L urlo delle sirene. Memorie e immagini di una città bombardata

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1 L urlo delle sirene Memorie e immagini di una città bombardata Palazzo Barolo - Torino Dal 22 marzo all 8 giugno 2014

2 Per Torino il 12 giugno 1940 significò subito guerra. Erano passate appena ventiquattro ore dalla dichiarazione di guerra a Francia e Gran Bretagna che già le prime bombe aeree iniziavano a cadere sulla città. I bombardamenti alleati non presero di mira solamente gli obiettivi strategici, come le vie di comunicazione, le installazioni industriali e militari, ma colpirono pesantemente anche tutto il resto della città, con lo scopo di recare più danni possibili e mettere a dura prova il morale della popolazione. Nulla fu risparmiato dalla tremenda ondata distruttiva: notevoli i danni al patrimonio storico-artistico, come le incursioni su Palazzo Chiablese, Palazzo Lascaris, piazza Castello, l Università, la Biblioteca Nazionale, piazza San Carlo, il municipio, il cimitero generale. Ripercorrere la storia dei bombardamenti su Torino permette di riscoprire un immagine della città del tutto inusuale, irriconoscibile per le devastazioni subiti e i cumuli di macerie. Il periodo della guerra non modificò pesantemente solo il tessuto urbanistico della città, ma anche la memoria profonda di chi visse quei tragici giorni. Raccontare la vita quotidiana significa anche ricordare gli effetti peggiori del conflitto sulle persone: i razionamenti, la fame, il freddo, gli allarmi, la corsa nei rifugi. Archivi pubblici e privati conservano un patrimonio fotografico estremamente ricco e significativo. Attraverso un attenta ricerca, si è proceduto a distribuire tale materiale in maniera cronologica, dalla dichiarazione di guerra alla fine del conflitto, in modo da creare un percorso espositivo chiaro e di semplice lettura. L immagine fotografica è supportata da diversi documenti che ne permettono l approfondimento, coniugando storia e memoria, fatti e ricordi. Il confronto e l unione di queste testimonianze consente una rappresentazione oggettiva, in grado di restituire un immagine nitida e precisa del tempo di guerra e dell eccezionalità di quei giorni, mediante un impianto narrativo suggestivo e dinamico, attraverso fotografie, video, diari e preziosi cimeli Il percorso espositivo è organizzato in una serie di sezioni che, seguendo un andamento cronologico, inquadrano differenti temi. L IDEA DI UNA GUERRA VITTORIOSA Il 10 giugno 1940 Mussolini, spinto dalle folgoranti vittorie della Germania, annunciò l entrata in guerra dell Italia. Con lo scopo di dimostrare la propria potenza militare, fu subito ordinato il bombardamento dell isola di Malta, posta sotto protettorato inglese. L Italia entrò così in un conflitto ritenuto, dalla propaganda di regime, di facile risoluzione. 12 GIUGNO 1940 Molto cambiò nella notte fra l 11 e il 12 giugno, con il primo attacco sulla città. Le forze alleate riuscirono, superando le difficoltà del lungo viaggio, a raggiungere i centri italiani e a colpirli, potendo così dimostrare la capacità organizzativa e militare dei propri aerei. Le autorità cercarono di nascondere la portata dell avvenimento. Persino i giornali relegarono la notizia tra le colonne interne della cronaca cittadina.

3 PERCHE COLPIRE TORINO Dagli anni 20 Torino era in piena fase di evoluzione, divenendo in poco tempo un vero e proprio centro industriale, sede dell innovazione tecnologica del paese. La città era disseminata di nuovi complessi manifatturieri, anche di importanza nazionale, come la Fiat, per la produzione di veicoli civili e militari, e la RIV, specializzata in cuscinetti a sfera. UNPA Nella metà degli anni 30 fu istituito l Ufficio Nazionale di Protezione Antiaerea (UNPA), in grado di definire e adottare tutte le misure necessarie per contrastare e ridurre al minimo gli inevitabili danni di incursioni aeree sull intero territorio nazionale. In particolare, l UNPA si occupava di attuare i provvedimenti relativi all oscuramento, la protezione, il rifugio e il soccorso della popolazione Il primo ciclo di bombardamenti, iniziato nella notte tra l 11 e il 12 giugno e terminato il 25 ottobre 1942, fu caratterizzato da incursioni notturne compiute da squadriglie di pochi aerei. Lo scopo principale del Bomber Command in queste prime incursioni era quasi esclusivamente volto alla definizione di un piano d attacco valido e a migliorarne l efficacia. VITA QUOTIDIANA Durante le prime sporadiche incursioni, i torinesi vivevano la propria giornata con la consueta pacatezza. Il vero cambiamento di umore arrivò con l inasprimento dei razionamenti, in particolare il tesseramento del pane. Con l intensificarsi dei bombardamenti, la popolazione fu sempre più frequentemente sottoposta alla tensione degli allarmi e alla conseguente corsa nei rifugi, che indebolirono profondamente l umore e la resistenza dei torinesi. SALVARE Statue e monumenti della città furono protetti grazie a strutture di rinforzo, in grado di ridurre gli effetti dei bombardamenti. Mentre la maggior parte delle collezioni dei musei torinesi, come le opere custodite dal Museo Egizio o dai Musei Civici, furono trasferite al castello di Agliè, le cui sale furono segretamente adattate a deposito Tra il novembre 1942 e l estate 1943 per Torino fu l inferno. Nelle tredici incursioni che seguirono furono sganciate 2003 bombe dirompenti di diverso calibro. Il profilo della città risultò profondamente cambiato e sconvolto, segnato dai continui bombardamenti. Tale era l obiettivo del Bomber Command, la devastazione sistematica di interi quartieri e zone industriali, accompagnato da un impatto lacerante sulle popolazioni. RIFUGI Fin dalla seconda metà degli anni Trenta il Governo emanò una serie di leggi e regolamenti relativi alla costruzione di ricoveri casalinghi e pubblici, adattando cantine e scantinati. Questi sistemi si rivelarono ben presto inefficaci, tant è che nel 1942 il comune di Torino avviò la costruzione di 45 ricoveri pubblici con tecniche antibomba e anticrollo in varie parti della città. La capienza della totalità dei rifugi permetteva, però, la protezione di solo il 15% della popolazione.

4 13 LUGLIO 1943 Il 13 luglio 1943 si concentrò su Torino il più duro bombardamento sino ad allora mai compiuto nel nostro paese. 250 Lancaster scaricarono 413 bombe dirompenti e alcune decine di migliaia di spezzoni incendiari, per un totale di 763 tonnellate. Le conseguenze furono spaventose, nessuna zona della città rimase indenne. Oltre ai gravissimi danni provocati agli stabilimenti industriali e al distretto militare, moltissime furono le offese al patrimonio storico. VIGILI DEL FUOCO L attività di soccorso compiuta dai vigili del fuoco fu, per tutti i cinque anni del conflitto, estremamente intensa e complessa, a causa della scarsità di personale e di attrezzature. I verbali di guerra riportano la stanchezza delle squadre per il duro lavoro e gli atti di eroismo. Da essi traspaiono le difficoltà quotidiane e i mezzi di fortuna spesso impiegati per lo spegnimento degli incendi e il recupero delle vittime dalle macerie. 8 SETTEMBRE 1943 Il giorno della caduta del fascismo, il 25 luglio, e la proclamazione dell armistizio da parte del generale Badoglio, l 8 settembre 1943, segnarono un punto di svolta politico e militare nel conflitto e, in particolare, nei bombardamenti su Torino Durante l ultimo ciclo di bombardamenti sulla città, furono impiegate bombe di medio calibro che non provocavano eccessivi danni né morti. Diversamente dalle precedenti, queste erano per lo più azioni di disturbo verso gli obiettivi militari, gli scali ferroviari e industriali. Il 5 aprile 1945, venti giorni prima della liberazione, la città conobbe il suo ultimo bombardamento. BOMBE E BOMBARDIERI Gli aerei alleati impiegarono diverse tipologie di bombe su Torino. Per le prime incursioni furono impiegate bombe di piccola e media potenza, mentre, quando il conflitto si inasprì, furono adottati ordigni di calibro maggiore, in grado di distruggere un intero isolato. I cacciabombardieri inglesi impiegarono spesso la tecnica dell area bombing, un azione combinata compiuta da massicce formazioni di bombardieri, che a più ondate concentravano il loro carico di bombe su una ristretta area cittadina. L EPILOGO Dopo 5 anni di guerra, la città uscì profondamente cambiata e sconvolta: migliaia di morti e feriti, interi quartieri distrutti, danni irreparabili al patrimonio architettonico e al processo produttivo. Ma la voglia di ricominciare e di allontanare il ricordo della guerra permisero alla cittadinanza di ricostruire parte di ciò che era andato perduto e di riprendere a produrre, fino a divenire una delle capitali economiche e industriali del paese.

5 ALCUNI OGGETTI ESPOSTI Sussidiario fascista, anno 1937, collezione privata, Torino Fucile 91/41, 1941, collezione Perrot, Pinerolo (To) Sciabola da ufficiale, 1940, collezione Cappelletto, Torino Abiti e corredo nuziale, , collezione Viola Aughero, Calliano (AT) Divisa da gerarca fascista, , collezione Maupas, Torino Telegrafo, , collezione Cappelletto, Torino Registro degli interventi , Archivio Storico dei Vigili del Fuoco, Torino Uniforme da pompiere, , Archivio Storico dei Vigili del Fuoco, Torino Apparecchio da presa Novedo, , Collezione Bodini-Paravia, Torino Macchina fotografica di Domenico Scrigna, , Archivio Storico dei Vigili del Fuoco, Torino Maschera antigas civile, , Archivio Scientifico e Tecnologico dell Università, Torino Macchina per scrivere Olivetti m42, 1942, Archivio Scientifico e Tecnologico dell Università, Torino Bomba inglese, 1942, Museo della storia della meccanica e del cuscinetto, Villarperosa (TO) Modello di cuscinetto, 1940, Museo della storia della meccanica e del cuscinetto, Villarperosa (TO) Valigetta didattica con bombe, Museo della Scuola e del Libro per l Infanzia, Torino Cassa in zinco per trasporto opere, 1942, Museo Civico d Arte Antica Palazzo Madama, Torino Diario di Carlo Chevallard, 1974, Biblioteca Civica Centrale, Torino Balilla 508C, Archivio Storico dei Vigili del Fuoco, Torino Manifesto ricambi Fiat, collezione Soleri, Torino Riviste Torino, , collezione Viglongo, Torino LUOGO Palazzo Barolo, Via corte d Appello 20, Torino PERIODO 22 Marzo 8 Giugno 2014

6 CONTATTI ORARI DI APERTURA Dal martedì alla domenica: Aperture straordinarie 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno: Chiusura della biglietteria alle BIGLIETTI Intero: 8 Ridotto (over 65, ragazzi tra gli 11 e i 18 anni, insegnanti, universitari e tessere convenzionate): 5 Scuole: 4 (comprensivo di visita guidata) Gratuito: Abbonamento Torino Musei, tessera Torino+Piemonte card, giornalisti, bambini sotto gli 11 anni e disabili VISITE GUIDATE: 4

7 Un progetto di Ares snc Comitato di indirizzo Edoardo Accattino, Ares snc Pier Luigi Bassignana, AMMA di Torino Alberta Simmonis, Archivio Storico Fiat Michele Sforza, Archivio Storico dei Vigili del Fuoco di Torino Pompeo Vagliani, direttore del Museo della Scuola e del Libro per l Infanzia Prestatori Archivio AMMA, Torino Archivio Fotografico della Fondazione Torino Musei, Torino Archivio Fotografico della Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Ambientali del Piemonte, Torino Archivio Fotografico della Sovrintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte, Torino Archivio Parrocchiale Madonna di Campagna, Torino Archivio Scientifico e Tecnologico dell Università, Torino Archivio di Stato, Torino Archivio Storico della Città di Torino Archivio Storico della Fondazione Torino Musei, Torino Archivio Storico della Sovrintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte, Torino Archivio Storico dei Vigili del Fuoco, Torino Associazione Memoro, Torino Biblioteca Civica Centrale, Torino Basilica della Consolata, Torino Centro Storico Fiat, Torino Centro Studi Piero Gobetti, Torino

8 Collezione Accattino Vanna, Torino Collezione Bassignana, Torino Collezione Bianco, Torino Collezione Capelletto, Torino Collezione Carpignano, La Loggia (To) Collezione Demarchi, Venaria Reale (To) Collezione Dosio, Torino Collezione Istituto Bodoni-Paravia, Torino Collezione Lavezzi, Torino Collezione Maupas, Torino Collezione Oddone, Moncalvo (At) Collezione Perrot, Torino Collezione Peveraro, Torino Collezione privata, Torino Collezione Rigassio, Torino Collezione Romano, Torino Collezione Soleri, Torino Collezione Viglongo, Torino Collezione Viola, Calliano (At) Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, Torino Museo Civico d Arte Antica Palazzo Madama, Torino Museo della Scuola e del Libro per l Infanzia, Torino Museo Storico Badogliano, Grazzano Badoglio (At) Museo Storico GTT Ferrovie, Torino Museo della Storia della Meccanica e del Cuscinetto, Villar Perosa (To) Rai Teche - Centro di Documentazione Dino Villani, Torino

9 Con il patrocinio di Con il sostegno di

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