MASSIMIZZARE IL RITORNO SULL'INVESTIMENTO NELL'INTEGRAZIONE GRAZIE A UN AMBIENTE APPLICATIVO IBRIDO

Transcript

1 NOTA SULLA RICERCA marzo 2014 MASSIMIZZARE IL RITORNO SULL'INVESTIMENTO NELL'INTEGRAZIONE GRAZIE A UN AMBIENTE APPLICATIVO IBRIDO I PROFITTI Sebbene l'adozione di applicazioni Software as-a-service (SaaS) sia in aumento, nel prossimo futuro la maggior parte delle aziende disporrà di un ambiente applicativo ibrido, con applicazioni on-premise tradizionali per la gestione di molti dei dati storici e transazionali, nonché piattaforme e applicazioni Cloud a supporto di requisiti di business più dinamici. Generalmente, esistono due tipi di strategie di integrazione: una per le applicazioni Cloud e una per le applicazioni on-premise. Tuttavia, considerando l'evoluzione dei requisiti e dell'impatto delle applicazioni IT nelle aziende, Nucleus ha constatato che l'utilizzo di un framework di integrazione ibrido ottimizzabile per entrambi i tipi di applicazioni diminuisce i costi iniziali e di mantenimento dell'it e ne massimizza il valore nel tempo. Man mano che le applicazioni SaaS diventano sempre più centrali e business critical per le aziende, emerge anche l'importanza dell'integrazione nel Cloud. Da quando che le soluzioni di integrazione nel Cloud si sono evolute, le aziende in genere dispongono di tre opzioni: Piattaforme di integrazione on-premise tradizionali. Le piattaforme tradizionali possono essere utilizzate per integrare le applicazioni Cloud con quelle on-premise; tuttavia, le implementazioni generalmente sono costose, lente e meno flessibili ai cambiamenti nel tempo in assenza di consulenti o specialisti esperti. Connettori tattici point-to-point. Le aziende possono scegliere connettori Cloud di base precostruiti per connettere campi di dati di applicazioni Cloud distinti a campi di dati di altre applicazioni on-premise e nel Cloud. Tali servizi di connettori presentano costi iniziali e di mantenimento ridotti, nonché tempi di implementazione rapidi. Tuttavia, spesso non presentano un'architettura volta a soddisfare i requisiti di scalabilità, affidabilità e verificabilità per un ampio utilizzo a livello aziendale. Integrazione ad hoc, basata su un progetto. Mediante strumenti e API forniti dai retailer, le aziende possono connettere le applicazioni Cloud e on-premise utilizzando l'insieme delle competenze possedute dai dipendenti e gli strumenti degli sviluppatori o rivolgendosi a consulenti esterni. Sebbene questo approccio sia più funzionale per l'it, non garantisce la scalabilità nel tempo e spesso richiede conoscenze o consulenti specializzati per il supporto di modifiche o upgrade. Nucleus Research Inc. 100 State Street Boston, MA Telefono:

2 Nel corso degli anni, Nucleus ha pubblicato centinaia di casi di studio dedicati al ritorno sull'investimento in merito all'implementazione di applicazioni on-premise e Cloud basate su tecnologie di integrazione in continua evoluzione e ha riscontrato che il ritorno sull'investimento derivante dalle applicazioni Cloud è ben definito: in media il Cloud porta a un ROI 1,7 volte maggiore rispetto alle applicazioni on-premise (Nucleus Research m108 Cloud delivers 1.7 times more ROI, settembre 2012). La crescita del ROI non è dovuta solo ai più bassi costi di manutenzione, ma anche alla possibilità di aumentare i profitti prodotti nel corso del tempo delle applicazioni: espansione, upgrade e modifiche su queste applicazioni sono infatti più economiche e meno soggette a interruzioni rispetto a quanto si riscontra sulle applicazioni on-premise tradizionali. Detto questo, molte aziende utilizzano tuttora applicazioni on-premise e probabilmente continueranno a farlo anche nel prossimo futuroguardando al futuro dell'integrazione, Nucleus ha notato che l'adozione di una soluzione di integrazione ibrida oggi può accelerare l'integrazione, ridurre la necessità di training dell'it e gli investimenti sulle competenze, nonché superare le efficienze dell'it per ottenere il massimo valore derivante da ogni applicazione nel tempo. Questo è il prossimo passo nell'evoluzione delle strategie di integrazione. IL RITORNO SULL'INVESTIMENTO DERIVANTE DALL'INTEGRAZIONE TRADIZIONALE Dieci anni fa, le integrazioni erano basate su codici personalizzati, erano provvisorie e richiedevano una manutenzione quasi continua. Inoltre, a causa di tali integrazioni, gli upgrade o le modifiche delle applicazioni risultavano rischiosi e soggetti a interruzioni, perché le integrazioni avrebbero dovuto essere costruite e testate di nuovo. L'avvento dei servizi Web e delle architetture SOA ha prodotto una maggiore efficienza di scalabilità per l'it, poiché è stato possibile riutilizzare i componenti esistenti durante l'integrazione delle applicazioni on-premise. Tuttavia, anche se i tempi e i costi iniziali dell'integrazione sono stati ridotti, è ancora necessario ripetere progettazione e testing in caso di modifiche e upgrade delle applicazioni o di nuovi requisiti di integrazione. L'EVOLUZIONE DELL'INTEGRAZIONE Pagina 2

3 Nel tempo, i retailer di integrazione hanno introdotto interfacce per la mappatura delle integrazioni più adatte ai business analyst; pertanto, il 90% del lavoro di integrazione non necessita di essere svolto dagli sviluppatori, che invece possono essere impiegati in sfide più complesse o nelle ultime fasi dell'integrazione. Nonostante questi passi avanti nella tecnologia dell'integrazione, le aziende prendono ancora parte a progetti di integrazione con il modello build-test-deploy tradizionale e seguono lo stesso percorso sia per l'applicazione che per i relativi punti di integrazione ogni volta che vengono eseguiti upgrade. IL RITORNO SULL'INVESTIMENTO PRODOTTO DALL'INTEGRAZIONE NEL CLOUD L'aumento dell'adozione di applicazioni Cloud ha generato la richiesta di integrazione di tali applicazioni con altre, dello stesso tipo e on-premise. Sia i retailer di integrazione tradizionali che le startup del Cloud hanno risposto con soluzioni di integrazione nel Cloud che rientrano nel tipico paradigma delle applicazioni Cloud. Nella maggior parte dei casi, erano basate su un insieme di adattatori precostruiti, ideati per gli sviluppatori meno competenti o i business analyst, al fine di collegare rapidamente dati e applicazioni Cloud. Supportavano inoltre modifiche iterative in corso e il tipo di self-service richiesto dagli utenti di applicazioni Cloud. Ovviamente, le soluzioni di integrazione nel Cloud consentono di evitare l'investimento in hardware associato alle piattaforme di integrazione on-premise tradizionali, ma esistono anche altre differenze importanti: Riduzione dell'investimento iniziale e di quello in corso relativamente al software. Le soluzioni di integrazione del Cloud prevedono la spesa di una tariffa annuale per la sottoscrizione, che di solito varia dalle poche centinaia di euro alle centinaia di migliaia di euro l'anno, a seconda dello scopo per cui vengono utilizzate. In genere, Nucleus ha rilevato che i costi per le sottoscrizioni annuali delle aziende sono più bassi rispetto ai costi per le licenza relative a una piattaforma di integrazione tradizionale. Riduzione dell'investimento iniziale in servizi. Il tasso services-to-software iniziale per un progetto di integrazione nel Cloud di solito è compreso fra 10 e 20 centesimi di euro. Questo principalmente perché sono più numerosi i componenti precostruiti da collegare rispetto a quelli da codificare, perché risorse di sviluppo meno costose possono completare un numero maggiore di progetti e perché la durata dei progetti è significativamente ridotta. Riduzione del costo iniziale per il personale. Molti dei progetti di integrazione nel Cloud analizzati da Nucleus prevedono spese limitate per il personale (o non ne prevedono nessuna) per lo stesso motivo per cui nei progetti di Cloud i costi relativi ai servizi sono ridotti. Riduzione del costo corrente del personale. Poiché il retailer Cloud è responsabile del supporto e del mantenimento del codice e i business analyst possono apportare modifiche, i costi statici del personale si riducono, cosìcome si riducono il tempo e le risorse da investire per apportare delle modifiche. Pagina 3

4 Tuttavia, poiché molte soluzioni di integrazione nel Cloud sono state sviluppate come soluzioni di punta in un mercato non ancora maturo, spesso presentano dei limiti nel riuscire a supportare i requisiti di scalabilità, affidabilità e verificabilità per i progetti di integrazione aziendale su larga scala. L'aumento della domanda dell'integrazione di applicazioni da Cloud a on-premise e la richiesta di supportare requisiti di integrazione scalabile più complessi man mano che le applicazioni sono diventate più convenzionali hanno portato alcuni retailer di integrazione tradizionali, come ad esempio Informatica, ad offrire le migliori funzionalità di integrazione nel Cloud (come ad esempio flessibilità, agilità, ripetibilità e costo) con le funzionalità di governance e scalabilità dell'integrazione tradizionale. Queste piattafome di integrazione ibride consentono alle aziende di razionalizzare l'investimento globale in tecnologie di integrazione, soddisfacendo al tempo stesso le loro necessità di integrazione in continua evoluzione in un ambiente di applicazioni ibrido. VANTAGGI DI UNA SOLU ZIONE DI INTEGRAZIONE IBRIDA Esaminando soluzioni di integrazione ibride, come Informatica Cloud Platform, Nucleus ha riscontrato che l'utilizzo di una soluzione di integrazione ibrida con tool comuni, metadati condivisi, un'interfaccia utente unificata, API solide e modelli riutilizzabili per l'integrazione di applicazioni sia Cloud che on-premise procura vantaggi sia al business che all'it, come ad esempio: Costi di training e affiancamento ridotti. Sebbene il passaggio a una nuova soluzione ibrida richieda costi di training iniziali, l'utilizzo di un'architettura di integrazione comune per tutte le esigenze di integrazione riduce i costi e i tempi di re-training e re-learning, aumenta la possibilità di riutilizzo per ridurre il tempo globale per il lancio delle nuove integrazioni e diminuisce gli oneri generali di manutenzione. Investimento inferiore in tecnologia di integrazione generale (software). La razionalizzazione del portfolio di integrazione di un'organizzazione riduce i costi globali per il software aumentando il numero delle integrazioni gestite da una piattaforma e la necessità di acquisire punti aggiuntivi per soddisfare le esigenze specifiche on-premise o nel Cloud. La razionalizzazione, inoltre, facilita la gestione iniziale e corrente dei retailer, nonché la relativa attribuzione di responsabilità, in un ambiente di integrazione complesso. Time-to-value più veloce. Un set di strumenti comune e la possibilità di riutilizzare e di sfruttare i vantaggi di un'interfaccia utente semplificata riducono il tempo impiegato dai business analysts e dagli amministratori SaaS per lanciare le nuove integrazioni e diminuiscono la dipendenza dalle risorse di sviluppo limitate dell'it. Pagina 4

5 ALTRE CONSIDERAZIONI SUL ROI Integrazione tradizionale Integrazione ibrida Tempo per Di solito 6 mesi o più Di solito 6-8 settimane l'implementazione Verificabilità Livello enterprise Livello enterprise Scalabilità Limitata dall'hardware Elastica Diffusione dei dati Varia In tempo reale o quasi Flessibilità/Agilità Le modifiche richiedono pianificazione, sviluppo e Le modifiche possono essere rapide e ripetitive testing È richiesta capacità di supporto Business analyst o sviluppatore Business analyst o utente aziendale formato (self-service) Maggiori profitti derivanti dalle applicazioni on-premise. Per le aziende che continueranno a gestire on-premise le loro applicazioni con un grande volume di transazioni, sarà una soluzione ibrida a fornire la scalabilità, la verificabilità, la governance e i controlli necessari, oltre a permettere loro di abilitare una gestione centralizzata in modo che il retailer (non il cliente) possa fornire manutenzione e supporto all'ambiente di integrazione e che le aziende possano continuare un percorso di upgrade semplificato che massimizzi il valore derivante dall'investimento nelle applicazioni esistenti. Nel caso di Informatica Cloud Platform, l'architettura Vibe "Map once, Deploy anywhere" consente il semplice riutilizzo dell'integrazione basata su Cloud in ambienti applicativi ibridi e on-premise. CONCLUSIONE La maggior parte delle aziende continuerà a mantenere sia applicazioni basate su Cloud sia on-premise, oltre a una piattaforma comune per l'integrazione ibrida che consente loro di ridurre i costi e le tempistiche dell'it associati al lancio, al testing e al mantenimento dell'integrazione nel tempo. Una soluzione di integrazione ibrida sfrutta i vantaggi del Cloud mentre risolve le richieste di scalabilità e complessità delle integrazioni di applicazioni aziendali tradizionali, consentendo di generare un time-to-value più veloce e di diminuire i costi iniziali e correnti. Le aziende che adottano questo tipo di soluzioni acquisiscono la flessibilità e l'agilità necessarie per ottenere il massimo valore derivante dalle relative applicazioni Cloud, garantendo al contempo l'ottimizzazione degli investimenti nelle applicazioni on-premise esistenti. Pagina 5