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1 VALUTARE E GESTIRE IL RISCHIO DA: Stress ssss lavoro-correlato secondo le indicazioni metodologiche della Commissione consultiva permanente Articolo 28 D.Lgs n. 81/2008 Articolo 29 D.Lgs n. 81/2008 Indicazioni metodologiche Commissione consultiva permanente giuseppe.buccheri@procert.it RIFERIMENTI NORMATIVI E LEGISLATIVI: la scelta delle parti sociali Accordo quadro europeo sullo stress nei luoghi di lavoro (8 ottobre 2004). Recepimento nazionale dell accordo europeo (accordo interconfederale 9 giugno 2008). D.Lgs.81/2008, artt.28 e 29 D.Lgs. 106/2009 Indicazioni metodologiche GLI OBBLIGHI DI LEGGE PER LA VALUTAZIONE DELLO STRESS (D.Lgs.81/08) Articolo 28 Oggetto della valutazione dei rischi 1. La valutazione di cui all articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell accordo europeo dell 8 ottobre 2004,.., 1-bis. La valutazione dello stress lavoro-correlato di cui al comma 1 è effettuata nel rispetto delle indicazioni di cui all articolo 6, comma 8, lettera m-quater, e il relativo obbligo decorre dalla elaborazione delle predette indicazioni e comunque,, a far data dal 31 dicembre giuseppe.buccheri@procert.it

2 ALTRI DUBBI SULLA VALUTAZIONE DEI RISCHI lo stress lavoro-correlato non è un rischio aggiunto, è un rischio che già doveva essere valutato dal D.Lgs.626/94. Bisogna valutare l affaticamento mentale del videoterminalista : è lo stress lavoro-correlato. L Italia può solo rinviare l entrata in vigore di un metodo di misura, ma non prevedere che un rischio non venga valutato. Importanza dello stress lavoro-correlato in certe attività: i controllori di volo, del traffico ferroviario, ecc.. Lo stress può togliere lucidità e attenzione ed influire sulla sicurezza non solo dei lavoratori ma anche di coloro che vengono coinvolti dalle azioni di chi è stressato nell attività lavorativa. Quello che conta non è la valutazione, sono le misure! CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CRITERI PER LA REDAZIONE DEL DOCUMENTO D.Lgs.81/2008 Articolo 28. La scelta dei criteri di redazione del documento è rimessa al datore di lavoro, che vi provvede con criteri di semplicità, brevità e comprensibilità, in modo da garantirne la completezza e l idoneità quale strumento operativo di pianificazione degli interventi aziendali e di prevenzione. D.Lgs.81/2008 Articolo Il datore di lavoro effettua la valutazione ed elabora il documento di cui all articolo 17, comma 1, lettera a), in collaborazione con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione e il medico competente, nei casi di cui all art Le attività di cui al comma 1 sono realizzate previa consultazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. LA RISPOSTA FISIOLOGICA ALLO STRESS STRESS E BURNOUT : come riconoscere i sintomi e prevenire il rischio Lo stress è la risposta dell organismo a qualsiasi situazione (fisica, biologica o psicosociale) che deve affrontare. Un errore che spesso si commette è quello di utilizzare il termine stress per definire lo stimolo invece della reazione. Lo stress non è il traffico ma la reazione della persona al traffico. 1.Stimolo; 2. Sistema nervoso; 3. Surrene; 4. Catecolamine: adrenalina; noradrenalina; 5. Sangue; 6. Aumento frequenza cardiaca; aumento pressione del sangue; vasocostrizione periferica; mobilizzazione glicogeno epatico Lo stress, in senso fisiologico di adattamento, è quindi ineliminabile e soprattutto vitale. La risposta fisiologica allo stress è stata definita Sindrome Generale di. Le reazioni che si manifestano nella fase iniziale di questa risposta sono dovute ad una attivazione del Sistema Nervoso Simpatico ed a una ipersecrezione di catecolamine dalla midollare del surrene che libera nel sangue adrenalina e/o noradrenalina. Queste determinano delle modificazioni del sistema cardiovascolare che mettono in condizioni l organismo di esercitare immediatamente un attività muscolare

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4 GLI ELEMENTI ESSENZIALI DELL ACCORDO EUROPEO Potenzialmente lo stress può riguardare ogni luogo di lavoro ed ogni lavoratore, indipendentemente dalle dimensioni dell azienda, dal settore di attività o dalla tipologia del rapporto di lavoro. DA CIÒ NE DERIVA CHE: 1.Non tutti i luoghi di lavoro sono necessariamente interessati dallo stress (art.1, c.2) Lo stress è una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro. L individuo è in grado di sostenere una esposizione di breve durata alla tensione, che può essere considerata positiva, ma ha maggiori difficoltà a sostenere una esposizione prolungata ad una pressione intensa. Individui diversi possono reagire differentemente a situazioni simili e lo stesso individuo può reagire diversamente di fronte a situazioni simili in momenti diversi della propria vita. GLI ELEMENTI ESSENZIALI DELL ACCORDO EUROPEO 2.Non tutte le manifestazioni di stress sono necessariamente negative (art.3, c.2) L agente stressante può provocare reazioni positive (eustress) o negative (distress) e solo quest ultima in certe condizioni può sfociare in patologie psicosomatiche. Il soggetto stressato avverte la necessità di impiegare risorse ed energie superiori a quelle che utilizza normalmente. 3. Lo stress non è una malattia (art.3, c.3) Una situazione di prolungata tensione può ridurre l efficienza sul lavoro e può determinare un cattivo stato di salute. Lo stress è dannoso quando: gli stimoli sono troppo intensi e/o prolungati nel tempo tra una reazione da stress e l altra non vi è un periodo di recupero sufficiente vi è una quantità enorme di stimoli di lieve entità che, proprio perché inavvertiti, non vengono gestiti adeguatamente la normale e fisiologica risposta da stress viene impedita da regole sociali Lo stress è dannoso perché: produce alti livelli di colesterolo che si depositano sulle pareti dei vasi sanguigni si verificano effetti negativi sull apparato cardiovascolare si crea insicurezza e nervosismo che stimolano lo stomaco e causano contrazioni spasmodiche dell intestino si verifica una riduzione drastica delle difese immunitarie. GLI ELEMENTI ESSENZIALI DELL ACCORDO EUROPEO 4.Non tutte le manifestazioni di stress sul lavoro possono essere considerate come stress lavoro-correlato (art.3, c.4) Lo stress che ha origine fuori dall ambito di lavoro può condurre a cambiamenti nel comportamento e ad una ridotta efficienza sul lavoro. Lo stress lavoro-correlato può essere causato da fattori diversi come il contenuto del lavoro, l eventuale inadeguatezza nella gestione e nell organizzazione del lavoro e dell ambiente di lavoro, carenze nella comunicazione, etc.

5 GLI ELEMENTI ESSENZIALI DELL ACCORDO EUROPEO 5.L individuazione dello stress può implicare l analisi di fattori oggettivi e soggettivi (art.4, c.2) Fattori di stress soggettivi tensioni emotive e sociali sensazione di non poter far fronte alla situazione percezione di mancanza di attenzione nei propri confronti problemi personali, familiari, relazionali e di salute. GLI ELEMENTI ESSENZIALI DELL ACCORDO EUROPEO 6.Il compito di stabilire le misure per prevenire, eliminare o ridurre lo stress spetta al datore di lavoro e le misure sono adottate con la partecipazione e la collaborazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti (art.4, c.5) I datori di lavoro hanno l obbligo giuridico di tutelare la salute e sicurezza sul lavoro dei lavoratori. I lavoratori hanno un generale dovere di rispettare le misure di protezione determinate dal datore di lavoro. GLI ELEMENTI ESSENZIALI DELL ACCORDO EUROPEO 7. La gestione dei problemi di stress può essere condotta sulla scorta del generale processo di valutazione dei rischi (art.5, c.2) Qualora si individui un problema di stress lavoro-correlato, occorre adottare misure per prevenirlo, eliminarlo o ridurlo. Il compito di stabilire le misure appropriate spetta al datore di lavoro. Queste misure saranno adottate con collaborazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti. 8. La gestione del problema stress può essere altresì condotta attraverso l adozione di una separata politica sullo stress 9. Laddove sul luogo di lavoro non siano presenti professionalità adeguate, possono essere chiamati esperti esterni (art.6, c.2) Finalità La finalità dell accordo è pertanto quella di: accrescere la consapevolezza e la comprensione dello stress lavoro-correlato da parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti, e attirare la loro attenzione sui segnali che potrebbero denotare problemi di stress lavoro-correlato. offrire ai datori di lavoro ed ai lavoratori un quadro di riferimento per individuare e prevenire o gestire problemi di stress lavoro-correlato. Non è invece quello di attribuire la responsabilità dello stress all individuo.

6 MOLESTIE E VIOLENZE SUL POSTO DI LAVORO Le parti sociali europee, riconoscendo che le molestie e la violenza sul posto di lavoro sono potenziali fattori di stress lavoro-correlato, verificheranno nel programma di lavoro del dialogo sociale , la possibilità di negoziare uno specifico accordo su tali temi. Pertanto, il presente accordo non concerne la violenza, le molestie e lo stress post traumatico. In definitiva lo stress non e un fattore che risiede nell individuo o nell ambiente ma e il risultato di un processo che coinvolge l individuo durante la sua interazione con l ambiente, valutando questi contatti e cercando strategie per far fronte ai problemi emersi. (Cooper, Dewe & O Driscol, 2001) Stress : Strumento di Comunicazione del disagio nelle Organizzazioni Lo stress è il messaggio Le organizzazioni e gli individui possono decidere di coglierne il significato Oppure ignorarlo Ma quando non si è ascoltati Si grida più forte Il Burnout l termine inglese burn-out può essere tradotto letteralmente in bruciato, fuso e indica una condizione di esaurimento emotivo derivante dallo stress dovuto alle condizioni di lavoro e a fattori della sfera personale e ambientale. Secondo un approccio specificamente psicologico il burnout è definito come un processo nel quale lo stress si trasforma in un meccanismo di difesa e una strategia di risposta alla tensione, con conseguenti comportamenti di distacco emozionale ed evitamento.

7 BURNOUT IL BURNOUT INSORGE PIÙ FREQUENTEMENTE QUANDO: Il burnout è una risposta estrema ad un ambiente lavorativo molto esigente, soprattutto in termini emotivi, per cui l individuo subisce un esaurimento e sperimenta un incapacità a continuare a lavorare. si lavora in strutture mal gestite sul piano organizzativo, con scarsa retribuzione, sovraccarico di lavoro, scarso sostegno, conflittualità ect. esistono contemporaneamente problemi personali di tipo familiare o relazionale esiste la tendenza a sviluppare stati di ansia il proprio livello di difese psicofisiologiche dagli eventi stressanti è normalmente basso. Il burnout è dannoso perché: I SINTOMI DEL BURN-OUT la qualità della vita e quella del lavoro diventano sempre più scadenti si sviluppano sintomi come la depressione, il senso di colpa e la sfiducia si verificano disturbi fisici come cefalee, disturbi intestinali, affaticamento cronico, insonnia può provocare l abuso di sostanze quali caffeina, nicotina, alcool e droghe disturbi gastrointestinali (gastrite, colite, stitichezza, diarrea) disfunzioni a carico del Sistema Nervoso Centrale (emicrania, cefalea, astenia) disturbi sessuali (frigidità, impotenza, calo del desiderio) malattie della pelle (acne, dermatite, eczema, afte) asma e allergie disturbi del sonno (difficoltà di addormentamento, risvegli frequenti o precoci) e insonnia disturbi dell appetito artrite, cardiopatia, diabete diminuzione delle difese immunitarie.

8 Conseguenze del burnout Deterioramento dell impegno nei confronti del lavoro Deterioramento delle emozioni associate originariamente al lavoro Problema di adattamento tra persona ed lavoro a causa delle eccessive richieste di esso. Cos è il mobbing Forma di molestia o violenza psicologica esercitata quasi sempre con intenzionalità lesiva, ripetuta in modo iterativo, Modalità poliforme e intrapresa per un periodo determinato. Al fine di estromettere l individuo dal lavoro. Direzioni del Mobbing: Dal basso - verticale ascendente dall alto verticale discendente Tra pari Soglia di resistenza alla violenza psicologica Funzione di: Intensità violenza Tempo esposizione Tratti personalità

9 Hardiness: opposto del burnout La valutazione del rischio stress lavoro correlato questioni organizzative La capacità di gestire lo stress senza compromettere la salute Favorita da tre fattori: Impegno Stimolo Controllo VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS o MISURAZIONE DELLO STRESS?

10 Considerazioni sulla misurazione Considerazioni sulla misurazione Prima considerazione: gli strumenti proposti per la misurazione dello stress non sono immediatamente esportabili (risentono della variabile culturale/regionale) Seconda considerazione: nessuno di questi strumenti ha origine italiana (cioè pensato e creato per la realtà italiana) ma in alcuni casi sono stati adattati (traduzione, validazione...) Terza considerazione: sono strumenti di valutazione che lasciano ampio margine alla componente soggettiva Considerazioni sulla misurazione Quarta considerazione: chiunque può fare queste domande in azienda? chi gestisce il dato? Tanti interrogativi E opportuno somministrare questi o simili strumenti in azienda? E opportuno che il medico utilizzi questi o altri strumenti simili per diagnosticare lo stress? Che tipo di informazioni possiamo ottenere? Il dato è utilizzabile per formulare azioni di prevenzione aziendale?

11 Alcune riflessioni L obbligo ex art. 28 relativamente allo stress può apparire alle aziende insensato La misurazione dello stress, per gli strumenti che utilizza, può generare dubbi e paure perché vissuta come una valutazione da parte dei dipendenti Valutare il rischio stress appare più come una missione impossibile, per la complessità del fenomeno e le scarse conoscenze scientifiche sui metodi di valutazione del rischio stress lavoro correlato la ricerca sulla natura e sugli effetti di un pericolo non coincide con la valutazione del rischio associato - Cox (1993) Ma allora perché valutare? La valutazione del rischio se ben condotta ha un utile secondario: consente all organizzazione di prevenire fenomeni prima che si manifestino e di ottenere un maggior risultato in termini di produttività e di sicurezza del lavoro. Nel caso dello stress Il processo di valutazione diventa più importante del risultato (la valutazione del rischio) perché è già implicitamente un attività di miglioramento che non si limita al fenomeno stress ma che riguarda tutte quelle variabili organizzative che possono migliorare i modi di lavorare e di conseguenza la sicurezza lavorativa Un protocollo di valutazione del rischio stress lavoro correlato COSA VALUTARE? Dati oggettivi l ambiente di lavoro e l organizzazione del lavoro contengono caratteristiche che potenzialmente possono produrre danni e cioè possono essere considerati rischiosi? Segnali di cambiamenti comportamentali esistono elementi nel contesto sociale di lavoro che potenzialmente possono produrre danni e cioè possono essere considerati rischiosi? Percezioni soggettive dei singoli qual è la percezione dei singoli dipendenti rispetto all ambiente di lavoro, all organizzazione del lavoro, al contesto sociale di lavoro? Nel caso dello stress Certamente una buona analisi organizzativa sulle dimensioni oggettive che abbiamo individuato come fonti di stress costituisce già di per sé per l azienda un modo per guardarsi allo specchio e valutare quanto l apparato organizzativo è a misura d uomo Il processo di valutazione diventa più importante del risultato (la valutazione del rischio) perché è già implicitamente un attività di miglioramento che non si limita al fenomeno stress ma che riguarda tutte quelle variabili organizzative che possono migliorare i modi di lavorare e di conseguenza la produttività lavorativa LA VALUTAZIONE DEI RISCHI: LO STRESS LAVORO CORRELATO (Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81) SEMINARIO CONFINDUSTRIA - Roma, 11 dicembre 2008 GRUPPO DI RICERCA PSICOLOGIA DEL LAVORO E DELLE ORGANIZZAZIONI GABASSI GARZITTO PERIN UNIVERSITA DI TRIESTE

12 VALUTAZIONE STRESS LC: PASSAGGI ESSENZIALI analisi da parte del datore di lavoro della presenza dei fattori oggettivi e soggettivi di rischio (art. 4, comma 2) dando la priorità ai fattori oggettivi che possono essere i segnali denotativi di problema di stress lavoro-correlato (art. 2, comma 1) e degli indicatori (art. 4, comma 1) da condursi sulla rilevazione diretta di elementi anche numericamente apprezzabili e/o su base documentale secondo le modalità indicate negli articoli 28 e 29 del D.Lgs n. 81/2008 e tenendo conto dei gruppi di lavoratori interessati (previa consultazione del RLS) La valutazione non prende i considerazione i singoli lavoratori, ma gruppi omogenei, (ad es. per mansioni o partizioni organizzative) che risultino esposti a rischi dello stesso tipo. L individuazione è rimessa al datore di lavoro a seconda della propria organizzazione aziendale (es. turnisti, dipendenti di un determinato settore, mansioni, etc.) La valutazione si articola in due fasi: una necessaria (valutazione preliminare) l altra eventuale (valutazione approfondita) da attivare nel caso in cui la valutazione preliminare riveli elementi di rischio da stress lavoro correlato e le misure di correzione adottate a seguito della stessa, dal datore di lavoro, si rivelino inefficaci.

13 Ad esempio La valutazione preliminare consiste nella rilevazione di indicatori oggettivi e verificabili, ove possibile numericamente apprezzabili, appartenenti quanto meno a tre distinte famiglie: Eventi sentinella (indicatori) Fattori di contenuto del lavoro Fattori di contesto del lavoro indici infortunistici assenze per malattia turnover procedimenti e sanzioni segnalazioni del medico competente specifiche e frequenti lamentele formalizzate da parte dei lavoratori. conflitti contestazioni Fattori di stress LC inadeguatezza nella gestione dell organizzazione e dei processi di lavoro (disciplina dell orario di lavoro, grado di autonomia, corrispondenza tra le competenze dei lavoratori ed i requisiti professionali richiesti, carichi di lavoro, etc.), condizioni di lavoro e ambientali (esposizione a comportamenti illeciti, rumore, calore, sostanze pericolose, etc.) comunicazione (incertezza in ordine alle prestazioni richieste, alle prospettive di impiego o ai possibili cambiamenti, etc.) Segnali di presenza fattori di stress LC alto tasso di assenteismo elevata rotazione del personale (turn over) frequenti conflitti interpersonali lamentele da parte dei lavoratori I predetti eventi sono da valutarsi sulla base di parametri omogenei individuati internamente alla azienda (es. andamento nel tempo degli indici infortunistici rilevati in azienda).

14 Ad esempio ambiente di lavoro e attrezzature carichi e ritmi di lavoro orario di lavoro e turni lavoro notturno lavorazioni monotone e ripetitive rapporti con il pubblico cura ed assistenza a persone malate Nuove fonti di stress Gli stressori più critici TECNOSTRESS il disagio causato dall incapacità di affrontare le nuove tecnologie I crash della macchina associati a: Perdita di dati Dimenticare le password Tempi di attesa

15 Ad esempio ruolo nell ambito dell organizzazione autonomia decisionale e controllo conflitti interpersonali al lavoro evoluzione e sviluppo di carriera comunicazione (es. incertezza in ordine alle prestazioni richieste) corrispondenza tra le competenze dei lavoratori e i requisiti professionali richiesti.

16 In questa prima fase possono essere utilizzate liste di controllo applicabili anche dai soggetti aziendali della prevenzione che consentano una valutazione oggettiva, complessiva e, quando possibile, parametrica dei fattori di cui ai punti I, II e III In relazione alla valutazione dei fattori di contesto e di contenuto di cui sopra (punti II e III dell elenco) occorre sentire i lavoratori e/o il RLS/RLST. Nelle aziende di maggiori dimensioni è possibile sentire un campione rappresentativo di lavoratori. La scelta delle modalità tramite cui sentire i lavoratori è rimessa al datore di lavoro, anche in relazione alla metodologia di valutazione adottata. Ove dalla valutazione preliminare non emergano elementi di rischio da stress lavoro-correlato tali da richiedere il ricorso ad azioni correttive, il datore di lavoro sarà unicamente tenuto a darne conto nel Documento di Valutazione del Rischio (DVR) e a prevedere un piano di monitoraggio. VALUTAZIONE: PASSAGGI ESSENZIALI Diversamente, nel caso in cui si rilevino elementi di rischio da stress lavoro-correlato tali da richiedere il ricorso ad azioni correttive, si procede alla pianificazione ed alla adozione degli opportuni interventi correttivi: Organizzativi Tecnici Procedurali Comunicativi Formativi

17 Misure collettive e/o individuali, gestione e comunicazione l informazione e la consultazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti. la formazione dei dirigenti e dei lavoratori per accrescere la loro consapevolezza e conoscenza dello stress, delle sue possibili cause e di come affrontarlo e/o adattarsi al cambiamento; chiarire gli obiettivi aziendali ed il ruolo di ciascun lavoratore, conciliando responsabilità e potere di controllo sul lavoro; migliorare la gestione dell organizzazione e dei processi di lavoro, le condizioni lavorative e l ambiente di lavoro IL MONITORAGGIO SUCCESSIVO A seguito della adozione delle misure, occorre indicare le misure adottate nel documento di valutazione dei rischi e monitorarne l efficacia. In presenza di ulteriori evidenze di stress, si prosegue con la fase di approfondimento. Ove gli interventi correttivi risultino inefficaci, si procede, nei tempi che la stessa impresa definisce nella pianificazione degli interventi, alla fase di valutazione successiva (c.d. valutazione approfondita). La valutazione approfondita prevede la valutazione della percezione soggettiva dei lavoratori, ad esempio attraverso differenti strumenti quali questionari, focus group, interviste semi-strutturate sulle famiglie di fattori/indicatori.

18 Tale fase fa riferimento ovviamente ai gruppi omogenei di lavoratori rispetto ai quali sono state rilevate le problematiche. Nelle aziende di maggiori dimensioni è possibile che tale fase di indagine venga realizzata tramite un campione rappresentativo di lavoratori. Nelle imprese che occupano fino a 5 lavoratori, in luogo dei predetti strumenti di valutazione approfondita, il datore di lavoro può scegliere di utilizzare modalità di valutazione (es. riunioni) che garantiscano il coinvolgimento diretto dei lavoratori nella ricerca delle soluzioni e nella verifica della loro efficacia. La data del 31 dicembre 2010, di decorrenza dell obbligo previsto dall articolo 28, comma 1-bis, del d.lgs. n. 81/2008, deve essere intesa come data di avvio delle attività di valutazione ai sensi delle indicazioni metodologiche. La programmazione temporale delle suddette attività di valutazione e l indicazione del termine finale di espletamento delle stesse devono essere riportate nel documento di valutazione dei rischi. Valutazione preliminare (1 fase) Sono efficaci? NO SI Adozione interventi correttivi SI Emergono elementi di rischio? Indicatori Fattori di contesto e di contenuto NO Annotazione nel DVR e Piano di monitoraggio DOPO LA VALUTAZIONE? La gestione del rischio, sia per i lavoratori sia per l azienda! Valutazione percettiva approfondita (2 fase) Questionari Focus group Interviste semistrutturate Adozione interventi correttivi

19 CONSIGLI PER I LAVORATORI porsi obiettivi realistici ed impegnarsi per raggiungerli; non lasciarsi scoraggiare dagli insuccessi, ma considerarli un momento transitorio; trovare spazio ed energie per accrescere le proprie abilità e la propria professionalità; impegnarsi per risolvere le situazioni lavorative conflittuali senza cadere nell autocommiserazione ma cercando di ascoltare realmente il punto di vista degli altri; affrontare le difficoltà senza lasciarsi schiacciare da esse, ma continuando a cercare soluzioni alternative. Un organizzazione in buona salute Mette a disposizione dei lavoratori: Ambiente di lavoro salubre e confortevole Obiettivi espliciti e chiari Coerenza tra enunciati e prassi operative Valorizzazione competenze Stimola nuove potenzialità Ascolta istanze dipendenti Gestione adeguatamente l organizzazione ed i processi lavorativi Modalità di comunicazione efficace La comunicazione interna strumento di prevenzione Può ridurre notevolmente gli effetti di alcuni fattori di stress organizzativo. Aiuta a ristabilire un sostanziale equilibrio tra le esigenze dell organizzazione e quelle dei lavoratori. Comunicazione efficace OBIETTIVO: benessere organizzativo La capacità di un organizzazione di promuovere e mantenere il più alto grado di benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori in ogni tipo di occupazione Costante controllo coerenza di: contenuti; comportamenti; strumenti; linguaggi; continuità; feedback.

20 Grazie per l attenzione e scusate per lo stress relazione-correlato!

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