INCIDENT REPORTING E MEDICINA RIABILITATIVA. Agostina Battaglioli Massimo Antonelli Moduli Organizzativi Medicina Riabilitativa AUSL FE

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1 INCIDENT REPORTING E MEDICINA RIABILITATIVA Agostina Battaglioli Massimo Antonelli Moduli Organizzativi Medicina Riabilitativa AUSL FE

2 il percorso assistenziale Il

3 Il percorso assistenziale è il risultato di una modalità organizzativa che assicura tempestivamente al cittadino, in forme coordinate, integrate e programmate l accesso informato e la fruizione appropriata e condivisa dei servizi sanitari di zona e dei servizi ospedalieri in rete in relazione agli accertati bisogni di educazione alla salute, di servizi preventivi, di assistenza sociale, di diagnosi, cura e riabilitazione 25/05/2010 3

4 Percorsi Assistenziali sono un percorso sanitariocollegato ad uno specifico problema di salute sono uno strumento gestionaleche consentono di integrare fasi tra loro collegate in quanto coinvolte nel medesimo problema di salute pongono al centrodell attenzione le problematiche specifiche collegate a target di pazienti affetti da specifiche patologie

5 Percorsi Assistenziali DEFINIZIONE & PAROLE CHIAVE Le Care Pathway o percorsi di cura integrati, definiscono l attività clinico-assistenziale multidisciplinare per uno specifico gruppo di pazienti, sulla base di linee guida e di evidenze scientifiche (quando disponibili) condivise a livello locale. Possono sostituire tutta la cartella clinica, o rappresentarne una parte, in cui viene documentata l assistenza prestata, facilitando la valutazione dei risultati del trattamento, nell ottica del miglioramento continuo della qualità. National Pathway Association

6 LA METODOLOGIA IL PERCORSO ASSISTENZIALE IN MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA.alcuni strumenti nella Regione Emilia Romagna 25/05/2010 6

7 Delibera della giunta regionale n.1720 del 16/11/2007:Approvazione linee di indirizzo per l organizzazione l dell assistenza integrata al paziente con ictus.programma Stroke Care Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Agenzia Sanitaria Regionale Assessorato Politiche Per La Salute Regione Emilia Romagna

8 PROGRAMMA STROKE CARE. PERCHE? Questo documento di indirizzo,partendo dalla epidemiologia dell ictus in Italia e dalle principali prove di efficacia disponibili,affronta le problematiche legate al trasferimento dei risultati delle sperimentazioni cliniche nell operatività dei servizi sociosanitari della Regione Emilia Romagna

9 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Agenzia Sanitaria Regionale Assessorato Politiche Per La Salute Regione Emilia Romagna A:L ictus rappresenta per le dimensioni epidemiologiche e per l impatto socio-economico uno dei piu importanti problemi sanitari nei paesi industrializzati B:Nonostante l elevato impatto e la disponibilità di trattamenti efficaci,l assistenza ai pazienti con ictus non ha la stessa priorità data ad altre patologie importanti dai Sistemi Sanitari dei Paesi Industrializzati.

10 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Agenzia Sanitaria Regionale Assessorato Politiche Per La Salute Regione Emilia Romagna C:Il dato fondamentale che emerge dalla letteratura recente è che,indipendentemente dalle terapie farmacologiche e/o chirurgiche usate nella fase acuta,l assistenza dedicata o STROKE CARE per il paziente con ictus ha un impatto significativo nel ridurre la mortalità e la disabilità dopo l evento acuto

11 Elementi salienti del programma stroke-care 1.Team esperto multidisciplinare in malattie cerebrovascolari coordinato e integrato nell approccio al paziente 2.Precocità di avvio dell intervento riabilitativo(strategie riabilitative) 3.Organizzazione di riunioni periodiche per la organizzazione e la gestione dei singoli casi 4.Coinvolgimento dei care-givers nel processo di riabilitazione

12 Direzione Generale Sanità E Politiche Sociali Agenzia Sanitaria Regionale Assessorato Politiche Per La Salute Regione Emilia Romagna 5.Applicazione di protocolli espliciti per la prevenzione delle complicanze maggiori (disfagia, eliminazione intestinalevescicale,tvp,cadute,lesioni da decubito artralgia)/analisi del processo

13 Direzione Generale Sanità E Politiche Sociali Agenzia Sanitaria Regionale Assessorato Politiche Per La Salute Regione Emilia Romagna 6.Messa in atto di interventi mirati alla formazione e aggiornamento continuo del personale

14 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Agenzia Sanitaria Regionale Assessorato Politiche Per La Salute Regione Emilia Romagna e ancora modelli al fine di ottimizzare i percorsi,qualificare ulteriormente l offerta e garantire la piena continuità assistenziale

15 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Agenzia Sanitaria Regionale Assessorato Politiche Per La Salute Regione Emilia Romagna Delibera n.138 dell 11/02/2008;approvazione linee guida per l organizzazione della rete regionale per la riabilitazione delle gravi disabilità neuromotorie in età evolutiva dell Emilia-Romagna secondo il modello Hub and Spoke

16 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Agenzia Sanitaria Regionale Assessorato Politiche Per La Salute Regione Emilia Romagna Delibera n.136 dell 11/2/2008:linee guida per l organizzazione della rete regionale per la riabilitazione delle gravi mielolesioni dell E.R.

17 Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Agenzia Sanitaria Regionale Assessorato Politiche Per La Salute Regione Emilia Romagna Presa in carico multiprofessionale e interdisciplinare Diagnosi funzionale e non solo diagnosi lesionale! ovvero valutazione delle risorse disponibili,siano esse proprie dell individuo o offerte dal contesto in cui egli vive,ed il loro livello di utilizzazione

18 Punti Deboli risk Management

19 Percorsi Assistenziali: LA METODOLOGIA BARRIERE ALL IMPLEMENTAZIONE riluttanza al cambiamento mancanza di risorse o di scarsa autorevolezza nel mandato scarsa fiducia nel miglioramento della qualità mancanza di buon clima e di buoni rapporti tra professionalità 25/05/

20 Aggiornamento professionale continuo e apertura al rinnovamento certificato,...accettare di sbagliare per poter migliorare Saper lavorare per il paziente in rete

21 Realizzare Progetti e programmi appropriati possibili solo dopo valutazione funzionale approfondita per tipologia di paziente(si riabilita quel paziente operato e non la protesi dell 0perato Realizzare il lavoro in TEAM multiprofessionale e interdisciplinare

22 Continuare lo sforzo verso il Miglioramento della Qualità e della certificazione secondo le regole dell accreditamento

23 Percorsi Assistenziali: cosa sono? Riassumendo D. Cosa sono i percorsi assistenziali? R. Sono le cose che si fanno e..che a volte è possibile fare meglio 23

24 Percorsi Assistenziali: perché sono utili? sono strumenti di gestione clinica che hanno come obiettivo il raggiungimento della qualità nelle sue componenti essenziali: appropriatezza efficacia efficienza consenso 25/05/

25 Caso clinico Paziente di anni 45 F 13 /09/200 Diagnosi di carcinoma duttale infiltrante di grado III mammella dx con anaplasia nucleare marcata Valutazione oncologica:in considerazione caratteristiche biologiche della malattia,età,assenza di coopatologie e stadio localmente avanzato viene proposta terapia chemioterapica neo-adiuvante schema FAC+ rivalutazione clinico e strumentale a completamento della stadiazione(scintigrafia ossea,rx torace,eco addome, 22/09/0 scintigrafia Ossea:lesioni Ossee Metameri Rachide Dorsolombare,costo-vertebrale dx di D9 e D12,ala Iliaca dx,testa e Collo Femorale sx Rivalutazione oncologica Stadio 4,terapia citostatica +Terapia antiosteolitica e prevenzione fratture patologiche

26 TAC 20/10/200 crollo Vertebrale D4 Con Interruzione Della Porzione Superiore del Muro Posteriore che Protrude nel canale Frattura Patologica Femore dx 21/10/0 con ricovero ospedaliero.trattata con ATA il 30/10/200,carico al 50% Valutazione fisiatrica :alto Rischio mielico.si consiglia Discussione-valutazione del caso congiunta Interprofessionale.Si consiglia cura e prevenzione dei danni secondari da allettamento Il caso non verrà discusso fra tutti i componenti dell equipe. La paziente vivra con grande conflittualità la mancata ripresa della stazione eretta e deambulazione.

27 Pz anni 81,nubile,vive con una cognata e nipote in casa al pian terreno 95 ictus cerebri con recupero funzionale,2000 ima,ipertensione arteriosa. 26/9/2007 ata dx in coxartrosi dx complicata da bpolmonite a lenta risoluzione,infezione della ferita,stato ipotensivo e lungo allettamento.la successiva presa in carico riabilitativa e il lavoro sul care-giver hanno permesso il rientro domiciliare,deambulazione con rollator il 19/12/2007

28 Rientro in Reparto per Acuti aprile 2008 con diagnosi di recidiva di ictus cerebri : sd.emiplegica dx e afasia (PS),stato confusionale Tac cerebri 9/04/08:vasta area ipodensa regione temporo parietale-occipitale sx con spianamento solchi subaracnoidei

29 Vs fisiatrica :malvalutabile motricità in paziente confusa,non collaborante IVU,ipokaliemia.Non apparenti importanti deficit motori.da rivalutare dopo miglioramento delle condizioni cliniche,si consiglia corretta prevenzione danno secondario da allettamento. Trasferimento in LPA il 28/04/08

30 Rivalutazione fisiatrica 29/04/08:Paziente conosciuta.buona collaborazione, spaventata spaventata buona comprensione e produzione verbale(linguaggio tipico della paziente meridionale) non afasia,non deficit motori funzionali di tipo focale.in grado di deambulare con schema sovrapponibile al pregresso ricovero.si consiglia il rientro al domicilio visto il care-giver addestrato.svezzamento dal catetere vescicale e pannolone

31 La paziente non è ancora rientrata al domicilio dopo due settimane Non svezzata dal catetere o pannolone A volte viene utilizzato il sollevapersone

32 Incident reporting?

33 Percorsi Assistenziali: perché sono utili? sono strumenti di gestione clinica che hanno Grazie dell attenzione come obiettivo il raggiungimento della qualità nelle sue componenti essenziali: appropriatezza (conformità alle linee guida ) efficacia(out come) efficienza (sistema a rete) consenso 25/05/

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