Tecniche mente-corpo in ottica PNEI

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1 Tecniche mente-corpo in ottica PNEI L idea di lavorare in gruppo sull argomento tecniche mente-corpo, è nata dal desiderio di diversi operatori impegnati nell ambito della salute e che utilizzano diversi approcci a questa, per unire ciò che normalmente viene diviso. Cioè rintracciare gli elementi che avvicinano le molte tecniche attraverso un linguaggio comune, che oggi possiamo identificare nel linguaggio di rete, proprio della PNEI(PsicoNeuroEndocrinoImmunologia), convinti che non esiste la medicina migliore, ma l integrazione, la comunicazione a più livelli. Attualmente il gruppo è composto da tre persone, ma il desiderio è di ospitare in futuro chiunque abbia voglia di portare un contributo, per volgere lo sguardo dove ancora non si è posato. Il gruppo attuale è formato da: Simona Rossi : riflessologa plantare (ON ZON SU), Naturopata ad indirizzo PNEI, Operatrice Metodo Dorn - Breuss e attualmente iscritta al primo anno di counseling ad indirizzo bioenergetico. Antonietta Porcheddu: Infermiera professionale, Consulente familiare ad indirizzo strutturale - sistemico, attualmente dipendente dell Ospedale privato San Francesco a Ravenna. Daniele Righini: Psicologo - Psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo-comportamentale costruttivista con interessi nei campi della Mindfulness, Training Autogeno ed Empowerment Cognitivo La nostra esperienza di lavoro è iniziata con il primo incontro a metà marzo e con cadenza quasi mensile ci siamo riuniti fino a inizio novembre. Il lavoro inizialmente di confronto e scambio è evoluto con la produzione di un elaborato introduttivo che esponiamo oggi e che poi evolverà in un successivo testo. Oggi esistono circa 400 tipi di psicoterapia e un infinita gamma di discipline rivolte al corpo e alla mente, ma da studi e ricerche non esistono terapie e metodi che si possono definire più efficaci di altri. E' comprensibile che manchi unitarietà di intervento sia nella teoria che nella prassi anche fra scuole simili in origine. Una disciplina volta al benessere psicofisico, dovrebbe promuovere e attuare lo sviluppo e l integrazione di tutti gli aspetti della vita umana, attivando risorse proprie dell individuo che altrimenti, rimarrebbero inespresse, generando blocchi sia

2 emozionali che fisici. Un approccio quindi integrato, che si avvale del principio che tutti i grandi sistemi comunicano tra loro e che emozioni e corpo non sono entità separate, ma interconnesse e che le vie al loro accesso possono essere diverse. Una via di collegamento tra emozioni e sistema immunitario si esplica nell influenza esercitata dagli ormoni liberati in condizioni di stress. Le catecolamine ( adrenalina e noradrenalina), il cortisolo e la prolattina come pure le endorfine ( oppiacei naturali, particolarmente importanti nell aiutare l individuo a tollerare il dolore fisico), vengono tutti liberati in quello stato di attivazione fisiologica che segue allo stress. Ciascuna di queste sostanze ha un forte impatto sulle cellule immunitarie(goleman, 203). Quando ad esempio, un evento produce disordine nell equilibrio omeostatico dell organismo, tutto tende a riorganizzarsi intorno a quello squilibrio e, da quel momento in poi non siamo più lo stesso soggetto, poiché dipendiamo dal nuovo stato. Si possono generare squilibri dolorosi che costringono a riorganizzare la propria vita, al fine di ritrovare un nuovo ordine che sia riconoscibile dal sistema corpo-mente. Non esiste disturbo somatico che non abbia riverberazioni di tipo emotivo, che si tratti di un trauma piuttosto che di un insufficienza organica o di un attacco virale, tutti questi eventi possono diventare, se non integrati, linee di rottura dell equilibrio salute-malattia. Allo stesso modo, non c è pensiero od emozione che non si ripercuota sul corpo, sia a livelli più superficiali- come l apparato motorio che regola i nostri comportamenti attraverso l azione- sia a livelli più profondi di organizzazione dei sistemi e delle funzioni cellulari. Quando non riusciamo a gestire gli stimoli stressanti che cosa avviene nel nostro organismo? La malattia, che coinvolge il corpo e l anima deprime il nostro sistema immunitario, un eccesso di cortisolo danneggia la capacità di memorizzare, ci rende vulnerabili. Le diverse tecniche mente- corpo o i diversi modi di avere una relazione di aiuto utilizzano canali di comunicazione svariati: la parola, il raccontare, la visualizzazione, il contatto,la cura, il massaggio, l evocazione, il respiro, l attività fisica aerobica (correre, nuotare ), attività energetiche (yoga, tai qi, Qi Gong..), tecniche meditative,le psicoterapie, tutte si attivano per lo stesso unico motivo: raggiungere uno stato di benessere, fisico, mentale, entrambi inscindibili e comunque influenzabili reciprocamente. Sarebbe corretto parlare di approccio olistico, il termine olismo deriva da Olos che in greco significa tutto come intero, come unità, diverso da Pan che significa tutto come molteplicità, insieme di parti (panteismo).( L olismo non è certamente qualcosa di nuovo, anzi si ritrova nella storia sociale e nella cultura di molti popoli

3 fin da tempi molto antichi, ma oggi si è persa a causa di una visione razionalistica e parcellare dell uomo e del corpo, nella sua unità somato-psichica). Spesso si nega al corpo il dovuto riposo e si lo costringe a ritmi stressanti. Questo equivale ad una dichiarazione di guerra dall esito scontato, dove ci si percepisce separati. Le tecniche di rilassamento, per esempio, agiscono come mediatori di pace tra le parti in conflitto. Infatti quando i muscoli si distendono, il sistema ipotalamico - ipofisario, autorizza i capillari a rilassarsi, il sangue a pervadere le fibre muscolari, a nutrire le cellule, a portare via i prodotti della combustione cellulare. Tutte le tecniche meditative orientali hanno alla base il controllo del respiro, unica funzione vegetativa che può essere alterata dalla coscienza. Il cervello comanda il respiro, ma a sua volta il respiro influenza lo stato del cervello, nel senso che l equilibrio tra anidride carbonica e ossigeno è alla base dell equilibrio cerebrale, tra neurotrasmettitori eccitatori (glutammato) e inibitori (gaba). La respirazione, infine, è in grado di influenzare, tramite il sistema neurovegetativo, sia il ritmo cardiaco sia la pressione arteriosa. La pratica dello yoga del respiro, consente una regolazione dei barocettori e dei chemocettori, e allena il cervello a tollerare elevati livelli di CO2 incrementa la scarica vagale afferente con effetti calmanti, e al tempo stesso regola il sistema dello stress e per questa via i livelli di cortisolo, adrenalina e noradrenalina. Con importanti effetti sulla salute. (Bottaccioli F ) Paure ansie e dispiaceri sono spesso la causa di irrigidimento del diaframma e del torace che rende irregolare la respirazione, a volte troppo rapida, a volte troppo limitata, sciogliere il respiro, assieme alle tensioni e alle emozioni alla base delle tensioni, è spesso la chiave della guarigione, dell auto guarigione. Integrazione: questo è il cardine di riflessione che è servito per elaborare il nostro testo. Nello specifico parleremo della nostra esperienza personale, portando oggi una sintesi introduttiva: il massaggio di riflessologia plantare orientale (ON ZON SU), la gestione dello stress dei pazienti sottoposti ad intervento ortopedico e il biofeedback. L On Zon Su : Anticamente insegnato nelle scuole taoiste, esprime l arte del massaggiare il piede attraverso il contatto e l utilizzo di antiche mappe di riflessologia, che agiscono sul riequilibrio energetico della persona. Ciò che vorrei evidenziare, di questa antica tecnica è, fra le altre cose, che anticipa di molto l idea di network, di rete, propria della PNEI. L uomo veniva considerato un microcosmo che rifletteva le leggi del macrocosmo(ambiente) e allo stesso modo egli stesso era un macrocosmo, composto da infiniti microcosmi che, nello stato di salute mantengono un equilibrio armonico tra loro e l ambiente che li circonda. Osservando fuori di sé è possibile capire cosa accade dentro di sé e viceversa. (Rossi S. 2008)

4 Nella tradizione cinese non esistono differenze tra psiche e corpo, il loro rapporto non viene concepito come iterazione tra sfere distinte, ma come trasformazione reciproca e reversibile da energia fisica a energia psichica e viceversa. La vita è la ricerca dell equilibrio, che non è mai raggiunto. Tutta la medicina cinese è imbevuta di questo principio e cioè del fatto che la salute è la tendenza a un armonia che non può essere mai conseguita e che per mantenerla occorre sempre di equilibrare al massimo possibile lo yin e lo yang dell organismo, senza mai poter raggiungere l equilibrio stesso,(yang è il principio positivo maschile, rappresentato in bianco,yin il principio negativo femminile rappresentato in nero, due polarità di segno diverso, che rappresentano i principi fondamentali dell universo). La ruota del Tào (letteralmente Tao significa: la via o il sentiero) simboleggia la vita e perciò il dinamismo e il movimento, che sono l opposto della quiete e della staticità tipiche della morte. La linea sinusoidale che divide lo yin e lo yang è l emblema del movimento. Il principio regolatore è insito nei due elementi stessi, che possono controllare l eventuale crescita eccessiva dell altro con un azione di aggiustamento continuo, graduale e impercettibile. Quindi se un elemento eccede, o è carente, si crea una situazione di squilibrio, con prevalenza di un aspetto sull altro, che non facilita i ritmi individuali derivandone una disarmonia e possibile insorgere della malattia. La malattia e la cura: Storicamente, nella società moderna la medicina ha identificato la sua missione nella cura della patologia -il disturbo fisico- trascurando la malattia - l esperienza umana -. Nel paziente sottoposto a intervento chirurgico ortopedico, il cui stato sia fisico che emotivo è messo a dura prova dal problema che lo costringe a trovare rimedio alla sua menomazione, si attiva una condizione di stress (eustress fino a quando il paziente stesso è supportato dalla speranza che l intervento vada a buon fine), condizione che, col perdurare dello stato di sofferenza fisica,della paura di non farcela, del senso di isolamento,di sfiducia e scoramento, può degenerare in quel triste stato di apatia e depressione, in cui vengono a mancare le risorse per reagire, e che possiamo definire distress. Si verifica una reazione a catena, in cui mente e corpo,costituendo un unità inscindibile, sono coinvolti ad affrontare uno squilibrio che coinvolge la psiche, il sistema endocrino, e quello immunitario, innescando dei processi che influenzano negativamente la circolazione del sangue, la digestione, l eliminazione delle scorie, eccetera, sconvolgendo la normale reattività legata al processo risanatore, e compromettendo la ripresa della funzionalità.

5 Si osservano clinicamente alterazione dei valori pressori e della glicemia, insonnia, temperatura febbrile, innalzamento della soglia del dolore,astenia, turbe dell umore, e in alcuni casi confusione e disorientamento, favoriti soprattutto dall uso massivo di farmaci sedativi e analgesici. Per evitare questa situazione catastrofica è necessario entrare in empatia col paziente per potergli fornire gli strumenti atti al superamento della fase critica, aiutandolo a trovare fiducia in se stesso e negli operatori, informandolo e soprattutto rendendolo partecipe attivamente della sua riabilitazione. Il biofeedback e le tecniche di rilassamento: Questo e quello che accade nel corpo, la mente, diversamente, si avvale della percezione dello stato di benessere fisico, incrementando la consapevolezza relativa alla possibilità di ottenere un cambiamento, rinforzata da una maggiore tangibilità dello stesso: è così che il paziente, leggendo le variazioni di determinati parametri fisiologici (es. tono muscolare, battito cardiaco, conduttanza cutanea ed altri, tramite lo strumento del biofeedback), oppure percependo le modifiche che, autonomamente, riesce ad indurre col pensiero sul proprio corpo (es. ipotonia muscolare e calore attraverso il training autogeno) prende coscienza della possibilità di intervenire sul proprio disagio mettendo a punto alcune modalità pratiche per agire un cambiamento sulle manifestazioni più disturbanti del disagio stesso, ad esempio rallentando e stemperando l arousal dall'ansia, fattore principale dello stress. Val la pena sottolineare come, prima di giungere ad utilizzare tali tecniche, la psicoterapia abbia dovuto superare il primitivo tabù dell'inviolabilità del sintomo, attribuendo al disturbo somatico una dignità non secondaria rispetto ad un ricordo traumatico o un incubo. Nella mia attività ha utilizzato il Biofeedback presso un Centro Benessere (come tecnica di rilassamento fine a stessa) e in studio, nel trattamento di alcuni pazienti con tendenza alla somatizzazione dell ansia, come Assesment Neurofisiologico, per valutare le modificazioni corporee intervenute nel corso della psicoterapia, rinforzando, al contempo, la percezione del cambiamento, al paziente stesso. Per concludere La metafora può aiutare il cervello a sintetizzare velocemente tanti concetti e quale metafora migliore, se non quella di un grande poeta: Pablo Neruda. Poiché la vita è in due modi,

6 la parola è un ala del silenzio e il fuoco ha una metà di freddo. (Pablo Neruda XLIV sonetto) Bibliografia. Bottaccioli F.,PsicoNeuroEndocrinologia, Red Ed, Milano, 2006 Goleman D., Intelligenza Emotiva, Bur Ed, Milano, 1996 Gulì A., Le Acque Lunari, La medicina cinese e la donna, Xenia Ed, Milano 1998 Rossi S., Dialogando di On Zon Su l antica arte di massaggiare il piede e il nuovo modello olistico P.N.EI dell occidente, Cooperativa Sociale la Pieve Ed, Ravenna, 2008 Sotte L., (a cura di), Fondamenti di agopuntura e di Medicina Cinese, Casa editrice Ambrosiana, Milano, 2006