Destinatari del progetto: Genitori. Scuole. Bambini e ragazzi
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- Fortunato Torre
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1 RIEDUCHIAMO IL CERVELLO
2 PROGETTO EDUCATIVO Destinatari del progetto: Genitori Insegnanti Educatori Scuole Bambini e ragazzi
3 APPRENDIMENTO I BAMBINI NON SONO PIGRI (Mel Levine) Il progetto vuole perseguire l intento di prevenire discriminazioni in situazioni i i problematiche legate all apprendimento.
4 BAMBINI CON DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO: STRATEGIE DI VALUTAZIONE E INTERVENTO Dott.ssa Paola Isaia, Psicologa Psicoterapeuta Roreto di Cherasco, 1 febbraio 2013
5 APPRENDIMENTO Incremento dell efficienza di un atto in seguito all esperienza esperienza. L incremento di efficienza è proporzionale al numero delle esperienze e alla loro vicinanza. i L interruzione dell esercizio non determina la scomparsa o una significativa riduzione dell abilità. Il successo spontaneo tende a produrre disponibilità a ripetere e, in generale, disponibilità verso l azione. Giacomo Stella
6 REQUISITI PER L APPRENDIMENTO Efficienza del sistema che realizza la funzione Adeguatezza degli stimoli Frequenza dell attività (allenamento)
7 DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO Difficoltà scolastiche: 10-20% della popolazione scolastica Le ipotesi i da considerare sono: Disturbo Emotivo Ritardo Mentale Deficit neurologici e/o sensoriali ADHD Disturbo Specifico d Apprendimento
8 DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO Deficit intellettivi di minima entità Disturbi comportamentali e della condotta Disagio scolastico per cause socio-familiari Disturbi d ansia Disturbo dell umore
9 DISTURBO O DIFFICOLTÀ DISTURBO Innato Resistente all intervento Resistente all automatizzazione automatizzazione DIFFICOLTÀ O RITARDO Non innato Modificabile con interventi didattici mirati Automatizzabile, anche se in tempi dilatati rispetto alla classe
10 TIPOLOGIE DI DSA legge 170/2010 DISLESSIA EVOLUTIVA DISTURBI DELLA SCRITTURA: - DISORTOGRAFIA - DISGRAFIA DISCALCULIA
11 DISLESSIA EVOLUTIVA Disabilità specifica dell apprendimento di origine neurobiologica Difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente e abilità scadenti nella scrittura e nella decodifica Deficit nella componente fonologica del linguaggio, gg spesso discrepante in rapporto alle altre abilità cognitive e all adeguata istruzione scolastica
12 LETTURA FONOLOGICA Lapido munato bacuto miotra notole ecchiu lapiro quodre amizio gamapi falaso tigomo nivaba barloma giagna dagumi buglia strova defito fromopu irrole scorpi pilcone tifola beniro enchea vostia fucido avelli vicepo chiore digato
13 LETTURA LESSICALE Secdno una riccrea dlel Unvrsetiiàl U di Carbmdgie l oidrne dlele lertete all iternno di una praloa non ha imprtzaona a ptato che la pimra e l ulimta lulimtasaino nllea gusita psoizoine. Anhce se le ltteere snoo msese a csao una peonrsa può leggere l inetra fasre sneza poblremi. Ciò è dovuto al ftato che il nstoro celverlo non lgege g ongi sigonla leterta ma tiene in cosinaderzione la prolaa nel suo inesime. Icnrebidile he?
14 DISGRAFIA Disturbo grafo-motorio Connesso con il disordine/disfunzione delle competenze spazio-temporali e di coordinazione oculo- manuale Generalmente si associa alla difficoltà di lettoscrittura ma può presentarsi anche da solo
15 DISORTOGRAFIA Disturbo specifico della scrittura che non rispetta regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto Non imputabile alla mancanza di esperienza o a deficit motori o sensoriali I sintomi possono essere: omissioni di grafemi o parti di parola (es. pote per ponte o camica per camicia) sostituzioni di grafemi (es. vaccia per faccia; parde per parte) inversioni di grafemi (es. il per li; spicologia per psicologia)
16 DISCALCULIA EVOLUTIVA Disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche Si manifesta in bambini di intelligenza normale, che non hanno subito danni neurologici Chi ne soffre si trova in grandi difficoltà con tabelline e operazioni e risulta spesso incapace di effettuare semplici addizioni e sottrazioni anche da adulto
17 COMORBILITÀ COMORBILITÀ = contemporaneità o concomitanza di più disturbi La pratica clinica evidenzia un alta presenza di comorbilità fra i disturbi specifici dell apprendimento e altre condizioni cliniche (es. disprassie, disturbi dell umore e del comportamento, ADHD, disturbi d ansia, etc.) Raccomandazione per i DSA: ricercare in ogni processo valutativo e diagnostico la presenza di altri disturbi Consensus Conference, 2010
18 ADHD DISATTENZIONE IPERATTIVITÀ Difficoltà ad organizzarsi nei compiti; perdita di oggetti personali; impulsività; difficoltà ad attendere il proprio turno; dare risposte prima che siano terminate le domande.
19 ALCUNI INDICATORI PREDITTIVI DI ETÀ PRESCOLARE DSA Familiarità per disturbi di letto-scrittura; scarsa consapevolezza fonologica (analisi e sintesi fonemica); difficoltà a mantenere l attenzione; difficoltà uditive e visuo-spaziali; difficoltà di coordinazione motoria; abilità nel disegno non adeguate per l età; iperattività e difficoltà autorganizzativa.
20 ALCUNI INDICATORI PREDITTIVI DI ETÀ SCOLARE DSA Lentezza e errori nella lettura: difficoltà a distinguere lettere simili ili per forma (d/b; m/n; q/p) o per suono (d/t; b/p); omissione di grafemi o sillabe (es. mata al posto di matita); sostituzione di parole intere; omissione di doppie; tempi più lunghi nei compiti scritti e maggiori difficoltà rispetto all orale;
21 ALCUNI INDICATORI PREDITTIVI DI DSA ETÀ SCOLARE difficoltà a memorizzare sequenze (es. alfabeto, giorni della settimana); composizione libera del testo ridotta, scarna, vocabolario povero, omissioni di punteggiatura; confusione destra-sinistra; difficoltà nella coordinazione motoria (goffaggine nei movimenti); attenzione breve; insorgenza problemi psicologici e/o comportamentali;
22 ALCUNI INDICATORI PREDITTIVI DI DSA ETÀ SCOLARE disorganizzazione nelle attività e nello spazio sul foglio; difficoltà nell associazione grafema-fonema e/o fonemagrafema; mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura; incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo riconoscibile.
23 PROTOCOLLO DIAGNOSTICO Segnalazione Invio in NPI Raccolta anamnestica Valutazione clinica Interpretazione dei risultati Eventuali altri esami Formulazione della diagnosi Indicazioni di intervento
24 SEGNALAZIONE Quando arriva? (il range dell età è molto ampio) Chi la effettua? (scuola famiglia pediatra) Cosa viene segnalato: 1. difficoltà nello svolgimento quotidiano dei compiti (lentezza, svogliatezza, mancanza di concentrazione); 2.disturbi della sfera emotivo/relazionale (apatia, disturbi comportamentali, eventuali disturbi psicosomatici); 3. incongruenza tracapacitàcognitive (nella norma) e rendimento scolastico (scarso); 4.distrazione, tempi attentivi brevi.
25 DIAGNOSI Prestare attenzione allo sviluppo visivo, uditivo e del linguaggio Escludere eventuali disturbi cognitivi, i neurologici i e sensoriali Verificare abilità di letto-scrittura, numeriche e di calcolo Valutare capacità spazio-temporali, disprassie, attenzione, memoria, psicopatologie e elementi di contesto disturbanti i processi di apprendimento
26 DIAGNOSI PRECOCE E TEMPESTIVA: storie di insuccesso nella scuola dell obbligo compromettono spesso non solo la carriera scolastica ma anche lo sviluppo della personalità e l adattamento sociale PREVENZIONE: fondamentale lo screening sull intera popolazione scolastica per individuare i bambini a rischio di DSA
27 Schema tratto dalle Linee Guida DSA (2011)
28 COSA FARE PER I DSA RIABILITARE O PROTESIZZARE? Seconda infanzia: riabilitare il disturbo specifico di linguaggio Scuola primaria I ciclo: interventi specifici intensivi emirati(trattamento logopedico, lavoro a scuola su competenze fonologiche e metafonologiche)
29 COSA FARE PER I DSA Scuola primaria II ciclo: interventi tispecifici i mirati; misure compensative (protesi quali libri parlati, sintesi vocali computerizzate, software didattici di più avanzata generazione, calcolatrice); misure dispensative (riduzione materiale di studio, dispensa da verifiche scritte a favore di quelle orali, dispensa da lingue straniere scritte a favore di verifiche orali, utilizzo di schemi e mappe concettuali, valutazioni i che non tengano conto dei deficit specifici, etc). Scuola secondaria di primo e secondo grado: utilizzo di misure dispensative e compensative
30 COSA FARE PER I DSA LENTEZZA e AFFATICABILITÀ sono causa di un impegno quotidiano di molte ore sia a scuola sia a casa. Questo può portare alla rinuncia di attività sportivericreative-ludiche. È necessario quindi ridurre il carico di compiti (selezionare gli esercizi ipiù utili o fornire sintesi). i) È importante che l impegno quotidiano del pomeriggio i ei momenti di riabilitazione i vengano riconosciuti come momenti di responsabilità e impegno
31 STRATEGIE DIDATTICHE PER I DSA Incoraggiare l apprendimento collaborativo (attività in piccoli gruppi) Predisporre azioni di tutoraggio Sostenere un approccio strategico nello studio con immagini, mappe Sollecitare collegamenti fra nuove informazioni i ie quelle già acquisite iit Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra conoscenze e discipline Dividere gli obiettivi di un compito in sottoobiettivi Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all argomento di studio, per orientare l alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali Privilegiare l apprendimento esperienziale e laboratoriale Sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo delle strategie di apprendimento negli alunni
32 COME SI SENTE IL BAMBINO Il bambino con DSA si trova a far parte di un contesto nel quale spesso vengono proposte attività per lui troppo complesse e astratte Si confronta con i compagni e non si sente membro del gruppo Riceve continue sollecitazioni dall adulto: stai più attento!, impegnati di più! Spesso non trova soddisfazione neanche in attività extrascolastiche Matura un forte senso di colpa Ritiene che nessuno sia soddisfatto di lui (insegnanti e genitori) Mette in atto meccanismi di difesa (disimpegno, bullismo, aggressività, inibizione, chiusura)
33 MANIFESTAZIONI PSICOPATOLOGICHE Debolezza dell autostima e fragilità nella rappresentazione dei propri processi di pensiero Contenuti di inferiorità e di vulnerabilità con riferimento alle proprie potenzialità mentali Percezione di uno scarso potere di controllo sul proprio ambiente Disinvestimento cognitivo spesso importante e funzionamento mentale superficiale
34 AUTOSTIMA Come potenziare l autostima nei bambini con difficoltà di apprendimento: favorire la loro autonomia; dare dei rimandi positivi per rinforzare i comportamenti maggiormente funzionali; dare giudizi sul compito e non sulla persona; favorire buone relazioni con i compagni; non fare paragoni con gli altri bambini; proporre giochi di squadra; mostrare aiuto e comprensione; aiutarli a esprimere le loro emozioni.
35 CONCLUDENDO Perché un bambino intelligente non riesce a leggere e scrivere? Come riconoscere il suo problema e aiutarlo a trovare la sua strada? È facile confondere i sintomi con la semplice pigrizia, o attribuirne la causa a problemi familiari o emotivi. Una diagnosi precoce è fondamentale!
36 Grazie per l attenzione Dott.ssa Paola Isaia, Psicologa Psicoterapeuta
37 Si ringraziano: la Banca di Credito Cooperativo di Cherasco; gli istituti scolastici aderenti all iniziativa; gli insegnanti per la loro disponibilità; il vignettista Danilo Paparelli per la gentile concessione delle vignette. Riferimenti filmici e bibliografici consigliati nel corso dell incontro: Stelle sulla terra Storia di un bambino dislessico diretto da Aamir Khanm, Le aquile sono nate per volare - Il genio creativo nei bambini dislessici di Rossella Grenci, La Meridiana Edizioni, 2004.
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