Essenze germ icide m aggiori o.e. origano di spagna santoreggia (satureia montana) cannella di ceylon (cinnamomum zeylanicum) timo (thymus vulgaris)

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1 Olio Essenziale Gli oli essenziali si definiscono i principi odoriferi contenuti nei vegetali. Sono miscugli aromatici di sostanze organiche diverse (alcoli, aldeidi, chetoni, acidi, esteri, eteri, terpeni ecc) ottenuti per distillazione in corrente di vapore o per spremitura, da materiale vegetale, di un unico genere o specie botanica di cui possiedono le caratteristiche organolettiche (sapore e odore) e portano generalmente il nome. Si differenziano dagli oli vegetali e dai grassi perché volatili, per la composizione chimica e per le caratteriche fisiche. In passato i derivati odorosi delle piante aromatiche venivano designati con nomi diversi come aromi, olii eterei, essenze. La farmacopea francese nel 1972 ha uniformato la nomenclatura introducendo il termine di olio essenziale. Caratteristiche chimico fisiche degli oli essenziali: liquidi a temperatura ordinaria nella maggior parte dei casi volatili di consistenza oleosa più o meno fluidi odore aromatico incolori ma sovente colorati (rosso, il benzoino; blu, la camomilla; verde, l assenzio; giallo, il limone ecc) sono poco solubili in acqua, alla quale trasmettono il loro aroma perché lievemente idrofili risultano solubili in alcool, etere e cloroformio, nella maggior parte dei solventi organici, nei lipidi. Gli oli essenziali destinati ad uso terapeutico vengono estratti con due procedimenti: estrazione per distillazione in corrente di vapore: consente di distillare ad una temperatura più bassa di quella dell ebollizione dell acqua (mentre essi hanno un punto di ebollizione superiore a quello dell acqua) mentre hanno una certa facilità a volatilizzare a temperature inferiori, quindi si lasciano facilmente trascinare dal vapor d acqua nel corso del processo di estrazione. Tra le sostanze che vengono distillate con questo procedimento oltre agli oli essenziali vi sono alcuni alcaloidi La distillazione in corrente di vapore viene utilizzata per la maggior parte delle piante aromatiche. Generalmente le piante aromatiche si distillano allo stato fresco perché una loro conservazione, protratta anche per poche ore può innescare processi di fermentazione capaci di distruggere in parte l essenza o di alterarne irrimediabilmente la fragranza del profumo. Prima della distillazione il materiale deve essere manipolato efficacemente per ottenere il massimo rendimento durante il processo di estrazione.

2 Le droghe nelle quali gli oli essenziali sono contenuti in tasche o canali secretori ( i frutti delle apiaceae) vanno contuse finemente così da facilitare il processo di diffusione dell olio essenziale e distillare subito per evitare trasformazioni secondarie e una perdita del prodotto. Se, al contrario, l olio essenziale è presente nei peli ghiandolari superficiali come nella lavanda, nella menta, nella salvia le rese più elevate si ottengono distillando la droga integra. Gli oli essenziali ottenuti per distillazione in corrente di vapore, non sono identici alle sostanze aromatiche presenti nelle piante, ma risultano più o meno modificati, si formano così nuove molecole a partire dai precursori per ciclizzazione, polimerizzazione, ossidazione, per ossidazione. Estrazione per spremitura: questa tecnica è solitamente riservata per quelle droghe aromatiche che contengono gli oli essenziali in cellule superficiali e in grande quantità come i frutti del genere citrus (limone, mandarino, arancio, bergamotto). Le essenze di questi frutti sono facilmente perossidabili da non sopportare una estrazione a caldo. La spremitura viene effettuata ponendo le scorze del frutto fresco in sacchetti di crine, quindi sottoposto a forte pressione in particolari torchi a mano oppure idraulici, l azione meccanica che conseguie alla pressione provoca la rottura degli otricoli e delle cellule oleifere e la fuoriuscita dell o.e. che, viene quindi raccolto. La costituzione chimica degli o.e. è molto complessa tuttavia è possibile riunire i loro componenti in alcuni gruppi fondamentali: idrocarburi terpenici idrocarburi sesquiterpenici idrocarburi di terpenici azuleni alcoli aldeidi chetoni fenoli, eteri esteri acidi organici perossidi derivati solfocianici e solforati la composizione chimica degli o.e. è variabile entro limiti abbastanza ampi per influenza di numerosi parametri, tra i quali principalmente: fattori ecologici ed ambientali (luce, acqua, composizione del terreno, latitudine) fattori genetici è noto infatti che tra gli individui vegetali appartenenti alla stessa specie è sempre possibile evidenziare una variabilità nei caratteri morfologici e biochimici. l esistenza di varietà chimiche nell ambito della stessa specie è ben documentata per numerosi vegetali. Per es. in francia, il thymus vulgaris è presente in sei chemiotipi : a timolo, a linaiolo, a terpinolo, a thuyanolo, a gerianolo, a corvacrolo. Il finocchio dolce può presentarsi a anetolo, a estrapolo.

3 Questa osservazione è molto importante perché impone un controllo molto rigido sulla materia prima, per rendere disponibile per la cura un prodotto omogeneo. Classificazione degli o.e. secondo Charabot e Dupont, secondo il costituente chimico contenuto in concentrazione maggiore: idrocarburi terpenici e sesquiterpenici (o.e. di trementina, ginepro, limone) Alcali ( o.e. di coriandolo, legno, rosa, geranio, Palmarosa, legno di sandalo) Esteri ed alcoli (o.e. di lavanda, menta) Aldeidi (o.e. di cannella, lemongrass) Chetoni (o.e. di carvi, salvia, tuya) Fenoli (o.e. di timo, santoreggia, origano di spagna, garofano) Eteri (o.e. di anice verde, finocchio, niouli, cajeput) Composti solforati ( o.e. di aglio) Alcoli (o.e. di geranio, sandalo, coriandolo) Aldeidi e fenoli (o.e. di cannella di Cylon) Perossidi (o.e. di chenopodio) Oli essenziali purificati L olio essenziale naturale e totale si rivela quasi sempre più attivo del suo costituente principale ed è in grado di agire sull organismo con un azione biologica più globale ed equilibrata La deterpenazione: consiste nel separare dagli o.e. gli idrocarburi monoterpenici, poco solubili in acqua ed irritanti per la pelle, dai costituenti sesquiterpenici e dai composti ossigenati (fenoli, alcoli, aldeidi, chetoni ecc) l olio essenziale deterpenato è più stabile, ha attivato il proprio potere battericida, è più solubile in acqua e nell alcool a basso titolo, è privo di potere irritante per le vie respiratorie, per gli occhi e per le mucose in genere, si conservano con minore facilità. L attività battericida degli oli essenziali viene esaltata attraverso alcune tecniche come ad es. l azione dell ozono (perossidazione) che però modificano la costituzione originale dell o.e., infatti in ambiente ionizzato i doppi legami dei composti terpenici sommano ossigeno formando dei perossidi, ad azione battericida perché capaci di liberare ossigeno allo stato nascente che ossida il protoplasma vivente Nelle piante aromatiche gli o.e. sono presenti nelle parti verdi del vegetale. essi sono prodotti nel citoplasma da cellule specializzate, legate agli organi secretori della pianta: i peli ghiandolari nelle asteraceae e laminacaea, le tasche secretici nelle mirtacea, i canali secretori nelle conifere e nelle apiacaea. Gli oli essenziali si trovano localizzati nei fiori (lavanda, arancio), nelle foglie (salvia, menta, assenzio), nella corteccia (cannella), nel legno (sandalo,cedro), nelle radici (angelica, sassafrasso), nei rizomi (calamo), nei frutti (bergamotto, limone, anice, ) Gli oli e. sono presenti in tutte le piante anche se in quantità molto diversa.

4 Ipotesi sulla funzione degli o.e. nella fisiologia delle piante: rappresenterebbero prodotti di rifiuto del metabolismo vegetale. disperdendosi nell aria avrebbero l azione di attirare gli insetti favorendo l impollinazione incrociata tra le specie. Ruolo nutritivo (ponendo le piante aromatiche al buio perdono completamente i loro principi odorosi, che sarebbero utilizzati al posto dei composti prodotti durante la fotosintesi. Le famiglie botaniche più importanti per i loro contenuto in o.e. sono: le asteraceae, laminaea, lauraceae, mirtaceae, apiaceae, lauraceae, araceae, rutaceae, liliaceae, magnolaceae, cupressaceae, pinaceae, Aromaterapia per via esterna: bagni, frizioni, massaggi Aromaterapia per via interna: assorbimento per via respiratoria, rettale, digestiva Eliminazione degli o.e.: allo stato naturale dopo trasformazione a livello intestinale o epatico i principali emuntori sono: vie respiratorie Apparato urinario Occasionalmente via rettale Saliva Lacrime Latte Sudore L eliminazione per via renale si ha attraverso tre principali meccanismi: glicuroconiugazione Glicoconiugaione Sulfoconiugazione gli ili essenziali vengono studiati con la gascromatografia e la cromatografia su strato sottile sono sostanze altamente attive, presenti nelle piante da cui sono estratti, per ottenere un chilo di o.e. si impiegano centinaia di chili di piante. Sono sostanze da prendere in piccole dosi e sotto controllo medico Raramente sono somministrati puri, più spesso in soluzioni (alcoliche, oleose, glicerinate) Fenomeni di intolleranza dovuti al sapore e al maggiore o minore grado di tolleranza gastrica (inclusione in polveri inerti, in capsule)

5 Essenze germ icide m aggiori o.e. origano di spagna santoreggia (satureia montana) cannella di ceylon (cinnamomum zeylanicum) timo (thymus vulgaris) garofano (eugenia caryophylata) Essenze germ icide m edie o.e. pino (pinus silvestris) cajeput (melaleuca leucadendron) eucalipto (eucalyptus globosus) lavanda ( lavandula officinalis) mirto (myrtus communis) geranio rosato (pelargonium graucolens) petit grain (citrus ausantium) estragone (artemisia graculeus) serpillo (thymus serpyllum) niaouli (melaleuca veridiflora)