L ORTOGRAFIA LA SILLABA
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- Costantino Bettini
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1 L ORTOGRAFIA LA SILLABA La sillaba è un unità sonora, all interno della parola, pronunciata con un unica emissione di voce. Una sillaba può essere formata da: una sola vocale: po-e-ta, a-ria un dittongo: au-to un trittongo: a-iuo-la da 1 o 2 vocali + consonanti: schiaf-fo A seconda del numero di sillabe le parole possono essere: monosillabe cioè formate da una sola sillaba bisillabe cioè formate da due sillabe trisillabe cioè formate da tre sillabe polisillabe cioè formate da più di tre sillabe La divisione delle parole in sillabe deve rispettare alcune regole fondamentali: la vocale o il dittongo iniziali di una parola seguiti da una sola consonante formano una sillaba a sé: u-mano, au-to-no-mo la consonante forma una sillaba con la vocale o il dittongo da cui è seguita: cie-lo, pi-no le consonanti doppie, comprese il cq, si dividono sempre in due sillabe: mag-gio, ac-qua i gruppi di due o tre consonanti formano una sillaba con la vocale seguente: spi-ri-to-so, stre-pi-to-so i digrammi e i trigrammi seguiti da una vocale non si dividono mai: rin-ghia-re le vocali che formano uno iato si dividono in due sillabe: po-e-si-a le vocali che formano un dittongo o un trittongo non si dividono mai: pian-ta, pa-iuo-lo NON SI DIVIDONO Una o due vocali seguite da una consonante A-mi-co, au-gu-ri, dia-rio Una consonante con la vocale che la segue Pa-lo, ba-na-na La S seguita da consonante Ca-sco, po-sto GL, CH, GN, GH, SC, GLI,SCI Sca-la, sco-glio, ba-chi, fi-glio I gruppi consonantici che possono trovarsi all inizio di parola Le-pre, pre-da, ma-gri, gri-do SI DIVIDONO Le consonanti doppie e il gruppo CQ Mam-ma, ac-qua Con i nomi propri Guglielmo e Gigliola I gruppi consonantici che non possono trovarsi all inizio di parola Cor-po, rpo non esiste al-to, lto non esiste
2 LE PRINCIPALI REGOLE DELL ORTOGRAFIA CE, GE o CIE, GIE SINGOLARE Se precedute da vocale Magia, camicia Se precedute da consonante Caccia, pioggia PLURALE Mantengono la vocale Magie, camicie Perdono la vocale Cacce, piogge MP e MB SI USA SEMPRE LA M Davanti alla P e alla B Bambola, campo Fanno eccezione alcuni composti di BENE Usano la N Benpensante, benparlante SCE o SCIE SI USA SEMPRE SCE Scena, ascensore discendere, scelta Fanno eccezione i composti di SCIENZA e COSCIENZA Scienziato, fantascienza, scientifico, coscienzioso, cosciente, incosciente LI o GLI: SI USA LI All inizio di una parola Lievito, liquefatto, liquore, liana Nei nomi propri: Giulia, Virgilio In molti nomi geografici e di origine latina: Emilia, Sicilia, milione, ciliegia, olio, domicilio Con la doppia LL: farfalline, fallito, colline Nei nomi che indicano professioni: giocoliere, gioielliere, petroliere, mobiliere, SI USA -GLI con l articolo GLI e i suoi pronomi: glielo, gliene, gliela, gliele, glieli Con i nomi propri Guglielmo e Gigliola nei nomi geografici di origine straniera: Siviglia, Marsiglia TUTTI GLI ALTRI CASI NI, GN o GNI GN NI GNI Si usa sempre GN davanti a VOCALE (A,E,O,U) Agnello, sognare, ognuno Si usa NI nelle parole di origine latina: macedonia, coniugazione, niente, geranio, Stefania, riunione, paniere, geniale, Antonio, coniuge, comunione, ragioniere Si usa GNI davanti a I accentata: compagnia nella 1 persona plurale del presente indicativo e nella 1 e 2 persona plurale del presente congiuntivo dei verbi che terminano in GNARE: sogniamo, che noi sogniamo, che voi sogniate H si o no: LA H serve a distinguere le parole omofone (stesso suono, significati diversi) HANNO LA H le voci del verbo AVERE: ho, hai, ha, hanno Le esclamazioni: ah, ahi, oh, ahimè, uh, ohimè, ehi, ahia! NON HANNO LA H Le preposizioni, le congiunzioni e i nomi: o, ai, a, anno
3 CU o QU SI USA SEMPRE CU Davanti a CONSONANTE Aculeo, custode, cugino SI USA SEMPRE QU Davanti a VOCALE Questo, liquore, quoziente, colloquio Fanno eccezione le parole: cuore, cuoco, scuola, innocuo, cuoio, scuoiare, arcuato, taccuino, percuotere, scuotere, promiscuo, cuocere, circuito, cospicuo CQU o QQU Per esprimere il raddoppiamento del suono qu si usa sempre CQU nella parola ACQUA e derivati: acquerello, acquazzone, acquolina, subacqueo in alcuni verbi: acquistare, nacque, piacque, giacque Usa QQU solo la parola SOQQUADRO L ACCENTO L accento tonico (che non si scrive) ricade quella sillaba su cui la voce si appoggia con maggiore intensità. La vocale di tale sillaba si dice tonica, le altre atone. Secondo la posizione della sillaba tonica, le parole possono essere: tronche se hanno l accento sull ultima sillaba: so-gnò, pe-rò piane se hanno l accento sulla penultima sillaba: do-lò-re, dòn-na, bal-cò-ne sdrucciole se hanno sulla terzultima sillaba: tà-vo-lo, pò-ve-ro, dif-fì-ci-le bisdrucciole se hanno l accento sulla quartultima sillaba: re-gò-la-men-to, pàs-sa-me-li L accento grafico è un accento tonico che viene segnato solo in alcuni casi. Nella lingua italiana si usano tre tipi di accento: grave che indica un suono aperto: università, partì, gioventù, caffè, interverrò acuto che indica un suono chiuso: poté, còrso circonflesso che indica una contrazione ma oggi non viene più usato Quando la voce cade sull ultima sillaba di parola Sui monosillabi che terminano con due vocali Sui composti di TRE, RE, BLU e SU Sui composti di DI inteso come giorno Su alcuni monosillabi per distinguerli da altri monosillabi omografi ma di diverso significato L ACCENTO VA SEMPRE MESSO Città, virtù, perché Più, può, già, giù, scià, ciò Ventitré, vicerè, gialloblù, quassù, lassù Lunedì, martedì, mercoledì, etc Dà (verbo) Dì (nome) Lì (avverbio) Là (avverbio) Né (congiunzione) È (verbo) Chè (congiunzione) Sé (pronome) Tè (nome) Sì (avverbio) Da (preposizione) Di (preposizione) Li (pronome) La (articolo) Ne (pronome) E (congiunzione) Che (pronome) Se (congiunzione) Te (pronome) Si (pronome)
4 L ELISIONE L elisione è la caduta di una vocale non accentata alla fine di una parola e davanti a quella successiva che inizia per vocale. L apostrofo è il segno grafico che indica l elisione. Con gli articoli LA e LO e con le preposizioni con loro composte Con gli aggettivi dimostrativi QUELLO e QUELLA Con gli aggettivi BELLO/A e SANTO/A L ELISIONE E OBBLIGATORIA L ora, dell ombra, all opera, l amico, sull erba, nell orto Quell orso, quell amica Bell uomo, bell amica, Sant Anna, Sant Antonio Con gli avverbi CI e NE seguiti da verbi che iniziano per E Con la parola ANCHE seguita dai pronomi personali In alcune formule fisse C è, c erano, c entra, ce n è, ce n erano Anch io, anch egli, anch esso, anch essa Senz altro, d altronde, tutt altro, mezz ora, a quattr occhi, d ora in poi, pover uomo L ELISIONE E FACOLTATIVA Con l articolo indeterminativo UNA Con gli aggettivi dimostrativi QUESTO e QUESTA Con le particelle pronominali MI, TI, CI, SI, VI, NE Con la preposizione DI Con gli articoli LO/A se è chiaro a chi si riferiscono Un amica - una amica Quest amica- questa amica Quest anno - questo anno T aspettai - ti aspettai M arrendo mi arrendo D obbligo di obbligo D istinto di istinto L allontanai Lo allontanai la allontanai Con gli articoli LO e LA e le loro preposizioni articolate davanti a parole che iniziano con IA, IE, IO, IU Con la particella pronominale CI davanti a parole che iniziano per A; O; U HA L ELISIONE E VIETATA La iena, la iuta, Ci ammira, ci ospita, ci ha perdonato Con i pronomi personali LI, LE Con la preposizione DA per non confonderla con DI Li aspetto, le inviterò Da amare Fanno eccezione: d altra parte, d altronde, fin d ora, d altro canto
5 IL TRONCAMENTO Il troncamento è la caduta della vocale o della sillaba finale di una parola davanti ad un altra parola. La parola che subisce il troncamento non vuole l apostrofo e finisce sempre con le consonanti L, M, N e R. con UNO e i suoi composti (nessuno, alcuno, ciascuno) con BUONO con BELLO solo davanti a consonante con SANTO e FRATE solo davanti a consonante con SUORA con INGEGNERE, DOTTORE, PROFESSORE, SIGNORE In alcune formule fisse IL TRONCAMENTO E OBBLIGATORIO un amico, un cane, un gatto, ciascun bambino buon amico, buon cane, buon divertimento bel cane, bel bambino San Gennaro, San Pietro Fra Martino, Fra Cristoforo Suor Maria, Suor Alice, Suor Teresa Dottor Marini, Professor Richelli, Ingegner Fantozzi, Signor Rossi mal di mare, ben fatto, ben detto, amor proprio, in fin dei conti con GRANDE davanti a consonante con TALE E QUALE IL TRONCAMENTO E FACOLTATIVO grande donna, gran donna grande farabutto, gran farabutto tale personaggio, tal personaggio quale è, qual è davanti a parole che cominciano con s +consonante, x, z, ps, gn IL TRONCAMENTO E VIETATO quello scolaro, bello gnomo, uno xilofono uno zingaro, uno psicologo fanno eccezione i nomi di santi che iniziano con Z san Zeno, san Zaccaria po = poco un po di cioccolata be = bene be ne parleremo mo = modo a mo di esempio IL TRONCAMENTO CON L APOSTROFO da = dai da la penna a Luca di = dici di la verità to = togli (nel senso di prendi) to, prendi fa = fai fa i compiti sta = stai sta fermo va = vai va in Cina Elisione o troncamento: se la parola accorciata può stare davanti ad un altra che comincia per consonante (buon giorno) è un troncamento e non vuole l apostrofo se la parola accorciata non può stare davanti ad un altra che comincia per consonante (pover ragazzo) è un elisione e vuole l apostrofo
6 LA PUNTEGGIATURA Nella lingua italiana scritta, i segni grafici di punteggiatura o interpunzione riproducono le pause e le intonazioni del parlato, indicano le pause tra le frasi o le parole della stessa frase e rendono chiaro il senso del messaggio unendo o separando le varie parti del discorso. PARENTESI TONDE o QUADRE I SEGNI DI PUNTEGGIATURA VIRGOLA, indica una pausa breve si usa negli elenchi di parole, per separare proposizioni coordinate, negli incisi. si mette prima di MA, PERO, TUTTAVIA, ANZI, INVECE, PERCHE, ANCHE SE, SEBBENE, QUANDO, MENTRE, POICHE non si mette davanti alle congiunzioni E, NE, O PUNTO E VIRGOLA ; indica una pausa maggiore della virgola ma minore del punto si usa per separare due frasi all interno di un periodo DUE PUNTI : si usa prima di un elenco, di una spiegazione o di un discorso diretto PUNTO. indica una pausa più lunga si mette alla fine di un pensiero e prima della maiuscola si usa nelle sigle e nelle abbreviazioni PUNTO INTERROGATIVO? si usa nelle domande precede sempre un iniziale maiuscola PUNTO ESCLAMATIVO! si usa per esprimere meraviglia, un emozione, un ordine o un esclamazione precede sempre un iniziale maiuscola PUNTINI DI SOSPENSIONE sono sempre tre si usano per interrompere un discorso che viene lasciato in sospeso se tra due parentesi quadre si usano per indicare le abbreviazioni di un testo citato VIRGOLETTE si usano per aprire e chiudere il discorso diretto si usano per inserire citazioni altrui si usano per evidenziare un espressione o una parola usata in modo particolare si usano per indicare titoli nomi propri o particolari TRATTINO - si usa per unire due parole collegate tra loro: Aereo Milano-Roma si usa per divedere la parola quando si va a capo a volte sostituiscono le virgole o le parentesi negli incisi si usano per isolare un inciso all interno di un testo si usano per indicare una spiegazione o il nome dell autore ( ) [ ] ASTERISCO * alla fine di un brano si usa per indicare una nota a piè di pagina quando sono tre e sono tra parentesi sostituiscono un nome che non si vuole citare
7 L ORTOGRAFIA indica le regole per la corretta scrittura delle parole e per l uso della punteggiatura Elisione un anima l orso Troncamento regolare san Martino irregolare (apocope) po Segni di interpunzione. punto, virgola ; punto e virgola : due punti! punto esclamativo? punto di domanda Segni grafici... virgolette - lineette o trattino (...) parentesi tonde [... ] parentesi quadrate * asterisco
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