TITOLI E PARTECIPAZIONI. di Alberto Bertoni

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1 TITOLI E PARTECIPAZIONI di Alberto Bertoni 1

2 I TITOLI DI DEBITO E LE PARTECIPAZIONI TITOLI PARTECIPAZIONI natura titolo quote debito di finanziamento quote capitale proprio esempi - titoli di Stato - obbligazioni - azioni - quote in società non azionarie reddito prodotto titoli a reddito fisso: interesse titoli a reddito variabile: dividendo natura economica investimento investimento di liquidità eccedente fabbisogni gestione caratteristica investimento di tipo speculativo strategico (per dividendi e (cointeressenza al risultato e plusvalenze di borsa) d esercizio e alla consistenza patrimoniale della partecipata destinazione investimento temporaneo duraturo temporaneo duraturo classificazione in bilancio attività a breve o circolanti immobilizzazioni finanziarie attività a breve o circolanti immobilizzazioni finanziarie classe di valori Titoli (analiticamente: BTP, CCT, Titoli obbligazionari Gamma, ecc.) Partecipazioni in altre imprese (analiticamente: Partecipazioni Gamma, Quote Beta, ecc.) negoziazione corso tel quel corso tel quel quotazione corso secco corso tel quel rilevazione valori corso secco corso tel quel funzionamento conto titoli - costi e costi - costi, ricavi e rimanenze (un solo conto bifase) - costi, ricavi e rimanenze (quattro conti monofase) Partecipazioni in imprese controllate e collegate (analiticamente: Partecipazioni in società controllata Gamma, ecc.) 2

3 valutazione secondo codice civile 1 al minore tra costo di acquisto e prezzo di mercato (art.2426, 9 e 10) al costo di acquisto, rettificato per perdite permanenti di valore (art.2426, 1 e 3) al minore tra costo di acquisto e prezzo di mercato (art.2426, 9 e 10) al costo di acquisto, rettificato per perdite permanenti di valore (art.2426, 1 e 3) come le rimanenze come le immobilizzazioni come le rimanenze come le immobilizzazioni; oppure secondo il metodo del patrimonio netto art.2426, 4 valutazione secondo la normativa fiscale non inferiore al minore tra costo di acquisto e valore normale (art.94, c.1 2 che richiama art.92-variazioni delle rimanenze-) come le rimanenze Il conto Titoli funziona a costi, ricavi (art.85, c.1,e) e rimanenze al costo eventualmente svalutato (art. 101, c.2 che richiama art.94, c.1 che richiama art.92-variazioni delle rimanenze) Il conto Titoli funziona a costi e costi, per cui la cessione di titoli determina plusvalenze imponibili (art.86, c.1) e minusvalenze deducibili (art.101, c.1) non inferiore al minore tra costo di acquisto e valore normale (art.94, c.1, che richiama art.92-variazioni delle rimanenze-) come le rimanenze Il conto Titoli funziona a costi, ricavi (art.85, c.1, c) e rimanenze al costo di acquisto oppure secondo il metodo del patrimonio netto non concorrono alla formazione del reddito imponibile in quanto le plusvalenze realizzate sono esenti (art.87,c.1) 1 Il conto Titoli funziona in genere a costi e costi per cui - in tutti quattro i casi - la cessione dei titoli determina plusvalenze e minusvalenze; la valutazione a fine esercizio ad un valore inferiore al costo comporta la svalutazione dei titoli. 2 Secondo l art.94, c.3, ai fini del raggruppamento in categorie omogenee non si tiene conto del valore e si considerano della stessa natura i titoli emessi dallo stesso soggetto ed aventi uguali caratteristiche. 3

4 QUOTAZIONE ultimo data prossimo il giorno di giorno di CORSO RIFLETTE godimento negoziazione godimento TEL QUEL 1030 valore capitale del titolo e rateo interessi maturati (oltre il diritto di incassare gli interessi da maturare dal 1.9 al 1.10) SECCO 980 EX CEDOLA 970 valore capitale del titolo (oltre il diritto di incassare gli interessi da maturare dal 1.9 al 1.10); valore capitale del titolo senza cedola (interessi maturati e da maturare) 1.4 rateo interessi 1.9 rateo interessi 1.10 maturati da maturare 4

5 Principio contabile nazionale Doc. n. 20 Titoli e partecipazioni 5

6 Il costo storico Il costo storico è il costo di acquisto comprensivo degli oneri accessori direttamente imputabili (costi di intermediazione, bolli, spese bancarie, ecc.). Titoli e partecipazioni classificati nell attivo circolante Possibili metodi di determinazione del costo: - Specifica identificazione - FIFO - Costo medio ponderato - LIFO Valore di mercato Titoli quotati: media delle quotazioni dell ultimo mese Titoli non quotati: valori di titoli similari quotati o in mancanza valore nominale rettificato per tenere conto del rendimento espresso dal mercato con riferimento a titoli di pari durata e di pari affidabilità di emittente 6

7 Titoli classificati nell attivo immobilizzato Perdite permanenti di valore Per i titoli quotati: un ribasso del valore di mercato rispetto al costo considerato non recuperabile per le situazioni di dissesto dell ente emittente e/o per la persistenza nel lungo periodo. Per i titoli per i quali non è disponibile un riferimento di mercato: perdite permanenti desumibili utilizzando tutti i dati e le informazioni attendibili (prima di tutto riferirsi ai risultati d esercizio, in particolare alle eventuali perdite dell ultimo esercizio o degli ultimi sei mesi non riassorbite). Considerare i corsi di borsa di titoli similari se esistenti Partecipazioni classificate nell attivo immobilizzato Perdite permanenti di valore Perdite d esercizio ricorrenti della partecipata o situazioni che fanno prevedere una diminuzione non temporanea del valore intrinseco della partecipazione, con l impossibilità di sanare la situazione entro un limite ragionevolmente breve di tempo. 7

8 Titoli ad interesse implicito nella pratica denominati: titoli a cedola zero o zero coupon bond Titoli non azionari (per esempio, BOT) dove l interesse e rappresentato dalla differenza tra il costo di acquisto e il valore nominale incassabile a scadenza. Tali titoli vanno esposti al costo di acquisto e l interesse va rilevato come rateo attivo in funzione della durata del titolo. Per la comparazione con il mercato, il valore di costo di questi titoli deve comprendere il rateo di interesse rilevato separatamente. 8

9 Bozza OIC 20 Titoli di debito Sintesi dei principali interventi - Si è proceduto a riformulare la disciplina relativa ai cambiamenti di destinazione, con l obiettivo di meglio coordinare le disposizioni contenute nel principio con il dettato codicistico e di salvaguardare la coerenza interna del documento. - Si stabilisce che gli utili/perdite che derivano dalla negoziazione di titoli immobilizzati prima della scadenza debbano essere necessariamente considerati componenti straordinari di reddito. - Si stabilisce che ai fini del computo della plus/minusvalenza da realizzo non si deve tener conto delle spese di cessione, nel presupposto che questo approccio dia migliore attuazione al principio civilistico che prevede il divieto di compenso di perdite. - Si forniscono chiarimenti circa la definizione dei criteri per la determinazione del costo degli strumenti finanziari immobilizzati (costo specifico e/o criteri ex punto 10 art c.c.). Titoli immobilizzati: profili generali 33. I titoli di debito, quotati o non quotati, in quanto immobilizzati sono valutati titolo per titolo, ossia attribuendo a ciascun titolo il costo specificamente sostenuto. In caso di cessione di una parte di un portafoglio titoli acquistato in date diverse a prezzi diversi, il riferimento per la definizione del costo dei titoli ceduti è il costo specifico. Tuttavia, considerate le difficoltà che possono derivare dalla necessità di applicare tale criterio, è ammesso il ricorso ai metodi previsti dall art. 2426, n. 10 (FIFO, LIFO e costo medio ponderato). - Le disposizioni che richiamano gli obblighi di informativa sono state riformulate per meglio garantire il coordinamento con il dettato dell art bis. - Si introduce una disciplina specifica per i titoli strutturati. Definizioni 13. I titoli strutturati sono titoli costituiti dalla combinazione di un titolo ospite (cioè ospitante) e di uno strumento derivato incorporato che è idoneo a modificare in modo rilevante i flussi di liquidità generati dal titolo ospite. Si definisce strumento derivato incorporato il derivato che soddisfa entrambe le seguenti condizioni: le caratteristiche economiche e i rischi del derivato 9

10 incorporato non sono strettamente connessi con quelli del titolo ospite ; il derivato incorporato, ove considerato isolatamente, potrebbe essere autonomamente qualificato come un derivato. Esempi di titoli strutturati sono titoli che prevedono l indicizzazione del capitale o del rendimento a indici azionari (titoli index-linked), titoli che prevedono un rendimento, in termini di interessi, commisurato a un multiplo di parametri di mercato (es. titoli che prevodono le prime cedole fisse e quelle successive pari a un multiplo del tasso IRS a n anni). Non sono considerati titoli strutturati quelli che contengono derivati inidonei a produrre modifiche significative nei flussi di liquidità generati dal titolo ospite. A titolo esemplificativo rientrano in tale categoria i titoli che presentano opzioni di rimborso anticipato, i titoli con meccanismi di indicizzazione che non determinano un effetto leva sul rendimento (es. titoli indicizzati all euribor), i titoli che contengono clausole di indicizzazione collegate all inflazione. Per la definizione di strumento finanziario derivato e relativa disciplina contabile si rinvia all OIC3. 10

11 Bozza OIC 21 Partecipazioni Sintesi dei principali interventi - Si è proceduto a riformulare la disciplina relativa ai cambiamenti di destinazione, con l obiettivo di meglio coordinare le disposizioni contenute nel principio con il dettato codicistico e di salvaguardare la coerenza interna del documento. - Si stabilisce che gli utili/perdite che derivano dalla negoziazione di partecipazioni immobilizzate debbano necessariamente essere considerati componenti straordinari di reddito. - Si stabilisce che ai fini del computo della plus/minusvalenza da realizzo non si deve tener conto delle spese di cessione, nel presupposto che questo approccio dia migliore attuazione al principio civilistico che prevede il divieto di compensare tra loro componenti economiche di diversa natura. - Si forniscono chiarimenti circa la definizione dei criteri per la determinazione del costo degli strumenti finanziari immobilizzati (costo specifico e/o criteri ex punto 10 art c.c.). - Le disposizioni che richiamano gli obblighi di informativa sono state riformulate per meglio garantire il coordinamento con il dettato dell art bis. - Si modifica il trattamento contabile dei diritti di opzione, eliminando l obbligo di procedere ad una svalutazione della partecipazione nel caso tali diritti non siano esercitati, nel presupposto che il mancato esercizio costituisca soltanto un indicatore potenziale di perdita durevole di valore. - Si introduce una disciplina specifica per la contabilizzazione dei dividendi attribuiti sotto forma di azioni proprie, prevedendo che tali operazioni non comportano la rilevazione di un provento. L OIC richiama, in particolare, l attenzione su questo aspetto sul quale invita gli operatori a fornire commenti. 11

12 Strumenti finanziari (derivati e immobilizzazioni finanziarie iscritte a un valore superiore al loro fair value) Il decreto legislativo n. 394/2003 di recepimento della direttiva 2001/65/ce 3, introduce con l articolo 2427-bis la valutazione al fair value di alcuni strumenti finanziari (derivati e immobilizzazioni finanziarie iscritte a un valore superiore al loro fair value con esclusione delle partecipazioni in società controllate e collegate ai sensi dell art e delle partecipazioni in joint venture) nei bilanci di tutte le società italiane (con la sola eccezione di quelle che redigono il bilancio abbreviato), richiedendo informazioni in merito in nota integrativa e nella relazione sulla gestione con riguardo ai bilanci d esercizio e al bilancio consolidato (decorrenza 1 gennaio 2005). Le informazioni in nota integrativa sono: 1) per ciascuna categoria di strumenti finanziari derivati: - fair value - informazioni su entità e natura 2) per le immobilizzazioni finanziarie: - valore contabile e fair value - motivi della mancata riduzione del valore contabile 3 La direttiva 2001/65/CE precede di un anno l applicazione del regolamento 1606/2002/CE sull adozione degli IAS; essa riguarda anche i bilanci delle società che non applicheranno gli IAS 12

13 IAS 39 Strumenti finanziari: contabilizzazione e valutazione I titoli e le partecipazioni non qualificate 4 sono classificati secondo la loro destinazione funzionale nell ambito della gestione dell impresa, in quattro categorie: 1. strumenti detenuti a scopo di negoziazione al fine di ottenere un margine dalle operazioni di trading (Fair Value through Profit and Loss): si valutano al costo di acquisto (definito come fair value o importo pagato all atto dell acquisto), poi al fair value con iscrizione a conto economico delle variazioni risultanti dalla valutazione 2. strumenti detenuti fino alla scadenza (held to maturity: l impresa ha la volontà e la possibilità di detenerli fino alla scadenza): si valutano al costo di acquisto che si mantiene anche negli esercizi successivi, salvo che non si verifichino perdite durature di valore 3. prestiti e crediti 4. strumenti disponibili per la vendita (non vi è da parte dell impresa l intenzione di realizzare lo strumento finanziario; è una categoria residuale nella quale sono ricomprese tutte quelle attività finanziarie che non rientrano in una delle precedenti in quanto ne mancano le condizioni): si valutano al costo di acquisto poi al fair value con iscrizione a patrimonio netto delle variazioni risultanti dalla valutazione: solo al momento del realizzo le variazioni transitano nel conto economico Conseguenze della crisi finanziaria sulla valutazione degli strumenti finanziari In conseguenza alla crisi finanziaria, lo IASB ha modificato in data 14 ottobre 2008 lo IAS 39 consentendo in circostanze di particolare gravità di trasferire le attività finanziarie in portafoglio classificate tra i titoli destinati alla negoziazione in altra categoria che prevede la contabilizzazione al costo. Nel caso attuale il costo coinciderà convenzionalmente con quello di mercato alla data del 1 luglio 2008 (giorno successivo alla chiusura semestrale). La riclassificazione dovrà essere giustificata ampiamente in nota integrativa. Se ad esempio, al 1 luglio si hanno in portafoglio obbligazioni valutate al fair value di 15 euro e alla data di bilancio il loro valore è di 1 euro per effetto della estrema turbolenza del mercato, si potranno riclassificare le obbligazioni ad altra categoria valutandole al costo di Sono qualificate secondo i principi contabili internazionali le partecipazioni in società controllate (IAS 27), collegate (IAS 28) e a controllo congiunto (IAS 31) 13

14 Modifiche al Codice Civile proposte dall OIC in attuazione delle Direttive UE 2001/65 e 2003/51 Strumenti finanziari (art bis. ) 1. Ai fini della presente Sezione, per la definizione di strumento finanziario, di attività e passività finanziaria, di strumento finanziario derivato, di costo ammortizzato, e di valore equo (fair value) si fa riferimento ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea. 2. Nella valutazione degli strumenti finanziari devono essere osservati i seguenti criteri: 1) i singoli crediti e debiti, nonché gli strumenti finanziari destinati ad essere detenuti fino alla scadenza, sono iscritti al costo ammortizzato tenendo conto di eventuali differenze tra valore iniziale e finale; il valore di iscrizione delle attività deve essere ridotto al presumibile valore di realizzazione determinato tenendo conto anche del fattore temporale; 2) i singoli strumenti finanziari detenuti per negoziazione o disponibili per la vendita sono iscritti al costo, rettificato e ridotto come indicato nel numero 1), o al valore di mercato se minore; sono strumenti finanziari disponibili per la vendita quelli che non sono destinati a negoziazione né ad essere detenuti fino alla scadenza; 3) in alternativa al criterio di cui al n. 2, gli strumenti ivi indicati possono essere iscritti al valore equo (fair value), a condizione che quest ultimo criterio venga applicato all intera categoria. Nel caso di applicazione di tale criterio le variazioni positive o negative di valore, se relative a strumenti detenuti per negoziazione, sono imputate a conto economico; se relative a strumenti finanziari disponibili per la vendita, sono imputate a specifica posta, positiva o negativa, di patrimonio netto; al momento del realizzo, il corrispondente importo è imputato a conto economico. La perdita durevole di valore di ciascuno strumento finanziario disponibile per la vendita deve essere imputata a conto economico previo storno della parte della voce di patrimonio netto ad essa correlata; 4) le quote di partecipazione non correnti di cui al sesto comma dell articolo 2424-bis iscritte nella voce altre attività finanziarie sono iscritte al costo, ridotto in caso di perdite durevoli di valore o, in alternativa, al valore equo (fair value) a condizione che quest ultimo criterio venga applicato all intera categoria; in quest ultima ipotesi le variazioni del valore equo e le perdite durevoli di valore sono contabilizzate come quelle relative agli strumenti disponibili per la vendita; 14

15 7) il valore equo (fair value) è determinato con riferimento: 8) se il valore equo (fair value) non può essere determinato in maniera attendibile mediante uno dei metodi indicati al numero precedente, lo strumento è valutato secondo il criterio del costo, e la nota integrativa ne fornisce motivazione; 15

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