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1 RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA Realizzazione di un impianto fotovoltaico da circa 10 MWp galleggiante sullo specchio acqueo di un bacino idrico di proprietà del Consorzio A.S.I., ubicato all interno del petrolchimico della zona industriale di Brindisi 1

2 Paragrafi DAGLI ATTI DI COLLAUDO DEL SERBATOIO DI REGOLAZIONE E BACINO DI RACCOLTA 1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE 2. PIANO URBANISTICO GENERALE 3. PIANO REGOLATORE TERRITORIALE DELL A.S.I. DI BRINDISI 4. PIANO URBANISTICO TERRITORIALE TEMATICO 5. PIANO STRALCIO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO 6. CARATTERISTICHE DEL BACINO DI RACCOLTA IDRICA 7. STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE DELL OPERA 8. IMPIANTO FOTOVOLTAICO GALLEGGIANTE DI PROGETTO 9. OPERE DI CONNESSIONE ALLA RETE 10. IMPORTO DELLE OPERE DAGLI ATTI DI COLLAUDO DEL SERBATOIO DI REGOLAZIONE E BACINO DI RACCOLTA Con nota del 21 dicembre 1965 n Direzione Generale delle Acque e degli Impianti Elettrici, Divisione XI il Ministro dei Lavori Pubblici dava incarico al dott. ing. Filippo Rossi ed al dott. Arturo de Agazio di procedere al collaudo dei serbatoi di regolazione e di raccolta relativi alla derivazione d acqua dal Fiume Grande per uso industriale dello stabilimento di Brindisi della Monteshell Petrolchimica S.p.A.. Con istanze in data 6 e 14 febbraio 1961 la Società Generale per l Industria Mineraria e Chimica Montecatini, cui è poi subentrata la Monteshell Petrolchimica S.p.A. chiese la concessione di utilizzare le acque del Fiume Grande (già sistemato a canale di bonifica) per gli usi industriali del nuovo stabilimento Petrolchimico di Brindisi, realizzato dalla stessa Montecatini insieme con la consociata Società Polymer. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Quarta Sezione, con voto n. 924 del , espresse il parere che la derivazione richiesta dovesse assimilarsi a quella per uso potabile e considerarsi piccola derivazione. Con istanza del la Società Montecatini rinnovò la domanda nei sensi precisati dal voto suddetto e rinnovò altresì la richiesta per la dichiarazione di pubblica utilità dell opera e per l autorizzazione all anticipato inizio dei lavori. Alla nuova istanza era allegato il progetto di massima delle opere da eseguire 2

3 (consistenti in un opera di captazione, un serbatoio di regolamentazione della capacità utile di m 3, un serbatoio di raccolta della capacità di m 3, canali adduttori, impianto di pompaggio, scarico in mare), progetto redatto in data gennaio 1961 a firma degli Ingegneri D. Finzi e A. Ghirardini e corredare da relazione geologica in data Con nota n 3452 in data il Servizio Dighe espresse parere favorevole, ai sensi dell art. 1 del Regolamento dighe, circa l attuabilità del progetto, ritenendo che i terreni interessati dalle opere possedessero i necessari requisiti di tenuta o fossero in grado di acquisirli con interventi di ordinaria esecuzione, e che i materiali da costruzione per i manufatti di ritenuta ed i provvedimenti di impermeabilizzazione proposti fossero tecnicamente idonei e tali da assicurare il richiesto grado di tenuta. Successivamente la Società Montecatini presentò il progetto esecutivo recante la data ottobre 1962, che fu trasmesso dall Ufficio del Genio Civile al Servizio Dighe con nota n del 10 dicembre Sul progetto, a firma sempre del progettista ing. Dante Finzi, si erano espressi favorevolmente il Dipartimento Militare Marittimo dello Jonio e del Canale di Otranto, la Sezione Autonoma di Bari per il servizio Idrografico e l Ufficio del Genio Civile di Brindisi. L utilizzazione prevista nel progetto contemplava di immettere la portata derivata dal Fiume Grande in un serbatoio artificiale di regolazione della capacità utile di un milione di metri cubi, ricavato nella cosi detta depressione dello stesso Fiume Grande, compresa tra questo e lo stabilimento. Il compiuto precipuo di tale serbatoio era quello di raccogliere i deflussi derivati, avviandoli quindi in un bacino di raccolta attraverso un impianto di pompaggio, nonché di consentire una buona decantazione delle acque. Da detto bacino di raccolta, della capacità utile di m 3, ubicato a Nord- Est del serbatoio di regolazione, veniva prelevata a mezzo di apposito acquedotto la quantità di acqua occorrente per il soddisfacimento del fabbisogno idrico dello stabilimento. La costruzione dei due anzidetti serbatoi si rendeva necessaria a causa della variabilità del regime idraulico del corso d acqua, in quanto una semplice derivazione ad acqua fluente avrebbe reso del tutto antieconomico l esercizio dello stabilimento, per le conseguenti frequenti imprevedibili interruzioni nella lavorazione programmata. (omissis) Lo schema di utilizzazione delle acque del Fiume Grande è il seguente: - Opera di presa, ubicata a 2,2 km dalla foce del canale Fiume Grande, 3

4 immediatamente a valle di un ponticello stradale, ove il canale, a sezione trapezia con base minore di 7 m ed altezza 2,20 m, ha il fondo a quota 4,30 m s.m.. La captazione delle acque, previa sistemazione ed allargamento di un breve tratto di canale, è ottenuta realizzando, col ribasso della platea fino a quota 2,75 m s.m., una bocca radente al di sotto dell alveo, divisa in due luci da un getto longitudinale e coperta da una soletta che si raccorda col fondo del canale preesistente a valle. Il manufatto di captazione, a pianta curva, in calcestruzzo di cemento pozzolanico armato, munito di paratoie piane, immette le acque derivate in un canale scoperto lungo circa 50 m, a sezione trapezia con fondo in lastroni di calcestruzzo e muri di sponda, che sbocca nel serbatoio di regolazione. - Serbatoio di regolazione (e di decantazione), ricavato nella depressione naturale in destra del Fiume Grande, adiacente allo stabilimento, con quota minima 1,30 m s.l.m., mediante costruzione di uno sbarramento in terra. Caratteristiche principali del serbatoio: - livello di invaso di esercizio: + 3,20 m s.m. - livello di massimo svaso: + 0,70 m s.m. - superficie di massimo invaso in esercizio: m 2 - capacità totale: m 3 - capacità utile (circa): m 3 - quota di coronamento dello sbarramento: + 4,70 m s.m. - franco: 1,50 m. Il piano di fabbrica del nuovo stabilimento è all incirca alla stessa quota di coronamento dello sbarramento. Il fondo del serbatoio viene lasciato allo stato naturale, ritenendosi sufficiente la tenuta dei terreni in relazione al modesto carico idraulico. Le opere di sbarramento e di scarico saranno descritte di seguito. - Collegamento fra il serbatoio di regolazione e il bacino di raccolta, costituito da una tubazione in cemento armato del tipo Bonna classico con giunti saldati, lunga 389 m, di diametro 800 mm. La condotta va dalla presa, ubicata nel manufatto di scarico dello sbarramento, fino alla stazione di pompaggio, presso il vertice sud del bacino di raccolta, dotata di elettropompe per l alimentazione del bacino. - Bacino di raccolta (interessato dall isola fotovoltaica), ubicato lungo la costa, all estremo nord dello stabilimento, a pianta pressoché quadrata, con fondo a quota media 0,00, contenuto da un argine perimetrale continuo, studiato quale bacino di 4

5 riserva e di compenso. Caratteristiche principali: - livello di invaso di esercizio: + 5,40 m s.m. - livello di massimo svaso: + 0,30 m s.m. - superficie al massimo invaso in esercizio: m 2 - capacità totale (circa): m 3 - capacità utile (circa): m 3 - quota di coronamento degli argini: + 6,40 m s.m. - franco: 1,00 m. È stato ritenuto necessario, come si preciserà di seguito, procedere ad una bonifica del fondo ed all impermeabilizzazione del fondo stesso e degli argini, data la funzione attribuita al bacino e la natura dei terreni. (omissis) - Scarico a mare. La zona residua della depressione naturale, a alle dello sbarramento che delimita il serbatoio di regolazione, è per buona parte a quota inferiore al livello medio del mare ed è attraversata dall ultimo tratto di un preesistente canale di bonifica, il quale sottopassa il rilevato ferroviario e stradale e fa capo ad un impianto idrovoro capace di smaltire la portata massima di 1,1 m 3 /sec. Eseguiti i due serbatoi artificiali, nella zona in parola possono riversarsi le acque dello scarico di superficie del serbatoio di regolazione e quelle degli scarichi di fondo di ambedue gli invasi. Per lo scarico a mare delle acque che potranno riversarsi nella depressione, fino alla quota minima di 0,70 m s.m., è stato destinato un canale dimensionato per la portata di 100 m 3 /sec, lungo circa 200 m (omissis). Il canale sottopassa con un manufatto in cemento armato a due luci (ciascuna di larghezza 16 m, altezza libera 2,60 m) il rilevato stradale e ferroviario per lo stabilimento e con altro manufatto in cemento armato a tre luci (ciascuna di larghezza 14 m circa, altezza libera 1,70 m) il rilevato della strada litoranea; a sua volta il canale è sottopassato con sifone dal canale di scarico dell impianto idrovoro. Le acque restituite nella depressione, al di sotto della quota +0,70 m s.m., devono essere smaltite mediante l impianto idrovoro. (omissis) 5

6 1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE L impianto programmato ricade nella zona industriale della Città di Brindisi, gestita dal Consorzio A.S.I. e più specificatamente all interno dell area produttiva occupata dal petrolchimico. Il Consorzio A.S.I. ha programmato di realizzare, sullo specchio acqueo di un bacio idrico di raccolta interno al petrolchimico, un impianto fotovoltaico galleggiante della potenza di picco di circa 10 MW. Il bacino in argomento, di proprietà del Consorzio ed in concessione alla Polimeri Europa S.p.A., è ubicato lungo la costa, all estremo nord dello stabilimento petrolchimico. 2. PIANO URBANISTICO GENERALE Le Norme Tecniche d Attuazione del vigente Piano Urbanistico Generale della Città di Brindisi, relativamente all utilizzo delle aree oggetto dell intervento di progetto, tipizzate come aree produttive industriali, rimandano al Piano Regolatore Territoriale dell A.S.I. ed alle relative Norme Tecniche d Attuazione. 3. PIANO REGOLATORE TERRITORIALE DELL A.S.I. DI BRINDISI Il bacino, come anticipato, ricade nell area del petrolchimico interna al perimetro del vigente Piano Regolatore Territoriale di Coordinamento dell A.S.I. di Brindisi che, a seguito di parere favorevole della Giunta Regionale (reso con Deliberazione n. 287 del ), è stato approvato il 29 maggio 2003 con Deliberazione n. 58 del Commissario Straordinario del Consorzio A.S.I., in variante al precedente strumento approvato dalla Giunta Regionale con Deliberazione n. 59/ , resa esecutiva dal Commissario di Governo con decisione n. 2125/ L articolo 19 (Norme relative alla sub zona A4 zona produttiva ed attività petrolchimiche) delle Norme Tecniche d Attuazione del richiamato P.R.T. dell A.S.I. prevedono che al interno dell area del petrolchimico possano espletarsi solo attività produttive anche non connesse alle attività petrolchimiche, atteso la riconversione in atto all interno di dette aree. 6

7 La produzione da fonti rinnovabili di energia elettrica è pertanto consentita, oltre che incentivata. 4. PIANO URBANISTICO TERRITORIALE TEMATICO Con riferimento al Piano Urbanistico Territoriale Tematico (D.G.R. n. 1748/ ), si evidenzia che le relative Norme Tecniche di Attuazione, in ordine agli Ambiti Territoriali Estesi e Distinti, non trovano applicazione nelle aree tipizzate come zone industriali, definite territori costruiti, incluse in strumenti urbanistici vigenti, come il P.R.T. dell A.S.I. di Brindisi, alla data 6 giugno PIANO STRALCIO DI ASSETTO IDROGEOLOGICO L intervento è interessato dal Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico. Con nota prot. n del 08/05/2012, il Consorzio A.S.I. ha inoltrato all Autorità di Bacino della Puglia istanza di deperimetrazione dell area di pertinenza del bacino idrico ASI di proprietà consortile. Ha altresì prodotto, in allegato alla predetta istanza, uno studio idraulico e morfologico, condotto dal Prof. Ing. Matteo Ranieri, per la rimozione del vincolo di pericolosità idraulica presente sul bacino idrico. Il Prof. Ing. Matteo Ranieri ha concluso il suo studio, nel modo seguente: Pertanto si ritiene che, in tutta sicurezza, possa essere accolta la richiesta dell ASI di Brindisi di rimuovere la perimetrazione PAI attualmente gravante sul bacino ASI in modo che sul suo specchio acque possa essere realizzato il previsto impianto fotovoltaico galleggiante della potenza di circa 10 MWp. 6. CARATTERISTICHE DEL BACINO DI RACCOLTA IDRICA Il bacino idrico all interno del quale si è programmata la realizzazione dell isola fotovoltaica è ubicato lungo la costa, all estremo nord del petrolchimico. Il bacino di raccolta ha forma regolare di quadrilatero, il suo fondo è a livello del mare, è 7

8 contenuto da un argine perimetrale continuo. Le caratteristiche principali sono (informazioni desunte dall atto di collaudo): - livello di massimo invaso in esercizio: + 5,40 m sul livello del mare; - livello di massimo svaso: + 0,30 m s.l.m.; - superficie dello specchio acqueo al massimo invaso in esercizio: m 2 ; - capacità totale: ~ m 3 ; - capacità utile: ~ m 3 ; - quota di coronamento degli argini: + 6,40 m s.l.m.; - franco: 1,00 m. - pendenza del paramento del rilevato arginale: 1 / 2,5, verso l interno; - pendenza del paramento del rilevato arginale: 1 / 2, verso l interno; - larghezza della sommità del rilevato arginale: 2,50 m. 7. STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE DELL OPERA Si rimanda allo studio condotto dal geologo dott. Dario Fischetto che così conclude: In virtù di quanto sopra riportato si può ritenere che l aspetto ambientale in oggetto, a seguito dell insediamento dell attività, avrà impatti del tutto compatibili con la capacità di carico dell ambiente naturale entro cui si colloca. 8. IMPIANTO FOTOVOLTAICO GALLEGGIANTE DI PROGETTO 8

9 È prevista la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. In particolare, saranno installati su un sistema modulare galleggiante (tipo OTTO S.n.c. o similari) n pannelli da 260Wp, delle dimensioni di mm 1000x1610. Il sistema modulare galleggiante sarà composto da cubi in polietilene ad altissima densità delle dimensioni di cm 100 x 50 x 40 e di cm 50 x 50 x 40, connessi tra loro per mezzo di idonei accessori di assemblaggio. L isola fotovoltaica è a contatto dello specchio acqueo solo in corrispondenza dei cubi succitati che non sono sistemati anche al di sotto dei pannelli fotovoltaici. Questi ultimi, infatti, sono sorretti da telai in acciaio inossidabile vincolati alle loro estremità ai cubi galleggianti, lasciando così libero lo specchio acqueo sottostante i moduli fotovoltaici. Il sistema galleggiante sarà completato con idonei percorsi pedonali, idonee piazzole per l alloggiamento degli inveter, parapetti e pedane per il raggiungimento degli argini del bacino idrico. L isola fotovoltaica avrà una superficie di circa mq , che rappresenta il 61% della superficie dello specchio acqueo del bacino, nelle condizioni di massimo invaso in esercizio. Le peculiarità tecniche del sistema galleggiante previsto in progetto sono le seguenti: - può essere utilizzato qualsiasi tipo di pannello fotovoltaico; - gli inverter sono posizionati direttamente sull'isola galleggiante; - i materiali utilizzati sono completamente riciclabili; 9

10 - è garantito il miglior rendimento del pannello per il riverbero dell'acqua; - notevole riduzione dell'evaporazione dell'acqua dall'invaso; - struttura modulabile e facilmente assemblabile, fino alla copertura totale del bacino; - agevole spostamento dell'intera struttura per la manutenzione dell'invaso. L'impianto fotovoltaico, composto, come anticipato, da un isola galleggiante, è strutturato per accogliere qualsiasi tipo di pannello fotovoltaico e progettato con elementi galleggianti modulari, dimensionabili secondo esigenze specifiche. L isola avrà caratteristica di capacità di adattamento alle variazioni del livello d'acqua: in caso di siccità, l'impianto può tranquillamente appoggiarsi sul fondo, anche irregolare, o sulla riva del bacino senza danneggiarsi. L'impianto consentirà il posizionamento degli inverter direttamente sull'isola galleggiante permettendo con ciò di evitare strutture fisse a terra. Grazie all'impiego di elementi galleggianti testati in ambiente marino, è garantito sia il galleggiamento (considerando la possibilità di accumuli di neve sulla superficie), sia il comportamento complessivo in presenza di moto ondoso con onde fino a 40/50 cm. I pannelli fotovoltaici, posti quasi paralleli ed in prossimità del pelo libero dell'acqua, permettono un miglior rendimento, grazie ad una maggiore luminosità e migliore riflessione della luce dell'ambiente acquatico rispetto al terreno. Un miglior rendimento si riscontra, inoltre, grazie al mantenimento della temperatura d'esercizio dei pannelli su valori decisamente ridotti rispetto a quanto si rileva a terra. Altro notevole vantaggio che si riscontra è rappresentato dalla significativa riduzione dell'evaporazione dell'acqua e del conseguente rischio di prosciugamento del bacino. 10

11 L'intera struttura può essere agevolmente spostata permettendo una facile manutenzione dell'impianto stesso, delle rive e dell'invaso. E' stata presa in esame anche la fase finale di smantellamento, una volta completato il ciclo di vita dell'impianto, prevedendo l'uso di materiali tutti riciclabili. Non risulta peraltro possano esserci altre problematiche legate allo smaltimento, dal momento che l'impianto è interamente galleggiante e privo di strutture fisse quali complementi in conglomerato cementizio. 9. OPERE DI CONNESSIONE ALLA RETE È stata inoltrata domanda di connessione, in data 23-29/03/2012, a ENEL Distribuzione. Vedasi relazione specialistica. 11

12 10. IMPORTO DELLE OPERE OLTRE ONERI PER LA SICUREZZA ART VOCE ATTIVITA' U.M. Quantità Prezzo Unitario Importo 1 STRUTTURA GALLEGGIANTE. mq 90485,00 90, ,00 2 PANNELLO FOTOVOLTAICO EUROPEO. cad 38624,00 190, ,00 3 INVERTER DA 150 KW. cad 68, , ,00 4 DEMOLIZIONE E TAGLIO DI PAVIMENTAZIONE IN CONGLOMERATO BITUMINOSO. mq 18,30 10,00 183,00 5 SCAVO IN SEZIONE OBBLIGATA. mc 265,05 15, ,75 6 SCAVI IN PRESENZA ACQUA. mc 76,25 3,50 266,88 7 CLASSIFICAZIONE, TRASPORTO E CONFERIMENTO FINALE IN DISCARICA AUTORIZZATA DEL MATERIALE SCAVATO. mc 300,88 15, ,20 8 LETTO DI POSA DELLE TUBAZIONI. mc 15,25 15,00 228,75 9 TUBAZIONE CORRUGATA Ø200mm. ml 1800,00 12, ,00 10 CALCESTRUZZO FLUIDO PER RIEMPIMENTI. mc 113,51 107, ,57 11 RETE DI ACCIAIO ELETTROSALDATA. Kg 724,27 2, ,68 12 CONGLOMERATO CEMENTIZIO PER DIAFRAMMA A PROTEZIONE DI TUBAZIONI. mc 13,85 160, ,00 13 MANUFATTI INTERRATI D'ISPEZIONE IN OPERA. mc 31,26 300, ,00 14 CHIUSINI D'ISPEZIONE IN GHISA. cad 2,00 150,00 300,00 15 BINDER IN CONGLOMERATO BITUMINOSO. mq 18,30 15,00 274,50 16 FRESATURA DI MANTI IN CONGLOMERATO BITUMINOSO. mq 30,00 2,00 60,00 17 TAPPETO DI USURA IN CONGLOMERATO BITUMINOSO. mq 30,00 7,50 225,00 18 CAVO TIPO RG7OEFE - 0,6/1kV - MARINE - Sezione 3x50mmq. ml 11500,00 25, ,00 19 CAVO TIPO RG7OEFE - 0,6/1kV - MARINE - Sezione 3x70mmq. ml 15750,00 34, ,00 20 CAVO TIPO RG7OEFE - 0,6/1kV - MARINE - Sezione 3x95mmq. ml 20250,00 45, ,50 21 QUADRO COLLETTORE CAVI b.t. a corpo 2, , ,00 22 TRASFORMATORE ELEVATORE. cad 4, , ,00 23 QUADRO M.T. PROTEZIONE TRASFORMATARI. a corpo 1, , ,00 Totale ,82 ing. Giandomenico Savoia _Relazione_Tecnica_Illustrativa_Isola_Fotovoltaica_ASI ing. Pietro Palma 12

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