GRIGLIA di valutazione della prima prova scritta
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- Gabriela Martini
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1 GRIGLIA di valutazione della prima prova scritta INDICATORI LIVELLI DESCRIZIONE 1 Conoscenza e pertinenza dei contenuti 1-4 Non tiene conto delle richieste della traccia, per cui mancano gli elementi essenziali a svolgere l'argomento Tiene conto solo di alcune richieste della traccia e i contenuti evidenziano una conoscenza parziale Tiene conto delle richieste fondamentali della traccia ed evidenzia conoscenze sufficienti Tiene conto di tutte le richieste della traccia, con completezza delle informazioni
2 Padronanza della lingua Coerenza e coesione testuale Capacità logico critiche 1-4 Al di sotto del livello comunicativo con gravi errori grammaticali e di lessico Livello espressivo trascurato con errori morfosintattici e improprietà lessicali Forma espositiva complessivamente chiara con qualche errore non rilevante Forma fluida e corretta, ricchezza lessicale, proprietà espressiva ed efficacia comunicativa 1-4 Coerenza limitata e fragile il processo argomentativi Sufficiente controllo dei nessi logici e del piano espositivo Coerenza del piano espositivo e uso sicuro dei connettivi Personalizzazione e rigore del piano espositivo nei procedimenti argomentativi 1-3 Capacità elaborative e critiche inadeguate e scarse Qualità accettabile dei contenuti, benché senza personalizzazione critica Ricchezza di contenuti con apprezzabile criticità
3 Ottimo [15] Buono [13-14] Discreto [11-12] Sufficiente [10] Insufficiente [7-9] Gravemente insufficiente [1-6] punti 1 prova / 15 SEZIONE1 : PROBLEMI GRIGLIA VALUTAZIONE 2 PROVA INDICATORI LIVELLI DESCRITTORI PUNTI P1 P2 Comprendere Analizzare la situazione problematica, identificare i dati, interpretarli e formalizzarli in linguaggio matematico L1 L2 L3 Non comprende le richieste e non interpreta correttamente le informazioni. Analizza ed interpreta le richieste in maniera parziale, commettendo qualche errore. Analizza in modo adeguato la situazione problematica. 2-2,5 3-4 Individuare Mettere in campo strategie risolutive attraverso una modellizzazione del problema e individuare la strategia più adatta L4 Analizza ed interpreta in modo completo e pertinente la situazione problematica. 4-5 L1 Non individua strategie di lavoro. L2 L3 L4 Individua strategie di lavoro poco efficaci. Sa individuare delle strategie risolutive anche se con qualche incertezza. Individua strategie adeguate ed efficienti Sviluppare il processo risolutivo Risolvere la situazione problematica in maniera coerente, completa e corretta, L1 L2 Applica in maniera non corretta le strategie scelte. Applica le strategie scelte in maniera parziale
4 applicando le regole ed eseguendo i calcoli necessari L3 L4 Applica le strategie scelte in maniera corretta pur con qualche imprecisione. Applica le strategie scelte in maniera corretta ed esaustiva Argomentare Commentare e giustificare opportunamente la scelta della strategia applicata, i passaggi fondamentali del processo esecutivo e la coerenza dei risultati. L1 L2 L3 L4 Non argomenta la strategia/ procedura risolutiva. Argomenta in maniera frammentaria la strategia/ procedura risolutiva. Argomenta in modo coerente ma incompleto la strategia/ procedura risolutiva. Argomenta in modo coerente, approfondito ed esaustivo la strategia/ procedura risolutiva. 0-0,5 0, ,5 1,5-2 tot SEZIONE2 : QUESITI CRITERI Quesiti pti Q1 Q2 Q3 Q4 Q5 Q6 Q7 Q8 Q9 Q10 COMP RENSI ONE e CONO... SCEN ZA Comprens ione della richiesta. Conoscen za dei contenuti matematic i 4
5 ABILI TA' e RISOL UTIVE E ARGO MENT ATIVE Abilità di analisi. Uso di linguaggio appropriat o. Scelta di strategie risolutive adeguate CORR ETTE ZZA dello SVOL GIME NTO Correttezz a nei calcoli. Correttezz a nell'applic azione di Tecniche e Procedure anche grafiche. Punteggio totale quesiti CALCOLO PUNTEGGIO TOTALE PUNTEGGIO SEZIONE A PUNTEGGIO SEZIONE B (PROBLEMA) (QUESITI) PUNTEGGIO TOTALE (SEZIONE A + SEZIONE B) TABELLA DI CONVERSIONE dal punteggio grezzo al voto in quindicesimi punti voto
6 Voto assegnato.../15 La Commissione Il Presidente GRIGLIA di valutazione della terza prova scritta INDICATORI LIVELLI PUNT ASSE 1.COMPLETEZZA E CHIAREZZA DELL'IMPOSTAZIONE 2. CORRETTEZZA ED EFFICACIA NELL UTILIZZO DEI LINGUAGGI SPECIFICI 3. CONOSCENZA/ CORRETTEZZA DEI CONTENUTI DISCIPLINARI PROPOSTI POVA CORRETTA E COMPLETA PROVA SUFFICIENTE PROVA LACUNOSA CORRETTA ED EFFICACE DISCRETAMENTE CORRETTA ED EFFICACE PRESENZA DI LIEVI ERRORI CHE NON COMPROMETTONO LA SUFFICIENZA GRAVI E NUMEROSE SCORRETTEZZE COMPLETA E APPROFONDITA COMPLETA MA NON PARTICOLARMENTE APPROFONDITA CONOSCENZA SUFFICIENTE CONOSCENZA INCOMPLETA DECISAMENTE LACUNOSA Ottimo [15] Buono [13-14] Discreto [11-12] Sufficiente [10] Insufficiente [7-9] GRAVEMENTE INSUFFICIENTE [7-9] [1-6] PUNTI 3 PROVA./15 6
7 GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COLLOQUIO DEGLI ESAMI DI STATO CANDIDATO DATA cl. sez. I FASE Argomento proposto dal candidato INDICATORI DESCRITTORI Puntegg. in/30 1.Capacità di applicazione Autonoma, consapevole ed efficace 3 delle conoscenze e di Accettabile e sostanzialmente corretta 2 collegamento multidisciplinare Guidata ed in parte approssimativa 1 2.Capacità di argomentazione,di analisi/sintesi,di rielaborazione 3.Capacità espressiva e padronanza della lingua Autonoma e completa Adeguata ed efficace Adeguata e accettabile Approssimativa Corretta ed appropriata Sufficientemente chiara e scorrevole Incerta ed approssimativa Puntegg. assegnato /10 II FASE Argomenti proposti dai commissari 1. Conoscenze disciplinari e capacità di collegamento interdisciplinare 2. Coerenza logico-tematica, capacità di argomentazione,di analisi/sintesi Complete, ampie e approfondite Corrette ed in parte approfondite Essenziali ma sostanzialmente corrette Imprecise e frammentarie Frammentarie e fortemente lacunose Autonoma, completa e articolata Adeguata ed efficace Adeguata e accettabile Parzialmente adeguata e approssimativa Disorganica e superficiale 3. Capacità di rielaborazione Sostanzialmente efficace Adeguata Incerta e approssimativa /17 III FASE Discussione prove scritte 1. Capacità di autovalutazione e autocorrezione I PROVA 1 II PROVA 1 III PROVA 1 / 3 /30 7
8 La Commissione Il Presidente Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca I.I.S. J. TORRIANI ISTITUTO TECNICO - SETTORE TECNOLOGICO LICEO SCIENTIFICO - OPZIONE SCIENZE APPLICATE Via Seminario, n 17/ CREMONA Fax: Durata massima della prova: 6 ore. ANNO SCOLASTICO SIMULAZIONE DELLA PROVA SCRITTA DI ITALIANO Cremona 2 marzo 2015 È consentito soltanto l uso del dizionario italiano Non è consentito lasciare l Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema. Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO CHI SONO? Aldo Palazzeschi (da Poemi, 1909 ) Son forse un poeta? No, certo. Non scrive che una parola, ben strana, la penna dell'anima mia : follia. Son dunque un pittore? Neanche. Non ha che un colore la tavolozza dell'anima mia : melanconia Un musico, allora? Nemmeno. Non c'è che una nota nella tastiera dell'anima mia : nostalgia. Son dunque... che cosa? Io metto una lente davanti al mio cuore per farlo vedere alla gente. Chi sono? Il saltimbanco dell'anima mia. 8
9 Aldo Palazzeschi (Firenze 1885 Roma 1974) rappresenta una delle figure più complesse, e allo stesso tempo affascinanti, della prima metà del '900. Poeta e romanziere, egli ha saputo accogliere e rielaborare nella sua produzione letteraria la lezione dei Crepuscolari, con le ambientazioni provinciali e borghesi dei romanzi, ma anche aprirsi agli spunti irriverenti e avanguardisti dei Futuristi, pur rielaborandoli in una forma tutta particolare. Comprensione complessiva 1.1. Definisci con tue parole il tema centrale della poesia Fai la parafrasi del testo. Analisi 1. Cosa significa che la penna del poeta scrive la parola follia? 2. Quale aspetti della poesia contemporanea sono criticati da questo testo? Cita i versi relativi 3. Nell'ultimo verso il poeta si definisce saltimbanco della sua anima, cosa significa? Contestualizzazione 1. Individua gli aspetti più caratterizzanti il testo, indicando come esso possa considerarsi espressione della poetica di Palazzeschi, sensibile tanto alla influenze del crepuscolarismo quanto alla nuova linea futuristica. 1. In quale contesto storico e letterario nasce questa poesia? Presentalo in un testo di 15 righe al massimo TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN SAGGIO BREVE O DI UN ARTICOLO DI GIORNALE (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti) CONSEGNE Sviluppa l argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell «articolo di giornale», indica il titolo dell articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. 1. AMBITO ARTISTICO LETTERARIO ARGOMENTO: Comunicare è possibile? DOCUMENTI 13 maggio. Mi domandi se devi spedirmi i miei libri. Mio caro, te ne prego in nome di Dio, tienimeli lontani. Non voglio più esser guidato, ravvivato, infiammato; questo cuore arde abbastanza per se stesso; ho bisogno di un canto che mi culli, e questo l'ho trovato, in tutta la sua pienezza, nel vecchio Omero. Quante volte io calmo il mio sangue ardente... perché tu non avrai mai visto nulla di così mutevole come il mio cuore. Amico mio, ho bisogno di dire questo a te che tanto spesso ne hai sopportato il peso e che mi hai visto passare dall'affanno ai più arditi sogni e da una dolce malinconia alla più funesta passione? Di modo che io considero il mio cuore come un bambino ammalato; e gli concedo ogni capriccio. Ma non lo dire a nessuno: ci sarebbero persone che non me lo perdonerebbero. J. W. GOETHE, I dolori del giovane Werther,1774 Io dico che bisogna essere veggente, farsi veggente. Il Poeta si fa attraverso un lungo, immenso e ragionato sregolamento tutti i sensi. Tutte le forme d'amore, di sofferenza, di follia; egli cerca se stesso, esaurisce in sé 9
10 tutti i veleni, per non serbarne che la quintessenza. Ineffabile tortura in cui ha bisogno di tutta la fede, di tutta la forza sovrumana, nella quale diventa fra tutti il grande malato, il grande criminale, il grande maledetto, - e il sommo Sapiente! - Poiché giunge all'ignoto! Avendo coltivato la sua anima, già ricca, più di ogni altro! Egli giunge all'ignoto, e anche se, sconvolto, dovesse finire per perdere l'intelligenza delle sue visioni, le avrebbe pur sempre viste! Crepi pure nel suo balzo attraverso le cose inaudite e innominabili: verranno altri orribili lavoratori; cominceranno dagli orizzonti su cui l'altro si è accasciato! A. RIMBAUD, Lettera del Veggente,1871 Caro papà, recentemente ti è capitato di chiedermi perché affermo che avrei paura di te. Come al solito non ho saputo risponderti, in parte appunto per la paura che mi incuti, in parte perché motivare questa paura richiederebbe troppi particolari, più di quanti riuscirei a riunire in qualche modo in un discorso. Se ora tento di risponderti per lettera, anche questa sarà una risposta molto incompleta, perché anche quando scrivo mi bloccano la paura di te e le sue conseguenze. e perché la vastità del tema oltrepassa di gran lunga la mia memoria e la mia intelligenza. [...] Ero un bambino pauroso; ma ero anche testardo, come lo sono i bambini; certo, la mamma mi viziava, ma non posso credere di essere stato particolarmente indocile, non posso credere che con una parola gentile, uno sguardo affettuoso, prendendomi per mano in silenzio, non si sarebbe ottenuto da me tutto ciò che si voleva. E tu sei, in fondo, una persona bonaria e dolce (quanto sto per dire non è in contraddizione parlo solo dell'impressione che da bambino avevo di te), ma non tutti i bambini hanno la resistenza e il coraggio di cercare a lungo l'affetto sino a trovarlo. F. KAFKA, Lettera al padre, Bisogna distruggere la sintassi disponendo i sostantivi a caso, come nascono. 2. Si deve usare il verbo all'infinito, perché si adatti elasticamente al sostantivo e non lo sottoponga all'io dello scrittore che osserva o immagina. Il verbo all'infinito può, solo, dare il senso della continuità della vita e l'elasticità dell'intuizione che la percepisce. 3. Si deve abolire l'aggettivo, perché il sostantivo nudo conservi il suo colore essenziale. L'aggettivo avendo in sé un carattere di sfumatura, è inconcepibile con la nostra visione dinamica, poiché suppone una sosta, una meditazione. 4. Si deve abolire l'avverbio, vecchia fibbia che tiene unite l'una all'altra le parole. L'avverbio conserva alla frase una fastidiosa unità di tono. 5. Ogni sostantivo deve avere il suo doppio, cioè il sostantivo deve essere seguito, senza congiunzione, dal sostantivo a cui è legato per analogia. Esempio: uomo-torpediniera, donna-golfo, folla-risacca, piazzaimbuto, porta-rubinetto. Siccome la velocità aerea ha moltiplicato la nostra conoscenza dei mondo, la percezione per analogia diventa sempre più naturale per l'uomo. Bisogna dunque sopprimere il come, il quale, il così, il simile a. Meglio ancora, bisogna fondere direttamente l'oggetto coll'immagine che esso evoca, dando l'immagine in iscorcio mediante una sola parola essenziale. 6. Abolire anche la punteggiatura. Essendo soppressi gli aggettivi, gli avverbi e le congiunzioni, la punteggiatura è naturalmente annullata, nella continuità varia di uno stile vivo che si crea da sé, senza le soste assurde delle virgole e dei punti. Per accentuare certi movimenti e indicare le loro direzioni, s'impiegheranno segni della matematica: + - x : = > <, e i segni musicali. F.T. MARINETTI, Manifesto della letteratura futurista,1909 Non chiederci la parola che squadri da ogni lato l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco lo dichiari e risplenda come un croco perduto in mezzo a un polveroso prato. Ah l'uomo che se ne va sicuro, agli altri ed a se stesso amico, 10
11 e l'ombra sua non cura che la canicola stampa sopra uno scalcinato muro! Non domandarci la formula che mondi possa aprirti, sì qualche storta sillaba e secca come un ramo. Codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo. EUGENIO MONTALE, Non chiederci la parola, in Ossi di seppia,1925 Esempio di chat su Whatsapp 20 luglio 2013 Regime 1924 Manifesto di Manifesto pubblicitario Coca Cola anni '50 Scritta su un muro contemporanea Quando i messaggi in Rete divennero di uso comune, noi fanatici della scrittura vivemmo un momento di rivalsa. L oralità trionfante cedeva sorprendentemente il passo a una comunicazione meno spudorata, che avrebbe consentito anche ai timidi e ai riflessivi di fare sentire la propria voce nella piazza dell umanità. Mai previsione è stata più stropicciata dalla realtà. Che si parli della malattia di Emma Bonino o della liberazione delle ragazze rapite in Siria - per limitarsi agli ultimi giorni - sul web si concentra un tasso insostenibile di volgarità e di grettezza. Una grettezza cupa, oltretutto, raramente attraversata da un refolo di ironia. Non mi riferisco al merito dei commenti. Nell Occidente di Charlie ciascuno è libero di esprimere le opinioni più urticanti, purché rispettose della legge. No, è la forma dei messaggi che corrompe qualsiasi contenuto. Una radiografia di budella, una macedonia di miasmi, una collezione di frasi impronunciabili persino con se stessi. Nessuna di queste oscenità pigiate sui tasti troverebbe la strada per le corde vocali. Nessuno di quelli che per iscritto augurano dolori atroci alla Bonino e rimpiangono il mancato stupro delle cooperanti liberate avrebbe la forza di ripetere le sue bestialità davanti a un microfono o anche solo a uno specchio. La solitudine anonima della tastiera produce il microclima ideale per estrarre dalle viscere un orrore che forse neppure esiste. Non in una dimensione così allucinata, almeno. Per noi innamorati della parola scritta è una sconfitta sanguinosa che mette in crisi antiche certezze. Per la prima volta guardo il tasto «invio» del mio computer come un nemico. 11
12 MASSIMO GRAMELLINI, La parola vigliacca (La Stampa, 17/01/2015)... chissà se lo sai? chissà se lo sai? forse tu non lo sai no, tu non lo sai. così parliamo delle distanze, del cielo, e di dove va a dormire la luna quando esce il sole chissà come era la terra prima che ci fosse l'amore e sotto quale stella, tra mille anni, se ci sarà una stella ci si potrà abbracciare? e poi la notte col suo silenzio regolare quel silenzio che a volte sembra la morte mi da il coraggio di parlare e di dirti tranquillamente, di dirtelo finalmente che ti amo di dirtelo finalmente che ti amo e che di amarti non smetterò mai. così adesso lo sai, così adesso lo sai. 1. AMBITO SOCIO ECONOMICO ARGOMENTO: La sostenibilità alimentare DOCUMENTI Il concetto di sostenibilita puo essere definito come la proprieta di essere ecologicamente compatibile, economicamente efficiente, socialmente equo e culturalmente accettabile. E legato all idea di tempo e durata. Quanto tempo puo durare un azione, una produzione o un sistema che dipende da determinate risorse (umane, economiche o naturali)? Durera il periodo per il quale e stato progettato e finche sara in grado di rigenerare le risorse che utilizza. L idea classica di produzione industriale si fonda su due soli pilastri (capitale e lavoro) e tiene conto esclusivamente della sostenibilita economica, in una visione rigida e riduzionista. Le considerazioni di natura ambientale e sociale sembrano essere sconosciute o di nessun interesse. L idea di sostenibilita, al contrario, e complessa e si poggia su diversi pilastri. Basta ignorarne uno solo (ambientale, sociale o economico) perche la sostenibilita diventi irraggiungibile. E giunto il momento per tutti, produttori, commercianti, istituzioni, associazioni e cittadini, di chiedersi se il modo in cui viviamo e sostenibile e attuare le misure necessarie per rendere misurabile la sostenibilita. SLOW FOOD, Contributo al dibattito sulla sostenibilità ambientale, novembre 2013 Entro il 2050 la popolazione mondiale avrà toccato i 9 miliardi, richiedendo un aumento della produzione del cibo del 50%. Come garantire cibo sicuro e sostenibile, sotto tutti i suoi aspetti e per tutti? Se lo è chiesto anche il Parlamento Europeo, che nel 2012 ha approvato una risoluzione sulle strategie per migliorare l efficienza della catena alimentare nell Unione Europea e prevenire lo spreco di cibo. Lo spreco alimentare è solo l ultimo campanello d allarme sull insostenibilità degli odierni sistemi produttivi e stili di vita. Nella sola UE, infatti, si stima che circa il 50% del cibo prodotto non venga consumato e finisca direttamente tra i rifiuti con un enorme impatto ambientale, economico e sociale. Eppure le indicazioni contenute nella risoluzione, a distanza di due anni, sono rimaste attuali quanto inascoltate. S.BOTTIN, Sostenibiltà alimentare : strategie dell UE in Ottica EXPO 2015, 5 maggio
13 Ogni volta che addentiamo un hamburger si perdono venti o trenta specie vegetali, una dozzina di specie di uccelli, mammiferi e rettili. Dal 1960 a oggi, oltre un quarto delle foreste del Centro-America è stato abbattuto per far posto a pascoli; in Costa Rica i latifondisti hanno abbattuto l'80% della foresta tropicale [ ] In Amazzonia la foresta pluviale è stata fagocitata da 15 milioni di ettari di pascolo. Eppure è in questo habitat che dimora il 50% di specie viventi e da qui deriva un quarto di tutti i farmaci che usiamo. Dove prima c'erano migliaia di varietà viventi ora ci sono solo mandrie. "Vacche ovunque", scrive Jeremy Rifkin nel suo Ecocidio, Ascesa e caduta della cultura della carne (Mondadori): "più di un miliardo di vacche che pascolano nei cinque continenti". E deforestazione per creare pascoli significa desertificazione. Dopo tre, al massimo cinque anni, il suolo calpestato e divorato da milioni di bovini (ogni capo libero ingurgita 400 chili di vegetazione al mese!) ed esposto a sole, piogge e vento, diventa sterile e i ruminanti si devono spostare dissacrando altri ettari di foresta. Ci vorranno da 200 a mille anni perché quel terreno ritorni fertile. [ ] un quarto delle terre emerse vengono usate per nutrire il bestiame. Quasi la metà dell'acqua dolce consumata negli States è destinata alle coltivazioni di alimenti per il bestiame. È stato calcolato che un chilo di manzo 'beve' litri d'acqua. Il risultato è che le falde acquifere del Mid-West e delle Grandi Pianure statunitensi si stanno esaurendo. D. CONDORELLI, Carne amara, D Repubblica, 28/5/2002 Pensare e vivere il cibo come alimento condiviso significa comprendere in profondità che ciò che ci fa vivere è il rapporto con l altro, il dare e il ricevere il cibo, non il semplice appropriarsene e consumarlo. Oggi più che mai abbiamo consapevolezza della dimensione globale legata alla condivisione o all accaparramento degli alimenti: ne conseguono istanze di giustizia e di solidarietà, a cominciare dall indispensabile rispetto per tutti gli uomini e le donne che lavorano nella filiera alimentare primaria e per i loro diritti inalienabili. Quanti coltivano, raccolgono, trasformano e cucinano gli alimenti che ogni giorno arrivano sulla nostra tavola non sono e non devono essere estranei: sono infatti il prossimo che rende il cibo vicino a noi, alla nostra portata. Per questo il momento dell assunzione del cibo dovrebbe sempre rivestire un carattere culturale, essere accompagnato da un ringraziamento per quanto ricevuto e da una concreta condivisione della gioia del pasto. Non è vero nutrimento ciò che viene ingurgitato come semplice carburante, senza consapevolezza, in una frettolosa solitudine, senza parole, gesti, silenzi ricchi di senso. [ ] Le testimonianze di quanti hanno vissuto nei campi di concentramento o di prigionia ci ricordano come in tempi di dura carestia, lo scarsissimo cibo mangiato dall uno era un sottrarre all altro anche senza furto il minimo vitale e condannarlo a morte. Oggi, nei nostri paesi dell abbondanza viviamo un paradossale capovolgimento: noi sottraiamo a quanti patiscono la fame vicini o lontani da noi non il cibo che mangiamo, bensì quello che sprechiamo. Li condanniamo a morte non perché, attanagliati dall istinto di sopravvivenza, mangiamo noi soli il cibo destinato anche a loro, ma perché buttiamo via quanto ci è superfluo e potrebbe sfamarli. E. BIANCHI, Pane e giustizia, la Repubblica, 29/12/2014 Nessuno mette in dubbio che ci sia un diritto all alimentazione, però noi conviviamo con la piaga dei morti per fame. Sono lì, che ci interpellano. La FAO ci dice che basterebbero 34 miliardi di dollari l anno per risolvere il problema. ciò significherebbe l acquisto di alcuni cacciabombardieri in meno.una stupidaggine per i governi del mondo! Invece queste persone continuano a morire, nell ignavia generale. L. SEPULVEDA- C.PETRINI, Un idea di felicità, Guanda, 2014 La terra vi concede generosamente i suoi frutti e non saranno scarsi se solo saprete riempirvi le mani. E scambiandovi i doni della terra scoprirete l abbondanza e sarete saziati. Ma se lo scambio non avverrà in amore e in generosa giustizia, renderà gli uni avidi e gli altri affamati. [ ] E prima di lasciare la piazza del mercato, badate che nessuno vada via a mani vuote. poiché lo spirito supremo della terra non dormirà in pace nel vento sino a quando il bisogno dell ultimo di voi non sarà appagato. 13 K.GIBRAN, Il Profeta- il giardino del profeta-(1923 ), Mondadori, 1993
14 2. AMBITO STORICO POLITICO ARGOMENTO: Il fascismo e gli italiani: come si crea un regime DOCUMENTI Tutti gli organi statuali la Corona, il Parlamento, la Magistratura- che nella teoria tradizionale incarnano i tre poteri e la forza armata che ne attua la volontà, diventano strumento di un solo partito che si fa interprete dell'unanime volere, del totalitarismo indistinto ( ) I tratti distintivi di questa visione della politica sono la soppressione di ogni contrasto per il bene superiore della Nazione identificata con lo Stato, il quale si identifica a sua volta con gli uomini che detengono il potere ( ) Questo Stato è il Verbo e il suo Capo è l'uomo mandato da Dio per salvare l'italia; esso rappresenta l'assoluto, l'infallibile. L. BASSO, La Rivoluzione liberale, 2 Gennaio 1925 Lo squadrismo agrario (1921) è stato un fenomeno prodotto dalla violenta reazione dei ceti rurali danneggiati dalle conquiste salariali e normative compiute nel dalle organizzazioni sindacali di classe, e/o irritati e allarmati dagli eccessi da esse commessi e dalla propaganda collettivistica fatta da un po' tutte le correnti politiche e sindacali del socialismo italiano. Poichè furono i fascisti a incaricarsi di quella reazione, lo squadrismo agrario ha rappresentato un momento decisivo della stria del fascismo e della carriera politica di Mussolini, entrambe caratterizzate nel 1920 da debilitanti contraddizioni e gravi rischi di fallimento. Fu in codesta atmosfera di collusione con il governo, al di là delle circolari invocanti repressione, che poté sorgere e dispiegare le sue violenze tollerate lo squadrismo agrario. Questo, ammantato di patriottismo ( ) beneficiò inoltre, località per località, delle simpatie, delle condiscendenze e delle complicità delle autorità militari e civili dello Stato, borghesi e piccolo borghesi che dei fascisti avevano condiviso l'interventismo ed ora ne condividevano il vantato patriottismo, mentre nei confronti dei socialisti e dei comunisti ritenevano doveroso un comportamento discriminatorio e vessatorio. Se non si tiene conto di tutto questo, riesce difficile capire come e perché abbia acquistato tanta forza lo squadrismo agrario. A. ROVERI, in Il Parlamento italiano. Storia parlamentare e politica dell'italia , Vol. 10, Milano 1988 I movimenti totalitari trovano un terreno fertile per il loro sviluppo dovunque ci sono delle masse che per una ragione o per l'altra si sentono spinte all'organizzazione politica, pur non essendo tenute unite da un interesse comune e mancando di una specifica coscienza classista, incline a proporsi obiettivi ben definiti, limitati e conseguibili ( ) I movimenti totalitari europei, quelli fascisti come quelli comunisti dopo il 1930, reclutarono i loro membri da questa massa di gente manifestamente indifferente, che tutti gli altri partiti avevano lasciato da parte perché troppo apatica o troppo stupida. ( ) Ciò consentì l'introduzione di metodi interamente nuovi nella propaganda e un atteggiamento d'indifferenza per gli argomenti degli avversari; oltre a porsi al di fuori e contro il sistema dei partiti nel suo insieme, tali movimenti trovarono un seguito in settori che non erano mai stati raggiunti, o guastati,da quel sistema. Quindi non ebbero bisogno di confutare le opinioni contrarie preferendo metodi di terrore e guerra civile alla persuasione. H. ARENDT, Le origini del totalitarismo, Milano 1967 Nell'introduzione alla voce Fascismo dell'enciclopedia italiana, dove sono tracciate le linee fondamentali della dottrina, ci si imbatte con una sorprendente regolarità in tutti i temi dell' antidemocratismo conservatore e quindi della versione statalista del fascismo ( ) contro la democrazia che ragguaglia il popolo al maggior numero abbassandolo al livello dei più in favore della schietta democrazia dove il popolo è concepito non quantitativamente ma qualitativamente, quale idea che si incarnava nella volontà di pochi, anzi di Uno. Ma soprattutto lo Stato superiore all'individuo, lo Stato che è esso solo etico contro l'individuo che al di fuori dello Stato è nulla. Contro la libertà dell'individuo l'unica libertà che è cosa seria è la libertà dello Stato e dell'individuo nello Stato N. BOBBIO, L'ideologia del fascismo, in Il fascismo, a cura di C. Casucci, Bologna 1982 Tutto nello Stato, niente fuori dello Stato, nulla contro lo Stato B. MUSSOLINI, Discorso celebrativo del terzo anniversario della Marcia su Roma, 28 Ottobre
15 Il problema è questo: al cittadino fa paura la sua libertà, la varietà di possibilità e di tentazioni che gli si offrono, gli errori che può fare e le bestialità che può arrivare a commettere..se lo vuole. Si trova a galleggiare nel consueto mare di dubbi, senza punti di riferimento, dovendo scegliere personalmente i propri valori, sforzandosi di valutare da solo che cosa deve fare, senza che la tradizione, gli dei o la saggezza dei capi possano alleggerirgli il compito. Ma soprattutto il cittadino ha paura della libertà degli altri. Il sistema che si basa sulle libertà è contrassegnato dal fatto che non posso mai sapere quello che accadrà. Dunque avverto la libertà come una minaccia, perché mi piacerebbe che gli altri fossero perfettamente prevedibili, che assomigliassero a me e non potessero mai andare contro i miei interessi. F. SAVATER, Politica per un figlio, Bari AMBITO TECNICO- SCIENTIFICO ARGOMENTO: Il consumo di suolo in Italia DOCUMENTI Napoli 17 marzo1787 Se mi propongo di scrivere parole, sono sempre immagini quelle che sorgono ai miei occhi della terra feconda, del mare immenso, delle isole vaporose, del vulcano fumante; e per rappresentare tutto ciò mi mancano gli strumenti adatti. In questi paesi si capisce come mai sia venuta all'uomo l'idea di lavorare la terra: qui dove il solco produce di tutto, dove si può sperar di fare da tre a cinque raccolti ogni anno. Dicono che nelle annate migliori han seminato tre volte il granturco nel medesimo campo. Molto ho veduto, ma ancor più ho riflettuto: il mondo si svela sempre più, e anche quello che sapevo da tempo, soltanto adesso diviene realmente mio. Quale creatura è l'uomo! Impara presto a sapere, ma tardi a mettere in pratica. J. W. GOETHE, Viaggio in Italia, Nel già disastroso scenario della Lombardia, è l'ultimo attacco ai campi. Il più massiccio, il più devastante. Le nuove autostrade lombarde (Brebemi, Tem, Pedemontana) rubano alla regione, che è già la prima in Italia quanto a consumo di suolo da urbanizzazione, ettari di terreno, una superficie pari a 15 volte l'area destinata a EXPO 2015 o a campi di calcio. E' quanto emerge dallo studio compiuto da Sivia Ronchi e Stefano Salata per il Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo (CSCS) ( ) A pagare il conto più salato di questa colata di asfalto sarà il Parco agricolo Sud di Milano con i ettari sottratti vedrà diminuire la sua potenzialità produttiva per una cifra che lo studio calcola in tonnellate di frumento l'anno, ovvero un numero di calorie che potrebbe nutrire abitanti. Cifre che stonano un po' con quel nutrire il pianeta che sarà il tema dell'expo. ( ) Non saranno comunque solo terreni agricoli a essere perduti. Le nuove autostrade richiederanno anche il sacrificio di 210 ettari di foreste, e alcune, come quella di Moronera (Como), già sventrata dai cantieri di Lomazzo e Turate, sparirà per sempre. ( ) L. CORVI, Il record delle nuove autostrade, in Corriere della sera 5 dicembre
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