STRUTTURA DEL PIANO DI MONITORAGGIO DEI LAVORI PREVISTI DAL PROGRAMMA DI INTERVENTI PRIORITARI DI RECUPERO E RIEQUILIBRIO DEL LITORALE - D.C.

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1 STRUTTURA DEL PIANO DI MONITORAGGIO DEI LAVORI PREVISTI DAL PROGRAMMA DI INTERVENTI PRIORITARI DI RECUPERO E RIEQUILIBRIO DEL LITORALE - D.C.R. 47/ PROGETTO N 20 FOCE DEL FIUME OMBRONE PER CONTRASTARE IL FENOMENO DELL EROSIONE COSTIERA ALL INTERNO DEL PARCO REGIONALE DELLA MAREMMA A L L E G A T O N 1 AL PARERE DEL COMITATO SCIENTIFICO DEL 19 NOVEMBRE 2012

2 STRUTTURA DEL PIANO DI MONITORAGGIO DEI LAVORI PREVISTI DAL PROGRAMMA DI INTERVENTI PRIORITARI DI RECUPERO E RIEQUILIBRIO DEL LITORALE - D.C.R. 47/ PROGETTO N 20 FOCE DEL FIUME OMBRONE PER CONTRASTARE IL FENOMENO DELL EROSIONE COSTIERA ALL INTERNO DEL PARCO REGIONALE DELLA MAREMMA Inquadramento generale Nell ambito del programma di interventi prioritari di recupero e riequilibrio del litorale - D.C.R. 47/ progetto N 20 Foce del fiume Ombrone, si rende necessario mettere in atto un monitoraggio puntuale e costante degli effetti che il progetto nel suo complesso determina nei confronti delle specie e degli habitat presenti nell area di influenza. A questo riguardo, il Comitato Scientifico dell Ente Parco Regionale della Maremma ha in più occasioni prescritto la necessità di raccogliere dati puntuali sulle biocenosi presenti e sui principali parametri morfologici e fisico-chimici. Tale prescrizione diviene cogente e nel caso dell avvio delle opere di realizzazione dei pennelli a mare (Lotto 290 E), costituisce il requisito necessario alla autorizzazione dei lavori stessi. Il presente documento ha lo scopo di fornire le indicazioni di base a cui il soggetto attuatore (Consorzio di Bonifica Grossetana) dovrà attenersi per la realizzazione del monitoraggio richiesto. Data la tardiva attivazione delle azioni di cui sopra, è fortemente richiesto che, nelle procedura di individuazione dei soggetti che potranno realizzare le azioni programmate, sia data priorità ad enti e/o professionisti in possesso di dati pregressi, raccolti nell area in questione nel periodo immediatamente precedente e successivo alla realizzazione delle opere fin qui compiute. Ciò consentirebbe di colmare (almeno in parte) la lacuna di informazioni esistente, per la definizione della situazione ex ante relativamente all intero progetto. Impostazione metodologica 1.1 Struttura del piano di monitoraggio Il monitoraggio ambientale si propone quale strumento di aggiornamento in continuo del quadro di conoscenze ambientali dell area di influenza dei lavori previsti dal programma di interventi prioritari di recupero e riequilibrio del litorale - D.C.R. 47/ progetto N 20 Foce del fiume Ombrone, al fine di verificare l effettiva sostenibilità ambientale del programma ed, eventualmente, di fornire indicazioni aggiuntive di mitigazione / compensazione e/o riprogrammazione di interventi e risorse. Il monitoraggio intende verificare se le condizioni analizzate in fase di valutazione ambientale delle opere abbiano subito evoluzioni significative, se le interazioni con l ambiente stimate si siano verificate o meno, se le indicazioni fornite per ridurre e compensare gli effetti significativi siano state sufficienti a garantire un elevato livello di protezione dell ambiente. Data la tipologia degli interventi e la ampia valenza ambientale del progetto, sarà necessario definire l area di influenza dello stesso, estendendo le azioni di monitoraggio anche a quelle porzioni di territorio che, per collocazione geografica, tipologia ambientale o dinamica ecologica, siano potenzialmente condizionate dai cambiamenti risultanti dalla realizzazione degli interventi. Tale concetto si applica necessariamente all intera entità del progetto e non solo alle opere di prossima realizzazione (pennelli a mare) e dovrà avere un orizzonte temporale di alcuni anni, in modo da valutare l evoluzione nel tempo del grado di conservazione di habitat e specie, con particolare riferimento ad endemismi e/o a specie ed habitat di interesse comunitario o regionale. Il piano si articola in tre fasi operative:

3 FASE 1 Aggiornamento del quadro delle conoscenze. La conoscenza approfondita del contesto locale, inteso come evoluzione sia dello stato dell ambiente sia delle azioni realizzate nel corso delle precedenti fasi del progetto, è condizione necessaria all attività di valutazione e monitoraggio. È utile infatti capire se le condizioni valutate prima dell inizio dei lavori siano ancora valide o se vi sia stato uno scostamento delle condizioni di contesto di cui tenere conto. A questo scopo si propone di utilizzare degli indicatori di contesto. La verifica dell andamento dello stato dell ambiente (tramite tali indicatori), contribuisce alla definizione dello scenario di riferimento e alla costruzione del monitoraggio del contesto. FASE 2 Definizione degli indicatori di sostenibilità utili al monitoraggio degli effetti ambientali delle azioni previste. Gli indicatori di processo descrivono l attuazione delle azioni previste dalle Linee d Intervento, anche con riferimento alle loro interazioni dirette con l ambiente. Con la finalità di tradurre le informazioni relative all attuazione del programma in effetti sul contesto ambientale, saranno utilizzati gli indicatori che misurano il contributo del programma alla variazione del contesto ambientale. Gli indicatori di variazione del contesto descrivono gli effetti positivi e negativi sul contesto ambientale attribuibili all attuazione del Programma stesso e sono elaborati a partire dagli indicatori di processo. FASE 3 Analisi dei risultati e produzione dei rapporti di monitoraggio. La valutazione dei dati raccolti e l interpretazione dei risultati dovranno essere descritti nei rapporti di monitoraggio, che avranno cadenza trimestrale e saranno sottoposti al Comitato Scientifico del Parco Regionale della Maremma per le opportune valutazioni. Qualora venissero rilevati elementi di preoccupazione per la conservazione di specie e/o habitat all interno dell area di influenza del progetto, il Parco Regionale della Maremma si riserva il diritto di sospendere i lavori o di fornire indicazioni circa la rimodulazione degli stessi. 1.2 Soggetti coinvolti e organizzazione tecnica e procedurale del monitoraggio. Il Consorzio di Bonifica Grossetana viene individuato come Ente formalmente responsabile dell attuazione del Piano di monitoraggio nel suo complesso, e a tal fine mette in campo le risorse e si dota degli strumenti necessari per la sua realizzazione. Il coordinamento degli enti e dei professionisti delegati all attuazione del programma consentirà di impostare ed effettuare un monitoraggio ambientale efficace (attraverso la collaborazione costante, l informazione preventiva sui documenti programmatici e sullo stato di avanzamento fisico, finanziario e procedurale del programma, in costante collaborazione con il Parco Regionale della Maremma). 2 Il sistema di monitoraggio ambientale 2.1 Aggiornamento del quadro delle conoscenze. L analisi del contesto di riferimento ambientale dovrà essere effettuata attraverso la descrizione delle componenti ambientali Acqua, Suolo, Biodiversità e della tematica Ambiente marino costiero ritenuta rilevante per il territorio in questione e strettamente correlata alla tipologia e finalità degli interventi previsti. All analisi di ogni componente ambientale potrà essere correlata un analisi SWOT di pertinenza. Tali azioni, oltre a proporsi l obiettivo di delineare l andamento del contesto ambientale di riferimento, si pongono anche l obiettivo, laddove possibile, di focalizzare eventuali criticità ambientali, esplicitando le aree in cui si evidenziano specificità e correlandole al macrosettore di riferimento. Per realizzare quanto sino ad ora illustrato, il quadro di riferimento ambientale verrà descritto attraverso indicatori di contesto, elaborati dai soggetti deputati alla produzione dei dati ambientali secondo lo schema di seguito riassunto:

4 Indicatore di contesto Indicatore Descrizione Copertura temporale Stato Trend Aree con criticità Macrosettore Fonte dei dati xxxx Descrizione dello stato del contesto ambientale in riferimento all indicatore Disponibilità temporale del dato (es ) Valutazione dello stato attuale dell indicatore Evoluzione temporale del valore dell indicatore Contesto territoriale di riferimento Macrosettore correlato all indicatore Ente produttore del dato Tabella 1 Scheda sintetica per gli indicatori di contesto L analisi SWOT, effettuata con ragionevole accuratezza e senza tuttavia pretese di esaustività, dovrà contenere gli aspetti significativi derivanti dall analisi degli indicatori di contesto e l aggiornamento dello stato di avanzamento dei lavori, che hanno introdotto o potranno introdurre significative modifiche nell ambito degli obiettivi di sostenibilità. Il quadro di riferimento regolarmente aggiornato consentirà di interpretare gli effetti ambientali delle dinamiche socio-economiche in atto. 2.2 Focus per l individuazione dei parametri e dei contenuti del monitoraggio L individuazione dei parametri e dei contenuti da monitorare è effettuata per ciascuna componente ambientale attraverso una valutazione (quantitativa o qualitativa) della relazione esistente tra le operazioni realizzate o da realizzare e gli effetti sul contesto di riferimento. Si tratta dunque, partendo dalle valutazioni effettuate nella Valutazione di Impatto Ambientale, di stabilire una correlazione tra azioni ed effetti ambientali significativi. Per le azioni che si ritiene abbiano effetti significativi sulla componente o tematica analizzata, si dovrà procedere con l individuazione di idonei indicatori di monitoraggio in grado di rappresentare l entità delle trasformazioni indotte dall attuazione del progetto sul contesto di riferimento. 2.3 Analisi dei risultati e restituzione dell attività di monitoraggio L ultima delle fasi previste dall approccio metodologico descritto è relativa alla interpretazione e valutazione dei dati raccolti e alla diffusione dei risultati. L analisi delle informazioni e dei dati ed il confronto con gli obiettivi di sostenibilità individuati può consentire di evidenziare le eventuali problematiche, di identificare le cause che possano averle indotte e di proporre eventuali azioni correttive per le successive fasi di attuazione. Questo fa sì che l attività di restituzione dei risultati costituisca un momento centrale dell intero processo valutativo. Il reporting può essere classificato in due macrocategorie: la reportistica annuale, contenente gli esiti dell attività di valutazione e monitoraggio ambientale. Una sintesi di tale rapporto sarà parte integrante del rapporto finale di esecuzione del progetto; la reportistica d ambito, di approfondimento su particolari aree territoriali o contenente focus tematici, a cadenza trimestrale. I report di monitoraggio dovranno essere documenti snelli, in grado di fornire una fotografia dell attuazione del Piano dal punto di vista della sua ricaduta sull ambiente, anche attraverso l uso di tabelle, grafici, allegati cartografici capaci di sintetizzare le informazioni pertinenti allo scopo. I report potranno essere pubblicati sul sito web del Parco Regionale della Maremma; le conclusioni saranno divulgate anche in forma di sintesi non tecnica in modo da renderle fruibili dal vasto pubblico.

5 3 Area interessata dal piano di campionamento Data l ampia valenza delle opere realizzate e di prossima realizzazione nell ambito del citato programma di interventi prioritari di recupero e riequilibrio del litorale - D.C.R. 47/ progetto N 20 Foce del fiume Ombrone, l area geografica minima sulla quale estendere le attività di monitoraggio è definita per semplicità come coincidente ai SIC costieri ricadenti all interno del Parco Regionale della Maremma: IT51A0039 Palude della Trappola e Bocca d Ombrone, IT51A0014 Pineta Granducale dell Uccellina, IT51A0015 Dune costiere del Parco dell Uccellina (con particolare attenzione all area a sud di Collelungo). 4 Tempi di realizzazione del piano di campionamento Il piano di campionamento dovrà essere attivato nei tempi più brevi possibili e dovrà rivolgersi ad un orizzonte temporale che va dalla situazione ex ante rispetto all inizio del progetto complessivo (recuperando, ove possibile, dati inediti e informazioni attendibili raccolte anche per altri fini dai ricercatori che in questi anni hanno operato nell area di pertinenza) ed estendersi almeno cinque anni oltre l effettivo termine dei lavori. 5 Materie e competenze interessate dal piano di campionamento Le componenti senz altro più significative, che dovranno essere oggetto di monitoraggio sulla base di una griglia spaziale prestabilita, da concordare con l Ente Parco, sono: a. dinamismo della prateria di Cymodocea nodosa, finalizzata alla verifica di un eventuale arretramento del suo limite superiore a seguito degli interventi effettuati, nonché al monitoraggio dello stato di salute (in termini di densità e altri significativi parametri di misurazione da inserire nel piano di monitoraggio medesimo) della prateria stessa; b. dinamismo geomorfologico del litorale e dei fondali prossimi ad esso, sia nell area sottoposta a interventi sia in tutta la zona definita al precedente punto 3 del presente documento. Andamento della linea di costa, con evidenza delle aree di deposito e quelle in erosione; c. dinamismi delle comunità vegetali del sistema spiaggia-duna e pineta costiera nelle aree oggetto di intervento e nelle zone ad esse circostanti (per un tratto di 500 m a nord e a sud dell'intervento, oltre che 500 m all'interno dalla linea di costa), mediante il periodico riaggiornamento della carta della vegetazione (all inizio e alla fine dei lavori, oltre che un anno dopo la conclusione dell intervento) e l'analisi una serie adeguata di plot vegetazionali in cui campionare la composizione specifica e l'abbondanza di tutte le piante vascolari, ante intervento e post intervento per almeno 5 anni; d. la prosecuzione per almeno 5 anni post intervento del monitoraggio sulla fauna ad Artropodi, secondo un protocollo semplificato. La disponibilità di uno studio pluriennale antecedente all intervento ed estremamente approfondito, relativo sia alle aree oggetto di intervento, con informazioni su aree con diversa evoluzione (in erosione, stabili e in avanzamento) e con diverso grado di impatto antropico (decrescente da nord a sud) costituisce un importante punto di partenza per valutazioni su un orizzonte temporale più ampio; e. la qualità delle acque, in particolare nell area e nel sistema idrografico a monte dell argine. Le variazioni delle profondità della falda e della salinità delle acque; f. il dinamismo della comunità ornitica, da effettuare con rilievi mensili e di durata pluriennale (5 anni), con particolare riferimento all avifauna acquatica presente in tutti gli ambienti umidi e costieri che potrebbero subire modificazioni in termini di presenza/assenza di specie e/o variazioni significative delle presenze di una o più specie (stagni costieri sui due lati dell attuale argine, dell area di Saline San Paolo, del canale essiccatore, della bocca del fiume Ombrone, dell area marina ad essa prospiciente e della palude della Trappola). Dovrà inoltre essere posta particolare attenzione a tutte quelle specie legate agli ambienti di spiaggia, dunali e retrodunali, ed in particolare alle specie di interesse conservazionistico (p.e. Fratino).

6 Data la specificità dei rilievi da condurre, il soggetto responsabile di questo aspetto del monitoraggio andrà individuato tra i professionisti in possesso della abilitazione ISPRA di rilevatore di avifauna acquatica; g. il dinamismo della comunità ittica, da effettuare con rilievi stagionali e di durata pluriennale (5 anni), con particolare riferimento alle specie di interesse comunitario e regionale; h. il dinamismo della vegetazione arbustiva e arborea legata alle aree pinetate dell interno, da effettuare mediante una adeguata serie di plot vegetazionali da campionare prima dell'inizio dei lavori e post intervento per almeno 5 anni, anche al fine di valutare gli effetti delle azioni messe in atto con la conservazione della Pineta Granducale di Alberese; i. lo stato di conservazione e di adeguatezza delle opere (monitoraggio a fini tecnici/gestionali); l. monitoraggio dei processi di subsidenza e di intrusione del cuneo salino attraverso la creazione di una apposita rete di sistemi di rilevamento; m. definizione del punto zero dello stato dell erosione costiera tramite l analisi dell evoluzione della linea di costa da prima dell argine allo stato attuale, con individuazione delle aree in erosione e con deposizione dei sedimenti; n. la nomina di un Garante della Natura anche per la fase di realizzazione dei pennelli che, insieme a vari specialisti, non si limiti a sensibilizzare gli operatori e a controllare quali specie frequentano l area, ma che analizzi anche l evoluzione delle cenosi vegetali in tutte le aree che subiscono gli effetti diretti e indiretti degli interventi (dai tratti di costa tra i pennelli, ovviamente più maneggiati, ai cambiamenti nelle aree interne dove sembra che la salinizzazione si stia riducendo).

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