Il Cuore dell'autostima

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2 Il Cuore dell'autostima Max Formisano Ebook Editing di Katia Prando Impaginazione di Adriana Di Pietro Cover di Matteo Venturi 2

3 Quale momento dell anno è più propizio per guardarsi dentro e fare i conti con se stessi? Proprio l inizio! I primi mesi dell anno infatti, sono fondamentali per rienergizzarsi e fissare nuovi obiettivi da raggiungere, e l autostima è uno degli strumenti fondamentali per la realizzazione personale. Quindi, leggi l e-book Il Cuore dell Autostima che MyLife ha preparato appositamente per te con alcuni estratti del libro, per iniziare subito a lavorare sulla tua crescita personale. Il libro Il Cuore dell Autostima di Max Formisano è a tua disposizione per l acquisto sul sito *** "Verissimo che la reputazione comincia con noi medesimi, e che colui che vuole essere stimato bisogna che sia il primo a stimarsi." Galileo Galilei 3

4 L autostima ha un ruolo fondamentale nella vita di ognuno di noi: in modo più o meno diretto, più o meno consapevole, impieghiamo tempo ed energie quotidiane a valutarci; gran parte delle nostre soddisfazioni o delusioni sono legate alla stima che nutriamo per noi stessi. Stimarsi significa confrontarsi con sé sul lavoro, a casa, di fronte a scelte importanti, rispetto a sogni e ad ambizioni future, con gli altri, in famiglia, con gli amici, rispetto a canoni ideali. L autostima è legata al concetto che ognuno ha di sé e ai concetti che gli altri hanno di noi: le valutazioni che facciamo e quelle che riceviamo dagli altri sono due aspetti distinti e separati; entrambi, però, contribuiscono ad alimentare l autostima. Possiamo avere un opinione di noi che si discosta da quella degli altri o che, invece, coincide: fatto sta che il modo in cui gli altri ci vedono e ci giudicano, influenza la percezione che abbiamo di noi stessi, così come noi interferiamo parlando ed interagendo con loro, sull idea che si faranno o si sono già fatti. La fiducia in noi stessi è un ingrediente basilare nel nostro benessere psico-sociale: se non siamo noi i primi ad essere convinti di qualcosa, difficilmente convinceremo anche gli altri. Se crediamo di essere attraenti, intelligenti, interessanti accresciamo notevolmente la probabilità di risultare tali agli occhi degli altri; viceversa se crediamo di essere bruttini, scialbi, poco interessanti rischiamo lo stesso di trovare conferma negli altri. È comprensibile cercare di piacere alle persone che sono intorno a noi: relazioni gratificanti, collaborazioni vantaggiose, soddisfazione professionale hanno una maggiore probabilità di 4

5 realizzarsi, se gli amici, il partner, i colleghi, i clienti, il capo ci valutano in maniera positiva. Possiamo affermare che gli altri rappresentano delle verifiche importanti che ci condizionano, in misura variabile, per tutta la vita. Ma ancora più importante è piacere a se stessi: un autostima sana ci rende stabili, centrati, sicuri; ci dà la spinta, la motivazione, l intraprendenza necessaria per agire in scenari incerti di cui non conosciamo l esito o in cui temiamo il ripetersi di un fallimento già vissuto in passato. Il concetto di sé ingloba tutta una serie di credenze tra cui quelle legate all autovalutazione. Siamo costantemente impegnati nell elaborare giudizi sul mondo e su noi stessi: stabilire cosa è pericoloso o auspicabile, quali sono le nostre potenzialità, i nostri talenti, cosa ci motiva, cosa fare per agire in modo efficace, efficiente, ottimizzando le risorse e le energie di cui disponiamo. Se non fossimo capaci di valutare noi stessi ed il mondo circostante, non potremmo distinguere tra ciò che dipende da noi e ciò che dipende dalle circostanze esterne, riducendo notevolmente la nostra capacità d agire. Abbiamo bisogno di piacerci, rispettarci, amarci per piacere, essere rispettati e amati! Quali sono le conseguenze, le ripercussioni che l autostima esercita sulla vita di ognuno di noi in termini di benessere e di successi o fallimenti? Poiché l opinione che abbiamo di noi influenza tutti i nostri comportamenti, alcune convinzioni che alimentano la nostra 5

6 autostima possono risultare gravemente limitanti o al contrario, potenzianti. L autostima influenza l autoefficacia, la consapevolezza di poter raggiungere determinati obiettivi e di conseguenza i comportamenti che mettiamo in atto per raggiungerli, l umore, le relazioni affettive, ogni tipo di scelta. Capirsi meglio significa capire meglio anche gli altri: questa è una condizione necessaria per imparare a vivere meglio. Avere una sana autostima comporta la consapevolezza di essere Io, la persona più importante, senza cadere in egocentrismi megalomani. Non è ciò che accade, ma come io reagisco a quello che accade a fare la differenza. Gli antichi greci credevano che Siamo ciò che pensiamo : se riflettete, gran parte della nostra realtà è pensiero, rappresentazione mentale: i nostri scopi, desideri, ricordi, progetti, aspettative, credenze, valori, giudizi. E non solo i pensieri descrivono la nostra realtà ma la influenzano, imprimendole una forma. Diventiamo ciò che crediamo di essere: i nostri pensieri, le nostre convinzioni, i nostri sogni, condizionano i nostri comportamenti divenendo delle profezie che si auto avverano, influenzano i rapporti con gli altri e le reazioni di chi ci è accanto. Comprendere questo meccanismo è utile per capire come le 6

7 convinzioni che abbiamo costruito su noi stessi e la nostra autostima, abbiano un peso considerevole sulla nostra soddisfazione, sui nostri risultati, sulle relazioni con gli altri. Cos'è l'autostima? L autostima è la percezione, l opinione, l immagine che ognuno ha di sé: chi crediamo di essere, quanto crediamo di valere. Tale valutazione corrisponde alla misura in cui accettiamo le nostre abilità, capacità, noi stessi! Essa varia tra due estremi: uno positivo, creativo e generativo, l altro negativo e distruttivo. È sorprendente pensare come l uomo sia l unico animale del cosmo capace di disprezzarsi, svalutarsi, sentirsi inadeguato. O di sopravvalutarsi e credersi migliore di altri suoi simili. L autostima è (dovrebbe essere) a prescindere dai risultati, da quello che abbiamo realizzato o che realizzeremo, da tutti gli eventi (sia negativi sia positivi) che sono accaduti o che accadranno nella nostra vita. Ciò che penso di me stesso fa la differenza e guida atteggiamenti e comportamenti potenzianti oppure limitanti. L autostima è alla base di una comunicazione efficace, della motivazione personale, ed è strettamente collegata alla nostra identità, ai nostri valori e ai nostri atteggiamenti. Il concetto di sé è un sistema di convinzioni interne che si forma durante tutto l arco della nostra vita in seguito alle esperienze 7

8 vissute e all interpretazione che ne diamo. È legato all amore incondizionato che abbiamo ricevuto nell arco della nostra vita: la certezza di essere degni d amore e di apprezzamento per ciò che siamo, indipendentemente da ciò che facciamo o non facciamo. I bambini che crescono consapevoli del loro valore intrinseco sono in grado di superare le difficoltà e le prove più dure, da adulti. Dove nasce l autostima? Sin da quando siamo piccoli, la stima che nutriamo per noi stessi inizia a plasmarsi, proporzionalmente a quanto affetto e a quanti apprezzamenti genitori, parenti, insegnanti e amici dimostrano nei nostri confronti. Il nucleo dell autostima, infatti, si forma nelle prime fasi dello sviluppo del bambino: se si consolida un sentimento di accettazione, amore, rispetto, il bambino crederà di essere importante, di valere, di fare la differenza per qualcuno; se invece il sentimento che si sedimenta è di frustrazione e inutilità, il bambino nutrirà la convinzione di non avere valore, di non essere importante. Nell infanzia riceviamo amore dai genitori e dagli adulti che hanno un ruolo importante per la nostra crescita, ma non sempre questo amore è incondizionato, scevro da vincoli quali l essere buoni, bravi, silenziosi, educati. Genitori rassicuranti, affettuosi, che credono nelle capacità dei figli, pronti ad affidare loro responsabilità, nella consapevolezza di possibili errori, sono la base affinché ognuno di noi cresca con una buona stima di sé. 8

9 Per alcuni di noi l amore dei nostri cari è stato subordinato ad alcune condizioni (i nostri comportamenti e atteggiamenti): è il caso dei ti voglio bene, ma devi prendere buoni voti a scuola, se fai il bravo e rimani in silenzio ti compro un giocattolo, se smetti di piangere rendi la mamma felice. Questi Se nella crescita di ognuno di noi alimentano inconsciamente la convinzione di un equivalenza malsana: il nostro valore, la stima, il rispetto dipendono dal qualcos altro. Quando poi cominciamo ad andare a scuola, gli insegnanti e gli educatori, valutando il nostro grado di preparazione, impegno nello studio, attenzione in classe, decidono quanto riconoscimento e considerazione elargire in cambio, dimenticandosi di quanto tutti gli studenti valgano a prescindere dai risultati scolastici e dalle pagelle. La fiducia degli insegnanti nelle capacità degli alunni condiziona pesantemente i risultati effettivi che i bambini e i ragazzi ottengono e la fiducia che nutrono per loro stessi, consapevoli di riuscire nel compito assegnato. Questo è uno dei primi grandi problemi che ci troviamo ad affrontare: i risultati sono la miccia che innesca la considerazione e l amore da parte degli altri. Possiamo distinguere alcuni atteggiamenti con cui mamme e/o papà, insegnanti, educatori, gli altri significativi ( le persone con cui il bambino instaura un legame affettivo e di dipendenza) interagiscono con i bambini: Ipercritica: caratterizza quegli adulti che coltivano sui ragazzi aspettative pressanti, e non si dimostrano mai pienamente soddisfatti dei risultati raggiunti: questa cosa non 9

10 va bene, si potrebbe fare di più, si potrebbe fare meglio sono tipiche frasi ipercritiche. Anche quando i bambini vanno rimproverati perché hanno fatto qualcosa di sbagliato o pericoloso, è fondamentale distinguere chiaramente tra comportamento e personalità: al sei cattivo se ti comporti male va sostituito ti sei comportato male, ma ti voglio bene a prescindere. Iperprotezione: è quella tendenza a tenere sotto una campana di vetro i bambini, impedendo loro di fare esperienza diretta del mondo, di sperimentare, di conoscere in prima persona l ambiente esterno, di sbagliare e imparare dagli errori. Una sorta di moquette con cui si avvolge il mondo per proteggere il bambino, comunicandogli inconsciamente il messaggio: il mondo esterno è cattivo e pericoloso e tu non hai abbastanza risorse per cavartela. Questo atteggiamento non aiuta l autostima perché il compito di un genitore, così come quello di un educatore, non è di impedire l errore, lo sbaglio, la caduta, quanto piuttosto permettere di sbagliare e aiutare a capire cosa imparare da quel errore. Stimoli e lodi: permettono agli adulti di lasciare i bambini liberi di fare le loro esperienze, pur osservandoli a distanza con occhi vigili, pronti a intervenire in caso di necessità. La capacità di lodare, rinforzare con gesti e parole affettuose l azione del proprio figlio qualora abbia fatto qualcosa di positivo, è molto importante al fine di gratificare e fortificare l identità del bambino che si sentirà accettato e spronato a ripetere nuovamente ciò che ha fatto. 10

11 Il livello di autostima si sviluppa, dunque, in relazione all atteggiamento, ai comportamenti, al rapporto che i nostri genitori (e poi gli educatori) hanno costruito con noi, sin dall infanzia. Molti di noi si trascinano problematiche e insicurezze innescate dagli adulti quando eravamo piccoli e che, cresciute durante l adolescenza, nella fase adulta emergono come bassa o eccessivamente alta autostima. I Livelli dell'autostima L autostima è un fattore dinamico, che si modifica nel corso della nostra vita, subendo variazioni anche notevoli. Il concetto che abbiamo di noi stessi non è un blocco immutabile sempre uguale in ogni situazione e contesto, quanto piuttosto mutevole a seconda delle circostanze. Potremmo definire l autostima come il rapporto tra le nostre autovalutazioni e le nostre aspirazioni. Un alta o bassa autostima sono legate a ciò che le persone pensano di loro stesse e a come vorrebbero essere o dovrebbero essere (seguendo regole sociali, morali o le aspettative/desideri degli altri): la distanza che emerge tra le caratteristiche reali e ciò che desideriamo o ci aspettiamo è indice del grado di soddisfazione di noi se stessi. Se c è un ampia discrepanza tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere, allora avremo una bassa autostima, se invece siamo vicini al nostro ideale di noi, allora la nostra sarà una sana autostima. 11

12 Le persone con alta autostima e quelle con bassa autostima hanno un atteggiamento mentale differente di fronte ai problemi, alle richieste della vita e a quelle degli altri. Quando non siamo come ci piacerebbe essere o come dovremmo essere, ci sentiamo scontenti, demotivati, ci incolpiamo e disprezziamo. Quando invece ci avviciniamo alla persona che vorremmo essere, ci piacciamo, ci accettiamo, ci sentiamo bene, soddisfatti. Se una bassa autostima rappresenta un problema, un autostima eccessiva può avere effetti altrettanto negativi soprattutto nel rapporto con gli altri. L autostima non è un riflesso delle capacità che ognuno di noi possiede: chi ha una buona stima di sé, non è necessariamente più intelligente, competente, attraente di chi ha una bassa autostima. A fare la differenza sono invece le convinzioni sulle proprie capacità, l atteggiamento rispetto alle prove della vita, le reazioni a successi e difficoltà, lo storico del concetto di sé legato alle esperienze precoci (relazione positiva con i genitori, educatori, figure di adulti di riferimento). Proviamo a delineare le caratteristiche delle persone che si sono costruite una buona autostima e quelle che invece si stimano in modo poco sano; naturalmente si tratta di generalizzazioni che omettono dei particolari ed estremizzano aspetti salienti che appaiono quasi come una caricatura l obiettivo è quello di farci un idea complessiva di come le persone con gradi di autostima diversi affrontino la vita, costruiscano le relazioni con gli altri, interagiscano a livello sociale, si sentano soddisfatti di ciò che fanno. 12

13 Autostima eccessivamente alta Chi ha un autostima ipersviluppata è molto, anzi, troppo sicuro di sé, crede di fare sempre la cosa giusta e non sbagliare mai. Spesso un eccessiva autostima è contraddistinta da presunzione, testardaggine, incapacità di guardarsi indietro, analizzare il passato e trarre insegnamento dagli errori commessi. In questi casi si rischia di perdere contatto con la realtà ed illudersi in merito alle proprie attitudini, capacità, competenze, potenzialità. Chi arriva a negare gli insuccessi, gli incidenti di percorso, gli sbagli credendosi praticamente onnipotente, si basa su delle autovalutazioni positive che non corrispondono alla realtà, ma sono credute vere da chi ci crede. Gli eccessivamente sicuri vantano ed esaltano pregi, nascondendo difetti ed errori, richiamando l attenzione degli altri su di sé, impegnati nella costante dimostrazione di quanto siano bravi per difendere costantemente la loro immagine positiva. In caso di fallimento, lo si riconduce sempre a cause esterne, circostanze sfortunate, imprevisti, urgenze, persone incompetenti verso cui si nutre rabbia, rancore, ostilità. Ogni volta che pensate che il problema sia all'esterno è quello stesso pensiero il problema 13

14 Bassa Autostima Chi ha una bassa autostima, invece, ha scarsa fiducia in sé e nelle proprie capacità, è insicuro e spesso si sente inadeguato. Prima di affrontare prove, sfide, situazioni impegnative è ansioso, preoccupato, preferirebbe scappare evitando ogni responsabilità. Questo anche perché ha alle spalle delusioni, sconfitte che lo influenzano negativamente e che vengono lette come ennesima conferma dello scarso valore, della scarsa efficacia. Chi ha una cattiva stima di sé vede la sua vita come un fallimento continuo, vive con frustrazione e coglie ovunque prove della sua inadeguatezza. [Qui si conclude il nostro e-book. Il libro invece va avanti a illustrare i due tipi di autostima noce e albicocca e quali sono i segreti e le tecniche per rapportarsi a sé e agli altri in maniera vincente.] ( ) Dunque l importante è riflettere su Chi siamo, Cosa è importante per noi qui e ora, Di cosa siamo convinti, Come facciamo ciò che facciamo, Cosa facciamo, Dove siamo, risalendo la corrente della consapevolezza, convinti di poter intervenire e modificare aspetti di noi, alla luce della giusta motivazione. Autostima come frutto di una strategia che lavora partendo dall interno, dalle radici, per andare a sviluppare, a far crescere o a cambiare le foglie. 14

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