UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PARMA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA SEZIONE DI RICERCHE AZIENDALI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PARMA DIPARTIMENTO DI ECONOMIA SEZIONE DI RICERCHE AZIENDALI"

Transcript

1 Gli asili nido territoriali nella Provincia di Parma: analisi dei costi e dei servizi nell offerta pubblica e privata DICEMBRE 2007

2 2

3 INDICE PREMESSA 1. METODOLOGIA 2. ANALISI PROSPETTICA PREMESSA NATI IN PROVINCIA DI PARMA LA DOMANDA POTENZIALE E LA DOMANDA REALE L OFFERTA DOMANDA E OFFERTA IPOTESI PREVISIONALE 3. ANALISI ECONOMICO/FINANZIARIA IL CAMPIONE DELLA RICERCA ANALISI DEI COSTI IL COSTO DEL PERSONALE ANALISI DEI PROVENTI CONCLUSIONI ALLEGATI Allegato A: Elenco anagrafico delle strutture presenti nella provincia di Parma Anno 2005 Allegato B: Schede di rilevazione dei dati economici (anni ) Allegato C: Linee guida per la compilazione della scheda di riclassificazione del conto economico Allegato D: Schede di attività Allegato E: Elaborazione dati relative ai costi e ai proventi per struttura 3

4 4

5 PREMESSA Il lavoro svolto dal gruppo di ricerca dell Università di Parma, Dipartimento di Economia (Sezione di Ricerche Aziendali) ha come oggetto di studio i servizi per l infanzia presenti nella provincia di Parma, con particolare riferimento alle seguenti tipologie: Nido d infanzia - Spazio bambini - Centro bambini genitori. La ricerca è indirizzata, in primo luogo, verso la realizzazione di un quadro organico e completo dell offerta dei nidi d infanzia e di servizi integrativi rivolti ai bambini compresi tra 0 e 2 anni presenti nel territorio della provincia. Il primo obiettivo consiste nell effettuare una panoramica delle realtà oggetto di studio, ossia di realizzare un quadro di riferimento e, quindi, un anagrafica completa e aggiornata delle strutture del contesto territoriale di riferimento. Secondariamente, il lavoro è teso verso la rilevazione della capacità ricettiva dell offerta rispetto alla popolazione di riferimento e quindi del bacino di utenza cui i servizi dovranno far fronte. L intento è quello di svolgere un analisi secondo un ottica prospettica, ovvero, di realizzare delle proiezioni sulla domanda a cui i servizi integrativi dovranno rispondere nei prossimi anni e sugli andamenti futuri dell offerta. Tali valutazioni possono essere utili per orientare il processo decisionale e di indirizzo dei servizi educativi ed integrativi in un ottica di programmazione dell offerta. L obiettivo primario della ricerca è quello di studiare gli aspetti economico/finanziari dei suddetti servizi operando un analisi delle variabili economiche (oneri sostenuti e dei proventi realizzati). In particolare, vengono effettuate alcune considerazioni circa le performance economiche delle diverse strutture presenti nel territorio, scaturite dall analisi del raffronto tra oneri/proventi e benefici offerti. L obiettivo principale della ricerca consiste nel verificare se esistono degli elementi ricorrenti nelle voci di costo e provento caratterizzanti i diversi servizi e, una volta individuati, considerare le diverse modalità di gestione al fine di un confronto tra servizio pubblico e privato. In particolar modo, vengono messe in luce le differenze più significative in termini di economicità della gestione tra le differenti tipologie di erogazione del servizio presenti nel territorio. Il gruppo di lavoro dell Università degli Studi di Parma, Dipartimento di Economia, Sezione di Ricerche Aziendali è composto dal Prof. Paolo Andrei (Ordinario in Economia Aziendale), Dott. Marco Ferretti (Ricercatore in Economia Aziendale) e dalla Dott.ssa Anna Petruzziello (Dottoranda in Determinazione e comunicazione del valore nelle a- ziende). Si ringraziano per la collaborazione la Provincia di Parma, nella persona dell Assessore Gabriele Ferrari, il Gruppo di Coordinamento Pedagogico della Provincia di Parma, nella persona della Dott.ssa Stefania Miodini, i Comuni e tutti i responsabili dei servizi che hanno aderito all iniziativa, la Regione Emilia Romagna per i dati e le spiegazioni fornite. 5

6 6

7 1. METODOLOGIA 7

8 8

9 1. Predisposizione dati anagrafici Data la complessità delle informazioni necessarie al fine del raggiungimento degli obiettivi della ricerca, sono stati richiesti ed esaminati i dati disponibili e le eventuali analisi già effettuate con riferimento ai servizi integrativi per la prima infanzia del territorio della Provincia di Parma. Sono state controllate le informazioni anagrafiche rese disponibili dagli enti, verificate le caratteristiche generali dei servizi ed è stato appurato e validato il numero complessivo effettivo delle strutture per l infanzia presenti nella provincia negli anni 2003/2004 e 2004/2005 (Allegato A). Sono stati contattati i referenti amministrativi di ogni Comune della Provincia con l obiettivo di confrontare quanto contenuto nelle schede anagrafiche disponibili con le informazioni rilevate dalle amministrazioni comunali riguardo i servizi per l infanzia del proprio territorio. Al fine di comprendere in modo più approfondito le caratteristiche dei servizi per l infanzia si è ritenuto opportuno differenziare le strutture secondo le seguenti caratteristiche: - collocazione geografica per distretto: - tipologia di servizio: - modalità di gestione: - Fidenza; - Parma; - Sud Est; - Valli Taro-Ceno; - nido d infanzia; - spazio bambini; - centro bambini genitori; - comunale totale; - comunale in appalto; - privato convenzionato; - contratto di servizio; - privato totale. Secondo quanto indicato nella Direttiva Regionale n le tipologie di servizio sono definite nel seguente modo 1 : 1 Direttiva sui requisiti strutturali e organizzativi dei servizi educativi per la prima infanzia in attuazione della L.R. 10 gennaio 2000, n. 1. 9

10 ASILO NIDO La Legge Regionale del 2000 prevede che gli asili nido possano funzionare ed essere organizzati con modalità diversificate, in riferimento sia ai tempi di apertura, sia alla loro ricettività, ferma restando l elaborazione di progetti pedagogici specifici in corrispondenza dei diversi moduli organizzativi. In rapporto alle scelte educative, ai tempi di lavoro dei genitori ed alle esigenze locali, i nidi d infanzia possono pertanto essere a tempo pieno o a tempo parziale e ospitare un numero di bambini più o meno ampio. Quando, a fronte di particolari esigenze sociali ed organizzative, essi prevedono l accoglienza di un numero più ridotto di bambini, essi vengono definiti micro-nidi. Siano essi a tempo pieno o parziale o prevedano una ricettività più o meno ampia, i nidi d infanzia garantiscono comunque i servizi di mensa e riposo pomeridiano e, dunque, comportano anche un organizzazione più complessa. SPAZIO BAMBINI Si tratta della tipologia di servizio più vicina al nido, in particolare quello a tempo parziale, dal quale tuttavia si differenzia per alcune specificità, che ne rendono anche meno complesso il funzionamento. Essi ospitano bambini di età non inferiore all anno; consentono tempi di frequenza più ridotti (fino a un massimo di 5 ore al mattino o al pomeriggio); sono privi di un servizio di mensa vero e proprio e non sono richiesti locali specifici per il sonno, pur prevedendo spazi per il riposo dei bambini. CENTRO BAMBINI GENITORI I centri per bambini e genitori (denominati talvolta anche centri-gioco), avendo come peculiarità quella di prevedere l accoglienza dei bambini insieme ai loro genitori o adulti accompagnatori, assumono la presenza di questi ultimi come una risorsa importante, in termini di compartecipazione positiva tra educatori e genitori allo svolgimento delle attività. Tale caratteristica determina dei requisiti organizzativi diversi da quelli del nido d infanzia; all interno dei servizi integrativi non è prevista la somministrazione di pasti. Ciascun Centro per bambini e genitori deve avere una ricettività che consenta ai diversi utenti la piena partecipazione alle attività di gioco, incontro e comunicazione specificamente organizzate per i bambini e per gli adulti. Di seguito vengono sinteticamente proposte brevi spiegazioni in merito alle diverse tipologie di servizio: CONTRATTO DI SERVIZIO Il contratto di servizio regola i rapporti tra amministrazione comunale e società privata a partecipazione pubblica. Il contratto di servizio regola l affidamento diretto della gestione dei servizi alla società privata ed esprime gli indirizzi e gli obiettivi del Comune. 10

11 La titolarità del servizio rimane in capo al Comune il quale definisce: - la titolarità dei criteri di accesso; - la definizione degli standard e delle modalità di svolgimento del servizio; - la determinazione delle tariffe. PRIVATO CONVENZIONATO Secondo quanto previsto dalla Legge Regionale 10 gennaio 2000 n. 1 i servizi educativi per la prima infanzia possono essere gestiti da soggetti privati, accreditati ai sensi dell art. 19, convenzionati con i Comuni. La Giunta Regionale approva lo schema-tipo di convenzione che i Comuni possono adottare per regolamentare i rapporti con tali soggetti. La titolarità e la gestione del servizio rimane in capo al soggetto privato il quale riserva un numero di posti al Comune secondo quanto è previsto nella convenzione. COMUNALE IN APPALTO Secondo quanto previsto dalla Legge Regionale 10 gennaio 2000 n. 1 i servizi educativi per la prima infanzia possono essere gestiti da soggetti privati scelti dai Comuni mediante procedura ad evidenza pubblica. Gli appalti di tali servizi sono aggiudicati secondo i criteri previsti dall art. 22 della Legge Regionale. La titolarità del servizio rimane in capo al Comune il quale mediante un bando di gara pubblico ne affida la gestione ad un ente privato accreditato. PRIVATO TOTALE Secondo quanto previsto dalla Legge Regionale 10 gennaio 2000 n. 1 i servizi educativi per la prima infanzia possono essere gestiti da soggetti privati autorizzati al funzionamento da parte del Comune. In questo caso la titolarità e la gestione del servizio sono interamente di competenza del soggetto privato. COMUNALE TOTALE Secondo quanto previsto dalla Legge Regionale 10 gennaio 2000 n. 1 i servizi educativi per la prima infanzia possono essere gestiti dai Comuni anche in forma associata nonché da altri soggetti pubblici. La titolarità e la gestione del servizio è intermante di competenza del Comune o del soggetto pubblico. 2. Analisi preliminare Al fine di esplorare la realtà oggetto di studio e di reperire informazioni utili per l analisi dei costi sostenuti e dei servizi offerti è stata effettuata una preliminare raccolta dati. Si è considerato di procedere con un indagine pilota su un campione ristretto di strutture. 11

12 In primo luogo, è stato necessario verificare la disponibilità degli enti prescelti ad essere coinvolti nel progetto di ricerca e, quindi, a rendere disponibili dati e informazioni. In particolare: - è stata inviata a tutti gli enti interessati una lettera per illustrare la ricerca e per chiedere la disponibilità dei gestori (pubblici/privati) ad aderire alla stessa; - sono stati realizzati incontri con gli amministratori e/o dirigenti al fine di sensibilizzare la loro partecipazione alla ricerca. 3. Definizione del campione Si è deciso di utilizzare un campione stratificato necessario ai fini della ricerca, in mancanza del quale l analisi non avrebbe avuto significatività statistica. Nella fase di start up si è deciso di non determinare un campione rigido di strutture. La metodologia di definizione del campione stratificato individua, dall universo degli asili nido della Provincia di Parma, un numero ristretto di strutture, rappresentativo della realtà oggetto di studio; il campione è stato costruito ragionando sulle variabili considerate significative e rilevanti ai fini della ricerca. Specificatamente, il campione stratificato è stato definito attraverso la considerazione dei seguenti caratteri: - collocazione geografica per distretto: - tipologia di servizio: - modalità di gestione: - Fidenza; - Parma; - Sud Est; - Valli Taro-Ceno; - nido d infanzia; - spazio bambini; - centro bambini genitori; - comunale totale; - comunale in appalto; - privato convenzionato; - contratto di servizio; - privato totale; - dimensione (posti) della struttura. 4. Analisi prospettica domanda e offerta servizio asili nido La ricerca si è posta, tra gli altri, l obiettivo di analizzare la domanda e l offerta del servizio asili nido nei prossimi anni sul territorio della provincia di Parma. Si sono utilizzate basi dati della Regione Emilia Romagna e proiezioni della popolazione del Servizio Statistica della Regione. 12

13 5. Scheda dati economici Una volta individuato il campione è stato effettuato il reperimento dei dati economici necessari per perseguire gli obiettivi principali della ricerca. Alle strutture componenti il campione sono stati richiesti dati di bilancio su un trend temporale biennale 2003/ /2005. Le informazioni di bilancio sono state raccolte tramite l utilizzo di una Scheda di rilevazione dei dati economici (Allegato B) realizzata dal gruppo di ricerca dell Università. Tale scheda è composta tra tre fogli di lavoro: - il primo riguarda la Riclassificazione di conto economico ed è la scheda di compilazione dei costi e dei proventi diretti del servizio individuato; - il secondo è il foglio Indicazioni e contiene alcune spiegazioni delle voci del conto economico di cui sopra; - infine è stato predisposto il foglio di lavoro Criteri da utilizzare unicamente per quelle voci di costo che non è possibile rilevare direttamente. In particolare, sono state richieste alle strutture le seguenti tipologie di costo: - costo del lavoro; - beni e servizi; - costo del patrimonio; - costi generali; - costi attività non caratteristica. E le seguenti tipologie di provento: - rette; - trasferimenti; - donazioni/lasciti; - quota comune (gestioni in appalto/convenzioni); - altri proventi. Al fine di permettere una agevole compilazione della Scheda di rilevazione dei dati e- conomici sono state predisposte dall Università delle Linee guida di compilazione (Allegato C) nelle quali vengono illustrate le istruzioni e le indicazioni per interpretare nel modo corretto i fogli di lavoro e le informazioni richieste. 6. Validazione delle schede dati economici Una volta effettuata la compilazione della Scheda di rilevazione dei dati economici da parte delle strutture coinvolte, è stata effettuata una verifica dei dati inseriti attraverso incontri con i singoli responsabili della compilazione della scheda, al fine di appurare l esattezza delle rilevazioni e reperire ulteriori informazioni sulle peculiarità delle strutture analizzate. In seguito a tali colloqui sono state apportate le opportune correzioni relative a errori o mancanze di dati nelle schede raccolte ed è stato considerato concluso il processo di raccolta dei dati economico - finanziari. 13

14 7. I dati extra-contabili Al fine del perseguimento degli obiettivi illustrati in premessa è stato necessario utilizzare anche dei dati extra-contabili (numero di bambini ospitati, numero di ore di apertura, numero di giorni di apertura, e così via). Per questo motivo, in parallelo alla fase precedente, è stato avviato e concluso il reperimento dei dati di attività relativi ai servizi componenti il campione di ricerca. In particolare, sono stati utilizzati i dati di attività rilevati dalla Regione Emilia Romagna Servizio Politiche Familiari, Infanzia e Adolescenza, sono stati evidenziati quelli di interesse per il presente progetto e, infine, sono stati sottoposti al controllo/modica da parte dei responsabili dei servizi per l infanzia componenti il campione per ulteriore validazione. Per reperire e validare i dati di attività sono stati utilizzate tre tipologie di Schede dati attività (Allegati D1 D2 D3) che si differenziano a seconda della struttura oggetto di analisi: Nido d infanzia Spazio bambini Centro bambini genitori. Nelle schede sono state raccolte diverse informazioni tra le quali, ai fini della nostra analisi, si è deciso di utilizzare le seguenti voci: - posti disponibili/bambini iscritti; - settimane/mesi di apertura; - ore/die apertura; - sezioni tempo pieno/part time. 8. Elaborazione dati Una volta concluso il processo di raccolta dati è stata avviata la fase di elaborazione delle informazioni e di costruzione di strumenti/indicatori di misurazione dell andamento e- conomico/finanziario delle strutture osservate. In particolare, il criterio impiegato per l analisi rielabora e aggrega i dati secondo gli stessi criteri utilizzati per l individuazione del campione: - tipologia del servizio; - area geografica (distretto); - modalità di gestione; - numero posti della struttura/ numero ore di apertura. Sono stati utilizzati i dati di costo e provento rilevati con le Schede Economiche di cui all Allegato B. I dati extra-contabili sono stati utilizzati per ottenere le ore totali su cui calcolare il costo/ora e il provento/ora delle strutture. Tale calcolo è stato così definito: NUMERO TOTALE DEI BAMBINI PER STRUTTURA x ORE DI APERTURA AL GIORNO DELLA STRUTTURA (considerando le ore a tempo pieno e a tempo part-time) x NUMERO DI GIORNI DI APERTURA DELLA STRUTTURA. Inoltre, il costo/ora e il provento/ora delle strutture sono stati calcolati per tipologia di servizio ed è stata conteggiata anche la media. 14

15 2. ANALISI PROSPETTICA 15

16 16

17 PREMESSA Il presente capitolo è dedicato all analisi prospettica della popolazione esistente (bambini 0-2 anni) e degli iscritti al servizio asili nido nei prossimi anni sul territorio della provincia di Parma. Tale analisi considera la domanda reale e la domanda potenziale. La prima viene definita dalle relative serie storiche di dati a consuntivo. Per domanda potenziale si intende la totalità dei bambini 0-2 anni che potrebbero usufruire del servizio nei prossimi anni. Obiettivo principale è effettuare la proiezione del numero di bambini iscritti in base all aumento/diminuzione della popolazione relativa (bambini 0-2 anni); tale proiezione viene rapportata all analisi dell offerta (numero posti disponibili e relative liste di attesa) al fine di fornire alcune considerazioni utili alla Provincia in un ottica di programmazione dei servizi. L analisi, essendo frutto di una proiezione di più dati nel tempo, risente di alcune approssimazioni, indicate nel corso della trattazione; come tale, vuole essere esclusivamente una ipotesi di andamento del numero di iscritti, in base al numero di posti disponibili e all eventuale saturazione di questi ultimi, al fine di fornire uno scenario per i prossimi anni nel settore Asili Nido nella provincia di Parma. FONTI DATI Le fonti dati utilizzate per le analisi prospettiche sono state: a) Osservatorio infanzia e adolescenza, sito WEB della Regione Emilia Romagna, Servizio Politiche Famigliari, Infanzia e Adolescenza - Assessorato politiche sociali e educative per l infanzia e l adolescenza, politiche per immigrazione, sviluppo volontariato, associazionismo e terzo settore; b) Provincia di Parma Servizio Scuola. 17

18 NATI IN PROVINCIA DI PARMA Si riporta la serie storica dei nati a Parma Figura 1: nati a Parma dal 1990 al 2006 Serie storica - nati a Parma dal 1990 al Fonte Servizio controllo strategico e statistica della Regione Emilia Romagna. Il trend dei nati è in crescita. Si è passati da nati nel 1990 a nel In termini di proiezione dei bambini 0-2 anni, il dato è di difficile utilizzo in quanto, da anno ad anno, è possibile notare come l andamento sia alquanto altalenante. Figura 2: variazione percentuale del trend delle nascite 0,1 0,08 0,06 0,04 0,02 0-0,02-0,04-0, Fonte: nostra elaborazione Variazione % su anno precedente

19 LA DOMANDA PONTENZIALE Si riporta la serie storica della popolazione totale (bambini 0-2 anni) nella provincia di Parma e la relativa proiezione a cura del Servizio controllo strategico e statistica della Regione Emilia Romagna. Tabella 1: Serie storica della popolazione tra 0 e 6 anni. 1 gennaio 0-2 anni 3-5 anni > 6 anni totale Fonte: Servizio controllo strategico e statistica della Regione Emilia Romagna. 19

20 LA DOMANDA REALE Si riporta la serie storica della popolazione bambini 0-2 anni nella provincia di Parma iscritta al servizio Asilo Nido. Tabella 2: Bambini iscritti ai servizi asilo nido. anno scolastico numero iscritti 1996/ / / / / / / / / / Fonte: Servizio controllo strategico e statistica della Regione Emilia Romagna. L OFFERTA L offerta di posti disponibili nel servizio Asili Nido, dall anno scolastico 1996/1997 mostra un trend crescente. Unica eccezione, l anno scolastico 2002/2003, in cui probabilmente vi sono state strutture chiuse per ristrutturazione o problemi di rilevazione dati. È evidente un calo anomalo nella disponibilità dei posti in controtendenza con l aumento delle strutture erogatrici del servizio. Tabella 3: Serie storica dei servizi e dei posti disponibili. numero servizi (nidi) numero posti 1996/ / / / / / / / / / Fonte: Osservatorio infanzia e adolescenza Regione Emilia Romagna. 20

21 DOMANDA E OFFERTA La tabella seguente riassume i dati storici sopra esposti, sia in termini di domanda potenziale e reale sia in termini di offerta. Viene esposto, inoltre, il numero di utenti (bambini) in lista di attesa. Tale dato sarà utilizzato in seguito al fine della proiezione: numero bambini, numero iscritti e posti disponibili. Tabella 4: Bambini iscritti e bambini in lista d attesa. numero iscritti popolazione 0-2 residente popolazione 0-2 dei comuni sede di nidi numero servizi numero posti iscritti in lista 1996/ / / / / / / / / / Fonte: Osservatorio infanzia e adolescenza Regione Emilia Romagna. 21

22 IPOTESI PREVISIONALE Metodologia Al fine di determinare la domanda e l offerta per i servizi Asilo Nido (pubblici e privati) nei prossimi anni, il punto di partenza è rappresentato dalle serie storiche dell andamento, in termini di valori assoluti, della popolazione totale (bambini 0-2 anni) e del numero di iscritti. Le proiezioni sono state stimate con il metodo della regressione lineare multipla 2. Le due variabili esplicative del modello sono: 1. il tempo; 2. la popolazione dei bambini 0-2 anni. Proiezione numero iscritti Tramite il metodo della regressione lineare multipla, si sono individuate la pendenza (K i ) e la intercetta (Z i ) dei dati storici disponibili utilizzando la formula (1) Y = K i X i + Z i (1) Dove: i =1; 2; Y = valore incognito; K 1 = pendenza della retta (valore ascisse: popolazione totale 0-2 anni; valore ordinate: numero iscritti); Z 1 = intercetta della retta (valore ascisse: popolazione totale 0-2 anni; valore ordinate: numero iscritti); X 1 = popolazione totale 0-2 anni proiettata dal servizio statistica della Regione Emilia Romagna; K 2 ; Z 2 ; X 2 = pendenza, intercetta, valore tempo (anni). Ipotizzando la variabile X come la popolazione totale 0-2 anni (al fine di ponderare il numero degli iscritti in base all andamento crescente o decrescente di quest ultima), rile- 2 Il modello di regressione multipla si distingue da quello di regressione semplice per il fatto di considerare n variabili esplicative anzichè una soltanto. Questo tipo di generalizzazione si rende necessaria poichè per moltissimi casi reali, non è plausibile pensare di descrivere la variabilità di un fenomeno attraverso una sola variabile esplicativa, ma invece è necessaria una pluralità di predittori. 22

23 vate la pendenza e la intercetta, anche in funzione del trascorrere del tempo, è possibile calcolare la variabile Y, che rappresenta il numero di iscritti potenzialmente presenti in un definito anno scolastico. Tabella 5: Numero di iscritti (dati storici) e potenzialmente presenti (previsione). Y stimato (iscritti) Y (iscritti) popolazione totale / / / / / / / / / / / / / / / / / / / Fonte: Servizio controllo strategico e statistica della Regione Emilia Romagna, Osservatorio infanzia e adolescenza Regione Emilia Romagna e nostra elaborazione. La figura seguente propone nella linea blu il numero di iscritti (in termini di dati storici), e nella linea rosa il numero di iscritti stimati in termini di regressione lineare. Figura 3: Numero di iscritti e relativa previsione / / / / / / / / / / / / / / / / / / /15 Y Ystimato 23

24 Al fine di verificare l aumento stimato di posti negli asili nido nei prossimi anni, si sono incrociati i dati sopra rilevati e si è ipotizzato un aumento costante di posti disponibili per gli anni di previsione, in considerazione di un livello di saturazione degli stessi pari ad un valore medio del 98%. Nella tabella seguente sono riportati: a. la popolazione totale 0-2 anni (Fonte: Servizio controllo strategico e statistica della Regione Emilia Romagna); b. iscritti al servizio (Osservatorio infanzia e adolescenza Regione Emilia Romagna e nostra elaborazione); c. percentuale di iscritti sulla popolazione totale (0-2 anni); d. posti disponibili (Osservatorio infanzia e adolescenza Regione Emilia Romagna e nostra elaborazione); e. percentuale di iscritti sui posti disponibili. Tabella 6: Percentuale di iscritti sui posti disponibili. anno scolastico pop. 0-2 iscritti iscritti/ popolazione 0-2 posti disponibili iscritti/ posti disponibili 1996/ ,8% ,27% 1997/ ,3% ,83% 1998/ ,3% ,64% 1999/ ,1% ,92% 2000/ ,6% ,55% 2001/ ,5% ,60% 2002/ ,3% ,49% 2003/ ,9% ,50% 2004/ ,6% ,71% 2005/ ,1% ,28% 2006/ ,8% ,39% 2007/ ,9% ,34% 2008/ ,7% ,48% 2009/ ,5% ,85% 2010/ ,2% ,69% 2011/ ,8% ,41% 2012/ ,3% ,33% 2013/ ,7% ,66% 2014/ ,0% ,08% Fonte: Servizio controllo strategico e statistica della Regione Emilia Romagna, Osservatorio infanzia e adolescenza Regione Emilia Romagna e nostra elaborazione. Considerando un aumento medio in valore assoluto di circa 170 posti anno, pari ad un aumento percentuale medio del 6% annuo, nel 2015 i posti disponibili dovrebbero essere circa 3.780, pari ad un aumento del 54% rispetto all anno scolastico 2006/

25 Figura 4: Numero di iscritti e posti disponibili (dati storici e proiezione) / / / / / / / / / / / / / / / / / / /2015 iscritti posti disponibili Proiezione iscritti in lista di attesa Utilizzando i dati ricavati dalla tabella 6 ed i dati storici delle liste di attesa, si è cercato di proiettare il numero di richieste nei prossimi anni. Dal grafico seguente, è possibile evincere come, a differenza del numero di iscritti, il valore dei bambini in lista di attesa risulta alquanto altalenante nel corso degli anni Si è in ogni caso proceduto incrociando i dati a nostra disposizione con le proiezioni dei futuri iscritti e la proiezione delle liste di attesa, al fine di descriverne l andamento. Figura 5: Numero di iscritti in lista di attesa / / / / / / / / / /2006 Si è pertanto calcolato un valore medio dei bambini in lista di attesa negli anni passati, pari a 612, e si è deciso di tenerlo costante negli anni di proiezione. 25

26 In base a quanto sopra si ricava la tabella seguente, in cui sono riportati l anno scolastico di riferimento, la popolazione totale 0-2 anni, i bambini iscritti (dati consolidati e proiezione), i posti disponibili (dati consolidati e proiezione), la percentuale di iscritti sui posti disponibili, il numero di richieste, gli iscritti in lista di attesa, la percentuale di richieste sulla popolazione e la percentuale di bambini in lista sul numero di richieste. anno scolastico Tabella 8: Quadro riassuntivo della proiezione pop. 0-2 anni iscritti iscritti/ pop. 0-2 posti disponibili iscritti/ posti disponibili n. richieste iscritti in lista richieste su pop. 0-2 n. attesa/ richieste 1996/ ,8% ,3% ,0% 29,9% 1997/ ,3% ,8% ,6% 29,8% 1998/ ,3% ,6% ,1% 25,3% 1999/ ,1% ,9% ,9% 29,8% 2000/ ,6% ,5% ,2% 25,3% 2001/ ,5% ,6% ,4% 32,2% 2002/ ,3% ,5% ,5% 30,4% 2003/ ,9% ,5% ,6% 26,2% 2004/ ,6% ,7% ,5% 23,1% 2005/ ,1% ,3% ,7% 17,0% 2006/ ,8% ,4% ,2% 21,7% 2007/ ,9% ,3% ,7% 19,5% 2008/ ,7% ,5% ,5% 18,4% 2009/ ,5% ,8% ,3% 17,5% 2010/ ,2% ,7% ,0% 16,7% 2011/ ,8% ,4% ,6% 15,9% 2012/ ,3% ,3% ,1% 15,3% 2013/ ,7% ,7% ,5% 14,7% 2014/ ,0% ,1% ,8% 14,2% Fonte: Servizio controllo strategico e statistica della Regione Emilia Romagna, Osservatorio infanzia e adolescenza Regione Emilia Romagna e nostra elaborazione. CONCLUSIONI Nei prossimi anni è previsto un aumento della popolazione di bambini 0-2 anni. Ad oggi l offerta di posti disponibili ammonta a numero posti di asilo nido. Tenendo in considerazione il trend storico degli iscritti negli anni e la proiezione degli stessi, si dovrà ipotizzare un aumento dei posti di asilo nido nei prossimi anni al fine di mantenere costanti le liste di attesa (o, meglio, diminuirle come peso percentuale rispetto alle richieste) e offrire un livello di copertura sul territorio sempre più vasto. Ipotizzando di mantenere costante il numero di bambini in lista di attesa (612 bambini/anno) e un aumento di posti disponibili (pari circa a +6%/anno, pari a 170 po- 26

27 sti/anno), si osserva come la percentuale di iscritti sulla popolazione totale (0-2 anni) va ad attestarsi nel tempo su un valore del 35%. Dall analisi effettuata relativamente ai dati storici risulta importante sottolineare come l aumento di posti disponibili non sia direttamente correlato ad una diminuzione/eliminazione delle liste di attesa, che presumibilmente risentono delle singole realtà locali. Nel corso degli anni è evidente come, seppure non vi sia una saturazione dei posti (pari al 100%), vi siano comunque in media 612 bambini in lista di attesa. A tal proposito, è doveroso sottolineare come tutti i calcoli della presente ricerca siano svolti sul complessivo provinciale e non sulle singole realtà comunali; in alcune realtà, ovviamente, i posti disponibili potrebbero non essere sufficienti a coprire la domanda e creare liste di attesa, seppur a livello provinciale la saturazione inferiore al massimo possibile. 27

28 28

29 3. ANALISI ECONOMICO/FINANZIARIA 29

30 IL CAMPIONE DELLA RICERCA Il campione definito con il metodo della stratificazione è stato individuato sulla base delle seguenti variabili ritenute fondamentali ai fini della ricerca: - collocazione geografica per distretto: - tipologia di servizio: - modalità di gestione: - Fidenza; - Parma; - Sud Est; - Valli Taro-Ceno; - nido d infanzia; - spazio bambini; - centro bambini genitori; - comunale totale; - comunale in appalto; - privato convenzionato; - contratto di servizio; - privato totale. - dimensione (posti) della struttura. Vengono di seguito illustrati la logica seguita e gli step percorsi nella definizione del campione. STEP DEFINIZIONE DEL CAMPIONE 1. Individuazione del numero totale dei nidi d infanzia e dei servizi integrativi per l infanzia con riferimento al periodo amministrativo 2004/2005 nella Provincia di Parma, corrispondente a 75 strutture; 2. definizione dell ampiezza del campione: si è stabilito di considerare un campione pari al 40% dell universo, ovvero 30 strutture; 3. definizione del peso percentuale delle strutture nell universo suddiviso per distretto, considerando sia il numero delle strutture, che il numero di posti/utente: 30

31 Tabella 1: Strutture per distretto. distretto numero strutture peso % su totale numero posti peso % su totale Fidenza 13 17,3% ,6% Parma 44 58,7% ,3% Sud est 13 17,3% ,5% Valli Taro-Ceno 5 6,7% 171 6,6% Totale definizione del peso percentuale delle strutture nell universo suddiviso per tipologia di servizio, considerando sia il numero delle strutture, che il numero di posti/utente: Tabella 2: Strutture per tipologia servizio. tipologia servizio numero strutture peso % su totale numero posti peso % su totale centro bambini genitori 13 17,3% ,6% micro-nido 3 4,0% 37 1,4% nido 46 61,3% ,0% Nido intercomunale 1 1,3% 69 2,6% sezione di nido aggregata scuola infanzia 1 1,3% 20 0,8% spazio bambini 11 14,7% 224 8,6% totale definizione del peso percentuale delle strutture nell universo suddiviso per tipologia di ente gestore, considerando sia il numero delle strutture, che il numero di posti/utente: Tabella 3: Strutture per ente gestore. ente gestore numero strutture peso % su totale numero posti peso % su totale comunale 41 54,7% ,7% comunale in appalto 18 24,0% ,4% contratto di servizio 5 6,7% 214 8,2% privato 4 5,3% 66 2,5% privato convenzionato 7 9,3% 187 7,2% totale definizione del numero di strutture per diversa tipologia di servizio nei quattro distretti; 7. eliminazione dall universo dei 3 micronidi; da una prima analisi si evince che il peso percentuale della tipologia di servizio micronido è talmente bassa da essere considerata poco significativa per l analisi (a campione stratificato); 8. riclassificazione del nido intercomunale e della sezione di nido aggregata scuola infanzia all interno della tipologia nido; da una prima analisi emerge come il numero esiguo di tali tipologie di strutture, pari a 2, fa sì che le due categorie siano poco significative sul campione. Inoltre, le due tipologie di servizi possono essere riclassificate nella tipologia nido in quanto non mostrano particolari differenze di modalità di gestione tali da essere considerate tipologie a parte: 31

32 Tabella 4: Tipologia servizio per distretto tipologia servizio Fidenza Parma Sud Est Valli Taro-Ceno centro bambini genitori micronido 1 2 Nido Nido intercomunale 1 sezione di nido aggregata scuola infanzia 1 spazio bambini Totale in base ai due punti precedenti, ridefinizione dell universo, pari a 72 strutture totali; 10. nuovo calcolo dei pesi percentuali, precedentemente illustrati, a seguito della variazione del numero delle strutture dell universo, i cui risultati vengono esposti nelle seguenti tabelle: Tabella 5: Universo per distretto. distretto numero strutture peso % su totale numero posti peso % su totale Fidenza 13 18,1% ,9% Parma 43 59,7% ,5% Sud est 11 15,3% ,9% Valli Taro-Ceno 5 6,9% 171 6,7% Totale Tabella 6: Universo per tipologia servizio. tipologia servizio numero strutture peso % su totale numero posti peso % su totale centro bambini genitori 13 18,1% ,7% Nido 48 66,7% ,5% spazio bambini 11 15,3% 224 8,7% Totale Tabella 7: Universo per ente gestore. ente gestore numero strutture peso % su totale numero posti Peso % su totale comunale 40 55,5% ,0% comunale in appalto 17 23,6% ,4% contratto di servizio 5 7,0% 214 8,3% privato 3 4,2% 50 2,0% privato convenzionato 7 9,7% 187 7,3% totale

33 11. definite le percentuali di stratificazione delle strutture nei distretti nella tabella precedente, la definizione del campione in base alle percentuali rilevate. La seguente tabella mostra il calcolo della distribuzione delle 30 strutture del campione nei distretti: Tabella 8: Campione per distretto. distretto peso % su totale distribuzione del campione per Distretto Fidenza 18,1% 5 Parma 59,7% 18 Sud Est 15,3% 5 Valli Taro-Ceno 6,9% 2 numero strutture del campione nelle tabelle seguenti si è calcolato il peso percentuale delle tipologie dei servizi dell universo nei distretti: definizione del numero delle strutture per tipologia di servizio nei distretti: Tabella 9: Universo per distretto e tipologia di servizio. tipologia servizio Fidenza Parma Sud Est Valli Taro-Ceno TOT centro bambini genitori Nido spazio bambini totale definizione del peso percentuale delle strutture per tipologia di servizio nei distretti: Tabella 10: Pesi percentuali per distretto e tipologia di servizio. tipologia servizio Fidenza Parma Sud Est Valli Taro-Ceno centro bambini genitori 8% 21% 18% 20% Nido 77% 65% 55% 80% spazio bambini 15% 14% 27% 0% 14. dalle percentuali precedentemente rilevate viene di seguito definito il campione per tipologia di servizio e per distretto: Tabella 11: Campione per distretto e tipologia di servizio. tipologia servizio Fidenza Parma Sud Est Valli Taro-Ceno TOT centro bambini genitori Nido spazio bambini distribuzione del campione per tipologia si sono, infine, selezionate le 48 strutture NIDO dell universo e si sono analizzate le percentuali in termini di distretto ed ente gestore: 33

34 Tabella 12: Nidi: per distretto e per ente gestore. ente gestore Fidenza Parma Sud Est Valli Taro-Ceno comunale in appalto comunale totale contratto di servizio 1 4 privato 2 2 privato convenzionato 4 2 totale da tali percentuali si è ricavato il campione (definito in 20 asili nido nella Tabella 11) rispettando la stratificazione distretto/ente gestore: Tabella 13: Nidi: Percentuali di distribuzione per distretto e per ente gestore. ente gestore Fidenza Parma Sud Est Valli Taro-Ceno comunale in appalto 20% 7% 17% 25% comunale totale 50% 57% 83% 25% contratto di servizio 10% 14% 0% 0% privato 20% 7% 0% 0% privato convenzionato 0% 14% 0% 50% Tabella 14: Asili Nido campione statistico ente gestore Fidenza Parma Sud Est Valli Taro-Ceno comunale in appalto 0,8 0,8 0,4 0,4 comunale totale 2,1 6,7 2,1 0,4 contratto di servizio 0,4 1,7 - - privato 0,8 0,8 - - privato convenzionato - 1,7-0,8 totale

35 La seguente tabella illustra i nidi d infanzia del campione: Tabella 15: Asili Nido strutture campione denominazione distretto comune ente gestore denominazione ente gestore Nido comunale Fidenza Busseto comunale totale Comune di Busseto 28 Il bosco incantato Fidenza Noceto contratto di servizio PARMAINFANZIA 42 Porcellini Fidenza Salsomaggiore Terme comunale totale Comune di Salsomaggiore Terme Pinocchio Fidenza Sissa privato COOPERATIVA PRO.GES. 28 Verdazzurro Parma Torrile comunale in appalto Domus Parma Scrl 42 La trottola Parma Parma comunale totale Comune di Parma 67 Le nuvole Parma Parma comunale totale Comune di Parma 67 Fiocco di neve Parma Parma comunale totale Comune di Parma 67 Brucoverde Parma Parma comunale totale Comune di Parma 67 Acquerello Parma Parma comunale totale Comune di Parma 67 Zucchero filato Parma Parma comunale totale Comune di Parma 67 Arcobaleno Parma Parma contratto di servizio PARMAINFANZIA 36 Girotondo Parma Parma contratto di servizio PARMAINFANZIA 36 Marchi Parma Parma privato DOMUS PARMA scrl convenzionato (onlus) 45 Lo scoiattolo Parma Parma privato COOPERATIVA convenzionato PRO.GES. 36 Mary Poppins Parma Parma privato Club Mary Poppins 16 La rondine Sud Est Felino comunale totale Comune di Felino 69 comunale in COOPERATIVA Comunale Sud Est Langhirano 21 appalto PRO.GES. IPAB Paoletti Sud Est Traversetolo comunale Comm. Paoletti 36 Valli Taro- comunale in Comune di Borgo La tana Borgo Val di Taro 63 Ceno Appalto Val Di Taro Valli Taro- Varano de Melegari privato Nido della valle Coop. Fantasia 24 Ceno convenzionato posti 26 Al fine dell individuazione degli Spazi Bambini e dei Centro Bambini e Genitori si è seguita la stessa metodologia sopra descritta. Si riportano pertanto esclusivamente le tabelle di sintesi; 17. si sono selezionate le 11 strutture SPAZIO BAMBINI e si sono analizzate le percentuali in termini di distretto ed ente gestore: Tabella 16: Spazio bambini per distretto ed ente gestore. ente gestore Fidenza Parma Sud Est Valli Taro-Ceno comunale in appalto comunale totale privato convenzionato 1 totale

36 Tabella 17: Spazio Bambini strutture per distretto ed ente gestore peso percentuale. ente gestore Fidenza Parma Sud Est Valli Taro-Ceno comunale in appalto 50,0% 16,7% 33,3% comunale totale 50,0% 66,7% 66,7% privato convenzionato 0,0% 16,7% 0,0% 18. da tali percentuali si è ricavato il campione (definito in 11 spazi bambini nella Tabella 16) rispettando la stratificazione distretto/ente gestore: Tabella 18: Spazio Bambini strutture per distretto ed ente gestore campione. ente gestore Fidenza Parma Sud Est Taro-Ceno comunale in appalto 0,4 0,4 0,4 comunale totale 0,4 1,7 0,8 privato convenzionato - 0,4 - totale Tabella 19: Spazio Bambini strutture campione. denominazione distretto comune ente gestore den ente gestore posti Il girotondo Fidenza Fidenza comunale in appalto Comune di Fidenza 28 Casa del parco Parma Parma Privato convenzionato Eidè Coop. Sociale arl 16 Arca Parma Parma comunale totale Comune di Parma 16 Spazio bambini comunale in COOPERATIVA Parma Sorbolo Sorbolo appalto PRO.GES. 63 Terre di gioco Sud Est Neviano degli Arduini comunale totale Comune di Neviano 23 Si sono selezionate le 13 strutture CENTRO BAMBINI GENITORI e si sono analizzate le percentuali in termini di distretto ed ente gestore: Tabella 20: Centro bambini e genitori per distretto ed ente gestore. ente gestore Fidenza Parma Sud Est Valli Taro-Ceno comunale in appalto comunale totale totale Tabella 21: Centro bambini e genitori per distretto ed ente gestore peso percentuale. ente gestore Fidenza Parma Sud Est Valli Taro-Ceno comunale in appalto 100% 56% 50% 0% comunale totale 0% 44% 50% 100% 36

37 19. Da tali percentuali si è ricavato il campione (definito in 13 centro bambini genitori nella Tabella 20) rispettando la stratificazione distretto/ente gestore. Tabella 22: Centro bambini e genitori per distretto ed ente gestore campione. ente gestore Fidenza Parma Sud Est Valli Taro-Ceno comunale in appalto 0,4 2,1 0,4 - comunale totale - 1,7 0,4 0,4 totale Tabella 23: Centro bambini e genitori strutture campione. denominazione distretto comune ente gestore den. ente gestore posti L arca Parma Parma comunale in appalto 15 Primavera Parma Parma comunale totale Comune di Parma 20 Scarabocchio Parma Parma comunale totale Comune di Parma 20 Arca di Noè Parma Torrile comunale in appalto Domus 23 Le casette blu Sud Est Collecchio comunale totale Comune di Collecchio 15 Giocandolo Valli Taro-Ceno Fornovo comunale totale Comune di Fornovo 15 totale 108 Il campione iniziale risultante dall applicazione del metodo appena illustrato è stato in seguito parzialmente modificato a causa di alcune difficoltà nel reperimento dati da parte delle strutture coinvolte. Tuttavia, i servizi che non sono riusciti a fornire le informazioni necessarie sono stati sostituiti con altri fungibili (servizi con caratteristiche simili) in modo tale da rispettare i criteri stabiliti dalla metodologia. Sono state infatti integrate ulteriori strutture rispetto a quelle stabilite dal metodo stratificato al fine di sopperire ad eventuali defezioni di alcuni enti selezionati. Pertanto, si è pervenuti ad un campione più ampio. 37

38 Di seguito viene riportata la tabella contente il campione di strutture effettivamente utilizzato ai fini della ricerca: Tabella 24: Campione utilizzato nella ricerca. denominazione distretto comune tipologia servizio modalità di gestione Primavera Parma Parma centro bambini genitori Comunale Le casette blu Sud Est Collecchio centro bambini genitori Comunale Scarabocchio Parma Parma centro bambini genitori Comunale Arca di Noè Parma Torrile centro bambini genitori comunale in appalto Il parco di Alice Parma Sorbolo centro bambini genitori comunale in appalto Il girotondo Fidenza Fidenza centro bambini genitori comunale in appalto L arca Parma Parma centro bambini genitori comunale in appalto IPAB Mazzini Sud Est Langhirano nido d infanzia Comunale Cucciolo Fidenza Fontevivo nido d infanzia Comunale Pinocchio Fidenza Sissa nido d infanzia comunale in appalto Porcellini Fidenza Salsomaggiore Terme nido d infanzia Comunale La casa arancione Fidenza Salsomaggiore Terme nido d infanzia Privato Verdazzurro Parma Torrile nido d infanzia comunale in appalto Zucchero filato Parma Parma nido d infanzia Comunale IPAB Paoletti Sud Est Traversetolo nido d infanzia Comunale La tana Valli Taro- Ceno Borgo Val di Taro nido d infanzia comunale in appalto S.Allende Sud Est Collecchio nido d infanzia Comunale Pink Panther Parma Parma nido d infanzia privato convenzionato Arcobaleno Parma Parma nido d infanzia contratto di servizio Le nuvole Parma Parma nido d infanzia Comunale Valli Taro- Varano de Melegari Nido della valle nido d infanzia privato convenzionato Ceno Gomitolo Parma Parma nido d infanzia Comunale Nido comunale Parma Colorno nido d infanzia comunale in appalto Mappamondo Parma Parma nido d infanzia Comunale Scarabocchio Parma Parma nido d infanzia Comunale Bolle di sapone Parma Parma nido d infanzia Comunale Girotondo Parma Parma nido d infanzia contratto di servizio Il girotondo Fidenza Fidenza spazio bambini comunale in appalto Cucciolo Fidenza Fontevivo spazio bambini Comunale Spazio bambini Lesignano Bagni Lesignano de Sud Est spazio bambini comunale in appalto Terre di gioco Sud Est Neviano degli Arduini spazio bambini Comunale Arca Parma Parma spazio bambini Comunale Primavera Parma Parma spazio bambini Comunale 38

39 ANALISI DEI COSTI L analisi dei costi è stata condotta aggregando le strutture secondo i seguenti criteri: - tipologia di servizio (centro bambini genitori nido d infanzia spazio bambini); - modalità di gestione (comunale comunale in appalto contratto di servizio privato privato convenzionato); - distretto (Fidenza, Parma, Sud-Est, Valli Taro-Ceno). Nella tabella 1 si osservano i dati afferenti al costo complessivo aggregato per tipologia di servizio. Il costo complessivo pari a (anno 2005), sostenuto dalla provincia di Parma nel 2005 per l erogazione di servizi per l infanzia, è prevalentemente assorbito dalla tipologia di servizio nido d infanzia ( ). Tale risultato è giustificato dal fatto che tale tipologia di struttura rappresenta circa il 70 % delle servizi presenti nella Provincia di Parma (anno 2005). Inoltre, la tabella 1 riporta i valori relativi al costo/ora aggregato per tipologia di servizio (anno 2005): per l asilo nido; per lo spazio bambini; per il centro bambini genitori. La tabella 2 evidenzia il costo complessivo e il costo/ora aggregati per modalità di gestione. Si osserva come nell anno 2005 il costo/ora maggiore venga sostenuto dai servizi a gestione comunale (4,63 ), mentre le forme di gestione che rilevano un costo/ora più basso siano sostanzialmente quelle di natura privata; infatti, il costo/ora delle strutture a gestione totalmente privata e privata convenzionata non raggiunge l importo di 3. La tabella 3 riporta il costo complessivo e il costo/ora aggregati per distretto. Il costo/ora sostenuto non mostra scostamenti significativi a seconda del distretto di analisi. Tuttavia, si può osservare come il distretto di Parma sostenga il costo orario più elevato (superiore di 1 rispetto a quello del distretto Valli Taro-Ceno). Nelle tabelle 4 e 5 vengono riepilogati i dati relativi al dettaglio del costo complessivo nelle macro voci di costo per ogni tipologia di servizio, espresso in valori assoluti e percentuali. Dai dati emerge che in tutte le diverse tipologie di servizio (nido d infanzia spazio bambini centro bambini genitori) il costo del lavoro oscilla tra il 70% e l 80% e, quindi, ha un peso preponderante tra le diverse voci di costo. Nella tabella 6 viene riportato il dettaglio del costo/ora nelle macro voci di costo per tipologia di servizio, espresso in valori assoluti. Dai dati emerge come la voce di costo preponderante per tutte le tipologie di servizio sia quella afferente al lavoro. In questa macro voce di costo sono state considerate le spese sostenute per il personale dipendente (addetto ai servizi educativi, alberghiero amministrativo), per le consulenze (personale addetto ai servizi educativi non dipendente) e per altre collaborazioni (personale amministrativo, tecnico non dipendente). In particolare, il costo del lavoro accoglie oneri inerenti a salari e stipendi, oneri sociali, contributi, trattamento fine rapporto e altri costi. 39

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche Metodologia dell attività di vigilanza e controllo dell Autorità in relazione agli obblighi di pubblicazione

Dettagli

Ministero dell Interno

Ministero dell Interno ALLEGATO ALLA CIRCOLARE - FL 7/2012 LINEE GUIDA PER L ISCRIZIONE DEI REVISORI DEI CONTI DEGLI ENTI LOCALI nell elenco, di cui al Decreto del Ministro dell Interno 15 febbraio 2012, n. 23, recante il Regolamento

Dettagli

Disciplinare del Controllo di gestione

Disciplinare del Controllo di gestione Disciplinare del Controllo di gestione INDICE CAPO I - PRINCIPI E FINALITA ART. 1 Oggetto del Disciplinare pag. 3 ART. 2 Il controllo di gestione pag. 3 CAPO II - CONTABILITA ANALITICA ART. 3- Organizzazione

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI FUNZIONE IPAB, INFANZIA, FAMIGLIA E GESTIONE DI ALBI E REGISTRI SOCIALI N. 80/IVS DEL 03/08/2012

DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI FUNZIONE IPAB, INFANZIA, FAMIGLIA E GESTIONE DI ALBI E REGISTRI SOCIALI N. 80/IVS DEL 03/08/2012 1 DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI FUNZIONE IPAB, INFANZIA, FAMIGLIA E GESTIONE DI ALBI E REGISTRI SOCIALI N. 80/IVS DEL 03/08/2012 Oggetto: LR 9/03 DGR 862/2007 Criteri e modalità per la concessione

Dettagli

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT

PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT PSR CAMPANIA 2007/2013 FONDO FEASR MANUALE OPERATIVO DELLE ATTIVITA DI CONTROLLO DELL AUDIT INDICE - Premessa Pag 1 1 Tipologia dei controlli 1 1a Controlli di gestione 1 1b Controlli di ammissibilità

Dettagli

Guida Compilazione Piani di Studio on-line

Guida Compilazione Piani di Studio on-line Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-

Dettagli

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Roma, 18 dicembre 2003 Agenda dell'incontro Approvazione del regolamento interno Stato di avanzamento del "Progetto Monitoraggio" Prossimi

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

PIANO DI AZIONE COESIONE PIANO DI INTERVENTO SERVIZI DI CURA PER L INFANZIA PRIMO RIPARTO DEL PROGRAMMA SERVIZI DI CURA

PIANO DI AZIONE COESIONE PIANO DI INTERVENTO SERVIZI DI CURA PER L INFANZIA PRIMO RIPARTO DEL PROGRAMMA SERVIZI DI CURA PIANO DI AZIONE COESIONE PIANO DI INTERVENTO SERVIZI DI CURA PER L INFANZIA PRIMO RIPARTO DEL PROGRAMMA SERVIZI DI CURA SCHEDE INTERVENTO DA ALLEGARE AL FORMULARIO PER LA PRESENTAZIONE DEL PIANO DI INTERVENTO

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI

SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI i.so.di. CARTA DEI SERVIZI CARTA DEI SERVIZI Progetto integrazione sociale disabili i.so.di. SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli

Preventivo finanziario Esercizio anno

Preventivo finanziario Esercizio anno Preventivo finanziario Esercizio anno Associazione DLF DISPONIBILITA' FINANZIARIE iniziali Totale disponibilità iniziali (a) ENTRATE E1 ENTRATE DA ATTIVITA' ISTITUZIONALI E11 Settore assistenziale E12

Dettagli

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente Controllo di Gestione e Misurazione delle Performance: l integrazione delle competenze, la valorizzazione delle differenze e la tecnologia

Dettagli

Requisiti per la presentazione delle domande

Requisiti per la presentazione delle domande CITTA DI LEGNAGO Provincia di Verona BANDO PER L ISCRIZIONE AGLI ASILI NIDO COMUNALI Anno educativo 2016/2017 Si rende noto che dal 1 febbraio 2016 saranno aperte le iscrizioni per l ammissione all Asilo

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA

LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA 1. Performance individuale del personale La performance individuale del lavoratore oggetto di misurazione e valutazione come ampiamente illustrato

Dettagli

Note per la corretta compilazione dell analisi finanziaria

Note per la corretta compilazione dell analisi finanziaria !"#$%&'()* +,,-+,,./001%+,,./+,,.* 2 Note per la corretta compilazione dell analisi finanziaria Il piano economico e finanziario è uno studio previsionale che prende in considerazione le diverse azioni

Dettagli

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003 NOTA METODOLOGICA I dati elaborati per la presente pubblicazione sono quelli riportati nell allegato D ed F al rendiconto finanziario, rilevati dall Istat non più con un suo proprio modello ma a partire

Dettagli

I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus. Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici

I.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus. Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO "PROGETTO INTEGRAZIONE SCOLASTICA (PIS)" PER GLI ALUNNI DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO.

REGOLAMENTO DEL SERVIZIO PROGETTO INTEGRAZIONE SCOLASTICA (PIS) PER GLI ALUNNI DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO. REGOLAMENTO DEL SERVIZIO "PROGETTO INTEGRAZIONE SCOLASTICA (PIS)" PER GLI ALUNNI DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO. Approvato con deliberazione di C.C. n. 74 del 19.9.1997

Dettagli

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE

MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE Istituto Nazionale Previdenza Sociale MONITORAGGIO SULL AVVIO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE 2013 DELL ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE ORGANISMO INDIPENDENTE DI VALUTAZIONE 1 INDICE

Dettagli

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione PROVINCIA DI POTENZA Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio Home PIANO D AZIONE ENEPOLIS Indice ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione L attività E comprende tre azioni specifiche;

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

Intervento del Prof. Massimo Angrisani in merito alla Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti.

Intervento del Prof. Massimo Angrisani in merito alla Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti. Intervento del Prof. Massimo Angrisani in merito alla Cassa di Previdenza dei Dottori Commercialisti. 1 ANGRISANI: Grazie, Presidente. Innanzi tutto vorrei rivolgere un saluto all Assemblea dei Delegati,

Dettagli

Progetto T&O (Tempi&Orari) I tempi nelle nostre mani

Progetto T&O (Tempi&Orari) I tempi nelle nostre mani Progetto T&O (Tempi&Orari) I tempi nelle nostre mani Codice identificativo VA/Varese n 31/2005 - Approvato con Delibera di Giunta Comunale n. 405 del 22/06/05 e Delibera di Giunta Comunale n. 45 del 31/10/07

Dettagli

OGGETTO: "Delibera n. 71/2013 - RApporto sulla Trasparenza relativo all'azienda USL di Bologna: osservazioni".

OGGETTO: Delibera n. 71/2013 - RApporto sulla Trasparenza relativo all'azienda USL di Bologna: osservazioni. Il Direttore Generale Al Segretario Generale Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche protocollo@pec.anticorruzione.it OGGETTO: "Delibera

Dettagli

REGOLAMENTO CONCERNENTE I CRITERI, LE MODALITA DI PROGRAMMAZIONE E DI INTERVENTO IN MATERIA DI TRASPORTO REFEZIONE SCOLASTICA

REGOLAMENTO CONCERNENTE I CRITERI, LE MODALITA DI PROGRAMMAZIONE E DI INTERVENTO IN MATERIA DI TRASPORTO REFEZIONE SCOLASTICA REGOLAMENTO CONCERNENTE I CRITERI, LE MODALITA DI PROGRAMMAZIONE E DI INTERVENTO IN MATERIA DI TRASPORTO E REFEZIONE SCOLASTICA Approvato con delibera del Consiglio dell Unione N. 21 del 30/04/2013 CAP.

Dettagli

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano

DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Comune di Busto Garolfo Provincia di Milano Piano di Governo del Territorio - PGT Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano DICHIARAZIONE DI SINTESI per adozione del Documento di Piano Autorità

Dettagli

Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali

Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali Comune di Firenze Direzione Servizi Sociali Avviso pubblico esplorativo per la ricerca e la selezione di proposte progettuali, ai sensi dell art. 60 del Regolamento generale per l attività contrattuale

Dettagli

Monitoraggio dell attuazione della legge 440/97 Analisi di contesto e Gantt delle operazioni

Monitoraggio dell attuazione della legge 440/97 Analisi di contesto e Gantt delle operazioni Monitoraggio dell attuazione della legge 440/97 Analisi di contesto e Gantt delle operazioni A cura del referente dell USR per la Campania 1 1.0) Contesto di riferimento Il ruolo centrale della valutazione

Dettagli

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Come indicato nel Piano Annuale della Performance (P.A.P.), predisposto a partire dall anno 2015, l Azienda annualmente esplicita gli obiettivi,

Dettagli

Campagna di rilevazione dati : Anno 2010 Periodo di riferimento: anno scolastico 2009-2010 (settembre 2009 agosto 2010)

Campagna di rilevazione dati : Anno 2010 Periodo di riferimento: anno scolastico 2009-2010 (settembre 2009 agosto 2010) Allegato2 Scheda di rilevazione Asili Nido comunali Anno 2010 Campagna di rilevazione dati : Anno 2010 Periodo di riferimento: anno scolastico 2009-2010 (settembre 2009 agosto 2010) Struttura(denominazione):.

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA CUSTOMER S SATISFACTION E DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA Sommario I principi di riferimento... 2 Misurazione dei risultati delle strutture ante D.L. n. 78/2010...

Dettagli

NEWSLETTER. DICEMBRE 2010 Foglio di informazione dell Osservatorio Politiche Sociali

NEWSLETTER. DICEMBRE 2010 Foglio di informazione dell Osservatorio Politiche Sociali Provincia di Bergamo Settore Politiche Sociali e Salute NEWSLETTER DICEMBRE 2010 Foglio di informazione dell Osservatorio Politiche Sociali Progetti di Educazione alla Salute nelle scuole di Val Seriana

Dettagli

Nati per Leggere Piemonte. Linee guida per la compilazione del questionario

Nati per Leggere Piemonte. Linee guida per la compilazione del questionario Linee guida per la compilazione del questionario Maggio 2014 Introduzione Gli indicatori e le relative linee guida riportati in questo breve documento sono stati elaborati da Fondazione Fitzcarraldo attraverso

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI

REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI PROVINCIA DI LIVORNO REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 216/20.12.2012 In vigore dal 1 febbraio 2013 SOMMARIO TITOLO I 3 Controllo Di

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

REGOLAMENTO DETERMINAZIONE CRITERI CONTRIBUZIONE SPESE ALBERGHIERE A CARICO UTENTI OSPITI CENTRO SOCIO RIABILITATIVI PORTATORI DI HANDICAP

REGOLAMENTO DETERMINAZIONE CRITERI CONTRIBUZIONE SPESE ALBERGHIERE A CARICO UTENTI OSPITI CENTRO SOCIO RIABILITATIVI PORTATORI DI HANDICAP COMUNE DI CASTELFRANCO EMILIA REGOLAMENTO DETERMINAZIONE CRITERI CONTRIBUZIONE SPESE ALBERGHIERE A CARICO UTENTI OSPITI CENTRO SOCIO RIABILITATIVI PORTATORI DI HANDICAP APPROVATO CON DELIB. C.C. 58 DEL

Dettagli

DECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI ED INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA N. DEL

DECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI ED INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA N. DEL 1 DECRETO DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI ED INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA N. DEL Oggetto: Predisposizione della modulistica per richiesta e rilascio autorizzazione ed accreditamento dei servizi

Dettagli

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Rapporto dal Questionari Insegnanti Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la

Dettagli

Benchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna

Benchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna Benchmarking della società dell informazione in Emilia-Romagna Diffusione e modalità di utilizzo dello Sportello Unico per le Attività Produttive online (SUAP) Settembre 2015 Il presente documento è stato

Dettagli

Progetto Future School

Progetto Future School Progetto Future School Agosto 2015 Prof. Luigi Lattanzi Responsabile Ufficio Tecnico IIS A. Di Savoia L Aquila Via Acquasanta 67100 - L'Aquila 1 L area di progetto Il progetto propone una opportunità di

Dettagli

COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO Provincia di Treviso Determinazione del Dirigente del settore Servizi ai cittadini

COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO Provincia di Treviso Determinazione del Dirigente del settore Servizi ai cittadini COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO Provincia di Treviso Determinazione del Dirigente del settore Servizi ai cittadini N generale 526 Data 01/09/2010 N di Protocollo: Oggetto: AFFIDAMENTO INCARICO DI COORDINATORE

Dettagli

Carta dei servizi della Provincia di Bologna METODOLOGIA

Carta dei servizi della Provincia di Bologna METODOLOGIA Carta dei servizi della Provincia di Bologna METODOLOGIA Dicembre 2013 1. DEFINIZIONE DELLA CARTA DEI SERVIZI DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA La Carta dei servizi della Provincia di Bologna viene predisposta

Dettagli

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 DEFINIZIONE DI BUDGET Il Budget è lo strumento per attuare la pianificazione operativa che l Istituto intende intraprendere nell anno di esercizio

Dettagli

Determinazione n. 1646/2014 del 14/10/2014 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL SETTORE

Determinazione n. 1646/2014 del 14/10/2014 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL SETTORE Cod. Uff.: 5662 -UFFICIO SERVIZI AUSILIARI E LOGISTICA SETTORE ORGANIZZAZIONE, RISORSE UMANE, LOGISTICA E SERVIZI AUSILIARI Determinazione n. 1646/2014 del 14/10/2014 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE RESPONSABILE

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

IL DIRIGENTE. Vista la Determinazione Dirigenziale n. 55 DEL 25.01.2016 RENDE NOTO CHE

IL DIRIGENTE. Vista la Determinazione Dirigenziale n. 55 DEL 25.01.2016 RENDE NOTO CHE COMUNE DI CAMAIORE Servizi scolastici BANDO PER LA CONCESSIONE DI BUONI SERVIZIO A FAVORE DI FAMIGLIE CON BAMBINI IN LISTA D ATTESA PRESSO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA COMUNALI E FREQUENTANTI UN NIDO

Dettagli

FONDAZIONE ZANETTI ONLUS

FONDAZIONE ZANETTI ONLUS FONDAZIONE ZANETTI ONLUS LINEE GUIDA PER RICHIEDERCI UN SOSTEGNO PER IL 2016 (Le richieste devono pervenire entro e non oltre il 30 ottobre 2015) FONDAZIONE ZANETTI ONLUS Linee guida per la presentazione,

Dettagli

Oggetto: Ricognizione stato di attuazione dei programmi e salvaguardia degli equilibri di bilancio.

Oggetto: Ricognizione stato di attuazione dei programmi e salvaguardia degli equilibri di bilancio. Oggetto: Ricognizione stato di attuazione dei programmi e salvaguardia degli equilibri di bilancio. RELAZIONA IL SINDACO: L art. 193 del testo unico, approvato con il D.Lgs. 18 Agosto 2000, n. 267, dispone

Dettagli

BANDO. Progetti di formazione per il volontariato

BANDO. Progetti di formazione per il volontariato BANDO Progetti di formazione per il volontariato Anno 2016 1. Chi può presentare I progetti possono essere presentati da tutte le associazioni di volontariato con sede legale nel territorio della regione

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze Provincia di Roma Anno 2005 Indice Il problema affrontato...3 Obiettivi attesi/risultati raggiunti...3 Soggetti coinvolti...3 Il

Dettagli

COMUNE DI CASALBORGONE (Provincia di Torino) CAP. 10020 Tel. 011 91.74.302 Fax 011 91.85.007 e-mail: info@comune.casalborgone.to.

COMUNE DI CASALBORGONE (Provincia di Torino) CAP. 10020 Tel. 011 91.74.302 Fax 011 91.85.007 e-mail: info@comune.casalborgone.to. COMUNE DI CASALBORGONE (Provincia di Torino) CAP. 10020 Tel. 011 91.74.302 Fax 011 91.85.007 e-mail: info@comune.casalborgone.to.it REGOLAMENTO PER I SERVIZI A DOMANDA INDIVIDUALE APPROVATO CON DELIBERAZIONE

Dettagli

Analisi del Questionario di gradimento del Servizio di Assistenza Domiciliare erogato nell ambito territoriale del Comune di Spinea

Analisi del Questionario di gradimento del Servizio di Assistenza Domiciliare erogato nell ambito territoriale del Comune di Spinea Analisi del Questionario di gradimento del Servizio di Assistenza Domiciliare erogato nell ambito territoriale del Comune di Spinea Indagine 2013 A cura di Àncora Servizi Società Coop. Sociale 1 Premessa

Dettagli

Analisi dati questionario gradimento del sito web dell'istituto

Analisi dati questionario gradimento del sito web dell'istituto Analisi dati questionario gradimento del sito web dell'istituto Premessa La valutazione del grado di soddisfazione degli utenti rappresenta un importante aspetto nella gestione di qualsiasi organizzazione,

Dettagli

REGOLAMENTO!ISCRIZIONI!A.S!2015/2016!

REGOLAMENTO!ISCRIZIONI!A.S!2015/2016! !,4128.635664,,01.560860L3268034M :AEDD@E5ADA,0.634 8ICAHEADDAADE@CA EC! SCUOLA dell INFANZIA REGOLAMENTO!ISCRIZIONI!A.S!2015/2016! Il Ministro dell Istruzione, Università e Ricerca ha emanato, in data

Dettagli

Ritenuto necessario provvedere in merito;

Ritenuto necessario provvedere in merito; PROGRAMMA TRIENNALE LL.PP. 2010/2012. AGGIORNAMENTO SCHEMA. APPROVAZIONE PROGETTO PRELIMINARE PER REALIZZAZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO.- LA GIUNTA COMUNALE Premesso: 1. che la direttiva dell Unione Europea

Dettagli

IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA

IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA IDENTIKIT delle FATTORIE DIDATTICHE della Regione EMILIA-ROMAGNA Ottobre 2009 Sono passati dieci anni dall avvio del progetto regionale Fattorie Didattiche che ha creato nel periodo un apertura di dialogo

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

TITOLO I ISTITUZIONE ALBO COMUNALE E ISCRIZIONI

TITOLO I ISTITUZIONE ALBO COMUNALE E ISCRIZIONI REGOLAMENTO ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI TITOLO I ISTITUZIONE ALBO COMUNALE E ISCRIZIONI Art. 1 Finalità 1. Il Comune di Badia Polesine riconosce e promuove il pluralismo associativo per la tutela

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE 2 OGGETTO: Approvazione Linee guida per la predisposizione dei Piani triennali di ambito sociale obiettivi 2005-2007 LA VISTO il documento istruttorio, riportato in calce alla presente deliberazione, predisposto

Dettagli

4. PROCEDURE PER L AUTORIZZAZIONE AL FUNZIONAMENTO (L.R. 15/2013 - art. 14, c. 3)

4. PROCEDURE PER L AUTORIZZAZIONE AL FUNZIONAMENTO (L.R. 15/2013 - art. 14, c. 3) 4. PROCEDURE PER L AUTORIZZAZIONE AL FUNZIONAMENTO (L.R. 15/2013 - art. 14, c. 3) 4.1 Autorizzazione per nido d infanzia, micro nido, sezioni primavera, servizi integrativi Tutti i servizi educativi gestiti

Dettagli

SINTESI DEI RISULTATI

SINTESI DEI RISULTATI RILEVAZIONE DELLA SODDISFAZIONE DEGLI UTENTI DEI CORSI DI FORMAZIONE ED EVENTI MEMO E DEL COORDINAMENTO PEDAGOGICO 0/6 ANNI ORGANIZZATIDAL MULTICENTRO EDUCATIVO SERGIO NERI SINTESI DEI RISULTATI Modena,

Dettagli

PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016

PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016 PROGETTO AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO ANNO 2016 PREMESSA A partire dal 2012 la Valsugana e Tesino e l San Lorenzo e Santa Maria della Misericordia di Borgo Valsugana, in stretta sinergia con l Comitato per

Dettagli

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE 2000 Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 86 del 29 settembre ARTICOLO 1 - RIFERIMENTI LEGISLATIVI L affido è disposto dal Comune, o chi da esso delegato, in

Dettagli

DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SER- VIZIO POLITICHE PER IL BENESSERE SOCIALE E LE PARI OPPORTUNITA 19 marzo 2013, n. 240

DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SER- VIZIO POLITICHE PER IL BENESSERE SOCIALE E LE PARI OPPORTUNITA 19 marzo 2013, n. 240 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia - n. 47 del 28-03-2013 11749 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SER- VIZIO POLITICHE PER IL BENESSERE SOCIALE E LE PARI OPPORTUNITA 19 marzo 2013, n. 240 Legge regionale

Dettagli

Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni

Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni TITOLO I PRINCIPI GENERALI art. 1 Oggetto 1. Il presente Regolamento disciplina organizzazione, strumenti e modalità di svolgimento dei controlli

Dettagli

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo 2 Premessa Il rapporto Civicum-Politecnico di Milano sul Comune di Napoli ha l obiettivo di sintetizzare le

Dettagli

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1 UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA Fase 1: Analisi iniziale L analisi iniziale prevede uno studio dello stato attuale della gestione interna dell Ente. Metodo: si prevede l individuazione dei referenti

Dettagli

La voce dei cittadini I risultati dell indagine sulla soddisfazione degli utenti degli asili nido comunali

La voce dei cittadini I risultati dell indagine sulla soddisfazione degli utenti degli asili nido comunali 64 La voce dei cittadini I risultati dell indagine sulla soddisfazione degli utenti degli asili nido comunali Nell ambito del processo di formazione del bilancio sociale, il Comune ha affidato ad una società

Dettagli

IL CASO DELL AZIENDA. Perché SAP. www.softwarebusiness.it

IL CASO DELL AZIENDA. Perché SAP. www.softwarebusiness.it LA SOLUZIONE SAP FOR PROFESSIONAL SERVICES IL CASO DELL AZIENDA Perché SAP Grazie a SAP siamo riusciti a pianificare meglio e ad ottenere tempestive informazioni su tempi e costi delle nostre commesse.

Dettagli

COMUNE DI PISA DIREZIONE SERVIZI EDUCATIVI AFFARI SOCIALI

COMUNE DI PISA DIREZIONE SERVIZI EDUCATIVI AFFARI SOCIALI COMUNE DI PISA DIREZIONE SERVIZI EDUCATIVI AFFARI SOCIALI REPORT DI RILEVAZIONE DEL GRADIMENTO DEL SERVIZIO EDUCATIVO 0-3 anni Anno Scolastico 2011/12 A cura della Direzione Servizi Educativi - Affari

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA

REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA 1 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA ART. 1 OGGETTO E FINALITA DEL SERVIZIO Il servizio di refezione scolastica è realizzato dal Comune nell ambito delle proprie competenze. Il servizio

Dettagli

L analisi del welfare nelle Valli Bresciane per un nuovo sistema d offerta dei servizi alla persona

L analisi del welfare nelle Valli Bresciane per un nuovo sistema d offerta dei servizi alla persona L analisi del welfare nelle Valli Bresciane per un nuovo sistema d offerta dei servizi alla persona Focus sulla VALLE CAMONICA Socialis, Università degli Studi di Brescia Brescia, 10 dicembre 2014 1 Premessa

Dettagli

Piano delle Performance

Piano delle Performance Comune di Pavullo nel Frignano Provincia di Modena Bilancio di Previsione 2011 Bilancio Pluriennale 2011 / 2013 Piano delle Performance *** Documento sulla compatibilità del sistema di programmazione,

Dettagli

Sostegno e Accompagnamento Educativo

Sostegno e Accompagnamento Educativo Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

L.R. 22/2010, art. 9, c. 19 B.U.R. 8/6/2011, n. 23. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 31 maggio 2011, n. 0128/Pres.

L.R. 22/2010, art. 9, c. 19 B.U.R. 8/6/2011, n. 23. DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 31 maggio 2011, n. 0128/Pres. L.R. 22/2010, art. 9, c. 19 B.U.R. 8/6/2011, n. 23 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 31 maggio 2011, n. 0128/Pres. Regolamento per la determinazione dei criteri di ripartizione e delle modalità di concessione,

Dettagli

CUSTOMER SATISFACTION 2011

CUSTOMER SATISFACTION 2011 DIREZIONE REGIONALE MOLISE CUSTOMER SATISFACTION 2011 REPORT DI SINTESI DELLE SEDI DELLA REGIONE MOLISE CAMPOBASSO e sedi di pertinenza ( Isernia e Termoli) Rilevazione 2011 della soddisfazione dell utenza

Dettagli

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA (in attuazione di quanto stabilito dalla Delibera della Giunta della Società della Salute

Dettagli

Fisco & Contabilità La guida pratica contabile

Fisco & Contabilità La guida pratica contabile Fisco & Contabilità La guida pratica contabile N. 08 26.02.2014 Enti non profit: le scritture contabili Categoria: Associazioni Sottocategoria: Varie Gli enti non commerciali rappresentano un fenomeno

Dettagli

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento SCELTA DELL APPROCCIO A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento 1 SCELTA DELL APPROCCIO l approccio all autovalutazione diffusa può essere normale o semplificato, a seconda delle

Dettagli

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI

Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI Erice è. con i diversamente abili: un percorso che continua PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA PER I SOGGETTI DIVERSAMENTE ABILI PREMESSA L art. 3, II comma della Costituzione Italiana recita: è compito

Dettagli

ID n. 608295. Premessa

ID n. 608295. Premessa ID n. 608295 Premessa MONITORAGGIO E VIGILANZA SULL ATTUAZIONE DEGLI OBBLIGHI DI TRASPARENZA RELATIVI AL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 2014/2016 REPORT - I semestre 2014 Il P.T.T.I.

Dettagli

LA PSICOLOGIA SUL TERRITORIO DELLA CITTA DI MILANO

LA PSICOLOGIA SUL TERRITORIO DELLA CITTA DI MILANO LA PSICOLOGIA SUL TERRITORIO DELLA CITTA DI MILANO Integrazione al progetto. Il progetto presentato prima dell estate prevedeva la realizzazione della prima fase di un percorso più articolato che vede

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2011-2013

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2011-2013 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2011-2013 Adottato con deliberazione del Commissario Straordinario n. 14 in data 09 maggio 2011 1 1. OGGETTO E OBIETTIVI La trasparenza consiste nella

Dettagli

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE 1. INTRODUZIONE La legge-delega 4 marzo 2009, n. 15, ed il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, di seguito Decreto,

Dettagli

CENTRI SEMIRESIDENZIALI PER DISABILI ADULTI

CENTRI SEMIRESIDENZIALI PER DISABILI ADULTI CENTRI SEMIRESIDENZIALI PER DISABILI ADULTI 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Disabilità 5. Macrotipologia LIVEAS Centri Residenziali

Dettagli

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità

Dettagli

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni

Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;

Dettagli

REGOLAMENTO DEGLI INTERVENTI E DEI CONTRIBUTI

REGOLAMENTO DEGLI INTERVENTI E DEI CONTRIBUTI REGOLAMENTO DEGLI INTERVENTI E DEI CONTRIBUTI (Approvato dal Consiglio di indirizzo in data 16/2/2009) ART. 1 (oggetto) 1. Il presente Regolamento disciplina, ai sensi dell art.2, comma 4, e dell art.17,

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

CONVENZIONE PER LA GESTIONE ASSOCIATA DEL SERVIZIO SCOLASTICO RELATIVO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA TRA I COMUNI DI GARBAGNA NOVARESE NIBBIOLA

CONVENZIONE PER LA GESTIONE ASSOCIATA DEL SERVIZIO SCOLASTICO RELATIVO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA TRA I COMUNI DI GARBAGNA NOVARESE NIBBIOLA CONVENZIONE PER LA GESTIONE ASSOCIATA DEL SERVIZIO SCOLASTICO RELATIVO ALLA SCUOLA DELL INFANZIA TRA I COMUNI DI GARBAGNA NOVARESE E NIBBIOLA Ai sensi dell art. 30 del D.Lgs. 267/2000 Allegato alla deliberazione

Dettagli