Cooperazione sanitaria in un SSR: l esperienza della Regione Toscana M. J. Caldés Pinilla

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1 Cooperazione sanitaria in un SSR: l esperienza della Regione Toscana M. J. Caldés Pinilla Orbassano 10 maggio 2010

2 Deve una Regione occuparsi di Cooperazione Sanitaria Internazionale? Alcuni elementi dell analisi Il contesto e la sua storia La volontà politica L organizzazione del Sistema Sanitario Dalla motivazione individuale alla rete integrata La necessità di governare l esistente Il monitoraggio e il controllo della spesa.

3 PREMESSA COOPERAZIONE DECENTRATA Cooperazione allo sviluppo svolta dagli Enti locali italiani (singolarmente o in consorzio tra loro) coinvolgendo le risorse della società civile organizzata presente sul territorio: Università, sindacati, ASL, piccole e medie imprese, imprese sociali, ONG Partnership con un ente omologo dei PVS e partecipazione delle diverse componenti rappresentative della società civile dei paesi partner nel processo decisionale

4 Principi Salute come diritto Solidarietà come scelta Programmazione come strategia operativa

5 IL CONTESTO Livello politico: indirizzo strategico e di scelta aree geografiche prioritarie Livello tecnico: qualificare con contenuti tecnico-sanitari le scelte politiche Impegno Annuale di spessa sul fondo sanitario regionale:

6 LA VOLONTA POLITICA Gli atti e le normative DGRT 508 del 2007 (Strategia 2007) DGRT 520 del 2008 (Strategia 2008 e Definizione delle Linee Guida) DGRT 300 del 2008 (La partecipazione dei nostri operatori a missioni all estero) DGRT 695 del 2009 (Strategia )

7 Assetto organizzativo Assessorato alla cooperazione internazionale Legge Regionale 17/1999 Piano regionale per la cooperazione internazionale Assessorato diritto alla salute Piano sanitario regionale DG Salute - Settore RSI AOU Meyer CAV (comitato delle Aree Vaste per la CSI) Strategia di CSI Linee guida Area Vasta Nord Area Vasta Centro Area Vasta Sud Partenariato locale (enti locali, associazioni, ONG,..)

8 PRESIDENZA DELLA REGIONE TOSCANA Legge Regionale 26/2009 Disciplina attività UE e internazionali Assessorato diritto alla salute Nuovo Piano socio-sanitario regionale DG Salute - Settore RSI Più integrazione trai i diversi attori della decentrata AOU Meyer CAV (comitato delle Aree Vaste per la CSI) Linee guida Area Vasta Nord Area Vasta Centro Area Vasta Sud Partenariato locale (enti locali, associazioni, ONG,..)

9 Il governo della CSI 1. I ricoveri a carattere umanitario: Cura e assistenza medica principalmente di bambini affetti da patologie non trattabili nei paesi di provenienza Definizione dei criteri che devono caratterizzare questa tipologia di ricoveri Determinazione dell impegno di spessa MEDEVAC nel caso di situazioni di Emergenza Sanitaria

10 Il governo della CSI 2. Le modalità progettuali (anche valutative): I PIR (progetti di iniziativa regionale) I progetti a Bando Attraverso la definizione e approvazione della Strategia Regionale di CSI

11 La strategia Regionale Strategia ad hoc, distinta da quella complessiva di cooperazione internazionale, ma con essa necessariamente coerente ed integrata sotto il profilo delle finalità da perseguire. Obiettivi generali dei progetti di CSI: lotta alla povertà: stato di salute e condizioni di vita sono strettamente interdipendenti; difesa dei diritti umani: il perseguimento di massimo livello di salute possibile è di per sé un diritto umano pertanto in forte correlazione con tutti gli altri diritti legati all esistenza dignitosa della persona. Non è pertanto pensabile pensare un progetto di cooperazione senza tener conto di questi elementi; uguaglianza di genere: le analisi di genere hanno ampiamente dimostrato la diversità esistente tra l universo maschile e quello femminile, anche nel campo della salute e delle malattie; allo stesso modo hanno evidenziato le disuguaglianze esistenti nell accesso ai beni e alle risorse considerati essenziali. Diventa nostro compito lavorare per ridurre sempre di più il divario attuale.

12 Nello specifico invece i nostri progetti dovranno concorre a: 1. rafforzare i sistemi sanitari nel loro complesso attraverso: - supporto istituzionale ai sistemi sanitari pubblici - miglioramento dei servizi di PHC (Primary Health Care); - rafforzamento, anche in termini di qualità delle cure, dell assistenza materna, neonatale e infantile - potenziamento di infrastrutture e i sistemi di programmazione e controllo, di acquisto e distribuzione di farmaci - formazione, motivazione e incremento delle risorse umane destinate al servizio sanitario; 2. intervenire per migliorare l accessibilità ai farmaci essenziali (inclusi i farmaci antiretrovirali per il trattamento dell'aids) e ad altre prestazioni sanitarie 3. agire sui diritti inerenti la salute sessuale e riproduttiva delle donne 4. sostenere la lotta contro AIDS, TB e Malaria e altre malattie dimenticate 5. intervenire sui diritti delle persone con disabilità 6. potenziare la ricerca scientifica, lo sviluppo e l innovazione in ambito sanitario non solo dei Paesi destinatari dei progetti, ma anche della Toscana 7. creare sinergie con le tematiche di Ricerca e Sviluppo prevedendo strategie comuni e occasioni di contatto

13 Le linee di indirizzo metodologico che orientano la progettualità Il supporto tecnico-metodologico e il rafforzamento dei sistemi sanitari nel loro complesso in alternativa alle strategie basate sui programmi verticali. Il potenziamento di infrastrutture, sistemi di programmazione e controllo, di acquisto e distribuzione di farmaci essenziali Investimento, soprattutto, in risorse umane attraverso il trasferimento di conoscenze e competenze tecnico sanitarie mediante l attuazione di: - attività formative in loco (training on the job); - lo scambio di esperienze; - l accoglienza presso le nostre strutture sanitarie-universitarie di personale sanitario in formazione.

14 Il governo della CSI 3. La partecipazione dei nostri professionisti: La banca dati (Protocollo d intesa sottoscritto tra Federazione Toscana degli Ordini dei Medici e Assessori Regionali al Diritto alla Salute e alla Cooperazione Internazionale il 14/01/08) La delibera di GRT n.300 del 21/04/08 La Formazione 4. La comunicazione, la messa in rete e il coordinamento delle attività di CSI: Il sito online 1 incontri all anno di Team Building 1 incontro trimestrale della rete dei coordinatori

15 IL PROGETTO FORMATIVO Formarsi per cooperare Il progetto di formazione Formarsi per cooperare è stato approvato come Progetto di Iniziativa Regionale (PIR) della Regione Toscana con Delibera GRT n.1305 del 28/12/2009 Impegno della Regione Toscana nella Formazione intesa come consolidamento rete Regione Toscana fornendo agli operatori delle tre Aree Vaste che desiderano occuparsi e partecipare ad attività di cooperazione sanitaria internazionale gli elementi essenziali e condivisi per un corretto approccio a questo tipo di attività

16 IL PROGETTO FORMATIVO Formarsi per cooperare Obiettivo principale: offrire una preparazione di base ad un gruppo di operatori sanitari ed amministrativi che potranno poi essere inseriti nei progetti di cooperazione delle AO e delle ASL della Regione Toscana Obiettivo secondario: sensibilizzare gli operatori e creare interesse nei confronti della cooperazione e delle problematiche della salute nei paesi con risorse limitate

17 IL PROGETTO FORMATIVO Formarsi per cooperare anno Rivolto a: Personale sanitario delle aziende sanitarie delle Aree Vaste Toscane interessato a fare un esperienza nel campo della cooperazione sanitaria o che ha già la possibilità concreta di inserirsi in progetti della propria Azienda Personale amministrativo delle aziende sanitarie delle Aree Vaste Toscane che si trova a gestire contabilmente i progetti e a rendicontarli e personale sanitario interessato ad approfondire gli aspetti della pianificazione e del finanziamento dei progetti Si tratta di un progetto triennale: Sono state previste tre edizioni, una per singola AV Con la edizione 2010 avranno partecipato 180 operatori sanitari e 90 amministrativi

18 L approccio metodologico La strategia di cooperazione sanitaria vuole impostare una metodologia di lavoro i cui obiettivi saranno quelli di coordinare sempre di più iniziative e paesi favorendo interventi a lungo termine nella stessa località, e rafforzare le istituzioni locali, nel rispetto delle loro priorità, al fine di evitare la frammentazione degli interventi e la competizione tra i diversi attori della cooperazione E fondamentale e imprescindibile realizzare programmi significativi e di lunga portata; essere trasparenti e valutabili; portare a casa dei risultati

19 Le aree geografiche prioritarie Africa Sub Sahariana Medio Oriente Area Balcanica Medio Oriente: in questo contesto si promuoveranno iniziative volte a garantire il diritto alla salute delle popolazioni palestinesi nonché al miglioramento dei rapporti tra Israele e Palestina. Africa Sub Sahariana: gli interventi avranno come contenuti prioritari la lotta all epidemia dell AIDS, TB e Malaria e il rinforzo dei sistemi sanitari pubblici con particolare attenzione alla PHC (Primary Health Care). Area Balcanica e paesi arabi della sponda del Mediterraneo: i progetti dovranno essere indirizzati al supporto e trasferimento di conoscenze e competenze per lo sviluppo dei sistemi sanitari e per la crescita complessiva della offerta de prestazioni sanitarie.

20 Le realtà dove la Toscana è presente con interventi di Cooperazione Sanitaria

21 Il Mediterraneo (Medio Oriente e Maghreb) Repubblica Araba Saharawi Democratica, Egitto, Libia, Israele, Palestina, Iraq, Libano I balcani Albania, Serbia, Kosovo, Bosnia America Latina Bolivia, Domenicana, Ecuador Africa Sub-sahariana Eritrea, Kenya, Sudan, Rwanda, Sudafrica, Congo, Senegal, Camerun, Uganda, Tanzania, Burkina, Ciad

22 Ingresso al convegno libero con preghiera di cortese conferma di partecipazione alla Segreteria Organizzativa entro il 10/06/2010. Segue programma definitivo. Segreteria Organizzativa tel int. 3

23 . Se mi dicessero di disporre in ordine di precedenza la carità, la giustizia e la bontà, metterei al primo posto la bontà, al secondo la giustizia e al terzo la carità. Perché la bontà, da sola, già dispensa la giustizia e la carità, perché la giustizia giusta già contiene in sé sufficiente carità. La carità è ciò che resta quando non c è bontà né giustizia. José Saramago

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