M&A VALUE P/E. R/i LBO PERFORMANCE OTATE IN BORSA LE LOCAL UTILITIES ITALIANE QU ANALISI DEI RISULTATI % 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0%

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "M&A VALUE P/E. R/i LBO PERFORMANCE OTATE IN BORSA LE LOCAL UTILITIES ITALIANE QU ANALISI DEI RISULTATI 2003 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0%"

Transcript

1 COLLANA STUDI DI SETTORE M&A VALUE LE LOCAL UTILITIES ITALIANE QU 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% OTATE IN BORSA P/E ANALISI DEI RISULTATI 2003 R/i LBO PERFORMANCE

2 COLLANA STUDI DI SETTORE L editoria libraria nel processo di globalizzazione dei media, 1999 Il settore immobiliare quotato alla Borsa Italiana, 2000 Le alleanze nelle Utilities: tipologie e problematiche attuative, Rapporto annuale, 2001 Le alleanze nelle utilities: strategie di integrazione e player emergenti, Rapporto annuale, 2002 Strategie e gestione delle imprese di igiene urbana, 2002 Le alleanze nelle utilities: strategie di integrazione e player emergenti, Rapporto annuale, 2003 Il settore idrico internazionale, 2003 Alleanze e strategie delle utilities; dalla dimensione locale a quella europea, Rapporto annuale, 2004 Le local utilities italiane quotate in Borsa, 2004 AGICI FINANZA D IMPRESA AGICI Finanza d Impresa è una società professionale indipendente specializzata nella consulenza strategica e finanziaria. La società è attiva nelle aree della finanza straordinaria e dell analisi e pianificazione strategica, assistendo le imprese, anche di piccole e medie dimensioni, in operazioni di acquisizione, fusione, cessione, quotazione in Borsa e joint-venture. AGICI Finanza d Impresa si avvale di un team di professionisti specializzati nelle diverse aree di intervento, coordinato e diretto da: Andrea Gilardoni - Presidente - andrea.gilardoni@agici.it Alessandro Marangoni - Consigliere Delegato - alessandro.marangoni@agici.it

3 INDICE 1. Sintesi dei risultati 2. Le utilities italiane quotate in Borsa 3. I risultati economico-finanziari 4. Le tendenze strategiche in atto 5. Scenari ed opportunità future TEAM DEL PROGETTO Responsabile scientifico Andrea Gilardoni Direttore del progetto Alessandro Marangoni Analisti Alfonso Ardolino Christian Brambilla 3

4 SINTESI DEI RISULTATI Obiettivo dello studio è delineare in breve le dinamiche industriali delle local utilities italiane quotate in Borsa alla luce dei dati economico-finanziari dell esercizio 2003, individuando le tendenze strategiche in atto e le opportunità di crescita future. Pur considerando del fatto che la situazione delle nove aziende possa variare in modo significativo, emergono alcune indicazioni di carattere generale, in sintesi: l elevato, e crescente, peso delle imprese quotate rispetto all intero settore dei servizi pubblici locali, non solo per dimensione ma anche per efficienza e redditività; il deciso miglioramento in termini di redditività, efficienza e liquidità, cui consegue un certo ottimismo nella realizzazione dei futuri piani di sviluppo, anche ricorrendo a politiche di leva finanziaria finora molto contenuta; il rilancio dei core-business, attuato sia mediante crescita interna (riorganizzazione aziendale, investimenti tecnologici, miglioramenti nei margini e nella produttività), che attraverso linee esterne (accordi, joint-venture e consorzi, così come acquisizioni di piccoli e medi gestori locali e di reti distributive); il rafforzamento in ciascuno dei comparti analizzati, con una logica mirata per la singola impresa e con il progressivo emergere di leader di settore oltre che territoriali. Si confermano, comunque, preponderanti i comparti energetici, ove paiono emergere alcune energy company leader; la precisa volontà di presidiare le fasi a monte e a valle nella filiera del gas e dell elettricità in vista di una liberalizzazione più spinta, migliorando condizioni di approvvigionamento e conquistando ulteriori anelli nella catena del valore. Dopo gli anni della diversificazione e della multiutility, le local utilities quotate appaiono, quindi, decise nel ritenere che la vera fonte del valore stia nei business storici. Come emerge dai risultati di seguito illustrati, non solo vi sono evidenti opportunità di crescita, ma queste appaiono sostenibili alla luce dei più recenti risultati operativi, della solidità patrimoniale e dalla capacità di generare cassa. Tutto ciò nonostante la storia delle local utilities a Piazza Affari sia relativamente re- 4

5 cente. Il primo ingresso risale infatti all ottobre del 1996 con Amga Genova. Da allora altre otto società si sono aperte al mercato e tale processo è stato chiaramente spinto dalla liberalizzazione dei settori di attività, primo fra tutti quello energetico. E stato, dunque positivo tale processo? Quali effetti ha avuto sul percorso di modernizzazione dell intero sistema? Il modello della proprietà condivisa tra Ente Locale e investitori rappresenta una soluzione interessante nella gestione di servizi essenziali per l economia e il territorio locale. Esso mira ad un equilibrio virtuoso tra soggetti portatori di interessi differenti: crescita economica, spinta all efficienza dal mercato (visione di breve periodo); attenzione ad aspetti socio-ambientali dal lato pubblico (visione di lungo periodo). In questo modo si evitano gestioni dalle caratteristiche distorsive, quali il controllo a fini politico-partitici o la profittabilità di breve periodo senza un preciso disegno strategico di fondo. In tale direzione si inseriscono le solide performance economiche e finanziarie di queste società, in particolare quelle dell ultimo anno, realizzate grazie ad un equilibrio, per definizione difficile ed instabile, tra gli obiettivi economico-finanziari imposti dal mercato, e le esigenze di interesse collettivo proprie dei servizi di pubblica utilità. Milano, 23 aprile

6 LE UTILITIES ITALIANE QUOTATE IN BORSA Al 31 dicembre 2003, con una capitalizzazione totale di mercato di 7,7 Md di euro, le nove local utilities quotate rappresentano l 1,6% della capitalizzazione totale di Borsa italiana. Rispetto al valore di Borsa delle nove società, la sola Aem Milano pesa il 34,4%, seguita da Asm Brescia, Acea, Hera e Aem Torino, che vanno dal 16,7% al 10,6%. Le ultime quattro si posizionano intorno al 3,5%, ad eccezione di Acsm che ha poco meno dell 1%. Grazie alla quotazione, sono stati collocati titoli per 3,275 Md di euro, di cui 665 Ml sono confluiti nelle casse dei società per sostenere programmi di sviluppo mentre il restante è stato incassato dai Comuni (1). Il livello del flottante si attesta, però, al 35,5% del capitale contro una media europea del 47% circa. Fig. 1 Contributo alla capitalizzazione totale delle Local Utilities Asm 16,7% Hera 12,8% Meta 3,6% Acea 14,2% Acegas-Aps 3,7% Acsm 0,8% Amga 3,2% Aem To 10,6% Fonte: Borsa Italiana S.p.A Aem Mi 34,4% Riguardo al mercato azionario di riferimento, quattro aziende si inseriscono nel segmento Blue Chips (capitalizzazione superiore a 800 Ml di euro), altre quattro nel segmento Ordinario ed una, Amga Genova, nel segmento Star. Delle nove società attualmente quotate, due di queste hanno fatto il loro ingresso durante il 2003, ovvero Meta Modena (28 marzo) ed Hera Bologna (26 giugno). Le motivazioni principali alla base della scelta di quotarsi sono riassumibili nei seguenti punti: mantenimento della proprietà delle reti di distribuzione, secondo quanto previsto (1) Il dato comprende anche l aumento di capitale di Aem Torino (luglio 2003). 6

7 dall art. 35 della Legge Finanziaria 2002; nuove risorse e maggior flessibilità nel finanziare progetti di sviluppo, in presenza di vincoli di finanza locale e di esigenze degli enti proprietari di fare cassa; conferire liquidabilità all investimento di operatori finanziari e istituzionali; apportare maggior managerialità alla gestione aziendale, incentivando i manager e attraendo le migliori professionalità sul mercato attraverso più chiara visibilità, anche internazionale; consentire l ingresso nell azionariato a dipendenti, cittadini ed operatori economici locali interessati a contribuire con le proprie competenze alla crescita aziendale. Un primo, evidente, elemento caratterizzante le local utilities quotate, è il significativo peso che ricoprono all interno del sistema dei servizi pubblici locali italiano. Fig. 2 Il peso delle local utilities quotate sul settore SPL (Confservizi anno 2002) (1) 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 60% Ml di 48% 596 Ml di 75% 40% 52% Ml di 643 Ml di 25% Fatturato Reddito operativo Addetti Local Utilities quotate" Altre local utilities (1) dai dati sono stati esclusi i TPL, le Farmacie e Casa Fonte: elaborazione Agici su dati Confservizi Dal confronto tra i dati generali delle società in esame e quelli delle aziende appartenenti a Confservizi -9 su più di 450 società di capitali- (Figura 2), nel 2002, risulta che, a fronte di un fatturato complessivo di Ml di euro, il volume d affari delle aziende quotate si è attestato a Ml di euro, che in termini percentuali significa il 40%. I valori riferiti al reddito operativo (52%) e agli addetti (25%) sono ancor più e- 7

8 spressivi perché non solo mostrano il forte peso relativo, ma sono altresì sinonimo di maggior efficienza e redditività delle società di Piazza Affari. E probabile che nel corso del 2003 tale incidenza, già rilevante nel 2002, si sia ulteriormente incrementata (2). All interno del gruppo delle aziende quotate esistono, poi, numerose differenze. Prendendo come riferimento il volume d affari e il capitale investito netto si ottengono tre raggruppamenti (Figura 3): le Grandi imprese, Acea Roma, Aem Milano e Hera Bologna (le prime tre local utilities italiane); il Gruppo delle Medie, Asm Brescia e Aem Torino; il Gruppo Piccole, Acegas-Aps, Amga Genova, Meta Modena e Acsm Como. Fig. 3 Raggruppamenti Local Utilities quotate - volume di attività (anno 2003) Aem Mi Acea Aem To Asm Hera Amga 500 Acsm Meta Acegas-Aps 0 Capitale investito netto Volume d'affari Fonte: elaborazione Agici su bilanci societari, dati in Ml di euro Se l origine di questa differenza era da imputare alle dimensioni delle città di riferimento, oggi sempre più il dato dipende da altri fattori, ossia: la crescita dei processi aggregativi (ad esempio, la costrizione del gruppo Hera e la recente fusione di Acegas-Aps); l acquisizione di nuovi ambiti competitivi (ad esempio, gestioni idriche tirreniche di Acea Roma); i forti investimenti industriali nei core business (ad esempio, acquisizione delle reti Enel, delle Gen.Co., ripotenziamento di termovalorizzatori e centrali a turbogas). (2) Il confronto per il 2003 non è possibile poiché non sono ancora disponibili i dati aggregati del 2003 di Conservizi. 8

9 L andamento in Borsa (anno 2003) Il mercato azionario italiano a fine 2003 chiude con una performance positiva, con l indice Mibtel posizionato a quota , con un +13,9% dall inizio dell anno. Un risultato migliore rispetto a quello del 2002 (-23,5%) specialmente se si considera che l anno appena concluso è stato caratterizzato da avvenimenti quali la guerra in Iraq, i timori legati al terrorismo e la crisi di alcuni gruppi industriali italiani. Fig. 4 Andamento in Borsa Local Utilities (anno 2003) 35% 32,4% 30% 27,8% 29,0% 25% 20% 19,7% 22,2% 15% 13,0% 13,9% 13,7% 13,3% 10% 5% 0% -5% -0,3% Ipu Mibtel Acea Acegas Acsm Aem Mi Aem to Amga Asm Hera Meta -4,1% -10% Fonte: Borsa Italiana S.p.A. Anche le utilities locali hanno risentito di tale situazione, evidenziando forti cali nei primi tre mesi del 2003 (ad esempio, Acea -23,7% e Acegas -13,7%). Dopo questo periodo negativo, gli indici di sei delle nove aziende quotate hanno decisamente invertito il trend, chiudendo con un risultato medio sostanzialmente superiore sia all'indice Mibtel (+13,9%) che allo specifico indice di comparto Ipu, l Italian Public Utilities Index (+13,0%). Fanno eccezione Asm, Hera e Meta. Un risultato complessivo che permette di recuperare le forti perdite del 2002, sebbene per alcune aziende i prezzi siano ancora 9

10 lontani da quelli di collocamento (Acsm 1,63 contro 1,94 Ipo e Acegas-Aps 5,14 contro i 10,5 Ipo). Come si può vedere dalla Figura 4, solo le matricole Hera e Meta hanno segnato performance negative, comunque di entità contenute (-0,3% e 4,1%). Il titolo di Hera ha scontato più di altri lo scarso interesse per i titoli utilities mostrato dalla comunità finanziaria nella seconda parte dell esercizio 2003, mentre quello dell azienda emiliana ha subito i limiti di un flottante contenuto e di una ridotta copertura del titolo da parte degli analisti. La modeste performance di Asm risentono, invece, del calo delle quotazioni del periodo estivo (Luglio-Agosto) oltre che di un limitato flottante. Come si vedrà di seguito, il buon risultato delle altre sei aziende è invece collegabile ai risultati economico-finanziari ampiamente positivi, comunicati nel corso delle seconde e terze trimestrali, ed ai processi di crescita industriale (esterna ed interna) nei tradizionali business societari. 10

11 I RISULTATI ECONOMICO-FINANZIARI L apertura del mercato alla concorrenza ha generato, negli ultimi anni, una serie di minacce ed opportunità per gli operatori del settore. Le ex-municipalizzate hanno così dovuto avviare un processo di radicale cambiamento, pena l esclusione dal mercato. Focalizzando l attenzione sulle local utilities quotate in Borsa, le più attive in questa fase di discontinuità, si può osservare una generale validità delle scelte strategiche poste in essere negli ultimi anni. La più precisa definizione delle competenze e delle responsabilità della aziende pubbliche locali e la loro separazione da quelle degli enti locali ha consentito, infatti, lo sviluppo di un management più attento ai risultati operativi ed economici e meno soggetto ad interferenze in campo gestionale. Questo processo di cambiamento si è tradotto in un significativo miglioramento dei risultati economico-finanziari dell intero settore, e in particolare di quelle imprese che hanno saputo affrontare in modo più dinamico il mutato contesto ambientale, giungendo anche alla quotazione in Borsa. Questa tendenza è ancora più evidente se si fa riferimento ai dati dell ultimo biennio, dove i recenti processi di riorganizzazione aziendale e rifocalizzazione sul corebusiness hanno cominciato a mostrare tutta la propria validità industriale e reddituale. Tab. 1 I risultati economici aggregati delle local utilities quotate ( ) VOCI 2003 % 2002 % Variaz. VALORE DELLA PRODUZIONE 7.148,9 100% 5.768,8 100% 23,9% VALORE AGGIUNTO 2.522,4 35% 2.125,2 37% 18,7% MOL 1.629,1 23% 1.295,7 22% 25,7% RISULTATO OPERATIVO 834,4 12% 643,1 11% 29,7% UTILE ANTE IMPOSTE 939,9 13% 291,4 5% 222,5% UTILE NETTO 609,6 9% 172,1 3% 254,2% Fonte: elaborazione Agici su bilanci societari, dati in Ml di euro Dai dati del biennio si nota un generale miglioramento dei conti economici ai diversi livelli. Le scelte strategiche poste in essere fanno ipotizzare che il livello raggiunto dal MOL possa essere sostenuto anche nei prossimi anni. Considerazioni parti- 11

12 colari richiedono, invece, le voci dal Risultato Operativo in giù, in quanto condizionate da eventi difficilmente ripetibili. Si nota, innanzitutto, un considerevole aumento del Valore della Produzione nel biennio (+23,9%); di questo incremento il 4% circa è dovuto all operazione di incorporazione di Aps in Acegas. Fig. 5 Valore della Produzione ,9% 7.148, , Fonte: eleborazione Agici su bilanci societari, dati in Ml di euro L incremento del Valore della Produzione è dovuto, in particolare, ad: 1. un aumento delle quantità vendute nei settori energetici, grazie a nuovi clienti idonei (ad esempio, Aem To è passata dai 784 GWh del 2002 ai GWh del 2003 nel mercato libero) ed alla crescita delle attività di trading ed in quello idrico, conseguente alla piena operatività di alcuni ambiti territoriali (ad esempio, Ato 2 Acea); 2. l acquisto, da parte di alcune società, dei rami d azienda di Enel relativi alla distribuzione locale di energia elettrica (Aem Milano, Asm Brescia, Acegas-Aps); 3. alcune acquisizioni, per esempio, nella distribuzione e nella vendita di gas, di importanti gestori locali (ad esempio, Asm clienti e Km di rete gas ). 4. un incremento dei prezzi imputabile al passaggio da tassa a tariffa nel settore ambientale, dalla revisione delle tariffe idriche degli Ato (progressiva copertura integrale dei costi d esercizio e d investimento) ed al maggior costo delle materie prime, ribaltato nelle tariffe, nell energia. 12

13 La crescita del giro d affari è sintomatica di chiare scelte strategiche poste in essere negli ultimi anni. Dal Rapporto 2004 dell Osservatorio sulle alleanze e aggregazioni delle Local Utilities italiane curato da AGICI (3) emerge innanzitutto un generale rafforzamento dimensionale di queste aziende ottenuto, oltre che da un aumento della domanda in tutti i comparti considerati attraverso strategie di crescita esterna, per mezzo di accordi ed aggregazioni, o di acquisizioni. La spinta alla crescita dimensionale deriva dalla consapevolezza di dover recuperare margini di redditività, sia per affrontare la maggiore concorrenza e offrire un servizio migliore ai clienti, sia per garantire un adeguata remunerazione agli azionisti. I drivers principali di questo processo di aggregazione sono perciò: la ricerca di economie di scala; il rafforzamento del potere contrattuale, in particolare nei confronti dei fornitori di materie prime come gas o energia elettrica. I vantaggi dovrebbero emergere principalmente a livello di Valore Aggiunto e di Margine Operativo Lordo dove, per il 2003, si è registrata una crescita rispettivamente del 18,7% e del 25,7%.. Fig. 6 Valore aggiunto ,2 +18,7% 2.522, Fonte: elaborazione Agici su bilanci societari, dati in Ml di euro (3) Si veda: Alleanze e strategie delle utilities: dalla dimensione locale a quella europea, Agici Finanza d Impresa, Pubblicazione riservata, 13

14 Il Valore Aggiunto, però, è cresciuto meno del Valore della Produzione (+23,9%), sorretto solo in parte da attività con margini maggiori, quali lo smaltimento dei rifiuti (termovalorizzazione), che non ha richiesto un aumento degli occupati. La generazione di energia da termovalorizzazione si dimostra, infatti, un attività molto redditizia, in particolare per i contributi alle fonti rinnovabili e assimilate (CIP6). Sul Valore Aggiunto hanno pesato soprattutto i costi delle materie prime, che hanno fatto lievitare i costi esterni del 27%, a causa di due fattori principali: la crescita delle quantità acquistate e l aumento dei prezzi sui mercati internazionali. La scelta strategica della crescita non ha, quindi, ancora mostrato tutti i suoi benefici. Una decisione, questa, attuata non solo con integrazioni orizzontali, ma anche attraverso l ingresso nelle fasi a monte delle filiere (in particolare dell energia). Aziende storicamente presenti nelle fasi di distribuzione e vendita, hanno posto in essere strategie di integrazione a monte, legate a differenti necessità: nel settore elettrico le utilities hanno l esigenza di rendere più sicuro l approvvigionamento e l opportunità di lucrare i margini della fase di produzione; nel comparto gas vi è soprattutto la necessità di stipulare contratti di fornitura a prezzi più bassi. In questa direzione si sono mosse tutte le società analizzate attraverso: la costituzione di consorzi d acquisto nelle filiere del gas e dell Energia elettrica; l aumento della capacità di generazione mediante: la partecipazione all acquisizione delle tre Gen.co. cedute da ENEL ; il repowering di vecchie centrali già possedute; la realizzazione di nuove centrali a ciclo combinato; forti investimenti nella realizzazione di impianti di termovalorizzazione. A livello di Margine Operativo Lordo, invece, si osservano degli ottimi risultati. L aumento del 25,7% si può spiegare nell ottimizzazione nell utilizzo delle risorse, in molti casi, attraverso politiche di razionalizzazione del personale e di processi di rior- 14

15 ganizzazione aziendale. Il 2003 fa registrare, infatti, un incremento del costo del personale del 7,7%, posizionandosi ad un livello di 893,3 Ml di euro. L incremento è piuttosto basso se si considera che queste società sono cresciute per vie esterne. Fig. 7 Margine Operativo Lordo ,7% 1.629, , Fonte: elaborazioni Agici su bilanci societari, dati in Ml di euro Dall analisi per società possiamo vedere il contributo di ciascuna alla formazione del valore aggiunto e del MOL. Escludendo Acegas-Aps, per quanto riguarda il Valore Aggiunto fanno meglio della media (+18,7%) Aem Milano e Asm Brescia, a cui si aggiunge Hera guardando al MOL medio (+25,7% ). Fig. 8 Confronto della crescita del valore aggiunto e del MOL tra le singole società 40,0% 37,0% 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 32,2% 28,5% 26,4% MOL (media):+25,7% 22,0% 23,1% 23,4% 22,0% V.A. (media): +18,7% 14,0% 13,2% 14,7% 16,3% 10,0% 5,0% 6,7% 2,4% 7,7% 5,9% 0,0% Acea Aem MI Hera Asm Aem TO AMGA Meta Acsm Fonte: eleborazione Agici su bilanci societari valore aggiunto MOL 15

16 Se si guarda ai bilanci pro-forma, Acegas-Aps ha fatto registrare nel biennio una crescita del Valore Aggiunto del 17,8% e un incremento del MOL pari al 29,9%. Se per il 2002, invece, si tenesse conto del bilancio Acegas, e non del proforma, la crescita del Valore Aggiunto e del MOL per il 2003 risulterebbe rispettivamente del +122% e del +149,7%. Spostandosi verso la bottom line del conto economico, gli incrementi percentuali ottenuti dalle imprese si fanno sempre più evidenti. Il risultato operativo segna un +29,7%, l utile ante imposte un +222,5% e l utile netto un +254,2%, passando dai 172,1 Ml di euro del 2002 ai 609,6 Ml del L incremento del Risultato Operativo del 29,7% evidenzia la validità degli investimenti realizzati negli anni precedenti. Il buon risultato raggiunto dimostra come le politiche di rilancio del core-business siano state piuttosto redditizie. Fig. 9 I risultati economici finali aggregati , ,7% 834, ,1 +222,5% +254,2% 609, , , Risultato Operativo Utile Ante Imposte Utile Netto Fonte: eleborazione Agici su bilanci societari, dati in Ml di euro L Utile Ante Imposte e l Utile Netto mostrano una crescita notevole (rispettivamente +222,5% e +254,2%). Questi valori sono però determinati, oltre che da una generale 16

17 diminuzione degli oneri finanziari, da due operazioni straordinarie di forte rilevanza: nel 2003, la plusvalenza derivante dalla cessione da parte di Aem della partecipazione in Fastweb (277,2 Ml di euro) con il contestuale acquisto della totalità del capitale di Metroweb (37,2 Ml di euro); nel 2002, il write-off da parte di Acea del valore della partecipazione in Atlanet, a seguito della decisione di uscire completamente dalle telecomunicazioni, con una svalutazione di 47 Ml di euro e un accantonamento al Fondo Rischi ed Oneri di 180 Ml di euro. L analisi dei principali indicatori Redditività ed efficienza Il confronto dei principali indicatori di redditività ed efficienza mostra un sostanziale miglioramento nell economicità delle nove aziende quotate (Tabella 2). Il dato che esprime meglio quest andamento è la variazione della redditività del capitale investito, in quanto il Roe del biennio (+217,3%) è fortemente influenzato dalle operazioni straordinarie Atlanet e Fastweb. Il Roi passa dal 7,1% del 2002 al 8,0% del 2003 (+13,5%), evidenziando un trend positivo nel ritorno dell attività caratteristica. Viene così premiata la decisione di rifocalizzare gli sforzi aziendali sui core-business attraverso il presidio diretto dell intera filiera e di nuove aree territoriali. Tab. 2 Indicatori di redditività ed efficienza ( ) INDICATORI Variaz. ROE 9,5% 3,0% +217,3% ROI 8,0% 7,1% +13,5% RO/FATTURATO 12,5% 11,9% +4,7% ROTAZIONE CIN 0,64 0,59 +8,4% RO/DIPENDENTI (1) 4,6 3,4 +38,4% (1) Dati Amga Genova non disponibili Fonte: elaborazione Agici su bilanci societari, dati in Ml di euro 17

18 Il miglioramento è principalmente riferibile a due fattori: crescita delle redditività delle vendite (Roi/fatturato) +4,7%, ottenuta per mezzo di un contenimento nei costi di produzione (ad esempio, lavoro ed alcuni costi esterni) e dell acquisizione del margine relativo alla fase di produzione dell energia ed alla termovalorizzazione dei rifiuti; aumento dell efficienza interna (Rotazione Cin) +8,4, conseguita attraverso una gestione oculata degli investimenti in attività fisse effettivamente capaci di generare alti volumi di liquidità (Free Cash Flow operativo +67,2%). Solidità, liquidità e struttura finanziaria Dall esame dei principali indicatori di solidità, liquidità e struttura finanziarie delle local utilities di Piazza Affari emerge ancora un elevato grado di patrimonializzazione (indice di copertura immobilizzazioni 0,56 nel 2003) con un rapporto debt/equity piuttosto basso (0,62 nel 2003). Questi due fattori, se da un lato garantiscono una buona solidità, dall altro mostrano come sia tuttora poco sfruttato il potenziale di crescita collegato all utilizzo dei mezzi finanziari di terzi. Tab. 3 Indicatori di solidità, liquidità e struttura finanziaria ( ) INDICATORI Variaz. COPERT. IMMOBILIZZAZ. 0,56 0,57-2,2% LIQUIDITA PRIMARIA 0,83 0,82 +0,9% PFN ,4% FCF OPERATIVO (1) ,2% INVESTIMENTI NETTI (1) ,8% CIN ,3% DEBT/EQUITY 0,62 0,58 +6,9% (1) Dati Amga Genova non disponibili Fonte: elaborazione Agici su bilanci societari, dati in Ml di euro Motivo per cui nell ultimo anno le società hanno aumentato il peso dell esposizione finanziaria netta (crescita del 19,4%) ricorrendo a diversi strumenti di indebitamento 18

19 come l emissione di prestiti obbligazionari (Aem Milano, valore nominale di 500 Ml di euro), l accensione di debiti verso istituti creditizi (Asm Brescia, valore a breve +330 Ml di euro nel 2003 rispetto al 2002) o il project finance (Hera, valore complessivo di 48 Ml di euro). Un ulteriore dato interessante emerge dall analisi del Free Cash Flow operativo, passato da 673,8 Ml di euro (2002) a 1.126,5 Ml di euro (2003) in relazione al volume degli investimenti effettuati nel biennio, passati da 2.229,1 Ml di euro (2002) a Ml di euro (2003). Da ciò emergono chiaramente due considerazioni: la crescita delle risorse prodotte dalla gestione caratteristica dopo un periodo di e- levati investimenti come il Escludendo l operazione Acegas-Aps e l acquisizione del 40% di Agea da parte di Hera, il 2003 è da considerarsi come un anno di crescita industriale ordinaria ; la possibilità di utilizzare queste risorse, proprio perché derivanti dall attività tipica, in ulteriori operazioni di crescita sia interna (ad esempio, repowering o costruzione di nuove centrali, investimenti nella struttura commerciale) che esterna (ad esempio, partecipazioni a consorzi, costituzione di nuove aggregazioni o acquisizioni strategiche). E infine da rilevare il valore sotto l unità dell indice di liquidità primaria (0,83 nel 2003 e 0,82 nel 2002). Due possono essere ritenute le cause di questo andamento: il momento di forte espansione dell attività industriale registrato nel biennio; l assorbimento di ingenti disponibilità liquide da parte delle infelici esperienze, del recente passato, legate alle telecomunicazioni. 19

20 LE TENDENZE STRATEGICHE IN ATTO Dall analisi dei bilanci delle società quotate e dalle dichiarazioni del management appaiono chiare le tendenze in atto. Dopo l euforia della net-economy, tutte le società continuano a puntare sulla crescita dimensionale, ma focalizzandosi sul rilancio del core-business, più funzionale all incremento di efficienza imposto dallo scenario di liberalizzazione. Schematizzando, le tendenze strategiche del 2003 sono state: la conferma della necessità di crescere in termini dimensionali (ad esempio, jointventure con partner di rilievo nel settore elettrico); il rilancio del core-business; la riorganizzazione finalizzata a recuperi di efficienza (in particolare quella del personale); l integrazione a monte e a valle della filiera (ad esempio, nuove centrali a ciclo combinato e reti Enel). Le prime due strategie sono visibili nell evoluzione dei fatturati per singoli comparti. Il peso del settore energetico sul totale si rafforza ancora, passando dal 67,6% del 2002 al 69,8% del Ciò non significa che gli altri comparti non crescano. Variazioni positive segnano l idrico (+18,6%) e l igiene ambientale (+8,7%). Considerazioni particolari meritano il calore e le altre attività. Nel complesso, quindi, le nove utilities quotate possono essere definite energy company, visti anche i maggiori tassi di crescita registrati nel gas (+29,6%) e nell energia elettrica (+27,2%). Ciò conferma la maggiore redditività del business energetico rispetto agli altri comparti. Le strategie applicate nel gas e nell elettricità sono simili: nelle fasi di distribuzione e vendita si è cercato di crescere attraverso acquisizioni; nelle fasi a monte, invece, si è cercato di ottenere migliori costi di approvvigiona- 20

21 mento attraverso integrazioni verticali. Nel gas, attraverso la costituzione di consorzi di acquisto mirati ad aumentare il potere contrattuale sui mercati internazionali ed evitare di avere solo Snam come controparte. Nell energia elettrica, aumentando la propria capacità di generazione, puntando soprattutto sugli impianti a ciclo combinato e anche sui termovalorizzatori (il cui utilizzo, allo stato, sta facendo della fase di smaltimento dei rifiuti un business piuttosto redditizio). Tab. 4 Andamento del fatturato e peso relativo singolo comparto ( ) BUSINESS % Fatturato Variaz Fatturato Variaz Gas 29,6% 28,4% 4,4% 1.987, ,7 29,6% Teleriscaldamento 3,2% 3,5% -8,8% 215,3 190,2 13,2% Energia Elettrica (1) 40,2% 39,2% 2,4% 2.695, ,5 27,2% Idrico 11,3% 11,8% -4,4% 756,0 637,4 18,6% Igiene Ambientale 7,7% 8,8% -12,4% 516,0 474,6 8,7% Altro 8,0% 8,3% -3,5% 537,3 448,6 19,8% Totale 100,0% 100,0% 6.707, ,0 24,1% (1) ll business Energia Elettrica include i ricavi della vendita di energia da impianti di termovalorizzazione Fonte: elaborazione Agici su bilanci societari, dati in Ml di euro La crescita parallela di questi due comparti dimostra: da un lato, la possibilità di ottenere forti sinergie: si pensi, ad esempio, che le nuove centrali di produzione elettrica a ciclo combinato necessitano di grossi quantitativi di gas naturale. Aumentando le quantità acquistate, queste società riescono a rivendere il gas a prezzi più bassi ed anche a produrre elettricità a costi minori. È questo un passaggio fondamentale per competere nel nuovo contesto, in particolare nel trading; dall altro, vi è la possibilità per le utilities di attuare strategie dual-fuel, attraverso le quali realizzare anche politiche di retention. Hera, ad esempio, propone condizioni favorevoli nella fornitura di elettricità ai propri clienti gas al fine di difendere la propria quota di mercato. 21

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

Principali indici di bilancio

Principali indici di bilancio Principali indici di bilancio Descrizione Il processo di valutazione del merito creditizio tiene conto di una serie di indici economici e patrimoniali. L analisi deve sempre essere effettuata su un arco

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

VII - LE SOCIETÀ QUOTATE IN BORSA

VII - LE SOCIETÀ QUOTATE IN BORSA VII - LE SOCIETÀ QUOTATE IN BORSA A fine 2008 le utilities partecipate dai comuni e quotate presso la Borsa Italiana erano 13, così come nel 2003. Nel periodo, è avvenuta la prima quotazione di 4 società

Dettagli

Relazione sulla gestione

Relazione sulla gestione PIANORO CENTRO SPA SOCIETA' DI TRASFORMAZIONE URBANA Sede legale: PIAZZA DEI MARTIRI 1 PIANORO (BO) Iscritta al Registro Imprese di BOLOGNA C.F. e numero iscrizione: 02459911208 Iscritta al R.E.A. di BOLOGNA

Dettagli

Bilancio Consolidato e Separato

Bilancio Consolidato e Separato Bilancio Consolidato e Separato 9 Gruppo Hera il Bilancio consolidato e d esercizio Introduzione Relazione sulla gestione capitolo 1 RELAZIONE SULLA GESTIONE Gruppo Hera Bilancio Consolidato e Separato

Dettagli

L ANALISI PER INDICI

L ANALISI PER INDICI Obiettivo dell analisi per indici è la valutazione delle scelte dell imprenditore attraverso la misurazione degli effetti economici, finanziari e patrimoniale prodotti dalle stesse. La corretta misurazione

Dettagli

GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE

GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE GLI INDICI DI BILANCIO Gli indici sono rapporti tra grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie contenute nello stato patrimoniale e nel conto economico

Dettagli

Se non diversamente segnalato, i seguenti commenti si riferiscono ai valori totali, incluse le attività cessate in Germania.

Se non diversamente segnalato, i seguenti commenti si riferiscono ai valori totali, incluse le attività cessate in Germania. Esercizio 2010 La relazione orale vale Forte redditività operativa - utile netto inferiore Relazione di Beat Grossenbacher, Direttore Finanze e Servizi, in occasione della conferenza annuale con i media

Dettagli

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati L Evoluzione del Listino: società e titoli quotati Nel biennio 1997-98 la Borsa italiana ha compiuto importanti progressi, in termini sia di dimensione complessiva che di livello qualitativo del listino.

Dettagli

Milano, 30 marzo 2004

Milano, 30 marzo 2004 Milano, 30 marzo 2004 Gruppo TOD S: crescita del fatturato (+8.1% a cambi costanti). Continua la politica di forte sviluppo degli investimenti. 24 nuovi punti vendita nel 2003. TOD S Il Consiglio di Amministrazione

Dettagli

Lezione 3: Introduzione all analisi e valutazione delle azioni. Analisi degli Investimenti 2014/15 Lorenzo Salieri

Lezione 3: Introduzione all analisi e valutazione delle azioni. Analisi degli Investimenti 2014/15 Lorenzo Salieri Lezione 3: Introduzione all analisi e valutazione delle azioni Analisi degli Investimenti 2014/15 Lorenzo Salieri Valutazione degli investimenti in azioni Intuitivamente si crea valore quando un azienda

Dettagli

Il mercato mobiliare

Il mercato mobiliare Il mercato mobiliare E il luogo nel quale trovano esecuzione tutte le operazioni aventi per oggetto valori mobiliari, ossia strumenti finanziari così denominati per la loro attitudine a circolare facilmente

Dettagli

impianto di selezione e trattamento rifiuti san biagio di osimo / 12 settembre 2009 gruppo astea

impianto di selezione e trattamento rifiuti san biagio di osimo / 12 settembre 2009 gruppo astea impianto di selezione e trattamento rifiuti san biagio di osimo / 12 settembre 2009 gruppo astea il gruppo astea Il Gruppo Astea è una multiutility a prevalente capitale pubblico locale, che opera nell

Dettagli

ENERGY EFFICIENCY ENERGY SERVICE COMPANY ENERGY EFFICIENCY ENERGY SERVICE COMPANY ENERGY + EFFICIENCY

ENERGY EFFICIENCY ENERGY SERVICE COMPANY ENERGY EFFICIENCY ENERGY SERVICE COMPANY ENERGY + EFFICIENCY ENERGY + EFFICIENCY 1 2esco.it Il punto di riferimento per le imprese che puntano ad ottimizzare i propri consumi, attraverso il risparmio energetico. 2E Energy Efficiency è nata con lo scopo di assistere

Dettagli

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 1 Regione Campania 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni Il secondo trimestre del 2014 mostra un deciso rafforzamento numerico del sistema imprenditoriale

Dettagli

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati

Dettagli

MEDIOLANUM RISPARMIO ITALIA CRESCITA

MEDIOLANUM RISPARMIO ITALIA CRESCITA MEDIOLANUM RISPARMIO ITALIA CRESCITA RELAZIONE SEMESTRALE AL 29/06/2007 80 MEDIOLANUM RISPARMIO ITALIA CRESCITA NOTA ILLUSTRATIVA SULLA RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO AL 29 GIUGNO 2007 Signori Partecipanti,

Dettagli

Il Consiglio di Amministrazione approva il bilancio. consolidato IAS/IFRS e il progetto di bilancio al 31 dicembre 2011.

Il Consiglio di Amministrazione approva il bilancio. consolidato IAS/IFRS e il progetto di bilancio al 31 dicembre 2011. Il Consiglio di Amministrazione approva il bilancio consolidato IAS/IFRS e il progetto di bilancio al 31 dicembre 2011 Valore della produzione consolidato a 6,91 milioni di Euro nel 2011 (6,39 milioni

Dettagli

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo 2 Premessa Il rapporto Civicum-Politecnico di Milano sul Comune di Napoli ha l obiettivo di sintetizzare le

Dettagli

Finanziare il Fotovoltaico. Analisi economica, finanziaria, fiscale e patrimoniale tra diverse forme tecniche di finanziamento

Finanziare il Fotovoltaico. Analisi economica, finanziaria, fiscale e patrimoniale tra diverse forme tecniche di finanziamento Finanziare il Fotovoltaico Analisi economica, finanziaria, fiscale e patrimoniale tra diverse forme tecniche di finanziamento Novembre 2009 Indice 1. Finanziare il fotovoltaico: il caso della XYZ Srl 2.

Dettagli

Pianificazione economico-finanziaria Prof. Ettore Cinque. Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria

Pianificazione economico-finanziaria Prof. Ettore Cinque. Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria Bilanci preventivi e piani finanziari perché utilizzarli? Simulazione di scenari e valutazione impatto variabili di business Analisi compatibilità

Dettagli

Il Gruppo: valore per il territorio

Il Gruppo: valore per il territorio Il Gruppo AEB-Gelsia rappresenta una tra le prime multiutility in Lombardia per fatturato e clienti serviti e si colloca tra i primi 20 operatori a livello nazionale. Il Gruppo ha voluto ribadire il proprio

Dettagli

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO Roberto Del Giudice Firenze, 10 febbraio 2014 Il progetto Si tratta del più grande fondo italiano di capitale per lo sviluppo, costituito per dare impulso alla crescita

Dettagli

LA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE.

LA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE. LA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE. E COAN) Prof.ssa Claudia SALVATORE Università degli Studi del Molise

Dettagli

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale Realizzato dall EURES Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con il Consiglio Regionale dell Economia

Dettagli

PARTE A 1. Si valuti la convenienza della operazione di acquisto di una posizione di cambio a termine a tre mesi, in assenza di costi di negoziazione.

PARTE A 1. Si valuti la convenienza della operazione di acquisto di una posizione di cambio a termine a tre mesi, in assenza di costi di negoziazione. PARTE A 1 A1) L azienda Beta presenta questi due problemi: a) L azienda vende i propri prodotti ad una società straniera per un importo di 480.000 $, con pagamento a tre mesi. L azienda ha sostenuto i

Dettagli

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014 Innovare in Filiere Tradizionali Federchimica 19-05-2014 Icap Leather chem L Azienda, fondata nel 1944, a seguito di espansione e di variazioni nell assetto societario acquisisce la denominazione di Icap

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 36 37 38 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

Casi concreti PREMESSA casi concreti completa e dettagliata documentazione nessun caso concreto riportato è descritto più di una volta

Casi concreti PREMESSA casi concreti completa e dettagliata documentazione nessun caso concreto riportato è descritto più di una volta Casi concreti La pubblicazione dei casi concreti ha, come scopo principale, quello di dare a tante persone la possibilità di essere informate della validità della consulenza individuale e indipendente

Dettagli

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio 1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa

Dettagli

FUSIONI E ACQUISIZIONI

FUSIONI E ACQUISIZIONI FUSIONI E ACQUISIZIONI 1. Fusioni e acquisizioni: concetti introduttivi 2. Il valore del controllo di un impresa 3. La redditività di un acquisizione 4. Alcuni tipi particolari di acquisizioni: LBO, MBO

Dettagli

Riclassificazione del bilancio e analisi con indici

Riclassificazione del bilancio e analisi con indici Esercitazioni svolte 2010 Scuola Duemila 1 Esercitazione n. 23 Riclassificazione del bilancio e analisi con indici Risultati attesi Saper fare: riclassificare lo Stato patrimoniale e il Conto economico;

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

ESAMINATI GLI EFFETTI SUL BILANCIO 2004 DEI NUOVI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI IAS/IFRS

ESAMINATI GLI EFFETTI SUL BILANCIO 2004 DEI NUOVI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI IAS/IFRS CAMFIN s.p.a. COMUNICATO STAMPA RIUNITO IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI CAMFIN SPA ESAMINATI GLI EFFETTI SUL BILANCIO 2004 DEI NUOVI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI IAS/IFRS APPROVATA LA RELAZIONE

Dettagli

Perspectiva: previdenza professionale con lungimiranza. Fondazione collettiva per la previdenza professionale

Perspectiva: previdenza professionale con lungimiranza. Fondazione collettiva per la previdenza professionale Perspectiva: previdenza professionale con lungimiranza Fondazione collettiva per la previdenza professionale Un futuro sereno grazie a Perspectiva Sfruttare completamente le opportunità di rendimento e

Dettagli

LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO

LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO Gennaio 2010 LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FA- SI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO Indice 1. LA DINAMICA DEI PREZZI NELLA

Dettagli

Relazione Semestrale al 30.06.2012. Fondo Federico Re

Relazione Semestrale al 30.06.2012. Fondo Federico Re Relazione Semestrale al 30.06.2012 Fondo Federico Re Gesti-Re SGR S.p.A. Sede Legale: Via Turati 9, 20121 Milano Tel 02.620808 Telefax 02.874984 Capitale Sociale Euro 1.500.000 i.v. Codice Fiscale, Partita

Dettagli

Fonti di finanziamento: l effetto positivo della leva finanziaria

Fonti di finanziamento: l effetto positivo della leva finanziaria Il caso Fonti di finanziamento: l effetto positivo della leva finanziaria di Silvia Tommaso - Università della Calabria Nella scelta delle fonti di finanziamento, necessarie alla copertura del fabbisogno

Dettagli

Calcolo e commento dei principali indici di bilancio

Calcolo e commento dei principali indici di bilancio Esercitazioni svolte 2014 Scuola Duemila 1 Esercitazione n. 10 Calcolo e commento dei principali indici di bilancio Antonia Mente COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE Interpretare i sistemi aziendali nei loro

Dettagli

ANALISI DELLA STRUTTURA FINANZIARIA a cura Giuseppe Polli SECONDA PARTE clicca QUI per accedere direttamente alla prima parte dell'intervento...

ANALISI DELLA STRUTTURA FINANZIARIA a cura Giuseppe Polli SECONDA PARTE clicca QUI per accedere direttamente alla prima parte dell'intervento... ANALISI DELLA STRUTTURA FINANZIARIA a cura Giuseppe Polli SECONDA PARTE clicca QUI per accedere direttamente alla prima parte dell'intervento... 4 GLI INDICI DI LIQUIDITA L analisi procede con la costruzione

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

GRUPPO EDITORIALE L ESPRESSO SPA COMUNICA:

GRUPPO EDITORIALE L ESPRESSO SPA COMUNICA: GRUPPO EDITORIALE L ESPRESSO SPA COMUNICA: Si è riunito oggi a Roma, presieduto da Carlo Caracciolo, il consiglio di amministrazione di Gruppo Editoriale l Espresso S.p.A. che ha esaminato i risultati

Dettagli

Il mercato primario Le offerte di azioni

Il mercato primario Le offerte di azioni Il mercato primario Le offerte di azioni Tecnicamente le offerte di azioni sono di due tipi: OFFERTE PUBBLICHE DI SOTTOSCRIZIONE (OPS), quando oggetto di offerta sono azioni di nuova emissione provenienti

Dettagli

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Outlook finanziario dell agricoltura europea Gian Luca Bagnara Outlook finanziario dell agricoltura europea I prezzi agricoli hanno colpito i titoli dei giornali negli ultimi cinque anni a causa della loro volatilità. Tuttavia, questa volatilità

Dettagli

ITALMOBILIARE SOCIETA PER AZIONI

ITALMOBILIARE SOCIETA PER AZIONI ITALMOBILIARE SOCIETA PER AZIONI COMUNICATO STAMPA ESAMINATI DAL CONSIGLIO I RISULTATI CONSOLIDATI DEL PRIMO TRIMESTRE GRUPPO ITALMOBILIARE: RICAVI: 1.386,4 MILIONI DI EURO (1.452,5 MILIONI NEL PRIMO TRIMESTRE

Dettagli

Comunicato stampa SEMESTRE RECORD PER INTERPUMP GROUP: RICAVI NETTI +35% A 434 MILIARDI L UTILE OPERATIVO CONSOLIDATO CRESCE DEL 29% A 78,1 MILIARDI

Comunicato stampa SEMESTRE RECORD PER INTERPUMP GROUP: RICAVI NETTI +35% A 434 MILIARDI L UTILE OPERATIVO CONSOLIDATO CRESCE DEL 29% A 78,1 MILIARDI Comunicato stampa SEMESTRE RECORD PER INTERPUMP GROUP: RICAVI NETTI +35% A 434 MILIARDI L UTILE OPERATIVO CONSOLIDATO CRESCE DEL 29% A 78,1 MILIARDI FORTE CRESCITA DEL CASH FLOW OPERATIVO (+87%) A 74,3

Dettagli

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001 Percorsi di ampliamento dei campi di applicazione gestiti in modo

Dettagli

ANALISI PER FLUSSI. Dott. Fabio CIGNA

ANALISI PER FLUSSI. Dott. Fabio CIGNA ANALISI PER FLUSSI Dott. Fabio CIGNA IL CONCETTO DI EQUILIBRIO GENERALE E DI ANALISI FINANZIARIA 2 ANALISI PER FLUSSI IL CONCETTO DI EQUILIBRIO GENERALE E DI ANALISI FINANZIARIA L azienda deve operare

Dettagli

ACQUE DEL BASSO LIVENZA PATRIMONIO SPA. Relazione sulla gestione del bilancio al 31/12/2014

ACQUE DEL BASSO LIVENZA PATRIMONIO SPA. Relazione sulla gestione del bilancio al 31/12/2014 ACQUE DEL BASSO LIVENZA PATRIMONIO SPA Sede in VIALE TRIESTE 11-30020 ANNONE VENETO (VE) Capitale sociale Euro 7.993.843,00 i.v. Codice fiscale: 04046770279 Iscritta al Registro delle Imprese di Venezia

Dettagli

26/10/2010. I processi di finanziamento. Processi di finanziamento. Processi di gestione monetaria. FABBISOGNO di mezzi finanziari

26/10/2010. I processi di finanziamento. Processi di finanziamento. Processi di gestione monetaria. FABBISOGNO di mezzi finanziari 1. Pianificazione finanziaria: fabbisogno e fonti di finanziam. Processi di finanziamento 4. Rimborso dei finanziamenti I processi di finanziamento Processi economici di produzione 2. Acquisizione dei

Dettagli

RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E.

RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E. RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E. La riclassificazione economica dello SP: La gestione dell impresa viene idealmente scomposta in aree omogenee di attività Le attività e le passività, i

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010

Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010 8 aprile 2011 Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010 Direzione centrale comunicazione ed editoria Tel. +39 06.4673.2243-2244 Centro di informazione statistica Tel.

Dettagli

IL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004

IL PATRIMONIO INTANGIBILE. Idee e metodologie per la direzione d impresa. Marzo 2004 Marzo Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. IL PATRIMONIO INTANGIBILE COSA SI INTENDE PER PATRIMONIO INTANGIBILE?

Dettagli

IL CREDITO ARTIGIANO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA

IL CREDITO ARTIGIANO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA IL CREDITO ARTIGIANO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA - report gennaio-giugno 2009 - Anche nella prima metà del 2009 Cofidi Veneziano si conferma la struttura di garanzia del credito più importante nella provincia

Dettagli

Assemblea degli Azionisti. Genova, 24 Aprile 2007

Assemblea degli Azionisti. Genova, 24 Aprile 2007 Assemblea degli Azionisti Genova, 24 Aprile 2007 2 INDICE MEDITERRANEA IN BREVE Struttura societaria e Azionisti Evoluzione EBITDA e Fatturato per Attività Risultati 2006 Consolidati Capitale Investito

Dettagli

Autorizzato frazionamento azioni ordinarie Amplifon S.p.A. nel rapporto di 1:10; il valore nominale passa da Euro 0,20 a Euro 0,02 per azione

Autorizzato frazionamento azioni ordinarie Amplifon S.p.A. nel rapporto di 1:10; il valore nominale passa da Euro 0,20 a Euro 0,02 per azione COMUNICATO STAMPA AMPLIFON S.p.A.: L Assemblea degli azionisti approva il Bilancio al 31.12.2005 e delibera la distribuzione di un dividendo pari a Euro 0,30 per azione (+25% rispetto al 2004) con pagamento

Dettagli

COMUNICATO STAMPA. Esaminati dal Consiglio di Amministrazione i risultati consolidati al 30 settembre 2004 del Gruppo Unipol

COMUNICATO STAMPA. Esaminati dal Consiglio di Amministrazione i risultati consolidati al 30 settembre 2004 del Gruppo Unipol COMUNICATO STAMPA Esaminati dal Consiglio di Amministrazione i risultati consolidati al 30 settembre 2004 del Gruppo Unipol I premi consolidati raggiungono 6.782 milioni di euro (in crescita del 22% rispetto

Dettagli

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF Barometro CRIF della domanda di credito da parte delle famiglie: a ottobre ancora vivace la domanda di mutui (+42,5%) e prestiti finalizzati (+17,8%). In controtendenza, si consolida la flessione dei prestiti

Dettagli

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato

ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Articolo pubblicato sul n 22 / 2004 di Amministrazione e Finanza edito da Ipsoa. ROI, WACC e EVA: strumenti di pianificazione economico finanziaria Di : Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Premessa

Dettagli

Esame di Stato anno scolastico 2012/2013 Svolgimento Tema di Economia aziendale

Esame di Stato anno scolastico 2012/2013 Svolgimento Tema di Economia aziendale Esame di Stato anno scolastico 2012/2013 Svolgimento Tema di Economia aziendale La traccia assegnata come seconda prova di Economia aziendale (nell'indirizzo Giuridico Economico Aziendale) è incentrato

Dettagli

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato

Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato Relazione tecnica Presupposti per la determinazione per l anno 2003 del prezzo all ingrosso dell energia elettrica destinata ai clienti del mercato vincolato 1. Premessa e contesto normativo Il provvedimento

Dettagli

Il sistema delle operazioni tipiche di gestione

Il sistema delle operazioni tipiche di gestione Il sistema delle operazioni tipiche di gestione 1 LA GESTIONE Sistema delle attività svolte sul capitale per la realizzazione della funzione di CREAZIONE DI UTILITÀ propria di ogni azienda Il capitale

Dettagli

Organizzazione dell azienda farmacia e farmacoeconomia

Organizzazione dell azienda farmacia e farmacoeconomia Organizzazione dell azienda farmacia e farmacoeconomia Sistema di rilevazione: economicità, bilancio, indici di bilancio Claudio Jommi claudio.jommi@pharm.unipmn.it Agenda delle prossime lezioni Equilibrio

Dettagli

OTTIMIZZAZIONE ED ABBATTIMENTO COSTI

OTTIMIZZAZIONE ED ABBATTIMENTO COSTI OTTIMIZZAZIONE ED ABBATTIMENTO COSTI PER LE IMPRESE, ENTI PUBBLICI ED ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI IMPORTANTE LO STUDIO COMPARATIVO EFFETTUATO NON HA COSTI NE VINCOLI CONTRATTUALI PER L AZIENDA 1 FACILITY

Dettagli

LO STRESS FINANZIARIO PER LE AZIENDE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI

LO STRESS FINANZIARIO PER LE AZIENDE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI LO STRESS FINANZIARIO PER LE AZIENDE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI LUNEDÌ 2 LUGLIO 2012 ORE 11.00 CENTRO CONSERVAZIONE E RESTAURO LA VENARIA REALE VIA XX SETTEMBRE 18 VENARIA REALE (TO) CONTESTO ECONOMICO

Dettagli

RIDURRE I COSTI ENERGETICI!

RIDURRE I COSTI ENERGETICI! Otto sono le azioni indipendenti per raggiungere un unico obiettivo: RIDURRE I COSTI ENERGETICI! www.consulenzaenergetica.it 1 Controllo fatture Per gli utenti che sono o meno nel mercato libero il controllo

Dettagli

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop Note e commenti n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop 1 L analisi sullo stock fa riferimento al totale delle imprese (coopera ve e non) a ve al 31 Dicembre

Dettagli

Perdurare della congiuntura macroeconomica negativa in Area Euro. Quadro normativo/regolatorio meno favorevole rispetto al 2013

Perdurare della congiuntura macroeconomica negativa in Area Euro. Quadro normativo/regolatorio meno favorevole rispetto al 2013 Highlights 2014 Perdurare della congiuntura macroeconomica negativa in Area Euro Quadro normativo/regolatorio meno favorevole rispetto al 2013 Temperature invernali eccezionalmente miti Temperature medie

Dettagli

La riclassificazione del bilancio d esercizio

La riclassificazione del bilancio d esercizio La riclassificazione del bilancio d esercizio Testo di riferimento: Analisi Finanziaria (a cura di E. Pavarani), Mc Graw-Hill 2001, cap. 4 1 Il bilancio pubblico. Il sistema informativo di bilancio secondo

Dettagli

L ANALISI PER INDICI

L ANALISI PER INDICI L ANALISI PER INDICI 1. Gli indici di bilancio Dopo aver riclassificato il bilancio d esercizio è possibile calcolare partendo dai dati dello Stato Patrimoniale e del Conto economico alcuni indicatori,

Dettagli

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI ERGYCAPITAL S.P.A. APPROVA I RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2015 1

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI ERGYCAPITAL S.P.A. APPROVA I RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2015 1 COMUNICATO STAMPA IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI ERGYCAPITAL S.P.A. APPROVA I RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2015 1 Valore della produzione pari ad Euro 3,1 milioni in linea rispetto al corrispondente

Dettagli

Commento al tema di Economia aziendale

Commento al tema di Economia aziendale Commento al tema di Economia aziendale Il tema proposto per la prova di Economia aziendale negli Istituti Tecnici è incentrato sul controllo di gestione ed è articolato in una parte obbligatoria e tre

Dettagli

GRUPPO EDITORIALE L ESPRESSO

GRUPPO EDITORIALE L ESPRESSO GRUPPO EDITORIALE L ESPRESSO Società per Azioni RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA AL 31 MARZO 2002 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SULL ANDAMENTO DELLA

Dettagli

Il bilancio per il cittadino - Comune di Modena. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo

Il bilancio per il cittadino - Comune di Modena. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Il bilancio per il cittadino - Comune di Modena Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Luglio 2010 2 Premessa Il rapporto Civicum-Politecnico di Milano sul Comune di Modena ha l obiettivo di sintetizzare

Dettagli

Gestione Finanziaria delle Imprese. private equity e venture capital

Gestione Finanziaria delle Imprese. private equity e venture capital GESTIONE FINANZIARIA DELLE IMPRESE Private Equity e Venture Capital Il private equity e il venture capital Anni 80 Con venture capital si definiva l apporto di capitale azionario, da parte di operatori

Dettagli

Domanda e offerta di credito

Domanda e offerta di credito 2/5/2013 Domanda e offerta di credito La situazione registrata nel 2012 in provincia di Nel 2012 si è registrata una contrazione della domanda di credito. Rispetto alla media regionale le imprese modenesi

Dettagli

GRUPPO BANCO DESIO RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA

GRUPPO BANCO DESIO RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA GRUPPO BANCO DESIO RELAZIONE TRIMESTRALE CONSOLIDATA AL 31 MARZO 2006 1 INDICE Prospetti contabili pag. 03 Note di commento ed osservazioni degli Amministratori pag. 04 Nota informativa pag. 04 La struttura

Dettagli

NUOVA RELAZIONE SULLA GESTIONE. Dott. Fabio CIGNA

NUOVA RELAZIONE SULLA GESTIONE. Dott. Fabio CIGNA NUOVA RELAZIONE SULLA GESTIONE INDICATORI FINANZIARI DI RISULTATO Dott. Fabio CIGNA Gli indicatori di risultato finanziari: Stato Patrimoniale e Conto Economico riclassificati Analisi degli indicatori

Dettagli

INDIRIZZO ECONOMICO GIURIDICO CLASSE A017 - n. 2

INDIRIZZO ECONOMICO GIURIDICO CLASSE A017 - n. 2 INDIRIZZO ECONOMICO GIURIDICO CLASSE A017 - n. 2 l) Le riserve di capitale: a) costituiscono autofinanziamento per l impresa b) derivano da sottovalutazione di elementi dell attivo c) costituiscono una

Dettagli

ANALISI ECONOMICO - FINANZIARIA

ANALISI ECONOMICO - FINANZIARIA ANALISI ECONOMICO - FINANZIARIA BILANCIO DI ESERCIZIO 2011 Indice: Analisi economica Analisi patrimoniale finanziaria Conto economico riclassificato a valore aggiunto (tabella 1) Stato Patrimoniale riclassificato

Dettagli

Parimenti una gestione delle scorte in maniera non oculata può portare a serie ripercussioni sul rendimento sia dei mezzi propri che di terzi.

Parimenti una gestione delle scorte in maniera non oculata può portare a serie ripercussioni sul rendimento sia dei mezzi propri che di terzi. Metodo per la stima del ROE e del ROI in un azienda operante nel settore tessile abbigliamento in funzione delle propria struttura di incasso e pagamento e della gestione delle rimanenze di magazzino.

Dettagli

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno L investimento immobiliare delle Casse e degli di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno Pubblicato su Il Settimanale di Quotidiano Immobiliare del 27/04/2013 n. 19 Introduzione Dopo

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione PRODOTTI IN METALLO Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

business plan fotovoltaici

business plan fotovoltaici Le best practice AIAF nella redazione di business plan fotovoltaici Associazione Italiana degli Analisti Finanziari AIAF Milano, 26 novembre 2009 Cos é l AIAF L AIAF, Associazione Italiana degli Analisti

Dettagli

* * * Questo comunicato stampa è disponibile anche sul sito internet della Società www.sesa.it

* * * Questo comunicato stampa è disponibile anche sul sito internet della Società www.sesa.it COMUNICATO STAMPA APPROVAZIONE DEL RESOCONTO INTERMEDIO CONSOLIDATO DI GESTIONE PER IL PERIODO DI 9 MESI AL 31 GENNAIO 2014 Il Consiglio di Amministrazione di Sesa S.p.A. riunitosi in data odierna ha approvato

Dettagli

Il risparmio degli italiani e l evoluzione dell offerta dei prodotti vita

Il risparmio degli italiani e l evoluzione dell offerta dei prodotti vita Il risparmio degli italiani e l evoluzione dell offerta dei prodotti vita Presentazione del rapporto annuale L'ASSICURAZIONE ITALIANA 2011-2012 Roberto Manzato Vita e Danni non Auto Milano, 16 luglio 2012

Dettagli

Note per la lettura dei report

Note per la lettura dei report Note per la lettura dei report Report strutturali 0. IMPRESE REGISTRATE PER STATO DI ATTIVITÀ. ANNO 2012 E TASSO DI CRESCITA 2012 Contiene la distribuzione dell insieme delle imprese registrate, ovvero

Dettagli

Analisi dei finanziamenti

Analisi dei finanziamenti Finanza Aziendale Analisi e valutazioni per le decisioni aziendali Analisi dei finanziamenti Capitolo 9 Indice degli argomenti 1. Analisi dei finanziamenti: l approccio dinamico 2. Analisi dei finanziamenti:

Dettagli

RISULTATI ECONOMICO-FINANZIARI DEL GRUPPO ESPRESSO AL 30 GIUGNO 2015

RISULTATI ECONOMICO-FINANZIARI DEL GRUPPO ESPRESSO AL 30 GIUGNO 2015 COMUNICATO STAMPA Ai sensi della delibera Consob 11971/99 e successive modificazioni e integrazioni GRUPPO EDITORIALE L ESPRESSO S.P.A. Il Consiglio di Amministrazione approva i risultati consolidati al

Dettagli

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze 110 BUSINESS & IMPRESE Maurizio Bottaro Maurizio Bottaro è family business consultant di Weissman Italia RETI D IMPRESA Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo

Dettagli

La comunicazione economico-finanziaria

La comunicazione economico-finanziaria La comunicazione economico-finanziaria Università di Urbino La comunicazione economico-finanziaria E il complesso delle comunicazioni effettuate attraverso qualsiasi canale di diffusione dalla direzione

Dettagli

Temi speciali di bilancio

Temi speciali di bilancio Università degli Studi di Parma Temi speciali di bilancio Il rendiconto finanziario L analisi per flussi -Nuovi elementi per la valutazione dell assetto economico globale -Migliore interpretazione indici

Dettagli

Agosto 2012. Osservatorio Cerved Group sui bilanci 2011

Agosto 2012. Osservatorio Cerved Group sui bilanci 2011 Agosto 2012 Osservatorio Cerved Group sui bilanci 2011 Aumentano le imprese con Ebitda insufficiente per sostenere oneri e debiti finanziari Alla ricerca della marginalità perduta Sintesi dei risultati

Dettagli

IL QUADRO DI SINTESI S IN ITALIA. Francesca Lecci

IL QUADRO DI SINTESI S IN ITALIA. Francesca Lecci IL QUADRO DI SINTESI S IN ITALIA Francesca Lecci Agenda I settori del comparto L andamento economico del comparto Pubblico vs privato Impresa multiutility 2 Agenda I settori del comparto L andamento economico

Dettagli

I flussi finanziari strutturati secondo lo schema del flusso di cassa disponibile: Obiettivo principale

I flussi finanziari strutturati secondo lo schema del flusso di cassa disponibile: Obiettivo principale L impostazione dell analisi: 5 possibili approcci [3] L approccio dei flussi di cassa l approccio dello schema di raccordo degli indici l approccio dello sviluppo sostenibile l approccio dei flussi di

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

Management Game 2011

Management Game 2011 Management Game 2011 La Mobilé Inc 1 Introduzione 1.1 La Mobilé Inc in breve Mobilé Inc è un azienda produttrice di telefonini che ha sede negli Stati Uniti che si è concentrata sulla produzione di telefonini

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli