La Filiera dei beni culturali - cultura -turismo
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- Florindo Di Gregorio
- 8 anni fa
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1 La Filiera dei beni culturali - cultura -turismo La definizione di bene culturale Il punto da cui partire è la definizione di bene culturale che può comprendere un sito archeologico, un museo, un singolo oggetto artistico (un quadro, una statua, un allestimento e/o composizione artistici, un vaso, una tomba, dei monili e degli utensili appartenenti ad epoche passate; etc), un monumento storico, un palazzo e/o un dimora storica ed artistica, una chiesa e altro luogo di culto costruito in epoca passata, un contesto urbano (le mura di Lucca ovvero un strada, una scalinata, una veduta), etc. Questa definizione di bene culturale, ancorché incompleta, afferisce comunque alla sfera materiale del bene (sono tutti oggetti tangibili e sono stati realizzati tramite un processo di trasformazione della materia), quando invece una definizione più estesa di bene culturale deve comprendere anche manifestazioni artistiche (teatrali, musicali, cinematografiche, etc.), eventi, mostre, tradizioni storiche e culturali etc, che stimolano tutti i sensi e le facoltà intellettive dell uomo. Infine, un ulteriore elemento che definisce un bene culturale è il ruolo che il bene svolge nell ambito della cultura di un paese e di un territorio, contribuendo a formare il patrimonio identitario, storico e di conoscenze di un popolo e di un paese. Ciò posto, nel costruire la griglia di attività che direttamente e indirettamente afferiscono al sistema dei beni culturali è necessario tenere conto di alcuni vincoli che regolano i rapporti tra i diversi soggetti che a vario titolo operano nel campo dei beni culturali. In linea generale, la tutela e la conservazione dei beni culturali è pubblica e viene svolta dalle Soprintendenze, organi periferici del Ministerro dei BB.CC.AA., che estende le proprie competenze anche sui beni appartenenti a privati (il privato è tenuto a mantenere lo stato del bene in condizioni tali da non comprometterne il valore). La funzione della valorizzazione del bene è anch essa in capo alle Soprintendenze che, previo accordo, possono delegarla a soggetti privati e/o pubblici-privati. 1
2 La proprietà dei beni è in misura maggiore pubblica (beni dello Stato, degli enti locali e di altri soggetti pubblici), cui si aggiunge un notevole patrimonio artistico e culturale in capo alla chiesa (chiese, dipinti, statue, etc.). Significativa anche la presenza dei privati, sia sotto forma di singoli cittadini (residenze storiche, collezioni private, etc.) che di fondazioni. Il settore dei beni culturali, è stato negli ultimi anni oggetto di un costante ampliamento in termini di aree di competenza, soggetti interessati, e conseguentemente di attività realizzate e di competenze e professionalità degli operatori. Oggi oltre alle tradizionali e canoniche attività del settore dei beni culturali - la tutela e la conservazione del patrimonio - si sono aggiunte le funzioni di valorizzazione, fruizione e gestione economica. Anche il concetto di bene culturale è stato oggetto di una revisione negli ultimi anni che ha ampliato i suoi confini fino a comprendere il paesaggio, le produzioni tipiche e tradizionali, l artigianato artistico tradizionale, ecc. Parallelamente, lo sviluppo di tecniche e tecnologie hanno e continuano ad allargare i confini del settore; si pensi allo sviluppo delle tecnologie applicate alla diagnostica per la conservazione ed il restauro dei beni culturali ed alle tecnologie dell informazione digitale e mobile per la fruizione, la comunicazione, al valorizzazione dei beni culturali. Il settore poi, soprattutto a seguito del Libro Verde dell allora Presidente della Commissione Europea Jacques Delors Crescita, competitività e occupazione (1984), si e sempre più integrato con il settore del turismo. Delors ha infatti teorizzato che la cultura deve esser accessibile a tutti e soprattutto deve produrre reddito. Di qui lo sviluppo di funzioni, attività, professionalità e competenze per la gestione dei beni culturali. La filiera dei beni culturali cultura turismo La filiera del settore dei beni culturali-cultura-turismo si articola dunque in sottofiliere integrate tra loro ma con attività, operatori e professionalità differenti. In termini di occupazione e di professionalità, il settore dei beni culturali/turismo culturale, presenta fabbisogni sia dal lato della domanda che dell offerta. L offerta dei beni culturali è divisa tra soggetti pubblici, privati e altri soggetti (non propriamente privati, né pubblici, quali: fondazioni, enti morali ed ecclesiastici, onlus, ecc.), ed anche in questo ambito si rileva un mutamento organizzativo. Naturalmente, la 2
3 proprietà dei beni culturali resta dei soggetti detentori di tale titolo, ma ciò che cambia è il modello di gestione e fruizione dei beni. Negli ultimi anni si è ampliato il modello che vede l affidamento di queste attività da Enti pubblici a soggetti privati attraverso varie formule e modalità. Questo fatto ha aperto nuove prospettive di sviluppo e di occupazione (la legge sui servizi museali prevede nella sua ultima versione di affidare la gestione dei servizi a soggetti a prevalenza di capitale pubblico, al contrario di quanto previsto nel passato) A questo si deve aggiungere una costante e progressiva crescita nella domanda di fruizione culturale (incremento delle visite ai musei, alle mostre ed esposizioni, ai concerti, a palazzi, giardini ed aree protette, ecc.) proveniente dai paesi sviluppati ed anche da molti di quelli di nuova industrializzazione. Da tempo l area dei beni culturali è stata individuata dall Unione Europea come uno dei principali bacini di impiego anche se fino ad oggi le potenzialità non si sono espresse in maniera sostanziale Ciononostante si ritiene che in relazione alle considerazioni sovraesposte la situazione sia matura per un salto di qualità e di quantità. A livello della Provincia di Lucca, la consistenza del patrimonio culturale e la stessa caratterizzazione territoriale ed urbanistica dei centri abitati, così come le motivazioni dei segmenti turistici che gravitano nel territorio, offrono delle condizioni ottimali per uno sviluppo del settore. Questo quadro è inoltre arricchito dalla presenza di due centri di alta formazione che operano nella filiera dei beni culturali e del turismo (IMT e Campus Mediterraneo), oltre alla presenza di una manifestazione specialistica di carattere nazionale dedicata. Lu.Be.C. (Lucca Beni Culturali). La vivacità del settore è poi dimostrata anche dal calendario sempre più ricco e interessante di manifestazioni culturali (Puccini, Comics, Summer Festival, Carnevale di Viareggio, La Versiliana), festival, mostre su artisti del passato e contemporanei. ecc.) e dall apertura di un Centro per l arte contemporanea nel capoluogo denominato (Lu.C.C.A. Lucca Center of Contemporary Art). A ciò bisogna aggiungere la presenza nella Versilia storica (Pietrasanta, Seravezza, Camaiore, Stazzema, paesi collinari che si affacciano sul Mar Tirreno) di numerosi atelier di scultori provenienti da tutto il mondo, che hanno fatto del territorio il centro mondiale della scultura del marmo. Esistono inoltre vari progetti che possono sviluppare, direttamente o indirettamente, la domanda della filiera beni culturali-turismo culturale. Tra tutti il PIUSS Lucca Dentro recentemente approvato, o il costituendo Centro per la realtà virtuale che sarà ospitato nel 3
4 polo tecnologico dello stabilimento dimesso della Bertolli. La città di Lucca è infine in lizza per essere inserita tra i sito UNESCO, patrimonio dell umanità. La tutela e la valorizzazione del paesaggio sono compiti istituzionali delle Soprintendenze (è stato varato da poco il codice del paesaggio). Un sistema paesaggistico che di certo abbonda nella provincia e presenta, inoltre, una varietà quasi unica (dalla costa, che vede anche la presenza di un parco naturalistico, alla piana, alle zone collinari fino a quelle montane, con le Alpi Apuane, con la presenza di un altro parco naturalistico). Si ritiene dunque che possano esistere interessanti opportunità di sviluppo del settore a livello locale e che queste possano attivare un percorso virtuoso che si estenda ad altri settori (turismo, settore delle costruzioni e dell artigianato per il restauro e la conservazione, ICT). Per favorire questa crescita occorrono professionalità e competenze specialistiche che potrebbero essere create, aggiornate e qualificate soprattutto attraverso la definizione di un progetto condiviso da parte degli operatori della filiera. Si tratta di individuare le aree di attività, le competenze necessarie ed i soggetti interessati a seguire un tale modello di sviluppo. La specifica filiera dei beni culturali può essere scomposta in tre grandi aggregati in funzione della diversa area di competenza e attività: 1. Conservazione e restauro dei beni culturali e ambientali. 2. Tecnologie applicate ai beni culturali 3. Fruizione e gestione dei servizi Nella prima area o subfiliera sono presenti le imprese del settore dell edilizia specializzate nel settore degli scavi archeologici e nel restauro di monumenti e di edifici di pregio; e imprese artigiane che effettuano produzioni e restauro pittorico e di vari materiali (pietre ornamentali, legno, tessuto, ecc.) e le imprese che si occupano della tutela e valorizzazione del territorio. Nella seconda sono presenti le imprese che sviluppano prodotti e servizi della information e communication technology. 4
5 Infine alla terza appartengono principalmente le imprese di editoria, agenzie e professionisti del marketing, la comunicazione, imprese e associazioni che gestiscono biglietterie e bookstore, guide turistiche, ecc. In considerazione della complessità e dell eterogeneità della filiera in senso generale, occorre effettuare delle scelte per individuare delle priorità in relazione alle aree sulle quali intervenire e conseguentemente individuare i fabbisogni di professionalità e competenze, ed i soggetti interessati a sviluppare un patto per la formazione. Di seguito riportiamo lo schema della filiera elaborata dall ENEA e approvato dal MIBAC ed una tabella di dettaglio sui servizi e sulle attività di riferimento ai vari comparti. La Filiera dei beni culturali 5
6 ATTIVITA E SERVIZI 1. CONOSCENZA Strumentazione e tecnologie per l individuazione e la diagnostica conoscitiva Studiosi del patrimonio culturale Università e Centri di ricerca 2. CONSERVAZIONE Diagnostica e conservazione opere d arte Nuovi materiali per il restauro e la costruzione Tecnologie per il restauro, la tutela, il monitoraggio e la conservazione del bene culturale Tecnologie per la digitalizzazione e per la classificazione Tecnologie per la sicurezza 3. FRUIZIONE Tecnologie museali e ricostruttive (realtà virtuale) Organizzazione e gestione spettacoli ed eventi Mappe satellitari, contenuti per telefonia mobile e location based-service Editoria e new media (web 2.0 e 3.0, umts, podcast, ecc.) Guide e visite guidate Sicurezza (preventiva e investigativa) Uffici stampa, biglietterie e bookstore 4. SISTEMA DI GOVERNANCE Programmazione e direzione Marketing dei Beni culturali Fundraising dei Beni culturali Promozione e Comunicazione Animazione territoriale Trasversale a tutte le Attività e i Servizi ci sono le nuove Tecnologie applicate al sistema dei Beni Culturali. 6
7 I Fabbisogni di competenze e professionalità Dall analisi della letteratura esistente e dai risultati delle interviste effettuate con esperti e operatori del settore, è possibile individuare le competenze e le figure professionali strategiche la cui formazione risulta fondamentale per lo sviluppo del sistema dei Beni Culturali nella nostra Provincia, ad eccezione di quelle specificamente dedicate al comparto dei beni culturali paesaggistici per le quali occorre un supplemento di indagine in considerazione del recente sviluppo del comparto: AREA DELLA CONOSCENZA In questa area le competenze e le capacità professionali sono assai diffuse in tutto il territorio toscano, sia per la presenza di Centri specializzati (CNR e Opificio delle pietre Dure) sia per l attività di ricerca svolta dai singoli dipartimenti universitari (Geologia, Storia dell arte, Architettura, Chimica e Fisica, etc.). Un ruolo attivo ha in questa area, come in quella della Conservazione, le Soprintendenze per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici. Recentemente la Regione Toscana si è candidata a diventare sede di un distretto tecnologico per la conservazione e il restauro del patrimonio artistico e culturale di livello internazionale, attraverso il progetto St@rt. (Scienze e tecnologie per il patrimonio artistico, archeologico e architettonico toscano) a cui hanno aderito i maggiori Centri di ricerca e università toscane. Ma questo straordinario patrimonio di conoscenza e di ricerca mostra ancora notevoli difficoltà a trasferirsi al sistema delle aziende che operano nel settore del restauro. Da qui la richiesta di promuovere aziende e figure professionali in spin-off che vadano ad arricchire e valorizzare il tessuto culturale del settore. Da qui l emergere di figure professionali specifiche che abbiano le competenze di trasferire sul territorio i risultati della ricerca e farne strumenti di innovazione e competitività. AREA DELLA CONSERVAZIONE Anche l area della conservazione e del restauro possiede nella nostra regione e nella nostra provincia, un patrimonio di conoscenze e professionalità di alto livello e di non difficile reperibilità. Le imprese del settore sono di piccole e piccolissime dimensioni, modellate su un mercato in gran parte della committenza pubblica, caratterizzato da rigidità e da sempre più scarse risorse. La produzione si sviluppa e articola in rete con al 7
8 centro piccole aziende specializzate che intercettano buona parte della domanda e promuovono le collaborazioni con professionisti, ricercatori, esperti del restauro, per fare fronte alla commessa. Le figure che stanno a monte (la fase diagnostica) e a valle (la fase tecnico-operativa) dell intervento del restauro, pur di medio e alta specializzazione, sono assai presenti sul mercato locale/regionale. Le recenti disposizioni di legge tendono a restringere l ingresso alla qualifica professionale di restauratore a figure che sono in possesso del titolo di studio acquisito presso Opificio delle Pietre Dure, ICR, Patologia del Libro oppure che possono documentare attività svolta in appalto con gli enti pubblici per 8 anni anteriori al dicembre Tale disposizione farà uscire dal mercato del lavoro imprese e artigiani con oltre 20 anni di esperienza. Le figure e le competenze di cui le aziende, ma anche la Soprintendenza, denunciano la mancanza e la difficoltà al loro reperimento, sono quelle legate alla gestione del cantiere (direttore del cantiere, capo-cantiere, etc.) spesso affidato ad ex capioperai o a geometri. Le competenze richieste sono multiskill, devono cioè integrare le capacità tecniche nella gestione tecnico-organizzativa del cantiere con quella della gestione economica dell opera. In mancanza di questa figura spetta allo stesso imprenditore svolgere questo ruolo. LA FRUIZIONE Da alcuni decenni l elemento centrale della politica di gestione dei beni culturali è rappresentato dalla valorizzazione del bene, rafforzando contestualmente gli aspetti legati alla tutela del bene, tramite un processo di miglioramento della possibilità di fruizione da parte del pubblico. Con la legge Ronchey di inizio anni novanta viene data per la prima volta la possibilità ai privati di accedere ai musei e alle aree archeologiche per la gestione, in compartecipazione col soggetto pubblico, di un complesso di servizi che rendesse più agevole la fruizione e il godimento del bene da parte dei visitatori, in un ottica di costi e ricavi. Grazie alla legge Ronchey e alle modifiche che si sono succedute nel corso degli anni, la visita dei più importanti musei e siti archeologici è senz altro più agevole e il museo 8
9 diventa anche il luogo dove è possibile incontrarsi, socializzare, pranzare, assistere ad un evento culturale, etc. Nelle aree più avanzate da un punto di vista della fruizione dei beni culturali, negli ultimi anni sono nate e si sono consolidate importanti società (si pensi al Civita/Zetema che gestisce servizi museali all interno di 58 siti culturali) specializzate nella gestione di alcuni servizi tra i quali: guardiania, biglietteria, guida, ristorazione, produzione e vendita di cataloghi, guide, cartoline, poster, cd, merchandising artistico. Queste attività mettono in moto un circuito virtuoso che comprende a sua volta la produzione di oggetti di artigianato artistico ispirati ai motivi che richiamano i principali beni culturali del territorio; la progettazione e la realizzazione di prodotti editoriali sia su base cartacea che elettronica (cataloghi e guide elettroniche); la realizzazione di prodotti elettronici basati sulla realtà virtuale, servizi veicolati attraverso sistemi informatici e telematici, etc. Questi ultimi, con il costante progredire dell innovazione tecnologica e la sua semplificazione e accessibilità a costi sempre più bassi, offre delle potenzialità di sviluppo quasi illimitate. Gli utenti poi sono sempre ricettivi alla fruizione attraverso servizi infotelematici che vengono anche utilizzati a monte dell atto di fruizione, allorquando si ricercano le informazioni su una mostra, un luogo, un evento e per effettuare le prenotazioni. AREA DELLA FRUIZIONE L area della fruizione dei beni culturali assume sempre maggiore importanza grazie alle potenzialità di generare profitti sempre maggior in relazione alla crescita economica di questo mercato. Crescita determinata, oltre che dalle citate riforme normative anche dalle straordinarie possibilità di fruizione offerte dalle nuove tecnologie informatiche e telematiche. L applicazione diffusa delle metodologie per la digitalizzazione e le altre tecnologie ICT connesse per il settore dei beni culturali, permette la fruizione e valorizzazione di luoghi (anche periferici) in un ottica complessiva di assistenza al turista offrendo strumenti di narrazione, comprensione e maggior godimento dei luoghi e delle opere culturali. E evidente che l attivazione e l uso di questi servizi e strumenti infotelematici genera una domanda di formazione in termini di nuove competenze, una domanda di nuove professionalità e, in un ottica di medio termine, anche la creazione di posti di lavoro. A questi nuovi servizi si affiancano quelli riferiti alla fruizione di eventi in senso tradizione (organizzazione di eventi, mostre spettacoli, etc.) e alle attività economiche (biglietterie, marchandaise, guide, etc.) connesse direttamente al miglioramento delle fruizione del 9
10 bene culturale e quindi alla sua valorizzazione sotto l aspetto economico. L insieme di questi servizi e attività consente di creare nuovi percorsi di sviluppo per il turismo culturale. Figure professionali strategiche per promuovere la fase di fruizione sono il progettista culturale, l organizzatore di eventi culturali e l animatore di progetti ed eventi culturali A queste figure professionali specifiche è necessario diffondere presso gli operatori della filiera cultura-beniculturali-turismo alcune competenze legate all introduzione ed all uso delle nuove tecnologie per la fruizione dei servizi offerti dal sistema territoriale, in particolare quelle legate a Tecnologie museali e ricostruttive, la conoscenza e l uso di sistemi e applicazioni georeferenziati usufruibili attraverso telefonia mobile e location based-service. Competenze innovative sono anche quelle legate all Editoria e new media. Per un Sistema integrato dell offerta culturale e turistica Nel territorio della provincia è presente un offerta culturale rilevante ed eterogenea che però si presenta in maniera molto frammentata. A differenza di altre Province italiane e toscane, manca un polo di attrazione sufficientemente grande in termini di numero di visitatori che poi possono essere dirottati presso altre attrattive culturali. Di qui la necessità di una messa a sistema dell offerta e degli operatori della filiera per valorizzare anche sotto il profilo economico le numerose potenzialità presenti nel territorio. Queste potenzialità o su filiere possono essere così sintetizzate: 1. Beni artistici e storico architettonici 2. Il patrimonio letterario e musicale 3. Il patrimonio della tradizione 4. I beni paesaggistici 5. Manifestazione ed eventi Ciascuno di questi comparti ha caratteristiche e peculiarità proprie, difficilmente riconducibili alle altre. In termini di analisi e di individuazione di competenze e di figure professionali, vanno quindi valutate separatamente. Ma collocate in un sistema integrato di offerta culturale e turistica di un territorio, esse hanno in comune le competenze e le figure professionali che sovrintendono alla loro gestione e promozione. 10
11 In molti altri territori che si caratterizzano dalla presenza di un significativo patrimonio culturale, sono stati attivati interventi e progetti per creare un sistema unitario di governance (il metadistretto regionale del Veneto, il Progetto Cantiere Cultura della Provincia dell Aquila, il Distretto culturale della Regione Lazio, ecc.) con indubbi risultati in termini di incremento di biglietti venduti ed arrivi e presenze turistiche La presenza di un offerta culturale unitaria in un territorio determina poi un effetto moltiplicativo sulla crescita economica indiretta, legata allo sviluppo di attività collaterali indotte dalla presenza di un flusso turistico con motivazioni di natura culturale. Gli effetti positivi coinvolgono tutto il territorio: le attività alberghiere, l agriturismo, i camping, le residenze private, le attività di ristorazione, la produzione di prodotti dell artigianato artistico, la produzione di prodotti tipici di qualità e l organizzazione di altri eventi e spettacoli culturali, etc. Una prova di ciò sono le mostre organizzate dalle città di Mantova, Ravenna, ma anche le ultime edizioni dei Comics di Lucca hanno seguito in maniera spontanea questo percorso di sviluppo allargato. Modelli innovativi di intervento tra evento e territorio sono stati attivati anche nella nostra Provincia in relazione alle celebrazioni del 150 a nniversario della nascita del Maestro Puccini. Anche il progetto di marketing territoriale Ponti nel Tempo ha seguito questa logica di sistema comprendendo nell attrazione turistica i beni culturali, le attività ricettive e di ristorazione, il sistema dei trasporti (treno dei sapori), l artigianato tradizionale, etc. E il mercato che predilige eventi articolati sul territorio che coinvolgano la maggior parte possibile dell offerta culturale e turistica. Tuttavia, essendo la gestione del patrimonio culturale parcellizzata, il lavoro di coordinamento e organizzazione di tutti questi soggetti è tale che spesso rappresenta una barriera alla creazione e promozione di eventi di questo tipo. In considerazione delle potenzialità attivabili in un ottica di sistema riteniamo che sia auspicabile la promozione di una struttura di governance che coordini queste attività fin dalla fase di programmazione e promozione. 11
12 Sistema di Filiera nei Beni Culturali-Cultura-Turismo La realizzazione di un sistema di filiera nel settore dei Beni Culturali/Cultura/Turismo in Provincia di Lucca è un obiettivo strategico per migliorare la qualità, la quantità e la fruizione dei servizi offerti al pubblico. Esso consentirebbe: a. il potenziamento della unitarietà ed efficienza della gestione b. la riduzione dei costi di gestione c. il miglioramento della fruibilità d. il miglioramento della visibilità e la promozione delle diverse componenti. Un sistema di filiera presuppone la realizzazione di un centro unitario a carattere strategico che programmi e governi il sistema delle risorse culturali locali e il suo raccordo con il sistema turistico. Condizione per la sua costituzione è la formalizzazione di un accordo costitutivo del sistema e la progettazione di un accordo condiviso. Se la scelta è quella di andare nelle direzione di un sistema integrato della filiera Beni Culturali/Cultura/Turismo, competenze e figure professionali vanno individuate a partire dalle esperienze che sono state fatte in altri contesti e dalle caratteristiche e bisogni del nostro territorio. Anche perché, pur attraversando una fase di crisi, siamo in presenza anche di notevoli potenzialità di sviluppo, legate soprattutto ai grandi progetti di ristrutturazione del centro storico di Lucca (v. Progetto LUCCA DENTRO finanziato dal Programma PIUSS delle Regione Toscana). Tali interventi, per le loro dimensioni e qualità, richiederanno una ampia e innovativa qualificazione delle risorse umane del territorio, sia nella fase di cantiere che in quella a regime. In questo caso il Patto formativo avrà l obiettivo di anticipare il cambiamento. 12
13 IL SISTEMA DI GOVERNANCE La creazione di un Sistema integrato dell offerta culturale e turistica comporta la creazione di nuove competenze tra gli operatori della filiera e la creazione di nuove figure professionali (supportate poi da strutture dedicate che conferiscano a queste ultime una legittimità ed un mandato preciso). Le figure professionali che potrebbero essere oggetto di un Patto formativo (oltre quelle sopra indicate per la specifico segmento dei Beni Culturali) sono le seguenti: a. Progettista di eventi culturali (valorizzatore del patrimonio monumentale e culturale del territorio) b. Esperto di marketing culturale c. Fundraiser dei progetti ed eventi culturali d. Esperto in comunicazione di eventi culturali e. Animatore culturale (mediatore tra la cultura del territorio e la cultura del turista) f. Responsabile della didattica per i beni culturali Non sono prese in considerazione le figure professionali apicali, quelle che saranno chiamate a gestire il sistema integrato di filiera. Tali figure (cultural manager, cultural advisor) esulano da un intervento formativo e dovranno essere reperite direttamente sul mercato con curricula che, insieme alle specifiche competenze in campo culturale, possano vantare capacità ed esperienze di carattere economico gestionale (business planning) e la moderna qualità di creare e gestire reti e relazioni. Per le altre figure, le Istituzione di Alta Formazione, quali IMT e Campus Mediterraneo, potranno ben contribuire alla loro formazione e qualificazione. Per esse valgono competenze trasversali che dovranno essere poi, in tempi brevi, diffuse sul territorio, a formare un diffuso background culturale: accoglienza, conoscenza del patrimonio artistico e culturale, conoscenza del territorio e dei suoi attori, conoscenza del mercato e di altre esperienze, padronanza delle nuove tecnologie, capacità linguistiche e di comunicazione. Una ipotesi metodologica da seguire nel patto formativo potrebbe essere quella di operare in maniera trasversale su tutta la filiera al fine di favorire un processo di integrazione tra i differenti operatori (sia dal lato della domanda che dell offerta) e avviare nel contempo la costituzione di un sistema integrato di filiera. 13
14 Si tratterebbe di effettuare, in una prima fase, un attività di formazione basata su seminari di lavoro a cui potrebbero partecipare tutti gli attori della filiera beni culturalicultura-turismo per omogeneizzare vision, mission, strate ed individuare aree di progettazione comune (anche attraverso la metodologia del project work per costituire un Parco progetti condiviso, o ancora la possibilità che vengano progettati interventi per la conoscenza, o la conservazione o la valorizzazione-fruizione di beni culturali di proprietà pubblica, dove il proprietario del bene agisca come tutor del progetto). In una seconda fase, previa selezione dei partecipanti, si promuoverà una attività formativa più strutturata che miri a creare competenze e professionalità specifiche. 14
15 Composizione del Tavolo (Al fine di dare continuità ed ottimizzare i lavori, i soggetti componenti il tavolo dovranno indicare un referente unico che dovrà partecipare personalmente alle riunioni del tavolo.) Amministrazione Provinciale: Assessorati alla Formazione e Lavoro, Istruzione, Turismo e Cultura Sovrintendenza BBCCAA Lucca Camera di Commercio Industria Agricoltura Artigianato IMT Lucca Center of Contemporary Art - Lucca Campus Mediterraneo FAI e Italia Nostra Scuole d Arte (Ist. Passaglia di Lucca, Ist. Stagi di Pietrasanta, Liceo Artistico Lucca) Istituto turistico del Turismo S. Pertini di Lucca, I.S.I. di Barga, I.P.S. Marconi di Viareggio, Associazione degli Industriali della Provincia di Lucca Confesercenti Associazione Commercianti Confartigianato CNA Confcooperative LegaCooperative OO.SS. Agriturist (c/o Unione Provinciale Agricolturi) Associazione Albergatori Federalberghi di Marina di Pietrasanta 15
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