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1 COMUNICATO STAMPA INTESA SANPAOLO E IL CENTRO EINAUDI HANNO PRESENTATO OGGI A TORINO L INDAGINE SUL RISPARMIO E SULLE SCELTE FINANZIARIE DEGLI ITALIANI 2015 Si riduce l incertezza che congelava le decisioni delle famiglie, anche se prevalgono ancora cautela e prudenza. Nel 2015 aumentano i risparmiatori, +5% rispetto al Cresce il risparmio gestito. Negli ultimi due anni la percentuale degli investitori è passata dal 9 al 12%. Fine della crisi, sicurezza del lavoro e tranquillità pensionistica: le tre aspirazioni della middle class italiana. Torino, 21 luglio 2015 E stata presentata oggi a Torino L Indagine sul risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2015, un progetto del Centro Einaudi e di Intesa Sanpaolo, basato su interviste effettuate da Doxa fra gennaio e febbraio 2015 a famiglie detentrici di conto corrente bancario e/o postale; all interno della famiglia è stato intervistato il principale decisore in merito a risparmio e investimento, ossia la persona più informata e interessata circa gli argomenti trattati nel questionario (nel 77 per cento dei casi, il capofamiglia). Il campione selezionato è rappresentativo per classi d età, professioni, titoli di studio e zone geografiche. L indagine, che permette confronti temporali dal 1983 a oggi, affronta ogni anno un tema monografico: nel 2015 l attenzione si è concentrata sul ceto medio, con un campionamento addizionale di 332 interviste, poi elaborato unendolo agli intervistati del ceto medio appartenenti al campione principale (386). I risultati sono stati analizzati e discussi da Salvatore Carrubba, presidente del Centro Einaudi, Gregorio De Felice, Chief Economist di Intesa Sanpaolo e dall economista Giuseppe Russo, curatore dell indagine. Le conclusioni sono state affidate a Gian Maria Gros Pietro, Presidente del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo. Di seguito la sintesi della ricerca: n La svolta del 2015 è per lo più dovuta alla riduzione dell incertezza che congelava le decisioni delle famiglie. Nonostante la ripresa appaia nell andamento di numerose variabili reali, nell edizione di quest anno dell indagine prevalgono ancora la cautela e la prudenza: la percezione dei miglioramenti deve ancora trasmettersi in pieno alle famiglie e trasformarsi in decisioni di spesa, come dimostrano gli andamenti del risparmio e dei consumi. Il contributo più positivo al potere d acquisto dei risparmiatori del 2014 è venuto dai mercati finanziari, che hanno generato nel 2014 un aumento del rendimento totale della ricchezza finanziaria investita pari al 9 per cento (3 per cento nei primi quattro mesi del 2015). Anche in forza dei sacrifici fatti nel passato, i risparmiatori italiani possono contare su un ammontare medio della ricchezza finanziaria pari a 3,4 volte il reddito disponibile (moltiplicatore che è superiore sia al 3,2 della Francia, sia al 2,9 della Germania; elaborazioni su dati Eurostat). Quanto al reddito, l indagine conferma che si è quasi arrestata la tendenza a dichiararlo in calo rispetto alle necessità del tenore di vita. Aumenta però ancora, tra il 2014 e il 2015, la percentuale di coloro che segnalano un reddito appena sufficiente ; in altri termini, si registra nel 2014 un piccolo aumento della porzione del campione in difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Nel 2015 il numero di soggetti completamente indipendenti dal punto di vista finanziario si mantiene pressoché ai livelli del 2014 (circa 86 per cento), anche se si assiste ancora allo 1

2 «scivolamento» di una piccola parte del campione dall area dell indipendenza solo parziale a quella della totale dipendenza. Nel confronto con l anno passato, si rileva un peggioramento della situazione per le donne e per le fasce d età più giovani (meno di 25 anni). n Risparmio e pensioni tra aspettative e prudenza. Se è ancora elevata la quota di famiglie che è costretta dalla crisi a ridurre il proprio tenore di vita (51 per cento, dal picco del 56 per cento nel 2013), una percentuale quasi identica lo fa per motivi precauzionali, confermando una ripresa di controllo del proprio bilancio. Quello esaminato si conferma un campione di risparmiatori: il 62 per cento dei soggetti intervistati ritengono il risparmio indispensabile o molto utile (94 per cento, se includiamo coloro che lo giudicano abbastanza utile ). Nonostante a partire dal 2000 si sia rilevata una progressiva erosione del numero di famiglie che riescono a risparmiare, dobbiamo registrare nel 2015 un progresso dei risparmiatori di ben 5 punti percentuali rispetto al 2012 (l anno peggiore della crisi finanziaria italiana): dal 38,6 al 43,7 per cento. Chi risparmia avendo in mente uno scopo preciso, lo fa principalmente per cautelarsi da eventi imprevisti (48 per cento). I figli sono al secondo posto, citati dal 23 per cento dei risparmiatori, mentre la casa è al quarto, indicata solo dal 9 per cento: in generale, i figli hanno sostituito la casa come motivazione per accantonare parte delle entrate. Al terzo posto c è il risparmio per la vecchiaia: lo cita il 19 per cento dei risparmiatori. Un terzo di coloro che risparmiano per la vecchiaia lo fa per l assistenza medica: è dunque ridotto il numero di coloro che risparmiano per una motivazione generica legata al reddito nell età anziana. Sul fronte delle aspettative pensionistiche, il saldo tra i giudizi di sufficienza e non sufficienza del reddito atteso è pari al 18 per cento del campione: un valore che non si riprende dopo la crisi, pur avendo toccato il 12 per cento nel 2013, essenzialmente perché solo una quota relativamente ridotta di intervistati dichiara di avere sottoscritto una forma di previdenza di secondo o terzo pilastro (una larga parte sostiene di non avere liquidità sufficiente per affrontare questa copertura aggiuntiva). Per molti italiani, la previdenza integrativa resta un tema scottante perché non ancora affrontato in termini materiali, nonostante la consapevolezza diffusa che il tasso di rimpiazzo del reddito da parte delle pensioni future sarà basso (58 per cento, secondo la stima soggettiva del campione intervistato). n Un paese cash poor - house rich. La quota di famiglie che occupano una casa di proprietà cresce da circa il 76 per cento del 2000 a circa il 79 per cento del A seguito della crisi si osserva una drastica riduzione di chi ritiene l immobile l investimento migliore o più sicuro. Rimane invece stabile la popolarità del giudizio che vede l immobile come un «buon investimento a patto di usarlo/abitarlo»: a questo si aggiunge, a partire dal 2012, la convinzione che la casa sia «il modo migliore per lasciare un eredità ai figli». La prima valutazione è sottoscritta nel 2015 dal 51 per cento degli intervistati, la seconda dal 36 per cento - quote che rimangono quasi immutate, fatte salve poche eccezioni, attraverso le classi di età e i livelli d istruzione. I risparmiatori sembrano aver acquisito una maggior consapevolezza dei rischi che caratterizzano anche gli investimenti immobiliari. Tra il 2013 e il 2015 si osserva un dimezzamento di chi vorrebbe vendere senza riacquistare (dall 1,9 allo 0,9 per cento), a fronte di una quota non irrilevante di famiglie che desidera aumentare ulteriormente la propria «esposizione in immobili»: quest ultima passa dal 5,7 per cento del 2013, al 6,1 del 2014, al 7,3 del 2015 (dato che comprende sia coloro che intendono acquistare per mettere a reddito, 2,6 per cento, che coloro che intendono acquistare per sé o la famiglia, 4,7 per cento). La casa è forse l unica vera tentazione che spinge ancora a indebitarsi volentieri, ed è responsabile di circa il 90 per cento dei mutuatari nel 2015; a ciò può concorrere la considerazione che attraverso una casa può passare il trasferimento intergenerazionale di ricchezza verso i figli. n Investimenti: primi effetti del ritorno della fiducia. Gli investitori hanno storicamente prestato attenzione, pur con diversa intensità, alle differenti finalità di un investimento (liquidità, sicurezza, rendimento di breve periodo e rendimento di lungo periodo). Con l arrivo della crisi, 2

3 però, il fattore sicurezza ha acquisito il dominio delle preferenze: a partire dal 2013, oltre la metà degli intervistati ha indicato la certezza di non perdere il capitale come il primo aspetto al quale prestare attenzione. Nel 2015 stanno però finalmente affiorando alcuni timidi segnali di inversione di tendenza: la quota di coloro che mettono al primo posto la sicurezza scende infatti da oltre il 55 al 52 per cento. Cresce l attenzione ai rendimenti di lungo periodo mentre la liquidità, considerata al primo posto da circa un terzo dei risparmiatori fino al 2011, viene ora valutata prioritaria solo dal 13 per cento. Il 66 per cento dei risparmiatori si dichiara poco incline a rischiare e il 43,9 per cento del campione si posiziona nella fascia in assoluto più bassa della propensione al rischio. La fascia più propensa al rischio raccoglie meno del 7 per cento dei risparmiatori; i valori sono più o meno in linea con quelli storici e rappresentano un segno di normalizzazione rispetto agli atteggiamenti che avevano caratterizzato il pieno della crisi. Un indizio di distensione è l allungamento dell orizzonte temporale degli investimenti: quello ideale supera i tre anni per il 37 per cento del campione. Un altro segno di normalizzazione è il calo dell interesse per le tematiche di natura finanziaria: la quota di coloro che si dichiarano attratti da questi argomenti, passata dal 45,5 per cento nel periodo pre-crisi al picco del 57,7 per cento toccato l anno scorso, torna a scendere nel 2015 al 54,3 per cento. Metà del campione afferma di non spendere neanche un minuto del proprio tempo settimanale a tale scopo e solamente poco più del 10 per cento degli intervistati vi dedica più di un ora. Il «vissuto quotidiano» e la famiglia di origine continuano a rappresentare, per la metà del campione, la principale fonte di cultura finanziaria. Soltanto una parte residuale degli intervistati si informa perché interessato (10,8 per cento) o acquisisce informazioni specifiche grazie al proprio lavoro (12,5 per cento) o al proprio percorso di studi (5,9 per cento). Solo il 12 per cento degli under 34 riconosce la scuola quale canale per acquisire questa tipologia di conoscenze. Quasi la metà degli intervistati ritiene determinante il parere di amici, famigliari o colleghi nel prendere le proprie decisioni. Per circa due terzi, però, l investimento viene fatto non prima di essersi rivolti anche ai referenti presso la banca. Dopo lo stallo negli anni della crisi, la banca di riferimento appare il canale in grado di influenzare in misura di gran lunga maggiore le scelte in tema di risparmio. Internet viene citato da circa un quarto degli intervistati, ma fatica a prendere terreno in maniera significativa; declina infine la fruizione di contenuti economici attraverso i mezzi di comunicazione tradizionali. n Le obbligazioni tra voglia di sicurezza e bassi rendimenti. Alla ricerca della sicurezza è normalmente associato l investimento in obbligazioni, anche a discapito del rendimento. La percezione della sicurezza delle obbligazioni, fortemente calata nel periodo della crisi dei debiti sovrani (2012), ha ripreso a salire dal 2014, tendenza confermata nel 2015: il 29 per cento del campione valuta l investimento obbligazionario completamente sicuro, contro poco meno del 18 per cento nel I dati mostrano come poco meno del 20 per cento delle famiglie abbia posseduto negli ultimi cinque anni obbligazioni, ma la quota è in flessione: era di oltre il 29 per cento fino al Diminuisce inoltre da circa il 27 a circa il 20 per cento la quota di coloro che considerano le obbligazioni quale migliore forma di investimento, anche se i fedelissimi (in larga parte risparmiatori anziani, che avevano familiarizzato con le obbligazioni fin dall epoca dei rendimenti a due cifre), pur riducendosi in numero, incrementano la quota in portafoglio (oltre il 36 per cento alloca alle obbligazioni più del 30 per cento del patrimonio; l anno scorso meno di un quarto superava tale soglia). n Cresce il risparmio gestito. I più giovani e più interessati ai rendimenti di medio-lungo termine si stanno invece guardando intorno per diversificare. Dopo la crisi dei subprime e fino al 2013 si è osservata una diminuzione degli investitori nel risparmio gestito, ma negli ultimi due anni c è stata un inversione di tendenza, con l aumento degli investitori dal 9 a quasi il 12 per 3

4 cento. La maggior parte ha investito in fondi comuni o Sicav (7,2 per cento); seguono le gestioni patrimoniali (5,9 per cento), mentre appare più bassa la presenza in Etf (2,3 per cento) o in polizze Unit Linked (2 per cento). Tra le motivazioni dell investimento nel risparmio gestito, la riduzione del rischio è importante per oltre la metà del campione; l esigenza di «semplificazione» si è ridimensionata nel corso degli anni (nel 2012 era al primo posto); la ricerca del rendimento ha perso terreno nel 2013 e 2014, ma è tornata alla ribalta nel corso del Per tre investitori su quattro, la propria banca continua a rappresentare il canale favorito per l acquisto di fondi. Coloro che si dichiarano soddisfatti degli investimenti nel risparmio gestito sono aumentati dal 53,5 per cento nel 2005 all 87,4 per cento oggi mentre, tra chi non ha investito, solo il 2 per cento non lo ha fatto in conseguenza di pregresse esperienze negative. n Pochi e bene informati coloro che investono in azioni. Sul fronte del mercato azionario gli investitori italiani, più volte provati da variabilità dello scenario macroeconomico e della fiducia, hanno acquisito negli ultimi anni un atteggiamento sempre più prudente: se nel 2012 il 12,5 per cento degli intervistati dichiarava di aver comprato o venduto azioni nel corso degli ultimi cinque anni, nel 2015 la percentuale scende al 7,5 per cento, pur a fronte di un piccolo aumento di coloro che hanno operato sui mercati azionari negli ultimi dodici mesi. Come dire che, forse, una certa attrattiva Piazza Affari torna a presentarla, ma solo dal Tra le motivazioni della scarsa presenza sull azionario, la percentuale di coloro che ritengono di non avere risorse sufficienti è aumentata di circa 8 punti dal 2011 a oggi, a causa dell impoverimento della classe media: è la seconda motivazione dopo il timore di perdere il capitale. Il consiglio del consulente è il principale driver di scelta per circa la metà del campione (dato riferito alla prima risposta citata per importanza); tra chi sceglie questa forma di investimento, maggiormente rischioso e più complesso da avvicinare, è ben presente la consapevolezza dell importanza di valutare la performance di lungo periodo. Si registra inoltre un aumento della quota di patrimonio complessivamente investito nel comparto, il che è piuttosto normale quando crescono le quotazioni. La porzione di patrimonio investita in azioni è elevata tra coloro che possiedono un titolo di studio universitario mentre, sorprendentemente, non esiste un nesso diretto con la propensione al rischio: si convalida l ipotesi che l accesso alle azioni sia legato alla competenza, più che al patrimonio o alla propensione a rischiare. Complessivamente, quasi il 72 per cento degli azionisti è soddisfatto di avere investito, in aumento rispetto al 63 per cento dello scorso anno e al 58 per cento del n La banca: di fiducia e online. Quando si parla del rapporto tra risparmiatori e banche, il primo dato di fatto che emerge dall analisi è il rapporto quasi «in esclusiva» con il proprio istituto: il 78,6 per cento degli intervistati dichiara che la propria famiglia si serve prevalentemente del solo istituto di riferimento, mentre solo il 5,5 per cento utilizza più banche. La quota di patrimonio detenuta in forma liquida sul conto corrente è ancora piuttosto alta: una cicatrice lasciata dalla preferenza per la liquidità tipica dei periodi di crisi. E peraltro vero che, per molti risparmiatori, il conto corrente è rimasto uno strumento di impiego del denaro, come in altri tempi, più che un conto di servizio. La soddisfazione per i servizi ricevuti in banca continua a essere piuttosto alta. Anche nei momenti di maggiore disorientamento istituzionale, la banca ha goduto di una fiducia comparativamente alta da parte delle famiglie: circa l 87 per cento degli intervistati è soddisfatto sia dei servizi erogati, sia del rapporto fiduciario con il proprio istituto. Solo poco più di un quarto degli intervistati usava servizi di home banking nel 2011: oggi li utilizza il 38,5 per cento dei correntisti. L utente dei servizi a distanza è tipicamente nelle fasce centrali di età, risiede al Nord, ha un titolo di studio superiore o di laurea e un reddito medio-alto. L uso dell accesso remoto è inoltre diffuso nei piccoli centri sotto i abitanti, dove gli sportelli fisici sono sempre meno presenti. Chi invece non utilizza Internet per i servizi bancari fa questa scelta, prioritariamente, perché preferisce il rapporto personale (40,4 per cento); qualcuno perché non è certo che il canale sia sicuro (21 per cento); pochi perché lo trovano troppo complicato (13,7 per cento) o perché non hanno un computer per potersi connettere (12,1 per cento). 4

5 n Un indagine empirica sulla classe media italiana. Per realizzare l indagine sulla classe n media Un indagine italiana è empirica stata identificata, sulla classe all interno media del italiana. campione Per realizzare generale, l indagine la quota sulla di interviste classe effettuate media italiana ad appartenenti è stata identificata, alla middle class, all interno definita del come campione l insieme generale, dei percettori la quota di di un interviste reddito compreso effettuate ad tra appartenenti il 75 e il 125 alla per middle cento class, del reddito definita mediano come l insieme per classe dei percettori di età di appartenenza, di un reddito (definizione compreso tra OCSE): il 75 e per il 125 esempio, per cento per la del classe reddito di età mediano anni per il classe reddito mediano età appartenenza, è di euro (definizione e gli estremi OCSE): della per middle esempio, class per sono la classe di e età euro. anni il A reddito costoro mediano è stato è di aggiunto euro un campionamento e gli estremi della addizionale middle di class 332 sono soggetti Un questionario e euro. ad hoc A costoro è stato è perciò stato somministrato aggiunto un complessivamente campionamento addizionale a 718 persone: di 332 soggetti. le domande Un questionario si concentrano ad hoc sulla è stato condizione perciò somministrato personale e complessivamente famigliare dell intervistato, a 718 la persone: sua posizione le domande rispetto si a concentrano quella dei genitori, sulla condizione gli impatti della personale crisi sul e famigliare bilancio e le dell intervistato, scelte economiche, la sua i valori posizione difesi rispetto e da difendere a quella nei dei quali genitori, si riconosce gli impatti la middle della crisi class, sul i bilancio prossimi e importanti le scelte economiche, impegni di i spesa, valori difesi la difesa e da difendere del futuro nei dei quali figli. si riconosce Limitatamente la middle ad class, alcune i domande prossimi importanti è stato possibile impegni il di confronto spesa, la tra difesa il 2015 del il futuro dei figli. Limitatamente ad alcune domande è stato possibile il confronto tra il 2015 il n Come si entra nella classe media: il blocco dell ascensore sociale. Le famiglie italiane che n appartengono Come si entra alla nella classe classe media media: sono nel il blocco 2015 il dell ascensore 38,5 per cento del sociale. totale, Le in caduta famiglie rispetto italiane al che 57,1 appartengono rilevato nel alla campione classe media del sono 2007; nel circa il milioni 38,5 per di italiani cento del (3 milioni totale, in di caduta famiglie) rispetto hanno al perso 57,1 durante rilevato la crisi nel del campione del l ancoraggio 2007; circa economico 7 milioni di che italiani legava (3 milioni alla classe di famiglie) media. hanno Il perso reddito durante è uno la crisi degli del elementi che l ancoraggio determina l appartenenza economico che ai li legava diversi alla ceti: classe nella media. percezione degli Il reddito intervistati, è uno degli è l aspetto elementi più che importante determina per l appartenenza l inclusione nel ai diversi ceto medio ceti: (il nella 42 percezione cento lo mette degli intervistati, al primo posto). è l aspetto Seguono più il livello importante d istruzione per l inclusione (21 per cento), nel ceto il patrimonio medio (il 42 (19 per per cento) lo e mette infine al il primo lavoro posto). intellettuale Seguono (18 il per livello cento). d istruzione (21 per cento), il patrimonio (19 per cento) La e infine crisi il non lavoro ha solo intellettuale fermato (18 l ascesa per cento). sociale verso la classe media. Dal 2009 l ascensore ha iniziato La crisi non a scendere: ha solo fermato per la prima l ascesa volta nella sociale storia verso dell Italia la classe post-bellica, media. Dal una 2009 generazione l ascensore di ceto ha medio iniziato dichiara a scendere: di aver per fatto la prima un passo volta nella indietro storia rispetto dell Italia ai post-bellica, propri genitori. una generazione Ancorché su di alcuni ceto medio aspetti dichiara specifici di della aver vita fatto gli intervistati un passo si indietro ritengano rispetto in vantaggio ai propri sui genitori. (accesso Ancorché agli su alcuni studi, viaggi, aspetti specifici la prima della casa, vita l automobile), gli intervistati la si quota ritengano del campione in vantaggio che sui reputa genitori di vivere (accesso in condizioni agli studi, materiali viaggi, la peggiori prima casa, dei genitori l automobile), è del 45 per la quota cento. del Il saldo campione tra miglioramenti che reputa di e vivere peggioramenti in condizioni nel complesso materiali peggiori è del dei -21 genitori per cento. è del Considerando 45 per cento. Il le saldo classi tra di età, miglioramenti i saldi negativi e peggioramenti variano dal -64 per nel cento complesso dei diciottenni è del -21 al per -19 cento. per cento Considerando dei cinquantenni, le classi di raggiungendo età, i saldi negativi il quasi-pareggio variano dal -64 (-4 per cento) dei solo diciottenni nei sessantenni al -19(dei per quali, cento però, dei solo cinquantenni, il 15 per cento raggiungendo lavora ancora). il quasi-pareggio (-4 per cento) solo nei sessantenni (dei quali, però, solo il 15 per cento lavora ancora). n La classe media impara dalla crisi. Il tenore di vita del ceto medio ha risentito della crisi: n il 25 La per classe cento media degli intervistati impara dalla ha tagliato crisi. Il sull acquisto tenore di vita di automobili, del ceto medio il 60 ha per risentito cento su della vacanze, crisi: il alberghi 25 per e cento ristoranti, degli il intervistati 35 per cento ha tagliato sugli spettacoli, sull acquisto il 24 di per automobili, cento ha il rinunciato 60 per cento a cure su vacanze, mediche alberghi private. Ma e ristoranti, il punto è il probabilmente 35 per cento più sugli complesso. spettacoli, La il 24 crisi per ha cento dato ha la sensazione rinunciato a di cure una mediche svolta private. che ha Ma determinato il punto è probabilmente cambiamenti più nei complesso. modelli di consumo: La crisi ha di dato conseguenza, la sensazione le persone di una si svolta sono che trovate ha costrette determinato a rivedere cambiamenti la priorità nei dei modelli valori. Se di i consumo: tagli all abbigliamento di conseguenza, e agli le accessori persone arrivano si sono trovate quasi al costrette 50 per cento, a rivedere la riduzione la priorità delle dei spese valori. per Se lo i tagli sport all abbigliamento e le attività ricreative e agli è accessori compresa arrivano invece quasi tra il 5 al e 50 l 11 per per cento, la ed riduzione è la minore delle spese in assoluto: per lo sport la vendita e le attività delle biciclette ricreative ha è compresa superato, invece per la tra prima il 5 volta e l 11 in per quasi cento un cinquantennio, ed è la minore quella in assoluto: delle automobili. la vendita La delle middle biciclette class ha spende superato, e spenderà per la prima di meno, volta ma in quasi riscatterà un cinquantennio, con la qualità quella e delle la consapevolezza automobili. La middle della class spesa. spende Il processo e spenderà è di pienamente meno, ma in si corso: riscatterà non si con arresterà la qualità neanche e la con consapevolezza la ripresa, ma potrebbe della spesa. anche Il rappresentare processo è pienamente lo spunto per in occasioni corso: non di iniziativa si arresterà e di investimento. neanche con la ripresa, ma potrebbe anche rappresentare lo spunto per occasioni di iniziativa e di investimento. n Cambiano le aspettative sul futuro dei figli. I genitori della classe media presagiscono n tempi Cambiano non semplici le aspettative per i figli, sul che futuro saranno dei in figli. vantaggio I genitori su di della loro classe solo riguardo media alla presagiscono facilità di tempi studiare. non È auspicabile semplici per che i figli, queste che aspettative saranno in vengano vantaggio a mitigarsi su di loro con solo la ripresa riguardo economica, alla facilità ma di studiare. nel frattempo È auspicabile esse inducono che queste a comportamenti aspettative vengano reali di a risparmio mitigarsi con a favore la ripresa dei economica, figli: il 26 per ma nel cento frattempo del campione esse inducono (con figli) a sta comportamenti mettendo da parte reali dei di risparmio denari per a pagare favore loro dei gli figli: studi, il 26 anche per cento all estero; del campione il 13 per (con cento figli) sta sta accantonando mettendo da per parte acquistar dei denari loro per una pagare casa; loro il 7 gli per studi, cento anche sta all estero; mettendo da il 13 parte per i soldi cento per sta avviare accantonando un attività per da acquistar lasciare loro ai figli; una il 22 casa; per il cento 7 per della cento middle sta mettendo class sta accumulando da parte i soldi comunque per avviare con la un attività finalità di lasciare da lasciare ai figli ai figli; un eredità. il 22 per cento della middle class sta accumulando comunque con la finalità di lasciare ai figli un eredità. 5 5

6 n Cambiano le priorità del risparmio. La consueta domanda sul reddito riguarda la sua n sufficienza Cambiano a sostenere le priorità il tenore del di risparmio. vita (saldo La sul consueta reddito corrente) domanda e la sul sufficienza reddito riguarda attesa quando la sua sufficienza verrà il momento a sostenere della pensione il tenore di (saldo vita (saldo sul reddito sul reddito futuro). corrente) Il saldo e sul la reddito sufficienza corrente, attesa quando benché positivo verrà il momento con un valore della di pensione 40, è diminuito (saldo sul di 21 reddito punti futuro). rispetto Il al saldo 2007; sul l andamento reddito corrente, flettente si benché ripete nel positivo caso con del un saldo valore sul di 40, reddito è diminuito pensionistico di 21 punti futuro, rispetto al che 2007; passa l andamento +36 a flettente +6 per si cento. ripete L erosione nel caso della saldo soddisfazione sul reddito per il pensionistico reddito è probabilmente futuro, che terminata passa con da la +36 fine a del per e cento. solo i L erosione dati a consuntivo della soddisfazione 2015 ci diranno per se il reddito l auspicata è probabilmente inversione di terminata tendenza con si è verificata. la fine del 2014 e solo i dati Durante a consuntivo la crisi si 2015 è ridotta ci diranno anche se l auspicata la percentuale inversione di individui tendenza appartenenti si è verificata. alla middle class Durante che è riuscita la crisi a risparmiare si è ridotta (dal anche 54 al la 42 percentuale cento). di individui appartenenti alla middle class che La singolarità è riuscita di a risparmiare una crisi tanto (dal lunga 54 al ha 42 per influenzato cento). fortemente le ragioni per le quali il ceto La medio singolarità risparmia. di una Nel 2007 crisi tanto risparmiava lunga ha principalmente influenzato per fortemente acquistare le una ragioni casa, per in secondo le quali il luogo ceto medio per gli risparmia. imprevisti; Nel il desiderio 2007 risparmiava di integrare principalmente la pensione spuntava per acquistare nella mezza una casa, età, in probabilmente secondo luogo in per ritardo, gli imprevisti; ma comunque il desiderio emergeva. di integrare Nel 2015, la l acquisto pensione della spuntava casa nella quasi mezza sparisce, età, mentre probabilmente compare in il ritardo, desiderio ma di comunque restaurare emergeva. una casa Nel di proprietà 2015, l acquisto ed emerge della con casa forza, quasi come sparisce, si è detto, mentre il bisogno compare di il risparmiare desiderio di per restaurare i figli. una casa di proprietà ed emerge con forza, come si è detto, il bisogno di risparmiare In base ai risultati per i figli. dell indagine, è possibile stimare che dal ceto medio provenga un flusso di In risparmio base ai annuale risultati dell indagine, di 25 miliardi, è possibile cui si debbono stimare aggiungere che dal ceto i flussi medio derivanti provenga dal reinvestimento un flusso di risparmio delle cedole, annuale dei dividendi 25 miliardi, e dei capital cui si debbono gain realizzati. aggiungere Nell allocazione i flussi derivanti di questi dal reinvestimento 25 miliardi, il delle rendimento cedole, di dei breve dividendi periodo e dei e capital la crescita gain del realizzati. capitale Nell allocazione vengono per di il ceto questi medio 25 miliardi, dopo la il rendimento sicurezza e di la breve liquidità periodo e, insieme, e la crescita assommano del capitale a solo il vengono 28 per cento per il ceto dei desiderata medio dopo degli la investitori sicurezza (più e la o meno liquidità come e, nel insieme, 2007). assommano a solo il 28 per cento dei desiderata degli investitori Al fine di investire, (più o meno la come middle nel class 2007). continua a privilegiare il ruolo di consigliere della propria banca Al fine (68 di investire, per cento); la tra middle il 2007 class e il continua 2015 riduce a privilegiare gli investimenti il ruolo diretti consigliere nella Borsa della (dal propria 23 al 5 banca per cento (68 del per campione) cento); tra e il negli 2007 strumenti e il 2015 riduce del risparmio gli investimenti gestito (dal diretti 17 nella al 9 per Borsa cento), (dal a 23 favore al 5 per di una cento combinazione del campione) di liquidità e negli strumenti e obbligazioni. del risparmio L 8 per cento gestito ha comunque (dal 17 al 9 comprato per cento), una a favore casa nel di una 2014: combinazione può essere di il segno liquidità e un obbligazioni. risveglio di interesse L 8 per cento verso ha gli comunque immobili, che comprato sottolinea una come casa il nel disamoramento 2014: può essere non sia il segno tanto dovuto di un risveglio all insoddisfazione di interesse per verso i passati gli immobili, acquisti, che quanto sottolinea piuttosto come ai il disamoramento costi gestione, non cresciuti sia tanto a motivo dovuto della all insoddisfazione più elevata tassazione. per i passati E acquisti, possibile quanto che, se piuttosto le nubi ai si diradassero costi gestione, all orizzonte cresciuti e i a prezzi motivo delle della case più si elevata mantenessero tassazione. moderati E possibile come oggi, che, una se le parte nubi dei si diradassero risparmi del ceto all orizzonte medio ritorni, e i prezzi magari delle parzialmente, case si mantenessero nel «mattone». moderati come oggi, una parte dei risparmi L indebitamento del ceto medio della ritorni, classe magari media parzialmente, è diminuito nel rispetto «mattone». al 2007: la quota di chi ha ancora in corso L indebitamento un mutuo è scesa della classe infatti dal media 26 al è 21 diminuito per cento, rispetto mentre il al credito 2007: al la consumo quota di chi è rimasto ha ancora fermo in corso al 18 per un mutuo cento, essendo è scesa infatti per contro dal 26 aumentato al 21 per cento, in altri mentre paesi, come il credito gli Stati al consumo Uniti. è rimasto fermo al Il ceto 18 per medio cento, non essendo si sente per sicuro, contro né aumentato per investire altri né paesi, per fare come spese gli Stati importanti: Uniti. la conseguenza è Il stata ceto che, medio per non anni, si nei sente mercati sicuro, dei beni né per durevoli investire e anche né per delle fare abitazioni spese importanti: è mancata la conseguenza la domanda di è un stata segmento che, per di anni, popolazione nei mercati che dei è valutato beni durevoli tra i 23,5 e anche e i 25 delle milioni abitazioni di persone. è mancata la domanda di un segmento di popolazione che è valutato tra i 23,5 e i 25 milioni di persone. n La voglia di riscossa. Che cosa aspetta il risparmiatore del ceto medio per tornare a essere n protagonista? La voglia Da di riscossa. tempo la middle Che cosa class aspetta italiana il risparmiatore attende di vedere del ceto una medio prospettiva per tornare diversa a essere dalla protagonista? contrazione: interrogata Da tempo sulle la middle aspirazioni class per italiana il futuro, attende dichiara vedere di desiderare, una prospettiva in primo diversa luogo, dalla che contrazione: la crisi sia interrogata finita. Al secondo sulle aspirazioni posto per cita il la futuro, sicurezza dichiara del di desiderare, lavoro, al in terzo primo la tranquillità luogo, che la pensionistica; crisi sia finita. infine, Al il secondo 30 per cento posto dei giovani cita la sotto sicurezza i 35 anni del e, lavoro, rispettivamente, al terzo la il 18 tranquillità e l 11 per pensionistica; cento dei componenti infine, delle il 30 per due cento classi dei di giovani età superiore sotto i (35-44 anni e e, rispettivamente, anni) vorrebbe il 18 acquistare e l 11 per cento e/o cambiare dei componenti la casa. delle La due domanda classi di potenziale, età superiore legata (35-44 alla e ripresa anni) e al ripristino vorrebbe di acquistare un clima e/o sufficiente cambiare di fiducia, la casa. include La domanda spese per potenziale, la ristrutturazione legata alla dell abitazione, ripresa e al ripristino la sostituzione di un clima di sufficiente un autovettura, di fiducia, l acquisto include di una spese casa nuova, per la l avvio ristrutturazione di un attività, dell abitazione, nonché spese la straordinarie sostituzione per di un autovettura, gli studi dei figli. l acquisto di una casa nuova, l avvio di un attività, nonché spese straordinarie per gli Il «sogno» studi dei figli. potrà riprendersi, ma questo non metterà fine alle dinamiche che hanno eroso le basi Il strutturali «sogno» del potrà ceto riprendersi, medio: per tornare ma questo ai numeri non metterà di un fine decennio alle dinamiche fa, l economia che hanno italiana eroso dovrebbe le basi strutturali crescere in del termini ceto medio: non solo per quantitativi tornare ai ma numeri anche di un qualitativi decennio (migliore fa, l economia qualità dei italiana nuovi dovrebbe posti di crescere lavoro creati in termini e una distribuzione non solo quantitativi dello sviluppo ma anche consideri qualitativi maggiormente (migliore qualità la classe dei nuovi media). posti di lavoro creati e una distribuzione dello sviluppo che consideri maggiormente la classe media). 6 6

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