ANABORAPI Strada Provinciale per Trinità 32/A Carrù (Cn) - ITALY ANNO XXXIX / N

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1 ANNO XXXIX / N ANABORAPI Strada Provinciale per Trinità 32/A Carrù (Cn) - ITALY POSTE ITALIANE s.p.a.- SPED. IN ABB. POST. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 2, DCB/CN

2 NUMERO RAZZA PIEMONTESE 2 Razza Piemontese Periodico di informazioni tecniche economiche e d attualità a cura dell Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Piemontese. Direttore Responsabile: Andrea Quaglino Redazione: Fabia Pacher Realizzazione grafica e stampa: Tipolitografia Ghibaudo - Cuneo Ente Morale giuridicamente riconosciuto D.P.R. n. 1877/ Sede operativa e legale: Strada Trinità. 32/A CARRù (cn) Telefono Telefax info@anaborapi.it web: Autorizzazione del Tribunale di Mondovì numero 1/04 Anno XXXIX - Numero 2/2008 Copertina: foto Marengo è consentita la riproduzione di testi o fotografie citando la fonte. 3 Sommario Meeting Nazionale della Razza Bovina Piemontese Fabia Pacher 5 La Blue Tongue: conoscerla e prevenirla Alberto Benatti Giancarlo Bertola 7 Selezione, consanguineità e imparentamento Andrea Albera 10 Tori in uscita dalle prove di progenie Andrea Albera 12 Oro Rosso Informazioni dal Consorzio di Tutela della Razza Piemontese (Coalvi) 14 Tori giovani

3 ANNO2008 Dall Associazione 4 MEETING ALLEVATORI DELLA RAZZA PIEMONTESE La quarta edizione del Meeting Annuale degli allevatori di Piemontese è stata nuovamente un grande successo. La manifestazione che si è svolta giovedì 6 marzo a Cervere (CN) presso l azienda dei fratelli Bruno e Dario Sevega ha richiamato anche Fabia Pacher Ufficio Tecnico quest anno circa persone tra allevatori e tecnici del settore, oltre ad alcune scuole di agraria, riconfermandosi quindi un evento atteso e molto gradito. Nonostante il freddo piuttosto pungente l interesse dei partecipanti è stato, come sempre, molto elevato anche durante i momenti tecnici che, pur svoltisi all aperto e senza la possibilità di poter proiettare grafici e schemi, hanno comunque dato l opportunità di approfondire la realtà specifica aziendale e altre tematiche di interesse generale sulla razza Piemontese. Alla manifestazione hanno partecipato numerose autorità accolte dal Presidente, Pistone, e dal direttore dell Anaborapi, Quaglino; al saluto di benvenuto, porto La familia Sevega con l'assessore Taricco, Pistone e Bergesio dal Sindaco di Cervere, Francesco Graglia, è seguito l intervento di Giorgio Bergesio, Presidente del Consiglio Provinciale, di Angelo Giordano, presidente del Consorzio Agrario e di Antonino Miglio, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Fossano. Alla fine delle relazioni l Assessore Regionale all Agricoltura Mino Taricco ha chiuso i lavori sottolineando l importanza delle aziende zootecniche, in particolare della Piemontese, sul territorio e della valenza dei giovani allevatori sempre più attenti alla selezione ed al miglioramento genetico nonché all ambiente ed alla produzione di qualità. L incontro tecnico si è aperto con la relazione del tecnico, Rosso, del Consorzio di tutela razza Piemontese che ha esposto in dettaglio i dati agronomici e nutrizionali dell azienda, a seguire il tecnico del Consorzio Agrario Province del Nord-Ovest, Pozzetti, ha toccato attraverso brevi flash i seguenti punti: l'importanza degli aspetti ali- 3

4 Dall Associazione NUMERO 2 4 mentari e nutrizionali nella gestione sanitaria e produttiva dell'allevamento del bovino di razza Piemontese, il legame tra nutrizione e patologie, tra nutrizione e fertilità, tra nutrizione e qualità della carne e IMG. Infine i tecnici dell Anaborapi, Albera e Bona, hanno brevemente fatto il punto della situazione sugli obiettivi della selezione (accrescimento, muscolosità e facilità di parto) e sugli ottimi risultati raggiunti. Sono inoltre stati illustrati i nuovi servizi, proposti dall Anaborapi agli allevatori, per migliorare e monitorare al meglio il management della propria mandria. L appuntamento si è poi concluso con un ottimo pranzo, a base di carne Piemontese, naturalmente, in cui sono stati conferiti riconoscimenti agli allevatori proprietari dei tori di FA nel 2007 e a coloro che hanno le manze con indici allevamento più elevati. Premiazioni del Meeting 2008 Top manze 2008: un allevatore per provincia PROVINCIA ALLEVATORE COMUNE top manze Asti ROBBA RENZO SESTO CASSINASCO top manze Alessandria EREDI MORANDO di DOGLIOLI GIACOMO SEZZADIO top manze Como RIGAMONTI M. LUISA OLTRONA DI S. MAMETTE top manze Cuneo BRUGIAFREDDO PIETRO E FIGLI EMANUELE E ALBERTO RACCONIGI top manze Novara PESCIO PIERO GHEMME top manze Pavia CAMPARI LUIGI VISTARINO top manze Piacenza SCARAVELLA LINO RIVERGARO top manze Savona PERA GIOVANNI CARLO DEGO top manze Torino BRUSSINO GIOVANNI AIRASCA top manze Vercelli BUZZI ALBERTO COLLOBIANO Allevatori con tori in F.A. nel 2007 NOME ANIM. COGNOME ALLEVATORE COMUNE NIMBUS EREDI MORANDO DI DOGLIOLI DOTT. GIACOMO SEZZADIO AL NOBEL AMEGLIO BRUNO ALTAVILLA MONFERRATO AL NORMANNO AMEGLIO BRUNO ALTAVILLA MONFERRATO AL NEDVED AZ. AGR. ARCOBALENO di QUARANTA ALESSIO e MARCO S.S. BUTTIGLIERA D'ASTI AT NESQUIK VIARENGO DOMENICO ASTI AT NETTUNO POZZO GIUSEPPE BUTTIGLIERA D'ASTI AT NABUCCO MANASSERO MARIO FOSSANO CN NAPO BORGHESE MAURO MONTALDO DI MONDOVI' CN NARCISO AZ. AGR. GIACCONE di GIACCONE G. S.S. SOMMARIVA DEL BOSCO CN NASO AMBROGIO ERMANNO TARANTASCA CN NASTRO ARENA LORENZO VOTTIGNASCO CN NAVARRO SEVEGA F.LLI BRUNO e DARIO S.S. CERVERE CN NELLO RIBERO RICCARDO CARAGLIO CN NELSON MANASSERO GIOVANNI TRINITA' CN NEREO FILIPPI GUIDO CARRU' CN NERONE MONDINO RICCARDO ROCCADEBALDI CN NETTARE VINAI FRANCESCO CEVA CN NEUTRO CARENA PIERO e ANGELO SCARNAFIGI CN NIBBIO DALMASSO LUIGI CENTALLO CN NICO BRUGIAFREDDO PIETRO e FIGLI EMANUELE E ALBERTO RACCONIGI CN NILO TALLONE VALERIO TARANTASCA CN NOE AIME F. LLI DIEGO e CLAUDIO CARAGLIO CN NORD BERTOLA ROBERTO CUNEO CN NORICO SOC. AGRIC. CARENA RENATO e FIGLI VALERIO,GUIDO,SILVIO FOSSANO CN NALDO SOBRERO MASSIMO CAVOUR TO NATALE CORNELIANA AGRICOLA SOCIETA' COOPERATIVA MONTEU DA PO TO NIPIOL VAGINA GIANPIERO OZEGNA TO NOBILE REBAUDENGO CLAUDIO CAVOUR TO NODO BRUSSINO GIOVANNI AIRASCA TO NORTON SUSSETTO LIDIA CARIGNANO TO NEMO RIGAZIO LIVIO CIGLIANO VC

5 ANNO2008 Attualità La Blue Tongue: conoscerla e prevenirla La febbre catarrale degli ovini, comunemente conosciuta come blue tongue (lingua blu), è una malattia infettiva dei ruminanti, ma non contagiosa: infatti, l infezione non si trasmette mai da animale ad animale, ma esclusivamente attraverso le punture dei moscerini del genere Culicoides che si nutrono di sangue. Sebbene in natura esistano più di 1000 specie diverse di questo insetto, solo circa il 3% è in grado di diffondere la malattia. L insetto, che funge da vettore, si infetta durante il pasto di sangue su un animale malato; il virus una volta entrato nell'organismo degli insetti si moltiplica attivamente e va a colonizzare le ghiandole salivari, dalle quali è in grado di infettare un nuovo ospite quando il Culicoide fa un nuovo pasto di sangue. Questi insetti hanno un attività che potremmo paragonare a quello delle comuni zanzare; la riproduzione è favorita dalla presenza di aree d acqua stagnante e di liquami, e risultano maggiormente attivi durante i periodi più caldi con massima diffusione nella tarda estate ed inizio autunno. L insetto ha un raggio d azione breve (poche centinaia di metri), ma può spostarsi anche per decine di chilometri sfruttando la presenza di venti caldi e umidi. Con queste modalità probabilmente Alberto Benatti Veterinario Anaborapi Giancarlo Bertola Responsabile area A Asl 16 la malattia è arrivata dall Africa nel Sud Italia. Sebbene tutte le specie di ruminanti siano recettive, la malattia si manifesta clinicamente sopratutto negli ovini, con sintomi caratterizzati da infiammazioni e ulcere della bocca e delle labbra, scolo nasale di muco e pus, gonfiore della testa, aree cianotiche di colore bluastro della bocca e della lingua (da cui deriva il nome di "blue tongue"), difficoltà di respirazione, lesioni all'attaccatura degli unghielli, arrossamenti della pelle e distacco del vello. Gli animali possono morire per asfissia conseguente al grave edema polmonare, per polmonite batterica secondaria o per il grave deperimento. I bovini ed i caprini infetti raramente manifestano sintomi, ma i bovini possono rimanere infettanti per lunghi periodi: la fase viremica (cioè la presenza del virus nel sangue) può durare fino a 60 giorni ed il bovino diventa un pericoloso serbatoio dell infezione. In Italia i primi casi di malattia sono stati segnalati a partire dal 2000 ed hanno inizialmente interessato le isole e la Calabria. Le condizioni climatiche favorevoli, hanno determinato la progressiva diffusione dell'infezione in tutto il Sud e il Centro fino ai confini della Liguria. Del virus esistono ben 24 tipi diversi (chiamati sierotipi) che differiscono strutturalmente tra loro. Nel nostro Paese, sono stati isolati cinque ceppi virali diversi: all inizio il 2 e il 9, poi nel 2002 anche il 4 e il 16 e nel 2007 in Sardegna è infine comparso il sierotipo 1. Dall agosto 2006 la malattia ha fatto la sua comparsa nel Nord Europa provocata dal ceppo virale 8 ed in poco tempo si è diffusa in Olanda, Belgio, Lussemburgo, Germania e Francia. Nel corso del 2007 sono stati registrati casi anche in Svizzera, Gran Bretagna e Danimarca. Questo sierotipo si è dimostrato più virulento dei tipi presenti in Italia, infatti, sono stati registrati tassi di mortalità fino al 20% degli ovini colpiti, e sintomi clinici anche gravi nel 20% dei bovini (croste e lesioni della mucosa nasale, febbre, congiuntivite, difficoltà di alimentazione per le lesioni alla bocca, scolo nasale, apatia, diminuzione della produzione lattea e zoppia). La malattia non si trasmette in alcun caso all uomo né direttamente dagli animali infetti né tramite i prodotti di origine animale (latte, carne). 5

6 Attualità NUMERO 2 6 Misure di profilassi La Blue tongue è compresa tra le malattie sottoposte a controllo da parte degli organismi sanitari veterinari internazionali e nazionali, ed in Italia esistono delle disposizioni specifiche da adottare in caso di manifestazione di questa malattia che prevedono la delimitazione di aree di restrizione attorno all allevamento infetto, e precisamente: a) una Zona di Protezione (ZP), avente un raggio minimo di 100 km intorno all'azienda infetta; b) una Zona di Sorveglianza (ZS) che si estende almeno 50 km oltre i limiti della zona di protezione. In queste zone, che risultano pertanto molto estese, le movimentazioni di animali, di seme e di embrioni sia all interno delle stesse zone che verso aree indenni possono avvenire solamente a determinate condizioni e con precise limitazioni. Ad esempio, per lo spostamento verso zone indenni gli animali devono essere sottoposti ad un periodo di quarantena di almeno 60 giorni in strutture in grado di proteggerli da un possibile contatto con il vettore. Per verificare la presenza o meno della malattia in una determinata zona a livello comunitario è attuato un sistema di sorveglianza in grado di individuare precocemente l insorgenza dell infezione: un certo numero di allevamenti bovini, distribuiti sul territorio, fungono da aziende sentinella". Circa bovini individuati in ciascun allevamento vengono sottoposti ogni mese a controllo per la lingua blu con un prelievo di sangue. Se un animale precedentemente negativo al test diventa positivo significa che è venuto a contatto con il virus e che quindi la malattia sta circolando nella zona. Contemporaneamente viene controllata la diffusione dell insetto che, come detto, è indispensabile per la trasmissione della malattia. Tra le misure di profilassi diretta nei confronti della malattia, possono essere utilizzati repellenti a base di piretroidi irrorati sugli animali e nell ambiente, anche se garantiscono una protezione parziale e di breve duratura. Attualmente sono allo studio anche metodi di lotta biologica con l utilizzo di batteri in grado di uccidere il Culicoide. Risulta molto importante il risanamento delle zone fangose, ricche di materiale organico (letame e liquami), nelle quali l insetto trova un ambiente ideale. La profilassi indiretta mediante l uso di vaccini si è dimostrata la misura più efficace per contenere la diffusione della malattia. Come detto, esistono più tipi di virus diversi, e pertanto anche i vaccini saranno diversi secondo i tipi utilizzati. L animale vaccinato non si infetta e quindi non diventa un serbatoio dell infezione. Esistono due tipi di vaccino: quello attenuato, che ha il vantaggio di essere costituito da 15 tipi del virus, ma che contenendo virus vivo può creare qualche problema di aborto in particolare nelle fattrici nel primo periodo di gravidanza e quello inattivato, che non può creare problemi perché contiene virus morto, ma che contiene solo uno o due sierotipi. La Comunità Europea, valutando quanto verificatosi con le epidemie in Italia e in Francia, ha stabilito di finanziare la produzione di vaccino da utilizzare nelle zone con malattia in atto per prevenirne la diffusione. Il primo effetto di tale decisione è l accordo stipulato dalle autorità sanitarie italiane e francesi che prevede a partire dal 4 marzo il divieto d introduzione in Italia di bovini da riproduzione e da ingrasso, provenienti dalle zone della Francia sottoposte a restrizioni per la blue tongue, se non risultano preventivamente vaccinati. Le precauzioni che ogni allevatore può adottare per proteggere il proprio allevamento sono le stesse valide per la profilassi di qualsiasi malattia infettiva; in particolare, mantenere l azienda in buone condizioni igieniche e strutturali e acquistare animali che soddisfino tutte le garanzie sanitarie previste. Inoltre, trattandosi di una malattia che per le modalità di trasmissione risulta un po diversa da altre, la sua prevenzione e il suo controllo richiedono la collaborazione reciproca degli allevatori, dei Servizi Veterinari e delle Associazioni.

7 ANNO2008 Dall'Associazione Selezione, consanguineità e imparentamento L effetto della selezione sulla variabilità genetica della popolazione. La situazione passata, quella attuale e le prospettive Andrea Albera Ufficio Tecnico Con questo articolo riprendiamo a parlare di alcuni argomenti già trattati in precedenza: parentela e consanguineità. Questa volta ne parliamo però da una prospettiva differente, mettendo questi parametri in relazione con la selezione operata nella nostra razza ed analizzandone la loro evoluzione nel tempo. Il fatto che negli ultimi tempi siano stati selezionati per la FA numerosi tori appartenenti ad alcune linee di sangue, Zaino e Delano in particolare, ha creato qualche apprensione negli allevatori. Il timore è che ci possa essere un impatto troppo forte di queste linee, con una perdita nella variabilità genetica nella popolazione e che questo possa determinare problemi di consanguineità in futuro. La selezione, in effetti, tende ad aumentare la consanguineità ed a ridurre la variabilità genetica delle popolazioni: lo scopo della selezione è, infatti, quello di utilizzare come riproduttori gli animali geneticamente migliori ed è logico che questi tendano ad in qualche misura ad essere più parenti tra loro del resto della popolazione. Con il passare delle generazioni quindi aumenta la parentela tra i riproduttori e di conseguenza anche la consanguineità tende a crescere. L impostazione di un programma selettivo richiede perciò di trovare un buon equilibrio tra la necessità di avere animali geneticamente superiori per migliorare i caratteri che interessano e quella di mantenere bassi l imparentamento e la consanguineità. Questa esigenza è stata tenuta ben presente nella definizione dello schema di selezione che viene applicato alla Piemontese ed alcune strategie specifiche sono state adottate negli ultimi anni proprio con questo scopo. Innanzi tutto selezionando ogni anno un numero abbastanza elevato di tori per la FA si aumenta la probabilità che questi appartengano a linee di sangue differenti; fissando poi un quantitativo massimo di seme prodotto per toro di FA, si garantisce che l impatto di ogni riproduttore sulla popolazione non sia troppo elevato e si favorisce il ricambio dei tori. Questo aspetto è di particolare importanza per mantenere variabilità genetica e nello stesso tempo progredire con la selezione: sostituendo rapidamente un toro miglioratore con i suoi figli si sfrutta, infatti, tutto il suo valore genetico, ma si dimezza il suo impatto in termini di consanguineità visto che i suoi figli avranno come madri vacche di linee di sangue tra loro diverse. Queste strategie hanno dato buoni risultati come si può vedere dal Grafico 1 che riporta la consanguineità media per anno di nascita. Il valore medio di consanguineità dei nati nel 2007 è circa 1.4%, ben al di sotto del 3% che abitualmente viene indicato come soglia da non superare. Il valore è prossimo a zero per i nati nel 1960, dal momento che prima non vi era conoscenza dei pedigree, mentre la crescita negli anni 60 è dovuta alle piccole dimensioni del Grafico 1 Andamento della consanguineità per anno di nascita 7

8 Dall'Associazione NUMERO 2 8 Grafico 2 Impatto dei tori di FA vecchi sui vitelli nati in LG Libro Genealogico in quegli anni (meno di capi) ed alla progressiva conoscenza delle genealogie. Successivamente la crescita della consanguineità è molto modesta e, nonostante la selezione sia stata basata sull uso degli indici genetici e su un ampio ricorso alla FA, non si registra un aumento significativo negli ultimi anni. Un altra interessante ed informativa analisi è quella che consente di misurare l impatto che i principali tori di FA hanno avuto sulla popolazione, i cui risultati sono riportati nei Grafici 2 e 3 rispettivamente per i tori più vecchi e quelli più giovani. In pratica, nei grafici si può osservare la percentuale di geni che i vitelli nati ogni anno hanno ricevuto da uno specifico toro, ovvero una misura di quanto ogni toro ha lasciato alla popolazione come padre, nonno o antenato degli animali nati. Ad esempio, nel primo grafico il picco relativo al toro Lugano nel 1992 indica che i vitelli nati in quell anno avevano in media il 6% dei loro geni ricevuti da questo toro! Un impatto decisamente elevato, che peraltro all epoca non era stato percepito con particolare allarme nonostante la popolazione iscritta al Libro Genealogico fosse un decimo di quella attuale e quindi piuttosto piccola. Grafico 3 Impatto dei tori di FA giovani sui vitelli nati in LG Negli anni successivi l impatto di Lugano si diluisce e progressivamente si riduce perché le sue figlie, non essendo buone fattrici, sono state via via eliminate ed anche i suoi figli, diventati tori di FA, non hanno lasciato moltissimi figli in razza. Una cosa simile accade anche ad Oscar seppure in modo meno spinto: tipico toro da manze, Oscar lascia numerosi figli negli anni dal '90 al '97, poi però le sue figlie non vengono allevate ed i nati di oggi hanno solo circa 1% dei loro geni che proviene da questo toro. Quebek invece vede un accumulo dei suoi geni nel tempo, sia perché le sue figlie sono buone fattrici e quindi sono state allevate, sia perché alcuni suoi figli sono a loro volta tori FA di buon successo, ad esempio Delta o Golfo. Questo toro ha quindi ancora una discreta presenza nei geni dei vitelli che stanno nascendo. Spostandoci a tori più recenti, ed in particolare ai discussi Zaino e Delano, possiamo vedere che il loro impatto sui nati negli ultimi anni è relativamente importante, ma neppure lontanamente paragonabile a quello avuto da Lugano ad inizio anni 90,

9 ANNO2008 Dall'Associazione siamo infatti sotto il 3%. Sicuramente nei prossimi anni si avrà ancora una crescita in termini di presenza dei loro geni, ma molto difficilmente si raggiungeranno i livelli di altri tori del passato. Questo perché le strategie adottate, in particolare il limite nella produzione di seme per toro, hanno impedito che lasciassero troppi figli in Libro Genealogico. Zaino ha avuto impatto soprattutto attraverso i suoi figli e nipoti qualificati in FA, che però portano rispettivamente solo il 50% ed il 25% dei suoi geni e quindi ha contribuito molto al miglioramento genetico della razza, ma non ha però avuto un pari contributo in termini di aumento della consanguineità. I risultati presentati testimoniano come il problema del mantenimento della variabilità genetica sia stato attentamente considerato nel progettare lo schema di selezione. L impostazione selettiva degli ultimi anni non ha determinato un eccessiva concentrazione delle linee di sangue ed una conseguente crescita della consanguineità. L impressione che i giovani tori siano molto imparentati tra loro è dovuta anche al fatto che vi è una concentrazione delle uscite dalle progenie di tori appartenenti alle stesse linee: tutti i figli di Zaino ad esempio sono stati testati in Centro Genetico nello stesso periodo e quindi il seme di quelli selezionati è stato commercializzato in un breve arco di tempo. Lo stesso oggi sta accadendo ai figli di Delano ed in futuro accadrà per altri tori. Da qui la sensazione che la selezione stia puntando solo su pochissime linee di sangue, mentre invece non è così. Per il futuro si sono messe a punto ulteriori strategie per mantenere basse le parentele e la consanguineità, l ultima delle quali è la scelta di utilizzare come madri di toro negli accoppiamenti programmati, cioè come madri dei vitelli da testare del Centro Genetico, le bovine geneticamente migliori ma poco imparentate con i tori di FA. Questo significa recuperare sulla linea femminile alcuni tori interessanti, ad esempio Brasil, Zar o Umayor che sono poco presenti come padri dei giovani tori. Le problematiche relative a parentele e consanguineità sono di importanza per la razza nel suo complesso. A livello aziendale le cose sono leggermente differenti: si tratta, infatti, di sfruttare al meglio le risorse genetiche disponibili, cioè di scegliere per gli accoppiamenti di mandria i tori più adatti in rapporto alle proprie vacche ed ai propri obiettivi di miglioramento. Anche qui però occorre considerare la parentela dei tori scelti con le vacche dell allevamento ed utilizzare un parco abbastanza vasto di tori; in questo modo si contiene la consanguineità e si garantisce che le vacche di domani non siano troppo imparentate tra loro. Per supportare gli allevatori nelle scelte l Anaborapi, in collaborazione con le APA, ha sviluppato dei servizi di assistenza genetica per gli accoppiamenti mettendo anche a punto un programma informatico. Nella prossima rivista dedicheremo un articolo alla presentazione di questo nuovo servizio. 9

10 Informazioni Tecniche NUMERO 2 Tori in uscita dalle prove di progenie Andrea Albera Ufficio Tecnico Dopo un mese di Febbraio senza uscite, a Marzo sono 4 i tori che terminano le prove. Merlino, Mino e Monopoli sono selezionati, mentre Mister non supera le prove a causa di qualche problema di correttezza della progenie. MERLINO IT nato il Valore Genetico allevamento 119 carne 122 muscolosità 109 accrescimento 112 facilità nascita 116 facilità parto nascita su manze 113 figli in 77 allevamenti correttezza parti delle figlie Allevatore: Bosio Roberto - Busca (CN) Centro: Semenitaly Performance Test (dati fenotipici) peso inizio peso fine amg alt.garrese lungh.tronco circ.torace , Pedigree Indici dei genitori allev carne nascita parto padre ELISIR (IA) madre GAMARRA nonno paterno COBRA (IA) nonno materno DELANO (IA) Merlino è il secondo figlio di Elisir, dopo Minosse uscito a Gennaio, a superare le progenie. Le sue attitudini sono simili a quelle di Minosse con cui, oltre al padre, condivide anche il nonno materno Delano. E un toro sostanzialmente doppia linea, con una taglia media, un buon accrescimento e discreta muscolosità. Rispetto a Minosse la conformazione da carne è un po inferiore, al contrario la sua struttura è superiore. Con queste caratteristiche sembra perciò essere più adatto per la produzione di manze da rimonta da cui ci si attende buona capacità di partorire. I figli di Merlino nascono piuttosto bene ed è quindi possibile utilizzarlo su vacche dal secondo parto in poi, ma è prudente non usarlo sulle manze. Da non accoppiare con le Cobra e con le figlie e nipoti di Delano. MINO IT nato il Valore Genetico allevamento 119 carne 124 muscolosità 108 accrescimento 106 facilità nascita 121 facilità parto nascita su manze 108 figli in 63 allevamenti correttezza parti delle figlie Allevatore: Bertinetto Pier Giuseppe e Mauro - Villafranca P.te (TO) Centro: C.I.Z. Performance Test (dati fenotipici) peso inizio peso fine amg alt.garrese lungh.tronco circ.torace , Pedigree Indici dei genitori allev carne nascita parto padre INNO (IA) madre CICOGNA nonno paterno ZAINO (IA) nonno materno OLIMPICO (IA) 10 Mino è un toro di taglia media che presenta caratteristiche intermedie rispetto al padre Inno, toro fine e muscoloso ed il nonno Olimpico, toro di buon accrescimento e modesta conformazione. La sua muscolosità risente dell influenza di Olimpico, ed è quindi solo discreta, mentre la struttura è superiore a quella di Inno. Toro medio sui caratteri produttivi, Mino invece ha il suo punto forte nell equilibrio tra nascita e parto. I suoi figli nascono bene e quindi potrebbe essere utilizzato con qualche cautela anche sulle manze, mentre dalle sue figlie ci si aspetta una facilità di parto più che discreta. Complessivamente Mino è un toro doppia linea che conviene utilizzare su bovine con una buona conformazione da carne. Sono sconsigliati gli accoppiamenti con le figlie e nipoti di Zaino e con le figlie di Delano e Cronos.

11 ANNO2008 Informazioni Tecniche MONOPOLI IT nato il Valore Genetico allevamento 109 carne 121 muscolosità 118 accrescimento 113 facilità nascita 120 facilità parto nascita su manze 114 figli in 65 allevamenti correttezza parti delle figlie Allevatore: Borello Marco - Margarita (CN) Centro: C.I.Z. Performance Test (dati fenotipici) peso inizio peso fine amg alt.garrese lungh.tronco circ.torace , Pedigree Indici dei genitori allev carne nascita parto padre DOMINO (IA) madre FRONDA nonno paterno VIALLI (IA) nonno materno ZAINO (IA) Monopoli è invece un toro esclusivamente da carne e adatto per produrre animali da macello. E un figlio di Domino, toro della linea di Vialli che ha già avuto altri figli in FA tutti decisamente da carne, quali ad esempio Fenomeno o Levante. Come questi, Monopoli presenta una taglia media, una eccellente muscolosità e buoni accrescimenti. La sua facilità di nascita è elevata e quindi potrebbe essere utilizzato anche su manze di buona struttura e con buone aspettative per la facilità di parto. Al contrario, si sconsiglia invece l allevamento delle sue figlie come fattrici visto il suo indice di facilità parto 82. Da non usare sulle bovine di linea Vialli, sulle figlie di Pensiero e sulle figlie dei numerosi figli di Zaino. Nello scorso numero della rivista si è verificato un errore nelle fotografie dei tori in uscita dalle prove di progenie. Riportiamo qui di seguito le foto esatte e, scusandoci con i nostri lettori, ricordiamo che i dati dei tori erano comunque corretti. LORIS IT nato il Allevatore: Beltramino Domenico e Flavio - Villafranca (TO) Centro: C.I.Z. MAGNUM IT nato il Allevatore: Cascina La Reale di Allocco - Sommariva (CN) Centro: C.I.Z. MARIO IT nato il MINOSSE IT nato il MONDO IT nato il Allevatore: Buzzi Alberto - Collobiano (VC) Centro: C.I.Z. Allevatore: Longo Silvio Maria - Sanfrè (CN) Centro: C.I.Z. Allevatore: Sussetto Lidia - Chivasso (TO) Centro: Semenitaly 11

12 Il difficile momento di mercato E fuori di dubbio che il comparto dell allevamento della Piemontese in seguito alla grave crisi della BSE è stato condizionato da altalenanti andamenti di mercato. Si è assistito, infatti, nel giro di pochi anni, a periodi di elevata domanda e scarsa offerta con prezzi dei bovini vivi altissimi, ad altri periodi in cui la domanda ha segnato il passo. Da metà 2007, ad esempio, è in atto un netto calo di domanda (o un eccesso di offerta) che ha prodotto un sensibile calo dei prezzi dei bovini vivi. La domanda stagnante, oltre all evidente calo dei prezzi, porta con se due aspetti che condizionano la qualità finale della carne: un aumento dell età alla macellazione e un aumento del peso alla macellazione. In sintesi, bovini vecchi e pesanti. Nello stesso periodo, inoltre, ad aggravare la Capi etichettati dal Coalvi nel 2007 situazione, il mercato delle materie prime ha subito rialzi di prezzi inaspettati che hanno comportato un inevitabile aumento dei costi di produzione. Da una parte, dunque, aumento dell età e del peso di macellazione, dall altra un aumento dei costi di produzione. Non solo. In questi anni è indubbio che il mondo dell allevamento da carne è stato coinvolto sempre di più sugli aspetti della certificazione del prodotto carne: tracciabilità dei bovini e della carne, rispetto di capitolati di produzione della grande distribuzione, rintracciabilità degli alimenti. Tutti elementi positivi che vanno incontro alle aspettative del consumatore ma che, inevitabilmente, si ripercuotono sui costi di produzione. I dati relativi al numero di capi etichettati dai punti vendita del Consorzio non registrano sostanziali cali di vendite, anzi, si può affermare che nel 2007, si registra un lieve aumento. Può darsi, quindi, che la diminuzione della domanda debba essere ricercata in altre filiere che etichettano o vendono carne di Razza Piemontese. Il Coalvi, in ogni caso, è ben consapevole di questo momento poco favorevole all allevamento della Piemontese e, per l anno in corso, si propone per alcune soluzioni per uscire da questa crisi. Sul fronte della domanda il Consorzio si adopererà, in linea con i propri obiettivi statutari, per trovare nuovi sbocchi di mercato guardando verso le macellerie del dettaglio tradizionale, i punti vendita della grande distribuzione organizzata e il mondo della ristorazione collettiva, supportando la ricerca con una nuova e massiccia comunicazione e promozione del prodotto e senza tralasciare le altre forme di valorizzazione del prodotto carne. I momenti di crisi servono anche a riflettere sugli errori che possono essere stati commessi nel passato quando tutto sembrava andasse a gonfie vele con un euforia che il Consorzio ha sempre guardato con sospetto consapevole del fatto che solo un mercato ben strutturato e ben gestito, dall allevamento al punto vendita (sia del dettaglio, sia della grande distribuzione), può garantire un andamento regolare e costante con soddisfazione per tutti gli operatori della filiera.

13 Assistenza tecnica 2007 L aumento del prezzo delle materie prime ha senza dubbio condizionato i costi di produzione del chilo carne. La tentazione, nel tentativo di diminuire i costi, è quella di utilizzare alimenti di scadente qualità che in qualche modo sostituiscano i più costosi o, peggio ancora, diminuire la componente concentrata della razione senza preoccuparsi dei risvolti negativi. Proprio per far fronte ad un possibile scadimento qualitativo della carne dovuto a cambiamenti di razionamento per gli eccessivi prezzi delle materie Andamento negli anni del numero di allevatori soci del Coalvi prime, il Consiglio di Amministrazione del Consorzio, nella seduta del 18 febbraio 2008, ha deliberato di offrire ai soci, che ne manifesteranno l intenzione attraverso apposita domanda di iscrizione al Pratz, l adesione al nuovo Piano Regionale di Assistenza Tecnica in Zootecnia (PRATZ). Tale piano prevede oltre alle visite in autocontrollo effettuate dai tecnici negli allevamenti che aderiscono a disciplinari di etichettatura volontaria delle carni, anche visite mirate al miglioramento qualitativo del prodotto. Il costo previsto per le aziende agricole, pari al 20% della intervento tecnico relativo alle due prime visite, è dunque a carico del Consorzio che provvederà, attraverso i propri tecnici, a fornire la dovuta consulenza tecnica agli allevatori. Nel caso in cui l allevatore volesse usufruire di ulteriori visite da parte dei tecnici, la quota, a parziale copertura dell intervento, nella misura del 60%, sarà a carico dell azienda agricola. Il Consorzio nell offrire questa opportunità a tutti gli allevatori soci si augura che la domanda di carne etichettata e certificata possa di nuovo ripartire contenendo, nel contempo, i costi a carico degli allevatori. I punti vendita del Consorzio Come si può notare dal grafico crescono ancora i punti vendita che aderiscono al disciplinare di etichettatura del Consorzio. Più precisamente, nel 2007, sono entrati a far parte delle filiera 20 nuovi punti vendita di cui 12 appartenenti a gruppi della grande distribuzione e 8 del dettaglio tradizionale. Nel 2006 avevano aderito al Consorzio, invece, 12 punti vendita, 8 dei quali del dettaglio tradizionale. Un deciso aumento dei punti vendita della grande distribuzione che rappresentano circa il 23% del totale punti vendita aderenti al Consorzio. Ci sembra opportuno segnalare come, negli ultimi anni, siano cresciuti sempre le adesioni al disciplinare di etichettatura da parte della GDO, mentre il bilancio tra entrate e uscite delle macellerie tradizionali, sia decisamente negativo. Anche su questo versante, dunque, c è ancora molto da lavorare al fine di sensibilizzare le macellerie del dettaglio tradizionale che vogliono valorizzare il prodotto carne di Razza Piemontese attraverso il sistema di etichettatura del Consorzio di Tutela della Razza Piemontese.

14 Informazioni Tecniche NUMERO 2 Tori giovani Aprile - Giugno 2008 Uscita Dati di Nascita dei figli: agosto 2009 NORTON IT Nato il Allevatore: Sussetto Lidia di Chivasso (To) Misure a 12 mesi altezza Lungh. circonf. Peso amg garrese tronco torace 455 1, Genealogia NORTON FRED (IA) LAGUNA ZAINO (IA) COF (IA) Qualificato Linea Carne colore paillette: arancione Carne 123 Allevamento 116 Muscolosità 103 Accrescimento 112 INDICI GENETICI di NORTON INDICI GENETICI dei GENITORI Carne Allev. Nascita Parto FRED LAGUNA NORTON è un toro di taglia media con discreta muscolosità, caratteristiche in linea con la sua genealogia. Sia il padre Fred che il nonno materno Cof sono tra i migliori di sempre per la facilità di nascita su manze (126 e 130) quindi NORTON è atteso come toro da manze. Nonostante ciò la facilità di parto delle figlie dovrebbe essere discreta. Quindi si consiglia di usare NORTON sulle fattrici della linea carne, comprese le manze, evitando le linee Tyson e Vialli. NOBEL Qualificato Linea Carne + Linea Allevamento colore paillette: verde scuro IT Nato il Allevatore: Ameglio Bruno di Altavilla Monf.to (Al) Misure a 12 mesi altezza Lungh. circonf. Peso amg garrese tronco torace 506 1, Genealogia NOBEL LASER (IA) CLELIA ZAINO (IA) RAGUN (IA) Carne 124 Allevamento 124 Muscolosità 122 Accrescimento 115 INDICI GENETICI di NOBEL INDICI GENETICI dei GENITORI Carne Allev. Nascita Parto LASER CLELIA NOBEL è un toro di taglia medio-grande con muscolosità eccezionale e mantello fromentino scuro. NOBEL è il 2 figlio di Laser in IA dopo Nedved (mese scorso), anch'esso con nonno materno Ragun. Laser è un toro da carne con ottima facilità di nascita (126) mentre la madre (Ragun x Pasarot) è della linea allevamento con buona facilità di parto. NOBEL è quindi "bilanciato" e può essere usato su tutte le fattrici evitando le figlie di Cronos, Cerdo e della linea Tyson. NEREO Qualificato Linea Carne colore paillette: rosso chiaro 14 IT Nato il Allevatore: Filippi Guido di Carrù (Cn) Misure a 12 mesi altezza Lungh. circonf. Peso amg garrese tronco torace 497 1, Genealogia NEREO LEVANTE (IA) GARESSIO DOMINO (IA) ZAINO (IA) Carne 122 Allevamento 115 Muscolosità 113 Accrescimento 116 INDICI GENETICI di NEREO INDICI GENETICI dei GENITORI Carne Allev. Nascita Parto LEVANTE GARESSIO NEREO è un toro di taglia grande con buone masse muscolari e finezza. NEREO è il primo figlio di Levante qualificato per l'ia. Levante è un toro specializzato da carne con ottima facilità di nascita (127). Anche la madre (linea Zaino x Oscar) è più da carne quindi si consiglia di usare NEREO sulle fattrici della linea carne per produrre animali da ingrasso. Evitare sulle figlie di Fenomeno, Vialli, Baggio e della linea Tyson.

15 ANNO2008 Informazioni Tecniche Tori giovani Aprile - Giugno 2008 Uscita Dati di Nascita dei figli: agosto 2009 NASTRO IT Nato il Allevatore: Arena Lorenzo di Vottignasco (Cn) Misure a 12 mesi altezza Lungh. circonf. Peso amg garrese tronco torace 521 1, Genealogia NASTRO LIMBO (IA) B-ROMANA Qualificato Linea Carne + Linea Allevamento colore paillette: blu DELANO (IA) QUARK (IA) Carne 122 Allevamento 122 Muscolosità 120 Accrescimento 118 INDICI GENETICI di NASTRO INDICI GENETICI dei GENITORI Carne Allev. Nascita Parto LIMBO B-ROMANA NASTRO è un toro di taglia grande con ottime masse muscolari e finezza. NASTRO è il 2 figlio di Limbo in IA con dimensioni simili al padre ma maggiore finezza. Limbo era un toro molto produttivo con ottimo accrescimento (130) e caratteri riproduttivi discreti. Il nonno materno è Quark (padre di Cross), discreto toro misto. Si consiglia di usare NASTRO solo sulle pluripare, in particolare per migliorare la produttività delle femmine per la rimonta. Notizie dal Centro Genetico... Notizie dal Centro Genetico... Notizie dal Destinazione dei torelli all uscita dal Centro Genetico nel 2007 PROSSIMI APPUNTAMENTI CON LA PIEMONTESE MARZO 24 Mostra Zootecnica, Bra (CN) APRILE 5-6 Mostra Provinciale di Cuneo- Giornate Zootecniche Fossanesi Settimana della Carne, Cavour (TO) 15

16 Dall Associazione NUMERO 2 4 corso di conoscenza e valutazione della razza Piemontese Si è svolto nel mese di febbraio con un appendice conclusiva al meeting nazionale del 6 marzo il 4º Corso di Conoscenza e Valutazione della Razza Piemontese. Ben 30 gli iscritti, sia allevatori che tecnici impegnati su vari fronti nel settore zootecnico. Un ringraziamento va ai relatori che hanno esposto e dialogato con i partecipanti sui vari temi riguardanti l allevamento e la selezione del bestiame piemontese. In effetti gli argomenti sono stati vari e diversificati e hanno spaziato dalla veterinaria alla genetica, dall alimentazione alle mostre e fiere. Ringraziamo anche le aziende agricole che hanno ospitato il gruppo per le prove pratiche: Agù Antonio e figlio di Magliano Alpi e Sevega F.lli Dario e Bruno di Cervere. In considerazione della partecipazione e delle richieste pervenuteci anche in corso di svolgimento si prevede di riproporre il corso nella prossima primavera. Il programma sarà pubblicato sulle pagine della nostra rivista e sul nostro sito internet 16 L a Piemontese alla Fieragricola di Verona La Razza Piemontese e stata presente con un gruppo di 8 animali alla 108ª Fieragricola svoltasi a Verona dal 7 al 10 Febbraio. All interno del settore Italialleva, coordinato dall Associazione Italiana Allevatori, i nostri animali Piemontesi erano rappresentati da tre aziende: Barale Pieranna di Rivarolo Canavese ha esposto una vacca con vitella, due manzette e il toro Campione di riserva della Nazionale 2007 LEVIS; l Azienda Vigne di Rigazio Livio e Momo Federico di Cigliano (VC) hanno proposto due manzette e l Anaborapi ha preparato per la manifestazione il toro di F.A. MARIO. Come sempre lo stand è stato meta di un numeroso pubblico che ha apprezzato le qualità straordinarie della nostra razza e numerosi contatti sono stati allacciati tra il nostro personale e gli allevatori ed i tecnici visitatori della Fiera. Molte le delegazioni estere, provenienti in particolare dalle nazioni Balcaniche e dalla Grecia. Tra i momenti più intensi è da ricordare la sfilata finale di Italialleva alla domenica pomeriggio sul ring centrale, quando il toro Levis, magistralmente condotto da Mauro Molinero e commentato da Momo Federico e Valla Roberto, ha catturato l attenzione di un numeroso pubblico estasiato nel vedere cotanta espressione dei caratteri da carne.

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