I DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO
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1 I DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO Corso di formazione I.C. Malcesine Dott. ssa Francesca Lonardi Psicologa
2 Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento: convenzionalmente identificati con l acronimo DSA. si riferisce ai soli disturbi specifici delle abilità scolastiche: DISLESSIA DISORTOGRAFIA DISGRAFIA DISCALCULIA
3 Normativa LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico LINEE GUIDA per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento allegate al decreto ministeriale 12 luglio 2011
4 LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento (DSA) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi la diagnosi dei DSA e' effettuata nell'ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Servizio sanitario nazionale o da specialisti o strutture accreditate assicura un'adeguata preparazione degli insegnanti riguardo alle problematiche relative ai DSA gli studenti con diagnosi di DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari. misure per i familiari
5 LINEE GUIDA per il diritto allo studio degli alunni con DSA allegate al decreto ministeriale 12 luglio 2011 Livello essenziale delle prestazioni richieste alle istituzioni scolastiche e agli atenei per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA.
6 Documentazione alunno DSA: Piano Didattico Personalizzato dati anagrafici dell alunno tipologia di disturbo (diagnosi) attività didattiche individualizzate attività didattiche personalizzate strumenti compensativi utilizzati misure dispensative adottate forme di verifica e valutazione personalizzate DA CONDIVIDERE CON I GENITORI
7 Attività didattiche individualizzate: interventi calibrati sul singolo, anziché sull intera classe o sul piccolo gruppo attività di recupero individuale che può svolgere l alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze attività realizzate nelle fasi di lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa vigente.
8 Attività didattiche personalizzate: rivolte ad un particolare alunno l impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche,tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno l obiettivo di dare a ciascun alunno l opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità La sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata determina dunque, per l alunno e lo studente con DSA, le condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento.
9 STRUMENTI COMPENSATIVI : o strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell abilità deficitaria o strumenti sollevano l alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo o l utilizzo di tali strumenti non è immediato e i docenti - anche sulla base delle indicazioni del referente di istituto - avranno cura di sostenerne l uso da parte di alunni e studenti con DSA
10 STRUMENTI COMPENSATIVI o Tabella dei mesi, tavola dell alfabeto e dei vari caratteri o Tavola pitagorica, calcolatrice o Tabella delle misure e delle formule o Mappe concettuali o Tabella di correzione ortografica o Cartine geografiche e storiche o Registratore o Computer con programmi di videoscrittura e sintesi vocale
11 STRUMENTI DISPENSATIVI : interventi che consentono all alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l apprendimento l utilizzo di tali strumenti non è immediato e i docenti - anche sulla base delle indicazioni del referente di istituto - avranno cura di sostenerne l uso da parte di alunni e studenti con DSA
12 STRUMENTI DISPENSATIVI Lettura a voce alta, scrittura veloce sotto dettatura, lettura di consegne,uso del vocabolario, studio delle tabelline Dispensa dallo studio delle lingue straniere in forma scritta Dare tempi più lunghi Programmare le interrogazioni Assegnare compiti ridotti non per contenuto, ma per quantità
13 DIDATTICA LINGUE STRANIERE in alunni con DSA Orientare la famiglia sull opportunità di scegliere una lingua che ha una trasparenza linguistica maggiore (corrispondenza tra come si scrive e come si legge) In sede di programmazione didattica si dovrà generalmente assegnare maggiore importanza allo sviluppo delle abilità orali rispetto a quelle scritte. Utilizzo strumenti compensativi, come audio-libri e programmi sintesi vocale e di scrittura con correttore e dizionario digitale (da usare anche in sede di Esame Stato) l esonero riguarda l insegnamento della lingua straniera nel suo complesso, mentre la dispensa concerne unicamente le prestazioni in forma scritta.
14 Diagramma schematico dei passi previsti dalla legge 170/2010 per la gestione dei DSA SCUOLA FAMIGLIA SERVIZI Interventi di identificazione precoce casi sospetti Diagnosi documento di certificazione diagnostica Attività di recupero didattico mirato Persistenti difficoltà Comunicazione della scuola alla famiglia Richiesta di valutazione Provvedimenti compensativi e dispensativi Didattica e valutazione personalizzata Comunicazione della famiglia alla scuola
15 DEFINIZIONE DSA: Disturbo specifico nell acquisizione delle abilità scolastiche (difficoltà negli automatismi): lettura scrittura calcolo ovvero di quelle abilità che costituiscono il nucleo principale dell istruzione, almeno nei primi anni di scolarizzazione
16 processo automatico non richiede attenzione stabile veloceaccurato
17 Disturbo/difficoltà La difficoltà di apprendimento è qualsiasi difficoltà incontrata da uno studente durante la carriera scolastica collegata e collegabile a problemi contestuali, economici, socioculturali, emotivo-motivazionali. Il disturbo specifico di apprendimento descrive delle problematiche più gravi e specifiche legate al processo di apprendimento, non collegabili direttamente a problematiche contestuali e/o sociali.
18 CLASSIFICAZIONE: Disturbi specifici dell apprendimento Disturbi aspecifici dell apprendimento
19 SPECIFICO settorialità delle funzioni coinvolte interessa uno specifico dominio di abilità in modo significativo e circoscritto assenza di deficit cognitivi generali
20 ASPECIFICO in soggetti con: con disabilità neurologica (es. paralisi cerebrali infantili) con disabilità sensoriale (es. deficit visivi o uditivi) con problematiche psicologiche (depressione, problemi relazionali) con condizioni ambientali sfavorevoli (deprivazione culturale) con ritardo mentale
21 EPIDEMIOLOGIA: disturbi aspecifici dell apprendimento riguardano il 10-16% della popolazione scolastica disturbi specifici dell apprendimento riguardano il 2-4% della popolazione scolastica più frequenti nei maschi (rapporto 3:1)
22 Disturbi Specifici dell Apprendimento sono disturbi funzionali che provocano difficoltà nella acquisizione e nella stabilizzazione dei processi di decodifica (lettura) e codifica (scrittura) delle parole e dei numeri
23 Caratteristiche cliniche DSA Deficit di sviluppo di natura congenita Esordio nei primi anni di scolarizzazione Tendenza a presentarsi a grappolo Espressività variabile Persistenza
24 CAUSE Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche ha permesso di stabilire che si tratta di una caratteristica costituzionale, determinata biologicamente e non dovuta a problemi psicologici o a disagio socio-culturale
25 EZIOLOGIA un architettura cerebrale disfunzionale; influenza genetica; complicazioni durante gravidanza o parto; problemi neonatali (es. prematurità)
26 CAUSE Familiarità: i DSA hanno una base eredo-genetica del tutto assimilabile ad altri elementi somatici che vengono trasmessi (ad es. il colore degli occhi).
27 CAUSE Pregresso disturbo di linguaggio (interessa il processo di decodifica): - ritardo nell acquisizione del linguaggio verbale (linguaggio che tarda a comparire) - difficoltà nella produzione linguistica (disturbi recettivo- espressivi, fonologici, lessicali e semantici) N.B. I disturbi di linguaggio spesso si risolvono spontaneamente nel corso dello sviluppo del soggetto ma, con alta probabilità, ricompariranno nel periodo dell acquisizione della letto-scrittura.
28 SPECIFICITA Criteri diagnostici: DISCREPANZA
29 SPECIFICITA esclusione di cause neurologiche, sensoriali, emotive, ambientali
30 DISCREPANZA 1. quoziente intellettivo nella norma (QI non inferiore a -1ds, QI 85) rispetto ai valori medi attesi per l età 2. compromissione della abilità clinicamente significativa inferiore a -2ds dai valori normativi attesi per l età o la classe frequentata
31 Numero di casi Area di diagnosi della dislessia Valore medio Deviazione standard Velocità di lettura (Sillabe per unità di tempo) Numero di casi Valore medio Area di diagnosi della dislessia Deviazione standard Numero di errori
32 E UN DISTURBO SPECIFICO? Grado di compromissione della lettura, scrittura clinicamente significativo Le sue abilità di lettura e\o scrittura sono al di sotto di 2 DS Il disturbo non dipende dal grado di QI Il livello di maturazione cognitiva è adeguato rispetto all età (QI 85) Il disturbo è presente fin dai primi anni di scuola Ci sono state difficoltà nella scuola materna e in prima elementare La qualità dell insegnamento ricevuto è adeguata Il bambino ha svolto un normale percorso scolastico Il disturbo non dipende da deficit visivi, uditivi e neurologici Non ci sono deficit sensoriali
33 Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche: disturbo specifico della lettura disturbo specifico della scrittura disturbo specifico delle abilità aritmetiche
34 Disturbi Specifici dell Apprendimento Disturbo della lettura - Dislessia evolutiva Disturbo della scrittura - Disortografia evolutiva - Disgrafia evolutiva Disturbo delle abilità aritmetiche - Discalculia evolutiva
35 DEFINIZIONI: Dislessia Evolutiva: quando un bambino, esposto a normale iter scolastico, non sviluppa o sviluppa in maniera molto incompleta o con grandi difficoltà la capacità di identificare in modo automatico la parola scritta.
36 Disortografia Evolutiva: quando un bambino, dopo un congruo tempo di istruzione continua, non apprende o apprende in maniera incompleta o con grandi difficoltà la capacità di scrivere correttamente in modo automatico.
37 Disgrafia Evolutiva: disturbo della realizzazione dei pattern motori (disprassia), che si realizza con l incapacità di controllare degli aspetti grafici della scrittura manuale e del disegno
38 Discalculia Evolutiva: quando un bambino, dopo un tempo elevato di istruzione continua, non raggiunge o raggiunge in maniera incompleta livelli di rapidità e di correttezza in operazioni di calcolo e di processamento numerico.
39 Prognosi L'evoluzione dei diversi tipi di prognosi può essere differente ai diversi livelli considerati ed influenzata da fattori diversi quali: la gravità iniziale del DSA la tempestività e adeguatezza degli interventi il livello cognitivo e metacognitivo
40 Prognosi l'estensione delle compromissioni neuropsicologiche l associazione di difficoltà nelle tre aree (lettura, scrittura, calcolo) la presenza di comorbilità psichiatrica il tipo di compliance ambientale.
41 EVOLUZIONE DEI SOGGETI CON DSA RECUPERATI: circa il 20% dei sogg. viene recuperato completamente (presumibilmente aveva forme molto lievi che si sono attenuate al punto da non dare più nessun segno); COMPENSATI: circa il 45% dei sogg. raggiunge un grado buono di compenso; PERSISTENTI: il 35% dei sogg. mantiene disturbi che rendono difficile il proseguimento degli studi dopo l obbligo scolastico.
42 Trattamento Non esiste un unico intervento che sia adatto come rimedio per questi disturbi. È invece necessario pensare ad interventi diversi, mirati alle diverse manifestazioni con cui il DSA si presenta nelle diverse fasi evolutive
43 INDISPENSABILE LA CONDIVISIONE E LA COLLABORAZIONE CON LA FAMIGLIA Parlare ai genitori delle difficoltà del figlio in modo sereno Essere propositivi sulla strada da intrapprendere per aiutarli Conoscere l aspetto psicologico del problema dalla parte dei ragazzi Conoscere l aspetto psicologico del problema dalla parte dei genitori Chiedere insieme aiuto ai tecnici
44 IN CLASSE tenere conto delle diverse potenzialità di ogni alunno flessibilità nella didattica rinforzare e incoraggiare fornire strumenti non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà del bambino, resistere di fronte ai tentativi di fuga del bambino e infondergli fiducia.
45 nella valutazione Tenere conto: dei punti di forza e delle difficolta di ogni singolo alunno del punto di partenza e del percorso fatto
46 Didattica metacognitiva o Aiutare l alunno a conoscere le proprie modalità di apprendimento (monitoraggio cognitivo) o Aiutare (legittimare) l allievo a riconoscere e applicare consapevolmente comportamenti, strategie utili ad un più efficace processo di apprendimento o Incoraggiare alla scelta di strategie operative più adeguate al suo apprendimento
47 COSA FARE o A SCUOLA: INDIVIDUAZIONE SEGNI PRECOCI DIAGNOSI PRECOCE: rilevazione precoce lettoscrittura e calcolo (1-2 elementare) RECUPERO DIDATTICO INVIO A SERVIZI DI COMPETENZA
48 SEGNI PRECOCI indicatori di rischio DSA in età prescolare difficoltà nelle competenze comunicativo-linguistiche, motorioprassiche, uditive e visuospaziali in età prescolare anamnesi familiare positiva
49 SEGNI PRECOCI indicatori di rischio DSA in età prescolare difficoltà in screening degli indicatori di rischio condotti all inizio dell ultimo anno della scuola dell infanzia fatica nel conteggio fino a cinque, nel principio di cardinalità e nella capacità di comparazione
50 SEGNI PRECOCI indicatori di rischio DSA a fine 1 elem. a) difficoltà nell associazione grafemafonema e/o fonema-grafema; b) mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura; c) eccessiva lentezza nella lettura e scrittura;
51 SEGNI PRECOCI indicatori di rischio DSA a fine 1 elem. d) incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo riconoscibile e) mancato riconoscimento di piccole quantità, f) fatica nella lettura e nella scrittura dei numeri entro il dieci, g) difficoltà nel calcolo orale entro la decina anche con supporto concreto.
52 SEGNI PRECOCI indicatori di rischio DSA a fine 1 elem. h) Difficoltà a memorizzare i giorni della settimana, i mesi i) Fatica ad utilizzare lo spazio del foglio l) Difficoltà ad utilizzare il diario m) Difficoltà ad imparare l ordine alfabetico e ad usare il vocabolario
53 DIAGNOSI PRECOCE Permette eventuale recupero abilità strumentale del 20% della popolazione scolastica in 1 e 2 elem. che manifesta una difficoltà di apprendimento, solo il tre o quattro per cento presenta un DSA. Ciò vuol dire che una prestazione atipica solo in alcuni casi implica un disturbo e che il recupero funziona. Evita insorgenza di complicanze psicologiche come bassa autostima e demoralizzazione che possono rappresentare un fattore di rischio per l insorgenza di disturbi psicopatologici
54 Rilevazione precoce 1-2 elem. valuta abilità strumentali di lettura, scrittura, comprensione e calcolo in 1 e 2 elementare utilizza di strumenti di valutazione standardizzati misura il livello di automatizzazione delle abilità strumentali di letto-scrittura e calcolo permette di recuperare la difficoltà rilevata previene il consolidamento di meccanismi errati, molto faticosi e poco funzionali all apprendimento
55 RILEVAZIONE PRECOCE: utilizzare test predittivo per misurare il fattore di rischio per lo sviluppo del disturbo dell apprendimento non evidenziare un disturbo non fare diagnosi (fine 2 elem.) monitorare acquisizione abilità e efficacia percorso di recupero
56 OBIETTIVI: misurare il livello di automatizzazione delle abilità strumentali di letto-scrittura e calcolo recuperare la difficoltà rilevata prevenire il consolidamento di meccanismi errati, molto faticosi e poco funzionali all apprendimento evitare demotivazione scolastica e difficoltà emotivo-relazionali sia in ambiente scolastico che familiare.
57 Recupero scolastico: attività didattiche-pedagogiche mirate lavoro verbale e non uso del codice scritto esercizi di individuazione della prima-ultima lettera parola esercizi di individuazione della parola segmentata dall insegnante (fusione fonemica) esercizi di segmentazione sillabica-fonemica mattone base della letto-scrittura è la sillaba e non i fonemi singoli lavoro di fusione sillabe per formare parole divisione delle parole in sillabe lavoro di fusione fonemi per sillaba scrittura di una sillaba alla volta, un grafema alla volta
58 Recupero scolastico: attività didattiche-pedagogiche mirate dettati di parole suoni simili in cui il bambino deve ripetere le parole ad alta voce prima di scriverle dettato con precisazione dell errore possibile sia fonologico o lessicale (la chiesa e non la ciesa; l apostrofo ago ), sia richiamare la regola (...dopo il punto ). Il bambino deve essere messo nella condizione di non fare errori
59 Recupero scolastico: attività didattiche-pedagogiche mirate leggere attraverso la fusione di sillabe non di singoli grafemi memoria di parole (prima tre, poi 4), di poesie capacità di narrazione a tema (valutare lessico e sintassi) disegno libero a tema copia di disegno e di grafemi in stampato maiuscolo attenzione alla direzionalità e all impugnatura esercizi di recupero conoscenze su sistema dei numeri (linea dei numeri, regoli)
60 Recupero scolastico: tempi Recupero decodifica (lettura) entro la seconda elementare ( accesso alla comprensione) Recupero dell ortografia (suoni) entro la seconda elementare Recupero dell ortografia (regole) ha tempi di apprendimento e automatizzazione più lunghi, è possibile entro la fine terza elementare Recupero della conoscenza aritmetica entro la terza elementare
61 INVIO A SERVIZI DI COMPETENZA In caso di persistenza di difficoltà è indicata la segnalazione ai genitori per il successivo invio ai servizi sanitari per l età evolutiva
62 ASPETTI PSICOLOGICI Le difficoltà psicologichecomportamentali, associate ai DSA, non sono spesso la causa bensì l effetto, in quanto reazione ad una situazione di disagio e, spesso, di rifiuto ad operare in un ambito nel quale il b. incontra degli ostacoli nell acquisizione di un abilità.
63 Le attribuzioni più frequenti sono: Pigrizia Scarso impegno Scarsa motivazione Disattenzione
64 ASPETTI PSICOLOGICI DSA e vulnerabilità psicopatologica Un disturbo primitivo di apprendimento può favorire in soggetti predisposti la comparsa di un disturbo psicologico attraverso un interferenza nell immagine di Sè
65 Immagine globale di Sé: visione complessiva, combinazione di giudizi e convinzioni, che una persona ha su sé stessa Immagini di Sé differenziate per specifiche aree: Aspetto fisico Capacità di relazione con i coetanei Abilità sportive Rapporti con l altro sesso Abilità scolastiche
66 Debolezza del Sé scolastico Bassa autostima Sensazione di scarso controllo sulla realtà,futuro poco prevedibile, passività Emozionalità inibita o agita Relazioni sociali superficiali o adesive Funzionamento cognitivo evitato, impulsivo Relazioni familiari: iperprotettive o aggressive
67 Debolezza del sé scolastico pattern affettivo-cognitivo specifico del bambino con disturbo di apprendimento Come conseguenza si può avere un importante incremento della vulnerabilità alle diverse forme della psicopatologia.
68 Comorbilità: disturbi esternalizzati ADHD : è frequentemente associato ai disturbi di apprendimento specifici e aspecifici Disturbo Oppositivo-Provocatorio:favorisce il disadattamento scolastico talvolta può essere secondario alle esperienze frustranti vissute dai bambini a causa di insuccessi nella didattica Disturbi della condotta:devianza sociale, abuso di sostanze e comportamenti delinquenziali
69 Comorbidità: disturbi internalizzati o Disturbi d'ansia: disturbo di ansia di separazione, fobie semplici, fobia sociale. o Disturbi somatoformi possono essere espressione di reazioni secondarie agli insuccessi e frustrazioni in campo didattico e produrre disadattamento e ritiro transitorio o prolungato dalla scuola (mal di testa, ) o Disturbi dell'umore (forme depressive) possono essere secondari a DSA o essere causa di disturbi aspecifici di apprendimento.
70 DSA E ALUNNI STRANIERI in presenza di situazioni etnico-culturali particolari, derivanti da immigrazione o adozione, è importante considerare il rischio sia dei falsi positivi (soggetti a cui viene diagnosticato un DSA meglio spiegabile con la condizione etnicoculturale), sia dei falsi negativi (soggetti ai quali, in virtù della loro condizione etnico-culturale, non viene diagnosticato un DSA).
71 DSA E ALUNNI STRANIERI Variabili predittive di difficoltà di apprendimento in soggetti stranieri 1. numero di anni di permanenza in Italia e di frequenza della scuola 2. intelligenza non verbale 3. lingua usata nella comunicazione con i familiari 4. ampiezza del vocabolario
72 DSA E ALUNNI STRANIERI Indagine di Marineddu, Duca e Cornoldi ( 2006 ) 44 bambini stranieri frequentanti la scuola dell obbligo a Padova confrontati con un campione italiano: il gruppo dei bambini stranieri differiva solo per le prove di lettura e quindi per l aspetto linguistico non vi erano differenze nelle prove matematiche e visuo-spaziali
73 DSA E ALUNNI STRANIERI Indagine di Marineddu, Duca e Cornoldi ( 2006 ) I bambini stranieri non presentano difficoltà cognitive e scolastiche generalizzate Gli apprendimenti degli alunni stranieri sono influenzati soprattutto dall esposizione all italiano più che dagli anni di permanenza in Italia
74 DISLESSIA Dislessia Evolutiva: quando un bambino, esposto a normale iter scolastico, non sviluppa o sviluppa in maniera molto incompleta o con grandi difficoltà la capacità di identificare in modo automatico la parola scritta.
75 Dislessia evolutiva riguarda l 80% della popolazione con DSA è un disturbo dei processi di decodifica dei segni scritti che ostacola l acquisizione della lettura fluente è presente quando l automatizzazione della lettura non si sviluppa o si sviluppa in maniera molto incompleta o con grandi difficoltà
76 DISLESSIA EVOLUTIVA Esordio nel periodo della scolarizzazione Esordio in assenza di eventi patologici (traumi, malattie ) ACQUISITA Perdita delle capacità di lettura in seguito ad eventi patologici che comportano danni cerebrali
77 COME RICONOSCERE UN ALUNNO DISLESSICO IN CLASSE QUANDO LEGGE.. È lento ed inceppa spesso Appare teso, muove la testa, tossisce o si schiarisce la voce di continuo Confonde consonanti scritte in maniera simile (p,b,q,d) Ha difficoltà a leggere i gruppi consonantici (gn, sc..) Compie errori di anticipazione (casetta = casa) Compie errori di sostituzione ed inversione di lettere (vaso = faso; la = al) Non rispetta la punteggiatura, legge senza intonazione Perde spesso il segno
78 Dislessia Evolutiva lettura caratterizzata da: - omissioni - distorsioni di parole o parti di parole - anticipazioni - lunghe esitazioni - perdita della posizione nel testo
79 Dislessia Evolutiva sostituzioni di lettere: grafia simile: p b d q g a o e a suoni simili: t d v f d b
80 Dislessia Evolutiva la lettura del bambino dislessico è lenta, imprecisa e scorretta talvolta è presente difficoltà di comprensione del testo scritto
81 Fattori predittivi 1. RITARDO DEL LINGUAGGIO: Il 40% di bambini con DSA risulta aver manifestato precedenti disturbi o ritardi del linguaggio. soprattutto sul versante fonologico(omissioni di fonemi, sostituzioni, semplificazioni gruppi,.) e morfosintattico 2. FAMILIARITA
82 Lettura: modello a due vie 1. VIA FONOLOGICA/SUBLESSICALE O INDIRETTA 2. VIA LESSICALE/SEMANTICA O DIRETTA
83 Lettura: modello a due vie 1. VIA FONOLOGICA/SUBLESSICALE O INDIRETTA Converte le singole unità grafiche in fonemi, attraverso un processo di fusione, si ha la rappresentazione fonologica della parola Ci consente di leggere le parole nuove o quelle inventate (non-parole)
84 Lettura con ACCESSO FONOLOGICO Lapido munato bacuto miotra notole ecchiu lapiro quodre amizio gamapi falaso tigomo nivaba barloma giagna dagumi buglia strova defito fromopu irrole scorpi pilcone tifola beniro enchea vostia fucido avelli vicepo chiore digato
85 Lettura: modello a due vie 2. VIA LESSICALE/SEMANTICA O DIRETTA Accesso al lessico ortografico, alla rappresentazione in forma scritta della parola: permette una lettura più rapida Ci consente di leggere solo le parole conosciute ed è rinforzata dall esercizio
86 Lettura con ACCESSO LESSICALE Socdno una riccrea dlel Unvrsetiià di Carbmdgie l oidrne dlele lertete all iternno diuna praloa non ha imprtzaona a ptato che la pimra e l ulimta saino nllea gusita psoizoine. Anhce se le ltteere snoo msese a csao una peonrsa può leggere l inetra fasre sneza poblremi. Ciò è dovuto al ftato che il nstoro celverlo non lgege ongi sigonla leterta ma tiene in cosinaderzione la prolaa nel suo inesime. Icnrebidile he?
87 CRITERI PER LA DIAGNOSI DI DISLESSIA CRITERIO DELLA DISCREPANZA tra QI normale e prestazione di lettura deficitaria (si confronta cioè l abilità di lettura del bambino con il suo livello cognitivo) CRITERIO DI VELOCITA DI DECODIFICA (espressa dal numero di sillabe lette per ogni secondo) CRITERIO DI ACCURATEZZA (espressa dal numero di errori compiuti)
88 CRITERI PER LA DIAGNOSI DI DISLESSIA la necessità di valutare congiuntamente i due parametri di rapidità/accuratezza nella performance (trattamento) Distanza statisticamente significativa (-2 ds) dai valori medi attesi per la classe frequentata dal bambino in uno o nell altro dei due parametri menzionati.
89 DIAGNOSI: coincidere con il completamento del 2 anno della scuola primaria (2^ elementare), dal momento che questa età coincide con il completamento del ciclo dell istruzione formale del codice scritto essere anticipata (ragionevole ipotesi diagnostica) alla fine del 1 anno della scuola primaria (1^ elementare) in bambini con profili funzionali così compromessi e in presenza di altri specifici indicatori diagnostici (pregresso disturbo del linguaggio, familiarità accertata per il disturbo di lettura)
90 TEST di VALUTAZIONE Dislessia evolutiva Decodifica del testo scritto (Brani Gruppo MT, testi differenziati per fasce di scolarizzazione) valutazione velocità e correttezza Prove 4-5 di Sartori: 1. Lettura di parole valutazione integrità via lessicale 2. lettura di non-parole valutazione integrità Via fonologica(grafema-fonema)
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94 DATI DA CONOSCERE i tempi di lettura migliorano fino alla terza media e piu facile correggere gli errori che aumentare la velocita per poter studiare con successo testi di un certo livello (medie e superiori) e necessaria un velocita di lettura di 3 sillabe al secondo la media di lettura di un bambino normodotato di quinta elementare è di circa 3.5 sillabe al secondo
95 EVOLUZIONE DEL DISTURBO SPECIFICO DI LETTURA La velocità di lettura, normalmente, dovrebbe crescere costantemente ogni anno di 0,5 sill/sec.; in terza media i ragazzi raggiungono una velocità di circa 5,5 sill/sec., considerata vicina a quella dell adulto.
96 EVOLUZIONE DISLESSIA il divario, per il parametro della rapidità, aumenta con il passare del tempo rispetto alla classe frequentata la numerosità degli errori, invece, tende a diminuire; l accuratezza migliora nel corso dello sviluppo, anche se questo dipende dal tipo di testo che il soggetto deve leggere.
97 Tempi di lettura di parole Sill./sec normali dislessici ,44 4,65 3,94 3,2 2,62 2,18 2,14 1,69 1,88 1,2 1,41 0,62 0,81 0,33 2^ El. 3^ El. 4^ El. 5^ El. I M. II M. III M.
98 Andamento nel tempo degli errori nella lettura di parole 0,5 0,45 0,4 0,35 0,3 0,25 0,2 0,15 0,1 0,05 0 2^ el. 3^ el. 4^ el. 5^el. 1^ Med. 2^ Med. 3^ Med. dislessici normali
99 DISLESSIA E DISTURBO DI COMPRENSIONE DEL TESTO Nell ambito della letteratura internazionale, vari studi evidenziano accanto al profilo della dislessia anche l accezione di disturbi della comprensione del testo scritto indipendenti sia dai disturbi di comprensione da ascolto che dagli stessi disturbi di decodifica. La Consensus Conference accoglie l invito a considerare il disturbo di comprensione come un possibile disturbo specifico di apprendimento ma sottolinea la necessità di studiarne meglio le caratteristiche Consensus Conference Milano, 26 gennaio 2007
100 DISTURBO DI COMPRENSIONE DEL TESTO QI nella norma Velocità/ correttezza di lettura nella norma o lettura di un adulto Prestazioni inferiori alla norma (valutazione di livello) in test standardizzati di comprensione del testo (Prove MT)
101 CAUSE DELLA DIFFICOLTA SPECIFICA DI COMPRENSIONE Scarsa consapevolezza metacognitiva Scarsa capacità nel trarre vantaggio dai suggerimenti grammaticali e contestuali del testo Scarsa sensibilità nell individuare parti importanti del testo Lessico povero Memoria a breve termine (MBT) limitata
102 Peculiarità dei processi cognitivi Interventi di compenso e dispensa Lentezza ed errori nella lettura Comprensione del testo Evitare l uso del corsivo Incentivare all uso di registrazioni,sintesi vocale. Operare con mediatori didattici: schemi, mappe Leggere più volte le consegne Ridurre il n degli esercizi Privilegiare le verifiche orali e l uso di mappe Predisporre materiali per il recupero visivo (immagini) Privilegiare le verifiche a scelta multipla
103 Grazie per l ascolto!
104 DISTURBO SPECIFICO DI SCRITTURA Disgrafia disturbo della realizzazione dei pattern motori (disprassie) che genera una grafia spesso illeggibile Disortografia difficoltà specifica nei processi di trasformazione di stringhe di fonemi in stringhe di grafemi
105 Disgrafia Evolutiva: disturbo della realizzazione dei pattern motori (disprassia), che si realizza con l incapacità di controllare degli aspetti grafici della scrittura manuale e del disegno
106 Disgrafia evolutiva o è un disturbo del linguaggio scritto che riguarda le abilità esecutivo-motorie della scrittura o si concretizza in una prestazione scadente dal punto di vista della grafia o a volte associata ad un più generale disturbo dell organizzazione del gesto e di incoordinazione motoria
107 Nella disgrafia sono compromesse le abilità esecutive della scrittura. nel mantenere sul foglio i giusti rapporti spaziali e di misura delle lettere Lo studente ha difficoltà: nel ricordare come si formano le lettere nel riprodurre in maniera accurata la loro forma nelle diverse modalità (maiuscolo, minuscolo, stampatello e corsivo) Il risultato è un tracciato grafico quasi indecifrabile ma non necessariamente scorretto da un punto di vista ortografico e sintattico.
108 Disgrafia evolutiva Lentezza di scrittura Pressione eccessiva sul foglio Macro-micrografia Distanza non adeguata tra le parole Errata direzionalità della scrittura Inesatta legatura dei segni
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111 CRITERI PER LA DIAGNOSI DI DISGRAFIA DISCREPANZA tra QI nella norma (QI 85) e prestazione di scrittura inferiore a 2 DS dalla norma CRITERIO DI VELOCITA DI SCRITTURA (espressa dal numero di parole scritte in 3 prove distinte)
112 Disortografia Evolutiva: quando un bambino, dopo un congruo tempo di istruzione continua, non apprende o apprende in maniera incompleta o con grandi difficoltà la capacità di scrivere correttamente in modo automatico.
113 Disortografia evolutiva è una difficoltà specifica che interessa i processi di codifica cioè la trasformazione di stringhe di fonemi in stringhe di grafemi gli errori interferiscono con il contenuto e saranno visibili anche se scritti chiaramente o al computer
114 DISORTOGRAFIA copiare comporre testi scritti Lo studente ha difficoltà nella abilità di organizzazione in capoversi punteggiatura nelle frasi
115 CRITERI PER LA DIAGNOSI DI DISORTOGRAFIA DISCREPANZA tra QI nella norma (QI 85) e prestazione di scrittura (Deficitaria in modo statisticamente significativo (-2 ds) dai valori medi attesi per la classe frequentata dal bambino in uno o piu tipologie di errore) CRITERIO DI CORRETEZZA (espressa dal tipo e dal numero di errori)
116 Diagnosi coincidere con il completamento del 2 anno della scuola primaria (2^ elementare), dal momento che questa età coincide con il completamento del ciclo dell istruzione formale del codice scritto essere anticipata (ragionevole ipotesi diagnostica) alla fine del 1 anno della scuola primaria in bambini con profili funzionali così compromessi e in presenza di altri specifici indicatori diagnostici (ritardo abilità grafo-motorie, pregresso disturbo del linguaggio, familiarità accertata)
117 TEST di VALUTAZIONE Disotografia evolutiva Dettato ortografico (Brani Gruppo MT, testi differenziati per fasce di scolarizzazione) Prove di scrittura spontanea Prove di descrizione valutazione tipologia e n errori
118 Tipologia di errori ERRORI FONOLOGICI Sostituzioni ( sguardo = squardo) Omissioni (conto = coto) Inversioni (armadio = amradio) Grafema inesatto (pese= pesce)
119 Tipologia di errori ERRORI LESSICALI Separazioni illegali (in sieme=insieme) Fusioni illegali (L uvetta = luvetta) Scambio grafema omofono (qucina=cucina) Omissione o aggiunta h (ha casa=a casa)
120 Tipologia di errori ERRORI ALTRI Mancanza/aggiunta di doppie Omissioni/aggiunte di accenti
121 EVOLUZIONE DEL DISTURBO DI SCRITTURA In genere è positiva: riduzione sensibile del numero di errori nel corso dell iter scolastico, con capacità di autocorrezione Comparsa di errori ortografici in situazioni di stanchezza o di attività di scrittura di tipo compositivo (temi, verifiche )
122 EVOLUZIONE DEL DISTURBO DI SCRITTURA La disgrafia non si evolve positivamente, ma tende a rimanere stabile o a peggiorare
123 Peculiarità dei processi cognitivi Interventi di compenso e dispensa Disortografia e disgrafia Favorire l utilizzo di programmi di videoscrittura con correttore ortografico Consentire uso di schemi con correzioni ortografiche Consentire scrittura in stampato maiuscolo Dispensare dal prendere appunti Dispensare dai dettati, copie
124 Caso clinico Anna 7 anni e 10 mesi 3 elementare Richiesta una valutazione per consistenti difficoltà nell apprendimento scolastico, riferite a tutte le abilità strumentali (lettura-scrittura e calcolo)
125 ELEMENTI ANAMNESTICI Importante ritardo del linguaggio e difficoltà relazionali nei primi anni infanzia Intrapreso ciclo logopedico e di psicomotricità Padre dislessico LE INSEGNANTI LAMENTANO: Difficoltà attenzione Tempi lunghi di esecuzione consegne Talvolta scarsa comprensione delle consegne Distrazione di fronte a compiti che non sa svolgere con pianti e rifiuti A volte presa in giro dai compagni
126 ESITO PROVE Livello intellettivo nella norma Q I Verbale = 9 3 ; Q I Performance = ; Q I Totale = 9 6 Produzione e comprensione linguistica nella norma Adeguata coordinazione visuo-motoria Scarsa memoria di lavoro Prova di lettura (parole-non parole e brano): sufficientemente corretta ma lenta Prova di dettato: molti errori di tipo fonologico Lentezza nelle prassie Prove di matematica: lentezza esecutiva ma correttezza nei risultati
127 SINTESI DIAGNOSTICA o Profilo piuttosto compromesso dal punto di vista funzionale o Presenza di indicatori di familiarità e disturbo del linguaggio o Bambina presenta disturbo degli apprendimenti scolastici con dislessia (deficit di lentezza nella decodifica) e disortografia (numerosità di errori fonologici: v f; a o; m n; b d). La componente aritmetica rimane sufficientemente preservata.
128 TRATTAMENTO Relazione clinica consegnata alla scuola Messa in atto strumenti compensativi mappa ortografica, tabella procedure arimetiche, tempi dilatati per lettura consegne Compito a casa di leggere di frequente brevi parti testo (frasi) per allenare riconoscimento visivo Incontri insegnanti, genitori e clinico per monitoraggio quadro scolastico
129 Grazie per l ascolto!
130 Discalculia Evolutiva: quando un bambino, dopo un tempo elevato di istruzione continua, non raggiunge o raggiunge in maniera incompleta livelli di rapidità e di correttezza in operazioni di calcolo e di processamento numerico.
131 caratteristiche DISCALCULIA o Difficoltà di transcodifica o Difficoltà nell acquisizione e nel recupero dei fatti aritmetici o Difficoltà nell esecuzione di calcoli o Difficoltà nell applicazione delle procedure di calcolo o Difficoltà nell automatizzazione delle procedure di conteggio o Difficoltà visuo-spaziali
132 Elementi strutturali: SISTEMA DEI NUMERI consente la comprensione e la produzione dei numeri attraverso regole lessicali e sintattiche condivise. Il sistema può essere rappresentato attraverso differenti codici: alfabetico orale (quattro) e/o arabico (4). La scrittura e la lettura di numeri impegnano la transcodifica da un codice di presentazione ad un altro codice
133 Elementi strutturali: SISTEMA DEL CALCOLO presenta naturalmente una dipendenza funzionale dal sistema dei numeri, rappresenta insieme di conoscenze relative alle procedure di calcolo nei diversi algoritmi e la loro applicazione nella risoluzione dei problemi.
134 5 componenti implicate nelle difficoltà con numeri e calcolo Componente concettuale Funzionalità memoria di lavoro Abilità di recupero nozioni dalla memoria a lungo termine Componente procedurale Velocità di processamento
135 discalculia evolutiva: componenti cognitive implicate Memoria semantica: difficoltà nel recupero dei fatti aritmetici e nella memorizzazione delle tabelline Procedurale: compromissione delle abilità aritmetiche nel calcolo riporti prestito Visuo-spaziale: difficoltà nell uso delle informazioni visuo-spaziali necessarie per l interpretazione dell informazione numerica
136 sottotipi Dislessia per le cifre: incapacità di acquisizione delle procedure lessicali sia nel sistema di comprensione dei numeri che nelle procedure di calcolo Discalculia procedurale difficoltà nell acquisizione delle procedure e degli algoritmi del calcolo Discalculia per i fatti aritmetici: difficoltà nell acquisizione dei fatti numerici all interno del sistema del calcolo
137 Capacità compromesse Enumerazione in avanti e indietro (lentezza e scorrettezza) Difficoltà di immagazzinamento dei fatti aritmetici (ad es. le tabelline) Lentezza e scorrettezza nel calcolo a mente (utilizzo delle dita per contare)
138 INTERVENTO LINEA DEI NUMERI: permette di accedere rapidamente e in modo efficace a informazioni numeriche necessarie per moltissimi compiti sia aritmetici che numerici. facilita calcoli rapidi, le tabelline
139 Capacità compromesse TRANSCODIFICA NUMERICA errori nella lettura dei numeri 6776 Seicentosettantasei 7001 Settecentouno 2109 duecentonove errori tipici nel dettato Milleottocentotrentadue 1532 Ventitremila quattrocentocinquantasei Duemilaotto 208 Trentunmilaventi 120
140 INTERVENTO ESERCIZI PER LA TRANSCODIFICA NUMERICA Identificazione della struttura sintattica del numero - (attraverso cartoncini, da assemblare, di diverso formato che evidenziano la struttura lessicale dei numeri da produrre) 587: 500, 80, 7 Riconoscimento di numeri di ordine di grandezza differente (numeri molto simili a liv. Lessicale ma non sintattico)- 46, 4, 650, 460, 400, 65, 6500, 40 Esercizi di scrittura di numeri (con griglie)
141 Capacità compromesse LA CODIFICA SEMANTICA rappresentazione mentale della quantità, quindi identificazione della posizione del numero all interno della linea dei numeri e le sue relazioni con gli altri numeri. strategia cognitiva per accedere all ordine di grandezza del numero prodotto
142 INTERVENTO ALLENARE LE ABILITÀ DI CODIFICA SEMANTICA Le triplette Quale dei due Le pagine del libro Stima numerica: i numeri sulla retta Attività con le carte (combinazione di carte per produrre numeri alti)
143 Capacità compromesse Procedure di calcolo (algoritmi delle operazioni, riporti, posizionamento in colonna) Difficoltà di problem-solving (solo quando è presente un grave disturbo di decodifica)
144 INTERVENTO ALLENAMENTO PROCEDURE CALCOLO esercizi di soluzione algoritmi con modello procedure (accesso mem.vis.) esercizi di soluzione problemi con modelli di solving principali
145 CRITERI PER LA DIAGNOSI DI DISCALCULIA CRITERIO DELLA DISCREPANZA tra QI nella norma e prestazione aritmetica deficitaria CRITERIO DI VELOCITA CRITERIO DI ACCURATEZZA
146 CRITERI PER LA DIAGNOSI DI DISCALCULIA la necessità di valutare congiuntamente i due parametri di rapidità/accuratezza nella performance Distanza statisticamente significativa (-2 ds) dai valori medi attesi per la classe frequentata dal bambino nei parametri analizzati
147 DIAGNOSI: l età minima per porre la diagnosi non prima della fine del 3 anno della scuola primaria (3^ elementare), soprattutto per evitare l individuazione di molti falsi positivi
148 TEST DI VALUTAZIONE DI DISCALCULIA PROTOCOLLO AC-MT operazioni scritte conoscenza numerica prove cartamatita accuratezza tempo totale prove individuali
149 parametri analizzati: Conoscenza procedure calcolo scritto Operazioni scritte Conoscenza numerica elementi base sistema numeri (trasformazione in cifre-</>)
150 parametri analizzati: correttezza conoscenze sistema dei numeri e del calcolo (calcolo a mente, dettato numeri, fatti aritmetici) Accuratezza livello di automatizzazione conoscenze totale Tempo
151 EVOLUZIONE DEL DISTURBO DI DISCALCULIA La correttezza evolve positivamente nel tempo (con l aiuto delle misure compensative) La lentezza permane
152 Peculiarità dei processi cognitivi Interventi di compenso e dispensa Discalculia. Difficoltà di memorizzazione di tabelline, sequenze, procedure, termini specifici Evitare di richiedere lo studio mnemonico e nozionistico. Consentire l uso della calcolatrice, tavole e tabelle, formulari di varie discipline Facilitare uso linea dei numeri
153 Caso clinico Luca 5 elementare Richiesta di valutazione per difficoltà in matematica
154 LE INSEGNANTI : Buon impegno Tempi lunghi di esecuzione consegne Ansia di sbagliare
155 ESITO PROVE Livello intellettivo nella norma Q I Verbale = 100 ; Q I Performance = ; Q I Totale = 9 6 Adeguata coordinazione visuo-motoria Scarsa memoria di lavoro Prove di matematica: -deficit nel parametro di accuratezza - nella norma l esito alle prove di operazioni scritte, conoscenza numerica e il tempo di esecuzione
156 SINTESI DIAGNOSTICA o Profilo adeguato dal punto di vista funzionale o Deficit specifico in compiti di dettato di numeri (errori sintattici nel posizionamento dello 0) e nel recupero di fatti aritmetici ( non memorizzazione sicura) o Disturbo specifico nella produzione dei numeri per deficit di memoria di lavoro
157 TRATTAMENTO Relazione clinica consegnata alla scuola Messa in atto strumenti compensativi tavola pitagorica, tempi dilatati per esercizi, tabella numerica con regole sintattiche di costruzione di numeri
158 Grazie per l ascolto!
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