L alfabeto e la divisione delle parole in lettere

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1 L alfabeto e la divisione delle parole in lettere Una parola è formata da un insieme di suoni articolati della voce; quando scriviamo questi suoni vengono tradotti in segni grafici: i grafemi, le lettere dell alfabeto. Le lettere dell alfabeto italiano sono 21: a, b, c, d, e, f, g, h, i, l, m, n, o, p, q, r, s, t, u, v, z Sono state aggiunte 5 lettere straniere: j, k, w, x, y

2 Nella nostra lingua 5 sono le vocali: a, e (é suono chiuso, è suono aperto), i, o (ó suono chiuso, ò suono aperto), u Le altre parole sono detto consonanti. La distinzione con le vocali riguarda il diverso modo con cui, nel pronunciare queste lettere, emettiamo il fiato. Le vocali sono suoni che vengono pronunciati emettendo un flusso continuo d aria. Le consonanti si pronunciano ostacolando, con la lingua o con la chiusura della bocca, l emissione d aria.

3 La divisione delle parole in sillabe Ogni parola può essere suddivisa in sillabe. La sillaba è un unità sonora: una sillaba può essere costituita da un solo fonema (suono delle vocali) o da un insieme di fonemi (suono di una vocale con una consonante); le consonanti invece non hanno un fonema autonomo. aringa: a/rin/ga esame: e/sa/me gatto: gat/to gallina: gal/li/na cartelletta: car/tel/let/ta psicanalista: psi/ca/na/li/sta

4 Talvolta nella stessa sillaba sono presenti più vocali insieme. Se si uniscono tra loro vocali possiamo avere una coppia di vocali, detta dittongo, che sta nella stessa sillaba: i+a: pia/no (piano) a+i: cai/ma/no (caimano) u+a: mu/tua (mutua) a+u: cau/sa (causa) i+u: piu/ma (piuma) i+e: pie/de (piede) Le vocali presenti nella stessa sillaba possono essere anche tre, e formano un trittongo: i+a+i:man/giai (mangiai) i+e+i:miei

5 Per dividere correttamente in sillabe una parola bisogna ricordarsi che: - ogni sillaba deve contenere almeno una vocale ri/com/pen/sa/re e/sa/mi/na/to/re - una sillaba può terminare sia per vocale sia per consonante al/be/ro - una vocale, iniziale di parola, seguita da una sola consonante, fa sillaba a sé e/re/mo a/la - due vocali che formano un dittongo stanno sulle stessa sillaba cuo/re piu/ma cau/sa

6 - tre vocali che formano un trittongo stanno nella stessa sillaba miei suoi viag/giai - due vocali che formano un iato (unione di due vocali forti) devono essere divise in due sillabe po/e/sia ma/e/stra le/o/ne - le consonanti doppie vanno divise in due sillabe diverse pal/lo/ne cap/pel/lo ac/cen/di/no - il gruppo cq viene considerato come una consonante doppia, perciò va diviso in due sillabe diverse ac/qua ac/qua/rio ac/qui/sta/re

7 L accento tonico In ogni parola c è una sillaba che viene pronunciata con maggior intensità di voce, cioè una sillaba su cui cade l accento tonico: viene infatti definita sillaba tonica. Materialmente l accento cade sulla vocale che è detta anch essa tonica; le altre senza accento sono atone. ge/là/to tròt/to/la ta/stiè/ra caf/fè Non sempre si indica l accento sulle parole. Ci sono parole che dove è obbligatorio indicarlo: cit/tà caf/fè tri/bù

8 L accento fonico Le vocali e/o hanno una doppia possibilità di pronuncia: quando su queste vocali è segnato un accento rivolto in basso a sinistra (é/ó) ha un suono acuto e quindi va pronunciata chiusa; quando l accento è invece rivolto in basso a destra (è/ò) ha un suono grave e quindi va pronunciata aperta. Non sempre viene segnato. ésca: cibo per attrarre gli animali èsca: congiuntivo presente del verbo uscire

9 Quando si eliminano vocali e sillabe sullo albero -> sull albero della amica -> dell amica la emozione -> l emozione È stata effettuata un elisione, cioè è stata eliminata l ultima vocale di una parola che ne precede un altra che pure inizia per vocale. Questa caduta della vocale finale viene segnalata dalla presenza dell apostrofo. Ci sono altri esempi di elisione e di troncamento.

10 . (punto) La punteggiatura È un segno di punteggiatura forte e indica una pausa marcata. Dopo il punto, la parola successiva richiede la lettera maiuscola. Lorenzo era partito. Carlo aspettava., (virgola) È un segno di punteggiatura debole e indica una breve pausa tra due parola o frasi. Prese i libri, i quaderni, le scarpe da ginnastica

11 : (due punti) È un segno di punteggiatura forte e può introdurre - un discorso diretto Leonardo disse: «Ci vediamo la settimana prossima» - una spiegazione Sentii qualcuno chiamare: era Antonio - un elenco Ricordatevi di portare: matite, pennelli, evidenziatori. ; (punto e virgola) è un segno di punteggiatura forte e segna una pausa meno marcata rispetto al punto. Tutti erano andati via; Luisa era rimasta sola.

12 ! (punto esclamativo) È un segno di punteggiatura forte e indica meraviglia, sorpresa, gioia, emozione, dolore, comando. La parola successiva va scritta con la lettera maiuscola. Giorgio, sei fantastico!? (punto di domanda) È un segno di punteggiatura forte e introduce generalmente una domanda diretta. Dopo il punto di domanda, la parola che segue va scritta con la lettera maiuscola. Vieni al cinema con noi?

13 (virgolette) Si usano nei discorsi diretti o quando si vuole mettere in rilievo una frase pronuncia da una persona diversa da chi sta in quel momento raccontando. «Vieni a casa tardi stasera?» «Sì, dopo le dieci» Gridava «Forza Inter» sventolando la bandiera - (trattino) Si usa nei dialoghi per indicare il distacco tra le battute. - Come stai? - Bene grazie, e tu?

14 () (parentesi tonde) Si usano - per fare un inciso separandolo ancora più marcatamente dal resto del testo Luca (era cosa ormai risaputa) era un bravo batterista - per citare il nome di un autore Sempre caro mi fu quest ermo colle (Giacomo Leopardi)

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