WINDOW ON EUROPE SPORTELLO EUROPEO AGENZIA PER LO SVILUPPO E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "WINDOW ON EUROPE SPORTELLO EUROPEO AGENZIA PER LO SVILUPPO E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI"

Transcript

1 CONSULENZA E STRATEGIE 1. BASILEA 2 2. Revisioni e Supervisioni Contabili 3. Valutazioni Finanziarie Economiche Patrimoniali 4. Risanamento di Aziende in Crisi 5. Project Financing 6. Merger & Acquisition 7. Private Equity BASILEA 2 BASILEA 2: COS'È E COSA CAMBIA PER LE IMPRESE Introduzione "Basilea 2" è il nuovo accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche. In base ad esso le banche dei paesi aderenti dovranno accantonare quote di capitale proporzionali al rischio derivante dai vari rapporti di credito assunti, valutato attraverso lo strumento del rating. In questa sezione del sito diamo una breve, ma, ci auguriamo, esaustiva informazione sulla storia dell'accordo, sui suoi autori e sui soggetti interessati, sugli scopi e sulle attese conseguenze dell'accordo stesso. I soggetti Gli Accordi di Basilea sui requisiti patrimoniali delle banche sono il frutto del lavoro del Comitato di Basilea, istituito dai governatori delle Banche centrali dei dieci paesi più industrializzati (G10) alla fine del I membri attuali del Comitato provengono da Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. Il Comitato opera in seno alla BRI, Banca dei Regolamenti Internazionali, con sede a Basilea, un'organizzazione internazionale che ha lo scopo di promuove la cooperazione fra le banche centrali ed altre agenzie equivalenti allo scopo di perseguire la stabilità monetaria e finanziaria. Il Comitato non possiede alcuna autorità sovranazionale e le sue conclusioni non hanno alcuna forza legale. Le linee guida, gli standard, le raccomandazioni del Comitato sono formulati nell'aspettativa che le singole autorità nazionali possano redigere disposizioni operative che tengano conto delle realtà dei singoli stati. In questo modo il Comitato incoraggia la convergenza verso approcci comuni e comuni standard. Il primo Accordo di Basilea Nel 1988 il Comitato di Basilea introduce il sistema di misurazione del capitale comunemente chiamato Accordo di Basilea sul Capitale. E' il primo Accordo di Basilea. Ad esso hanno aderito, fino ad oggi, le autorità centrali di oltre 100 paesi. In sintesi, tale documento definiva l'obbligo per le banche di accantona- 1

2 re capitale nella misura dell'8% del capitale erogato, allo scopo di garantire solidità alla loro attività. L'accordo del 1988 presentava dei limiti di particolare rilevanza. L'8% di accantonamento può essere giudicato troppo per una controparte poco rischiosa e troppo poco per una controparte giudicata rischiosa: la quantità di capitale assorbito era giudicata troppo poco sensibile al rischio, e ciò nonostante alcuni correttivi introdotti negli anni successivi. Basilea 2 - Il Nuovo Accordo di Basilea Nel gennaio 2001 il Comitato di Basilea ha pubblicato il documento "The New Basel Capital Accord" (si veda la sezione "documenti ufficiali"), un documento di consultazione per definire la nuova regolamentazione in materia di requisiti patrimoniali delle banche. L'obiettivo è quello di giungere, attraverso il confronto con le autorità di vigilanza dei vari paesi ed una serie di indagini quantitative, ad un testo definitivo entro la fine del 2003, mentre l'attuazione dell'accordo è prevista per la fine del I tre pilastri di Basilea 2 Il contenuto del Nuovo Accordo si articola su tre pilastri: 1. I Requisiti patrimoniali minimi E', in sostanza, un affinamento della misura prevista dall'accordo del 1988 che richiedeva un requisito di accantonamento dell'8%. In primo luogo ora si tiene conto del rischio operativo (frodi, caduta dei sistemi; misura in parte riveduta nel giugno 2002) e del rischio di mercato. In secondo luogo, per il rischio di credito, le banche potranno utilizzare metodologie diverse di calcolo dei requisiti. Le metodologie più avanzate permettono di utilizzare sistemi di internal rating, con l'obiettivo di garantire una maggior sensibilità ai rischi senza innalzare né abbassare, in media, il requisito complessivo. La differenziazione dei requisiti in funzione della probabilità d'insolvenza è particolarmente ampia, soprattutto per le banche che adotteranno le metodologie più avanzate. 2. Il controllo delle Banche Centrali Tenendo conto delle strategie aziendali in materia di patrimonializzazione e di assunzione di rischi, le Banche Centrali avranno una maggiore discrezionalità nel valutare l'adeguatezza patrimoniale delle banche, potendo imporre una copertura superiore ai requisiti minimi. 3. Disciplina del Mercato e Trasparenza Sono previste regole di trasparenza per l'informazione al pubblico sui livelli patrimoniali, sui rischi e sulla loro gestione. Gli aspetti "critici" di Basilea 2 Sul documento originario di Basilea 2 sono state formulate numerose critiche che hanno portato a modifiche che, pur non cancellando i dubbi, dovrebbero attenuare le conseguenze negative attese dall'applicazione dell'accordo. Quali sono queste conseguenze negative? Sono almeno tre: 2

3 1. La discriminazione tra banche (quelle piccole non potranno utilizzare le metodologie più avanzate, quindi subiranno un onere patrimoniale maggiore rispetto ai grandi gruppi); 2. La penalizzazione del finanziamento alle piccole e medie imprese (PMI) indotto dal sistema dei rating interni; 3. Il problema della prociclicità finanziaria (nei periodi di rallentamento economico, l'accordo avrebbe l'effetto di indurre le banche a ridurre gli impieghi, causa il crescere del rischio, con la potenziale conseguenza di inasprire la crisi stessa). In questa sede non approfondiamo le problematiche di cui a i punti 1 e 3, ma concentriamo l'attenzione sulle problematiche riguardanti le PMI legate all'introduzione dell'accordo. Basilea 2 e le piccole e medie imprese Legare con maggiore aderenza il fabbisogno di capitale al rischio sottostante a un finanziamento o a un investimento implica inevitabilmente che il prezzo di quel finanziamento o di quell'investimento divengano maggiormente sensibili al rischio implicitamente contenuto. In seguito al recepimento delle nuove disposizioni regolamentare il legame fra rating interno e pricing si farà più solido, più strutturato e più trasparente. Ciò potrà indurre un effetto di carattere restrittivo nei confronti delle imprese, in particolare le PMI, in quanto i prenditori di minore qualità creditizia (tipicamente le piccole e medie imprese) vedrebbero peggiorare le condizioni loro praticate con un effetto di compressione della loro capacità di indebitamento e di revisione delle opportunità di indebitamento. In pratica, secondo una larga parte degli osservatori, le banche sarebbero indotte a ridurre il credito destinato alle PMI e ad aumentare al contempo i tassi di interesse. Le pressioni di Banca d'italia e della Bundesbank, volte a difendere la specificità dei rispettivi sistemi economici caratterizzati dalla presenza di migliaia di piccole imprese, hanno portato ad una parziale revisione della bozza di accordo che prevede ora requisiti minimi patrimoniali ridotti per l'esposizione delle banche verso le piccole e medie imprese. Queste misure potranno ridurre, ma non eliminare l'impatto di Basilea 2 sulle PMI. Il calendario di Basilea 2 Quando comincerà tutto questo? E' già cominciato. Il calendario dell'accordo è stato fissato lo scorso luglio (2002). il 20/12/02 si è conclusa la terza ed ultima indagine sull'impatto del Nuovo Accordo; il 29 aprile 2003 il Comitato ha pubblicato il terzo documento consultivo (la terza bozza dell'accordo) e attenderà le osservazioni delle banche centrali fino al 31 luglio; il 5 maggio 2003 il Comitato ha pubblicato i risultati del terzo studio d'impatto; 3

4 entro i primi sei mesi del 2004 il Comitato di Basilea rilascerà il testo definitivo di Basilea2; nel 2006 verranno testati i risultati e per fine anno il nuovo accordo verrà definitivamente attivato.(*) Le imprese hanno dunque tre anni per adeguarsi? Assolutamente no! I gruppi bancari che ambiscono al riconoscimento più avanzato dell'accordo (cd. Advanced Approach, che dovrebbe consentire i più rilevanti vantaggi sul piano regolamentare ed operativo, nonché i maggiori benefici patrimoniali) dovranno adottare il conteggio "parallelo" del nuovo e del vecchio Accordo a partire da fine 2005; per fare ciò dovranno dimostrare di avere adottato l'uso interno dei modelli da almeno tre anni, secondo le indicazioni previste dall'accordo stesso. Di fatto l'accordo, per i Gruppi bancari che ambiscono alle versioni più sofisticate, è già entrato in vigore nel corso del 2003, dovendo rispettare almeno tre anni di conformità operativa, strumentale, organizzativa per potersi qualificare per gli approcci più avanzati. La Banca d'italia ha indicato di attendersi che tutti i gruppi bancari italiani con patrimonio tier 1 consolidato superiore a. 3/mld. adottino gli approcci basati sui modelli interni. Sono previste regole di trasparenza per l'informazione al pubblico sui livelli patrimoniali, sui rischi e sulla loro gestione. Il RATING, questo sconosciuto... "Rating" significa semplicemente "valutazione": valutazione dell'impresa e della sua attitudine a generare nel tempo le risorse necessarie al pagamento dei debiti contratti per l'acquisizione dei fattori produttivi. E' la valutazione di sintesi forse più attesa da parte di chi utilizza i nostri strumenti di autovalutazione online. La scala ordinale qui utilizzata è suddivisa in 11 classi (di merito creditizio, dal punto di vista di chi fa credito all'impresa). Un rating di tipo "A" o superiore implica una valutazione di ottima solvibilità, mentre un rating di tipo "CC" o inferiore implica una valutazione di elevata probabilità di insolvenza. Nel riquadro qui accanto viene illustrata la rappresentazione grafica del rating riportata dall'output del servizio e Rating. Nella tabella in basso riportiamo la classificazione utilizzata da Standard & Poor's. Per "spiegare" il rating abbiamo deciso di rappresentare graficamente una valutazione delle sue principali componenti. 4

5 Il "5 Stars Rating " è la rappresentazione grafica della valutazione delle più significative entità oggetto di analisi: l'aspetto patrimoniale, l'aspetto finanziario e di liquidità, l'aspetto economico e reddituale, i dati qualitativi, i dati sul rapporto dell'impresa con il sistema creditizio, la performance (se sono stati forniti i dati di più di un esercizio). Il Rating secondo Standard & Poor's Ecco, secondo la classificazione di Standard & Poor's, cosa significano le "lettere": AAA : Extremely strong capacity to meet financial commitments. Highest rating. AA : Very strong capacity to meet financial commitments. A : Strong capacity to meet financial commitments, but somewhat susceptible to adverse economic conditions and changes in circumstances. BBB : Adequate capacity to meet financial commitments, but more subject to adverse economic conditions BBB- this is the lowest rating before noninvestment grade. BB : Less vulnerable in the near-term but faces major ongoing uncertainties to adverse business, financial and economic conditions. B : More vulnerable to adverse business, financial and economic conditions but currently has the capacity to meet financial commitments. CCC : Currently vulnerable and dependent on favorable business, financial and economic conditions to meet financial commitments. CC : Currently highly vulnerable. C : A bankruptcy petition has been filed or similar action taken but payments or financial commitments are continued. D : Payment default on financial commitments. Nota (1) Ratings in the 'AAA,' 'AA,' 'A' and 'BBB' categories are regarded by the market as investment grade. Ratings in the 'BB,' 'B,' 'CCC,' 'CC' and 'C' categories are regarded as having significant speculative characteristics. Nota (2) Ratings from 'AA' to 'CCC' may be modified by the addition of a plus (+) or minus (-) sign to show relative standing within the major rating categories. 5

6 REVISIONI E SUPERVISIONI CONTABILI Come gestire con successo il "patrimonio" umano ed analizzare gli a- spetti organizzativi Individuare le potenzialità individuali Valutare i percorsi formativi ed il training "interno" Definire i criteri di funzionamento dell ufficio ed analizzare gli aspetti organizzativi Individuare i punti di forza e di debolezza Assegnare i compiti Definire il processo di condivisione degli obiettivi e la gestione del processo di delega Come gestire le scadenze Individuare le scadenze e le procedure ottimali per garantirne il rispetto Classificazione: Istituzionali - Interne ripetitive - Interne non ripetitive Definire le risorse e gli strumenti più appropriati per la loro gestione Fissare i tempi e gli strumenti di controllo Analizzare l impatto sulla gestione dell area Come pianificare e controllare i costi dell area amministrativa Analizzare i costi generati dell ufficio contabilità Prevenire i costi attraverso il sistema di controllo interno La qualità nell ufficio contabilità: come ottenerla Garantire l affidabilità dei dati Impostare un processo di internal audit come difesa dai reati amministrativi Stendere procedure interne di supporto al lavoro operativo Definire tecniche di campionamento adottabili per la revisione della contabilità Analizzare le attività (Indispensabili Necessarie Consolidate ma soggette a possibile revisione) Come gestire l archivio L utilizzo dei Sistemi informativi Analizzare i fabbisogni informativi in classifica ABC Definire le risorse interne (team) di riferimento e loro coinvolgimento Definire l inquadramento nel contesto aziendale, soprattutto in presenza di sistemi ERP Analizzare l eventuale coinvolgimento di altri Enti aziendali Analizzare le implementazioni da apportare al sistema informativo per soddisfare specifiche esigenze Casi concreti Definire il budget di spesa e della tempistica Controllare lo stato avanzamento lavori Come gestire il raggiungimento degli obiettivi Come gestire i rapporti con gli altri Enti aziendali e con le Istituzioni 6

7 Il concetto di "Azienda" Percepire la necessità di "pensare" alla propria attività inserita in una struttura organizzativa articolata e complessa Il concetto di "Servizio" Imparare a proporsi come un Servizio utile all intero contesto aziendale Adeguare i propri comportamenti e la struttura organizzativa alle esigenze emergenti Rimettere in discussione scelte consolidate, se questo comporta miglioramenti dell efficienza Creare contatti e collaborazioni sia con Enti interni che esterni all Azienda Valutazioni Finanziarie Economiche Patrimoniali E il complesso di principi, metodi e tecniche che consentono di definire il valore dell azienda. Una distinzione di valutazione va fatta tra la valutazione del capitale economico e la valutazione del capitale di funzionamento. Il valore, per quanto scrupolosamente stimato, non è mai determinabile in modo oggettivo ed assoluto, ma ha sempre una connotazione relativa. Il valore NON è un dato oggettivo, in quanto scaturisce da un processo di stima che è, di per sé, di tipo soggettivo. L esigenza di procedere ad una valutazione del capitale economico può essere legata a diverse circostanze: Cessione/Acquisto Fusioni Scorporazioni Scissioni Aumenti di capitale con emissione di azioni a pagamento Riduzioni del capitale per recesso dei soci Ammissione alla quotazione di borsa Emissione di obbligazioni convertibili in azioni Il valore del capitale economico deriva da tutte le condizioni e potenzialità di produzione sia tangibili che intangibili. Alla sua determinazione concorre sia la quantificazione del valore patrimoniale della società sia la sua capacità reddituale prospettica. Il Capitale di funzionamento deriva dalle stime di bilancio che sono riferite ai singoli beni che compongono il patrimonio. Da tale processo di valutazione analitica scaturisce il capitale di funzionamento ed il reddito dell esercizio. Nella determinazione del capitale di bilancio la valutazione è svolta in modo analitico. Non è cioè svolta una valutazione di tipo sistemico. Il capitale economico rappresenta l insieme delle relazioni dinamiche che si istituiscono tra il valore del capitale proprio, coincidente con il fondo di valori che esprime il netto patrimoniale, e la redditività dell impresa. Il valore del capitale economico di un azienda esprime una combinazione tra valore patrimoniale e valore reddituale. 7

8 Risanamento di Aziende in Crisi Non importa se l Azienda sia grande o piccola e in quale mercato operi la strategia di salvataggio è simile. L attività consulenziale è rivolta sia alle aziende che hanno necessità di risanamento, sia a quelle che intendono riposizionarsi sul mercato, si attua attraverso una approfondita analisi e con l utilizzo degli strumenti messi a disposizione dalla legge per il rilancio aziendale. Studio dell'azienda in crisi analisi della crisi aziendale e verifica del futuro eutanasia di un'azienda decotta eventuali conseguenze patrimoniali problema delle fideiussioni personali chi è interessato al risanamento? scelta dello strumento di intervento analisi del rischio di insuccesso Il risanamento dell'azienda dotazione finanziaria dell'azienda verifica delle potenzialità aziendali Business Plan reddituale e finanziario la credibilità per arrivare al risanamento PROJECT FINANCING L attività di project financing o finanza di progetto si traduce in operazioni di finanziamento inerenti un iniziativa economica (o progetto) che viene realizzata dai promotori attraverso una società veicolo per determinarne la separazione economica e giuridica rispetto ai promotori stessi. Tale operazione trova la fonte primaria per il rimborso del debito e la remunerazione del capitale nei futuri cash-flow generati dall iniziativa finanziata; le garanzie acquisibili sono prevalentemente di natura contrattuale. SETTORI ECONOMICI ED INVESTIMENTI FINANZIABILI La finanza di progetto può essere applicata ad iniziative d investimento e gestione realizzabili in tutti i settori di attività economica, purché l iniziativa da finanziare risponda alle caratteristiche definite sopra. A titolo esemplificativo si possono ricordare come particolarmente adatti ad operazioni di project finance i seguenti settori: energia elettrica (sia da fonti convenzionali che da rinnovabili); gas; ambiente (raccolta, trattamento e smaltimento rifiuti); distribuzione acqua; sanità (costruzione e gestione di ospedali); infrastrutture ed opere pubbliche che prevedano possibilità di gestione con tariffe o ricavi adeguati al rimborso del finanziamento (parcheggi, porti turistici, strade a pedaggio, ecc.) Nel settore delle opere pubbliche si segnalano le ampie opportunità di investimenti del capitale privato con la tecnica del project financing prevista dall art 37-bis della Legge 109/94 e successive modifiche. 8

9 SOGGETTI RICHIEDENTI Imprese di qualunque dimensione e forma giuridica sia singolarmente che in raggruppamenti (ATI o società progetto) che abbiano le seguenti caratteristiche: 1. Esperienza e capacità tecnica di realizzare l opera; 2. Capacità di gestire l iniziativa connessa all opera; 3. Capacità di apportare i capitali di rischio nella misura ritenuta ottimale per attivare i capitali di debito e per raggiungere l equilibrio economicofinanziario della gestione RUOLO DEL PROFESSIONISTA Il Professionista nell ambito della finanza di progetto può assistere globalmente i promotori per gli aspetti finanziari del progetto, svolgendo i seguenti ruoli: 1. Advisor (consulenza per fattibilità su basi project financing) 2. Arranger (consulenza per bancabilità del progetto e sindacazione) Nell ambito di tali attività il Professionista può assistere i promotori per la elaborazione del piano economico finanziario (business plan), per la definizione del mix ottimale delle fonti di finanziamento (sia ordinarie che agevolate e sia a titolo di debito che di equity) e per la predisposizione dei presupposti di bancabilità (finanziabilità) definendo il sistema delle garanzie (tradizionali e contrattuali) costituenti il security package dell operazione, ed infine fornendo direttamente e/o ricercando i finanziamenti necessari e previsti dal piano. Tra i diversi documenti che costituiscono la proposta (studio d inquadramento territoriale e ambientale, studio di fattibilità, progetto preliminare, bozza di convenzione di gestione, specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione, garanzie offerte dal promotore all Amministrazione, ecc) la legge richiede la presentazione di un piano economico e finanziario (business plan) asseverato da una banca. L asseverazione ha lo scopo di attestare all Amministrazione aggiudicatrice (sulla base delle ipotesi di costi, ricavi ed investimenti formulate dai promotori): La coerenza economico finanziaria del piano; La sussistenza delle necessarie condizioni per il raggiungimento dell equilibrio; La capacità del progetto di generare adeguati flussi, tali da garantire il rimborso del servizio del debito e la remunerazione del capitale di rischio; La possibilità di realizzare un opera col ricorso al capitale privato. ASSEVERAZIONE EX ART 37-BIS (MERLONI TER) Occorre formulare le ipotesi poste alla base del business plan e trasferirle su un piano che simuli l evoluzione economica, finanziaria e patrimoniale della società di progetto (S.P.V.). Le ipotesi devono riguardare: 9

10 Gli investimenti (importo complessivo, periodo di realizzazione e ripartizione temporale); La gestione (dinamica dei costi e dei ricavi espressi in modo dettagliato ed analitico); I flussi di cassa (giorni di pagamento e incasso, IVA sui ricavi, acquisti ed investimenti); La copertura finanziaria dell investimento (apporto di mezzi propri, rapporto debt/equity, eventuali contributi pubblici, canoni attivi o passivi). MERGER & ACQUISITION L attività di M&A o Merger and Acquisition consiste in un servizio di consulenza che viene svolta a favore delle imprese e degli imprenditori, per lo studio e la realizzazione di operazioni di finanza straordinaria d impresa. Letteralmente Merger and Acquisition significa fusioni ed acquisizioni e ben rappresenta il tipo di attività svolta per disegnare e perseguire processi di crescita esterna delle imprese e per ridefinire la struttura di gruppi societari in occasione di processi di sviluppo dell impresa oppure in relazione di modifiche degli assetti proprietari. L attività di M&A consiste principalmente nella: 1. Ricerca di partner industriali o finanziari per l imprenditore; 2. Acquisizione di mandati diretti alla vendita o all acquisto di aziende; 3. Valutazioni aziendali per: Acquisizione/ vendita di aziende e/o di partecipazioni societarie; Aumenti di capitale sociale; Ingresso di nuovi soci (scambio di partecipazioni tra partner industriali, ecc); Operazioni di fusione, anche successive all acquisto di una azienda; Ridefinizione degli assetti proprietari per passaggi generazionali; 4. Definizione di strutture societarie-finanziarie di gruppo, inerenti a processi di internazionalizzazione dell impresa. PRIVATE EQUITY Per PRIVATE EQUITY si intende la individuazione e definizione delle opportunità di investimento di importanti fondi di investimento mobiliare di tipo chiuso di diritto italiano, promossi nell ambito di alcuni Gruppi Bancari. Attraverso tali fondi chiusi si offre la possibilità alle imprese di finanziare le proprie strategie ricorrendo ad un partner finanziario o investitore istituzionale che intervenga apportando capitali in qualità di azionista. Requisiti per l intervento nell equity 1. La società deve essere una Piccola e Media Impresa (PMI) con sede legale, preferibilmente sul territorio nazionale; 10

11 2. Condivisione degli obiettivi strategici aziendali (sviluppo, quotazione, cessione ecc ); 3. Condivisione, fin dal momento dell ingresso, delle modalità d uscita dal capitale da parte del Fondo Chiuso, dopo il raggiungimento degli obiettivi concordati (quotazione, vendita ad un partner industriale o finanziario, riacquisto quote, ecc ). Il Fondo chiuso interviene nel capitale sociale di aziende operanti in tutti i settori di attività economica eccetto il settore finanziario, al fine di: A. Apportare capitali per lo sviluppo (investimenti industriali; acquisto di società/aziende); B. Apportare capitali di sostituzione (cessione parziale di quote o del 100% del capitale della società); C. Acquistare quote in occasione di passaggi generazionali e/o ridefinizioni di assetti proprietari; D. Intervenire nel capitale sociale al fine di svolgere un importante ruolo nel processo di accompagnamento della società partecipata all ingresso in Borsa. 11

BASILEA 2. La struttura generale dell accordo LE TAPPE PRINCIPALI

BASILEA 2. La struttura generale dell accordo LE TAPPE PRINCIPALI BASILEA 2 La struttura generale dell accordo Monica Malta LE TAPPE PRINCIPALI 1974 nasce il Comitato di Basilea dei Paesi del G10 1988 stipula dell accordo "Basilea 1 1996 modifica dell accordo 2001 1

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

Basilea 2: Vincere insieme la sfida del RATING

Basilea 2: Vincere insieme la sfida del RATING Basilea 2: Vincere insieme la sfida del RATING Il Comitato di Basilea viene istituito nel 1974 dai Governatori delle Banche Centrali dei 10 paesi più industrializzati. Il Comitato non legifera, formula

Dettagli

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio 1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa

Dettagli

MINI BOND Un nuovo strumento per finanziare la crescita delle Aziende

MINI BOND Un nuovo strumento per finanziare la crescita delle Aziende MINI BOND Un nuovo strumento per finanziare la crescita delle Aziende LO SCENARIO MINI BOND Il Decreto Sviluppo ed il Decreto Sviluppo bis del 2012, hanno introdotto importanti novità a favore delle società

Dettagli

Lo sviluppo e la redazione di un Business Plan. Dr.ssa Michela Floris

Lo sviluppo e la redazione di un Business Plan. Dr.ssa Michela Floris Lo sviluppo e la redazione di un Business Plan Dr.ssa Michela Floris All impresa dall idea Dr.ssa Michela Floris 2 Il Business Plan Che cos è? Quale è la sua funzione? Chi sono i soggetti interessati?

Dettagli

Il Bilancio di esercizio

Il Bilancio di esercizio Il Bilancio di esercizio Il bilancio d esercizio è il fondamentale documento contabile che rappresenta la situazione patrimoniale e finanziaria dell impresa al termine di un periodo amministrativo e il

Dettagli

Finanziare il Fotovoltaico. Analisi economica, finanziaria, fiscale e patrimoniale tra diverse forme tecniche di finanziamento

Finanziare il Fotovoltaico. Analisi economica, finanziaria, fiscale e patrimoniale tra diverse forme tecniche di finanziamento Finanziare il Fotovoltaico Analisi economica, finanziaria, fiscale e patrimoniale tra diverse forme tecniche di finanziamento Novembre 2009 Indice 1. Finanziare il fotovoltaico: il caso della XYZ Srl 2.

Dettagli

La sede operativa è a Modena ed il bacino d utenza ricomprende, oltre all Emilia-Romagna, le regioni limitrofe (Veneto, Lombardia, Marche).

La sede operativa è a Modena ed il bacino d utenza ricomprende, oltre all Emilia-Romagna, le regioni limitrofe (Veneto, Lombardia, Marche). NUOVA TESI SRL è una società che opera dal 2001 nei seguenti campi: Agevolazioni per l Innovazione (contributi a fondo perduto, benefici fiscali, ecc.); Ricerca e Selezione (Autorizzazione Ministeriale

Dettagli

Contabilità generale e contabilità analitica

Contabilità generale e contabilità analitica 1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,

Dettagli

ACCESSO A NUOVA FINANZA PER LE IMPRESE

ACCESSO A NUOVA FINANZA PER LE IMPRESE MINI BOND ACCESSO A NUOVA FINANZA PER LE IMPRESE CONTESTO DI RIFERIMENTO Nelle imprese italiane sono sovente riscontrabili bassi livelli di patrimonializzazione. Questo fenomeno porta quasi sempre a una

Dettagli

RENDICONTO FINANZIARIO

RENDICONTO FINANZIARIO RENDICONTO FINANZIARIO IN OTTICA BASILEA 2 1 Utilità del Rendiconto finanziario L utilità del rendiconto finanziario trae motivo dal fatto che non si ha, quasi mai, coincidenza fra gli andamenti economici

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

Tecnica Bancaria (Cagliari - 2015)

Tecnica Bancaria (Cagliari - 2015) Tecnica Bancaria (Cagliari - 2015) prof. Mauro Aliano mauro.aliano@unica.it 1 Premessa La redazione del bilancio da parte degli amministratori rappresenta un attività di valutazione, ma soprattutto di

Dettagli

LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE

LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE LESS IS MORE MODELLO PER LA COMPILAZIONE DEL BUSINESS PLAN PROGETTO D IMPRESA LESS IS MORE INDICE DEL BUSINESS PLAN 1. SINTESI DEL PROGETTO IMPRENDITORIALE 2. LA COMPAGINE IMPRENDITORIALE 3. LA BUSINESS

Dettagli

Factoring tour: Torino Imprese e finanza nella prospettiva della ripresa economica e di Basilea 3: il ruolo del factoring

Factoring tour: Torino Imprese e finanza nella prospettiva della ripresa economica e di Basilea 3: il ruolo del factoring Factoring tour: Torino Imprese e finanza nella prospettiva della ripresa economica e di Basilea 3: il ruolo del factoring La finanza delle imprese tra crisi e ripresa Mario Valletta Università degli Studi

Dettagli

business plan fotovoltaici

business plan fotovoltaici Le best practice AIAF nella redazione di business plan fotovoltaici Associazione Italiana degli Analisti Finanziari AIAF Milano, 26 novembre 2009 Cos é l AIAF L AIAF, Associazione Italiana degli Analisti

Dettagli

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di

Dettagli

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN Idee e metodologie per la direzione d impresa Ottobre 2003 Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. REALIZZARE UN

Dettagli

PROJECT FINANCING Alla luce del terzo decreto correttivo al Decreto Legislativo 163/06. Bologna, 4 maggio 2009 Avv. Dover Scalera

PROJECT FINANCING Alla luce del terzo decreto correttivo al Decreto Legislativo 163/06. Bologna, 4 maggio 2009 Avv. Dover Scalera PROJECT FINANCING Alla luce del terzo decreto correttivo al Decreto Legislativo 163/06 Bologna, 4 maggio 2009 Avv. Dover Scalera 1 NOZIONE Il Project Financing (PF) è un operazione di finanziamento tesa

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO AMBITO DI APPLICAZIONE TITOLO I PRINCIPI GENERALI Finalità del processo di gestione del patrimonio Fondo stabilizzazione

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

Valutazione del merito creditizio criteri generali

Valutazione del merito creditizio criteri generali Valutazione del merito creditizio criteri generali Corso: Analisi di bilancio per indici e il rendiconto finanziario 1 1) L impresa L e il suo business La banca vuole comprendere la capacità competitiva

Dettagli

Verso Basilea 2 Minacce in vista per le PMI?

Verso Basilea 2 Minacce in vista per le PMI? Confederazione Nazionale dell Artigianato e della Piccola e Media Impresa Verso Basilea 2 Minacce in vista per le PMI? relazione di Eugenio Pavarani Dipartimento di Economia Università di Parma Collecchio,

Dettagli

PROGRAMMAZIONE IN BASE ALLE LINEE GUIDA : ECONOMIA AZIENDALE PIANO DI LAVORO OBIETTIVI MINIMI PER LA CLASSE 4 M S.I.A.

PROGRAMMAZIONE IN BASE ALLE LINEE GUIDA : ECONOMIA AZIENDALE PIANO DI LAVORO OBIETTIVI MINIMI PER LA CLASSE 4 M S.I.A. PROGRAMMAZIONE IN BASE ALLE LINEE GUIDA : ECONOMIA AZIENDALE PIANO DI LAVORO OBIETTIVI MINIMI PER LA CLASSE 4 M S.I.A. Tomo 1 Modulo1 1. Le società di persone. Gestire il sistema delle rilevazioni con

Dettagli

Criteri generali di valutazione della capacità di credito

Criteri generali di valutazione della capacità di credito Criteri generali di valutazione della capacità di credito GUIDA PRATICA PER LE PMI Caro lettore, PattiChiari è il Consorzio attraverso il quale l industria bancaria lavora per semplificare l uso dei prodotti

Dettagli

Export Development Export Development

Export Development Export Development SERVICE PROFILE 2014 Chi siamo L attuale scenario economico nazionale impone alle imprese la necessità di valutare le opportunità di mercato offerte dai mercati internazionali. Sebbene una strategia commerciale

Dettagli

Classificazione degli strumenti finanziari. Giuseppe G. Santorsola 1

Classificazione degli strumenti finanziari. Giuseppe G. Santorsola 1 Classificazione degli strumenti finanziari Giuseppe G. Santorsola 1 Gli strumenti finanziari Esigenze dello scambio di risorse e di finanziamenti Movimentazione di risorse monetarie Trasferimento di risorse

Dettagli

L impatto in bilancio delle operazioni di ristrutturazione

L impatto in bilancio delle operazioni di ristrutturazione L impatto in bilancio delle operazioni di ristrutturazione Alberto Tron Presidente Comitato Financial Reporting Standards ANDAF Crisi di impresa e informazione finanziaria: scenario di riferimento In questi

Dettagli

L ABC DELL ECONOMIA AZIENDALE. A cura di Chiara Morelli

L ABC DELL ECONOMIA AZIENDALE. A cura di Chiara Morelli L ABC DELL ECONOMIA AZIENDALE A cura di Chiara Morelli LE AZIENDE DI PRODUZIONE L attività economica di produzione di beni e servizi è svolta da unità economiche denominate Aziende di produzione o Imprese.

Dettagli

RELAZIONE DEL TESORIERE ALLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE PER L ANNO 2014

RELAZIONE DEL TESORIERE ALLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE PER L ANNO 2014 RELAZIONE DEL TESORIERE ALLA PROPOSTA DI BILANCIO DI PREVISIONE PER L ANNO 2014 Il presente bilancio è stato redatto in linea con le indicazioni deliberate dal Consiglio e tiene conto delle disposizioni

Dettagli

Regione Liguria. Vademecum BASILEA 2. In collaborazione con

Regione Liguria. Vademecum BASILEA 2. In collaborazione con Regione Liguria Vademecum BASILEA 2 In collaborazione con BASILEA2: RISCHIO O OPPORTUNITÀ IL NUOVO ACCORDO DI BASILEA SUL CAPITALE A GARANZIA DELLA SOLVIBILITÀ DEL SISTEMA BANCARIO INTERNAZIONALE I TRE

Dettagli

L ANALISI PER INDICI

L ANALISI PER INDICI Obiettivo dell analisi per indici è la valutazione delle scelte dell imprenditore attraverso la misurazione degli effetti economici, finanziari e patrimoniale prodotti dalle stesse. La corretta misurazione

Dettagli

Regolamento interno della Società svizzera di credito alberghiero

Regolamento interno della Società svizzera di credito alberghiero Regolamento interno della Società svizzera di credito alberghiero (Regolamento interno SCA) 935.121.42 del 26 febbraio 2015 (Stato 1 aprile 2015) Approvato dal Consiglio federale il 18 febbraio 2015 L

Dettagli

VALUTARE GLI EQUILIBRI DELL IMPRESA

VALUTARE GLI EQUILIBRI DELL IMPRESA VALUTARE GLI EQUILIBRI DELL IMPRESA Quattro valori fondamentali per valutare una impresa sono: 1. Il Capitale Operativo Investito, che è dato dal Capitale Fisso (Costi pluriennali a lenta rotazione) +

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO Roberto Del Giudice Firenze, 10 febbraio 2014 Il progetto Si tratta del più grande fondo italiano di capitale per lo sviluppo, costituito per dare impulso alla crescita

Dettagli

REGOLAMENTO DEL FONDO PARTECIPATIVO

REGOLAMENTO DEL FONDO PARTECIPATIVO REGOLAMENTO DEL FONDO PARTECIPATIVO Articolo 1 (Ambito di applicazione) 1. Il presente regolamento (di seguito anche il Regolamento ) disciplina gli interventi partecipativi di Promocoop Trentina S.p.A.

Dettagli

3 PASSI NELL IMPRESA E NEL LAVORO AUONOMO. Appunti di Finanza Aziendale Dott. Vulpinari Gianluigi

3 PASSI NELL IMPRESA E NEL LAVORO AUONOMO. Appunti di Finanza Aziendale Dott. Vulpinari Gianluigi 3 PASSI NELL IMPRESA E NEL LAVORO AUONOMO Gli elementi utili per aprire un attività imprenditoriale Rovigo, 14 maggio 2008 Appunti di Finanza Aziendale Dott. Vulpinari Gianluigi La scelta di intraprendere

Dettagli

PRESENTARE UN IDEA PROGETTUALE

PRESENTARE UN IDEA PROGETTUALE PRESENTARE UN IDEA PROGETTUALE LINEE GUIDA PER UNA EFFICACE PRESENTAZIONE DI UN BUSINESS PLAN INTRODUZIONE ALLA GUIDA Questa breve guida vuole indicare in maniera chiara ed efficiente gli elementi salienti

Dettagli

IL SISTEMA BANCARIO A SUPPORTO DELLA CRESCITA DEL PAESE NEL 2013 MERITO CREDITIZIO E RUOLO DEL CONFIDI E DEL COMMERCIALISTA NEL RAPPORTO BANCA IMPRESA

IL SISTEMA BANCARIO A SUPPORTO DELLA CRESCITA DEL PAESE NEL 2013 MERITO CREDITIZIO E RUOLO DEL CONFIDI E DEL COMMERCIALISTA NEL RAPPORTO BANCA IMPRESA IL SISTEMA BANCARIO A SUPPORTO DELLA CRESCITA DEL PAESE NEL 2013 MERITO CREDITIZIO E RUOLO DEL CONFIDI E DEL COMMERCIALISTA NEL RAPPORTO BANCA IMPRESA SIRACUSA Martedì 29 Gennaio 2013 Il processo e gli

Dettagli

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 430/E QUESITO RISOLUZIONE N. 430/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 10 novembre 2008 OGGETTO: Consulenza giuridica. Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Irap cuneo fiscale Imprese che svolgono

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

Programma di Export Temporary Management

Programma di Export Temporary Management Programma di Export Temporary Management Aree di intervento Business Strategies, grazie ad una solida esperienza acquisita negli anni, eroga servizi nell ambito dell Export Temporary Management finalizzati

Dettagli

La riclassificazione del bilancio d esercizio

La riclassificazione del bilancio d esercizio La riclassificazione del bilancio d esercizio Testo di riferimento: Analisi Finanziaria (a cura di E. Pavarani), Mc Graw-Hill 2001, cap. 4 1 Il bilancio pubblico. Il sistema informativo di bilancio secondo

Dettagli

ACQUE DEL BASSO LIVENZA PATRIMONIO SPA. Relazione sulla gestione del bilancio al 31/12/2014

ACQUE DEL BASSO LIVENZA PATRIMONIO SPA. Relazione sulla gestione del bilancio al 31/12/2014 ACQUE DEL BASSO LIVENZA PATRIMONIO SPA Sede in VIALE TRIESTE 11-30020 ANNONE VENETO (VE) Capitale sociale Euro 7.993.843,00 i.v. Codice fiscale: 04046770279 Iscritta al Registro delle Imprese di Venezia

Dettagli

PIANO DI CONSULENZA PROJECT FINANCING ATENA

PIANO DI CONSULENZA PROJECT FINANCING ATENA PIANO DI CONSULENZA PROJECT FINANCING ATENA 1 Sommario: PIANO DI CONSULENZA... 1 PROJECT FINANCING ATENA... 1 I PERCORSI DI CONSULENZA ATENA : la Consulenza a misura di ogni esigenza... 3 I MODULI CHE

Dettagli

PROFILO FORMATIVO Profilo professionale e percorso formativo

PROFILO FORMATIVO Profilo professionale e percorso formativo Agenzia del Lavoro Provincia Autonoma di Trento DESCRIZIONE PROFILO PROFESSIONALE PROFILO FORMATIVO Profilo professionale e percorso formativo DENOMINAZIONE FIGURA PROFESSIONALE - ADDETTO ALLA CONTABILITA

Dettagli

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

CONDIZIONI DEFINITIVE della NOTA INFORMATIVA BANCA DI CESENA OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO. Isin IT0004233943

CONDIZIONI DEFINITIVE della NOTA INFORMATIVA BANCA DI CESENA OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO. Isin IT0004233943 BANCA DI CESENA CREDITO COOPERATIVO DI CESENA E RONTA SOCIETA COOPERATIVA CONDIZIONI DEFINITIVE della NOTA INFORMATIVA BANCA DI CESENA OBBLIGAZIONI A TASSO FISSO BANCA DI CESENA 01/06/07-01/06/10 - TF

Dettagli

PMI BASILEA. autodiagnosi aziendale e corso di formazione

PMI BASILEA. autodiagnosi aziendale e corso di formazione PMI BASILEA autodiagnosi aziendale e corso di formazione L attuale contesto di mercato Situazione di scarsa liquidità per le banche commerciali italiane Obbligo per le banche di monitoraggio e di misurazione

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

COME CALCOLA IL RATING LA BANCA

COME CALCOLA IL RATING LA BANCA COME CALCOLA IL RATING LA BANCA Chiarimenti per applicare in pratica questa monografia? Telefonate al nr. 3387400641, la consulenza telefonica è gratuita. Best Control Milano www.best-control.it Pag. 1

Dettagli

Pianificazione economico-finanziaria Prof. Ettore Cinque. Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria

Pianificazione economico-finanziaria Prof. Ettore Cinque. Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria Bilanci preventivi e piani finanziari perché utilizzarli? Simulazione di scenari e valutazione impatto variabili di business Analisi compatibilità

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 36 37 38 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

Regolamento sugli investimenti

Regolamento sugli investimenti FONDAZIONE ABENDROT La Cassa pensioni all insegna della sostenibilità Regolamento sugli investimenti Stato 1.1.2007 Il Consiglio di fondazione della Fondazione Abendrot emana con l accordo della Commissione

Dettagli

Il ruolo del Dottore Commercialista nell attività di rating advisory ed il visto di conformità sul merito creditizio

Il ruolo del Dottore Commercialista nell attività di rating advisory ed il visto di conformità sul merito creditizio S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Rating Advisory e reporting finanziario del rischio d impresa Il ruolo del Dottore Commercialista nell attività di rating advisory ed il visto di conformità

Dettagli

M U L T I F A M I L Y O F F I C E

M U L T I F A M I L Y O F F I C E MULTI FAMILY OFFICE Un obiettivo senza pianificazione è solamente un desiderio (Antoine de Saint-Exupéry) CHI SIAMO MVC & Partners è una società che offre servizi di Multi Family Office a Clienti dalle

Dettagli

Temi speciali di bilancio

Temi speciali di bilancio Università degli Studi di Parma Temi speciali di bilancio Il rendiconto finanziario L analisi per flussi -Nuovi elementi per la valutazione dell assetto economico globale -Migliore interpretazione indici

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

LA GESTIONE AZIENDALE

LA GESTIONE AZIENDALE LA GESTIONE AZIENDALE GESTIONE = insieme delle operazioni che l impresa effettua, durante la sua esistenza, per realizzare gli obiettivi perseguiti dal soggetto economico. ESERCIZIO = parte di gestione

Dettagli

Parte I LA PREVENZIONE E LA DIAGNOSI

Parte I LA PREVENZIONE E LA DIAGNOSI INTRODUZIONE 1. IL BINOMIO CRISI E RISANAMENTO D IMPRESA 1.1. Il binomio crisi e risanamento pag. 5 1.2. Cause della crisi e ruolo del management pag. 7 1.3. Indicatori di performance e previsione della

Dettagli

Strumenti per l analisi di bilancio e la programmazione finanziaria. Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto

Strumenti per l analisi di bilancio e la programmazione finanziaria. Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto Strumenti per l analisi di bilancio e la programmazione finanziaria Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto Premessa L'Amministrazione Regionale è impegnata a garantire ai cittadini la qualità dei

Dettagli

Nota integrativa nel bilancio abbreviato

Nota integrativa nel bilancio abbreviato Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N. 120 23.04.2014 Nota integrativa nel bilancio abbreviato Categoria: Bilancio e contabilità Sottocategoria: Varie La redazione del bilancio in forma

Dettagli

Il Project Financing

Il Project Financing Il Project Financing Agenda 1. Introduzione 2. Rischi del progetto 3. Le fonti di finanziamento del progetto 4. I soggetti coinvolti 5. Le garanzie 6. Il PF in Italia Master di I livello in Finanza aziendale

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL NETWORK AGENZIA PER L INNOVAZIONE. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL NETWORK AGENZIA PER L INNOVAZIONE. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL NETWORK AGENZIA PER L INNOVAZIONE Art. 1 Finalità 1. E costituito il Network-Agenzia per l Innovazione per accrescere professionalità e capacità di intervento degli

Dettagli

Il mercato primario Le offerte di azioni

Il mercato primario Le offerte di azioni Il mercato primario Le offerte di azioni Tecnicamente le offerte di azioni sono di due tipi: OFFERTE PUBBLICHE DI SOTTOSCRIZIONE (OPS), quando oggetto di offerta sono azioni di nuova emissione provenienti

Dettagli

IL RAPPORTO BANCA IMPRESA STA CAMBIANDO?

IL RAPPORTO BANCA IMPRESA STA CAMBIANDO? http://www.sinedi.com ARTICOLO 15 SETTEMBRE 2007 IL RAPPORTO BANCA IMPRESA STA CAMBIANDO? Fin dal passato il rapporto tra banca e soggetti economici non è mai stato stabile e lineare e questo dipende in

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI GENERALI Art. 1 Finalità del processo di gestione del patrimonio

Dettagli

L avvio di un attività

L avvio di un attività Le forme societarie e le Condizioni di Equilibrio Economico/Finanziario Le Forme Societarie L avvio di un attività Avviare un attività d impresa è un sogno di tante persone che, per proprie attitudini,

Dettagli

Piano di Sviluppo Competenze

Piano di Sviluppo Competenze Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,

Dettagli

Allegato 1. Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78. Art.42.

Allegato 1. Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78. Art.42. Allegato 1 Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 Art.42. Reti di imprese 1. (soppresso dalla legge di conversione) 2. Alle imprese

Dettagli

Emanuele Scarnati. Responsabile Direzione Corporate Finance. Piano di Sviluppo delle città e Project Financing. Palermo, 19 aprile 2013

Emanuele Scarnati. Responsabile Direzione Corporate Finance. Piano di Sviluppo delle città e Project Financing. Palermo, 19 aprile 2013 Emanuele Scarnati Responsabile Direzione Corporate Finance Piano di Sviluppo delle città e Project Financing Palermo, 19 aprile 2013 Generalità sul Project Financing Punti di attenzione e opportunità 2

Dettagli

LA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE.

LA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE. LA TRASFORMAZIONE DEI SISTEMI AMMINISTRATIVI E CONTABILI: IL PASSAGGIO DALLA CONTABILITÀ FINANZIARIA AI NUOVI SISTEMI CONTABILI (CO.GE. E COAN) Prof.ssa Claudia SALVATORE Università degli Studi del Molise

Dettagli

RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI

RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI Signori Azionisti, Vi abbiamo convocato

Dettagli

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta

Dettagli

INTRODUZIONE PARTE I LA PREVENZIONE E LA DIAGNOSI

INTRODUZIONE PARTE I LA PREVENZIONE E LA DIAGNOSI INTRODUZIONE 1. CRISI D IMPRESA 1.1. Crisi e risanamento pag. 5 1.2. Le cause della crisi pag. 7 1.3. Gli indicatori della crisi pag. 12 1.4. Gli eventi scatenanti pag. 18 1.5. I modelli di intervento

Dettagli

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA Classification Policy PREMESSA, FONTI NORMATIVE ED OBIETTIVO DEL DOCUMENTO... 3 1. DEFINIZIONI... 3 1.1. CLIENTI PROFESSIONALI...

Dettagli

Sulla base dei valori di riferimento indicati sono assegnati alle imprese i seguenti punteggi: A 100% 3 75% < A < 100% 2 0 < A 75% 1

Sulla base dei valori di riferimento indicati sono assegnati alle imprese i seguenti punteggi: A 100% 3 75% < A < 100% 2 0 < A 75% 1 A. Procedura Ordinaria - Modello di valutazione per le imprese in contabilità ordinaria operanti nei settori: industria manifatturiera, edilizia, alberghi (società alberghiere proprietarie dell immobile),

Dettagli

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Nota interpretativa La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Febbraio 2012 1 Mandato 2008-2012 Area di delega Consigliere Delegato

Dettagli

ssctsp OFFERTA FORMATIVA PER LE IMPRESE DEL TERZIARIO Le applicazioni amministrative e finanziarie

ssctsp OFFERTA FORMATIVA PER LE IMPRESE DEL TERZIARIO Le applicazioni amministrative e finanziarie Le applicazioni amministrative e finanziarie 1 LA CONTABILITA AZIENDALE L esatta esposizione degli indici e degli altri elementi che compongono la contabilità è fondamentale per formulare correttamente

Dettagli

OPPORTUNITA IN ROSA PARTECIPAZIONE GRATUITA

OPPORTUNITA IN ROSA PARTECIPAZIONE GRATUITA OPPORTUNITA IN ROSA CHECK UP ECONOMICO FINANZIARIO DELLE IMPRESE FEMMINILI PARTECIPAZIONE GRATUITA La Camera di Commercio Industria e Artigianato di Verona, in collaborazione con il Comitato per la Promozione

Dettagli

Analisi per flussi Il rendiconto finanziario

Analisi per flussi Il rendiconto finanziario Analisi per flussi Il rendiconto finanziario Ruolo dei flussi finanziari nelle analisi di bilancio Forniscono nuovi elementi per la valutazione dell assetto economico globale Permettono una migliore interpretazione

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

STUDIO DI SETTORE SG87U ATTIVITÀ 74.14.1 - CONSULENZE FINANZIARIE ATTIVITÀ 74.14.4 - ATTIVITÀ DEGLI AMMINISTRATORI DI SOCIETÀ

STUDIO DI SETTORE SG87U ATTIVITÀ 74.14.1 - CONSULENZE FINANZIARIE ATTIVITÀ 74.14.4 - ATTIVITÀ DEGLI AMMINISTRATORI DI SOCIETÀ STUDIO DI SETTORE SG87U ATTIVITÀ 74.14.1 - CONSULENZE FINANZIARIE ATTIVITÀ 74.14.4 - ATTIVITÀ DEGLI AMMINISTRATORI DI SOCIETÀ ED ENTI, CONSULENZA AMMINISTRATIVO-GESTIONALE E PIANIFICAZIONE AZIENDALE ATTIVITÀ

Dettagli

UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca

UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca UniCredit Banca a sostegno del fotovoltaico Stefano Rossetti Direttore Regionale Emilia Est e Romagna UniCredit Banca 30 settembre 2007 Agenda La situazione della produzione di energia rinnovabile in Italia

Dettagli

Finanziamento Immobiliare Finanziamenti strutturati, leasing, mezzanine e NPL

Finanziamento Immobiliare Finanziamenti strutturati, leasing, mezzanine e NPL Finanziamento Immobiliare Finanziamenti strutturati, leasing, mezzanine e NPL Giacomo Morri Antonio Mazza Capitolo 6 GLI ACCORDI DI BASILEA E I FINANZIAMENTI IMMOBILIARI STRUTTURATI Il Nuovo Accordo Obiettivi

Dettagli

CORSO DI FINANZA AZIENDALE

CORSO DI FINANZA AZIENDALE CORSO DI FINANZA AZIENDALE presso UNINDUSTRIA TREVISO SERVIZI & FORMAZIONE, Piazza delle Istituzioni 12-31100 Treviso PERCHÉ PARTECIPARE? L obiettivo principale del percorso è formare professionalità in

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

LA NOSTRA PARTECIPAZIONE

LA NOSTRA PARTECIPAZIONE ha interpretato e sostenuto negli anni lo sviluppo della mutualità, l affermazione dei principi solidaristici e la responsabilità sociale dell Impresa Cooperativa che ottiene benefici tramite la costituzione

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Il private equity al servizio delle imprese che vogliono crescere

Il private equity al servizio delle imprese che vogliono crescere Il private equity al servizio delle imprese che vogliono crescere AMEDEO GIURAZZA Amministratore Delegato - Vertis SGR SpA Napoli, 25 febbraio 2015 1 INTERESSE PER IL PRIVATE EQUITY Nell ultimo ventennio

Dettagli

Lezione 2. Il rating. Il rating. Sistemi di rating, il rating esterno

Lezione 2. Il rating. Il rating. Sistemi di rating, il rating esterno Lezione 2 Sistemi di rating, il rating esterno Il rating Il modo con cui si combinano: Probabilità di inadempienza (PD) Perdita in caso di inadempienza (LGD) Esposizione all inadempienza (LGD) Scadenza

Dettagli

L analisi di bilancio con particolare riferimento all area finanziaria (2' parte)

L analisi di bilancio con particolare riferimento all area finanziaria (2' parte) Pagina 1 di 5 STAMPA L'ARTICOLO SALVA L'ARTICOLO L analisi di bilancio con particolare riferimento all area finanziaria (2' parte) l analisi di bilancio: strutturale, per indici, per flussi (a cura Dott.

Dettagli

Business plan. (schema di riferimento ) DENOMINAZIONE IMPRESA:

Business plan. (schema di riferimento ) DENOMINAZIONE IMPRESA: Business plan (schema di riferimento ) DENOMINAZIONE IMPRESA: 1 Dati progettuali di sintesi Nome impresa Indirizzo (sede legale) Forma giuridica Data di costituzione Numero soci Capitale sociale Attività

Dettagli

Casi concreti PREMESSA casi concreti completa e dettagliata documentazione nessun caso concreto riportato è descritto più di una volta

Casi concreti PREMESSA casi concreti completa e dettagliata documentazione nessun caso concreto riportato è descritto più di una volta Casi concreti La pubblicazione dei casi concreti ha, come scopo principale, quello di dare a tante persone la possibilità di essere informate della validità della consulenza individuale e indipendente

Dettagli