire sul minore per fargli intendere la bellezza

4 del collaborare e del lavorare insieme. Il volontariato nasce da percezioni diverse che forse possono anche essere diverse fra le generazioni. Viene sottolineata l importanza di salvaguardare l autonomia del volontariato dai partiti. La difficoltà delle associazioni di trovare delle sedi in cui riunirsi. L Assemblea condivide di riportare quanto emerso in una riflessione da portare alla Conferenza Regionale del volontariato. Sulla base della consultazione elettorale, risultano eletti: - per il Comitato Paritetico Provinciale del Volontariato i signori: Cognome e nome Associazione Voti raccolti ERRANI FRANCESCO FAMIGLIA APERTA di Bologna 17 PUCCETTI DARIO VO.C.I. Volontari per Cambiare di Bentivoglio 15 BREZZO CARLA IL VENTAGLIO di Bologna 13 BIONDI ALESSANDRO AUSER di Bologna 12 BASILE PATRIZIA P.A. CROCE ITALIA di Bologna 11 BRESCIANI DARIO AVIS PROVINCIALE di Bologna 9 BELLOTTI BRUNA DIRITTI SENZA BARRIERE di Bologna 9 COLAPAOLI FIAMMETTA TUTTINSIEME di Zola Predosa 8 MICHELUCCI ANGELO A.M.I. ASSOC. MACIGNO ITALIA di Bologna 7 LANNUTTI ANTONIO FA.NE.P. di Bologna 4 LUATTI MIRELLA IDRA Ass. Volontari protezione Civile di San Pietro in Casale MEZZADRI GIUSEPPE A.V..A.D. ASSOC.VOLONTARI ANZIANI DISABILI di Bologna per il Comitato di Gestione del Fondo Regionale del Volontariato il Signor: Cognome e nome Associazione Voti raccolti FUNAIOLI GIANCARLO VO.C.I. Volontari per Cambiare di Bentivoglio 24 BELLOTTI BRUNA DIRITTI SENZA BARRIERE di Bologna 11 MINELLI GRAZIA G.R.D. GENITORI RAGAZZI DOWN TRISOMIA 21 di Castel Maggiore 8 GUIDI GUGLIELMO ANZOLA SOLIDALE di Anzola Emilia 3 POLACCHINI PERANGELA EMOFILICI DI BOLOGNA E PROVINCIA di Bologna 2 PAOLUCCI GIANNI RANGERS ITALIA di Bologna 1 Alle ore 14,30 si conclude la VI Conferenza Provinciale del volontariato di Bologna. La Presidente Giovanna D Andreta Il Segretario Giancarlo Funaioli

5 Si allegano alcuni degli interventi presentati in sede di Conferenza Provinciale fatti pervenire alla Segreteria.

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