LA LETTURA DELLA DIAGNOSI. LA LETTURA DELLA DIAGNOSI 10 Ottobre 2013
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- Gennara Pappalardo
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1 LA LETTURA DELLA DIAGNOSI 10 Ottobre 2013
2 1. Introduzione Scopo della relazione clinica è fornire un quadro completo attraverso informazioni provenienti dal bambino, dai genitori e dagli insegnanti e dal profilo di abilità dell individuo, al fine di costruire una alleanza per lo sviluppo tra bambino-famiglia, operatori scolastici e insegnanti. La relazione clinica ha il compito di esplicitare le aree di forza e di debolezza del soggetto utili alla definizione del progetto di aiuto allo sviluppo. Queste informazioni vengono spesso presentate in una relazione clinica redatta in forma semplificata, ovvero costituita dalle seguenti parti: a. diagnosi e relativi codici ICD 10; b. valutazione neuropsicologica (competenze cognitive, competenze linguistiche, abilità scolastiche: lettura, scrittura, comprensione del testo, calcolo); c. area affettivo relazionale; d. proposte e suggerimenti per l intervento; e. strumenti dispensativi e compensativi suggeriti; Nel corso dell incontro ci soffermeremo sui punti a. e b. 2. Diagnosi e relativi codici ICD-10 F81.0 Disturbo specifico delle lettura (Dislessia); F81.1 Disturbo specifico della scrittura (Disortografia); F81.2 Disturbo specifico delle abilità aritmetiche (Discalculia); F81.3 Disturbi misti delle abilità scolastiche (Dovrebbe essere usato per i disturbi che soddisfano due o più criteri dei codicif81.2, F81.0,F81.1.); F81.8 Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche. In questa voce sono inclusi il disturbo evolutivo espressivo della scrittura e la Disgrafia
3 3. Valutazione neuropsicologica LA LETTURA DELLA DIAGNOSI Questa sezione della relazione clinica si occupa di fornire informazioni circa le seguenti aree: 1. Profilo del quoziente intellettivo QI (per capire il potenziale di apprendimento) 2. Memoria (a lungo termine, breve termine e di lavoro) 3. Canali sensoriali preferenziali (per conoscere le modalità di apprendimento dell alunno) 4. Attenzione (per valutare l attenzione sostenuta, selettiva, la distraibilità e l affaticabilità nello svolgimento dei compiti) 5. Aspetti percettivi (le informazioni da apprendere passano attraverso i canali percettivi) 6. Prassie (capacità di eseguire movimenti finalizzati) 7. Funzioni esecutive (capire le capacità di pianificare le attività) 8. Abilità linguistiche (indispensabili per la comprensione e la verifica degli apprendimenti) 9. Abilità di lettura, scrittura e calcolo (abilità di base di tutti gli apprendimenti) 3.1 I punteggi Per indicare il grado di disagio/ difficoltà o potenzialità di una abilità, la valutazione neuropsicologica si avvale di valori numerici espressi in punti ponderati (pp), deviazione standard (Ds), percentili e punti zeta (Z). PUNTI PONDERATI (pp) Pp < 8 performance inferiore alla media 8<= Pp <= 12 valori nella media Pp > 12 performance superiore alla media
4 DEVIAZIONE STANDARD (Ds) LA LETTURA DELLA DIAGNOSI Indica di quanto un soggetto devia dalla prestazione media fornita da individui della stessa età. In una distribuzione normale o gaussiana, il valore più frequente, che è il massimo della curva, coincide anche con il valore medio (M). L intervallo compreso tra 1 ds e -1 ds include il 68% delle osservazioni. L intervallo compreso tra 2 ds e -2 ds include il 95% delle osservazioni. L intervallo compreso tra 3 ds e -3 ds include il 99,7% delle osservazioni. La prestazione di un ragazzo collocabile a -2 ds è paragonabile a quella del 2,5% della popolazione testata. Un punteggio inferiore a -2 ds è indicatore di difficoltà significative. PERCENTILI I percentili dividono la distribuzione di una serie di dati in cento parti e sono 99. Se calcoliamo il 10 percentile, troveremo quel val ore al di sotto del quale si colloca il 10% delle prestazioni. Una prestazione è di disagio se si colloca al di sotto del 10 percentile. Una prestazione è a rischio effettivo se si colloca al di sotto del 5 percentile. PUNTI ZETA (z) I punti z rappresentano lo scarto di un punteggio specifico dalla media aritmetica, espresso in termini di deviazione standard.
5 3.2 Strumenti di valutazione del QI (QI Medio 100, QI inferiore a 70 ritardo mentale): Il profilo cognitivo indagato con le scale WISC-IV determina il livello cognitivo generale composto da abilità verbali (QIV) e di performance (QIP). Una eventuale discrepanza significativa (10-15 punti) tra le abilità verbali e di performance è indicativa di uno stile cognitivo prevalente in senso verbale o visuo-spaziale. Sottoscale (punti ponderati): VERBALE Informazioni Somiglianze Aritmetica Vocabolario Comprensione PERFORMANCE Completamento figure Storie figurate Disegno con cubi Ricostruzione oggetti Cifrario Le Matrici progressive di Raven o PM38 (o SPM) o CPM (a colori) sono un test non verbale che misura il QIP. Il test indica se un soggetto è capace di fare dei confronti e ragionare per analogia. La Leiter-r è una scala non verbale che fornisce informazioni sull età mentale e sul QIP. Consiste di due batterie standardizzate: Visualizzazione e Ragionamento (VR), costituita di 10 subtest per la misura di capacità cognitive non verbali legate alla visualizzazione, alle abilità spaziali e al ragionamento; Attenzione e Memoria (AM), costituita anch'essa di 10 subtest. Il soggetto deve rispondere tramite pointing, perciò non sono richieste capacità di prensione, manipolazione e prassico-costruttive.
6 3.3 Strumenti di valutazione della memoria La BVN è una batteria di valutazione neuropsicologica che indaga la MEMORIA A BREVE TERMINE VERBALE (span di numeri diretto e inverso), la MEMORIA A BREVE TERMINE VISUOSPAZIALE (test di Corsi) e la MEMORIA A LUNGO TERMINE VERBALE (apprendimento di coppie di parole, rievocazione libera di parole, ricordo selettivo di parole). Si occupa inoltre della valutazione neuropsicologica delle principali funzioni cognitive (linguaggio, percezione visiva, memoria, prassie, attenzione, funzioni esecutive superiori, lettura, scrittura e calcolo). La Figura complessa di Rey valuta la memoria visiva; chiede al bambino di copiare una figura e poi di disegnarla a memoria. 3.4 Strumenti di valutazione dell attenzione Il test delle campanelle valuta l attenzione visiva. Il soggetto tra 350 stimoli deve trovare tutte le campanelle in un tempo limite.
7 3.5 Strumenti di valutazione delle funzioni esecutive Le funzioni esecutive, o funzioni di controllo, permettono di organizzare e pianificare il comportamento. Sono abilità necessarie per eseguire attività intenzionali, finalizzate al raggiungimento di obiettivi, controllare e svolgere più operazioni contemporaneamente, modulare il comportamento sulla base delle informazioni di ritorno relative ai risultati ottenuti. Sono implicate in compiti di astrazione, capacità di giudizio e di critica. Per la valutazione delle funzioni esecutive si possono usare il Test della Torre di Londra e le WCST(Wisconsin Card Sorting Test, richiede la capacità di sviluppare e mantenere un'appropriata strategia di problemsolving al cambiare delle condizioni di stimolo in prospettiva di uno scopo) centrati sul problem solving. 3.6 Strumenti di valutazione delle abilità linguistiche Trog 2 (comprensione morfosintattica) La comprensione è valutata utilizzando uno schema a scelta multipla, in cui alla figura che rappresenta la proposizione-target si contrappongono tre antitesi che raffigurano una proposizione alterata da un elemento grammaticale o lessicale. Peabody (comprensione lessicale): numero di parole conosciute dal bambino rispetto all età anagrafica Token test (comprensione del linguaggio orale: tocchi il cerchio rosso e il quadrato verde..) 3.7 Strumenti di valutazione delle abilità di lettura, scrittura e calcolo DDO (disturbi ortografici, dettato di parole) DDE (lettura e dettato di parole e non parole, dettato di frasi ) La BDE valuta le abilità numeriche attraverso compiti di transcodifica numerica, di codifica semantica e di processing numerico. Le abilità aritmetiche sono valutate attraverso prove relative ai fatti aritmetici, al calcolo mentale e al calcolo scritto.
8 3.8 Altri strumenti di valutazione LA LETTURA DELLA DIAGNOSI VMI, valutazione dell integrazione delle abilità visive e motorie. CBCL (Child Behavior CheckList) Permette una descrizione del repertorio comportamentale ed emotivo del bambino attraverso i resoconti forniti da genitori, insegnanti e/o ragazzi, per valutare la presenza di condotte potenzialmente problematiche elencate in scale comportamentali.le scale si compongono di circa 100 item, raggruppati in 8 scale sindromiche (ansia e depressione; ritiro e depressione; lamentele somatiche; problemi sociali; problemi di pensiero; problemi di attenzione; comportamento di trasgressione delle regole; comportamenti aggressivi)
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