I costi di manutenzione delle macchine agricole
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- Antonella Pellegrino
- 7 anni fa
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1 I costi di manutenzione delle macchine agricole Poter prevedere i costi di manutenzione e riparazione delle macchine agricole è utile sia per agevolare la fase di acquisto degli imprenditori agricoli sia per la messa a punto di strategie commerciali da parte dei costruttori (programmi di estensione della garanzia, vendita di ricambi, ecc.) UN MODELLO DI CALCOLO PER TRATTRICI E MIETITREBBIE di Aldo Calcante, Luca Fontanini, Fabrizio Mazzetto e il conseguente utilizzo di macchine motrici e operatrici sono due delle voci di costo più rilevan- L acquisto ti del comparto agricolo e riguarda, a vario titolo, i costruttori di macchine, le imprese agromeccaniche e le aziende agricole. Per queste ultime, in particolare, è stato osservato che i costi della meccanizzazione facendo riferimento a colture di pieno campo possono incidere dal 15 al 5% sui costi totali di produzione. Come è noto, il calcolo del costo di esercizio di una macchina agricola prevede metodologie del tutto analoghe a quelle di un sistema di bilancio. Questo, di norma, consiste nella registrazione di una serie di eventi di natura economica legati ai flussi di materiali (o servizi) in acquisto o in vendita. A fine esercizio, in base a tutte le registrazioni eseguite, si stila il cosiddetto «bilancio consuntivo», ovvero il risultato dell attività economica derivante da fatti realmente accertati. In questo caso, si seguono in tutto e per tutto le regole della contabilità analiti- ca, suddividendo l investimento su un predefinito numero di anni (comunemente detti di ammortamento) e sommando tutte le voci che, nell arco di quello specifico anno, hanno rappresentato un costo vivo per la macchina in questione (tasse e assicurazioni, ore di manutenzione ordinaria, pezzi di ricambio, ecc.), includendo anche spese più generali legate all acquisto di materiali di consumo la cui attribuzione generalmente è in ragione direttamente proporzionale alle ore effettive di utilizzo della macchina stessa (ad esempio lubrificanti, combustibili, ecc.). È possibile anche stilare un «bilancio preventivo», ovvero una sorta di previsione degli eventi economici che prevede si verificheranno nel corso dell esercizio produttivo. Ciò per prepararsi ad affrontare anzitempo gli eventi stessi in termini sia materiali (approvvigionamento dei fattori produttivi), sia finanziari (accantonamento di somme o ricorso al credito in vista dell acquisto di nuove risorse). Ovviamente, rispetto a un bilancio consuntivo, quello preventivo risulta più semplificato non basandosi su registrazioni reali, bensì prevedendo lo scenario economico con l assunzione di ragionevoli ipotesi fondate anche sull esperienza degli anni passati. Parlando di macchine agricole, il costo di esercizio preventivo è quello che solitamente viene calcolato in previsione dell acquisto di un nuovo mezzo o anche qualora si intendano prevedere le prestazioni di possibili scenari alternativi futuri che contemplano l utilizzo di mezzi diversi. Mancando i dati reali, la metodologia di calcolo si basa su semplificazioni e convenzioni che consentono di stimare le singole voci di costo, usualmente ripartite in «costi fissi annui» e «costi variabili annui». Costo totale di esercizio Comunque sia, entrambi gli approcci prevedono una base metodologica comune che consiste, per ogni singola macchina, nel calcolo di un costo totale di esercizio annuo (CT a ) (in euro/anno), ripartito su due voci: i costi fissi, (CF a ) e i costi variabili (CV a ). CT a = CF a + CV a In particolare, i costi fissi (in euro/anno) comprendono tutte le voci di spesa il cui valore è indipendente dall inten- L Informatore Agrario 38/15
2 sità annua di utilizzo della macchina; essi dipendono dal fatto stesso di possedere la macchina e risultano proporzionali al suo valore a nuovo. I costi variabili (in euro/anno) sono dati, all opposto, da tutte le spese che dipendono dall intensità annua di utilizzo della macchina, cioè dalle ore/anno (H a ) in cui essa è impiegata in un anno. I costi variabili annui sono calcolabili come segue: CV a = H a cv h dove cv h (in euro/ora) sono i costi variabili della macchina espressi su base oraria. Anche il costo di esercizio totale viene comunemente espresso su base oraria, ct h (in euro/ora). In tal caso si ha che: ct h = CT a = CF a + cv h H a H a da cui si evince che il costo orario di esercizio è uguale alla somma dei costi variabili orari e dei costi fissi totali ripartiti per ogni ora di utilizzo della macchina. Pertanto, all aumentare dell intensità di impiego dei mezzi, il loro costo orario tende a diminuire. Come detto, i costi variabili sono direttamente proporzionali all utilizzo annuo della macchina (H a in ore/anno) e la loro valutazione si basa sul calcolo di un costo variabile orario, cv h (in euro/ora), che include le spese relative a: manutenzioni e riparazioni; materiali di consumo (fondamentalmente gasolio e lubrificanti); manodopera. Vita utile della macchina VALUTAZIONE DEI COEFFICIENTI RF1 E RF2 Per il calcolo di RF1 e RF2 relativi al contesto agricolo nazionale, sono stati acquisiti i dati riguardanti i costi di manutenzione e riparazione di trattori e macchine da raccolta presso allevatori e contoterzisti italiani. In particolare sono stati acquisiti i dati relativi a: trattori con potenze comprese tra 59 e 242 kw utilizzati per le diverse lavorazioni agricole; mietitrebbiatrici con diverso sistema di trebbiatura (assiale e tradizionale). I dati sono stati raccolti utilizzando tre differenti fonti: contatto diretto con il proprietario; dati provenienti dai database dei concessionari di zona; informazioni provenienti dai depliant e libretti di uso e manutenzione redatti dai costruttori. Tra i dati più importanti raccolti e riportati su apposite schede ricordiamo: la data di acquisto utile alla definizione dell età in anni delle macchine; il valore a nuovo; le ore di lavoro totali di ogni singola macchina rilevate direttamente in azienda; rappresentano un parametro importante per la stima delle ore di uso annuo delle stesse; i costi di manutenzione straordinari che includono tutti i costi per riparare la macchina compresi i ricambi utilizzati e la manodopera; i costi di manutenzione ordinari che definiscono tutti quei costi relativi alla manutenzione ordinaria della macchina come prescritto nei libretti di uso e manutenzione (soprattutto filtri e controlli). Come costo della manodopera relativa ai vari interventi di manutenzione e riparazione è stato considerato il valore al momento dell intervento (variabile da 18 euro/ora nel 1995 a 35 euro/ora nel 14). Per ridurre l incidenza della variabilità sulla stima dei costi, l utilizzo delle macchine e le relative spese di manutenzione e riparazione sono state entrambe espresse come voci cumulate. Le spese totali, inoltre, sono state rapportate al valore a nuovo delle macchine (Vo). La conoscenza del valore di durata misurabile in anni (n) di una macchina è fondamentale per poterne valutare le prestazioni. Essa è spesso denominata vita utile e corrisponde al numero di stagioni produttive in cui la macchina risulta disponibile all impresa in condizioni tali da ritenerla effettivamente utilizzabile per gli scopi per cui la stessa è stata originariamente acquistata. Tale vita utile dipende da molti fattori, quali l intensità annua di utilizzo, la quantità e la qualità delle manutenzioni ordinarie garantite, la propensione a investire e a mantenere il proprio parco macchine a livelli tecnologici adeguati coi tempi. Soprattutto in agricoltura, non è raro trovare aziende con trattori con oltre anni di servizio. Tuttavia, se i loro proprietari effettuassero una valutazione del costo di esercizio assumendo n = anni, compirebbero le seguenti rilevanti imprecisioni: dopo un primo periodo di impiego l utilità della macchina diventa sostanzialmente diversa rispetto a quella che aveva al momento del suo acquisto (mentre il trattore nuovo si impiega in lavorazioni di primo piano, quello vecchio ha usi marginali); l utilizzo di macchine vetuste, anche se limitato, è sempre associato a un elevato grado di rischio per l incolumità degli operatori. Durata fisica Nella realtà, ogni mezzo meccanico viene progettato e fornito dalle ditte costruttrici in condizioni tali da essere in grado di svolgere una «quantità massima di lavoro». Tale quantità, che dipende dalla qualità sia del progetto originale sia dei materiali impiegati nel costruire la macchina, è denominata durata fisica (Df) e si esprime in ore. Mediamente, l attuale tecnologia costruttiva consente di poter prevedere, in base al logorio fisico cui sono sottoposte le diverse categorie di macchine, durate pari ai seguenti valori: trattori: ore (fino a 16. ore per i trattori di potenza molto elevata); operatrici semoventi: ore; macchine operatrici da accoppiare a trattore: ore. I valori massimi di ore riportati indicano un ragionevole limite superiore entro cui prospettare, soprattutto in fase di analisi preventive, l ambito di impiego delle macchine stesse. Naturalmente, vi è da attendersi un rapido incremento dei costi di manutenzione (soprattutto straordinaria) nel momento in cui tale limite viene superato. Durata economica Contestualmente alla durata fisica, vi è anche da considerare una durata economica (Ne, in anni). Essa rap- 38/15 L Informatore Agrario 41
3 presenta l orizzonte temporale oltre il quale potrebbe risultare conveniente procedere alla sostituzione della macchina, indipendentemente dalle sue correnti condizioni di usura, ma solo in relazione alla sua obsolescenza tecnica. In generale, si ha che: le macchine con Ne maggiore di 1 anni sono quelle che hanno raggiunto un elevato grado di maturità tecnologica (per i trattori si considerano, normalmente, 12 anni); le macchine con Ne uguale a 8-1 anni rappresentano la maggior parte delle operatrici agricole (semoventi incluse), con un livello tecnologico sufficientemente assestato i cui miglioramenti incrementali sono prospettabili nel medio periodo; le macchine con Ne minore di 8 anni sono quelle soggette a un più intenso grado di perfezionamento tecnologico nel breve periodo (es. macchine per i trattamenti o per la raccolta di colture ortive e arboree). In definitiva, la vita utile prospettabile per una macchina agricola si trova a dipendere sia dalla sua durata fisica (Df), sia da quella economica (Ne), sia infine dall intensità del suo utilizzo annuo (H a ). Sia H o l impiego annuo teorico (in ore/anno) che consente di raggiungere la vita fisica di una macchina in un numero di anni pari alla durata economica: H o = Df Ne La vita utile (n) può allora essere preventivamente fissata come segue: n = Df H a se H a > H o Ovvero nel caso in cui le ore annue di impiego sono tali da non essere mai in grado di raggiungere i limiti dell obsolescenza tecnica (è il caso tipico delle macchine in uso presso imprese agromeccaniche). La vita utile (n) può però essere preventivamente fissata in n = Ne se H a H o ovvero nel caso in cui le ore annue di impiego sono troppo basse, e la durata fisica verrebbe quindi raggiunta in un numero di anni maggiore di Ne (è il caso di una comune azienda agricola), e allora si fissa un valore massimo alla vita utile pari a Ne. Calcolo dei costi di manutenzione e riparazione Come detto, i costi di manutenzione e riparazione (Cmr) fanno parte dei costi variabili, in quanto il loro valore tende a essere tanto più elevato quanto più rilevante è l intensità annua di utilizzo delle macchine. Pertanto, ci si attende che all aumentare del numero di ore annue di impiego dei mezzi (H a ) corrisponda un parallelo incremento delle spese orarie imputabili a tali voci. D altro canto, poiché H a influisce, come visto, sulla vita utile delle macchine (n), anche i costi di manutenzione e riparazione risulteranno, in definitiva, condizionati da tale parametro. La valutazione dei costi di manutenzione e riparazione a consuntivo presuppone un organizzazione aziendale con sistemi di monitoraggio interni ben attrezzati. Per tutte le macchine, infatti, dovrebbero essere disponibili i registri relativi sia alle loro modalità di utilizzo in campo, sia agli interventi effettuate nelle officine presso cui l azienda fa affidamento (officina interna inclusa). La registrazione di queste informazioni, tuttavia, è di norma altamente incompleta, se non del tutto mancante: nelle situazioni più favorevoli, laddove si applica la contabilità analitica, si riescono tutt al più a raccogliere i costi relativi alle fatture pagate per i servizi svolti da officine esterne. Per tale motivo, quasi sempre la valutazione di questi costi viene impostata attraverso approcci a preventivo in funzione: della tipologia del lavoro svolto dalla macchina (alcuni lavori sono più usuranti di altri); dell età e dell intensità di utilizzo delle macchine (i costi tendono ad aumentare quanto più rapidamente ci si avvicina al termine della durata fisica, Df, della macchina); dell accuratezza e della regolarità posta nell esecuzione della manutenzione ordinaria, nonché del rispetto della periodicità fissata dalle esigenze di manutenzione straordinaria programmata. Inoltre, come già accennato, poter prevedere con una certa accuratezza i costi di manutenzione e riparazione relativi alle macchine agricole, (che possono pesare sino al 1-15% sui costi totali della meccanizzazione) è utile anche per i produttori di macchine, sia per la messa a punto di programmi di estensione della garanzia, sia per la previsione di un potenziale di vendita di ricambi e manodopera per i concessionari. Infatti, in questo contesto diventa strategica un attenta gestione del reparto post-vendita che «fidelizzi» il cliente alla concessionaria il più a lungo possibile proponendo, tra le altre cose, pacchetti di manutenzione programmata o di copertura globale. In linea teorica, i costi di manutenzione potrebbero, almeno per alcune parti d usura, essere funzione solo dell intensità d uso della macchina. In realtà influiscono altri fattori, quali le condizioni operative, il tipo di coltura e di 42 L Informatore Agrario 38/15
4 suolo, le condizioni climatiche, il carico motore medio richiesto dalle varie operazioni, oltre che lo stato di manutenzione della macchina stessa. Pertanto, i costi di manutenzione e riparazione sono difficilmente quantificabili. Ciò è dovuto alla natura stessa degli interventi di riparazione che, a meno di operazioni programmate, hanno carattere di assoluta straordinarietà. Proprio a causa delle difficoltà evidenziate, l unico modo per stimare i costi di manutenzione e riparazione è seguire un approccio modellistico. La stima dei costi di manutenzione e riparazione a preventivo richiede, quindi, l impiego di un modello di calcolo in grado: essere congruente con la dinamica temporale delle spese prevedibili per le diverse tipologie di macchine; estrapolare i comportamenti medi osservabili su un numero di casistiche sufficientemente ampio. A livello metodologico sono disponibili diversi modelli per il calcolo dei costi di manutenzione e riparazione. Uno tra i modelli più noti e utilizzati è quello proposto dall Asabe (American society of sgricultural and biological engineers) che permette di stimare i costi di manutenzione e riparazione applicando la seguente equazione: Cmr = RF1 ( ) h 1. RF2 Cmr = costi per manutenzione e riparazione totali accumulati (espressi come percentuale sul valore a nuovo della macchina); h = ore di lavoro accumulate dalla macchina; RF1 e RF2 = coefficienti numerici adimensionali, responsabili della forma della curva interpolante. Di solito, per il calcolo dei costi di manutenzione e riparazione, vengono utilizzati i coefficienti proposti dall Asabe e, quindi relativi alla realtà statunitense. Nel presente articolo vengono proposti e descritti i valori di RF1 e di RF2 per trattori e mietitrebbiatrici calcolati dagli autori a seguito di un accurata analisi su un rappresentativo numero di mezzi agricoli operanti nel nostro Paese (vedi riquadro a pag. 41). APPLICAZIONE DEL MODELLO CON VITA UTILE DI 12. ORE Calcolo dei costi per i trattori Prima di discutere il modello ottenuto sperimentalmente, a titolo d esempio, si riportano alcuni casi di studio relativi all andamento dei costi di manutenzione e riparazione di trattori ritenuti particolarmente interessanti. Nel grafico 1 sono evidenziati i diagrammi relativi ai costi di manutenzione e riparazione, espressi come percentuale sul valore a nuovo in funzione delle ore cumulate di lavoro, di due trattori, ID 25 e ID 29, della stessa marca e modello e circa della medesima età (rispettivamente del 1996 e del 1995) e con un analoga intensità di impiego annua (in media 648 e 668 ore/anno, rispettivamente). ID 25 è un trattore di proprietà di un contoterzista e viene impiegato usualmente per lavorazioni primarie e secondarie del terreno e per trasporti. L intervento straordinario più significativo è stato il rifacimento della guarnizione della testa del motore e del sistema di iniezione a ore. Al momento del rilievo, (ovvero a 7.34 ore di lavoro), i costi di manutenzione e riparazione di questo trattore ammontavano al 38,4% del suo valore a nuovo. ID 29 viene utilizzato in un azienda zootecnica con le stesse mansioni del precedente trattore. In questo caso, già a 6 ore è stato eseguito un intervento straordinario sulla trasmissione, seguito da ulteriori significativi interventi sul motore rispettivamente a 1. e a 6.5 ore. Al momento del rilievo (8.371 ore di lavoro) i suoi costi di manutenzione e riparazione ammontavano al 57,9% del suo valore a nuovo. In entrambi i casi si osserva intorno a 4. ore un brusco incremento dei costi, dovuto al cambio degli pneumatici. Il confronto a 6. ore mostra che ID 29 è costato di più in termini di costi di manutenzione e riparazione rispetto a ID 25 (45% contro 3% riferito al valore a nuovo) pertanto, a parità di modello marca ed età delle macchine, i costi sembrano dipendere sostanzialmente dalle diverse modalità di utilizzo. Un caso limite è rappresentato dall andamento dei Cmr relativi al trattore identificato con ID 33. (grafico 2): ID 33, di 22 anni di età e 16 kw di potenza, viene utilizzato in un azienda agromeccanica per lavori di aratura e di preparazione del letto di semina. Esso presenta già a poco più di 5. ore dei costi di manutenzione e riparazione superiori al % del valore a nuovo, principalmente dovuti a inter- 38/15 L Informatore Agrario 43
5 GRAFICO 1 - Andamento dei costi di manutezione e riparazione (Cmr) di due trattori della stessa marca e modello ID 25 da 88 kw (1996) ID 29 da 88 kw (1995) A parità di modello e marca, i costi dipendono dalla diversa modalità di utilizzo. Infatti, nonostante le mansioni siano le medesime, ID 25 è di proprietà di un contoterzista, mentre ID 29 è di proprietà di un azienda zootecnica. venti straordinari ripetuti sulla trasmissione (a 4.1, 4., 5.5 e ore) oltre al cambio degli pneumatici a 4. ore. Al momento del rilievo (8. ore di lavoro), il rapporto Cmr/V o di questo trattore superava il 173%, valore decisamente troppo elevato che ne suggerisce la sostituzione in quanto economicamente non più sostenibile. Incidenza degli eventi di manutenzione GRAFICO 2 - Andamento dei costi di manutenzione e riparazione (Cmr) di un trattore di 22 anni di età Grazie alle informazioni raccolte per ogni singolo trattore, è stato possibile attribuire i vari eventi di manutenzione straordinaria alle parti elettromeccaniche coinvolte. Il grafico 3A evidenzia che è il motore l apparato maggiormente interessato a manutenzione straordinaria (25% sul totale degli interventi), seguito dal sistema elettronico (18%) e dalla trasmissione (15%). Trattandosi di mezzi normalmente impiegati in operazioni gravose, non stupisce che motore e trasmissione siano le parti soggette a maggiori usure e rotture rispetto ad altre. Al contrario stupisce la presenza, al secondo posto, dell elettronica. Probabilmente, è una parte ancora suscettibile di miglioramenti, in particolare sul fronte dell affidabilità. Analizzando l incidenza economica (espressa come costo medio di riparazione per singolo apparato) delle varie parti soggette a rottura (grafico 3B) si nota che il motore incide per il 26% sul totale, la presa di potenza per il 13% e il sollevatore posteriore per l 11%. Se ne deduce che vi sono alcune parti che si guastano con bassissima frequenza (ad esempio presa di potenza 2% e sollevatore 3% sul totale), ma che necessitano di riparazioni estremamente costose. Al contrario l elettronica, a fronte di un elevata probabilità di guasti (18% sul totale), incide economicamente solo per l 8%. Applicazione del modello di calcolo Tornando al modello per il calcolo dei costi di manutenzione e riparazione, i coefficienti RF1 e RF2 per i trattori italiani sono rispettivamente RF1 = e RF2 = e il loro andamento, in funzione delle ore di utilizzo accumulate, è illustrato nel grafico 4. Come è logico, un modello di questo genere deriva dall insieme dei costi di manutenzione e riparazione di un am ID 33 da 16 kw (1987) Al momento del rilievo i costi superavano il 173% del valore a nuovo del trattore, suggerendone la sostituzione in quanto non più sostenibili. 44 L Informatore Agrario 38/15
6 GRAFICO 3 - Ripartizione degli eventi di manutenzione straordinaria in base alle parti del trattore interessate (A) e ai costi medi per singola parte (B) A 3% 3% 2% 4% 7% 3% 1% 1% 15% 18% 25% 2% B 7% 11% 8% 7% 1% 13% 5% 2% 9% 26% pia casistica di trattori, ai cui estremi è possibile trovare macchine con pochi anni di vita e solo manutenzioni ordinarie all attivo e, all opposto, trattori che hanno subìto gravi incidenti. Il modello da noi proposto ipotizza una vita utile delle macchine di 12. ore, a cui corrisponde un incidenza dei costi di manutenzione e riparazione sul valore a nuovo del 48,6%. Da un punto di vista strettamente teorico, si potrebbe andare oltre (a 16. ore l incidenza dei costi di manutenzione e riparazione è del 7,5%). Tuttavia, considerando che la popolazione di trattori analizzata ha un impiego medio annuo di circa ore, ne deriverebbe una vita utile di 15 anni per ogni singolo trattore, valore che non coincide più con il periodo di ammortamento usualmente stimato in 12 anni. Quest ultimo valore non ha solo un significato economico, ma rappresenta l orizzonte temporale oltre il quale potrebbe comunque risultare conveniente sostituire la macchina (per limiti tecnici, per migliori standard di sicurezza, di comfort, di impatto ambientale, ecc.). In altre parole, aumentare la vita utile significa, per gli agricoltori e i contoterzisti, possedere, a un certo punto, macchine tecnicamente obsolete. Nel grafico 4 inoltre sono illustrati gli andamenti dei costi di manutenzione e riparazione ripartiti in base alla proprietà dei vari trattori (proprietà degli agricoltori e proprietà dei contoterzisti). Dal grafico 4 si osserva immediatamente che con una vita utile Motore Trasmissione Idraulica Pneumatici PDP Sterzo Sistema elettrico e elettronico Cabina Sollevatore Freni Aria condizionata Motore PDP Sollevatore Trasmissione Freni Aria condizonata Pneumatici Sistema elettrico e elettronico Sterzo Cabina Idraulica Il motore e la trasmissione rappresentano le parti soggette a maggiori usure e rotture. GRAFICO 4 - Modello dei costi di manutenzione e riparazione (Cmr) e suddivisione in base alla proprietà dei trattori analizzati Agricoltori Studio completo Agromeccanici Le macchine di proprietà degli agricoltori tendono a guastarsi più frequentemente rispetto a quelle possedute dai contoterzisti. di 12. ore, l incidenza dei costi di manutenzione e riparazione sul valore a nuovo delle macchine è, rispettivamente, del 55,4% per trattori di proprietà degli agricoltori e del 45,7% per trattori di proprietà dei contoterzisti. Sembra, pertanto, che le macchine di proprietà degli agricoltori tendano sia a guastarsi con maggiore frequenza sia a subire danni di entità superiore rispetto ai trattori dei contoterzisti. Ciò può essere vero solo in parte: di sicuro i contoterzisti, che fanno del trattore un uso «imprenditoriale», tendono a scegliere sul mercato macchine di alta fascia, ritenute «più robuste» rispetto ad altre. Inoltre, l incremento più rapido dei costi di manutenzione e riparazione per le aziende agricole è dovuto, probabilmente, anche a una manutenzione meno efficace e costante rispetto a quella effettuata dai contoterzisti, in genere dotati di una maggiore professionalità degli agricoltori. Ciò si traduce, per questi ultimi, in un maggior numero di guasti derivanti da una manutenzione poco accurata e frettolosa. 38/15 L Informatore Agrario 45
7 Edizioni L Informatore Agrario Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d Autore e le sue successive modificazioni. Ogni utilizzo di quest opera per usi diversi da quello personale e privato è tassativamente vietato. Edizioni L Informatore Agrario S.r.l. non potrà comunque essere ritenuta responsabile per eventuali malfunzionamenti e/o danni di qualsiasi natura connessi all uso dell opera.
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