TIDE Newsletter. Content:
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- Adriana Annabella Bartoli
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1 TIDE Newsletter N 3, Febbraio 2015 Content: What is TIDE? 1 What is TIDE? We are pleased to announce the release of the first newsletter of 2 Disability and Development: TIDE Towards Inclusive Development Education! The purpose of An Issue That Affects Us All this project is to develop among a group of European citizens with an 2 FAIDD Workshops intellectual or multiple disabilities an awareness and understanding of the interdependent world and of their role, responsibility and 3 FAIDD Lifestyle Assessment lifestyles in relation to a globalised society. This project is coordinated Summary by Learning Disability Wales (LDW) United Kingdom in partnership with COSPE Italy, FAIDD Finland, CROMO Hungary, AIAS Bologna onlus Italy, CYFANFYD United Kingdom, EASPD, EFOESZ Hungary and is funded by the European Union. TIDE mira allo sviluppo di metodi sperimentali per attività di educazione alla cittadinanza mondiale (ECM) che coinvolgano direttamente persone con disabilità intellettiva, in Italia, Ungheria, Finlandia e Galles. In ogni paese partner del progetto un team congiunto di professionisti dell ECM ed educatori esperti nel campo della disabilità lavorano con gruppi di giovani con disabilità attraverso laboratori di apprendimento, per migliorare la loro consapevolezza in merito agli squilibri legati allo sviluppo globale. Avere una disabilità non dovrebbe essere considerato un ostacolo a impegnarsi attivamente nelle questioni fondamentali della giustizia, diritti umani e per uno stile di vita sostenibile Oltre ai laboratori di apprendimento TIDE propone: Un Evento presso il Parlamento Europeo a Bruxelles, che consentirà ai giovani con disabilità provenienti dai diversi paesi partner di vivere una opportunità transnazionale unica per condividere il loro pensiero su equità, uguaglianza e diritti umani. Una Conferenza internazionale a Bologna che avrà l obiettivo di approfondire il tema della partecipazione delle persone con disabilità alle tematiche globali.
2 Il turismo responsabile e il turismo accessibile Dal 15 al 20 aprile 2015 i partner del progetto TIDE saranno impegnati in una carovana simbolica verso il Parlamento Europeo, volta a sostenere la partecipazione delle persone con disabilità ai temi di interesse globale, quali quelli legati allo sviluppo sostenibile. Delegazioni dai 4 paesi coinvolti: Galles, Finlandia, Italia e Ungheria si fermeranno in diverse città europee per socializzare con altri stakeholders i risultati del progetto. L'obiettivo è quello di raccogliere input e adesioni per l'incontro con alcuni parlamentari Europei, che TIDE promuoverà il 20 Aprile 2015, per sensibilizzare le istituzioni comunitarie a tenere maggiormente in considerazione la voce delle persone con disabilità. Dovendo intraprendere questo viaggio ci siamo interrogati sul tema del turismo ed in particolare del turismo responsabile. Per saperne di più abbiamo intervistato Maurizio Davolio, Presidente di AITR-Associazione Italiana Turismo Responsabile. Cosa fa AITR e cos'è il turismo responsabile? AITR è un associazione senza scopo di lucro nata nel 1998 ed è costituita completamente da persone giuridiche: Ong, associazioni, cooperative, onlus, ecc. La finalità principale di AITR è diffondere i contenuti culturali e le pratiche legate al turismo responsabile. Il turismo responsabile è una forma di turismo attuata secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori. Il turismo responsabile è legato al turismo accessibile? Il tema del turismo responsabile si lega in parte al tema del turismo accessibile e ad esempio a livello europeo le reti ENAT, European Network for Accessibile Tourism, ed EARTH, European Alliance For Responsible Tourism and Hospitality, di cui AITR è membro, hanno firmato un protocollo di collaborazione per promuovere attività di sensibilizzazione rivolte al mondo dell industria turistica, dei viaggiatori e delle scuole e azioni per migliorare gli standard etici dell offerta turistica, promuovendo la ricerca e incentivando le relazioni con le istituzioni e i soggetti privati che a livello europeo si occupano di questi temi. AITR affronta il tema della disabilità soprattutto considerando le persone disabili come componenti della comunità locale che ospita, più che come viaggiatori. In questo senso AITR si occupa di verificare e promuovere le condizioni perché la persona con disabilità possa trovare nel turismo occupazione e reddito. Questa scelta deriva dal fatto che spesso per le persone con disabilità l'inserimento lavorativo è più difficile che per le persone non disabili, ciò deriva per lo più da pregiudizi. Inoltre promuovere l'impiego di persone con disabilità nel settore turistico sostiene indirettamente il turismo accessibile, infatti, le attività turistiche in cui operano persone con disabilità, diventano molto spesso maggiormente sensibili al tema dell'accessibilità delle strutture ricettive o degli itinerari turistici. Conosce altri esempi di lavoro con persone con disabilità nel settore ricettivo e turistico? A livello europeo, come accennavo, opera la rete internazionale ENAT, la cui missione è specificamente quella di promuovere il turismo accessibile in Europa e nel mondo. A livello italiano, oltre AITR, che si occupa di disabilità nell'accezione che spiegavo prima, esiste il consorzio Le Mat che opera nel campo del turismo con l'idea di sviluppare una forma d' imprenditoria sociale che sia inclusiva. In questo senso Le Mat lavora anche con persone con disabilità per lo più fisica che hanno trovato nel turismo la possibilità non solo di lavorare come dipendenti, ma anche di diventare dei piccoli imprenditori associati. Per saperne di più visita il sito di AITR.
3 Seite Anno Europeo per lo Sviluppo. Informare, sensibilizzare, coinvolgere i cittadini europei sui temi della cooperazione e dello sviluppo globale. Questi sono gli obiettivi del Anno Europeo per lo Sviluppo, proclamato per il E la prima volta che l Unione Europea dedica un anno tematico alla dimensione della Cooperazione allo Sviluppo. L obiettivo principale di quest anno tematico è di rendere più efficace la comunicazione relativa ai temi della Cooperazione allo Sviluppo in maniera da creare consenso e consapevolezza presso un pubblico ampio. La sfida non è semplice, secondo l indagine Eurobarometro rispetto all Anno Europeo per lo Sviluppo 2015 (EYD2015), gli intervistati italiani si dicono disinformati. Solo 21 su 100 sanno che il 2015 è stato dichiarato Anno Europeo per lo Sviluppo. L aspetto più complesso però è quello di costruire una nuova narrazione dello sviluppo, che non veicoli immagini stereotipate, luoghi comuni e cliché legati alla povertà, alla malnutrizione e alla condizione dell infanzia nel sud del mondo. Le stesse ONG non sono esenti dal commettere questo errore. Una buona pratica, che varrebbe la pena replicare, è lo sviluppo di un codice deontologico per la comunicazione, come quello che le ONG irlandesi, con il supporto della Cooperazione irlandese, hanno elaborato e sottoscritto che è, inoltre, accompagnato da una guida per l attuazione. Il Codice raccomanda di riflettere criticamente sui messaggi che si veicolano e sulle implicazioni legate all utilizzo di diversi termini. Non si tratta solo di utilizzare un linguaggio e delle immagini negative o positive, ma di promuovere una corretta comunicazione che possa modificare gli stereotipi. Il Codice, inoltre, sostiene la pluralità di voci, prospettive e rappresentazioni promuovendo la partecipazione e l auto-rappresentazione. L Anno Europeo per lo Sviluppo potrebbe essere un incentivo per sviluppare maggiormente questa riflessione su una nuova narrazione sullo sviluppo, che sia efficace, che non veicoli messaggi stereotipati e che, ci piace aggiungere, possa essere inclusiva e accessibile. L efficacia della comunicazione dipende anche dal livello di fruibilità del linguaggio utilizzato, spesso settoriale e non sempre immediatamente comprensibile per tutti. Non va, inoltre, dimenticato che una parte della popolazione europea (circa 80milioni di persone) sono persone con disabilità intellettiva, che rischiano di essere escluse da qualsiasi percorso di sensibilizzazione che richieda un alto livello di astrazione, prevalentemente perché i materiali e i canali comunicativi non sono concepiti in maniera accessibile. Su questo punto i partner del progetto TIDE stanno elaborando un Manifesto da sottoporre ai Parlamentari Europei proprio sul tema della partecipazione e dell informazione delle persone con disabilità sulle questioni legate allo Sviluppo Sostenibile. Il Manifesto è in fase di elaborazione, ma in ogni paese partner lo staff TIDE, insieme alle persone con disabilità coinvolte nel progetto, stanno lavorando all elaborazione di raccomandazioni da sottoporre ai parlamentari Europei. In questo senso la comunicazione si è da subito imposta come tema centrale. Una delle raccomandazioni già elaborate da TIDE in Italia è proprio quella di tenere nella giusta considerazione il fatto che non tutti apprendono allo stesso modo: E dunque consigliabile utilizzare strumenti specifici di comunicazione, quale la comunicazione aumentativa e alternativa, per rendere maggiormente fruibili le informazioni relative alle questioni legate allo Sviluppo Sostenibile.
4 Seite 4 In Italia: News dal Laboratorio d apprendimento COSPE ed AIAS Il 20 Aprile 2015, una delegazione del progetto TIDE composta da esperti sull ECM e sui temi relativi alla disabilità insieme ad un gruppo di persone con disabilità intellettiva, incontrerà alcuni parlamentari Europei per sostenere la partecipazione delle persone con disabilità ai temi di interesse globale, quali quelli legati allo sviluppo sostenibile. Durante l incontro sarà presentato un Manifesto elaborato direttamente dalle persone con disabilità coinvolte nel progetto. A questo fine, in ogni paese partner sono state organizzate specifiche sessioni laboratoriali dedicate a sviluppare punti di discussione da sottoporre ai parlamentari europei. In Italia ne abbiamo discusso il 26 gennaio 2015 e le nostre prime riflessioni si sono concentrate su come rendere maggiormente accessibile la comunicazione e i materiali educativi che le ONG ed altri soggetti producono sullo Sviluppo Sostenibile e su temi che riguardano gli squilibri globali. Le prossime tappe per l elaborazione del Manifesto vedranno la realizzazione di un word cafè che, in ogni paese partner, coinvolgerà specifici portatori di interesse e sarà volto a sviluppare ulteriormente i punti di discussione già stilati durante gli incontri di laboratorio. Inoltre, al fine di raccogliere feedback e adesioni, la bozza finale del Manifesto sarà condivisa con altre ONG ed associazioni che lavorano sul tema della disabilità in Europa attraverso una marcia simbolica verso il Parlamento Europeo che i partner TIDE intraprenderanno a metà Aprile 2015.
5 Seite 5 Il progetto è coordinato da: In partenariato con: Il progetto è finanziato da Contattaci AIAS Evert-Jan Hoogerwerf - hoogerwerf@ausilioteca.org tel COSPE Ilaria Cicione - cicione@cospe-bo.it tel
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