LA TINAIA. Esperienza e prospettive di un caso particolare di tutela e valorizzazione in ambito fiorentino

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1 LA TINAIA Esperienza e prospettive di un caso particolare di tutela e valorizzazione in ambito fiorentino

2 ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI CARRARA CENTRO ARTI VISIVE DI PIETRASANTA MASTER DI I LIVELLO SULLE CONTRAFFAZIONI NELLE OPERE D'ARTE COORDINATORE PROF. SAVERIO FORTUNATO TESI DI MASTER LA TINAIA Esperienza e prospettive di un caso particolare di tutela e valorizzazione in ambito fiorentino Candidato MARIO BALDUZZI Relatore PROF.SSA LINDA PISANI IL DIRETTORE ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI CARRARA PROF.SSA LUCILLA MELONI Anno Accademico 2013/2014

3 Indice -Introduzione pag.1 -Storia della Tinaia pag.3 Il Manicomio di San Salvi a Firenze Nascita della Tinaia I partecipanti attuali a progetto Tinaia -Artisti, opere e collezione pag.10 La collezione permanente e la collezione storica Gli artisti della Tinaia -L arte e il diritto in Italia pag.16 Diritti degli artisti della Tinaia Diritti Patrimoniali -L Amministratore di Sostegno nell esperienza della Tinaia pag.22 -Qualche considerazione generale sui falsi pag.25 -L archivio della Tinaia e le sue immagini pag.28 -Mercato dell arte, Contraffazione e opere della Tinaia pag.32 -Conclusioni -Alcune opere degli autori della Tinaia Bibliografia e Ringraziamenti Le immagini delle opere riprodotte in questo documento sono state gentilmente concesse dalla Tinaia, Tinaia 2014 In copertina: Claudio Ulivieri, L uomo senza volto, pennarello su carta, 50x35cm, 2012

4 Introduzione Negli scorsi mesi, conoscendo la necessità di uno stage formativo per il mio Master sulla Contraffazione dei Beni Culturali, l avv. Massimo Bigoni del foro di Firenze mi ha dato la sua disponibilità ad effettuarlo in collaborazione con lui sulla realtà della Tinaia, dato il suo ruolo di amministratore di sostegno degli artisti Giuseppe Barocchi e Angela Fidilio, dell atelier Tinaia. Lo stage si è rivelato una buona occasione per entrare in contatto in maniera più approfondita con questa particolare realtà artistica, complessa e variegata, e per capirne gli aspetti giuridici, organizzativi e gestionali. Il mio obiettivo è stato: conoscerne gli artisti e le loro opere, capire come lavorano all interno dell atelier, confrontarmi con l esistenza di un archivio, capire come viene gestita la preparazione delle mostre temporanee, come avvengono le vendite delle opere, ed in particolare com è organizzata la loro tutela e valorizzazione in rapporto ai vari soggetti che partecipano con differenti ruoli nel progetto Tinaia, cioè l Asl di Firenze, l Associazione Nuova Tinaia Onlus, la Regione Toscana, l atelier degli artisti, gli operatori dell associazione G. Di Vittorio. Il progetto svolto assieme all avv. Bigoni è consistito nel partecipare agli studi ed alle ricerche che costituiranno parte delle premesse per l elaborazione, in futuro, dello statuto di una nascente Fondazione che avrà fra gli altri obiettivi quello di tutelare e valorizzare questo patrimonio. L intento è di iniziare un percorso che vada oltre al confine delle ore di stage e di preparazione della tesi: in pratica, questo lavoro dovrebbe costituire l inizio di una più ampia ricerca orientata ad approfondire quali possano essere gli aspetti di criticità in riferimento sia alle opere sia agli artisti, in rapporto alle normative vigenti che interessano il mondo dell arte, con particolare riferimento alle aree del diritto dei beni culturali, del diritto d autore e del diritto penale. 1 Uno degli aspetti cruciali di questa particolare realtà, che nasce come un esperienza terapeutica rivolta a persone con disturbi psichiatrici, tocca infatti anche la prevenzione di future contraffazioni delle opere nate in questo contesto e rimaste in deposito (a vario titolo) presso l atelier. Si tratta infatti, come vedremo, in molti casi, di opere con un buon livello di artisticità, dovute alla creatività di artisti che sono stati quotati sul mercato ed hanno in seguito partecipato a mostre di rilievo. Come afferma Givanna Corrias Lucente, E del tutto improbabile che la contraffazione, l alterazione, l abusa riproduzione od il commercio vengano attuate su opere cui il mercato non attribuisce valore economico 2 : infatti, un elemento importante da tenere in conto per l atelier Tinaia è che, in vari casi, queste opere pur essendo nate con altro fine, hanno poi assunto un valore anche per il mercato. Il mio interesse è dunque in qualche modo legato alla prevenzione della contraffazione ed al capire quali siano i comportamenti, giuridici e non, che possano migliorare la tutela di una raccolta dove contiamo 80 artisti fra viventi e non, in cui dal 1969 si sono 1 S. Segnalini, Dizionario giuridico dell arte, guida al diritto per il mondo dell arte, Milano 2009, pag G.C Lucente, La tutela dell opera d arte contemporanea, Roma 2008, pag.17. 1

5 alternati 270 operatori ed in cui si sono prodotte circa opere di scultura, pittura, grafica, fotografia. In tal senso il lavoro svolto finora e qui riassunto e la continuazione progettata per il futuro con l avv. Bigoni si incentra sul modo in cui l arte è vista dalla giurisprudenza, sui diritti degli artisti (esclusivi, morali, economici), sul ruolo svolto dal loro rispettivo amministratore di sostegno (data la loro natura di pazienti/artisti), sulla tutela e la gestione delle opere (redazione di expertise per le opere non firmate o del periodo , quando la paternità dell autore o la datazione non erano totalmente chiare, redazione di certificati di autenticità), sulla gestione dell archivio cartaceo e digitale, sulla tutela degli autori viventi e tuttora frequentanti l atelier ed infine sulle prospettive per le opere di artisti deceduti in riferimento alla normativa sui Beni Culturali. Atelier Tinaia 2

6 Storia della Tinaia a. Il Manicomio di San Salvi a Firenze Il complesso architettonico di San Salvi comprende un terreno di 32 ettari e si articola su 20 padiglioni complessivi. In passato vi sono state rinchiuse fino a 4000 persone, che molti anni addietro erano tenute in condizioni a dir poco disumane. Due affermati fotografi, Carla Cerati e Gianni Gardin, nel 1968 hanno documentato con una serie di scatti la situazione che a quel tempo presentava ancora donne e uomini prigionieri, legati, umiliati, ridotti ad una sofferenza senza pace. Claudio Ascoli che con la compagnia teatrale Chille de Balanza da oltre 10 anni vive a stretto contatto con la struttura di San Salvi, racconta: Ho scoperto che in realtà non erano tutti matti quelli chiusi qui. C erano una serie di categorie che non c entravano affatto coi matti: i poveri, gli omosessuali, le ragazze madri e coloro che avevano denunciato cose assurde (è stata trovata la lettera di una madre rivolta al professore che gestiva San Salvi, in cui chiedeva faccia uscire mio figlio perché abbiamo ritirato la denuncia, poiché suo figlio aveva la sola colpa di aver denunciato un ministro per tangenti sui lavori della ferrovia). 3 Il complesso di San Salvi è nato nel 1890 in sostituzione del vecchio ospedale di San Bonifazio, che si trovava in via San Gallo, dove oggi ha sede la questura. Lo aveva voluto lo psichiatra Tamburini che affidò il progetto all architetto Giacomo Roster. Su richiesta di Tamburini, vi furono realizzate delle particolari volte a quattro campate per avere il massimo effetto di rimbombo ed evitare la comunicazione tra i degenti (le stesse che troviamo in molti manicomi dell 800, come a San Remy dove si era chiuso volontariamente Van Gogh). San Salvi è stato un manicomio fino alla promulgazione della legge 13 Marzo 1978, n.180, più conosciuta come legge Basaglia, con la quale fu imposta la chiusura dei manicomi e si regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio, istituendo i servizi di igiene mentale pubblici. Oggi nel complesso troviamo dei distaccamenti della Asl di Firenze tra cui quello dove opera la realtà della Tinaia. 4 b. Nascita della Tinaia Per comprendere appieno lo sviluppo di questo centro espressivo d arte non possiamo quindi evitare di osservarne il profilo storico. L esperienza chiamata Tinaia nasce sull onda di un sentimento di rottura con i modelli convenzionali operanti all interno dei manicomi, dove purtroppo spesso l approccio ai degenti avveniva attraverso formule meramente di repressione e custodia: modelli dove sulla propensione al recupero di un disagio prevaleva la monotonia costante della Gruppo la Tinaia (interviste realizzate da chi scrive): Maika Cavarretta, Francesco Nocentini, Rossella Fallacara, Febbraio-Marzo

7 degenza. In questo filone di rottura con i canoni classici della psichiatria troviamo già a partire dal 1959, dunque assai presto, iniziative sperimentali di terapia espressiva, espletate attraverso il disegno e la pittura in alcuni reparti dell Ospedale psichiatrico V. Chiarugi di Firenze. Dobbiamo invece aspettare fino al 1964 per veder nascere il primo laboratorio di attività espressive vero e proprio, sotto l impulso dello psichiatra Franco Mori e con la collaborazione di due infermieri, un medico volontario, un assistente sociale e una serie di amici. Il desiderio iniziale era quello di sperimentare con un gruppo di pazienti l impegno quotidiano in attività come la ceramica, il disegno, la pittura, in uno spazio diverso dal reparto ed in cui erano diversi anche i rapporti tra operatori e pazienti. 5 Tale gruppo seguiva da vicino la vita dei ricoverati nel centro, il loro lavoro con la creta e vi partecipava in un clima sicuramente straordinario dato il contesto generale dell Ospedale psichiatrico. A ciò si può aggiungere che i ricoverati che frequentavano la Tinaia erano indistintamente uomini e donne, quando ancora i reparti femminili e quelli maschili, all interno dell ospedale, erano invece rigorosamente separati. 6 Lo spazio fisico di questo primo e sperimentale centro espressivo non è privo di significato: è una vera e propria casa colonica staccata fisicamente dai normali reparti di San Salvi che possiamo immaginarci non propriamente accoglienti e confortanti da molteplici punti di vista. La Tinaia è una costruzione ben distinguibile all interno del perimetro dell OP di Firenze [..]. A pian terreno c è il magazzino dove stanno i tini con il vino (da cui il nome Tinaia). 7 La casa colonica a due piani comprendeva al suo interno vari spazi fra cui alcune stanze adibite per le attività di disegno, modellato e pittura, il magazzino delle opere prodotte ed anche il forno adibito alla cottura. E interessante, a mio avviso, constatare che le stesse pareti interne dell edificio erano dipinte di blu, verde, rosso e rosa. Tale policromia creava infatti un ambiente del tutto diverso da quello che potremmo attenderci nella sobrietà un po fredda di un ospedale tradizionale e, anzi, apriva ad un contesto sensibilmente più in grado di incoraggiare la creatività dei pazienti che infatti la definivano: <<Tinaia dolce Tana>>. 8 La prima fase, detta Prima Tinaia conosce un interruzione nel 1972 per un breve periodo. In seguito già nel 1975 sempre sotto l impulso di un infermiere esperto nella lavorazione della ceramica (Giuliano Buccioni) e di un infermiere/maestro d arte (Massimo Mensi) questa attività si riattiva. Nel periodo la Tinaia si presenta come possibilità di uscita dalla monotonia dei reparti: l attività sta tutta nel lavoro della ceramica. L infermiere ceramista vi porta la sua competenza di artigiano; si fabbricano oggetti ben rifiniti e si incoraggiano i ricoverati all acquisizione di una tecnica specifica: la Tinaia ha la struttura di una bottega artigianale autonoma. 9 5 Gruppo la Tinaia (interviste realizzate da chi scrive): Maika Cavarretta, Francesco Nocentini, Rossella Fallacara, Febbraio-Marzo AA. VV., Collettivo R, n.20/21, 06/79-01/80, pag AA. VV., Collettivo R, n.20/21, 06/79-01/80, pag Vedi nota precedente. 9 AA. VV., Collettivo R, n.20/21, 06/79-01/80, pag

8 Come mi racconta Rossella Fallacara, operatrice della Cooperativa G. di Vittorio, possiamo considerare la prima fase di Tinaia più da un punto di vista artigianale e dedita alla lavorazione della ceramica. Questo contesto permetteva alle persone dell atelier di entrare in contatto con la materia plastica, lavorare con le mani riacquistando abilità manuali che implicavano la necessità di collaborare e comunicare nelle varie fasi di lavorazione. Dal 1976 possiamo dire che si ha un evoluzione dall attività artigianale, e se vogliamo seriale, ad un approccio prettamente più espressivo in cui ogni paziente ha la possibilità di sviluppare un proprio percorso soggettivo grazie all introduzione del disegno e della pittura (fra le tecniche sviluppate compaiono l acrilico, pittura a tempera ed olio, su carta, tela, compensato e stoffa, mosaico, modellazione della creta sviluppando vasi, sculture, bassorilievi ecc..). 10 Ciò nonostante nel tempo diviene chiaro che non si può distinguere nettamente produzione e attività artigianale ed artistica: molto più importante per capire l evolversi di questa realtà è valutare che lavorare in Tinaia per i pazienti significa, allora come oggi, usare strumenti come il disegno, la lavorazione della creta, la pittura, lo smaltare la terracotta per esprimersi, per raccontare, per parlare di sé, delle proprie vicende, della propria storia; in questo modo gli strumenti espressivi diventano linguaggi complementari o sostitutivi di quello verbale, spesso quasi impraticabile per alcuni ricoverati. 11 Proseguendo verso i nostri giorni, la Tinaia si è arricchita di molti operatori che vi hanno lavorato nel corso del tempo, e di figure esterne che hanno collaborato e hanno cercato di dare uno slancio e una visibilità alle opere che nel tempo sono aumentate sia per numero, sia in qualità. In particolare, si può dire che per alcuni di questi artisti è evidente uno sviluppo prodigioso a livello qualitativo di opere tanto da oltrepassare di gran lunga il concetto di semplice percorso riabilitativo. Fin qui tutto è avvenuto prima dell approvazione della legge Basaglia del 1978, che impose la chiusura dei manicomi e regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio, istituendo i servizi di igiene mentale pubblici. Sulla realtà che stiamo esaminando, uno dei primi effetti della legge è stato che tra i frequentatori rimasero solo i lungodegenti più regrediti, in quanto quelli con un minimo di livello d autosufficienza furono trasferiti in altre strutture esterne. Praticamente, a partire dal 1979, per il centro espressivo si può considerare che inizi la fase Seconda Tinaia. Si colgono perciò varie trasformazioni, e, soprattutto, nel 1983 l Usl 10/E progetta di stanziare un fondo spese annuale dedicato esclusivamente alla realtà della Tinaia, che permette di ampliare le attività e consente anche l introduzione di nuove tecniche ( pittura su stoffa, mosaico). 12 Il gruppo della Tinaia (dal 1975 fino ad oggi il centro è stato frequentato complessivamente da circa 270 operatori), sin dall inizio ha cercato, tramite fiere e mostre, il modo di far uscire 10 Mensi M., Una esperienza Fiorentina: dal Centro Attività Espressive alla cooperativa Integrata di solidarietà sociale. La Tinaia 1975/1987, Comune di Firenze, Assessorato alla pubblica istruzione, Assessorato alla Cultura, Assessorato alla Sicurezza Sociale, Bagno a Ripoli (FI), 1988, pagg AA. VV., Collettivo R, n.20/21, 06/79-01/80, pag Gruppo la Tinaia (interviste realizzate da chi scrive): Maika Cavarretta, Francesco Nocentini, Rossella Fallacara, Febbraio-Marzo

9 all esterno dei confini di San Salvi il linguaggio espressivo di questi pazienti-artisti, cercando anche di concretizzare la vendita, ove possibile, delle loro opere. La notevole qualità estetica, in alcuni casi, stimolò negli operatori la ricerca di uno sbocco espositivo e commerciale; si cominciarono ben presto a realizzare mostre ed esposizioni, e fra queste la più importante fu la prima collettiva dal titolo "Colori dal buio" organizzata nel chiostro di Santa Croce nel 1981 che riscosse un buon successo di critica e procurò la vendita di alcune opere a livello nazionale e internazionale. Tra gli interventi pubblici riportati nel catalogo della mostra è da ricordare quello di Achille Bonito Oliva intitolato Tensioni dell immaginario, dove il critico rintraccia caratteristiche che legano l arte della Tinaia con le avanguardie storiche. Afferma infatti Bonito Oliva: In definitiva le opere degli ospiti della Tinaia di San Salvi attraversano tutti gli stili dell arte contemporanea effettuando il cammino all inverso rispetto a quello realizzato dagli artisti, che hanno sempre adottato il recupero del primitivo e del contemporaneo derivante per sottolineare la necessità di abbordare zone del profondo e del primario capaci di riportare l uomo verso una coscienza allargata. Questi autori invece partono da una necessità espressiva che non finge alcuna metafora, ma si identifica assolutamente con il linguaggio adoperato. Qui il campo dell espressione e quello del quotidiano si attraversano secondo linee di identità e di identificazione. Il risultato è quello di una produzione di immagini che ribaltano non all esterno ma in profondità, all interno dell individuo, le tensioni di un immaginario senza soluzione di continuità. Dipingere e scolpire non significa dunque duplicare il mondo, semmai significa riuscire a trovare per il proprio mondo interiore un riconoscimento e una frequentazione che è, paradossalmente, sociale. 13 Massimo Mensi aggiunge infatti: Visto che i degenti erano impegnati in un attività, anche dai risvolti produttivi, era giusto che percepissero una paga che derivasse direttamente da questa 14, questo atteggiamento dava la possibilità ai pazienti di vedere nel concreto il risultato del lavoro svolto, e di sviluppare l importante processo di rivendicazione sociale rispetto all esclusiva condizione di paziente. Dal 1981 anche a causa della carenza di strutture intermedie sul territorio, vengono inserite in Tinaia persone che non sono mai state precedentemente ricoverate nell ospedale psichiatrico; nel corso di tutti gli anni Ottanta del Novecento la struttura si è inserita nei vari circuiti della cooperazione sociale con conseguenti contatti, incontri, convegni e scambi di esperienza con realtà italiane e della Comunità Europea e ciò ha permesso al centro di mantenersi in un clima vivace e costruttivo. Grazie a questa sempre crescente rete di rapporti sono nate alcune proposte di mostre all estero, di cui la prima tenutasi presso l Istituto Italiano di Marsiglia nel Bonito Oliva A., Le tensioni dell immaginario, in Colori dal buio, Firenze, Vallecchi, 1981, pag Mensi M., Una esperienza Fiorentina: dal Centro Attività Espressive alla cooperativa Integrata di solidarietà sociale. La Tinaia 1975/1987, Comune di Firenze, Assessorato alla pubblica istruzione, Assessorato alla Cultura, Assessorato alla Sicurezza Sociale, Bagno a Ripoli (FI), 1988, pag Gruppo La Tinaia, La Tinaia Un'esperienza in evoluzione, in Figure dell'anima. Arte irregolare in Europa, a cura di bianca Tosatti, Milano, ed. Mazzotta, 1998, pagg

10 Intorno agli anni Novanta, cresce la consapevolezza del gruppo rispetto al dovere di conservare e divulgare questo patrimonio culturale inedito, mentre resta chiaro che parte integrante di questo progetto è di trasformare costantemente il successo artistico in un miglioramento concreto e tangibile della vita quotidiana dei pazienti-artisti. Nel corso del tempo si sono susseguite numerose mostre e dall'apertura della Tinaia ad oggi, tra gli oltre ottanta pazienti-artisti, una ventina possono essere considerate personalità artistiche significative. Nel 2002 in accordo con l'asl 10 di Firenze è nata l'associazione "La Nuova Tinaia - Onlus" che ha il compito di gestire il patrimonio artistico del Centro, valorizzare la storia dell'atelier, e promuovere l'attività dei nuovi artisti, attraverso progetti di conservazione, esposizione e commercializzazione. Dal 2003 al 2011 si possono contare circa cinquanta mostre in cui compaiono gli artisti della Tinaia, fra queste si menziona quella, nel settembre 2006, presso il Forte Belvedere di Firenze. 16 Oggi la Tinaia è un Centro di riabilitazione per pazienti psichiatrici in cura nei servizi territoriali del M.O.M. - S.M.A. 17 Firenze 2 dell'azienda Sanitaria; il Centro continua a considerare la libera espressione artistica e la conseguente promozione delle opere prodotte come passi fondamentali del percorso riabilitativo di ogni paziente. 18 c. I partecipanti attuali al progetto Tinaia Azienda ASL 10 Firenze: Definisce la Tinaia: Centro di riabilitazione per pazienti psichiatrici in cura nei Servizi territoriali della Zona Firenze. Il Centro valorizza la libera espressione artistica e la conseguente promozione delle opere prodotte, come passaggio fondamentale del percorso riabilitativo di ogni paziente. Grazie all Associazione La nuova Tinaia vengono commercializzati e conservati i manufatti dei nostri pazienti, inoltre l Associazione a cui partecipano i pazienti promuove la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio storico ( un vero giacimento culturale dell ex O.P) attraverso mostre e convegni nazionali ed internazionali. 19 La ASL è proprietaria di alcuni spazi fisici di San Salvi come quello dove troviamo l atelier Tinaia, dove operano i pazienti-artisti, e finanzia i materiale usati e le spese dello spazio/servizi e il servizio riabilitativo attraverso un percorso artistico, dando in appalto ad un ente esterno la relativa gestione, tale ente attualmente è la cooperativa Di Vittorio. Nella convenzione che l Azienda A.S.L.10 di Firenze stipula per lo svolgimento delle attività terapeutiche/riabilitative con la cooperativa Di Vittorio la premessa è: che attraverso la didattica e la pratica delle discipline 16 La Tinaia a Forte Belvedere, Lo sguardo dell innocenza e Collezione La Tinaia, a cura di Maria Azzola, Firenze 2006, passim. 17 si intende: M.O.M (modulo operativo multiprofessionale adulti) e S.M.A (servizio mentale adulti) Luglio

11 artistiche i pazienti acquisiscono un rapporto di conoscenza di sé, delle proprie capacità espressive e dell uso dello spazio fisico, corporeo e mentale. La funzione psicoterapeutica di queste esperienze si raggiunge con lo sviluppo di una sensibilità critica, con lo studio di linguaggi verbali e non, con lo stimolo alla creatività ed alla comunicazione interpersonale, infine con il tentativo di trovare una procedura di percorso anche ai fini di una possibile trasferibilità dell esperienza per comprendere ed accedere ad un nuovo concetto di comunicazione. La tecnica di base in queste esperienze artistiche è la gruppalità. Si favorisce una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità espressive con messa in dialettica l identità personale e quella gruppale. 20 Cooperativa Di Vittorio: La G. Di Vittorio Società cooperativa sociale Onlus, attraverso un percorso di sviluppo iniziato nel 1995, rappresenta oggi la più grande realtà della Cooperazione Sociale Toscana, ed è caratterizzata da un articolata e solida attività di progettazione ed erogazione di servizi socioassistenziali ed educativo-riabilitativi diretti ad un ampia gamma di tipologie di utenza: anziani, disabili, minori, persone con problematiche psichiche e/o di abuso di sostanze, persone a rischio di marginalità ed esclusione. Nel caso della Tinaia gli operatori seguono e aiutano i pazienti/artisti all interno dell atelier nelle fasi di lavoro e nel loro percorso terapeutico. La cooperativa lavora in collaborazione con l Associazione La Nuova Tinaia Onlus. L Atelier: L Atelier della Tinaia si è spostato nel corso degli anni in due differenti luoghi sempre all interno del perimetro di San Salvi. Al momento attuale vi sono due luoghi principali dell attività, l atelier vero e proprio dove c è lo studio artistico e dove sono svolte le attività con i pazienti in un ala di San Salvi, mentre un secondo locale è esclusivamente adibito a deposito delle opere prodotte nel corso di una quarantina d anni circa. Questo luogo è ufficialmente un centro diurno della ASL 10 Firenze, ed è aperto per i pazienti-artisti durante la settimana dalle ore 9.00 alle Gli Artisti: Gli artisti che operano all interno della Tinaia sono esclusivamente pazienti in carico alla ASL 10 di Firenze che fanno un percorso riabilitativo attraverso l esperienza artistica. Solitamente vi è un momento di passaggio per capire se la persona ha interesse o meno nel perseguire un esperienza artistica e dal momento che questa si manifesta con decisione, lo stesso paziente diventa socio dell associazione La Nuova Tinaia. Questo periodo artistico che viene intrapreso è soggettivo per ogni paziente in base anche al proprio percorso riabilitativo. Vi sono infatti artisti che frequentano l atelier per un lungo periodo e producono un grosso quantitativo di opere ed altri che vi passano 20 Fonte: Atto costitutivo dell Associazione Nuova Tinaia Onlus, Firenze

12 un tempo limitato. Ciò che risulta importante sottolineare è che gli artisti una volta intrapreso questo percorso terapeutico-artistico sono liberi di associarsi al fine di vedere le loro opere tutelate all Associazione Nuova Tinaia. Nel momento in cui il paziente-artista diventa socio dell associazione, sottoscrive un accordo. E molto importante sottolineare che la proprietà delle opere, come da accordi con l Associazione La Nuova Tinaia, è esclusiva degli artisti. Vi è però la clausola, in caso di vendita di darne una metà degli introiti all associazione allo scopo di contribuire alla sopravvivenza della Onlus. Gli artisti ad oggi viventi e frequentanti dell Atelier sono 12 persone, solitamente sono amministrati o da un parente altrimenti da un amministratore di sostegno. Associazione La Nuova Tinaia Onlus : L associazione La Nuova Tinaia Onlus si costituisce nel 2002 in accordo con ASL 10 di Firenze, con il compito di mantenere economicamente una struttura psichiatrica che non rientra nei più canonici e tradizionali servizi terapeutici delle Asl. Per statuto l associazione ha il fine di gestire il patrimonio artistico del centro, valorizzare la storia dell atelier e promuovere l attività dei nuovi artisti, attraverso progetti di conservazione, esposizione e commercializzazione delle opere. In breve: la ASL è proprietaria degli spazi ed è mandataria dei pazienti, tramite appalto dà per un periodo l incarico ad un ente esterno di preoccuparsi delle attività terapeutiche/artistiche (in questo caso la Onlus De Vittorio che mette il personale. Regione Toscana: Finanzia a seconda dei casi dei progetti, ad esempio nel 2006/2007 ha sostenuto l avvio dell importante progetto di archiviazione digitale delle opere della Tinaia. 9

13 Artisti, Opere e Collezione Nel periodo che va dagli anni Settanta agli anni Ottanta possiamo dire che la produzione della Tinaia sia stata soprattutto di stampo artigianale con la decorazione della ceramica: allora vi era un forno per la cottura della terra e spesso vi era l aiuto in questa attività da parte di artigiani esterni alla realtà della Tinaia. Proprio per molte di queste opere si pone il problema dell accertamento dell autografia, esse infatti compongono uno dei nuclei della collezione di cui si ignora l autore poiché non sono firmate. In un secondo momento si è sviluppata una diversa e più complessa fase, caratterizzata anche da un ampiamento dei materiali e delle tecniche usati dai pazienti-artisti che oggi possono usare acrilici, colori a olio, pastelli a cera, pennarelli, grafite nei supporti più svariati quali carta, legno e tela. La priorità del percorso svolto da queste persone è che esso non viene imposto a priori: c è una fase in cui la persona entra in Tinaia per approcciarsi al lavoro artistico e soltanto se nasce un desiderio di affrontarlo e confrontarsi con materiali e metodologie, può iniziare un vero e proprio percorso creativo. Potremmo dire che c è una fase di avvicinamento alla materia e che il compito estremamente delicato e prezioso di farlo evolvere è nelle mani degli operatori che capiscono se per la persona che hanno dinanzi questo tipo di attività possa risultare davvero benefica. Come ho già detto più sopra, nel momento in cui le persone decidono di accettare questo percorso possono diventare (e generalmente è questo lo scenario che si configura) soci dell Associazione La Nuova Tinaia. I pazienti sono i proprietari delle opere e possono disporne salvo indicazioni specifiche quando vogliono: si contano infatti casi di persone che dopo anni di attività hanno deciso di prendere con sé le opere realizzate all interno dell Atelier. Vi è inoltre un gruppo non cospicuo di opere, di cui si ignora totalmente l autore: soltanto in questo caso la loro proprietà spetta alla ASL di Firenze. 21 Dagli inizi ad oggi si possono contare circa opere realizzate, fra dipinti, sculture e disegni e di queste sono anche archiviate e fotografate 22. Le opere di alcuni pazienti-artisti della Tinaia sono presenti da anni nelle migliori collezioni pubbliche e private di Art Brut. Per quanto riguarda le collezioni pubbliche, si può ricordare che, nella Collection de l'art Brut di Losanna, dal 1991, si possono vedere opere di Marco Raugei, Franca Settembrini, Giordano Gelli; nell'aracine, Musée d'art Moderne di Villenueve-d'Ascq sono ospitate opere di Claudio Ulivieri, Angela Fidilio, Giuseppe Barocchi; nell' Outsider Collection di Monica Kinley a Londra possiamo trovare opere di Marco Biffoli, Giuseppe Barocchi e Giovanni Galli; opere di Giovanni Galli e Marco Raugei sono nella collezione ABCD Art Brut di Bruno Decharme a Montreuil 23, ed infine altre opere fanno 21 Gruppo la Tinaia (interviste realizzate da chi scrive): Maika Cavarretta, Francesco Nocentini, Rossella Fallacara, Febbraio-Marzo Come sopra

14 parte delle collezioni stabili del Museo di arte contemporanea di Montecarlo e dell Art En Marge di Bruxelles. Per quanto riguarda le esposizioni temporanee, inoltre, il Mad Musée - Musée de l'art Differencié di Liegi ha ospitato nel 2007 una mostra di Giovanni Galli, e troviamo fra gli artisti presenti in collezione opere di Umberto Ammannati, Angela Fidilio, Guido Boni, Antonio Melis, Anna Vangelisti. 24 Negli ultimi anni vi sono poi state varie acquisizioni da parte di privati: fra queste ricordiamo il collezionista James Bratt del Museum of Everithing, che attualmente ha opere di Giuseppe Barocchi, Marco Biffoli, Guido Boni, Giovanni Galli, Claudio Ulivieri ed ha esposto la sua collezione nel 2010 presso la Pinacoteca Agnelli. 25 Un altra collezione privata è quella dello psichiatra svizzero Gerhard Dammann, 26 che negli scorsi anni ha acquisito opere di Gelli, Settembrini e Motolese. Oltre a questi collezionisti, vi sono gallerie che negli ultimi anni hanno esposto opere dell Atelier, come la Galleria Rizomi di Torino, la Galleria Massella di Verona, la Galleria Pananti di Firenze (casa d aste), la Galerie Susi Brunner di Zurigo e la Barbara Archer Gallery di Atlanta. 27 E inoltre interessante sottolineare che gli autori Raugei, Settembrini e Gelli siano presenti nella Collection de l'art Brut di Losanna, nata come la collezione privata dell artista Jean Dubuffet. Grazie alla sua sensibilità estetica multiforme e nutrita, fin dal 1945 il pittore francese costruì infatti a Parigi una straordinaria collezione di opere di malati mentali ed emarginati di ogni genere, fondando nel 1948 con Breton, Paulhan, Ratton, Roché, Tapié la Compagnie de l art Brut. Attraverso la conservazione e la temporanea esposizione di questa raccolta ad un pubblico interessato egli si propose soprattutto di sovvertire il sistema tradizionale dell arte. Tale obiettivo culminò nel 1967 con una grande mostra di 4000 opere di 135 artisti tenutasi al Museé des arts décoratifs di Parigi. Dubuffet continuò in seguito a collezionare le forme più diverse di questo tipo di creazione artistica allo scopo di promuoverne la conoscenza e valorizzazione, finché donò, nel 1975, l intera raccolta alla città di Losanna. 28 La collezione permanente o collezione storica Nel corso del tempo, è sorto il desiderio da parte di varie persone che lavorano al progetto Tinaia di creare una collezione permanente ed inalienabile il cui fine fosse quello di tracciare un percorso artistico, culturale e storico di questa realtà, lasciando così un segno incisivo anche del percorso terapeutico che resta importantissimo per capire la produzione di questi artisti. Già negli anni Novanta gli operatori che prestavano servizio alla Tinaia avevano iniziato a selezionare, all interno Azzola M., Conigliello L., Scritture in Musica: la Tinaia e l art Brut, Firenze, Polistampa, 2003, pag.19 11

15 della mole dei lavori creati, alcuni che potessero essere considerati migliori dal punto di vista qualitativo e che venivano perciò segnalati sul retro a matita con la dicitura Collezione Tinaia (modalità peraltro mantenuta ancor oggi). Dal 2003 si è invece formato un comitato scientifico, che ha precisamente il compito di isolare le opere che devono entrare a far parte del nucleo permanente della collezione, privilegiando un doppio criterio: da un lato, la rappresentatività del percorso terapeutico e, dall altro, le manifestazioni di maggior qualità ottenute dai pazienti-artisti durante lo stesso. In seguito, per alcuni anni, questo compito è stato portato avanti principalmente dalla storica dell arte Maria Azzola, assieme a Beatrice Nabholz, collaboratrice della Tinaia sin dagli anni Ottanta. Oltre a loro, hanno preso parte a questa attività di selezione anche la storica dell arte Patrizia Landi, Davide Russo e Maika Cavarretta (dell Associazione nuova Tinaia), e la Dott.ssa Grecu, responsabile dell aspetto riabilitativo per la ASL. Dal 2006, questo comitato si è invece sciolto ed oggi sono gli stessi operatori della Tinaia ad assolvere tale delicato compito con l intento di far entrare in questo gruppo, per ogni artista, un nucleo 40/50 opere. Attualmente, la selezione è però ristretta soprattutto a quattro artisti storici, scelti poiché furono i primi ad aver avuto un percorso in Tinaia, e possono essere considerati i più rappresentativi dell esperienza dell Atelier. Questi artisti, che sono i primi ad aver avuto un archiviazione fotografica delle proprie opere, sono Guido Boni, Angela Fidilio, Marco Raugei, Claudio Ulivieri 29. Occorre ricordare che l esperienza della Tinaia, che, come si è detto più sopra, era nata già nel 1959, non aveva inizialmente come obiettivo la tutela e salvaguardia delle opere frutto dal percorso riabilitativo dei pazienti, perciò non possiamo escludere che vi sia un gap di opere non ancora autenticate e realizzate fra il 1959 e il 1975, data in cui inizia a strutturarsi sistematicamente l archivio. Non possiamo per esempio sapere con certezza se ci sono opere che hanno più di cinquant anni di età e che ricadrebbero a pieno titolo nella tutela del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Della collezione permanente fanno parte quegli artisti descrittimi da Maika Cavarretta 30 come le figure considerate pietre miliari per questo atelier. Fra gli autori che nutrono un riconoscimento anche di mercato, troviamo fra i defunti Giuseppina Pastore e Margherita Cinque. La politica attuale dell Associazione per quanto riguarda artisti di questo tipo è di non vendere le opere, ma di darle soltanto in prestito per eventuali esposizioni. Fra tutti gli artisti della Tinaia ve ne sono poi alcuni, viventi, che hanno anche ottenuto un buon riscontro nel mercato dell arte. Il primo fra questi, per quotazioni ed importanza, è sicuramente Marco Raugei, 31 che è inserito anche nei database di alcune case d asta. Solitamente le sue opere non sono molto grandi, (circa sui 29 Gruppo la Tinaia (interviste realizzate da chi scrive): Maika Cavarretta, Francesco Nocentini, Rossella Fallacara, Febbraio-Marzo Operatrice dell Associazione Nuova Tinaia dal Attualmente in mostra nella collettiva Fuori campo Artisti outsider a Milano presso Galleria Isarte, 21 marzo 4 aprile 2014 /

16 35x50cm, 50x70cm) ed il suo mercato è principalmente estero. Oltre a questo artista, fra quelli che hanno delle stime più significative, troviamo Franca Settembrini e Giordano Gelli. Infine, fra gli artisti viventi che realizzano vendite interessanti si possono considerare anche Umberto Ammannati, Guido Boni, Angela Fidilio, Massimo Modisti ed il promettente Giovanni Galli. Gli artisti della Tinaia (80 circa in totale, dall archivio risultano 32 artisti fra viventi e non: i seguenti dati sono stati raccolti grazie all aiuto di Rossella Fallacara operatrice Cooperativa G. di Vittorio) Di seguito si elencano i dieci artisti che hanno realizzato opere all interno della Tinaia e che sono scomparsi: -Vittorio Carlesi (Firenze ), il suo periodo di attività è stato fra il 1982 e il 1996, le sue tecniche erano l acrilico su tela e il pennarello su carta, sono conservate dell autore circa 350 opere. -Pierluigi Cortesia (Firenze ), l attività dell autore inizia all interno dell atelier nel 1987 e prosegue fino al 2007; usa il pennarello su carta e ha disegnato decorazioni su ceramica, di lui sono conservate circa 1000 opere. -Giordano Gelli (Prato ), la sua attività va dal 1975 al 2000, realizza sculture di terra cotta e usa tecniche dell acrilico su tela e carta, sono conservate circa 1100 opere. -Francesco Motolese (Taranto ), la sua attività risale fra il 1977 e il 1988, dipinge acrilico su tela, sono conservate 80 opere. -Fioretto Musio (Firenze ), è stato in Tinaia fra il 1978 e il 1996, le sue tecniche erano l acrilico e l olio su carta, sono conservate 400 opere. -Giorgio Pagnini (Prato ), all incirca la sua attività si è svolta nell arco , usava l olio e l acrilico su carta, sono conservate 500 opere. -Giuseppina Pastore (Firenze ), è stata in Tinaia fra il 1983 e il 2000, realizza opere in acrilico su cartone e pennarello su carta, sono conservate circa 500 opere. -Paolo Rafanelli (? ), ha lavorato nell atelier fra 1982 e il 1985, la tecnica è l acrilico su tela, sono conservate 50. -Marco Raugei (Firenze ), il suo periodo d attività si svolge fra il 1986 fino al 2005, usa il pennarello su carta, sono conservate e di lui circa 650 opere. -Franca Settembrini (Firenze ), periodo d attività non preciso, le sue tecniche erano il pastello su carta, pennarello su carta, acrilico su tela, sono conservate 1600 opere. 13

17 Di seguito si elencano i dieci artisti che hanno realizzato opere all interno della Tinaia, attualmente viventi ma non frequentanti: -Luciano Ascenzi (Firenze ), negli anni novanta ha dei contatti con la Tinaia pur svolgendo l attività di pittura in altri locali, il percorso vero e proprio in Tinaia va dal 2009 al Realizza ritratti ad olio su tela. Di lui si conservano 7 opere. -Vanda Canarutto ( Firenze ), il suo percorso va dal 2003 al 2012, usa la tecnica del pastello su carta e di lei si conservano circa 150 lavori. -Margherita Cinque (Torre Annunziata 1942), periodo di attività , usa il pastello e l olio su carta, si hanno conservano 1700 lavori. -Sara Ciriello (Napoli ), la troviamo in Tinaia dal 2006 al 2011, usa il pennarello su carta, conservate ci sono depositati circa 300 lavori. -Michele Desii (Firenze ), lavora fra il 2009 e il 2010, è un periodo breve di partecipazione con frequenza molto discontinua, usa il pastello ad olio su carte e i colori ad olio su carta, di lui si conservano circa 100 opere. -Andrea Lezzi (Firenze ), lavora fra il 2010 e il 2011, usa il pennarello su carta, di lui si conservano 40 opere. -Antonio Melis (Empoli ), opera all interno di Tinaia fra il 2004 e il 2012, realizza svariati disegni su carta e usa l acrilico e l olio su tela, di lui ci sono 300 opere. -Attilio Scarpa (Marradi 1956), il suo periodo va dal 1991 al 1994, usa pennarello, pastello e l acrilico su carta, opere conservate? -Salvatore Terranova (Palermo ), l attività va dal 2010 al 2011, la tecnica usata è quella del mosaico, circa 10 opere conservate. -Anna Vangelisti (Firenze ), attività svolta fra il 2006 e il 2009, realizza fotografie, usa la tecnica dell acquerello e del pastello su carta, conservate sono 50 opere. Di seguito si elencano i dodici artisti che attualmente stanno seguendo un percorso all interno della Tinaia: -Umberto Ammannati (Vinci ), inizia a lavorare all interno della tinaia dal 1978 e tutt ora è in attività, frequenta l atelier ogni giorno durante l orario in cui è aperto. La tecniche principalmente usate sono pennarello su carte e acrilico su tela, conservate si contano approssimativamente un numero di opere superiore alle Giuseppe Barocchi (Firenze ), disegna molto fin da piccolo, soprattutto con matite e pennarelli con i quali ricorda di aver continuato oltre il foglio, direttamente sulle pareti di casa, quasi a voler dare seguito a storie inesauribili. Il suo periodo di attività inizia nel 2008, frequenta lo studio due volte alla settimana. La tecnica usata è quella della penna e matita su carta. Attualmente si conservano circa opere appartenenti a questo autore (l avv.bigoni è l attuale amministratore di sostegno di questo autore). 14

18 -Tommaso Bartoloni (Fiesole ), in Tinaia dal 2012 frequenta l atelier in maniera discontinua, le tecniche usate da lui sono l olio e l acrilico su tela, si conservano circa 100 opere. -Marco Biffoli (Firenze ), inizia il percorso in Tinaia nel 2006 e frequenta costantemente l atelier, le tecniche usate sono acrilico e matita su tela; si conserva un gruppo di 150 opere. -Guido Boni (Firenze ), il suo periodo di attività inizia nel 1978, frequenta costantemente l atelier, usa le tecniche dell acrilico su tela, pennarello e olio su carta, si conservano circa 3000 opere. -Antonio Brizzolari (Firenze 1941), il suo periodo di attività è frammentato in più fasi che si alternano, inizia nel 1996 fino al 2000, poi c è una seconda fase che va dal 2007 al 2009, fino ad arrivare alla sua terza fase creativa che inizia nel gennaio Da quanto sopra riportato capiamo che il suo percorso ha momenti di interruzione, le tecniche da lui usate sono l acrilico su tela in formati grandi e si conservano soltanto 15 opere. -Andrea Federici (Firenze ), inizia il suo percorso nel 2012, frequenta la Tinaia settimanalmente, la tecnica usata è l acrilico su cartoncino; si conservano 800 opere. -Angela Fidilio (Catania ), nel 1987 inizia a frequentare La Tinaia dove scopre un profondo interesse per il disegno e la pittura. Con l acrilico, il pennarello, la tempera, Angela racconta un mondo fiabesco, in cui cieli stellati, animali, soggetti umani reali o immaginari, rappresentati con eleganza di tratto e finezza cromatica, hanno la forza dell incanto. Le sue tecniche artistiche sono l acquerello su carta e su tela, l acrilico su tela, il pennarello su carta e l olio su carta. Si sono conservate circa 3000 opere (l avv.bigoni è l attuale amministratore di sostegno di questo autore). -Giovanni Galli (Firenze ), la sua presenza nell atelier si registra dal 1994, mediamente frequenta gli spazi tre giorni a settimana, tecnicamente usa penna, pastello a olio, pennarello su carta. Risultano essere conservate di lui più di opere. -Massimo Modisti (Nato il ) inizia il suo percorso nel 1993 frequentando oggi in media due giorni settimanali, usa la tecnica mista del pennarello e pastello su carta e su tavola, acrilico su tela. Sono conservate 400 opere. -Claudio Ulivieri (San Gimignano 1947) opera dal 1980, frequenta con costanza la Tinaia e la sua tecnica artistica è il pennarello su carta, conservate di lui abbiamo circa 650 opere. -Alessandro Vietri (Terlizzi ) inizia nel 2013, usa l acquerello e il pastello su carta, attualmente non si può definire il numero di opere conservate di questo autore. 15

19 L Arte e il Diritto in Italia Punto di partenza obbligato e gradito per le considerazioni che seguono è la Costituzione Italiana, quale legge fondamentale dello Stato e importante fonte del diritto. Vi sono vari principi della nostra Costituzione che possono essere richiamati analizzando l esperienza della Tinaia e mi soffermo quindi brevemente su di essi. La Costituzione trasforma in norma i valori civili, e quella italiana si contraddistingue per il suo porre fra i principi fondamentali la tutela del patrimonio culturale all art.9, che recita: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. La Repubblica prende dunque su di sé la responsabilità di sviluppare la cultura della Nazione e si impegna a proteggerla attraverso la tutela della storia, dell arte, e della loro fusione con l ambiente naturale italiano. 32 La presenza esplicita di questo principio in una carta costituzionale è del tutto eccezionale perché la Costituzione Italiana è stata per lungo tempo la prima, e per molto tempo l unica al mondo, ad includere la tutela del patrimonio storico e artistico nelle norme che enunciano solennemente e fissano l identità stessa dello Stato. Leggendo invece l art.1 capiamo che la sovranità è del popolo e che quindi anche il patrimonio storico e artistico appartiene ad esso. Dunque, è chiaro che il patrimonio storico-artistico è oggetto di tutela da parte dello Stato e, in quanto patrimonio della Nazione, appartiene in certo senso persino quando la proprietà è privata un po ad ogni cittadino. Sempre all interno della nostra Costituzione leggiamo che la libertà di espressione artistica è un diritto garantito, al pari di ogni altra manifestazione del pensiero (art.33): unico vincolo a tale articolo e che ciò non infranga il buon costume (art.21), mentre all art.33, comma 1 si afferma la libertà dell arte (e della scienza) e del loro insegnamento, nelle scuole, negli istituti d arte e nelle libere accademie. 33 Importante, a mio avviso, è sottolineare che la Tutela non è emergenziale ma sistematica e preventiva, ha l obiettivo di rendere sicuro il patrimonio, e di consegnarlo inalterato alle generazioni future. 34 Una considerazione importante è quella data dal Presidente Carlo Azelio Ciampi, che ci fa intendere di interpretare la tutela non in senso di passiva protezione, ma in senso attivo, e cioè in funzione della cultura dei cittadini: la tutela deve cioè rendere il patrimonio fruibile a tutti. 35 Ovviamente, alla base della tutela vi è la conoscenza del significato storico e culturale del patrimonio. In questo senso appare illuminante la definizione, in uso in Italia sin dal 1963, di Bene Culturale inteso come qualsiasi testimonianza materiale abbia valore di Civiltà (Codice dei Beni 32 Leone. Maddalena., Montanari., Settis., Costituzione Incompiuta. arte, paesaggio, ambiente, Torino, Enaudi, 2013,pag G. Negri-Clementi, Il diritto dell arte. L arte, il diritto e il mercato, Milano, Skira, 2012, pag Leone, Maddalena, Montanari, Settis, Costituzione Incompiuta. arte, paesaggio, ambiente, Torino, Enaudi, 2013,pag Leone, Maddalena, Montanari, Settis, Costituzione Incompiuta. arte, paesaggio, ambiente, Torino, Enaudi, 2013, pag

20 Culturali e del Paesaggio, art. 2). Ne emerge con chiarezza che oggetto di tutela non deve essere soltanto il capolavoro, l opera d arte di gran pregio, ma qualsiasi oggetto in cui si ravvisi una testimonianza della nostra cultura. In questo senso, verrebbe da osservare che le opere realizzate all interno del progetto Tinaia, soprattutto nei suoi primi, eroici anni di attività, sono certamente una testimonianza del cambiamento all approccio terapeutico nei confronti dei pazienti e già per questo potremmo ipotizzarne la necessità di tutela, indipendentemente dal loro intrinseco valore estetico o artistico. La definizione di ciò che è Arte, come ben sappiamo, muta a seconda dei tempi e del contesto storico e culturale in cui trova e dove essa emerge. 36 Mai come nella nostra epoca l arte nelle sue differenti forme è parte del mercato, basti pensare ai numeri delle case d asta. 37 Nel sistema dell arte contemporanea sono comprese tutte le figure che operano attorno all arte: collezionisti, musei, case d asta, artisti, fondazioni, gallerie, critici e curatori. Ognuno di questi attori concorre a determinare il valore di un opera e del suo artefice. Possiamo dire che dentro a questo ecosistema il valore dell opera d arte non è che in minima parte determinato dai parametri di creatività ed originalità quanto dal consenso e dall interesse che si possono creare e generare attorno ad essa, quello che in realtà ha valore è ciò che viene ammesso a partecipare al sistema dell arte. 38 Prendiamo in considerazione un artista che proviene dalla Tinaia: potrebbe essere colto nelle sue opere (da chi le osserva o anche da qualche critico) un valore creativo (culturale, creativo ecc..), ma fintanto che non avviene un accreditamento, fintanto che l opera non è realmente quotata, e fino a che il mercato non le attribuisce valore economico è del tutto improbabile incorrere nella contraffazione, nell alterazione, o nel commercio illecito. Diritti degli artisti della Tinaia La protezione degli artisti e dell arte contemporanea trova il suo fondamento, all interno del nostro ordinamento giuridico, nel Codice Civile (articolo 2575 sgg.) e nella legge speciale del diritto d autore e dei diritti connessi a tale esercizio (n. 633 del 1941 e modifiche successive). Per alcune specifiche questioni come la contraffazione, tuttavia, anche per l arte contemporanea si può fare riferimento al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio ed in particolare all art.178. La legge sul diritto d autore tutela il risultato dell attività e dell espressione artistica (opera), disinteressandosi del suo specifico valore artistico. 39 E cioè sufficiente, per tale legge (n.633 del 1941 e successive modifiche) che vi sia nell opera un requisito minimo di originalità. Il diritto d autore nasce nel XVIII secolo per affermare l esclusività 36 Per una ricostruzione completa del caso Brâncuși v. United States cft. B.Edelman, Addio alle Arti, Milano Si veda, per un esempio, il caso di Asta Sotheby s "Beautiful Inside My Head Forever" G.Negri-Clementi, Il diritto dell arte. L arte, il diritto e il mercato, Milano, Skira, 2012, pag G.Negri-Clementi, Il diritto dell arte. L arte, il diritto e il mercato, Milano, Skira, 2012, pag

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