CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

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1 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO VII LEGISLATURA 166ª Seduta pubblica Giovedì 6 maggio 2004 Deliberazione n. 28 prot. n OGGETTO: LEGGE REGIONALE 16 DICEMBRE 1999, N. 55: INTERVENTI REGIONALI PER LA PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI, LA CULTURA DI PACE, LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO E LA SOLIDARIETÀ. CAPO III - COOPERAZIONE DECENTRATA ALLO SVILUPPO E SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE. PROGRAMMA TRIENNALE (Proposta di deliberazione amministrativa n. 145) IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO VISTA la proposta di Programma triennale approvata dalla Giunta regionale, nella seduta del 5 marzo 2004, con deliberazione n. 16/CR relativa all argomento indicato in oggetto; VISTO il parere favorevole espresso a maggioranza dalla Sesta Commissione consiliare nella seduta del 1 aprile 2004; UDITA la relazione della Sesta Commissione consiliare, relatore il consigliere Elso RESLER; RILEVATO che alla formulazione del presente Programma ha concorso, ai sensi dell articolo 15 della legge regionale n. 55/1999, il Comitato per la cooperazione allo sviluppo; VISTA la legge regionale n. 55/1999, rifinanziata per l anno 2004 e per il triennio con la legge regionale n. 2/2004; PRESO ATTO, dunque, che per il Programma triennale predisposto per il periodo è previsto uno stanziamento al capitolo Spese per iniziative di cooperazione decentrata allo sviluppo, in termini di previsione pluriennale, pari a euro ,00 per l anno 2004 e di euro ,00 per ciascun anno 2005 e 2006, per un importo complessivo di euro ,00, nonché uno stanziamento al capitolo n Fondo per interventi di solidarietà internazionale, in termini di previsione pluriennale, pari a euro ,00 per ciascun anno, per un importo complessivo di euro ,00;

2 PRESO ATTO che il Programma triennale predisposto dalla Giunta regionale è rispondente allo spirito ed alle finalità della legge regionale n. 55/1999; con votazione palese, DELIBERA 1) di approvare, in considerazione di quanto esposto in premessa e ai sensi dell articolo 10 della legge regionale n. 55/1999, il Programma triennale di interventi di cooperazione decentrata allo sviluppo e solidarietà internazionale, periodo , nel testo allegato al presente provvedimento, del quale costituisce parte integrante; 2) di dare atto che la Giunta regionale provvederà a dare attuazione al presente Programma triennale, mediante singoli Piani annuali, in conformità all articolo 11 della legge regionale n. 55/1999; 3) di autorizzare la Giunta regionale ad apportare modificazioni ed integrazioni al presente Programma triennale, in termini non sostanziali ed in relazione ad eventuali motivate esigenze operative. Assegnati n. 60 Presenti n. 45 Voti favorevoli n. 45 IL CONSIGLIERE-SEGRETARIO f.to Elder Campion IL PRESIDENTE f.to Angelo Pietro Fiorin 2

3 CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO SETTIMA LEGISLATURA ALLEGATO ALLA DELIBERAZIONE CONSILIARE N. 28 DEL 6 MAGGIO 2004 RELATIVA A: LEGGE REGIONALE 16 DICEMBRE 1999, N. 55: INTERVENTI REGIONALI PER LA PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI, LA CULTURA DI PACE, LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO E LA SOLIDARIETÀ. CAPO III - COOPERAZIONE DECENTRATA ALLO SVILUPPO E SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE. PROGRAMMA TRIENNALE

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5 Allegato n. 1 PROGRAMMA TRIENNALE IN MATERIA DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO E SOLIDARIETA INTERNAZIONALE Legge regionale 16 dicembre 1999, n. 55 Regione del Veneto Giunta Regionale Segreteria Generale della Programmazione Direzione Regionale Relazioni Internazionali

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7 SOMMARIO 1. Quadro di riferimento pagina 3 2. Obiettivi pagina 6 3. Priorità pagina 8 4. Selezione delle iniziative pagina 9 5. Interventi di solidarietà internazionale pagina 11 2

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9 1. Quadro di riferimento E ormai riconosciuta in ambito internazionale, nel quadro delle strategie più efficaci di lotta alla povertà, la rilevanza acquisita dall azione di cooperazione allo sviluppo attuata in forma di partenariato fra amministrazioni locali ed organismi rappresentativi della società civile organizzata dei Paesi del nord e del sud del mondo. Ha assunto così forma sempre più definita un nuovo modello nella teoria e nella politica dello sviluppo, fondato sull interazione tra la dimensione locale e quella globale e sull applicazione dei principi di partenariato e sussidiarietà. Tale interazione qualifica l operato delle istituzioni pubbliche locali nel contesto specifico della cooperazione allo sviluppo ed accresce, altresì, in termini generali la loro rappresentatività internazionale. Il rafforzamento del dialogo e della collaborazione tra istituzioni locali, tramite l ideazione e realizzazione di progetti di cooperazione, viene pertanto ad assumere rilevanza strategica per il consolidamento delle dinamiche dello sviluppo locale ed il loro collegamento ai processi di globalizzazione in atto. In tale prospettiva, la Regione è venuta a delineare un proprio modello degli interventi di cooperazione decentrata, presentato come uno dei più significativi, tra quelli regionali, come è avvenuto anche recentemente, in occasione della Conferenza internazionale sui partenariati interregionali, 3

10 tenutasi nel mese di ottobre 2003 ad Ancona, nell ambito delle iniziative per il Semestre italiano di Presidenza dell Unione europea. Tale modello si fonda sull integrazione tra la componente più marcatamente solidaristica delle azioni di aiuto ai Paesi in via di sviluppo e quella tesa a valorizzare i rapporti di partenariato con quei Paesi, nell attuazione di iniziative di carattere economico, sociale ed ambientale, coinvolgenti enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati. Il modello degli interventi di cooperazione decentrata positivamente sperimentato dalla Regione del Veneto, appare altresì di assoluta rilevanza per l avvio e il consolidamento di rapporti di collaborazione sufficientemente stabili ed approfonditi, atti a garantire tutti gli attori pubblici e privati coinvolti sulla reciproca utilità dei progetti attivati. La stabilità e l intensità dei rapporti di collaborazione costituiscono, quindi, la premessa indispensabile per l approfondimento della partecipazione della Regione - nell ambito delle proprie attribuzioni e nel rispetto dei principi fissati dall ordinamento italiano e dall Unione europea - al perseguimento degli otto obiettivi sanciti dalla Dichiarazione del Millennio, approvata dalle Nazioni Unite nel settembre 2000: 1 ridurre la fame e la povertà estreme; 2 assicurare l educazione primaria universale; 3 promuovere l uguaglianza di genere; 4 ridurre la mortalità infantile; 5 migliorare la salute materna; 4

11 6 combattere l AIDS, la malaria ed altre malattie; 7 garantire la sostenibilità ambientale; 8 sviluppare partenariati globali per lo sviluppo. La Regione del Veneto intende, in sintesi, contribuire alla più ampia e duratura affermazione di condizioni di sviluppo umano (in quanto in grado di non creare nuovi esclusi), sostenibile (in quanto rispettoso delle future generazioni) e partecipativo (in quanto capace di associare donatori e beneficiari nei processi decisionali). * * * 5

12 2. Obiettivi La legge regionale n. 55/1999, all articolo 5 prevede che i progetti di cooperazione decentrata debbano ispirarsi ai principi di centralità dello sviluppo umano sostenibile e debbano tendere all integrazione, nei Paesi in via di sviluppo, della crescita economica e sociale, mediante azioni che si prefiggano obiettivi strutturali. L attività regionale, in linea anche con gli indirizzi assunti dal Governo italiano e dall Unione Europea in materia di cooperazione decentrata allo sviluppo, si ispira pertanto ai seguenti principi: a) condivisione degli elementi fondamentali del buon governo (rispetto dei diritti umani, stato di diritto e trasparenza amministrativa); b) coordinamento tra soggetti donatori per evitare scelte contraddittorie nell allocazione delle risorse; c) complementarietà tra le attività di sostegno sanitario, di educazione e formazione delle risorse umane, di assistenza alimentare, di sviluppo infrastrutturale e rurale, di sostegno alle piccole e medie imprese, di tutela del patrimonio ambientale e culturale; d) collaborazione tra Sistemi-Paese tramite, in particolare, gli enti locali (cooperazione decentrata), le istituzioni universitarie, le imprese e le organizzazioni non governative (cooperazione orizzontale), per trasferire e condividere conoscenze e competenze nei Paesi in via di sviluppo e per portare sul terreno risorse umane preziose ai fini della formazione in loco; e) coerenza tra le varie politiche connesse allo sviluppo (regole commerciali e piena apertura dei mercati a beneficio dei Paesi in via di 6

13 sviluppo; sostenibilità del debito, in termini di riduzione e ricalcolo dello stesso; flussi pubblici di aiuto; promozione degli investimenti diretti esteri). Ne consegue che le attività di cooperazione promosse e sostenute dalla Regione, per essere in sintonia con gli obiettivi stabiliti a livello internazionale in materia di sviluppo umano sostenibile, con i conseguenti indirizzi assunti dal Governo italiano, nonché con i principi sanciti dalla legge regionale n. 55/1999, dovranno rispondere a tre obiettivi principali: 2.1) creazione di sviluppo endogeno: con azioni idonee ad attivare le energie locali per la realizzazione di processi di autosviluppo; 2.2) creazione di sviluppo integrato: con azioni dirette a collegare il miglior funzionamento delle istituzioni con la crescita economica, la tutela della salute, il più ampio accesso all educazione e la difesa dell ambiente; 2.3) centralità delle risorse umane: con azioni finalizzate a favorire autonome esperienze individuali ed associate alla promozione economica, sociale e culturale. In considerazione della costante evoluzione della materia della cooperazione decentrata allo sviluppo, gli obiettivi principali individuati nel presente documento programmatico potranno essere integrati da altri obiettivi non meno rilevanti, indicati nei piani annuali di attuazione per il triennio * * * 7

14 3. Priorità In coerenza con gli obiettivi precedentemente descritti, le principali priorità tematiche per il triennio riguarderanno gli interventi per: 3.1) la riduzione della povertà e la sicurezza alimentare; 3.2) l educazione e la formazione professionale; 3.3) il miglioramento della condizione socio-economica e culturale della popolazione femminile; 3.4) la riduzione della mortalità infantile; 3.5) la lotta contro l AIDS e altre gravi malattie; 3.6) la tutela dell ambiente e delle risorse idriche; 3.7) il supporto ai processi di rafforzamento istituzionale; 3.8) il sostegno alle piccole e medie imprese e al microcredito per l attivazione ed il consolidamento di rapporti di partenariato per lo sviluppo locale. Le priorità geografiche per il triennio riguarderanno, invece, gli interventi in Paesi: 3.9) dell Africa subsahariana; 3.10) dell America Centrale e Meridionale. 3.11) dell Europa Orientale; 3.12) del Mediterraneo meridionale e del Medio-Oriente; In considerazione della costante evoluzione della materia della cooperazione decentrata allo sviluppo, le priorità principali, sia tematiche che geografiche, individuate nel presente documento programmatico 8

15 potranno essere integrate da altre priorità non meno rilevanti, indicate nei piani annuali di attuazione per il triennio * * * 4. Selezione delle iniziative L articolo 5, comma 2 della legge regionale n. 55/1999 indica le tipologie progettuali rientranti nell attività di cooperazione decentrata. Il successivo comma 3 del medesimo articolo dispone che la Regione possa realizzare direttamente iniziative di cooperazione decentrata, oppure sostenere mediante mezzi e contributi le iniziative promosse dai soggetti indicati all articolo 6, comma 1 della legge regionale n. 55/1999, come integrato dall articolo 5 della legge regionale n. 25/2002 (enti locali, istituzioni pubbliche e private, università, organizzazioni non governative ed associazioni di volontariato, ONLUS, organizzazioni sindacali ed imprenditoriali, associazioni di immigrati del Veneto). Per l elaborazione e la realizzazione delle iniziative realizzate direttamente, che dovranno attenersi agli obiettivi e alle priorità del programma triennale e alle indicazioni dei piani annuali, la Regione si avvarrà della collaborazione di enti ed organismi pubblici e privati ritenuti idonei a tal fine. Particolare attenzione sarà rivolta ai progetti da realizzarsi, in attuazione della legge regionale n. 55/1999, con la partecipazione e/o il sostegno degli Enti territoriali, del Governo italiano, dell Unione Europea, delle Agenzie delle Nazioni Unite e di altre 9

16 istituzioni ed organismi operanti in ambito locale, nazionale ed internazionale. Per quanto attiene alle iniziative realizzate mediante contributo regionale, saranno privilegiate quelle aventi maggiore rispondenza agli obiettivi e alle priorità del programma triennale e alle indicazioni dei piani annuali. I piani annuali definiranno di volta in volta, in rapporto allo stanziamento previsto negli specifici capitoli di bilancio per gli esercizi finanziari di riferimento, le somme da destinare: alle iniziative realizzate direttamente dalla Regione; alle iniziative realizzate mediante contributo regionale. * * * 10

17 5. Interventi di solidarietà internazionale La legge regionale n. 55/1999 prevede, all articolo 8, che la Regione contribuisca alle attività di aiuto umanitario nei confronti delle popolazioni di Paesi europei ed extraeuropei colpite da eventi di particolare gravità conseguenti a conflitti armati o calamità naturali, al fine di fronteggiare situazioni straordinarie di denutrizione, carenti condizioni igienico-sanitarie, disagio sociale e distruzione del patrimonio ambientale e artistico. Le disposizioni contenute nella suddetta legge regionale sono coerenti con quanto espresso dalla normativa nazionale in materia ed identificano l intervento di solidarietà sulla base di due fattori principali: la causa, identificata in un evento di particolare gravità (quali calamità naturale e conflitti armati); la natura dell evento, che si estrinseca in iniziative di tipo umanitario volte a fornire soccorso alle popolazioni bisognose nelle fasi iniziali di emergenza e quelle successive di riabilitazione. Gli interventi di solidarietà internazionale dovranno rientrare nelle tipologie contemplate all articolo 9 della legge regionale n, 55/1999. La Regione realizzerà direttamente tali interventi e/o avvalendosi della collaborazione di enti ed organismi pubblici e privati ritenuti idonei a tal fine. Particolare attenzione sarà rivolta ai progetti da realizzarsi con la partecipazione e/o il sostegno degli Enti territoriali, del Governo italiano, dell Unione Europea, delle Agenzie delle Nazioni Unite e di altre 11

18 istituzioni ed organismi operanti in ambito locale, nazionale ed internazionale. Le modalità di attuazione degli interventi di solidarietà internazionale vengono indicate nei piani annuali attuativi del programma triennale. * * * 12

19 Allegato n. 2 Legge regionale 16 dicembre 1999, n. 55 Interventi regionali per la promozione dei diritti umani, la cultura di pace, la cooperazione allo sviluppo e la solidarietà Relazione sulla attività svolta in materia di cooperazione allo sviluppo e solidarietà internazionale nel triennio art. 10, comma 4 Direzione Relazioni Internazionali 1

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21 Premesse Con Legge Regionale 16 dicembre 1999, n. 55 «Interventi regionali per la promozione dei diritti umani, la cultura di pace, la cooperazione allo sviluppo e la solidarietà, la Regione Veneto ha inteso riconoscere la pace e lo sviluppo quali diritti fondamentali della persona e dei popoli, in armonia con i principi costituzionali e del diritto internazionale. Per il perseguimento di tali finalità, la Regione si impegna nella realizzazione di iniziative culturali e di informazione, di ricerca, di educazione, di cooperazione decentrata e di aiuto umanitario. La L.R. n. 55/1999 ha previsto a tale riguardo appositi strumenti di programmazione individuati nel Programma triennale degli interventi di cooperazione decentrata allo sviluppo e di solidarietà internazionale e nei Piani annuali di attuazione, da approvarsi entrambi con specifiche procedure. Il Consiglio Regionale, con deliberazione n. 50 in data 8 ottobre 2001, ha approvato il Programma triennale, dando altresì atto che la Giunta Regionale provvederà a darne attuazione mediante la predisposizione ed approvazione, per ciascun anno di riferimento, del relativo Piano annuale. Ai sensi dell art. 10, comma 3, il programma triennale definisce: a) gli obiettivi e le priorità da perseguire nell arco del triennio; b) i criteri di selezione delle iniziative di cooperazione decentrata allo sviluppo; c) i criteri e le modalità di concessione dei contributi regionali. Gli obiettivi indicati dal Programma triennale sono stati: - creazione di sviluppo endogeno: con azioni idonee ad attivare le energie locali per la realizzazione di processi di autosviluppo; - creazione di sviluppo integrato: con azioni dirette a collegare il miglior funzionamento delle istituzioni con la crescita economica, la tutela della salute, il più ampio accesso all educazione e la difesa dell ambiente; - centralità delle risorse umane: con azioni finalizzate a favorire autonome esperienze individuali ed associate alla promozione economica, sociale e culturale. Il programma triennale ha altresì provveduto ad indicare le seguenti aree geografiche quali aree prioritarie di intervento: - Europa dell Est comprendente l Europa centro orientale e la Comunità di Stati indipendenti (C.I.S.); - America Latina; - Corno d Africa ed altri Paesi africani. Tra i settori di intervento, si è riconosciuto alla formazione un ruolo centrale nell attività di cooperazione, in quanto strumento prioritario nell ambito di una azione complessa di trasformazione volta alla creazione - nei Paesi in cui si va ad intervenire - di condizioni favorevoli all auto sviluppo economico, sociale e culturale per il miglioramento complessivo della qualità della vita. Il modello strategico indicato dal programma è stato improntato ad azioni miranti, sia al coinvolgimento dei vari soggetti presenti nel territorio della Regione Veneto e interessati a sviluppare attività di cooperazione, che all avvio di rapporti diretti ed operativi con le realtà locali dei territori oggetto dell intervento. In relazione ai criteri di selezione delle iniziative di cooperazione decentrata allo sviluppo, il programma prevedeva che le stesse potessero essere: 2

22 - realizzate direttamente dalla Regione con fondi propri o partecipando ai Programmi UE, del MAE o di Organizzazioni internazionali; - promosse da Enti pubblici e privati di cui all articolo 6, comma 1 della L.R. n. 55/1999 e sostenute a mezzo di contributi dalla Regione Veneto. E stata infine demandata ai Piani annuali la definizione, di volta in volta, della percentuale, in rapporto allo stanziamento previsto nello specifico capitolo del Bilancio per quell esercizio finanziario, da destinare agli interventi di cooperazione promossi e realizzati direttamente dalla Regione e la percentuale da destinare ai progetti per i quali è previsto il sostegno regionale per mezzo di un contributo. In relazione ai criteri e le modalità di concessione dei contributi regionali, infine, il programma triennale ha indicato i requisiti dei soggetti richiedenti i contributi regionali, le condizioni della ammissibilità delle richieste, le modalità di presentazione delle domande di contributo, nonché i criteri di valutazione dei progetti e redazione delle relative graduatorie. Sono state infine definite le ipotesi di rinuncia, revoca e decadenza dei contributi, nonché le modalità di utilizzazione dei contributi e rendicontazione delle spese. ########## 3

23 Anno 2001 D.G.R. n del Piano annuale 2001 degli interventi di cooperazione decentrata allo sviluppo e solidarietà internazionale Il Piano annuale 2001 degli interventi ci cooperazione decentrata allo sviluppo e solidarietà internazionale è stato approvato dalla Giunta Regionale con D.G.R. n del Stanziamento regionale Il Piano annuale, ottemperando alle direttive contenute nel Programma triennale, ha provveduto a suddividere lo stanziamento regionale previsto per gli interventi di cooperazione decentrata allo sviluppo, pari a L # in due tranches: - L #, pari ad # (cap del bilancio regionale 2001) da destinarsi ad iniziative dirette regionali; - L #, pari ad # (cap del bilancio regionale 2001) da destinarsi ad iniziative a contributo, tramite apposito bando per la presentazione delle richieste; - Ulteriori L #, pari a ,14# (cap del bilancio regionale 2001) erano previsti per iniziative a contributo da destinarsi ad interventi di solidarietà internazionale. Obiettivi Il Piano annuale ha indicato, quali obiettivi da perseguire, i seguenti: - creazione di sviluppo endogeno; - creazione di sviluppo integrato; - centralità delle risorse umane. Attori Gli attori della cooperazione sono quelli indicati dalla L.R. n. 55/1999, articolo 6: - gli enti locali; - le istituzioni pubbliche e private; - le università; - le organizzazioni non governative e le associazioni di volontariato; - le organizzazioni sindacali ed imprenditoriali; - le associazioni di immigrati del Veneto. Modello strategico Il modello strategico individuato dal Piano ha inteso seguire le indicazioni fornite dal Programma triennale, improntando le proprie azioni attraverso il: - coinvolgimento dei soggetti presenti nel territorio regionale; - avvio di rapporti diretti ed operativi con le realtà locali dei territori oggetto degli interventi. Settore prioritario di intervento: formativo Paesi destinatari delle iniziative dirette di cooperazione decentrata: Europa dell Est: Serbia-Montenegro, Croazia, e Romania; Corno d Africa ed altri Stati africani invia di stabilizzazione: Mozambico, Paesi del Corno d Africa 4

24 QUADRO RIASSUNTIVO DELLE INIZIATIVE REGIONALI DIRETTE DI COOPERAZIONE DECENTRATA ALLO SVILUPPO PAESE BENEFICIARIO FINANZIAMENTO REGIONALE Repubblica di Serbia- L # Montenegro ,97# Attività di formazione per quadri e funzionari della Repubblica di Serbia Montenegro Miglioramento condizioni produttive imprese africane Miglioramento accesso al credito Distretto di Iasi - Romania Promozione della cooperazione internazionale nel Distretto di Arad - Romania Attività formativa in materia di cooperazione allo sviluppo Paesi del Corno d Africa L # ,12# Romania L # ,37# Romania L # ,25# Italia L # ,87# Formazione quadri sanitari ospedale di Beira - Mozambico Ristrutturazione della Casa della Cultura presso il Comune di Gracanica Bosnia erzegovina Formazione e supervisione per una rete di servizi socio-sanitari in Istria Croazia Interventi di ristrutturazione in strutture scolastiche e universitarie del Kosovo Mozambico L # ,76# Bosnia Erzegovina L # ,26# Croazia L # ,12# Kosovo L # ,10# Totale L # # 5

25 Descrizione delle iniziative: Progetto n. 1 Attività di formazione per quadri e funzionari della Repubblica di Serbia Montenegro. ESECUTORE CUOA Centro Universitario di Organizzazione Aziendale : Corso di formazione per quadri e funzionari della Pubblica Amministrazione. Il Corso era articolato in due settimane di insegnamento in Italia a favore di 15 funzionari e quadri della P.A. e riguardava la formazione sulle metodologie e le competenze per la gestione di progetti internazionali lungo tutte le fasi del loro sviluppo, attraverso attività seminariali e pratiche, visite e study tours presso istituzioni e/o aziende rappresentative del nord-est italiano. Lingua di lavoro: inglese. PAESE BENEFICIARIO Repubblica di Serbia-Montenegro FINANZIAMENTO L # Euro ,97#, importo ridotto con D.G.R. n del REGIONALE a ,00# (L #), a seguito di riorganizzazione del corso. Progetto concluso Progetto n. 2 Miglioramento condizioni produttive imprese africane ESECUTORE CUOA Centro Universitario di Organizzazione Aziendale Obiettivo del progetto era di contribuire al rafforzamento e sviluppo delle industrie del settore pelli e prodotti in pelle africane, attraverso l accrescimento delle capacità delle associazioni industriali di offrire servizi efficaci ed efficienti ai loro membri. Il progetto prevedeva una attività seminariale di 1 settimana, da organizzarsi a Nyeri (Kenya), destinata a 10 partecipanti delle associazioni conciarie di Eritrea, Etiopia, Kenya, Tanzania, Uganda. Il corso in parola era inserito nell ambito di un più vasto programma promosso dall UNIDO in tema di Istitutional building. PAESE BENEFICIARIO Paesi del Corno d Africa FINANZIAMENTO L # Euro ,12# REGIONALE Con Deliberazione n del la Giunta Regionale, nel prendere atto della impossibilità, per motivi organizzativi, di procedere alla realizzazione del Corso nel rispetto delle condizioni previste dal Piano annuale 2001, approvato con D.G.R. n. 2853/2001, ha provveduto alla revoca dello stesso. Progetto n. 3 Studio sulle modalità di miglioramento dell accesso al credito Distretto di Iasi Romania ESECUTORE Università degli studi di Padova Facoltà di Agraria Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TeSAF) SEDE: Padova Studio sulla modalità di miglioramento dell accesso al credito nelle zone rurali e del sistema finanziario locale per lo sviluppo sociale ed economico del Distretto di Iasi [Romania]. Progetto inserito nell ambito di una collaborazione pluriennale di diverse istituzioni padovane con omologhe istituzioni della città e del Distretto di Iasi. Considerati i difficili progressi nella realizzazione di una economia di mercato, la fase di ristrutturazione in corso nei settori agricolo ed industriale ed un 6

26 PAESE BENEFICIARIO FINANZIAMENTO REGIONALE considerevole ritardo, nel Distretto di Iasi, nella disponibilità di servizi finanziari, l obiettivo del progetto era di eseguire una ricerca per la scelta delle azioni da intraprendere per favorire migliorare l accesso al credito nelle zone rurali ed urbane del Distretto. Romania L # Euro ,37# Progetto concluso Progetto n. 4 Studio ed intervento volti a promuovere la cooperazione internazionale nel Distretto di Arad Romania ESECUTORE Università degli studi di Padova Dipartimento degli Studi di Internazionali Il Progetto-pilota intende analizzare il contesto socio-economico del Distretto di Arad in Romania, al fine di creare una struttura strettamente collegata con il Veneto, in grado di fornire formazione specifica e servizi nell ambito della cooperazione internazionale per lo sviluppo a sostegno delle PMI, delle P.A, delle strutture formative e delle Ong operanti nel Paese. Il progetto, articolato in più fasi, ha durata triennale. PAESE BENEFICIARIO Romania FINANZIAMENTO L # Euro ,25# REGIONALE Fase progettuale conclusa Progetto n. 5 Attività formativa in materia di cooperazione allo sviluppo ESECUTORE Università degli studi di Padova L Università di Padova ha attivato per l anno accademico i seguenti Corsi: 1) Corso di Laurea in Cooperazione allo sviluppo, che coinvolge 6 facoltà universitarie, unico di questo genere per l Italia nord-orientale; 2) Master in Cooperazione allo sviluppo nelle aree rurali, che riprende, aggiornandolo alle norme della Riforma Universitaria, il precedente Corso di perfezionamento, attivo da una quindicina di anni; 3) Corso di perfezionamento sulla Cooperazione e lo Sviluppo Internazionali, con particolare riguardo alle esperienze di cooperazione decentrata. I Corsi possono essere visti come parte integrante di un progetto più ampio di interventi a livello regionale per la formazione ed educazione allo sviluppo e alla cooperazione. La Regione Veneto è intervenuta finanziando l attività di tutoraggio dei Corsi. PAESE BENEFICIARIO Italia FINANZIAMENTO - L # Euro ,87# REGIONALE Progetto concluso 7

27 Progetto n. 6 - Formazione quadri sanitari ospedale di Beira - Mozambico ESECUTORE Azienda ospedaliera di Padova Trattasi di un progetto triennale di formazione per i quadri sanitari locali nelle aree di medicina di laboratorio e della pediatria. Il progetto vede la compartecipazione del Ministero per gli Affari Esteri, dell Azienda ULSS n. 16 di Padova e del CUAMM Medici con l Africa di Padova. La Regione Veneto è intervenuta finanziando l equipaggiamento sanitario di base. PAESE BENEFICIARIO TEMPI DI REALIZZAZIONE FINANZIAMENTO DEL Mozambico 3 anni. L intervento regionale è riferito al primo anno di attività. - L # Euro ,76# Progetto concluso Progetto n. 7 Ristrutturazione della Casa della Cultura presso il Comune di Gracanica Bosnia Erzegovina ESECUTORE Comune di Cadoneghe (PD) Il progetto ha previsto la ristrutturazione della Casa della Cultura centro civico e culturale presso il Comune di Gracanica, Circoscrizione di Tuzla (Bosnia Erzegovina). PAESE BENEFICIARIO Bosnia Erzegovina FINANZIAMENTO DEL - L # Euro ,26# Progetto concluso Progetto n. 8 Formazione e supervisione per una rete di servizi socio-sanitari in Istria Croazia ESECUTORE Azienda U.L.S.S. n. 8 Asolo (TV) PAESE BENEFICIARIO FINANZIAMENTO DEL Il progetto, articolato in tre fasi, intendeva affrontare il problema dell aumento percentuale della popolazione anziana, attraverso attività territoriali quali i centri diurni, strettamente collegati con le risorse della comunità locale e con i servizi e le istituzioni sociali e sanitarie già presenti (assistenza domiciliare, Case di riposo, Ospedali). Il target del progetto erano le persone anziane in situazioni di isolamento sociale. Croazia Regione istriana - L # Euro ,12# Progetto concluso 8

28 Progetto n. 9 Interventi di ristrutturazione in strutture scolastiche e universitarie del Kosovo e Albania ESECUTORE CARITAS Feltrina PAESE BENEFICIARIO FINANZIAMENTO DEL Interventi di ristrutturazione e completamento in strutture scolastiche e universitarie del Kosovo. Il progetto era articolato in un complesso di interventi volti alla ristrutturazione, completamento o risanamento degli edifici della Facoltà di Pedagogia di Gjakova, della scuola Media Ahmet Rrustemi di Bec e della Scuola superiore di Infermieristica Hysni Zajimi di Ghakova, nel Kosovo. Il progetto iniziale prevedeva anche alcuni interventi nelle scuole staccate di Zhdrelle e Lugbunar di Bec (Kosovo) e nella scuola professionale di Tale (Albania), poi non realizzati in considerazione del finanziamento regionale disponibile. Gli interventi nello specifico settore dell istruzione sono stati considerati basilari per l avvio della normalizzazione nella zona. Kosovo - L # Euro ,10# Progetto concluso. ######## 9

29 D.G.R. n.3937 del Riparto anno 2001 degli interventi di cooperazione decentrata allo sviluppo e solidarietà internazionale La DGR n del di approvazione del Piano annuale 2001 in tema di cooperazione allo sviluppo, è stata pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Veneto n. 102 del giorno 9 novembre 2001, unitamente al bando ed alla modulistica per la presentazione delle richieste di contributo. Termine Il termine ultimo per la presentazione delle domande di contributo è scaduto il giorno 29 novembre Partecipazione finanziaria Il Piano annuale provvedeva inoltre ad indicare dei limiti alla partecipazione finanziaria della Regione Veneto per i progetti approvati, così individuati. Per i progetti di cooperazione decentrata: - 30% dei costi considerati ammissibili, con un massimo di L # per ogni progetto ammesso al finanziamento, non considerando ammissibili a contributo progetti il cui costo complessivo non consentisse l erogazione del contributo minimo di L #. Per i progetti di solidarietà internazionale: - 50% dei costi considerati ammissibili, con un massimo di L # per ogni progetto ammesso al finanziamento, non considerando ammissibili a contributo progetti il cui costo complessivo non consentisse l erogazione del contributo minimo L #. Domande pervenute Entro i termini indicati sono pervenute complessivamente: - n. 45 domande di contributo per interventi di cooperazione decentrata; - n. 42 domande di contributo per interventi di solidarietà internazionale (*). (*) di queste, n. 23 sono state valutate, per natura, tipologia e durata, quali interventi di cooperazione decentrata allo sviluppo. Domande ammesse a contributo - n. 58 domande per interventi di cooperazione decentrata; - n. 12 domande per interventi di solidarietà internazionale. Criteri di ripartizione dei contributi In un ottica di superamento dei contributi a pioggia, giustificata anche dall esiguità dello stanziamento regionale previsto per gli interventi di cooperazione decentrata, si è ritenuto di riconoscere un contributo regionale ai progetti di cooperazione decentrata che, per coerenza con le indicazioni regionali, analisi del contesto territoriale e sociale oggetto dell intervento, capacità di operare in rete e sostenibilità del progetto avessero ottenuto i più alti punteggi. Sono stati pertanto adottati i seguenti criteri di ripartizione: - contributo pari al 30% dell importo ammissibile, fino ad un massimo di L # (o inferiore, laddove espressamente indicato dal soggetto richiedente), per i progetti rientranti nella fascia di punteggio 91/100; - contributo pari al 25% dell importo ammissibile, fino ad un massimo di L # (o inferiore, laddove espressamente indicato dal soggetto richiedente), per i progetti rientranti nella fascia di punteggio 81/90; - 20% dell importo ammissibile, fino ad un massimo di L # (o inferiore laddove espressamente indicato dal soggetto richiedente), per i progetti rientranti nella fascia di punteggio 71/80; 10

30 - 15% dell importo ammissibile, fino ad un massimo di L #, per i progetti rientranti nella fascia di punteggio 61/70; I progetti di cooperazione decentrata che hanno ottenuto un punteggio inferiore a 60 punti non hanno beneficiato di contributi. Analogamente, si è ritenuto di ammettere a contributo i progetti di solidarietà internazionale che hanno ottenuto un punteggio secondo i seguenti criteri: - contributo pari al 50% dell importo ammissibile, fino ad un massimo di L # (o inferiore, laddove espressamente indicato dal soggetto richiedente), per i progetti rientranti nella fascia di punteggio 61/75; - contributo pari al 40% dell importo ammissibile, fino ad un massimo di L # (o inferiore laddove espressamente indicato dal soggetto richiedente, per i progetti rientranti nella fascia di punteggio 46/60; - 30% dell importo ammissibile, fino ad un massimo di L # (o inferiore laddove espressamente indicato dal soggetto richiedente), per i progetti rientranti nella fascia di punteggio 31/45; I progetti di solidarietà internazionale che hanno ottenuto un punteggio inferiore a 30 punti non hanno beneficiato di contributi. Domande finanziate - n. 29 domande per progetti di cooperazione decentrata; - n. 11 domande per progetti di solidarietà internazionale. Impegno di spesa - Interventi ci cooperazione decentrata: L #, pari ad ,45#; - Interventi di solidarietà internazionale: L #, pari ad ,34# Attuazione Con Deliberazione della Giunta regionale n del è stata disposta una proroga del termine di chiusura delle attività progettuali oggetto di contributo regionale al Con successivi provvedimenti di liquidazione, si sta provvedendo alla erogazione del saldo dei contributi concessi. 11

31 Anno 2002 D.G.R. n del Piano annuale 2002 degli interventi di cooperazione decentrata allo sviluppo e solidarietà internazionale Il Piano annuale 2002 degli interventi ci cooperazione decentrata allo sviluppo e solidarietà internazionale è stato approvato dalla Giunta Regionale con D.G.R. n del Stanziamento regionale Il Piano annuale, ottemperando alle direttive contenute nel Programma triennale ha provveduto a suddividere lo stanziamento regionale previsto, pari ad ,00# (*), sul cap , per iniziative di cooperazione decentrata allo sviluppo, in due tranches: ,00# per iniziative regionali dirette; ,00# per iniziative a contributo. (*) Variazione compensativa con D.G.R. n. 3773/2002 che ha disposto una diminuzione dello stanziamento di ,00# dal capitolo ed un contestuale aumento dello stanziamento del capitolo per lo stesso importo. Lo stanziamento regionale sul cap , pari ad ,00#, per iniziative di solidarietà internazionale, è stato invece così suddiviso: ,00# per iniziative regionali dirette; ,00# per iniziative a contributo. Obiettivi: - creazione di sviluppo endogeno; - creazione di sviluppo integrato; - centralità delle risorse umane. Attori Gli attori della cooperazione sono quelli indicati dalla L.R. n. 55/1999, articolo 6, come integrata dalla successiva L.R. n. 25/2002: - gli enti locali; - le istituzioni pubbliche e private; - le università; - le organizzazioni non governative e le associazioni di volontariato; - le organizzazioni sindacali ed imprenditoriali; - le associazioni di immigrati del Veneto - Onlus (L.R. n. 25/2002). Modello strategico Il modello strategico individuato dal Piano ha inteso seguire le indicazioni fornite dal Programma triennale, improntando le proprie azioni attraverso il: - coinvolgimento dei soggetti presenti nel territorio regionale; - avvio di rapporti diretti ed operativi con le realtà locali dei territori oggetto degli interventi. Settore prioritario di intervento: formativo 12

32 Paesi destinatari delle iniziative dirette di cooperazione decentrata: Europa dell Est: Moldavia, Serbia-Montenegro, Croazia, e Romania; Corno d Africa ed altri Stati africani invia di stabilizzazione: Mozambico, Etiopia e Gibuti; America Latina: Brasile ed Argentina. ########## 13

33 D.G.R. n del QUADRO RIASSUNTIVO DELLE INIZIATIVE REGIONALI DIRETTE DI COOPERAZIONE DECENTRATA ALLO SVILUPPO PAESE BENEFICIARIO FINANZIAMENTO REGIONALE Monitoraggio delle capacità di gestione Brasile e Argentina ,00 formativa nel settore della piccola e media impresa negli Stati di Rio grande do Sul (Brasile) e Mendoza (Argentina) Popular Economy Incubator Brasile ,00 Technology nella Municipalità di Estancia Velha dello Stato di Rio Grande do Sul (Brasile) Sviluppo delle energie locali e Moldavia ,00 Valorizzazione della auto imprenditorialità nella Repubblica della Moldavia Rafforzamento della capacità istituzionale della Loja de negocios della Provincia di Inhambane Mozambico Cooperazione sanitaria decentrata con la Regione SNNPR dell Etiopia Sostegno al decentramento ed allo sviluppo del servizio sanitario del Municipio di Balbalà Stato di Gibuti Studio ed intervento volti a promuovere la cooperazione internazionale delle PMI, delle istituzioni pubbliche locali e delle ONG in Romania Assistenza istituzionale a favore delle Municipalità di Belgrado e Smederevo nel settore economico e produttivo e di institutional building. Mozambico ,00 Etiopia ,00 Gibuti ,00 Romania ,00 Serbia ,00 Scambio di best practicies e supporto Croazia ,00 allo sviluppo del Parco Prirode Lonjsko Polie Monitoraggio dei progetti ==== ,00 Conferenza sulla Cooperazione allo ==== ,00 sviluppo TOTALE ,00 14

34 Progetto n. 1: Monitoraggio delle capacità di gestione formativa nel settore della piccola e media impresa negli Stati di Rio grande do Sul (Brasile) e Mendoza (Argentina) ATTIVAZIONE D.G.R. n del ENTE ATTUATORE Camera di Commercio, Industria, Agricoltura ed Artigianato di Verona DESCRIZIONE DEL PAESE BENEFICIARIO FINANZIAMENTO REGIONALE Obiettivo generale del progetto è quello di avviare rapporti di collaborazione con lo Stato di Rio Grande do Sul (Brasile) e la Municipalità di Mendoza (Argentina), allo scopo di incrementare lo sviluppo economico e sociale nelle due regioni. Obiettivo specifico è quello di promuovere la cultura imprenditoriale come forma di sviluppo e di rafforzamento del settore imprenditoriale locale avvicinando e coinvolgendo le istituzioni amministrative con il mondo della piccola-media impresa. Le iniziative assunte con D.G.R. n. 2969/2002 riguardano la formazione imprenditoriale, l attivazione di Uffici informativi presso organizzazioni economiche e sociali di Porto Alegre e Mendoza ed il coordinamento delle relative attività. Argentina e Brasile ,00# Progetto in corso di esecuzione Progetto n. 2 Popular Economy Incubator Technology nella Municipalità di Estancia Velha dello Stato di Rio Grande do Sul (Brasile) ATTIVAZIONE D.G.R. n ENTE ATTUATORE Istituto per il Commercio Estero Sede regionale del Veneto DESCRIZIONE DEL L obiettivo del progetto è la creazione di capacity building del settore calzaturiero nelle Regioni della Sinos River Valley e della Paranhana Valley (Brasile), finalizzata all autoimprenditorialità, attraverso la facilitazione nell acquisto di materie prime, l acquisizione di nuove tecnologie, ed il conseguente miglioramento delle capacità di collocazione del prodotto finale nel mercato, nazionale ed internazionale. La Regione Veneto ha partecipato alla seconda fase di implementazione del progetto, intervenendo con una specifica attività formativa finalizzata alla produzione, alla ricerca di mercato allo sviluppo e commercializzazione dei prodotti locali con corsi di capacity building, sia tecnici che manageriali. PAESE BENEFICIARIO Brasile FINANZIAMENTO ,00# REGIONALE Progetto concluso Progetto n. 3: Sviluppo delle energie locali e valorizzazione della auto imprenditorialità nella Repubblica della Moldavia ATTIVAZIONE D.G.R. n del ENTE ATTUATORE Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura di Padova DESCRIZIONE DEL Il progetto ha inteso agire principalmente sulla qualificazione e miglioramento delle competenze professionali locali della Repubblica di Moldavia, in un quadro di valorizzazione delle risorse umane, rafforzando il tessuto imprenditoriale al fine di renderlo competitivo, sia all interno del mercato economico nazionale, che internazionale. In un ottica di valorizzazione delle risorse umane, le attività progettuali sono state quindi focalizzate sulla formazione professionale e hanno avuto quale settore 15

35 PAESE BENEFICIARIO FINANZIAMENTO REGIONALE privilegiato quello agricolo, più atteso dal territorio. Moldavia ,00# Progetto concluso Progetto n. 4: Rafforzamento della capacità istituzionale della Loja de negocios della Provincia di Inhambane Mozambico ATTIVAZIONE D.G.R. n del , modificata con D.G.R. n. 372 del ENTE ATTUATORE Progetto ad esecuzione diretta DESCRIZIONE DEL PAESE BENEFICIARIO L iniziativa ha assunto il carattere di progetto pilota regionale con il quale si è inteso gestire la concreta realizzazione del progetto in tutte le sue fasi, utilizzando il personale in servizio presso le proprie Strutture. L obiettivo progettuale era quello di rafforzare la capacità istituzionale della Loja de negocios (Sportello informativo locale), attraverso la preparazione di un Piano di Sviluppo Istituzionale della Loja stessa e dall altro, di produrre uno studio di fattibilità, evidenziando le potenzialità economiche, promozionali, commerciali e di sviluppo locali e una progettazione comune delle soluzioni. Mozambico FINANZIAMENTO REGIONALE ,00# Progetto concluso Progetto n. 5: Cooperazione sanitaria decentrata con la Regione SNNPR dell Etiopia ATTIVAZIONE D.G.R. n del ENTE ATTUATORE Azienda U.L.S.S. n. 12 Veneziana DESCRIZIONE DEL Il progetto si prefigge di formare medici ed operatori sanitari, al fine di gestire gli interventi sanitari più urgenti (counselling HIV profilassi e terapia della malaria), nonché operatori sociali locali per promuovere e diffondere l educazione sanitaria nelle scuole e nelle maternità. Si intende, con lo stesso progetto, promuovere il recupero sociale di orfani dei genitori con HIV e dei cosiddetti street children. PAESE BENEFICIARIO Etiopia FINANZIAMENTO ,00# REGIONALE Progetto in corso di realizzazione. Progetto n. 6: Sostegno al decentramento ed allo sviluppo del servizio sanitario del Municipio di Balbalà Stato di Gibuti ATTIVAZIONE D.G.R. n del ENTE ATTUATORE Azienda U.L.S.S. n. 13 Mirano DESCRIZIONE DEL Finalità del progetto è di contribuire a migliorare le condizioni di salute della popolazione del Municipio di Balbalà, garantendo alla popolazione una assistenza sanitaria di base coerente con le politiche del Paese e ad assicurare equa accessibilità ai servizi sanitari essenziali, ma di qualità, compatibilmente con le risorse disponibili. Il settore sul quale si interviene è quello della formazione socio sanitaria destinata alla prevenzione e cura dell HIV e delle altre malattie tropicali, al fine di realizzare 16

36 PAESE BENEFICIARIO FINANZIAMENTO DEL una rete di servizi igienico-sanitari capaci di tutelare la salute. Gibuti ,00# Il progetto ha subito uno slittamento delle attività ed è in corso di esecuzione. Progetto n. 7: Studio ed intervento volti a promuovere la cooperazione internazionale delle PMI, delle istituzioni pubbliche locali e delle ONG in Romania ATTIVAZIONE D.G.R. n del ENTE ATTUATORE Università di Padova Dipartimento Studi Internazionali DESCRIZIONE DEL PAESE BENEFICIARIO TEMPI DI REALIZZAZIONE FINANZIAMENTO DEL Finalità del progetto è di creare una struttura, strettamente collegata con il Veneto, in grado di fornire formazione specifica e servizi nell ambito della cooperazione internazionale per lo sviluppo, in particolare europea, a sostegno e qualificazione delle Piccole e Medie Imprese, delle Pubbliche Amministrazioni, delle strutture formative e delle ONG operanti in Romania. Il progetto costituisce prosecuzione delle attività già avviate e finanziate nell ambito delle iniziative approvate con il Piano annuale degli interventi di cooperazione decentrata allo sviluppo e solidarietà internazionale per l anno Romania 12 mesi ,00# Progetto in corso di realizzazione Progetto n. 8: Assistenza istituzionale a favore delle Municipalità di Belgrado e Smederevo nel settore economico e produttivo e di institutional building Serbia ATTIVAZIONE D.G.R. n del ENTE ATTUATORE Agenzia UNOPS UNDP delle Nazioni Unite DESCRIZIONE DEL PAESE BENEFICIARIO FINANZIAMENTO DEL Il progetto si propone di fornire supporto ed assistenza all assetto istituzionale locale, appoggiandone i processi di decentramento amministrativo e, parallelamente, di dare sostegno al settore imprenditoriale, particolarmente quello della piccola e media impresa, al fine di contribuire, con esito positivo, alla transizione di tale settore verso una economia di mercato. L iniziativa è funzionale alla istituzione di uno sportello informativo (Agenzia sullo sviluppo locale) in Smederevo, struttura che si presta a garantire operativamente la necessaria sinergia tra Istituzioni e sistema produttivo locale. Repubblica di Serbia Montenegro ,00# Progetto in corso di realizzazione Progetto n. 9: Scambio di best practicies e supporto allo sviluppo del Parco Prirode Lonjsko Polie Croazia ATTIVAZIONE D.G.R. n del ENTE ATTUATORE Comune di Mogliano Veneto (TV) DESCRIZIONE DEL Finalità dell iniziativa è di promuovere, attraverso la partnership tra Regione Veneto, Enti locali del Veneto del territorio del Parco del Delta del Po e del 17

37 PAESE BENEFICIARIO FINANZIAMENTO DEL Polesine ed Enti locali della Contea di Sisak Moslavina lo sviluppo del turismo ecologico e sociale nel Parco di Prirode Lonjsko Polie Croazia. Tra le attività volte al perseguimento dell obiettivo citato, vi sono lo studio delle caratteristiche urbanistiche ed architettoniche dell area, la realizzazione di uno studio di fattibilità finalizzato alla creazione di una piccola struttura di accoglienza turistica e la definizione e attivazione di adeguati strumenti e canali di pubblicizzazione del Parco. Croazia ,00# Il progetto è in corso di realizzazione Monitoraggio dei progetti ATTIVAZIONE D.G.R. n del ENTE ATTUATORE Università di Padova DESCRIZIONE DEL Le attività in parola consisteranno in un esercizio di valutazione ad interim o ex post, sia di progetti ad iniziativa diretta regionale, sia di progetti a contributo. Le attività comprenderanno, in particolare: - elaborazione di griglie di indicatori di monitoraggio, di cui una parte standardizzate ed uguali per tutte le iniziative progettuali, ed una parte tarate sulle specifiche tematiche oggetto delle iniziative; - missioni in loco atti a verificare la concreta realizzazione dei progetti finanziati e/o lo stato di avanzamento; - creazione ed aggiornamento di una banca dati delle attività dirette e a contributo da affiancare a quella, già in corso di elaborazione, relativa al censimento degli attori della cooperazione. FINANZIAMENTO DEL ,00# Progetto in corso di realizzazione 18

38 INIZIATIVE DIRETTE DI SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE Potenziamento del pronto soccorso e della terapia intensiva dell Ospedale italiano a Nazareth Holy Family Hospital ATTIVAZIONE D.G.R. n del , integrata dalla D.G.R. n del ENTE ATTUATORE Azienda Sanitaria Locale n. 19 Adria DESCRIZIONE DEL PAESE BENEFICIARIO FINANZIAMENTO DEL Con il progetto, nato da una richiesta di collaborazione sollecitata alla Regione Veneto dal Direttore dell Ospedale italiano di Nazareth, Holy Family Hospital, si è inteso dare un sostegno ai reparti di Pronto soccorso e di terapia intensiva dell Ospedale, mediante la fornitura di attrezzature sanitarie. L ospedale si trova nella zona araba di Israele, a 10 Km dalla Palestina, totalmente investito dal conflitto israelo-palestinese, con una continua richiesta di interventi sanitari d urgenza. Un elemento rilevante è dato dall utenza dell ospedale, composta dal 50% di arabi cristiani, 40% di arabi musulmani e dal 10% di ebrei. L intervento è consistito nella sostituzione e miglioramento degli impianti tecnologici esistenti e nell aumento di alcuni posti letto d urgenza per permettere l accoglimento di persone ferite. Per la realizzazione dello stesso, la Regione si è avvalsa della collaborazione della Azienda U.L.S.S. n. 19 di Adria. Israele ,00# Progetto concluso 19

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