Direzione Didattica 3 Circolo Sassuolo (Mo) Protocollo d'accoglienza Nuovi Docenti

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1 Direzione Didattica 3 Circolo Sassuolo (Mo) Protocollo d'accoglienza Nuovi Docenti Premessa Il protocollo d accoglienza nuovi docenti è un documento che, deliberato dal Collegio Docenti ed inserito nel P.O.F., predispone e organizza le procedure per accogliere i docenti di nuova nomina o trasferiti o assegnati provvisoriamente o supplenti temporanei. I Docenti che entrano in una nuova scuola devono poter trovare un ambiente accogliente e conoscerne rapidamente l organizzazione e le attività al fine di un rapido ed efficace inserimento. Lavorare insieme non è impresa facile, il peso della diversità, l età, la provenienza socio-culturale, la formazione, la matrice ideologica, la fede religiosa, la struttura di personalità, possono determinare condizioni di collegialità tutt altro che semplici. Le differenze fra le persone esistono, ma se vissute come ricchezza e valorizzazione delle risorse umane possono offrire apporti nuovi, originali, imprevisti e migliorare la qualità del servizio scolastico. L accoglienza e l integrazione dei nuovi docenti, può essere garantita da alcuni obiettivi e azioni: Obiettivi favorire scambi di conoscenze e competenze. predisporre attività di sostegno didattico-professionale valorizzare le potenzialità di ciascun insegnante Azioni Far conoscere la scuola, le sue risorse, i suoi problemi 1

2 Favorire il rapporto tra i docenti con il territorio Offrire sostegno e consulenze Competenze fondamentali del team docente Saper costruire un buon clima comunicativo con i colleghi Saper rendere evidente ciò che serve per migliorare la qualità del servizio Saper promuovere rapporti professionalmente utili I Capigruppo dei vari plessi, sono le prime figure direttamente coinvolte nelle azioni d accoglienza e integrazione dei docenti di nuova nomina. Sono tenuti ad esporre ai colleghi tutti gli aspetti dell esperienza scolastica. Inserendo i nuovi docenti nel team, dovrebbero comunicare le modalità operative del plesso, ascoltare i suggerimenti e le proposte altrui, ricercando collegialmente soluzioni ai problemi. A livello organizzativo è molto importante suddividere in modo equilibrato gli incarichi all interno del gruppo e definire le regole relative alla collegialità con cadenze mensili per la programmazione di plesso e di sezione. DOCUMENTI da CONSULTARE P.O.F. E il documento fondamentale costitutivo dell identità culturale e progettuale del nostro circolo, è formulato in modo da rendere visibili non solo i principi e le finalità generali in base ai quali ciascuna scuola ha costruito il progetto educativo, ma soprattutto i traguardi formativi che s intendono raggiungere, esplicitando le conoscenze, le abilità, le competenze che ci si propone di sviluppare. Sono delineate le situazioni di esperienza ( spazi, attività, metodologie ecc..) e le condizioni organizzative (tempi, utilizzo dei docenti ecc..) ritenuti utili per il conseguimento degli obiettivi formativi individuati, indicando i criteri di verifica con il territorio. Il P.O.F. non è un inutile adempimento burocratico, ma un documento ricco di materiali informativi per aiutare e orientare le scelte dei genitori, consentendo a chi lo legge di capire come 2

3 funzionano le scuole del 3 Circolo di Sassuolo, le iniziative adottate per promuovere il pieno sviluppo della personalità di ciascun bambino. Il P.O.F. può essere consultato anche navigando nel sito Web del Circolo all indirizzo (Vedi allegato n 1) Programmazione di plesso In questo documento viene dettagliata l organizzazione generale delle scuole (funzionamento, orari, progetti, uscite) vengono definiti e condivisi i progetti che coinvolgono più sezioni, i rapporti con l esterno ( enti, associazioni, altre scuole, amministrazione comunale) ed inoltre vengono enunciate le regole per l uso degli spazi e dei materiali in comune. REGOLAMENTO DI CIRCOLO DISPOSIZIONI GENERALI (a cura del dirigente scolastico) NORME DI COMPORTAMENTO ( Vedi allegati n 2, 3, 4) DOCUMENTI da COMPILARE Registro Il Registro di sezione è un documento di valore legale, necessario per documentare la vita scolastica e le attività didattiche e non, svolte in essa; va costantemente aggiornato e può essere esibito a chiunque abbia titolo per chiederlo in visione. Agenda dell insegnante E un documento da allegare alla fine dell anno scolastico al registro, dove l insegnante trascrive il piano di lavoro svolto durante la settimana. L agenda è così suddivisa: nella prima parte vi è la scansione della giornata scolastica, i progetti di circolo, di plesso, di sezione e comunali, nella seconda parte vi è l orario delle insegnanti, le Unità di apprendimento e poi il piano di lavoro settimanale. 3

4 Piano annuale delle attività didattico/educative Dopo una prima attenta osservazione dei bambini, del livello di maturazione dell identità personale, dell autonomia raggiunta e delle loro competenze, le insegnanti potranno stendere il piano annuale delle attività didattico/educative tenendo presente i seguenti punti: 1. composizione della sezione (n alunni, particolarità) 2. organizzazione della sezione (tempi, spazi strutturati e non) 3. programmazione educativa (specifica dell età in sintesi obiettivi formativi dei campi di esperienza, scelte e prassi educative condivise, integrazione) 4. rapporti scuola-famiglia (ruoli e funzioni, regole della comunicazione, colloqui, assemblee, iniziative, feste, ecc..) 5. scelta delle unità di apprendimento 6. progetti di circolo 7. progetti interni al plesso (se ci sono) 8. progetti interni alla sezione 9. progetti comunali DOCUMENTI di OSSERVAZIONE/VALUTAZIONE Griglie L osservazione è finalizzata alla comprensione, all interpretazione dei comportamenti e all analisi dei loro significati. L osservazione attenta dei bambini e la documentazione delle loro attività consentono di cogliere e valutare le loro esigenze. Le osservazioni occasionali o spontanee o naturali sono le osservazioni che tutti noi compiamo in ogni momento della nostra giornata e sono indispensabili e fondamentali per strutturare un processo di osservazione e valutazione significativo. L osservazione naturale, per la sua natura spontanea, è consueta ed inevitabile, ma può incorrere in lacune che non la rendono pienamente oggettiva. E necessario pertanto organizzarla e strutturarla in una forma che permetta di ottenere risultati più affidabili. L osservazione sistematica, è uno strumento che appartiene alla metodologia della ricerca scientifica e noi 4

5 docenti possiamo assimilarne alcuni atteggiamenti utili al nostro lavoro in particolare ci permette di: chiarire gli obiettivi formulare ipotesi verificare il proprio lavoro in modo che possa essere condiviso da altri. Per una maggiore qualità del processo di valutazione, le insegnanti del 3 Circolo, hanno elaborato delle griglie di osservazione divise per età, che vengono aggiornate con cadenza quadrimestrale (vedi allegato n 5) Portfolio Il portfolio, per noi insegnanti delle scuole dell infanzia del 3 circolo costituisce un adattamento, un evoluzione verso uno strumento semplicemente più ufficiale, di una pratica di documentazione già in uso e condivisa da tutte e tre le scuole. Già da diversi anni i docenti sono soliti documentare il percorso di apprendimento e di sviluppo individuale di ciascun bambino attraverso l Archivio o Storia personale. Il portfolio ha lo scopo di documentare il percorso e l evoluzione di ogni bambino nel corso degli anni di studio, di certificare le competenze acquisite e di valorizzare la partecipazione diretta delle famiglie. E uno strumento di dialogo perché consente ai docenti di acquisire il punto di vista delle famiglie su aspetti della vita scolastica. (Vedi allegato n 6). COMMISSIONI DI LAVORO/ INCARICHI ( vedi allegato n 7) COMMISSIONE ARCHIVIO/ DOCUMENTAZIONE COMMISSIONE P.O.F COMMISSIONE HANDICAP COMMISSIONE SICUREZZA COMMISSIONE MENSA COMMISSIONE INFORMATICA COMMISSIONE CONTINUITÀ SC.INFANZIA/NIDO/PRIMARIA 5

6 COMMISSIONE INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI COMMISSIONE VALUTAZIONE INTERNA/ESTERNA I docenti dei vari plessi del Circolo si pongono come obiettivo la capacità di lavorare assieme, cercando una suddivisione equilibrata degli incarichi e delle commissioni, secondo principi di collaborazione e di mediazione, condividendo i vari aspetti dell esperienza scolastica, ricercando collegialmente soluzioni ai problemi. COMMISSIONE ARCHIVIO/DOCUMENTAZIONE ( ne fanno parte un insegnante per plesso e l insegnante collaboratrice) Questa commissione ha elaborato un progetto che prevede la documentazione dei principali momenti di crescita dei bambini sul piano dell autonomia, dell identità e delle competenze. Tale progetto assume nei vari plessi e sezioni forme e modalità diversificate di attuazione. La commissione, inoltre, cura la predisposizione del giornalino delle scuole GIORNALANDIA, che viene distribuito alle famiglie con l intento di favorire la partecipazione alle esperienze didattico- educative e l informazione in merito alle iniziative proposte dalle scuole. COMMISSIONE P.O.F. (ne fanno parte i capigruppo, l insegnante coordinatrice e l insegnante di religione ) La commissione P.O.F. s incontra all inizio di ogni anno scolastico, per esaminare i progetti, l elenco delle commissioni e dei responsabili La Commissione POF consegna al Dirigente Scolastico ed alle RSU tale prospetto riassuntivo Il Dirigente Scolastico e le RSU di concerto redigono il piano di riparto definitivo da sottoporre al Collegio dei Docenti. Il Collegio dei Docenti approva, con o senza modificazioni, il prospetto ricevuto Il Dirigente Scolastico consegna il piano di riparto definitivo alla commissione POF. 6

7 LA COMMISSIONE HANDICAP ( ne fanno parte tutti gli insegnanti di sostegno e la coordinatrice) La Commissione Handicap propone le linee e le modalità dell intervento educativo individualizzato per i bambini diversamente abili; elabora i contenuti e la modulistica per l aggiornamento delle metodologie educative e didattiche relative alle problematiche dell handicap attraverso iniziative di ricerca e di sperimentazione; verifica sul piano educativo i risultati ottenuti dagli insegnamenti proposti; ricerca una fattiva collaborazione con le èquipe psico-pedagogiche e gli enti territoriali; attua incontri con le famiglie interessate illustrando criteri e metodi di intervento; partecipa a corsi mirati alla prevenzione del disagio e delle difficoltà di apprendimento. LA COMMISSIONE CONTINUITÀ SCUOLA DELL INFANZIA- SCUOLA PRIMARIA E composta dalle insegnanti delle classi quinte, che lavorano nei plessi di scuola primaria e le insegnanti delle sezioni cinque anni delle scuole dell infanzia del 3 Circolo. La Commissione si ritrova periodicamente e ha il compito di delineare le modalità di un adeguato passaggio dei bambini tra le due istituzioni scolastiche Punti importanti di tale passaggio sono: Il progetto Ponte rappresenta l elemento unificatore tra tutti i bambini che provengono da scuole dell infanzia diverse, ed è utilizzata dalla scuola primaria come documento per affrontare il concetto di identità e di cambiamento; la visita dei bambini alla scuola primaria, per conoscere l ambiente, lo spazio, le persone. La visita è organizzata per dare la possibilità di interagire tra i bambini della scuola dell infanzia e della scuola primaria, con la presenza degli insegnanti di classe quinta, che si presume opereranno nelle classi prime l anno successivo; l incontro dei genitori con il Dirigente Scolastico ed alcuni insegnanti, ha lo scopo di offrire una conoscenza più dettagliata del nuovo ambiente e di precisare meglio il legame tra le due istituzioni. 7

8 Continuità Nido-Materna Partecipano le educatrici dei nidi e le docenti delle scuole dell infanzia statali e paritarie.tale commissione ha elaborato un Progetto Ponte, al fine di favorire per i bambini frequentanti il nido un più graduale e sereno passaggio alla scuola dell infanzia. Punti importanti di tale passaggio sono: La Conoscenza della scuola dell infanzia da parte dei bambini accompagnati dalle educatrici di riferimento. I bambini potranno esplorare liberamente gli spazi e fare un prima conoscenza delle insegnanti e dei loro futuri compagni. Il Sabato aperto I bambini, iscritti per la prima volta, saranno accompagnati dai genitori nei locali della scuola, dove troveranno ad accoglierli le insegnanti della scuola dell infanzia. Questo incontro rappresenta per i genitori l'occasione di ricevere risposte precise sull'inserimento fugando un po' le loro ansie; per le insegnanti, invece, diventa anche un modo per comunicare il clima collaborativo e di continuità, esistente tra le due agenzie educative. COMMISSIONE SICUREZZA La Commissione Sicurezza si occupa di verificare l adeguamento strutturale e organizzativo della scuola alle prescrizioni legislative in materia di sicurezza (L. 626/96). E composto di diritto dal dirigente scolastico, dal rappresentante per la sicurezza di ogni plesso e dall esperto esterno,che oltre al coordinamento delle iniziative, si occupa dei corsi di aggiornamento e delle attività specifiche con gli alunni. Nel corso degli anni sono state apportate modifiche ai piani di evacuazione in relazione alla diversa disposizione delle sezioni e alle nuove necessità dell'utenza, controllando che si svolgano regolarmente le prove di evacuazione dagli edifici scolastici. 8

9 Tutti gli insegnanti del circolo vengono annualmente informati, tramite corsi di aggiornamento, sul piano di evacuazione, sull uso degli estintori e i comportamenti da tenere in situazione di emergenza. COMMISSIONE INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI La Commissione di Accoglienza è formata da: tre docenti di scuola primaria (uno dei docenti ne è il referente), un insegnante per plesso della Sc. Infanzia e l insegnante con funzione strumentale. La Commissione è coordinata, su delega del Dirigente scolastico, dal docente referente. Ha competenze di carattere consultivo, progettuale e di proposta per quanto riguarda l inserimento degli alunni stranieri. Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro e come tale può essere integrato e rivisto sulla base delle esigenze e delle risorse della scuola. Questo documento intende presentare una modalità corretta e pianificata, con la quale affrontare e facilitare l inserimento scolastico degli alunni stranieri. Tale documento può essere considerato un punto di partenza comune, all interno del percorso dei vari team-docenti. Esso costituisce uno strumento di lavoro che: contiene criteri e indicazioni riguardanti l iscrizione e l inserimento a scuola degli alunni stranieri definisce compiti e ruoli degli operatori scolastici traccia le fasi dell accoglienza propone modalità di intervento per l apprendimento della lingua italiana individua le risorse necessarie per tali interventi Attraverso le indicazioni contenute nel Protocollo d Accoglienza, ci si propone di: facilitare l ingresso a scuola dei bambini e ragazzi stranieri sostenerli nella fase di adattamento entrare in relazione con la famiglia immigrata favorire un clima di accoglienza nella scuola promuovere la collaborazione tra le scuole e tra scuola e territorio sui temi dell accoglienza e dell educazione interculturale. 9

10 COMMISSIONE MENSA La Commissione si occupa di verificare la qualità del servizio di refezione scolastica e dei cibi distribuiti quotidianamente nelle scuole. E costituita dai rappresentanti dei genitori e da docenti/educatori dei nidi, scuole infanzia statali, elementari e medie inferiori. I componenti delle Commissione, nominati annualmente, possono essere riconfermati nell'incarico. COMMISSIONE INFORMATICA La Commissione informatica è composta da un docente per plesso di scuola dell infanzia e tre docenti per plesso di scuola primaria. I docenti che fanno parte di questa commissione sono gli stessi che si occupano del progetto. Compiti della Commissione sono: verificare il corretto uso dei laboratori d informatica, valutare e proporre acquisti software e hardware; occuparsi di tutto ciò che riguarda le Tecnologie della Comunicazione e dell Informazione (TIC); stabilire quali materiali pubblicare sul sito web del nostro Circolo; proporre miglioramenti nei laboratori d informatica dei nostri plessi. COMMISSIONE VALUTAZIONE INTERNA/ ESTERNA ( è composta da un insegnante per plesso e dall insegnante collaboratrice). Questa commissione intende accertare l esperienza delle scuole, nel campo della valutazione interna ed esterna della qualità, dell organizzazione generale, delle sue diverse discipline, dei processi di insegnamento e di apprendimento, delle singole materie o dei singoli insegnanti, attraverso dei questionari. L obiettivo del questionario consiste nel determinare la qualità, la valutazione interna e la valutazione esterna. 10

11 La qualità si riferisce ai livelli raggiunti da una determinata scuola e in particolare al rendimento degli alunni - taluni misurabili - alla cultura dell organizzazione, alla sua armonia, al suo rigore o alle aspettative soddisfatte, parimenti in parte misurabili. Può riferirsi inoltre ai valori da essa perseguiti nella sua quotidianità. Benché i valori e le tradizioni risultino molto più difficili da valutare, non per questo sono meno importanti e possono costituire i fondamenti essenziali di una scuola di qualità. Per valutazione interna si intende l autovalutazione, in base alla quale la scuola si interroga sulla propria qualità o taluni aspetti di essa, cerca elementi di prova adeguati e formula un giudizio finale. Il risultato può essere un resoconto orale o scritto. La valutazione esterna consiste nella valutazione del livello di qualità di una scuola o di taluni suoi aspetti, a cura di una persona o di un organismo esterno, un ispettore, un consulente o altra istanza competente e può dar luogo a un resoconto finale destinato alla scuola stessa. FUNZIONI STRUMENTALI La scuola dell autonomia richiede figure professionali attenti alle relazioni, capaci di documentare ed utizzare proficuamente le esperienze proprie ed altrui. I docenti che hanno il compito di occuparsi della funzione di sostegno al lavoro dei docenti dovranno individuare gli obiettivi prioritari e realizzabili nell arco dell anno, costuire un piano d azione che tenga conto della situazione reale delle scuole: favorire un atteggiamento di riflessività sui comportamenti e sulle azioni attivate, per costruire le condizioni necessarie per inevitabili e successive modificazioni ai piani d azione. Per il prossimo anno scolastico sarebbe auspicabile prevedere, per il personale di nuova nomina, almeno tre incontri nell arco dell anno (come commissione) di conoscenza e scambio professionale attraverso i quali i componenti possano manifestare le loro esigenze, le richieste e le verifiche sul lavoro svolto. 11

12 INCONTRI COLLEGIALI (vedi allegato n 8) Collegio Docenti Programmazione di sezione Programmazione sez. parallele Intersezione tecnica di plesso Intersezione plenaria con i rappresentanti dei genitori Assemblee di sezione Colloqui individuali COLLEGIO DOCENTI Il collegio dei docenti e' composto dal personale docente di ruolo e non in servizio nel circolo, ed e' presieduto dal dirigente scolastico. Fanno parte del collegio dei docenti anche i docenti di sostegno. Il collegio dei docenti: a) ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico del circolo. In particolare cura la programmazione dell'azione educativa anche al fine di adeguare, nell'ambito degli ordinamenti della scuola stabiliti dallo Stato, i programmi di insegnamento alle specifiche esigenze ambientali e di favorire il coordinamento interdisciplinare. Esercita tale potere nel rispetto della libertà d insegnamento garantita a ciascun docente; b) formula proposte al dirigente scolastico per la formulazione dell'orario delle scuole e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal consiglio di circolo; c) delibera, ai fini della valutazione degli alunni e unitamente per tutte le sezioni, la suddivisione dell'anno scolastico in due o tre periodi; d) valuta periodicamente l'andamento complessivo dell' azione didattica per verificarne l'efficacia in rapporto agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell'attività scolastica; 12

13 e) promuove iniziative di aggiornamento dei docenti del circolo; f) elegge i suoi rappresentanti nel consiglio di circolo o di istituto; g) elegge, i docenti che fanno parte del comitato per la valutazione del servizio del personale docente; h) programma ed attua le iniziative per il sostegno degli alunni portatori di handicap; i) esamina, allo scopo di individuare i mezzi per ogni possibile recupero, i casi di scarso profitto o di irregolare comportamento degli alunni, su iniziativa dei docenti della rispettiva sezione e sentiti gli specialisti che operano in modo continuativo nella scuola con compiti medico, socio-psicopedagogici e di orientamento. Nell'adottare le proprie deliberazioni il collegio dei docenti tiene conto delle eventuali proposte e pareri dei consigli di intersezione o di sezione. Il collegio dei docenti si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce ogni qualvolta il dirigente ne ravvisi la necessità oppure quando almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta; comunque, almeno una volta per ogni trimestre o quadrimestre. Le riunioni del collegio hanno luogo durante l'orario di servizio in ore non coincidenti con l'orario di lezione. Le funzioni di segretario del collegio sono attribuite dal dirigente scolastico ad uno dei docenti. Programmazione di sezione Le due o più insegnanti di sezione, ogni mese per due ore, si riuniscono per organizzare le attività didattiche, discutere le problematiche dei bambini, concordare linee progettuali e interventi individualizzati. Nel programmare le attività o nel verificare il lavoro svolto devono tener presente gli obiettivi formativi stabiliti nelle Unità di Apprendimento. Le unità di apprendimento vengono stilate durante la programmazione per sezioni parallele. Sarà cura delle insegnanti aggiornare l Agenda delle attività specifiche di sezione. 13

14 Programmazione per sezioni parallele Le insegnanti delle tre scuole del 3 Circolo s incontrano ogni due mesi per programmare le diverse Unità di Apprendimento al fine di definire i Piani Personalizzati delle Attività Educative. Le insegnanti sulla base delle Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati, hanno ritenuto necessario individuare degli Obiettivi Formativi per le tre fasce di età. Tali obiettivi possono subire ulteriori aggiustamenti, modifiche o precisazioni a seconda delle singole situazioni in cui i docenti si trovano ad operare. Gli obiettivi sono stati suddivisi nei quattro ambiti indicati dalle Indicazioni Nazionali: Il sé e l altro Corpo, movimento e salute Fruizione e produzione di messaggi Esplorare, conoscere e progettare. Gli obiettivi formativi sono intesi come traguardi concretamente raggiungibili al termine del percorso di apprendimento.(vedi allegato n 9) Intersezione plenaria con i rappresentanti di sezione Fanno parte di ciascun Consiglio: il presidente; il segretario; tutti i docenti delle sezioni interessate; un rappresentante eletto dai genitori per ogni sezione interessata. (in sede di elezioni sono candidati tutti i genitori di ogni sezione). Il presidente del Consiglio di Intersezione è il Dirigente scolastico,oppure un docente delegato, membro del Consiglio; il segretario è un docente, membro del Consiglio, che viene designato dal Presidente del Consiglio di Intersezione. 14

15 I componenti del Consiglio di Intersezione rimangono in carica per un anno scolastico; le elezioni per il rinnovo delle cariche si tengono normalmente all'inizio dell'anno scolastico. Il Consiglio si riunisce in orari non coincidenti a quelli delle lezioni e compatibili con gli impegni dei membri eletti; esso ha un potere generale di proposta e di parere in relazione alle competenze del Collegio Docenti, in particolare: agevola ed estende i rapporti fra docenti, genitori ed alunni; formula proposte al Collegio Docenti in ordine all'azione educativa e didattica e ad iniziative di sperimentazione; dà parere sui progetti di sperimentazione metodologico-didattica proposti dagli insegnanti; valuta periodicamente l'andamento educativo didattico nelle sezioni di competenza. Di ogni seduta il Segretario redigerà un verbale su apposito registro, da consegnare in direzione, le sedute sono valide anche senza l accertamento della maggioranza assoluta. INTERSEZIONE TECNICA DI PLESSO Ne fanno parte tutti i docenti di ruolo e non, viene convocata una volta al mese. Il Consiglio di Intersezione si riunisce con la sola presenza dei docenti per la realizzazione del coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari, per i docenti la partecipazione è obbligatoria. Le tematiche affrontate nell intersezione sono: gli orari, il funzionamento della scuola, l utilizzo della compresenza, i progetti, le uscite, le feste, il rapporto con i genitori e il territorio, le verifiche del lavoro svolto. COLLOQUI E ASSEMBLEE I rapporti con i genitori si svolgono attraverso diverse forme di comunicazione diretta e indiretta: 1) Assemblea di sezione, all inizio dell anno, con elezione dei rappresentanti. 15

16 2) Periodiche riunioni di sezione 3) Colloqui individuali: due volte all anno o tutte le volte che vengono richiesti dai genitori. 4) Riunioni del consiglio di intersezione con i rappresentanti dei genitori. FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO Il piano di formazione della scuola, nasce dai bisogni collegiali di formazione, in relazione alle esigenze di apprendimento e al miglioramento del servizio. Ogni anno viene ridefinito con integrazioni e aggiornamenti, le problematiche vengono individuate dal collegio docenti, la partecipazione sarebbe obbligatoria. 16

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