Si possono coniugare le. Responsabilità sociale e finanza, un alleanza sempre più conveniente

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1 76_81.qxd 06/05/ Pagina 76 Analisi ANALISI e commenti E COM Responsabilità sociale e finanza, un alleanza sempre più conveniente Investimenti socialmente responsabili, creazione di indici di sostenibilità ambientale, diffusione dei cosiddetti fondi etici. Si tratta di scelte giuste ma sostenute anche da interessi economici: condotta socialmente responsabile e performance finanziaria delle aziende vanno sempre più di pari passo. Ne parliamo col presidente di una società finanziaria specializzata di Giampietro Garioni, docente del Master in Commercio internazionale ed economia e tecnica degli scambi internaz., Università di Padova Si possono coniugare le esigenze del guadagno sugli investimenti finanziari con quelle del rispetto dei principi etici e della compatibilità ambientale delle produzioni industriali? È una domanda che molti investitori e analisti si sono posti negli ultimi anni, per diverse ragioni, che vanno da motivazioni sociali ed etiche a valori religiosi e ideali. Una domanda alla quale in tanti hanno cercato di rispondere, fornendo talvolta soluzioni diverse. Qualcuno sostiene che il tentativo di adottare, nella singola azienda, le misure che possono soddisfare uno sviluppo equo, eticamente corretto e sostenibile dell industria, non si concilia con la ricerca della produzione di valore, che è tipica di ogni impresa moderna. Secondo questa versione occorrono norme, leggi, principi a livello internazionale o quanto meno nazionali che correggano il libero slancio di ciascuna forma di imprenditorialità verso il massimo profitto individuale possibile. Altri ritengono invece che, in una logica di lungo periodo, come quella con la quale deve ragionare l impresa, non si può ormai più prescindere dal rispetto dei limiti di natura etica e ambientale, che condizionano, e condizioneranno in misura sempre maggiore, lo stesso sviluppo globale: dunque la dimostrazione di questo rispetto può diventare, anche nel breve periodo, fonte essa stessa di successo, in termini di quote di mercato e quindi anche di profitto. Pochi tuttavia hanno tentato di fornire una risposta al quesito iniziale in termini pratici. Cioè individuare quali imprese, dimostrando di avere un comportamento eticamente e ambientalmente corretto, sono riuscite a diventare dei campioni di successo nei rispettivi settori, proponendosi quindi come possibile risorsa di un vantaggioso investimento finanziario. Etica e ambiente ad alto rendimento Fra questi pochi si può senz altro annoverare una società finanziaria indipendente con sedi a Milano, Londra e Lussemburgo, la E.Capital Partners (dove la E iniziale sta appunto per Ethical ). Fondata nel 2001 dal compianto prof. Demattè, è una società che offre una gamma completa di servizi di consulenza a società e investitori. Abbiamo intervistato il Presidente del gruppo, Francesco Silva. Dott. Silva, come e perché nasce E.Capital Partners? E.Capital Partners nasce prima di tutto dalla profonda convinzione che sia possibile operare all interno del mercato e secondo le sue

2 76_81.qxd 06/05/ Pagina 77 ANALISI E COMMENTI 77 logiche, cioè in un ottica di generazione di valore in senso capitalistico, prestando attenzione alla sostenibilità e perseguendo il bene della società in senso lato. Questo approccio, oltre ad aver trovato crescenti conferme empiriche, tra cui l effetto di riduzione del rischio e di migliori rendimenti, si è rivelato anticipatore delle tendenze attualmente in atto. E.Capital Partners nasce concretamente dalla volontà, espressa da alcuni investitori istituzionali, italiani e nel mondo, di effettuare investimenti finanziari in titoli (azionari e obbligazionari) di aziende attente alla tutela dell ambiente, alle relazioni con gli stakeholders e alla trasparenza di gestione. In questo senso E.Capital Partners ha sviluppato un modello autonomo e proprietario di analisi delle società in modo da individuare le aziende migliori dal punto di vista Esg. L obiettivo è quello di fornire agli investitori strumenti per compiere le proprie scelte sulla base non solo delle tradizionali informazioni finanziarie ma anche su parametri di valutazione della performance in campo ambientale, sociale e di corporate governance. Sulla base delle esigenze dei nostri clienti, a questo approccio può inoltre essere affiancata un esclusione dall universo di investimento di società che operano in alcuni settori sensibili (tipici del tradizionale approccio dei socially responsible investments - Sri) quali quello militare, quello della produzione di alcolici o di tabacco. In altri termini, gli investitori che condividono questo modo di pensare vogliono investire in titoli di imprese che siano sì generatrici di profitto, ma che abbiano anche buoni rapporti con i dipendenti, dimostrino di avere forti relazioni con la comunità e il territorio, I rating di ECPI ECPI, l area di E.Capital Partners che si occupa di ricerca, rating e indici Esg (Environmental, Social, Governance), è focalizzata sull analisi degli intangibles values (valori immateriali) e dei fattori di rischio non tradizionali e della loro integrazione nell analisi finanziaria quantitativa tradizionale. ECPI produce rating di sostenibilità su asset tradizionali e innovativi quali portafogli di titoli, collateralized debt obligations (Cdo), hedge funds e una gamma completa di indici Beta e Alpha (ECPI Index Family, di cui parleremo in seguito). ECPI annovera tra i suoi clienti le principali banche d investimento, retail e private a livello internazionale, asset manager, compagnie assicurative, fondazioni, fondi pensione e altri investitori istituzionali. Collabora con banche d investimento/asset manager alla costruzione di prodotti finanziari personalizzati destinati sia a investitori retail che istituzionali: da innovativi strumenti equity-linked, a portafogli Cdo con screening Esg, a fondi di hedge funds sostenibili. abbiano pratiche e procedure di eccellente impatto ambientale, rispetto dei diritti umani in tutto il mondo, e vendano prodotti sicuri. Di converso, questi investitori vogliono evitare titoli di società che non abbiano questi requisiti, e quindi non abbiano comportamenti corretti da un punto di vista di responsabilità sociale e ambientale. Oggi E.Capital Partners ha due settori di attività: la consulenza sugli investimenti finanziari (investment advisory), che parte dalla ricerca, dai rating Esg e giunge alla proposizione ai clienti di indici sui quali costruire strumenti d investimento; la consulenza sulla finanza d impresa (corporate finance advisory), che, muovendosi dagli stessi criteri e principi, offre alla clientela impresa un indirizzo e un assistenza nella costruzione e nel finanziamento di progetti d investimento. Da quanto detto finora, il ruolo della ricerca è fondamentale nella vostra attività. A quali criteri vi ispirate in proposito? Il Research Department di E.Capital Partners si occupa del- l analisi, valutazione e aggiornamento dei rating Esg delle società quotate e degli emittenti obbligazionari, dei fondi comuni d investimento, delle agenzie di Stato e degli enti sovranazionali al fine di sviluppare e alimentare quotidianamente la costruzione e l aggiornamento dei benchmark (cioè gli indici di riferimento usati per capire se un titolo analogo ha registrato, in un dato periodo, performance migliori o peggiori, n.d.r.), lo sviluppo di prodotti finanziari legati al mondo Esg, la valutazione di portafogli su richiesta di clienti istituzionali e la costruzione di prodotti standard o adattati al singolo cliente. Complessivamente analizziamo più di aziende nel mondo. I criteri di screening adottati per l attività di consulenza Esg e per la formazione dei nostri benchmark sono ispirati alle pubblicazioni di istituti di ricerca scientifica, alle principali convenzioni delle Nazioni Unite e trattati sui diritti umani, alle Convenzioni Ilo (International Labour Association, l agenzia Onu che persegue la promozione della giustizia sociale e del lavoro) sui diritti dei lavoratori e rapporti e newsletter redatti da Ong.

3 76_81.qxd 06/05/ Pagina ANALISI E COMMENTI Per valutare il comportamento di una società utilizziamo più di fonti, cominciando dai documenti pubblicati dalle società e mantenendo frequenti contatti con investor relators e con diverse Ong. Che cosa sono gli indici Esg? ECPI ha elaborato una serie di indici, appunto gli indici Esg, che si dividono in indici Beta e Alpha. Gli indici Beta sono stati costruiti sia per misurare la performance degli asset manager di fondi etici, sia per dare agli investitori l accesso a titoli azionari e obbligazionari con alto rating Esg che abbiano un alta correlazione con i principali tradizionali benchmark di mercato. Gli indici Alpha sono stati creati per battere stabilmente i benchmark di mercato. L Intangible Value Methodology è nata per catturare il valore inespresso dei titoli delle società quotate sulla base del loro ECPI rating nel campo sociale, ambientale e della corporate governance. In altre parole, i titoli che hanno un rating positivo da questo punto di vista esprimono valori intangibili non catturati da un analisi tradizionale e che quindi potenzialmente possono avere quotazioni migliori rispetto al generale andamento del mercato. Gli indici possono avere un focus geografico, globale o locale, o legato a specifici temi d investimento (es. Global Climate Change Index, come descritto di seguito). Le decisioni d investimento che definite di Sri comportano l accettazione di rendimenti inferiori al mercato? In altri termini, se una banca o un fondo d investimento decide di costruire pacchetti finanziari da offrire ai propri clienti basati su titoli con un elevato rating etico-ambientale, deve anche avvertirli che questi strumenti possono avere una performance finanziaria inferiore al mercato? La maggior parte degli studi empirici condotti sul rapporto fra condotta socialmente responsabile e performance finanziaria, dagli anni settanta fino ad oggi, dimostra che la correlazione fra i due termini è positiva, cioè che la Csr ha un impatto favorevole sul rendimento finanziario dei titoli di un azienda che la pratica. Questo è stato dimostrato da ricerche della London Business School, di Mckinsey, dell Us Social Investment Forum Report e innumerevoli altre, anche recenti. Gli investimenti di tipo Sri sono aumentati del 258% nel periodo fra il 1995 e il 2005, più di quanto è aumentata la massa di denaro amministrata dagli asset manager. Questo incremento è stato più accentuato in Europa, dove l investimento socialmente responsabile sta diventando uno dei motivi fondatori delle politiche dei fondi d investimento e degli altri investitori istituzionali, anche grazie a precise normative stabilite in alcuni paesi come Gran Bretagna, Svezia, Francia e Belgio. La vostra società si è recentemente impegnata nel lancio di indici di titoli che prestino particolare attenzione al fattore ambientale. Ce ne può indicare qualcuno? Nel 2007 abbiamo lanciato due indici di questo tipo: il Global Climate Change Equity Index e il Carbon Winners Equity Index. Si tratta di indici sui quali possono essere costruiti prodotti finanziari, a seconda delle esigenze dei vari investitori. Il Global Climate Change Equity Index è un indice investibile che si basa sulla metodologia di screening Alpha di ECPI e su una selezione tematica di titoli. ECPI ha individuato quali saranno i costi e i ricavi diretti e indiretti a essere maggiormente influenzati sul conto economico di qualunque azienda che affronti tale trend climatico. Coerentemente ECPI ha scelto i settori che saranno maggiormente influenzati e i titoli vincenti per ogni settore. Si tratta in pratica di un paniere costituito da 40 titoli azionari, quotati nei principali listini azionari del mondo, che viene ribilanciato ogni anno. I titoli, che appartengono a vari settori (energie rinnovabili, costruzioni, trasporti, gestione acque e rifiuti, utilities, finanziario), devono avere una capitalizzazione di mercato minima di 500 milioni di euro. L indice è disponibile quotidianamente sul nostro sito web e sulle piattaforme finanziarie Bloomberg e Reuters. In 4 anni, dal 2003 al 2007 (v. tavola a pagina successiva), l indice è aumentato di oltre 3,5 volte, contro un aumento solo di 1,5 volte del Msci World Index, l indice di capitalizzazione di mercato Morgan Stanley creato per misurare la performance globale dei mercati azionari nei paesi sviluppati, composto dagli indici di 23 paesi. Lo ECPI Carbon Winners Equity Index è stato creato sulla base dei dati sulle emissioni di anidride carbonica (CO 2 ) elaborati dal neo costituito Global Carbon Advisory Service Team di Arthur D. Little, società internazionale di consulenza che vanta una elevata esperienza in tema di sostenibilità e gestione del rischio in campo ambientale. ECPI Carbon Winners Equity

4 76_81.qxd 06/05/ Pagina 79 ANALISI E COMMENTI 79 Climate Change Equity Index a confronto con il MSCI World Index Index è stato studiato per selezionare le migliori società nella gestione delle emissioni passate e future di CO 2, in rapporto al settore di appartenenza e alle società concorrenti e nel contesto dei progressivi cambiamenti climatici a livello globale. I cambiamenti climatici e il conseguente riscaldamento del pianeta sono provocati in gran parte dalle emissioni di combustibili fossili e in particolare da quelle di CO 2. La crescente consapevolezza relativa alle responsabilità dell uomo nel condizionare i cambiamenti del clima ha portato all adozione di misure a livello globale per contenere le emissioni di gas serra, quali il Protocollo di Kyoto. La capacità di gestire correttamente le emissioni di CO 2 rappresenterà sempre di più una possibile fonte di vantaggio competitivo, in termini di contenimento dei costi, per le società che si sapranno adeguare più velocemente al nuovo contesto normativo. ECPI ha analizzato i settori industriali chiave in termini di emissioni di CO 2 storiche e prospettiche, sia a livello di singola società, sia di medie settoriali e ha poi identificato i tre settori indicati di seguito sulla base dei valori assoluti di emissione di combustibili fossili, delle potenzialità di riduzione e dell impatto delle regolamentazioni legate al Protocollo di Kyoto: elettricità, acciaio e altri materiali, Oil & Gas. All interno di questi settori ECPI ha poi selezionato i componenti dell indice sulla base di: 1. dati sulle emissioni di CO2: rapporto volume di emissioni CO 2 /fatturato; valutazione delle potenzialità di riduzione delle emissioni di CO2; media delle emissioni di CO2 dei concorrenti. Questo tipo di valutazioni sono stata effettuate da Arthur D. Little sulla base della propria esperienza e metodologia, utilizzando i dati storici del database proprietario. I dati in questione mirano a determinare l esposizione delle società rispetto alle limitazioni delle emissioni, selezionando le aziende che hanno adottato un business model che prevede bassi livelli inquinanti e stanno mettendo in pratica una effettiva politica di riduzione delle emissioni; 2. ECPI Alpha Rating: si tratta della valutazione Esg riflessa dalla metodologia ECPI di Alpha Screening. Tale selezione consente di individuare le società che detengono il maggiore potenziale di valore intangibile; 3. liquidità dei titoli: ECPI ha applicato i consueti vincoli finanziari per costruire un indice liquido e investibile. I 12 titoli che compongono l indice hanno una capitalizzazione di mercato minima di 1 miliardo di euro. Dal 2003 a metà 2007 questo indi-

5 76_81.qxd 06/05/ Pagina ANALISI E COMMENTI ce è cresciuto in misura quasi doppia rispetto al corrispondente indice azionario mondiale (v. tavola in basso). ECPI Carbon Winners Equity Index viene pubblicato quotidianamente sia su Bloomberg, Ecps sia sui principali media finanziari. L indice, lanciato nel settembre 2007, ha suscitato un crescente interesse da parte della stampa internazionale. Alcuni dei principali quotidiani finanziari, quali The Financial Times e Le Soir così come La Stampa e Milano Finanza, hanno pubblicato ampi articoli sul nuovo prodotto di ECPI. C è attenzione in Italia per questo tipo di indici, e in genere per l investimento socialmente responsabile? E ci sono aziende i cui titoli possono entrare nel paniere di questi indici? Nel nostro paese c è una grande attenzione per questo tipo di investimenti, e anche per le nostre metodologie. Prova ne siano che fra i nostri principali clienti ci sono alcune fra le maggiori banche e società di assicurazione italiane. Quanto poi alla presenza di nostre aziende negli indici che costruiamo, questa è limitata non tanto dalla mancanza di aziende con un potenziale rating Esg positivo ma dallo scarso numero di società quotate con sufficiente capitalizzazione mercato e quindi con sufficiente liquidità per poter entrare a far parte degli indici. Del resto il nostro sistema industriale è dominato da una diffusa rete di piccole e medie imprese, spesso competitive e innovative ma non adatte per questo particolare aspetto di costruzione degli strumenti finanziari di cui abbiamo parlato. Per questo motivo, su richiesta di un Fondo pensione nostro cliente, abbiamo costruito un indice composto da società italiane a bassa e media capitalizzazione con un rating Esg positivo. Gli stessi criteri di ordine etico, sociale e soprattutto ambientale dovranno informare sempre di più il comportamento delle nostre Pmi che, altrimenti come penso abbiamo dimostrato, potrebbero perdere vantaggi competitivi nei confronti di altri concorrenti internazionali. I vantaggi economici della scelta ambientale Tornando ai temi e ai quesiti iniziali, ci sembra che le parole del presidente di E.Capital Partners diano una risposta adeguata a quanti ritengono che perseguire una politica di best practice in materia etica e ambientale costituisca soprattutto un aggravio di costi nel bilancio di un azienda. La produzione di una famiglia di indici (Alpha e Beta) da parte di ECPI serve a colmare un vuoto nella tradizionale analisi finanziaria, preoccupata finora soltanto di stabilire la potenziale produzio- ECPI Carbon Winners Index a confronto con il MSCI World Index

6 76_81.qxd 06/05/ Pagina 81 ANALISI E COMMENTI 81 ne di reddito da parte delle società quotate. Senza addentrarci in tecnicalità che sarebbero comprensibili solo agli addetti ai lavori, sottolineiamo che con questi indici si tenta di stabilire, all interno dei titoli obbligazionari che hanno un elevato rating Esg (cioè hanno un corretto approccio ai temi dell etica, dell ambiente, della governance aziendale), quali abbiano una redditività in linea o addirittura migliore rispetto a quelli di altre società dello stesso settore; quali esprimano dei valori intangibili che in futuro possono generare una migliore quotazione di mercato; come si possa misurare la performance dei fondi etici d investimento, che sono numerosi in altri paesi ma che anche da noi incominciano ad apparire e avranno sempre più rilevanza nei prossimi anni. Come dimostrano gli studi e gli esempi citati da Francesco Silva in questa intervista, nella vita di un impresa ci sono costi e costi. Ci sono costi pesanti, che gravano sul bilancio di una società senza contropartita: ad esempio un danno su un bene non assicurato, oppure un credito inesigibile da portare a perdite. E ci sono invece costi leggeri, che ovviamente compaiono nel conto economico, ma possono costituire anche un investimento che l azienda effettua su beni immateriali: come ad esempio le spese per innovazioni di prodotto e di processo, la ricerca, i costi per ottenere certificazioni o le spese di una due diligence ambientale. Oggi costi, domani intangible values dell impresa. Al di là delle (sacrosante) motivazioni di carattere etico e sociale, v'è dunque un fondamento economico e persino finanziario nelle scelte non solo di mettersi in regola da un punto di vista ambientale, secondo le norme in vigore e le autorizzazioni necessarie per operare determinati impianti, ma anche di "anticipare" le limitazioni che nei prossimi anni potrebbero sfociare in concreti provvedimenti. Tra l altro l insperato successo della Conferenza di Bali, e l accelerazione che essa ha impresso nel meccanismo di revisione del Protocollo di Kyoto, sembrano dare il via ad una serie di normative più severe in materia di controllo delle emissioni di gas serra. Le imprese che fino da oggi adottano misure atte a migliorare l impatto ambientale delle proprie produzioni, che riescono a introdurre prodotti e tecnologie ambientali, che hanno una condotta trasparente e corretta nei confronti di dipendenti, stakeholders e territorio avranno vantaggi economici in termini di: maggiore visibilità di mercato: basta guardare quanta attenzione c è nel consumatore (tanto da essere riflessa anche nella pubblicità) verso prodotti ecologici e ambientali; minori oneri fiscali e minori rischi di multe o penalità per infrazioni delle norme; possibilità di ricavi straordinari (attraverso i meccanismi di carbon trading, come quelli previsti dal Protocollo di Kyoto); miglior rating secondo i criteri di Basilea 2 (e quindi, potenzialmente, minori oneri finanziari). Nell analisi qualitativa sull impresa, che viene affiancata a quelle quantitativa, settoriale e andamentale per la determinazione del rating da parte delle banche, il rischio ambientale è uno dei parametri fondamentali. La corretta gestione di questo rischio è quindi uno dei fattori di miglioramento del rating. Questo non implica che tutte le società che hanno un codice etico ambientale valido e seriamente applicato siano necessariamente le più redditizie; come del resto abbiamo dimostrato che non è vero il contrario: cioè che chi ha lesinato sulle spese per rendere compatibili le proprie produzioni e i propri processi continuerà a godere per molto di questi risparmi non lungimiranti di costi. Tuttavia siamo d accordo con Silva, e con gli altri manager e società che condividono questo tipo di analisi, sul fatto che, dal punto di vista di chi voglia investire sul mercato dei capitali, l investimento responsabile da un punto di vista sociale e ambientale può rivelarsi una scelta non solo eticamente corretta, ma anche finanziariamente opportuna.