Il ruolo del Dottore Commercialista nell attività di rating advisory ed il visto di conformità sul merito creditizio

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1 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Rating Advisory e reporting finanziario del rischio d impresa Il ruolo del Dottore Commercialista nell attività di rating advisory ed il visto di conformità sul merito creditizio Massimo Talone Milano, 21 novembre 2014

2 Che cosa è il rating advisory Nel mondo delle PMI, l obiettivo prioritario della gestione deve essere quello di garantire costantemente il raggiungimento (e successivo mantenimento) di un adeguato merito creditizio (rating complessivo d impresa) al fine di realizzare la piena copertura dei fabbisogni di capitale (circolante e fisso). La costante verifica ex ante dell impatto che ogni decisione (strategica e di politica gestionale) ha su suo andamento atteso (vale a dire, in proiezione futura), risulta oggi vitale per garantire all impresa continuità e uno sviluppo finanziariamente sostenibile. Rating Advisory Analisi e valutazione del merito creditizio (simulazione proattiva) Monitoraggio e tutoraggio attraverso un azione proattiva sui key driver Comunicazione finanziaria raccolta, elaborazione e sistematizzazione delle informazioni rilevanti per gli stakeholder finanziari valutazione variabili andamentali variabili di bilancio variabili qualitative Obiettivo raggiungimento/ mantenimento di un adeguato rating creditizio 2

3 Schema di valutazione del merito creditizio ANALISI ANDAMENTALE ANALISI DI BILANCIO ANALISI QUALITATIVA Centrale Rischi Conti correnti RATING ANDAMENTALE Bilanci Scritture contabili RATING BILANCIO Questionari informativi Analisi di settore RATING QUALITATIVO RATING COMPLESSIVO D IMPRESA 3

4 Differenza tra Rating Advisor e Agenzia di Rating Rating Advisor Rating Agency MERITO CREDITIZIO Azione proattiva sui key driver del rating, finalizzata ad un miglioramento del merito creditizio. Supporto nella comunicazione del rating e delle altre informazioni economicofinanziarie agli stakeholder finanziari. gestione proattiva Giudizio neutrale e oggettivo sul merito creditizio dell impresa, attraverso un analisi dettagliata degli aspetti economico-finanziari e qualitativi. Valutazione indipendente 4

5 Il business model del Rating Advisory PMI Ottimizzazione del rapporto con gli Revisione contabile stakeholder finanziari Financial Decision Support System Indipendent rating agency Business information Rating Advisory Analisti 5

6 Le fasi del processo operativo Analisi Revisione Valutazione Monitoraggio Pianificazione Implementazione del piano Comunicazione finanziaria 6

7 La fase di analisi dei dati La fase di analisi e valutazione comprende una due diligence economicofinanziaria finalizzata alla valutazione del merito creditizio e all individuazione delle criticità della società. Una volta raccolti le fonti dati da analizzare, si esamina la società partendo dai key driver del rating d impresa. ANALISI ANDAMENTALE Analisi delle ultime 48 segnalazioni Centrale Rischi attraverso un modello di elaborazione che consente di valutare l andamento delle principali variabili (utilizzato, accordato, accordato residuo) per le diverse forme tecniche (revoca, scadenza a breve, scadenza a medio-lungo termine, autoliquidanti) Analisi andamentale interna attraverso l esame dei conti bancari e dei saldi di tesoreria ANALISI DI BILANCIO Revisione e normalizzazione dei dati storici Elaborazione dei bilanci pro-forma sulla base delle proiezioni dei dati storici e dei dati infra-annuali, secondo il principio di revisione ISAE 3400 Riclassificazione dei dati in formato CeBi e calcolo del CeBi-Score(Sintesi) Stima del tasso di interesse riskadjusted attraverso un modello che recepisce Calcolo del break-even economico e di tesoreria ANALISI QUALITATIVA Analisi delle informazioni qualitative attraverso l esame di un questionario compilato dal cliente che consente di approfondire i diversi ambiti dell analisi qualitativa: Analisi geodimensionale Analisi del settore Analisi strategica Analisi gestionale Analisi organizzativa 7

8 La fase valutazione e pianificazione Completata lo stadio di analisi, si passa alla fase di valutazione nella quale si verificano le diverse ipotesi gestionali, organizzative e finanziarie che permettono di conseguire un miglioramento della situazione complessiva dell impresa e conseguentemente del rating. In particolare in questa fase: si verificano gli effetti economico-finanziari delle diverse ipotesi e, attraverso l utilizzo del software di simulazione Sintesi, si osserva l impatto sul fabbisogno finanziario della società e quindi l entità della manovra finanziaria richiesta; si stima la variazione del rating d impresa in funzione della realizzazione delle varie ipotesi; si valuta l impatto delle diverse ipotesi sul tasso risk-adjusted e sul breakeven economico e di tesoreria. Alla fase di valutazione segue la fase di pianificazione nella quale si prospettano all impresa le soluzioni individuate e si realizza in maniera condivisa un completo business plan. In particolare, con l impresa occorre negoziare l action plan, contenente le misure che la società deve adottare per implementare il piano industriale e il piano finanziario che compongono il business plan. Nel business plan vanno indicate anche le tipologie di finanziamento che si vogliono negoziare con gli stakeholder finanziari, prevedendo anche dei covenant di comportamento (es. impegno ad effettuare fusione/incorporazione entro una certa data, al mantenimento dei principi contabili, ecc.) e di bilancio (es. livelli minimi di patrimonio netto, rapporto tra indebitamento e patrimonio, ecc.) ai quali legare l entità e il tasso di interesse dei finanziamenti, secondo un approccio risk-adjusted. 8

9 Le fasi di comunicazione, implemetazione e monitoraggio Nella fase di comunicazione finanziaria viene presentato agli stakeholder finanziari il business plan e si negoziano le condizioni del finanziamento, compresi i covenant di comportamento e di bilancio. Inoltre in questa fase si verificano le opportunità di miglioramento del rating connesse all esecuzione del piano. Nella fase di implementazione del piano la società adotta le misure previste nell action plan con il supporto dell advisor. Nella fase di monitoraggio l advisor verifica l effettiva implementazione del piano e il rispetto degli impegni presi con gli stakeholder finanziari. In particolare, periodicamente si valuta il raggiungimento dei covenant di bilancio e l osservanza dei covenant di comportamento. Nel caso in cui si abbia un evoluzione negativa nella dinamica economico-finanziaria si interviene per individuare le soluzioni adeguate ed eventualmente rinegoziare il rapporto con gli stakeholder finanziari. Nella fase di revisione si traccia un bilancio dell attività svolta nei precedenti stadi e si ipotizzano dei nuovi percorsi di consulenza fondati ancora una volta su un analisi storica e una valutazione prospettica delle opportunità di miglioramento del rating e di ottimizzazione della dinamica finanziaria. 9

10 Soggetti esterni interessati Tipologie di stakeholder finanziari 10

11 Le imprese target Il principale target di riferimento è rappresentato dalle piccole e medie imprese, definite dalla Raccomandazione CE n.361 del Microimpresa Piccola impresa Media impresa Organico: inferiore a 10 persone Fatturato: inferiore ai 2 mln Organico: tra 10 e 50 persone Fatturato: tra 2 mln e 10 mln Organico: tra 50 e 250 persone Fatturato: tra 10 mln e 50 mln Principale Target Ragioni della scelta del target: in mancanza di un adeguata attività di assistenza, tutoraggio e comunicazione finanziaria (rating advisory), il processo di assegnazione del rating diventa eccessivamente dispendioso per l agenzia indipendente e particolarmente oneroso per l impresa valutata; mancanza di una struttura interna adeguata all elaborazione dei dati economici e finanziari utili all analisi di bilancio, andamentale e qualitativa (Key Driver). 11

12 Necessità di un approccio differenziato Per far fronte alle differenze strutturali e competitive tra piccole e medie imprese, è necessario che banche e advisor adottino un approccio necessariamente differenziato ai problemi di valutazione economico-finanziaria e di rischio tra micro e piccole imprese dal un lato e medie imprese dall altro. I principali punti di debolezza delle PMI sono i seguenti: Opacità informativa e carenza nella comunicazione finanziaria Carenza nei modelli di corporate governance Carenza nei sistemi di pianificazione e controllo Coincidenza tra proprietà e management Sottocapitalizzazione e multi-affidamento Sovradimensionamento del capitale circolante Livelli di autofinanziamento insufficienti 12

13 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Grazie per l attenzione massimo.talone@studiotalone.it

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