IL CARE INFERMIERISTICO NEL PAZIENTE CON ICTUS CEREBRALE I protocolli per la nutrizione in fase acuta e post-acuta

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IL CARE INFERMIERISTICO NEL PAZIENTE CON ICTUS CEREBRALE I protocolli per la nutrizione in fase acuta e post-acuta"

Transcript

1 IL CARE INFERMIERISTICO NEL PAZIENTE CON ICTUS CEREBRALE I protocolli per la nutrizione in fase acuta e post-acuta Eugenia Luigia Maria Dozio Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Morfologiche Università degli Studi dell Insubria 28 novembre 2012

2 Nessuno metterebbe in dubbio che bere e mangiare siano indispensabili per una persona sana, tuttavia ancora oggi qualcuno ritiene che un malato possa benissimo fare a meno dell uno o dell altro... (1973)

3 Malnutrizione La malnutrizione è una condizione di alterazione funzionale, strutturale e di sviluppo dell organismo conseguente allo squilibrio tra fabbisogni, introiti ed utilizzazione dei nutrienti tale da comportare un eccesso di morbilità e mortalità o un alterazione della qualità della vita. AT 61/71

4 La prevalenza della malnutrizione nei pazienti ospedalizzati è di circa il % e tende ad aumentare nel corso del ricovero LINEE GUIDA SINPE PER LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE OSPEDALIERA 2002 (aggiornamento Ottobre 2003)

5 Paziente con ictus Normonutrito Malnutrito in eccesso in difetto Rischio di malnutrizione proteicoenergetica

6 Ictus Patologia disabilitante Malnutrizione proteicoenergetica < INTAKE Depauperamento della massa muscolare che aggrava l inabilità motoria Aumento del rischio di infezioni Aumento della degenza media Maggiore incidenza di piaghe da decubito Aumento della disabilità alla dimissione ( Gariballa SE, Parker SG, Taub N, Castleden CM, Influence of nutritional status on clinical outcome after acute stroke AMJ Clin Nutr 2008; 68: )

7 Ridotto introito di nutrienti stress metabolico iniziale stato critico comorbidità

8 Variazioni del peso corporeo in condizioni diverse di digiuno e dismetabolismo Calo Ponderale (%) % deplezione energetica Digiuno 35 Trauma/Tumore 40 +Digiuno 45 30% mortalità Giorni

9 introito iporessia/anoressia Malassorbimento alterazioni del gusto sazietà precoce restrizioni dietetiche diete poco appetibili Alterazioni metaboliche Maldigestione Alterato metabolismo energetico

10 UNO STATO NUTRIZIONALE OTTIMALE E GENERALMENTE ACCOMPAGNATO O DIRETTAMENTE PROPORZIONALE AD UNO STATO DI BUONA SALUTE STATO NUTRIZIONALE MALATTIA RELAZIONE BIUNIVOCA

11 Le finalità dell intervento dietetico nutrizionale in ambito sanitario rappresentano uno strumento PREVENTIVO oltre che TERAPEUTICO TRATTAMENTO PREVENZIONE

12 Paziente con Ictus Valutazione rischio di malnutrizione (screening ) Valutazione stato nutrizionale Necessità intervento terapeutico correttivo nutrizionale

13 Gli obiettivi cui mira una corretta valutazione dello stato nutrizionale sono: Identificare il paziente malnutrito o a rischio di sviluppare una malnutrizione proteico-calorica o deplezione di specifici nutrienti Quantificare il rischio di complicanze legato allo stato di malnutrizione Monitorare l adeguatezza dell eventuale supporto nutrizionale

14 REQUISITI DEGLI INDICI NUTRIZIONALI 1. Semplice determinazione 2. Non invasività 3. Riproducibilità nel tempo 4. Affidabilità 5. Sensibilità 6. Predittività 7. Basso costo

15 Test di screening per malnutrizione ESPEN Valutazione rischio nutrizionale entro 48 ore dal ricovero MUST (Malnutrition screening tool): comunità NRS (Nutritional Risk Screening): pazienti ricoverati MNA (Mini Nutritional Assessment): anziani

16 Malnutrizione proteico-energetica 8-16% nei pazienti con ictus acuto 26% dopo 7 giorni 35% dopo 2 settimane 40% all inizio della fase riabilitativa (Finestone HM, Greene-Finestone LS Rehabilitation medicine:2. Diagnosis of dysfagia and its nutritional management for stroke patients. CMAJ 2003; )

17 Valutazione stato nutrizionale Valutazione clinica e patologie associate Utilizzo indici antropometrici Utilizzo indici biochimici e immunologici Valutazione assunzione dietetica

18 Misure e indici antropometrici Il paziente mantiene la stazione eretta e collabora: Peso e altezza consentono il calcolo dell indice di massa corporea ( ICM) Misura circonferenza del braccio e del polpaccio Misura della forza muscolare Misura settimanale peso corporeo: se decremento ponderale non intenzionale 2% rispetto a precedente settimana indicativo di apporti energetici inadeguati

19 Antropometria nel disabile Paziente allettato e poco collaborante: Misurazione peso con letti e/o sedie a bilancia Misurazione altezza ricavata dalla misura tra ginocchio e tallone con apposito strumento Misurazione circonferenza braccio e polpaccio

20 VALUTAZIONE DELLO STATO DI NUTRIZIONE Parametri antropometrici Altezza (cm) Peso corporeo (kg) Body Mass Index (BMI):kg in peso/altezza in m2 obeso: sovrappeso: normale: malnutrito 30 kg/m kg/m kg/m kg/m2

21 VALUTAZIONE DELLO STATO DI NUTRIZIONE Parametri anamnestici Riduzione percentuale del peso corporeo rispetto al peso senza problemi nutrizionali Peso in buona salute - peso attuale X 100 Peso in buona salute Malnutrizione lieve: 5-10% Malnutrizione media: 10-20% Malnutrizione grave: 20%

22 Esame obiettivo accurato: - presenza ittero - alterazioni mucose - diminuzione grasso sottocutaneo - diminuzione masse muscolari - comparsa di edemi Anamnesi abitudini alimentari: - variazioni peso corporeo - cambiamento abitudini alimentari - presenza vomito, diarrea

23 Parametri ematici VALUTAZIONE DELLO STATO DI NUTRIZIONE Albumina Emivita di 25 giorni Influenzata dallo stato di attivazione infiammatoria Transferrina Emivita di 13 giorni Scarsamente influenzata dallo stato di attivazione infiammatoria Prealbumina Emivita di 2 giorni Scarsamente influenzata dallo stato di attivazione infiammatoria

24 Indici Biochimici e immunologici Albuminemia g/dl ( > 3,5; 2,5-3,5; < 2,5) Conta linfocitaria no/mm3 ( >1500; ; < 900 ) Ipoalbuminemia fattore predittivo di peggiore prognosi nei pazienti affetti da ictus

25 PRECOCITA DELL INTERVENTO

26 E il buon cibo a tenermi in vita, non le belle parole Moliere

27 Alimentazione Attività complessa che implica: Automatismi oro-faringei Abilità motorie orali Capacità posturo-motorie Competenze prassiche Integrità cognitiva Aspetti relazionali e interattivi

28 Gesto funzionale e alimentazione

29 Di tutti i mali il nutrimento e il rimedio migliore Ippocrate (Ippocrate e Galeno; Affresco, 1231, Anagni)

30 Obiettivi supporto nutrizionale Valutazione fabbisogni energia e nutrienti Timing e scelta modalità somministrazione nutrizione Prevenzione e gestione complicanze

31 Fabbisogni di energia e nutrienti Fabbisogni nutrizionali nel soggetto post-ictus normonutrito sono comparabili a quelli della popolazione generale. Adeguamenti in presenza di malnutrizione proteico-energetica e/o patologie associate

32 Calcolo fabbisogno energetico Utilizzo calorimetria indiretta Metodo fattoriale: metabolismo di base (MB), predetto con apposita tabella, moltiplicato per fattore che considera o livello attività fisica o particolari condizioni cliniche La perdita della melodia motoria di un gesto determina adattamenti compensativi comportanti, poiché disarmonici, un aumento del costo energetico motorio

33 Consumo energetico per patologie Velocità Costo energetico ( m / min) ( Kcal / m / Kg) Normali ,00078 Emiparetici ,00195 Paraplegici bassi ,00833 Paraplegici alti 2 4 0,028 Puricelli R, Miglierina G, Beretta G, Spada M, Mattioli T, Grande A. Il consumo energetico durante il cammino di pazienti emiparetici. Eur. Med. Phys. 29: 79-87, 1993.

34 Equazione di predizione del metabolismo di base (MB) a partire dal peso corporeo (PC) Età (anni) uomini donne ,6 x Pc ,7 x Pc ,9 x Pc ,2 x Pc > 75 8,4 x Pc ,8 x Pc +624 NB peso corporeo in Kg ( se normopeso) o desiderabile ( in caso di magrezza o obesità)

35 Fattori di correzione metabolismo di base Allo stato attuale non è stato identificato alcun fattore di correzione specifico per le patologie neurologiche: paziente allettato = 1,2 paziente non allettato = 1,3 trauma chirurgico minore = 1,2 trauma scheletrico = 1,35 sepsi grave = 1,6 ustione estesa = 2,1

36 ..ma il paziente sogna.. qualcosa di diverso!

37 Ristorazione ospedaliera esperienze pilota in Europa Buone pratiche inerenti: Cibo Organizzazione delle ristorazione Luoghi e tempi di ristorazione Ricadute positive su: Diminuzione dei ricoveri ripetuti e dei casi di decesso Riduzione dei periodi di degenza Benessere psico-fisico del malato Qualità dell assistenza

38 Strategie di assistenza per pazienti iporessici Lo scopo principale è soddisfare gli apporti calorico nutrizionali con alimenti qualitativamente appetibili e graditi al paziente mantenendo un rapporto sufficientemente equilibrato tra i vari nutrienti

39 Migliorando la nutrizione nelle strutture ospedaliere Riduzione del periodo di degenza del 40% e del 50 % delle complicanze La qualità non è antagonista della salute, piuttosto aiuta la terapia

40 Valutazione assunzione dietetica Inchiesta alimentare per ricordo ( informazioni ricavate dal paziente o dai familiari ) Determinazione diretta di quanto consumato dal paziente ( valutando gli scarti o quanto consumato dal piatto ) Se l assunzione dietetica è < 75% per più giorni consecutivi bisogna riconsiderare la strategia nutrizionale

41 VALUTAZIONE DEI REALI INTROITI Tabella dietetica Cognome e nome Camera DATA COLAZIONE PRANZO CENA LIQUIDI Thè o caffè Primo piatto (asciutto, Primo piatto (minestra, NB: specificare la brodo, frullato) frullato) quantità e la tipologia Caffelatte o latte Secondo piatto (carne, pesce, formaggio, omogeneizzato) Secondo piatto (carne, pesce, formaggio, omogeneizzato) Fette biscottate o pane Verdura Verdura Marmellata Pane Pane Frutta o dessert Frutta o dessert

42 La terapia Caravaggio Still-life with flower & fruit, Galleria Borghese, Roma

43 SCELTA DEL TIPO E DEL TIMING DI INIZIO DELLA NUTRIZIONE In ogni caso di malnutrizione dovrebbe essere considerata l opportunità del supporto nutrizionale Quando i pazienti non sono in grado di mantenere un adeguato introito orale di alimenti dovrebbe essere considerata la possibilità di ricorrere a integrazione nutrizionale La NPT è indicata esclusivamente laddove la via enterale non sia realizzabile o sia controindicata o quale supplementazione alla NE

44 NUTRIZIONE CLINICA DIETA per os NUTRIZIONE ARTIFICIALE Integratori Nutrizione enterale Nutrizione parenterale

45 Scala delle priorità QUALITA DI VITA MAX 1. Aumentare l alimentazione naturale 2. Supplementazione nutrizionale orale 3. Nutrizione Enterale 4. Nutrizione Artificiale combinata (NE + NP) 5. Nutrizione Parenterale MIN

46 NUTRIZIONE E ICTUS vie di somministrazione: VIA ENTERALE attraverso sonda gastrica attraverso sonda digiunale PEG VIA PARENTERALE solo se non realizzabile o insufficiente la via enterale LINEE GUIDA SINPE PER LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE OSPEDALIERA 2002 (aggiornamento Ottobre 2003)

47 NUTRIZIONE E ICTUS nutrizione precoce VANTAGGI difesa locale e trofismo dell intestino effetti benefici in pazienti critici riduce la morbidità da sepsi SVANTAGGI aumenta il rischio di iperpiressia non limita le perdite proteiche aumenta il pericolo di aspirazione LINEE GUIDA SINPE PER LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE OSPEDALIERA 2002 (aggiornamento Ottobre 2003)

48 NUTRIZIONE E ICTUS SNG Inserzione facile poco invasiva richiede piccolo training mortalità pressochè nulla Poco tollerato da molti pazienti ripetutamente autorimosso con: interruzioni della nutrizione e potenziale malnutrizione LINEE GUIDA SINPE PER LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE OSPEDALIERA 2002 (aggiornamento Ottobre 2003)

49 NUTRIZIONE E ICTUS nursing dei pazienti con SNG Mantenere la testa sollevata di 45 controllare posizione del tubo interrompere infusione con residuo gastrico > di 150 cc. Prevenire ostruzioni del tubo igiene orale e nasale

50 NUTRIZIONE E ICTUS PEG Procedura invasiva inserzione di tubo nella parete addominale anteriore complicanze emorragiche, infettive locali e generali espulsione tubo Per il paziente poco fastidiosa cosmeticamente ben accettata vs SNG miglior outcome e stato nutrizionale ( disfagia neurogena longterm) LINEE GUIDA SINPE PER LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE OSPEDALIERA 2002 (aggiornamento Ottobre 2003)

51 NUTRIZIONE E ICTUS disfagia complica la gestione della fase acuta prolunga i tempi di degenza peggiora l outcome aumentando di 2,6 volte l esito negativo a 30 giorni la malnutrizione correla positivamente con la disfagia

52 Malnutrizione post-ictus Cause cliniche: Disfagia Disturbi di masticazione Disturbi di vigilanza e visuo-spaziali Cause assistenziali Difficoltà di alimentazione autonoma per deficit di reclutamento motorio, di forza e di coordinazione dell arto superiore Cause psicologiche: Depressione e/o isolamento

53 Disturbi visuo-spaziali: neglect Perdita della consapevolezza dello spazio controlaterale alla lesione cerebrale: il paziente si comporta come se metà dello spazio intra ed extracorporeo non esistesse più. Può alimentarsi in maniera insufficiente in quanto, se non adeguatamente assistito e/o istruito, assume solo il cibo che si trova nella parte destra del piatto, cioè metà porzione Alla fine del pasto è importante invitare il paziente a controllare che abbia terminato la porzione o comunque a rendersi conto degli eventuali avanzi.

54 Criteri generali per terapia nutrizionale nell ictus Soggetto non disfagico Soggetto non disfagico con malnutrizione proteico-energetica Soggetto disfagico

55 Soggetto non disfagico normonutrito rendere ottimale l alimentazione convenzionale per os: Preparazione di piatti graditi al paziente Eventuale presenza di familiari Cura dell ambiente ( sala da pranzo, tovaglia ) Aiuto nell alimentazione Se apporto dietetico saltuariamente è <75% del desiderato utilizzare eventuali integratori dietetici

56 Soggetto non disfagico con malnutrizione proteico-energetica Stretto monitoraggio dell alimentazione convenzionale per os Aggiungere integratori dietetici e/o alimenti arricchiti Se assunzione dietetica <75% per tre giorni consecutivi pensare a nutrizione artificiale

57 Soggetto disfagico Dieta progressiva per disfagia o nutrizione artificiale nutrizione artificiale elettiva è quella enterale valutazione iniziale con sondino nasogastrico gastrostomia indicata quando la nutrizione enterale è presente da più di quattro settimane

58 NUTRIZIONE E ICTUS disfagia nel 20% dei pazienti con lesione lacunare nel 13% dei pazienti con lesioni unilaterali nel 72% dei pazienti con lesioni bilaterali o del tronco encefalico

59 NUTRIZIONE E ICTUS disfagia è presente nel 27-50% dei pazienti con stroke acuto 50% dei pazienti con disfagia va incontro all exitus o a recupero spontaneo la restante metà presenta deficit significativo della deglutizione e deteriorata qualità di vita

60 Aspetti gestionali Determinare stato di disfagia Valutare stato di nutrizione Definire procedure per adeguata gestione nutrizionale Utilizzare varie modalità di nutrizione Valutare risposta al trattamento

61 NUTRIZIONE E ICTUS disfagia Mezzi di correzione: tecniche dirette: modificazioni della consistenza del cibo tecniche indirette: stimolazioni delle strutture orali e faringee

62 NUTRIZIONE E ICTUS disfagia:accorgimenti Posizione del tronco capo e collo appoggiati alimenti semisolidi ridotte dimensioni del bolo restrizione dei cibi liquidi non usare cannucce tossire dopo ogni deglutizione svuotare completamente il faringe

63 Caratteristiche fisiche degli alimenti Per quanto riguarda le indicazioni dietetiche, in relazione alle esigenze individuali del paziente disfagico, secondo l attuale letteratura devono essere considerati i seguenti criteri dietetici: 1. CONSISTENZA 2. GRADO DI COESIONE 3. OMOGENEITA 4. VISCOSITA 5. DIMENSIONI 6. TEMPERATURA 7. COLORE 8. SAPORE 9. APPETIBILITA

64 Sono difficili da deglutire perché facilmente vanno di traverso Pastina, riso Cibi che si sbriciolano Cibi secchi Cibi filamentosi, con lische, semi, noccioli Liquidi sottili (acqua) Doppie consistenze Rempel G. et al. Dysphagia 2005 Spring; 20 (2):

65 DISIDRATAZIONE Persone con ictus sono particolarmente esposte alla disidratazione: Disfagia Disfagia Riduzione dello stimolo alla sete Ridotta capacità del rene di conservare acqua Riduzione della capacità di accesso all acqua per cause motorie e/o cognitive Aumento delle perdite idriche Scarsa sensibilità dell ambiente di assistenza

66 Indicazioni dietetiche alla dimissione Fornire piani dietetici personalizzati I familiari vengono informati sul valore nutrizionale degli alimenti e sulla eventuale necessità di associare integratori In caso di disfagia i familiari saranno addestrati alla corretta preparazione degli alimenti, all uso degli addensanti e alla cura della postura In caso di nutrizione artificiale deve essere attivato il Servizio di Nutrizione Artificiale Domiciliare per garantire al paziente e ai familiari l assistenza tecnica e specialistica necessaria

67 Nutrizione Artificiale Domiciliare (NAD) Delibera Regione Lombardia in materia di NAD n.v/0577 del 29/12/1992: NAD nei pz in cui è insostituibile per la sopravvivenza e sostitutiva di ospedalizzazione a lungo termine e di metodica di nutrizione artificiale condotta in Ospedale

68 Per le dimissioni NAD è necessario.. Collaborazione con medici di presidio Collaborazione con le figure professionali dedicate al paziente Collaborazione con medici ed infermieri del territorio (di base e di distretto) Gestione del rapporto con le famiglie Funzione educativa Funzione propositiva

69 High tech or High touch?

70 E indispensabile prepararsi a nuovi modelli organizzativi adatti alla complessità e dinamici che coinvolgano tutte le forze in campo (assistenza sanitaria e sociale, nuove figure assistenziali, nuovi soggetti istituzionali, volontariato ecc.) Le difficoltà dovrebbero essere considerate opportunità di sviluppo e non intese come sconfitte Solo la sinergia fra tutti gli attori, mantenendo la centralità del paziente, è in grado di ottenere il miglior risultato

71 Training Aumento attenzione team Confronto interdisciplinare Precoce trattamento Prognosi migliore

72 Percorsi assistenziali in NA Screening Paziente a rischio? A rischio o malnutrito Presa in carico DIMISSIONE (NAD?) Monitoraggio Efficacia Piano Assistenziale concertato dal Team Fine trattamento SI Obiettivi raggiunti? NO RIVALUTA

73 Stato nutrizionale e recupero post-ictale: nuova variabile prognostica? Riabilitazione unico trattamento disponibile in grado di ridurre le conseguenze funzionali di un ictus Richiesta di riabilitazione in aumento nei prossimi anni Trattamento riabilitativo lungo e costoso Importanza di individuare affidabili fattori prognostici per non disperdere limitate risorse disponibili ( Flick CL. Stroke rehabilitation. 4.Stoke outcome and psycosocial consequences. Arch Phys Med Rehabilit. 1999;80:S21-S26 )

74 Stato nutrizionale? Pochi studi in letteratura Difficoltà di valutazione per la tipologia dei pazienti e per le differenti metodologie di studio

75 DIETA E RIABILITAZIONE Nutristroke Trial: Studio iniziato a giugno 2004 e terminato a novembre 2005 ( valutazioni a 0, 6 e 12 mesi) Reclutati 115 pazienti con età media di 65 anni Dieta ad elevato contenuto in antiossidanti (vitamina A,E,C, beta-carotene e polifenoli) e/o acidi grassi polinsaturi omega 3 Studi sulla capacità cognitiva, sul recupero funzionale e sulla prevenzione delle recidive Centro Studi Alimentazione e Riabilitazione-CeSAR Fondazione Santa Lucia

76 Nutristroke trial Quesiti: Manipolazione della dieta può rendere più efficace la neuroriabilitazione? I protocolli riabilitativi standard possono essere arricchiti anche dalla componente nutrizionale? Il profilo di rischio individuale e delle recidive di fenomeni ischemici può essere ridotto attraverso l utilizzo di appositi profili dietetici?

77 Risultati Allo stato attuale i dati raccolti non dimostrano che la somministrazione di diete con alto contenuto di antiossidanti e/o acidi grassi polinsaturi omega 3 possano agire sulla prevenzione delle recidive di ictus, sulla capacità cognitiva e sul recupero funzionale In attesa di risultati definitivi è importante ricordare che è indicato considerare i fabbisogni di calcio e vitamina D per l elevata incidenza di osteoporosi nei pazienti colpiti da ictus

78 Dieta e riabilitazione Un migliore apporto calorico-proteico potrebbe incidere sul patrimonio di quegli aminoacidi che fungono da precursori di neurotrasmettitori cerebrali, importanti per la regolazione delle funzioni motorie, cognitive e timiche Aquilani R e altri Effetti di un adeguata nutrizione sui test di recupero neurocognitivo e dell umore in pazienti con stroke in degenza riabilitativa EUR MED PHYS 2003; 39 Suppl.1 to No 67-68

79 SPREAD (7 gennaio 2010) Raccomandazione a Valutazione dello stato di nutrizione e l intervento nutrizionale sono indicati come componente essenziale dei protocolli diagnostico terapeutici dell ictus, sia in fase acuta che durante il periodo di riabilitazione

80 SPREAD Raccomandazione b E indicato che figure professionali esperte in problematiche nutrizionali facciano parte del gruppo interdisciplinare che gestisce il lavoro della stroke unit e del reparto di riabilitazione

81 Linee guida SPREAD Necessità di inserimento di una cartella nutrizionale che segua il paziente nelle varie fasi della degenza ( iniziando nella stroke unit) e della tempestiva correzione della eventuale malnutrizione

82 ZÜté x ÑxÜ ÄËtààxÇé ÉÇx

STATO NUTRIZIONALE E RECUPERO POST- ICTALE: UNA NUOVA VARIABILE PROGNOSTICA? L. Salvato

STATO NUTRIZIONALE E RECUPERO POST- ICTALE: UNA NUOVA VARIABILE PROGNOSTICA? L. Salvato STATO NUTRIZIONALE E RECUPERO POST- ICTALE: UNA NUOVA VARIABILE PROGNOSTICA? L. Salvato Epidemiologia In Italia incidenza di circa 196.000 casi di ictus all anno (80% nuovi episodi 20% recidive) Tasso

Dettagli

DYSPHAGIA Le alterazioni della deglutizione non sono mai state così attuali se parliamo in termini di: Mortalità Morbilità Costi alla sanità

DYSPHAGIA Le alterazioni della deglutizione non sono mai state così attuali se parliamo in termini di: Mortalità Morbilità Costi alla sanità DYSPHAGIA 2015 LA GESTIONE INFERMIERISTICA DEL PAZIENTE CON DISFAGIA NEUROGENA Martina Cerri Le alterazioni della deglutizione non sono mai state così attuali se parliamo in termini di: Mortalità Morbilità

Dettagli

Confronto tra strumenti di valutazione della malnutrizione in ambito ospedaliero. Cristina Borgio 5 dicembre 2016

Confronto tra strumenti di valutazione della malnutrizione in ambito ospedaliero. Cristina Borgio 5 dicembre 2016 Confronto tra strumenti di valutazione della malnutrizione in ambito ospedaliero Cristina Borgio 5 dicembre 2016 Malnutrizione ospedaliera 20-50% dei pazienti ospedalizzati all ingresso in ospedale è malnutrito

Dettagli

BPCO: Valutazione Gestionale dello Stato Disnutrizionale

BPCO: Valutazione Gestionale dello Stato Disnutrizionale VIII Congresso Regionale ANIMO BPCO: Valutazione Gestionale dello Stato Disnutrizionale Dott. Massimo Liguori Dipartimento di Medicina Generale e Specialistica U.O.C. di Medicina Interna 4 Direttore Dott.

Dettagli

Diabete e nutrizione artificiale. Edoardo Guastamacchia Università degli Studi di Bari A. Moro

Diabete e nutrizione artificiale. Edoardo Guastamacchia Università degli Studi di Bari A. Moro Diabete e nutrizione artificiale Edoardo Guastamacchia Università degli Studi di Bari A. Moro NUTRIZIONE ARTIFICIALE La Nutrizione Artificiale (NA) è una procedura terapeutica destinata alle persone in

Dettagli

Individuazione del paziente a rischio di malnutrizione: una proposta collaborativa per la qualità dell assistenza

Individuazione del paziente a rischio di malnutrizione: una proposta collaborativa per la qualità dell assistenza IL PROCESSO ASSISTENZIALE DELLA NUTRIZIONE IN OSPEDALE Modena, 12 dicembre 2014 Individuazione del paziente a rischio di malnutrizione: una proposta collaborativa per la qualità dell assistenza Silvia

Dettagli

I CONTENUTI. Intervento nutrizionale

I CONTENUTI. Intervento nutrizionale IN ITALIA I CONTENUTI Intervento nutrizionale 3. Malnutrizione 3. 1 in ambito ospedaliero 3. 2 in ambito extraospedaliero 4. Screening del rischio nutrizionale 5. Terapia nutrizionale 6. Ristorazione

Dettagli

RUOLO DEL NUTRIZIONISTA NEL PERCORSO TERAPEUTICO

RUOLO DEL NUTRIZIONISTA NEL PERCORSO TERAPEUTICO RUOLO DEL NUTRIZIONISTA NEL PERCORSO TERAPEUTICO 14 settembre 2015 Dott.ssa E. Turcato 13 dicembre 2016 La malnutrizione nel paziente oncologico deve essere considerata una vera e propria MALATTIA nella

Dettagli

PDTA disfagia: Ruolo del Dietista

PDTA disfagia: Ruolo del Dietista Corso PDTA DEL PAZIENTE DISFAGICO PER LA PREVENZIONE DELLA BRONCOPOLMONITE AB-INGESTIS A CHI E RIVOLTO Tutti i pazienti che presentano disfagia orofaringea, dovuta a compromissione della fase 0,1,2 oppure

Dettagli

La Nutrizione Artificiale nella demenza severa. Salvatore Ricci Azienda Policlinico Umberto I

La Nutrizione Artificiale nella demenza severa. Salvatore Ricci Azienda Policlinico Umberto I La Nutrizione Artificiale nella demenza severa Salvatore Ricci Azienda Policlinico Umberto I Modificazioni fisiologiche nell anziano con impatto sullo stato nutrizionale Composizione corporea e fabbisogno

Dettagli

APPROCCIO DIETETICO NEL PAZIENTE DISFAGICO

APPROCCIO DIETETICO NEL PAZIENTE DISFAGICO APPROCCIO DIETETICO NEL PAZIENTE DISFAGICO Dott.ssa Maria Paola Rescio Università Campus Bio Medico di Roma LA DISFAGIA patologia della deglutizione sensazione di difficoltà o di ostruzione al passaggio

Dettagli

LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE

LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE Modalità organizzative in Abruzzo: un modello possibile ASL 02 LANCIANO VASTO-CHIETI REGIONE ABRUZZO Pier Paolo CARINCI Responsabile UO Cure palliative Hospice NAD Rosa BORGIA

Dettagli

STATO NUTRIZIONALE E MORTALITÀ NELL ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO. Giuseppe Sergi Clinica Geriatrica - Università di Padova

STATO NUTRIZIONALE E MORTALITÀ NELL ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO. Giuseppe Sergi Clinica Geriatrica - Università di Padova STATO NUTRIZIONALE E MORTALITÀ NELL ANZIANO ISTITUZIONALIZZATO Giuseppe Sergi Clinica Geriatrica - Università di Padova Valutazione dello stato nutrizionale nell anziano Bias metodologici Antropometria:

Dettagli

Nutrizionale in una struttura per la riabilitazione

Nutrizionale in una struttura per la riabilitazione La nutrizione Valutazione artificiale dell aspetto... Nutrizionale in una struttura per la riabilitazione. un idea antica Eugenia Luigia Maria Dozio La Carità Romana. Dipinto di N.Renieri, metà Dottore

Dettagli

La Nutrizione Artificiale dall Ospedale al Domicilio. Cagliari Marzo 2009 Caesar s Hotel

La Nutrizione Artificiale dall Ospedale al Domicilio. Cagliari Marzo 2009 Caesar s Hotel La Nutrizione Artificiale dall Ospedale al Domicilio Cagliari 25-26 Marzo 2009 Caesar s Hotel La Nutrizione Artificiale dall Ospedale al Domicilio Malnutrizione e Catabolismo: inquadramento clinico e nosologico

Dettagli

La malnutrizione proteico calorica

La malnutrizione proteico calorica La malnutrizione proteico calorica Che cosa si intende per stato di nutrizione? Si intende il grado con cui sono soddisfatte le necessità (in salute e in malattia) dell organismo in relazione ai nutrienti

Dettagli

RAZIONALE PER L IMPIEGO DELLA N.A. :INDICAZIONI E CRITERI DI SCELTA

RAZIONALE PER L IMPIEGO DELLA N.A. :INDICAZIONI E CRITERI DI SCELTA RAZIONALE PER L IMPIEGO DELLA N.A. :INDICAZIONI E CRITERI DI SCELTA SERVIZIO ANESTESIA RIANIMAZIONE MEDICINA IPERBARICA P.O. MARINO Dr. Paolo Castaldi NUTRIZIONE ARTIFICIALE procedura terapeutica per nutrire

Dettagli

La Nutrizione Artificiale dall ospedale al domicilio

La Nutrizione Artificiale dall ospedale al domicilio La Nutrizione Artificiale dall ospedale al domicilio Focus sulla gestione della Nutrizione Artificiale per il Medico di medicina generale e per gli operatori domiciliari. 25-26 Marzo 2009 La Nutrizione

Dettagli

Alimentazione negli ospedali e nelle RSA: come strutturare il servizio

Alimentazione negli ospedali e nelle RSA: come strutturare il servizio Alimentazione negli ospedali e nelle RSA: come strutturare il servizio PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO: CON QUALE ORGANIZZAZIONE Anna Demagistris - S.C. Dietetica e Nutrizione Clinica Susanna Zozzoli - Direzione

Dettagli

L impatto del supporto nutrizionale. Dr.ssa Cecilia Gavazzi Responsabile SSD Terapia Nutrizionale

L impatto del supporto nutrizionale. Dr.ssa Cecilia Gavazzi Responsabile SSD Terapia Nutrizionale L impatto del supporto nutrizionale Dr.ssa Cecilia Gavazzi Responsabile SSD Terapia Nutrizionale Prevalence of malnutrition in various types of cancer Xavier Hébuterne et al. JPEN J Parenter Enteral Nutr

Dettagli

Progetto disfagia. Raccomandazioni sulla valutazione e gestione della disfagia nei servizi socio-sanitari

Progetto disfagia. Raccomandazioni sulla valutazione e gestione della disfagia nei servizi socio-sanitari Progetto disfagia Raccomandazioni sulla valutazione e gestione della disfagia nei servizi socio-sanitari 1 Nelle strutture residenziali per anziani viene descritta una prevalenza della disfagia orofaringea

Dettagli

LE COMPLICANZE POLMONARI NELLA DEMENZA

LE COMPLICANZE POLMONARI NELLA DEMENZA 3 CORSO FORMATIVO/INFORMATIVO MESORACA 2-5-6- SETTEMBRE 2016 LE COMPLICANZE POLMONARI NELLA DEMENZA DOTT. GIOVANNI BOVA DOTT.SSA ANASTASIA CARCELLO INTRODUZIONE Nella fase terminale della demenza le difficoltà

Dettagli

Screening nutrizionale

Screening nutrizionale Screening nutrizionale Lo screening nutrizionale è diventato uno strumento primario per identificare i pazienti a rischio di malnutrizione e deve sempre essere eseguito quando il paziente è ricoverato

Dettagli

Il momento del pasto

Il momento del pasto Corretta gestione in fase di distribuzione e somministrazione del pasto Silvia Scremin Bassano del Grappa 6.06.205 Il momento del pasto Il momento del pasto per le persone anziane istituzionalizzate rappresenta

Dettagli

Lo screening e la valutazione dello stato nutrizionale

Lo screening e la valutazione dello stato nutrizionale Lo screening e la valutazione dello stato nutrizionale Silvia Colatruglio s.s.d. Terapia Nutrizionale Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori Milano Arends J et al. 2016 in press Screening dello

Dettagli

Educazione Alimentare

Educazione Alimentare Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana Esperienze di Educazione Alimentare UO POCAS Servizio Dietetico Katia Nardi Definizione SALUTE O.M.S Health is a state of complete physical, mental and social well-being

Dettagli

STANDARD DI PRODOTTO IL PERSONALE DELLA STRUTTURA MODALITA DI ACCESSO AGLI UFFICI ATTIVITÀ ED ELEMENTI QUALIFICANTI STRUTTURE AFFERENTI

STANDARD DI PRODOTTO IL PERSONALE DELLA STRUTTURA MODALITA DI ACCESSO AGLI UFFICI ATTIVITÀ ED ELEMENTI QUALIFICANTI STRUTTURE AFFERENTI Emissione 23/01/07: Rev. 2 S.S. DIETOLOGIA Pagina 1 di 1 PRESENTAZIONE IL PERSONALE DELLA STRUTTURA MODALITA DI ACCESSO AGLI UFFICI ATTIVITÀ ED ELEMENTI QUALIFICANTI ORGANIGRAMMA STRUTTURE AFFERENTI pag.2

Dettagli

ELABORARE PROGRAMMA NUTRIZIONALE ENTERALE. Da dove comincio???

ELABORARE PROGRAMMA NUTRIZIONALE ENTERALE. Da dove comincio??? ELABORARE PROGRAMMA NUTRIZIONALE ENTERALE Da dove comincio??? DOVE VOGLIO ANDARE??? Raccomandazioni pratiche L elaborazione di un piano terapeutico con la NA prevede: 1) L identificazione del soggetto

Dettagli

Dr.ssa Cecilia Gavazzi Struttura Dipartimentale Nutrizione Clinica. La terapia Nutrizionale, dal counseling alla Nutrizione Artificiale

Dr.ssa Cecilia Gavazzi Struttura Dipartimentale Nutrizione Clinica. La terapia Nutrizionale, dal counseling alla Nutrizione Artificiale Dr.ssa Cecilia Gavazzi Struttura Dipartimentale Nutrizione Clinica La terapia Nutrizionale, dal counseling alla Nutrizione Artificiale Dichiarazione sul conflitto di interessi Relazioni indipendenti ad

Dettagli

sfida per il medico...e

sfida per il medico...e L'obesità: una sfida per il medico...e per il chirurgo Paolo Limone Direttore S.C. Endocrinologia, Diabetologia e Malattie del Metabolismo A.O. Ordine Mauriziano di Torino Che cos'è l'obesità? Malattia

Dettagli

APPROCCIO AL TRATTAMENTO DEL PAZIENTE DISFAGICO

APPROCCIO AL TRATTAMENTO DEL PAZIENTE DISFAGICO Dysphagia 2015 Pavia, 8-10 October 2015, APPROCCIO AL TRATTAMENTO DEL PAZIENTE DISFAGICO Prof. Antonio Schindler UOS Phoniatrics Department of Clinical Sciences L. Sacco University of Milan Milan, Italy

Dettagli

IL CONTRIBUTO DEL MMG NELLA VALUTAZIONE DEL DEFICIT NUTRIZIONALE

IL CONTRIBUTO DEL MMG NELLA VALUTAZIONE DEL DEFICIT NUTRIZIONALE IL CONTRIBUTO DEL MMG NELLA VALUTAZIONE DEL DEFICIT NUTRIZIONALE Le Magrezze BMI < 18.5 Oppure peso corporeo inferiore > 15% del peso corporeo teorico o ideale Termogenesi alimentare (risposta termogenetica

Dettagli

IL PESO SECCO DEL PAZIENTE IN DIALISI VALUTAZIONE INFERMIERISTICA

IL PESO SECCO DEL PAZIENTE IN DIALISI VALUTAZIONE INFERMIERISTICA IL PESO SECCO DEL PAZIENTE IN DIALISI VALUTAZIONE INFERMIERISTICA Report 2003-2009 Frequenza dei Pazienti Prevalenti per Fasce di Età Età 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 0-15 anni 0,5 0,5 0,4 0,3 0,2

Dettagli

Supporto nutrizionale proteico nell anziano fragile con frattura del femore

Supporto nutrizionale proteico nell anziano fragile con frattura del femore Stresa 29, 30 Settembre 1 Ottobre 2016 Supporto nutrizionale proteico nell anziano fragile con frattura del femore Giulia D Andrea Deborah Carrera A.O.U. Maggiore della Carità di Novara S.C. Dietetica

Dettagli

DIETE E PRODOTTI PER NUTRIZIONE ARTIFICIALE ENTERALE. Costo unitario iva esclusa

DIETE E PRODOTTI PER NUTRIZIONE ARTIFICIALE ENTERALE. Costo unitario iva esclusa DIETE E PRODOTTI PER NUTRIZIONE ARTIFICIALE ENTERALE Lotti Descrizione Prodotto Quantità Costo unitario iva esclusa Inporto lotto iva esclusa Importo in lettere iva esclusa 1 2 DIETA ENTERALE POLIMERICA

Dettagli

Fasi riabilitative del paziente disfagico: dall ospedale al domicilio

Fasi riabilitative del paziente disfagico: dall ospedale al domicilio CASA DI CURA PER LA RIABILITAZIONE LE TERRAZZE CUNARDO (VA) Fasi riabilitative del paziente disfagico: dall ospedale al domicilio Logopediste: Silvia Gotti Roberta Bernasconi Piano valutativo-riabilitativo

Dettagli

LINEE GUIDA DELLA DISFAGIA NELL ADULTO. Logopedista Elisabetta Cattaneo

LINEE GUIDA DELLA DISFAGIA NELL ADULTO. Logopedista Elisabetta Cattaneo LINEE GUIDA DELLA DISFAGIA NELL ADULTO Logopedista Elisabetta Cattaneo UN TRATTAMENTO MIRATO E IL FRUTTO DI: UN ACCURATA VALUTAZIONE: SCREENING AND BEDSIDE ASSESSMENT BUONA GESTIONE INFERMIERISTICA: AD

Dettagli

LESIONI DA DECUBITO Prevenzione e trattamento. Modulo 1 Lezione 4 LA VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE

LESIONI DA DECUBITO Prevenzione e trattamento. Modulo 1 Lezione 4 LA VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE Modulo 1 Lezione 4 LA VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE La nutrizione è un fattore fondamentale per una buona cura ed assistenza ed è un importante indicatore di qualità. I principi di buona pratica

Dettagli

CONSIGLI NUTRIZIONALI E COMPORTAMENTALI PER IL PAZIENTE DISFAGICO

CONSIGLI NUTRIZIONALI E COMPORTAMENTALI PER IL PAZIENTE DISFAGICO Opuscolo Informativo CONSIGLI NUTRIZIONALI E COMPORTAMENTALI PER IL PAZIENTE DISFAGICO La difficoltà a deglutire (disfagia) rende necessario adottare alcune modifiche nelle abitudini alimentari per prevenire

Dettagli

Epidemiologia della malnutrizione nell anziano

Epidemiologia della malnutrizione nell anziano 8 Corso Multiprofessionale di Nursing Firenze, 29 novembre 1 dicembre 2007 Epidemiologia della malnutrizione nell anziano Dott.ssa Alessandra Coin Clinica Geriatrica - Università di Padova Malnutrizione:

Dettagli

Corso di nutrizione e Dietologia. Come impostare uno schema dietetico. Biologo Nutrizionista Marina Mariani 30 settembre 2018

Corso di nutrizione e Dietologia. Come impostare uno schema dietetico. Biologo Nutrizionista Marina Mariani 30 settembre 2018 Corso di nutrizione e Dietologia Come impostare uno schema dietetico Biologo Nutrizionista Marina Mariani 30 settembre 2018 Il processo del cambiamento Analisi della domanda Delimitazione dell obiettivo

Dettagli

SIFO NUTRIZIONE ARTIFICIALE IN OSPEDALE E SUL TERRITORIO: ATTUALITA CLINICHE E TECNICO-FARMACEUTICHE

SIFO NUTRIZIONE ARTIFICIALE IN OSPEDALE E SUL TERRITORIO: ATTUALITA CLINICHE E TECNICO-FARMACEUTICHE SIFO NUTRIZIONE ARTIFICIALE IN OSPEDALE E SUL TERRITORIO: ATTUALITA CLINICHE E TECNICO-FARMACEUTICHE Appropriatezza ed indicazioni delle principali formulazioni per NA Milano, 21 maggio 2014 Livia Gallitelli

Dettagli

Accertamento dello stato nutrizionale

Accertamento dello stato nutrizionale Accertamento dello stato nutrizionale ACCERTAMENTO DELLO STATO NUTRIZIONALE (ASN) Obiettivo: predire la probabilità di un outcome in rapporto a fattori nutrizionali e la possibilità di un trattamento nutrizionale

Dettagli

Mariateresa Nardi Dietetica e Nutrizione Clinica IOV Padova Silvia Stragliotto SC Oncologia Medica 1 IOV Padova Claudia Santangelo Vivere senza

Mariateresa Nardi Dietetica e Nutrizione Clinica IOV Padova Silvia Stragliotto SC Oncologia Medica 1 IOV Padova Claudia Santangelo Vivere senza Mariateresa Nardi Dietetica e Nutrizione Clinica IOV Padova Silvia Stragliotto SC Oncologia Medica 1 IOV Padova Claudia Santangelo Vivere senza stomaco onlus Carta dei diritti del paziente oncologico all

Dettagli

IL RUOLO DEL LOGOPEDISTA

IL RUOLO DEL LOGOPEDISTA SOCIETÀ ITALIANA DI NEUROLOGIA Riunione annuale Umbro-Marchigiana Perugia 14 Dicembre 2018 IL RUOLO DEL LOGOPEDISTA NELLA STROKE UNIT Federica Lucia Galli Logopedista AOU Ospedali Riuniti di Ancona Dipartimento

Dettagli

Esperienze e prospettive

Esperienze e prospettive Esperienze e prospettive Deborah Farinelli Dietista Borsista ASL TO4 grazie al contributo della ditta Nutrisens srl L UTILIZZO DEGLI INTEGRATORI ORALI NEI SOGGETTI ANZIANI, MALNUTRITI O A RISCHIO MALNUTRIZIONE,

Dettagli

PREVEZIONE ALIMENTAZIONE. Gallieno Marri

PREVEZIONE ALIMENTAZIONE. Gallieno Marri PREVEZIONE ALIMENTAZIONE Gallieno Marri L'OMS stima in circa 17 milioni il numero delle persone muoiono prematuramente ogni anno proprio a causa di una epidemia globale di malattie croniche e le previsioni

Dettagli

Immunonutrizione esperienze a confronto Barbara Pogliano in collaborazione con Annalisa Alessiato SOC di Dietetica e Nutrizione Clinica Ospedale

Immunonutrizione esperienze a confronto Barbara Pogliano in collaborazione con Annalisa Alessiato SOC di Dietetica e Nutrizione Clinica Ospedale Immunonutrizione esperienze a confronto Barbara Pogliano in collaborazione con Annalisa Alessiato SOC di Dietetica e Nutrizione Clinica Ospedale Cardinal Massaia ASL ASTI La nostra esperienza: come inserire

Dettagli

Integrazione e supplementazione La malnutrizione nell anziano. Daniela Livadiotti Società Italiana di Medicina di Prevenzione e degli Stili di Vita

Integrazione e supplementazione La malnutrizione nell anziano. Daniela Livadiotti Società Italiana di Medicina di Prevenzione e degli Stili di Vita Integrazione e supplementazione La malnutrizione nell anziano Daniela Livadiotti Società Italiana di Medicina di Prevenzione e degli Stili di Vita OBIETTIVI Conoscere la reale dimensione epidemiologica

Dettagli

Valutazione stato nutrizione VALUTAZIONE INTROITO ALIMENTARE VALUTAZIONE COMPOSIZIONE CORPOREA

Valutazione stato nutrizione VALUTAZIONE INTROITO ALIMENTARE VALUTAZIONE COMPOSIZIONE CORPOREA VALUTAZIONE DELLO STATO DI NUTRIZIONE Rationale Stabilire presenza di malnutrizione Valutare possibili cause Verificare se la dieta usuale rappresenta un rischio per la salute Pianificare eventuale terapia

Dettagli

IL PAZIENTE AD ALTA COMPLESSITA SANITARIA L ASPETTO ASSISTENZIALE SUL TERRITORIO A DOMICILIO E IN RESIDENZA

IL PAZIENTE AD ALTA COMPLESSITA SANITARIA L ASPETTO ASSISTENZIALE SUL TERRITORIO A DOMICILIO E IN RESIDENZA IL PAZIENTE AD ALTA COMPLESSITA SANITARIA L ASPETTO ASSISTENZIALE SUL TERRITORIO A DOMICILIO E IN RESIDENZA Dr.ssa LAURA TRAVERSO U.O. ANZIANI - SAVONA IL PAZIENTE AD ALTA INTENSITA E DIPENDENTE IN ALCUNE

Dettagli

IMMUNONUTRIZIONE A.O ORDINE MAURIZIANO. di TORINO. Servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica STRESA 1 OTTOBRE Paola Coata

IMMUNONUTRIZIONE A.O ORDINE MAURIZIANO. di TORINO. Servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica STRESA 1 OTTOBRE Paola Coata IMMUNONUTRIZIONE A.O ORDINE MAURIZIANO di TORINO Servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica STRESA 1 OTTOBRE 2016 Paola Coata AZIENDA OSPEDALIERA ORDINE MAURIZIANO DI TORINO Il Servizio di Dietetica e

Dettagli

Le funzioni delle Strutture di Dietetica e Nutrizione Clinica

Le funzioni delle Strutture di Dietetica e Nutrizione Clinica Le funzioni delle Strutture di Dietetica e Nutrizione Clinica Augusta Palmo AOU S. Giovanni Battista di Torino 1 Workshop della Rete delle Strutture di Dietetica e Nutrizione Clinica della Regione Piemonte

Dettagli

RISTORAZIONE IN. Dott. Maurizio Ferrante. Direttore Sanitario Ospedale S. Giovanni Calibita Fatebenefratelli Isola Tiberina Roma

RISTORAZIONE IN. Dott. Maurizio Ferrante. Direttore Sanitario Ospedale S. Giovanni Calibita Fatebenefratelli Isola Tiberina Roma Dott. Maurizio Ferrante Direttore Sanitario Ospedale S. Giovanni Calibita Fatebenefratelli Isola Tiberina Roma L alimentazione è un bisogno primario: una buona alimentazione è essenziale per il benessere

Dettagli

La Nutrizione Artificiale dall Ospedale al Domicilio

La Nutrizione Artificiale dall Ospedale al Domicilio La Nutrizione Artificiale dall Ospedale al Domicilio Cagliari 25-26 Marzo 2009 Caesar s Hotel 1 LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE NEL PAZIENTE IPERCATABOLICO Dr.ssa Giuseppina Loria Servizio Anestesia e Rianimazione

Dettagli

Esperienza di modelli di integrazione ospedale territorio

Esperienza di modelli di integrazione ospedale territorio Esperienza di modelli di integrazione ospedale territorio Dott.ssa Ester Giaquinto Responsabile medico servizio di dietetica e nutrizione aziendale Ausl Romagna Sede Cesena Effetti metabolici nutrizionali

Dettagli

IL CORRETTO APPROCCIO NUTRIZIONALE ENTERALE E PARENTERALE NEL SOGGETTO ANZIANO

IL CORRETTO APPROCCIO NUTRIZIONALE ENTERALE E PARENTERALE NEL SOGGETTO ANZIANO IL CORRETTO APPROCCIO NUTRIZIONALE ENTERALE E PARENTERALE NEL SOGGETTO ANZIANO Agostino Paccagnella U.O. Malattie Metaboliche e Nutrizione Clinica Azienda ULSS 9 - Treviso Perché la via enterale dovrebbe

Dettagli

Malnutrizione in LTCF l esperienza del Piccolo Cottolengo Don Orione. Piccolo Cottolengo Don Orione

Malnutrizione in LTCF l esperienza del Piccolo Cottolengo Don Orione. Piccolo Cottolengo Don Orione l esperienza del 1 l esperienza del SCHEMA INTERVENTO Chi siamo e di chi ci occupiamo Fragilità e Malnutrizione (fattori intrinseci ed estrinseci) Valutazione della Malnutrizione (strumenti) Interventi

Dettagli

LA BEDSIDE EXAMINATION

LA BEDSIDE EXAMINATION LA BEDSIDE EXAMINATION La valutazione clinica standardizzata al letto del paziente Logopedista Elisabetta Cattaneo LA VALUTAZIONE CLINICA Secondo le linee guida: Deve essere effettuata da un professionista

Dettagli

ALIMENTARE, NUTRIRE E RISCHIO DI MALNUTRIZIONE IN ETÀ PEDIATRICA

ALIMENTARE, NUTRIRE E RISCHIO DI MALNUTRIZIONE IN ETÀ PEDIATRICA Indice generale Capitolo 1 1 ALIMENTARE, NUTRIRE E RISCHIO DI MALNUTRIZIONE IN ETÀ PEDIATRICA 1.1 Alimentarsi e nutrirsi...1 1.2 Implicazioni sociali e psicologiche dell alimentarsi e del nutrirsi...2

Dettagli

IL RECUPERO METABOLICO-NUTRIZIONALE NEL PAZIENTE ONCOLOGICO

IL RECUPERO METABOLICO-NUTRIZIONALE NEL PAZIENTE ONCOLOGICO CONTINUITÀ ASSISTENZIALE NEL PAZIENTE ONCOLOGICO FRAGILE LA RIABILITAZIONE ONCOLOGICA AL PIO ALBERGO TRIVULZIO 6 aprile 2017 Azienda di Servizi alla Persona Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio

Dettagli

ALLEGATO B IMPORTO TOTALE LOTTO IVA ESCLUSA , , , , , , , , ,00 57.

ALLEGATO B IMPORTO TOTALE LOTTO IVA ESCLUSA , , , , , , , , ,00 57. ALLEGATO B Lotti 1 2 Descrizione Prodotto NORMOCALORICA PER SONDA NORMOCALORICA PER SONDA CON FIBRE IMPORTO TOTALE LOTTO IVA ESCLUSA 128.800,00 67.945,00 CAPACITA' ECONOMICA 64.400,00 33.972,50 3 IPERCALORICA

Dettagli

Accreditamento e Qualità dell alimentazione

Accreditamento e Qualità dell alimentazione Dr.ssa Giorgia Auteri Responsabile Accreditamento e Qualità Accreditamento e Qualità dell alimentazione Genova, 4 dicembre 2014 ACCREDITAMENTO Rendere credibile, dare affidamento Procedura che ha per obiettivo

Dettagli

I CONVEGNO REGIONALE SIFO MEETING DI PRIMAVERA IL FARMACISTA CLINICO E I NUOVI MODELLI DI CURA Taormina, 11/12/13 maggio 2017

I CONVEGNO REGIONALE SIFO MEETING DI PRIMAVERA IL FARMACISTA CLINICO E I NUOVI MODELLI DI CURA Taormina, 11/12/13 maggio 2017 I CONVEGNO REGIONALE SIFO MEETING DI PRIMAVERA IL FARMACISTA CLINICO E I NUOVI MODELLI DI CURA Taormina, 11/12/13 maggio 2017 LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE NEL PAZIENTE ONCOLOGICO: CARATTERISTICHE DEI NUTRIENTI

Dettagli

Carta dei servizi dell U.O.S.D. di Dietetica e Nutrizione Clinica Responsabile Prof.a.c. Dott. Giovanni Ronzani

Carta dei servizi dell U.O.S.D. di Dietetica e Nutrizione Clinica Responsabile Prof.a.c. Dott. Giovanni Ronzani U.O.S.Dipartimentale Dietetica e Nutrizione Clinica Responsabile Prof.a.c G.Ronzani Sede operativa: Montecchio Maggiore Tel 0444 708604 fax 0444 708605 e mail nutrizione@ulss5.it Carta dei servizi dell

Dettagli

Nutrizione artificiale e vitamine

Nutrizione artificiale e vitamine Nutrizione artificiale e vitamine Emanuele Cereda MD, PhD Direzione Medica di Presidio Servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo e.cereda@smatteo.pv.it VITAMINE

Dettagli

Di seguito verranno trattati argomenti di antropometria e valutazione dello stato nutrizionale dal punto di vista teorico.

Di seguito verranno trattati argomenti di antropometria e valutazione dello stato nutrizionale dal punto di vista teorico. 1. PRESENTAZIONE La S.C. di dietetica e nutrizione clinica dell azienda Ospedaliera Cà Granda di Niguarda, presso la quale ho svolto il tirocinio professionalizzante nel corso degli anni accademici 2001/2-2002/3,

Dettagli

L IMPORTANZA DELLA DIETOTERAPIA NELLA MALNUTRIZIONE. Linee Guida Nutrizionali in ambito Chirurgico SERVIZIO DIETETICO

L IMPORTANZA DELLA DIETOTERAPIA NELLA MALNUTRIZIONE. Linee Guida Nutrizionali in ambito Chirurgico SERVIZIO DIETETICO L IMPORTANZA DELLA DIETOTERAPIA NELLA MALNUTRIZIONE Linee Guida Nutrizionali in ambito Chirurgico SERVIZIO DIETETICO MALNUTRIZIONE E DEFINITA COME QUALSIASI DISORDINE DELLO STATO NUTRIZIONALE,INCLUSI DISORDINI

Dettagli

AZIENDA U.S.L. di PESCARA

AZIENDA U.S.L. di PESCARA www.ausl.pe.it AZIENDA U.S.L. di PESCARA STROKE UNIT Unità di Terapia Neurovascolare Via Fonte Romana n. 8-65126 Pescara Tel. 085 425 2277 / 8 - Fax: 085 425 2280 E-mail: stroke.pescara@alice.it Responsabile:

Dettagli

LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE OSPEDALIERA E DOMICILIARE. ASPETTI CLINICI, GESTIONALI E NORMATIVI. I nutrienti speciali e la farmaconutrizione in NP

LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE OSPEDALIERA E DOMICILIARE. ASPETTI CLINICI, GESTIONALI E NORMATIVI. I nutrienti speciali e la farmaconutrizione in NP LA NUTRIZIONE ARTIFICIALE OSPEDALIERA E DOMICILIARE. ASPETTI CLINICI, GESTIONALI E NORMATIVI. I nutrienti speciali e la farmaconutrizione in NP I benefici ottenuti dalla somministrazione di tali substrati

Dettagli

LOTTO A DIETE PER NUTRIZIONE ENTERALE SOMMINISTRABILI PER SONDA O PER OS

LOTTO A DIETE PER NUTRIZIONE ENTERALE SOMMINISTRABILI PER SONDA O PER OS LOTTO A ALLEGATO A DIETE PER NUTRIZIONE ENTERALE SOMMINISTRABILI PER SONDA O PER OS Lotto 1/A CIG 7186838E52 Dieta Polimerica Standard Dieta enterale pronta all'uso, per sonda, polimerica standard, liquida,

Dettagli

Linee di indirizzo ristorazione in ambiente ospedaliero. Do#. Roberto Copparoni Ministero della Salute DGISAN- U. Nutrizione

Linee di indirizzo ristorazione in ambiente ospedaliero. Do#. Roberto Copparoni Ministero della Salute DGISAN- U. Nutrizione Linee di indirizzo ristorazione in ambiente ospedaliero Do#. Roberto Copparoni Ministero della Salute DGISAN- U. Nutrizione IL FENOMENO ANZIANI Un italiano su cinque è ultrassessantacinquenne il 20% della

Dettagli

D T O T.. GIA I NLU L IG I I I SP S ATA

D T O T.. GIA I NLU L IG I I I SP S ATA NUTRIZIONE E DIETETICA COME LEITMOTIV DI UN OSPEDALE PROIETTATO SUL TERRITORIO Erba 9 novembre 2013 DOTT. GIANLUIGI SPATA MEDICO DI MEDICINA GENERALE PAZIENTE DIETOLOGICO? Paziente affetto da patologie

Dettagli

Liefolong Learning Programme Valutazione dello Stato di Nutrizione. Integrazione dei dati e stadiazione Lorenzo M Donini

Liefolong Learning Programme Valutazione dello Stato di Nutrizione. Integrazione dei dati e stadiazione Lorenzo M Donini X Congresso Nazionale SISDCA La Competenza Clinica nella Cura di Disturbi del Comportamento Alimentare e Obesità ROMA, 9-11 marzo 2017 Liefolong Learning Programme Valutazione dello Stato di Nutrizione

Dettagli

Studio Danese su oltre pazienti all ingresso in Ospedale

Studio Danese su oltre pazienti all ingresso in Ospedale Persone con fragilità e nutrizione ospedaliera Effetti della nutrizione su specifici problemi di salute chirurgici H. Cottolengo Torino 05/12/2016 Dr. Enrico Sgotto Dimensione del problema 30% Studio Danese

Dettagli

LA NUTRIZIONE PRIMA E DOPO LA CHIRURGIA BARIATRICA

LA NUTRIZIONE PRIMA E DOPO LA CHIRURGIA BARIATRICA LA NUTRIZIONE PRIMA E DOPO LA CHIRURGIA BARIATRICA Biologa Specialista in Scienza dell Alimentazione Gruppo San Donato Istituto di Cura Città di Pavia U.O. Chirurgia Generale e Bariatrica Responsabile:

Dettagli

SIGG 14 corso infermieri

SIGG 14 corso infermieri SIGG 14 corso infermieri ORGANIZZAZIONE DI UN PERCORSO ASSISTENZIALE NUTRIZIONALE MIRATO ALLA PREVENZIONE, DIAGNOSI PRECOCE E TRATTAMENTO DELLE LESIONI DA PRESSIONE PRESSO LA S.C. GERIATRIA COMPRENSORIO

Dettagli

martedì 15 maggio 12 MALNUTRIZIONE INFANTILE: AMBULATORIO PEDIATRICO IN KENYA

martedì 15 maggio 12 MALNUTRIZIONE INFANTILE: AMBULATORIO PEDIATRICO IN KENYA MALNUTRIZIONE INFANTILE: AMBULATORIO PEDIATRICO IN KENYA MALNUTRIZIONE INFANTILE Tra le principali cause di morte al di sotto dei 5 anni. Deperimento o deficit di crescita con deficit di sviluppo del sistema

Dettagli

Integrazione e supplementazione

Integrazione e supplementazione Invecchiamento e Malnutrizione Integrazione e supplementazione Le manifestazioni tipiche dell invecchiamento sono il risultato di una delicata interazione tra geni e ambiente. I fattori ambientali sui

Dettagli

X-FILES in NUTRIZIONE CLINICA ed ARTIFICIALE

X-FILES in NUTRIZIONE CLINICA ed ARTIFICIALE Nutrizione nell anziano Accreditamento delle strutture in Regione Liguria Dott.ssa Giorgia Auteri Responsabile Accreditamento Istituzionale Agenzia Regionale Sanitaria- Regione Liguria Genova, 14 giugno

Dettagli

L ASSISTENZA ELEMENTARE AL PAZIENTE IN NAD

L ASSISTENZA ELEMENTARE AL PAZIENTE IN NAD REGIONE LAZIO L ASSISTENZA ELEMENTARE AL PAZIENTE IN NAD Roma, 20 luglio 2013 Dott. A. Vivenzio AUSL RMD Serv.. Inter. Equipe NAD La Nutrizione Artificiale (NA) è una procedura terapeutica mediante la

Dettagli

Significato dell intervento nutrizionale in ambito riabilitativo nel paziente con esiti di frattura di femore

Significato dell intervento nutrizionale in ambito riabilitativo nel paziente con esiti di frattura di femore Significato dell intervento nutrizionale in ambito riabilitativo nel paziente con esiti di frattura di femore Dott.ssa A. Brusa Dott.ssa P. Guffanti Casa di Cura le terrazze Cunardo FRATTURA DI FEMORE

Dettagli

DREAM: lotta all AIDS e alla malnutrizione

DREAM: lotta all AIDS e alla malnutrizione DREAM: lotta all AIDS e alla malnutrizione HAART & integrazione alimentare L intervento nutrizionale di DREAM Valutazione antropometrica e monitoraggio: BMI, WAZ, HAZ, WHZ, MUAC Supporto informatico (calcolatore

Dettagli

CONSIGLI NUTRIZIONALI E COMPORTAMENTALI PER IL PAZIENTE DISFAGICO

CONSIGLI NUTRIZIONALI E COMPORTAMENTALI PER IL PAZIENTE DISFAGICO Opuscolo Informativo CONSIGLI NUTRIZIONALI E COMPORTAMENTALI PER IL PAZIENTE DISFAGICO La difficoltà a deglutire (disfagia) rende necessario adottare alcune modifiche nelle abitudini alimentari per prevenire

Dettagli

Criticità nella gestione del supporto nutrizionale nelle Oncologie italiane

Criticità nella gestione del supporto nutrizionale nelle Oncologie italiane Criticità nella gestione del supporto nutrizionale nelle Oncologie italiane Paolo Pedrazzoli Oncologia IRCCS Policlinico S. Matteo - Pavia BACKGROUND La malnutrizione nel paziente oncologico condiziona:

Dettagli

Sondino nasogastrico: fattori di rischio e misure di prevenzione, fonti di infezione, tecniche di posizionamento, tipologie varie

Sondino nasogastrico: fattori di rischio e misure di prevenzione, fonti di infezione, tecniche di posizionamento, tipologie varie CORSO: IL Sondino Nasogastrico (SNG) : Accesso congiunto MCA- ADI, tecniche di posizionamento, Patologie Connesse e prevenzione delle complicanze ASRI- 20-05-2015 Coordinatore : Piera Paola Grandi Sondino

Dettagli

Le terapie non farmacologiche della Malattia di Alzheimer

Le terapie non farmacologiche della Malattia di Alzheimer Progetto Obiettivi di Piano 2010 per le Demenze Formazione Medici di Medicina Generale Le terapie non farmacologiche della Malattia di Alzheimer Chiara Cupidi Centro Regionale di Neurogenetica Hey, don't

Dettagli

dagli aspetti igienico-sanitari Tossinfezioni alimentari sovrappeso/obesità

dagli aspetti igienico-sanitari Tossinfezioni alimentari sovrappeso/obesità Roma 4 febbraio 2009 IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI NELLA RISTORAZIONE COLLETTIVA d.ssa Lucia Guidarelli Direzione generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione Ministero del Lavoro, della Salute

Dettagli

ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA

ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA NUCLEO TEMATICO Il cliente e le sue esigenze: dalle condizioni fisiologiche alle principali patologie La predisposizione di menù. Le allergie, le intolleranze alimentari e le

Dettagli

LE INDAGINI STRUMENTALI

LE INDAGINI STRUMENTALI LE INDAGINI STRUMENTALI Antonio SCHINDLER UOS Foniatria AO Luigi Sacco Dipartimento di Scienze Cliniche L. Sacco Università degli Studi di Milano OBIETTIVI FORMATIVI - Finalità degli esami strumentali

Dettagli

CASO CLINICO INTERATTIVO: TUMORE DELLO STOMACO. Maria Maddalena Laterza Oncologia Medica Università Degli Studi della Campania L.

CASO CLINICO INTERATTIVO: TUMORE DELLO STOMACO. Maria Maddalena Laterza Oncologia Medica Università Degli Studi della Campania L. CASO CLINICO INTERATTIVO: TUMORE DELLO STOMACO Maria Maddalena Laterza Oncologia Medica Università Degli Studi della Campania L. Vanvitelli CASO CLINICO M.G., uomo di 67 aa Anamnesi patologica remota:

Dettagli

VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE E DIETETICA

VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE E DIETETICA VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE E DIETETICA VALUTAZIONI PRELIMARI Valutazione dello stato nutrizionale del soggetto al fine di definire il peso ideale Valutazione del fabbisogno calorico giornaliero:

Dettagli

AO Ordine Mauriziano di Torino GLI STRUMENTI PER IDENTIFICARE LA MALNUTRIZIONE. Dietista Paola Coata. Servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica

AO Ordine Mauriziano di Torino GLI STRUMENTI PER IDENTIFICARE LA MALNUTRIZIONE. Dietista Paola Coata. Servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica AO Ordine Mauriziano di Torino GLI STRUMENTI PER IDENTIFICARE LA MALNUTRIZIONE Dietista Paola Coata Servizio di Dietetica e Nutrizione Clinica Sommario I vari Screening Nutrizionali: MUST,NRS 2002, SGA,

Dettagli

INCONTINENZA URINARIA

INCONTINENZA URINARIA Università degli Studi di Padova Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Infermieristica Infermieristica Clinica in Aree Specialistiche Docente Dott. Fabris Pietro INCONTINENZA URINARIA Perdita

Dettagli

Fisiopatologia della Malnutrizione e dello Stress Metabolico

Fisiopatologia della Malnutrizione e dello Stress Metabolico Fisiopatologia della Malnutrizione e dello Stress Metabolico F. Protta S.S. DIETETICA e NUTRIZIONE CLINICA ASL TO4 SEDE DI IVREA per gentile concessione D. Boggio Bertinet SCDO Dietetica e Nutrizione Clinica

Dettagli

La malnutrizione: ruolo fondamentale nella patogenesi delle ulcere da pressione

La malnutrizione: ruolo fondamentale nella patogenesi delle ulcere da pressione La malnutrizione: ruolo fondamentale nella patogenesi delle ulcere da pressione Dr. Paolo Bodoni Medico di Medicina Generale ASL TO4 PREVENZIONE LdD 1) Individuare i soggetti a rischio (IPOMOBILITA ) valutare

Dettagli

Parametri di valutazione dello stato di nutrizione

Parametri di valutazione dello stato di nutrizione Parametri di valutazione dello stato di nutrizione Lorenzo M Donini Dipartimento di Medicina Sperimentale Sezione di Fisiopatologia Medica, Scienza dell Alimentazione ed Endocrinologia Lorenzomaria.donini@uniroma1.it

Dettagli

PRINCIPI E RACCOMANDAZIONI NUTRIZIONALI PER IL DIABETE

PRINCIPI E RACCOMANDAZIONI NUTRIZIONALI PER IL DIABETE PRINCIPI E RACCOMANDAZIONI NUTRIZIONALI PER IL DIABETE Andrea Scaramuzza Alessandra Bosetti Gian Vincenzo Zuccotti Clinica Pediatrica Università di Milano Ospedale Luigi Sacco PRINCIPI E RACCOMANDAZIONI

Dettagli

APPROCCIO MULTIPROFESSIONALE E LA SUA EFFICACIA. Giulia Rossi

APPROCCIO MULTIPROFESSIONALE E LA SUA EFFICACIA. Giulia Rossi APPROCCIO MULTIPROFESSIONALE E LA SUA EFFICACIA Giulia Rossi Giulia.rossi@uslsudest.toscana.it LA PRESA IN CARICO DEL PAZIENTE DISFAGICO ALL INTERNO DELL AREA MEDICA DI ORBETELLO 2015-2017 Fase acuta e

Dettagli