FERTILIZZARE CON IL COMPOST. I risultati del progetto Valorizzazione di compost certificato per l agricoltura biologica

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1 FERTILIZZARE CON IL COMPOST I risultati del progetto Valorizzazione di compost certificato per l agricoltura biologica

2 FERTILIZZARE CON IL COMPOST I risultati del progetto Valorizzazione di compost certificato per l agricoltura biologica

3 Fertilizzare con il compost i risultati del progetto Valorizzazione di compost certificato per l agricoltura biologica Area Attività produttive Servizio Agricoltura Dirigente: Antonio Parrini Area Sviluppo Sostenibile e Pianificazione Ambientale Servizio Pianificazione Sviluppo Sostenibile e Ciclo Integrato dei Rifiuti Dirigente: Giorgio Gollo Corso Inghilterra 7/ Torino Associazione italiana per l agricoltura biologica via Italia 45, Cascina Nuova, Borgaro Torinese (TO) Centro di Competenza per l Innovazione in campo Agro-ambientale Via Leonardo da Vinci 44, Grugliasco (TO) Centro di Riferimento per l Agricoltura Biologica via S. Vincenzo 48, Bibiana (TO) Testi di Enrico Accorsi, Francesco Beldì, Ursula Gamba, Giovanna Gilardi, Massimo Pinna. Supervisione: Elena Pedon, Tiziana Pia, Annalisa Turchi Responsabile scientifico: Maria Lodovica Gullino Fotografie di Acea Pinerolese Industriale spa, Agroinnova, Francesco Beldì, Crab s.c.r.l., Provincia di Torino Cartografie: CSI Piemonte Progetto grafico e impaginazione: la fotocomposizione - Torino Stampato presso: Tipografia La Grafica Nuova, Torino Finito di stampare nel mese di Marzo 2009 Questa pubblicazione è realizzata nell ambito del progetto Valorizzazione di compost certificato per l agricoltura biologica finanziato dalla Regione Piemonte Questa pubblicazione è stata stampata su carta con certificazione di qualità ecologica Ecolabel. I contenuti sono riproducibili citando la fonte.

4 Indice P pag. 4 Premessa 1capitolo pag. 5 Il compost 2capitolo pag. 8 Le analisi e le certificazioni dell ammendante compostato 3capitolo pag. 12 Importanza della sostanza organica nel suolo 4capitolo pag. 19 Il compost e la repressività 5capitolo pag. 23 Fertilizzare con il compost 6capitolo pag. 30 I rischi dell utilizzo del compost 7capitolo pag. 34 Il compost e gli agricoltori pag. 40 pag. 44 pag. 47 Glossario I partner del progetto Fertilizzare con il compost presentazione 3

5 Premessa Questa pubblicazione nasce a conclusione del progetto Valorizzazione di compost certificato per l'agricoltura biologica realizzato con il finanziamento della Regione Piemonte e con il supporto tecnico scientifico della Provincia di Torino. Gli obbiettivi del progetto erano molteplici: la valutazione degli effetti fertilizzanti del compost, la caratterizzazione qualitativa dei compost con particolare riferimento alle loro caratteristiche repressive, l'analisi degli aspetti economico-organizzativi dell'impiego del compost in azienda, la divulgazione dei risultati ottenuti. La realizzazione del progetto ha coinvolto: per il coordinamento delle attività, le analisi sull'impiego del compost nelle aziende agricole e le valutazioni economiche sull'uso del compost, per le prove in campo e in serra sulle capacità repressive del compost e la realizzazione di molti dei test condotti sulla qualità del compost, per la sperimentazione in pieno campo sugli effetti fertilizzanti del compost. L ambito di interesse del progetto è l agricoltura biologica, perché questo tipo di agricoltura attribuisce una particolare importanza alla fertilizzazione organica, ma i risultati ottenuti sono un patrimonio comune a cui potranno attingere anche gli agricoltori che adottano le pratiche convenzionali. 4 premessa

6 Il compost 1capitolo compost è il risultato di un processo aerobico di trasformazione degli IL scarti organici di origine diversa in un prodotto biologicamente stabile 1. In presenza di ossigeno qualsiasi sostanza organica, per effetto della flora microbica presente nell ambiente, subisce la medesima trasformazione. Gli impianti di compostaggio permettono di controllare e accelerare questo processo naturale. Il processo di compostaggio si compone essenzialmente di due fasi: bio-ossidazione, nella quale si ha l igienizzazione della massa: questa fase è caratterizzata da intensi processi di decomposizione delle componenti organiche più facilmente degradabili, che inducono un innalzamento termico tale da comportare una simultanea igienizzazione della massa; Cumuli in maturazione accelerata 1 Centemero M., Zanardi W. (2008) Compost... per chi vuole bene alla terra, a cura del Consorzio Italiano Compostatori il compost 5

7 maturazione, durante la quale il prodotto si stabilizza: questa fase è caratterizzata da processi di trasformazione della sostanza organica con formazione di sostanze umiche. Lotto di compost in maturazione lenta Il compost è classificato come ammendante, perché è un materiale da aggiungere al suolo in situ, principalmente per conservarne o migliorarne le caratteristiche fisiche e/o l'attività biologica 2. In commercio si possono trovare: ammendante compostato verde (ACV): prodotto attraverso un processo di trasformazione e stabilizzazione controllato di matrici organiche quali scarti 2 D.Lgs. 217 del 29 aprile il compost

8 della manutenzione del verde ornamentale, residui delle colture, altri rifiuti di origine vegetale, con esclusione di alghe e altre piante marine 2 ; ammendante compostato misto (ACM): ottenuto attraverso un processo di trasformazione e stabilizzazione di residui organici, quali la frazione organica dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU) proveniente da raccolta differenziata, rifiuti di origine animale (compresi liquami zootecnici), rifiuti di attività agroindustriali, scarti della lavorazione del legno e del tessile naturale non trattati, da reflui e fanghi, oltre che dalle matrici previste per l ammendante compostato verde 2. ACM ed ACV si distinguono quindi per il tipo di matrici impiegabili nel compostaggio. Per poter impiegare ACM e ACV in agricoltura biologica, le matrici di partenza devono far parte dell allegato I del Reg. CE 889/2008. il compost 7

9 Le analisi e le certificazioni dell ammendante compostato 2capitolo che disciplina la vendita di fertilizzanti in Italia (D.Lgs. 217 del 2006) prevede che, per ottenere un ammendante compostato, le LAlegge matrici siano sottoposte a processi di igienizzazione, vale a dire che siano mantenute ad una temperatura minima di 55 C per almeno tre giorni. La legge non prevede invece requisiti relativi al grado di umificazione della sostanza organica. Occorre tuttavia tener presente che un umificazione insufficiente può determinare, al momento dell impiego del prodotto, effetti tossici nei confronti delle specie vegetali e di alcuni gruppi di organismi del suolo. Tra le attività previste dal progetto sono state realizzati, nel periodo , test ed analisi atti a valutare la qualità degli ammendanti compostati impiegati nelle prove di campo. In particolare sono stati utilizzati: test di germinazione e test di accrescimento, applicando le procedure analitiche previste dalla Norma Italiana UNI 10780; metodo Solvita ; analisi del tasso, del grado e dell indice di umificazione; metodo oxytop. Le caratteristiche agronomiche degli ammendanti compostati dipendono essenzialmente dalle matrici di partenza e dal processo di trasformazione subito. I fattori che influiscono sul processo di compostaggio, reciprocamente interdipendenti, sono la temperatura, l umidità e l aerazione della massa in trasformazione; un controllo accurato e continuo di questi parametri 8 Analisi e certificazioni dell ammendante

10 permette di intervenire sul processo in caso di necessità. Oltre al controllo di processo, i compostatori eseguono saggi analitici sul prodotto finito, per verificare che il compost ottenuto risponda ai requisiti di legge in termini di: presenza di potenziali patogeni per l uomo e le piante; presenza di inerti (cioè materiali indesiderabili come vetro, plastiche, tessuti e altro); presenza di alcuni metalli pesanti (Zn, Cu, Pb, Ni, Hg, Cd e Cr VI). Nel caso le analisi evidenzino una non conformità ai parametri stabiliti dalla legge il prodotto non può essere impiegato in agricoltura. Test di accrescimento In Piemonte esistono diversi impianti che trattano adeguatamente la matrice organica ottenendo un compost che possiede le caratteristiche richieste. Alcuni compostatori, per dare maggiori garanzie sulla qualità del proprio compost, hanno deciso di aderire a sistemi di certificazione. Il marchio Compost CIC e il marchio consigliato AIAB, rilasciati rispettivamente dal Consorzio Italiano Compostatori (CIC) e dall Associazione Italiana per l Agricoltura Biologica (AIAB), sono i due sistemi di certificazione più diffusi. Il sistema di certificazione per il marchio Compost CIC è stato istituito come strumento utile sia ai produttori di ammendante compostato qualifi- Analisi e certificazioni dell ammendante 9

11 cati e competenti al fine di monitorare la produzione e la qualità del prodotto, sia ai consumatori potenziali per verificare la qualità dell ammendante richiesto e/o utilizzato 3. Attualmente (marzo 2009) i quantitativi di compost che provengono da impianti certificati rappresentano circa il 20% della produzione italiana 4. Il marchio Compost CIC attesta che: 1. l ACM o l ACV certificati corrispondono a quanto stabilito dal D.Lgs. 217/2006; 2. gli impianti da cui provengono detti ammendanti sono costantemente monitorati attraverso un processo di audit aziendale e una serie di campionamenti ed analisi. Identificazione di partita e lotti 3 M. Centemero (2003 ) Assegnazione del marchio di qualità all ammendante compostato - Regolamento, a cura di Consorzio Italiano Compostatori ) 10 Analisi e certificazioni dell ammendante

12 Il marchio consigliato AIAB : prevede la verifica dell ammissibilità, ai sensi del Regolamento CE sull agricoltura biologica, delle matrici di partenza; stabilisce che il compost sia altamente umificato; fissa, per il prodotto finale, dei limiti nel contenuto in metalli pesanti più restrittivi rispetto a quanto previsto dalla normativa italiana sui fertilizzanti 5. 5 AA.VV. (2008) Condizioni di ammissibilità all impiego del marchio consigliato AIAB per i fertilizzanti compostati o derivati da effluenti animali, a cura di AIAB Analisi e certificazioni dell ammendante 11

13 Importanza della sostanza organica nel suolo 3capitolo di un terreno è la condizione in cui, in un suolo ricco di humus, la crescita delle piante procede rapidamente, senza ostacoli, LAfertilità condizione tale da soddisfare le necessità delle piante che in esso si sviluppano e da fornire una buona produttività 6. Un terreno è fertile quando dispone di elementi nutritivi, acqua, ossigeno e microrganismi che soddisfano i suddetti requisiti. Ma la fertilità può ridursi fino al limite in cui il terreno diviene inospitale, nonostante l impiego di concimi ed altri mezzi di produzione. In queste condizioni si verifica il fenomeno della desertificazione dei suoli 7. Il Comitato Nazionale per la Lotta alla Desertificazione istituito presso il Ministero dell ambiente e della tutela del territorio stima che il 5,5% dei suoli italiani sia a rischio di desertificazione e che tale percentuale stia aumentando nel tempo 8. La sostanza organica permette di migliorare la struttura del terreno in particolare l equilibrio fra macro e micropori e la vivibilità stessa di quel suolo 9. Inoltre la sua decomposizione, con la successiva liberazione 6 Zucconi F. (1996) Declino del suolo e stanchezza del terreno, Ed. Spazio verde, Padova 7 ibidem 8 AA.VV. (2005), Relazione sullo stato dell ambiente 2005, a cura del Ministero dell ambiente e della tutela del territorio, pp Pagliai M., Vignozzi N., Pellegrini S., Papini N., Andrenelli M.C., Brandi G. (2006) Dinamica della sostanza organica ed effetti sulle caratteristiche fisiche del suolo, in Impiego in agricoltura di ammendanti compostati Risultati di sei anni di sperimentazioni, CRPA, Reggio Emilia 12 Sostanza organica nel suolo

14 nella soluzione circolante di macro e microelementi, è fondamentale per la crescita delle piante. Il prof. Zucconi, già docente della Facoltà di agraria di Ancona e riconosciuto tra i massimi esperti italiani in materia, nel suo Declino del suolo e stanchezza del terreno 10 scrive che percentuali del 3-5% di humus permettono produzioni elevate con pochi implementi esterni. Se invece la sostanza organica scende sotto all 1% iniziano a manifestarsi fenomeni di desertificazione, ridotta coltivabilità anche con input esterni e un forte danno per l uso degli implementi. Alcune pratiche agricole accelerano la mineralizzazione della sostanza organica; in questa direzione agiscono, in primo luogo, le lavorazioni del terreno che, arieggiando il suolo, aumentano la mineralizzazione dell humus e, di conseguenza, la perdita di sostanza organica. Lo stesso effetto è provocato anche dall eccessivo impiego di concimi azotati minerali. Nell ecosistema agricolo a differenza di quanto accade negli ecosistemi naturali, l uomo allontana con la raccolta una parte della sostanza organica che si forma durante la coltivazione. L agricoltore, quindi, deve intervenire per ripristinare la sostanza organica e contrastare la perdita di fertilità dei suoli. A tal fine è necessario utilizzare letame o compost, oppure interrare sovesci e residui colturali. L impiego di altri fertilizzanti organici può solo contribuire a contrastare in piccola parte le perdite, per l eccessivo apporto di azoto rispetto al carbonio e/o per il loro costo. Le attuali conoscenze mettono in relazione la mineralizzazione della sostanza organica con la granulometria del suolo attraverso la definizione di un coefficiente di mineralizzazione K 2. Alcuni autori hanno stimato la perdita di humus in un ordine di grandezza pari a 1-2 t/ha/anno Zucconi F. (1996) Declino del suolo e stanchezza del terreno, Ed. Spazio verde, Padova 11 Conte L. (rielaborato da Costantini E.) (2006) La gestione del suolo in agricoltura biologica, Regione Veneto Veneto Agricoltura 12 Vizioli V. (2001) Conversione al biologico, Edizioni AIAB Sostanza organica nel suolo 13

15 Sulla base di quanto appena illustrato, nell ambito del progetto Valorizzazione di compost certificato per l agricoltura biologica, AIAB ha confrontato la fertilizzazione finalizzata alla reintegrazione della sostanza organica, impiegando rispettivamente il compost prodotto presso l impianto di Acea Pinerolese Industriale SpA, il letame e un compost generico, analizzandone i costi di impiego. La tabella 1 mette a confronto la capacità del letame e dei compost di evolversi in sostanza organica umificata. Tabella 1 Resa in carbonio umificato e in sostanza organica umificata del compost e del letame PRODOTTO C Umidità Coefficiente Carbonio s.o. organico Umificazione organico umificata umificato % S.S. % t.q. K 1 kg/t t.q. kg/t t.q. compost ACEA (1) letame lettiera permanente (2) compost (3) (1) Dati riferiti alla media dei valori riscontrati nelle analisi condotte nell ambito del progetto Valorizzazione del compost di qualità per l agricoltura biologica ( ) (2) Fonte: Recupero e utilizzo dei rifiuti organici in agricoltura Prov. di Forlì (1995) (3) Fonte Centemero, Zanardi, Gli impieghi del compost di qualità in Italia, in Compost di qualità, annuario , Il verde editoriale La base del calcolo è data dal fertilizzante tal quale, cioè nelle condizioni in cui viene acquistato dall agricoltore. La differenza fra i fertilizzanti scaturisce dal diverso contenuto in acqua che, nel letame, è pari a circa il 75%. Il risultato è che, per apportare al suolo 1 tonnellata di humus, cioè per reintegrare quanto perso ogni anno in un ettaro a seguito dei processi di mineralizzazione, bisognerà utilizzare 10 t di compost ACEA oppure 25 t di letame oppure 16 t di compost generico. Stabilite le quantità di fertilizzante da utilizzare per restituire al suolo la medesima quantità di sostanza organica sono stati calcolati i costi di tali operazioni. 14 Sostanza organica nel suolo

16 Tabella 2 Confronto dei costi fra compost e letame (per apportare 1 t di humus) COSTO (in ) PRODOTTO Quantità Costo unitario Costo utilizzata (t) fertilizzante( /t) fertilizzante Trasporto Spandimento TOTALE compost ACEA (1) letame lettiera permanente (2) compost (3) (1) Dati riferiti alla media dei valori riscontrati nelle analisi condotte nell ambito del progetto Valorizzazione del compost di qualità per l agricoltura biologica ( ) (2) Fonte: Recupero e utilizzo dei rifiuti organici in agricoltura Prov. di Forlì (1995) (3) Fonte: Centemero, Zanardi, Gli impieghi del compost di qualità in Italia, in Compost di qualità, annuario , Il verde editoriale Per il costo dei fertilizzanti si è fatto riferimento al prezzo di mercato del compost sfuso (ammendante compostato misto) di Acea Pinerolese Industriale SpA, mentre il prezzo del letame è stato determinato calcolando la media dei prezzi indicati dagli agricoltori in un indagine eseguita nel Pinerolese. Per i costi di trasporto si è fatto riferimento a quelli applicati dalla ditta di autotrasporti convenzionata con Acea Pinerolese Industriale SpA per il trasporto del compost a 20 km di distanza dall impianto, pari a 55 euro a viaggio. Considerando che gli automezzi impiegati per il trasporto hanno una capacità di carico di 7 t sono stati conteggiati: due viaggi per trasportare le 10 t di compost ACEA; quattro viaggi per trasportare le 25 t di letame; tre viaggi per trasportare le 16 t di compost generico. Sostanza organica nel suolo 15

17 Per i costi di spandimento sono stati utilizzati dati forniti da UNIMA 13 (Unione Nazionale Imprese di Meccanizzazione Agricola); tali dati indicano un costo orario di spandimento pari a 86,00 e una capacità di distribuzione pari a 11 t/ora per il compost e 14 t/ora per il letame. Alle condizioni considerate il costo per reintegrare una tonnellata di sostanza organica è pari a: 408 utilizzando il compost di Acea Pinerolese, 974 utilizzando il letame, 642 utilizzando un compost generico. L utilizzo del compost al posto del letame comporta un risparmio tra il 35% e il 60% (rispettivamente utilizzando un compost generico o di Acea Pinerolese). Per completare il quadro della valutazione economica l analisi è stata estesa agli apporti di elementi nutritivi. La tabella 3 riporta i contenuti in azoto, fosforo e potassio dei fertilizzanti confrontati. Tabella 3 Contenuto in macroelementi di compost e letami FERTILIZZANTE CONTENUTO in % N P K 2 O compost ACEA (1) 1,2 0,5 0,7 letame lettiera permanente (2) 0,5 0,25 0,65 compost (3) 1,5 0,4 0,7 (1) Dati riferiti alla media dei valori riscontrati nelle analisi condotte nell ambito del progetto Valorizzazione del compost di qualità per l agricoltura biologica ( ) (2) Dati tratti da Giardini L., Agronomia generale, Patron Editore, 1986 (3) Fonte: Centemero, Zanardi, Gli mpieghi del compost di qualità in Italia, in Compost di qualità, annuario , Il verde editoriale 13 I dati sono stati forniti dal responsabile tecnico di UNIMA dott. agr. Uberto Frondoni e sono stati ricavati sulla base di una ricerca condotta da UNIMA con il CRPA di Reggio Emilia 16 Sostanza organica nel suolo

18 A parità di sostanza organica reintegrata, le quantità di elementi minerali apportati variano come da tabella 4. Tabella 4 Apporti di macroelementi a parità di apporto di humus FERTILIZZANTE Quantità apportata (in t tal quale) APPORTO (in kg) N P K 2 O compost ACEA (1) letame lettiera permanente (2) compost (3) (1) Fonte: dati analitici (2) Dati tratti da Giardini L., Agronomia generale, Patron Editore, 1986 (3) Fonte: Centemero, Zanardi, Gli impieghi del compost di qualità in Italia, in Compost di qualità, annuario , Il verde editoriale L apporto di azoto risulta essere dello stesso ordine di grandezza nel caso del compost Acea e del letame, mentre è pari a circa il doppio nel caso del compost generico. L apporto di fosforo risulta essere dello stesso ordine di grandezza per il letame e il compost generico, mentre è inferiore del 25% per il compost Acea. Per il potassio gli apporti con il letame risultano essere sempre superiori agli apporti determinati dall impiego di compost. Questi valori comunque devono essere considerati con una certa cautela, a causa della marcata eterogeneità dei letami e dei compost come riportato in letteratura. È opportuno, infine, ricordare che solo una parte degli elementi nutritivi apportati con il letame e con il compost vengono resi disponibili per Sostanza organica nel suolo 17

19 la coltura già nel primo anno 14, mentre la restante parte viene liberata negli anni successivi. Oltre a migliorare la fertilità del suolo, l utilizzo di fertilizzanti organici contribuisce a mitigare gli effetti del riscaldamento del pianeta. Indagando sul ruolo che il suolo potrebbe avere nel contribuire a sequestrare CO 2, è stato calcolato 15 che, se si aumentasse dello 0,15% il tenore di sostanza organica in tutti i suoli italiani, si riuscirebbe a immobilizzare nei terreni agrari una quantità di CO 2 corrispondente alle emissioni complessive annuali dell Italia. Dal momento che l effetto serra è determinato primariamente dall aumento del tenore di biossido di carbonio nell atmosfera, immagazzinare carbonio a lento rilascio all interno del suolo (usando fertilizzanti organici che sono in gran parte costituiti da composti carboniosi) può fornire un contributo positivo all ambiente. 14 La quantità effettivamente resa disponibile dipende da svariati fattori, fra i quali il tipo di fertilizzante e la granulometria del terreno. Il Regolamento regionale 10/R approvato con D.P.G.R. 29 ottobre 2007 indica valori variabili dal 24 all 84% 15 Giovanni Toderi (2005) Comunicazione Il ruolo dell agricoltura nel Convegno Il protocollo di Kyoto: il ruolo dei suoli nella cattura della CO 2 atmosferica, Bologna 11 novembre Sostanza organica nel suolo

20 Il compost e la repressività 4capitolo Iterreni repressivi sono stati definiti come quei terreni nei quali il patogeno non riesce a stabilirsi o persistere, oppure causa solo danni lievi o non li causa affatto, o provoca danni per un periodo temporale limitato, nonostante continui ad essere presente nel suolo e nonostante la coltivazione di ospiti suscettibili e/o la presenza di condizioni pedologiche e ambientali favorevoli all espressione della malattia 16. Il fenomeno della repressività può avere origine chimico-fisica, quando legato a specifiche caratteristiche del suolo, oppure microbiologica, in seguito alla presenza di microrganismi capaci di contenere i danni causati da alcuni patogeni tellurici oppure avere entrambe le origini. Alcuni compost, siano essi addizionati al suolo o impiegati tal quali come componenti di substrati per le colture in vaso, possono svolgere attività repressiva nei confronti dei patogeni tellurici, rendendo così estremamente interessante il loro utilizzo nel settore orto-floricolo. In bibliografia scientifica è riportato il positivo effetto dei compost nei confronti di patogeni terricoli quali Pythium spp., Phytophthora spp., Fusarium oxysporum, Rhizoctonia solani e Sclerotinia sclerotiorum in vari sistemi colturali; tuttavia la capacità repressiva di un suolo o di un substrato è spesso circoscritta a uno o ad un ristretto gruppo di patogeni terricoli. La ricca microflora che ricolonizza il cumulo di compost in seguito alla fase termofila del processo di compostaggio è la causa principale di tale attività repressiva ed inoltre è strettamente legata al tipo di rifiuti impiegati per produrlo, i quali possono poi condizionare la microflora del substrato in 16 Cook, R.J., Baker, K.F. (1983) The nature and practice of biological control of plant pathogens, St. Paul, MN: American Phytopathology Society, pp. 539 compost e repressività 19

21 modo tale che non sempre sono presenti degli antagonisti specifici nei confronti di alcuni patogeni. A fronte di queste considerazioni, la capacità repressiva dei compost potrebbe essere aumentata e in qualche modo resa costante attraverso l impiego di microrganismi antagonisti ad essi addizionati. Fra il 2005 e il 2008 presso Prova di repressività su zucchino Agroinnova - Università degli Studi di Torino è stato svolto uno studio sulla repressività dell ammendante compostato verde (autorizzato in agricoltura biologica) proveniente da Acea Pinerolese nei confronti di Phytophthora nicotianae e P. capsici agenti del marciume basale rispettivamente su pomodoro, zucchino e peperone. Tale substrato è stato utilizzato in miscela al 40% (volume/volume) con un ammendante torboso commerciale e arricchito con microrganismi antagonisti registrati in Italia, operando in presenza dell inoculazione artificiale del patogeno in condizioni controllate presso la serra ferro/ vetro di Agroinnova (Tab. 5 e 6). La valutazione della capacità repressiva dell ammendante compostato verde è stata svolta anche su peperone coltivato in tunnel e in pieno campo presso un azienda di Carmagnola, già interessata da gravi problemi fitopatologici causati da P. capsici. I formulati a base di microrganismi sono stati impiegati secondo le indicazioni riportate in etichetta. Da quanto emerso in condizioni controllate, il compost testato ha mostrato buone capacità repressive naturali nei confronti di P. nicotianae (Tab. 5), mentre inferiori sono risultate le sue capacità nel contenimento degli attacchi di P. capsici su zucchino (Tab. 6). Nel corso della prova in campo non sono stati evidenziati specifici effetti di repressività naturale o indotta dei diversi trattamenti sugli attacchi di P. capsici su peperone rispetto a quanto osservato nel testimone aziendale. 20 compost e repressività

22 Tabella 5 Protocollo sperimentale adottato nelle prove di lotta a P. nicotianae su pomodoro cv Cuore di bue condotta in condizioni controllate di serra (Grugliasco, 2007) Substrato Formulato Dose g/l Percentuale di repressività Prova 1 Prova 2 Compost ACM BIO Rootshield 2 90,5 ab* Compost ACM BIO Rootshield 4 70,3 ab* 46,9 ab Compost ACM BIO TV1 2 98,7 a 96,0 a Compost ACM BIO TV1 4 59,7 ab 72,6 ab Compost ACM BIO Remedier 2 100,0 a 87,1 ab Compost ACM BIO Remedier 4 90,0 ab 56,7 ab Compost ACM BIO Testimone inoculato 95,0 ab 89,8 ab Compost ACM BIO Testimone non inoculato 100,0 a 96,4 a Torba Tecno 2* Testimone inoculato 0,0 b 0,0 b Torba Tecno 2 Testimone non inoculato 106,7 a 100,0 a * Tecno 2: substrato di riferimento Turco Silvestro S.n.C. di Albenga, SV; composizione: 90% torba, 10% argilla montmorillonitica granulata, 4 kg/m 3 di CaCO 3 Tabella 6 Effetto dell impiego di compost sulla diffusione degli attacchi di P. capsici su zucchino (Grugliasco, 2008) Tesi Trattamento Microrganismo Inoculazione Dose artificiale con P. capsici g o ml /l di terreno Percentuale di piante morte al Biomassa g 27/06 30/06 4/07 4/07 1 Testimone inoculato si 14,0 ab 40,0 bc 64,0 b 20,06 bc 2 Testimone non inoculato no 0,0 a 0,0 a 0,0 a 54,76 a 3 Serenade Bacillus subtilis si 4 18,0 ab 46,0 c 52,0 b 27,1 b 4 Cedomon Pseudomonas chlororaphis si 1,5 12,0 a 22,0 b 54,0 b 28,34 b 5 Remedier Trichoderma viride + T.harzianum si 2,0 34,0 b 50,0 c 64,0 b 14,94 c 6 Serenade Bacillus subtilis no 4 0,0 a 0,0 a 0,0 a 54,7 a 7 Cedomon Pseudomonas chlororaphis no 1,5 0,0 a 0,0 a 0,0 a 50,74 a 8 Remedier Trichoderma viride + T.harzianum no 2,0 0,0 a 0,0 a 0,0 a 56,72 a Nel corso della prova è stata utilizzata una miscela torba Tecno 2/compost 05PP in rapporto di 60:40 v/v. compost e repressività 21

23 Prova in campo su peperone I risultati del presente studio ed i dati reperiti in bibliografia indicano che l impiego del compost è utile al fine di contenere alcuni patogeni delle colture orticole; tuttavia, il successo nel contenimento di alterazioni causate da patogeni tellurici varia notevolmente a seconda della matrice utilizzata per il processo di compostaggio, della dose di impiego, del livello di maturazione del compost e delle condizioni ambientali in cui ci si trova ad operare; solo alcuni compost possono definirsi di qualità e questi vanno individuati attraverso saggi agronomici, oltre a quelli chimico-fisici. Una soluzione innovativa rivolta a valorizzare il compost può essere quella di sfruttare il meccanismo di repressività di tipo specifico che si avrebbe arricchendo il compost con microrganismi antagonisti selezionati. 22 compost e repressività

24 Fertilizzare con il compost 5capitolo Centro di Riferimento per l Agricoltura Biologica ha voluto verificare le potenzialità fertilizzanti del compost e il suo contributo alla produzione. Il criterio di valutazione è stato il confronto con ILCRAB altri fertilizzanti, normalmente impiegati in agricoltura biologica e con un testimone non fertilizzato. Le caratteristiche dei fertilizzanti confrontati sono le seguenti: COMPOST ammesso in agricoltura biologica (prodotto presso l impianto di ACEA Pinerolese SpA): compost maturo, derivante da residui organici ortofrutticoli e potature, avente i seguenti titoli: azoto 2,10%, carbonio 22,45%, fosforo 2,20%, potassio 2,34% (dati riferiti a un campione della partita primaverile 2007); RICINITO: residui di semi di ricino in scagliette di 3-5 mm, titolo in azoto 5%, durata effetto fertilizzante giorni (indicazioni in etichetta); AZOCOR 105: panello proteico di origine vegetale e animale (pennone e cornunghia), pellettato, avente i seguenti titoli: azoto 10,5%, carbonio 39-45%, fosforo 1,5%, potassio 1,5% (indicazioni in etichetta). Le prove sono state realizzate su differenti colture presso aziende biologiche e convenzionali della provincia di Torino, come riportato nella tabella 7. Ogni campo sperimentale è stato suddiviso in parcelle, diversamente fertilizzate. Si è quindi proceduto alla coltivazione sull intero campo e, al momento della raccolta, al rilievo della produzione ottenuta in ciascuna parcella. I dati ottenuti, confrontati e sottoposti ad analisi statistica, consentono di affermare se, e in quale caso, siano riscontrabili delle differenze produt- fertilizzare con il compost 23

25 tive in funzione del fertilizzante impiegato e alla dose applicata. Nei primi due anni di sperimentazione i fertilizzanti in prova sono stati distribuiti alla dose indicata in etichetta per ciascuna coltura. Nel 2008 si è scelto di uniformare i livelli di azoto distribuiti e di calcolare le dosi d impiego dei fertilizzanti in modo tale da somministrare il medesimo quantitativo di azoto (0,02 kg/m 2 corrispondenti a 200 kg/ha), quindi sono stati distribuiti 1 kg/m 2 di compost (titolo in azoto 2%); 0,4 kg/m 2 di ricinito (titolo del 5%) e 0,2 kg/m 2 di azocor (titolo del 10,5%). L esito delle prove non è stato univoco, in ogni caso è sempre stata rilevata nelle parcelle fertilizzate mediante compost una produzione almeno pari a quella derivante da parcelle fertilizzate con azocor. Bisogna comunque evidenziare che rispetto alla concimazione con altri fertilizzanti organici, l impiego del compost ha assicurato anche un apporto significativo di sostanza organica al terreno. Di seguito riportiamo i principali risultati ottenuti suddivisi per coltura. Zucchino La prova è stata allestita su un terreno franco limoso, con reazione acida (ph 5,1), elevata dotazione di sostanza organica (s.o. 3,66%), ma bassa capacità di scambio cationico, titolo di azoto 0,225%. Le produzioni rilevate nelle parcelle fertilizzate con compost e con azocor hanno fornito a parità di azoto distribuito produzioni significativamente superiori rispetto a quelle non fertilizzate o fertilizzate con ricinito. Pomodoro La prova è stata allestita su un terreno franco limoso, con reazione subalcalina (ph 7,6), elevata dotazione di sostanza organica (s.o. 2,65%) e media capacità di scambio cationico, titolo in azoto 0,17%. Le produzioni ottenute con le diverse fertilizzazioni non hanno mostrato differenze quando è stata distribuita la stessa quantità di azoto. Peperone La prova è stata allestita su un terreno con bassa dotazione di sostanza organica (s.o. 1,19%) e basso contenuto in azoto (0,07%). Mantenendo costante la quantità di azoto distribuita con le diverse fertilizzazioni non si registrano differenze nelle produzioni. 24 fertilizzare con il compost

26 Valutazione della produttività su peperone e pomodoro fertilizzare con il compost 25

27 Insalata La prova è stata condotta su terreni con elevata dotazione di sostanza organica (s.o. 2,7%) e titolo in azoto 0,19%, su differenti cultivar in serra o in pieno campo. I risultati non sono chiaramente interpretabili, in quanto si registrano degli incrementi produttivi legati all impiego del compost su alcune varietà e non su altre, ma tali risultati non vengono confermati sempre dalla ripetizione della prova. Prova su insalata 26 fertilizzare con il compost

28 Frumento La prova è stata eseguita, per tre anni successivi, sugli appezzamenti coltivati a frumento tenero di un azienda di Cavour, caratterizzata da un terreno con media dotazione di s.o. Solo nel terzo anno di prove sono state evidenziate differenze significative nello sviluppo vegetativo della coltura (maggiore altezza delle piante) fertilizzata con compost. Prova su frumento fertilizzare con il compost 27

29 Tabella 7 Dosi di compost utilizzate nelle prove sperimentali di campo COLTURA MODALITÀ ZONA DI DOSE DI DI COLTIVAZIONE PRODUZIONE DISTRIBUZIONE COMPOST (q/ha) insalate pieno campo Piobesi T.se 100 (2006) 125 (2007) insalate pieno campo Chieri 100 (2008) insalate coltura protetta Rivalta T.se 100 (2008) pomodoro coltura protetta Chieri 125 (2007) 100 (2008) peperone coltura protetta Carmagnola 240 (2007) 100 (2008) zucchino pieno campo Bibiana 100 (2008) frumento pieno campo Cavour 150 (2006) 150 (2007) 100 (2008) mais pieno campo Bibiana 100 (2007) 100 (2008) 28 fertilizzare con il compost

30 La tabella 8 fornisce le prime indicazioni di utilizzo del compost ammesso in agricoltura biologica per pomodoro, peperone e zucchino, sulla base dei risultati della sperimentazione. Tabella 8 Dosi di compost consigliate per la fertilizzazione COLTURA DOSE DI COMPOST CONSIGLIATA * POMODORO PEPERONE ZUCCHINO 18 t/ha 18 t/ha 10 t/ha * I valori di azoto apportati annualmente devono comunque tener conto dei Regolamenti Europei e della loro applicazione a livello regionale, sia per i piani di sviluppo rurale, sia per le norme che stabiliscono i quantitativi massimi di azoto apportabili in zone vulnerabili da nitrati. fertilizzare con il compost 29

31 I rischi dell utilizzo del compost 6capitolo USO DI COMPOST POCO MATURO Gli ammendanti compostati che si trovano in commercio possono, talvolta, per via di una incompleta maturazione, causare problemi di fitotossicità alle piante. Un prodotto poco maturo è riconoscibile solitamente per l odore piuttosto sgradevole e potrà essere utilizzato solo su colture estensive e/o in periodi dove l attività radicale è ridotta o assente. Negli altri casi (ad es. coltivazione di specie orticole soprattutto se a ciclo breve, come le insalate) sarà sempre consigliabile completare la maturazione del compost prima dell utilizzo, lasciandolo in un cumulo di altezza non superiore a 2 m e con una base di 3 m 17 qualche mese prima della distribuzione. LA PRESENZA DI INERTI Nel compost possono essere presenti inerti (soprattutto vetro e plastica) provenienti dalle matrici di partenza. Oggi questo problema, particolarmente sentito fino a pochi anni fa, è generalmente superato grazie al miglioramento della raccolta differenziata (specie con la diffusione del porta a porta) e dei processi di vagliatura. 17 Scagliarini S. (2001) Compostaggio aziendale degli scarti organici, in Il divulgatore marzo rischi di utilizzo del compost

32 I METALLI PESANTI I metalli pesanti costituiscono un importante fonte di inquinamento ambientale. Rame e zinco, a basse concentrazioni, sono elementi fondamentali per la vita sulla terra, ma tutti i metalli pesanti, ad elevate concentrazioni, risultano tossici per la maggior parte degli organismi viventi. Le fonti di contaminazione da metalli pesanti possono essere di origine extra agricola o agricola. Piombo e cadmio derivano dai processi di combustione di carburanti e lubrificanti; cadmio, zinco, rame e antimonio vengono immessi nell ambiente con l usura degli pneumatici e dei freni delle automobili; residui con forti concentrazioni di cromo, cadmio e zinco derivano da processi industriali come la concia del cuoio, la produzione di carta e la verniciatura. Metalli pesanti sono contenuti nelle pile, nel pellame, nelle vernici, nelle plastiche, nella carta e nei cosmetici. Le fonti di origine agricola sono rappresentate dall uso di fertilizzanti chimici, principalmente fosfatici, dall impiego di derivati del cuoio torrefatto, dagli antiparassitari (in particolare per lo zinco, il rame e il cadmio), dall impiego di letame e di reflui zootecnici nei quali la presenza di metalli pesanti deriva da additivi alimentari e medicinali ad uso veterinario dall uso di altri fertilizzanti organici, come il compost. La presenza di metalli pesanti nel suolo è legata anche al substrato pedogenetico, cioè al tipo di rocce da cui si è originato il terreno. Ad esempio, il Pinerolese e la Val di Susa sono caratterizzate da elevate presenze di nichel, elemento che entra quindi naturalmente nel processo di produzione di biomasse vegetali derivanti da quelle zone. Il livello di concentrazione di metalli pesanti nel compost varia in relazione al tipo di raccolta della frazione umida dei rifiuti, ai diversi sistemi di compostaggio, alla provenienza del materiale verde utilizzato per dare struttura al compost, alle matrici utilizzate. Ad esempio, i fanghi di depurazione possono risultare ricchi in metalli pesanti a causa della presenza di pile, pellame, vernici, plastiche, carta e cosmetici. L applicazione di compost sulle colture agrarie ed in generale sul suolo, richiede una rigorosa valutazione per quel che riguarda la presenza di inquinanti e, in particolare, di metalli pesanti. La mede- rischi di utilizzo del compost 31

33 Tabella 9 Confronto fra compost convenzionali, compost ammesso in agricoltura biologica e letame (contenuto in metalli pesanti) Ammendante Cr Ni Cu Zn Cd Hg Pb mg/kg mg/kg mg/kg mg/kg mg/kg mg/kg mg/kg Media ACM Acea ammesso 62, ,5 0,43 <0,1 38,33 in a.b. Media ACM Acea non ammesso 64,3 53, ,5 0,53 <0,1 47,67 in a.b. Letame ,7 n.r. 31 Fonti. per ACM: analisi eseguite nell ambito del progetto c/o Lab. CCIAA Torino su campioni provenienti dall impianto di compostaggio di Acea Pinerolese per il letame: archivio dati ISMAA e Scuola Agraria del Parco di Monza sima cautela adottata nella scelta del compost andrebbe adottata anche nella scelta del letame e di altri fertilizzanti organici. La tabella 9 mostra un confronto tra due compost, uno ammesso e uno non ammesso in agricoltura biologica, provenienti dall impianto di Acea Pinerolese Industriale spa e letame, per il contenuto in metalli pesanti dalla quale si evince che anche il letame può apportare tali elementi seppure in misura generalmente assai inferiore rispetto ai compost saggiati. La legislazione europea e quella italiana stabiliscono limiti di concentrazione dei metalli pesanti in diverse matrici (Tabella 10); per quel che riguarda l agricoltura biologica, il regolamento comunitario indica limiti nel contenuto in metalli pesanti solamente per i rifiuti domestici compostati e fermentati. Nulla viene detto invece per quanto riguarda gli altri prodotti per i quali vale quindi la normativa generale sui fertilizzanti (D.lgs. 217/2006). Non esistono invece normative che regolino attualmente i quantitativi massimi ammessi nel suolo agrario per poter essere coltivato. 32 rischi di utilizzo del compost

34 Tabella 10 Normativa di riferimento e contenuto in metalli pesanti ammesso in diverse matrici (mg/kg) Matrice Normativa di riferimento Compost Rifiuti Fanghi di Suoli (*) Quantità Suolo Suoli Acque Alimenti da RSU domestici depurazione destinati massime destinato destinati ad sotterranee compostati o ad uso a annue ad uso attività fermentati agricolo ricevere che verde commerciali i fanghi possono pubblico, ed essere privato o industriali immesse residenziale in terreni agricoli L.217/06 Reg. CE Direttiva Direttiva Direttiva Dlgs Dlgs Dlgs Reg. (CE) 889/2008 CEE CEE CEE 152/ / / / /278 86/278 86/278 Zn Cu Ni Cd 1,5 0, , ,05-1 Pb ,020-1,5 Hg 1,5 0, ,5 0, ,5 1 Cr tot Cr VI 0, rischi di utilizzo del compost 33

35 Il compost e gli agricoltori 7capitolo Il problema del trasporto Il costo di utilizzo del compost è determinato in buona parte dalle spese di trasporto, per via delle grandi quantità di materiale che è necessario distribuire per unità di superficie. Ne deriva che può essere convenientemente utilizzato solo da quelle aziende che sono vicine agli impianti di produzione, e più precisamente entro un raggio di 20 km dagli stessi. Le cartine 1 e 2 (pagina 35 e 36) indicano gli impianti di compostaggio di proprietà pubblica ed evidenziano, sul territorio provinciale, le aree entro le quali l utilizzo del compost risulta conveniente. Alcune macchine per lo spandimento del compost 34 il compost e gli agricoltori

36 Cartina 1 PIEMONTE il compost e gli agricoltori 35

37 Cartina 2 PROVINCIA DI TORINO 36 il compost e gli agricoltori

38 Le colture su cui è impiegato Nel corso del progetto Valorizzazione del compost di qualità per l agricoltura biologica AIAB ha verificato che nel Pinerolese il compost è utilizzato soprattutto da frutticoltori e viticoltori. Negli ultimi anni l uso si è esteso anche sui piccoli frutti. I positivi risultati ottenuti da alcune aziende su queste ultime colture, in termini di produttività e di accrescimento vegetativo, sono abbastanza sorprendenti in quanto il ph tendenzialmente basico del compost aveva sempre indotto a ritenere che non fosse adatto all utilizzo su colture che preferiscono suoli acidi o subacidi come i piccoli frutti, la fragola ecc. Nelle aziende frutticole e viticole il compost rappresenta un ottimo sostitutivo del letame, rispetto al quale offre due vantaggi: richiede l impiego di quantitativi inferiori a parità di effetto fertilizzante e non contiene semi vitali di infestanti. Impiegando unicamente il compost le aziende frutticole che hanno una gestione oculata del cotico erboso (2-4 sfalci e/o trinciature del cotico all anno e nessuna lavorazione del suolo) riescono ad apportare le unità fertilizzanti necessarie alla produzione 18. Il compost sembra adattarsi bene anche alle colture orticole, come dimostrano le prove presentate al capitolo 5, tuttavia le indagini condotte hanno verificato che in questo settore il suo impiego non si è ancora diffuso. Naturalmente il suo utilizzo resta consigliabile anche per tutte le aziende i cui terreni sono poveri di humus o che sono interessate a mantenere o a incrementare il livello di fertilità organica dei propri terreni, come ad esempio, le aziende biologiche. 18 Baldi E., Toselli M., Marangoni B., Innocenti A., Scudellari D. (2006) La gestione della nutrizione del frutteto attraverso la somministrazione di ammendante compostato, in Impiego in agricoltura di ammendanti compostati Risultati di sei anni di sperimentazioni, CRPA, Reggio Emilia il compost e gli agricoltori 37

39 Distribuzione in campo La distribuzione in campo dell ammendante avviene, di norma, utilizzando le attrezzature già presenti presso l azienda agricola: alcuni agricoltori distribuiscono il prodotto percorrendo il campo con un rimorchio, mentre con un badile (o una pala da mais) un altro operatore scarica il prodotto posteriormente (pieno campo) o lateralmente (nel caso di frutteti, piccoli frutti o vite). Altri agricoltori preferiscono utilizzare le attrezzature specifiche messe a disposizione da alcuni impianti di produzione. Le indagini hanno verificato che, anche a causa della limitata capacità di carico della tramoggia dello spandicompost messo a disposizione da Acea Pinerolese Industriale SpA, i tempi di distribuzione si equivalgono nei due casi: per un ettaro di frutteto è necessario circa un giorno di lavoro. Esistono anche macchine e prototipi realizzati appositamente per lo spandimento del compost che riducono i tempi necessari alla distribuzione, ma il breve periodo di utilizzo (alcuni giorni all anno) ne rende poco vantaggioso l acquisto. Spandicompost in funzione 38 il compost e gli agricoltori

40 Effetto pacciamante Il compost non ha solo caratteristiche fertilizzanti, ma può anche esplicare un effetto pacciamante. Una sperimentazione su asparago in corso presso la sede del CRAB ed una prova condotta da un agricoltore su mirtillo hanno fornito nel corso del 2008 risultati incoraggianti. In particolare nel caso del mirtillo l effetto pacciamante, soddisfacente in termini di controllo delle erbe infestanti, non ha ostacolato i ricacci vegetativi. La combinazione dell effetto fertilizzante e pacciamante è risultata particolarmente vantaggiosa perché l esecuzione contemporanea delle operazioni di pacciamatura e di fertilizzazione ha consentito di ridurre i tempi di lavoro per la coltivazione. Pacciamatura con compost su mirtillo il compost e gli agricoltori 39

41 Glossario Ammendante Materiale da aggiungere al suolo in situ, principalmente per conservarne o migliorarne le caratteristiche fisiche e/o l attività biologica 19 Ammendante Compostato Misto Prodotto ottenuto attraverso un processo di trasformazione e stabilizzazione controllata di rifiuti organici che possono essere costituiti dalla frazione organica di RSU proveniente da raccolta differenziata, da rifiuti di origine animale compresi liquami zootecnici, da rifiuti di attività agroindustriale e da lavorazione del legno e del tessile naturale non trattati, da reflui e fanghi, nonché dalle matrici previste per l Ammendante Compostato Verde 20 Ammendante Compostato Verde Prodotto ottenuto attraverso un processo di trasformazione e stabilizzazione controllata di rifiuti organici costituiti da scarti della manutenzione del verde ornamentale, residui delle colture, altri rifiuti di origine vegetale con esclusione di alghe e altre piante marine 21 Biomassa Indica tutta la materia organica sia di natura vegetale che animale 19 D. Lgs. 217 del 29 aprile 2006, art. 2, comma 1, punto z 20 D. Lgs. 217 del 29 aprile 2006, allegato 2 21 D. Lgs. 217 del 29 aprile 2006, allegato 2 40 glossario

42 Bio-ossidazione Prima fase del processo di compostaggio. Durante la bio-ossidazione si sviluppa una consistente quantità di calore, si registra un notevole consumo di ossigeno, si assiste ad un rapido abbattimento della fermentescibilità e si raggiungono alte temperature che permettono l igienizzazione dei materiali Compostaggio Trattamento biologico di scarti organici biodegradabili, condotto in presenza di ossigeno e in condizioni controllate, che porta alla produzione di compost Desertificazione Progressivo inaridimento di un terreno dovuto a degradazione geologica e climatica Fertilità del suolo Condizione in cui, in un suolo ricco di humus, la crescita delle piante procede rapidamente, senza ostacoli, condizione tale da soddisfare le necessità delle piante che in esso si sviluppano e da fornire una buona produttività 22 Fitotossicità Azione di sostanze che danneggiano o uccidono una pianta Granulometria Caratteristica dimensionale delle particelle che costituiscono un materiale Humus Prodotto finale della trasformazione della sostanza organica. L humus è caratterizzato da un elevata complessità molecolare e da un elevata resi- 22 Zucconi F. (1996) Declino del suolo e stanchezza del terreno, Ed. Spazio verde, Padova glossario 41

43 stenza alla demolizione e svolge un ruolo di fondamentale importanza nei confronti della stabilità strutturale e della fertilità del terreno Igienizzazione del compost Disattivazione degli agenti patogeni per l uomo e per le colture, nonché dei semi vitali, presenti nelle matrici organiche sottoposte al compostaggio Inerti Materiali non soggetti ad attacco microbiologico (pietre, ghiaia, vetro, plastica) Matrice organica Materiale costituito prevalentemente da sostanza organica di origine naturale la cui tipologia sia facilmente identificabile e riconoscibile Maturazione Seconda fase del processo di compostaggio. Durante la maturazione si ha una lenta trasformazione della sostanza organica caratterizzata da breve esotermia, incremento dell umificazione e scomparsa della fitotossicità Metalli pesanti Elementi il cui peso specifico è pari o superiore a 5. Includono fra gli altri piombo, rame, zinco, mercurio, nichel, cromo, cadmio, arsenico, molibdeno, fluoro e selenio Pacciamatura Copertura del terreno con materiali di diverso tipo allo scopo principale di contenere lo sviluppo delle erbe infestanti Porosità Misura degli spazi vuoti presenti tra le particelle della fase solida di un materiale RSU Rifiuti solidi urbani 42 glossario

44 Umificazione Processo attuato da microrganismi che comporta la sintesi di composti ad elevato peso molecolare e a lenta degradazione e che presiede alla formazione dell humus Vagliatura Operazione che consente di separare le particelle di un materiale in funzione della loro granulometria glossario 43

45 I partner del progetto Provincia di Torino La Provincia di Torino, a partire dall anno 2000, è titolare delle competenze in materia di agricoltura, fino ad allora in capo alla Regione Piemonte. Attraverso il proprio Servizio Agricoltura gestisce gli interventi a sostegno del settore agricolo per quanto concerne, tra l altro, la creazione di nuove aziende ed il miglioramento strutturale di quelle esistenti, le produzioni vegetali e animali, gli interventi per l assistenza tecnica, la divulgazione, la consulenza alle aziende agricole. In particolare il Programma di Assistenza Tecnica, Sperimentazione e Divulgazione del Servizio Agricoltura prevede attività a carattere sperimentale e dimostrativo in campo agricolo e si propone di favorire l evoluzione dell agricoltura provinciale verso forme avanzate di sostenibilità ambientale e produzioni di elevata qualità. La Provincia di Torino è inoltre titolare di competenze in materia di sviluppo sostenibile e pianificazione ambientale. Attraverso il proprio Servizio Pianificazione Sviluppo Sostenibile e Ciclo Integrato dei Rifiuti coordina e monitora le politiche e le azioni intersettoriali prioritarie dell Ente a finalità ambientale, realizza e sostiene progetti di sostenibilità ed educazione ambientale, programma la gestione del ciclo integrato dei rifiuti, promuove la sostenibilità dei consumi sia attraverso il protocollo Acquisti Pubblici Ecologici (che introduce modelli di consumo sostenibili negli Enti pubblici di vari prodotti, tra cui il compost), sia attraverso azioni dai risvolti anche sociali come il recupero di prodotti alimentari ancora perfettamente edibili e la promozione di un imprenditoria socialmente responsabile. La Provincia di Torino quindi, attraverso azioni trasversali agli Assessorati all Agricoltura ed allo Sviluppo Sostenibile e Pianificazione Ambientale, incoraggia l adozione di adeguate tecniche di raccolta differenziata, 44 i partner del progetto

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