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1 Anno 2, n 9Periodico I_ mensile della Ottobre 1983Coop Lombardia Comitato Regionale Lombardo Comitato di Redazione Sergio Ferrario, Sergio Lidia Lommi, Daniele Moltrasio, Enrico Rossi. Molto Scalpelli. Ambrogio Vaghi. Giorgio Vozza Direttore responsabile Adolfo Scalpelli Impaginazione: Franco Malaguti Disegni: Manna Vecchi Editrice Unícoop Lombardia Viale Famagosta, Milano - Tel Stampa: Coop "Il Guado" Castano P. - Tel Spedizione in abbonamento postale gruppo I11/70. Autoriz727ione del Tribunale di Milano n de! 14 aprile 1982 quale L'Associazione tra verifica e impegno futuro Tra novembre e dicembre due appuntarnend importanil 11 successi dell movimento. QD C molo pelr la Lombardia. Cooperazione con u. esso Nei prossimi mesi si terranno i congressi della Associazione delle cooperative fra consumatori aderenti alla Lega:quello nazionale a Roma ai primi di dicembre, quello lombardo a Milano il 18 e 19 novembre. Sarà l'occasione per fare un bilancio dei quattro anni trascorsi e per dei-mire la politica del periodo prossimo. La Coop ha raggiunto negli anni ottanta il primato fra le organizzazioni moderne di vendita nel settore degli alimentari. Ha percorso gli ultimi anni con un eccezionale fervore di nuove realizzazioni. In ardia le "Gi "te dei giovani consumatori" Como Villa Olmo novembre Le pagine 4 e 5 interamente dedicate all'avvenimento Con i suoi 550 negozi moderni, la Coop è presente in quasi tutta l'italia centro-settentrionale, ma è praticamente assente nel Mezzogiorno del Paese. La sua basesociale è cresciuta di quasi il 50% ed ha passato il milione di soci. Le vendite, a fine 1983, saranno attorno ai duemilaseicento miliardi. dipendenti sono aumentati di circa unità negli ultimi tre anni: un tasso di sviluppo dell'occupazione assolutamente eccezionale rispetto alla situazione generale del Paese. Alle spalle stanno quasi cinque anni di forte crescita che, fra l'altro, consente di accelerare ulteriormente i futuri programmi di espansione. Ciò sarà possibile a condizione che vengano allentati i vincoli di legge ed amministrativi volti a difendere il commercio esistente ed a limitare l'espansione dei negozi moderni. Perchè lo sviluppo è una condizione necessaria in una situazione di sostanziale stagnazione dei consumi che però non frena l'inflazione dei costi aziendali. Per la Coop, come per altre imprese moderne, vi è dunque una sola strada obbligata, quella di crescere anche per mantenere la solidità aziendale. Gli indubbi successi della cooperazione fra consumatori non mettono in ombra diversi limiti dell'organizzazione, che sono poi gli obiettivi da raggiungere nei prossimi anni. Intanto la diffusione nazionale del Movimento, troppo limitata ne] Mezzogiorno. Poi la stessa presenza nelle grandi città, ancora insufficiente. Infine la capacità di realizzare anche negozi molto grandi (centri commerciali), allargati ai non alimentari. t roppo poco praticato, anche se nelle cooperative si realizzano comportamenti che non hanno paragoni con quelli delle imprese private e pubbliche. Il livello delle conoscenze e la diffusione delle informazioni e dei programmi aziendali sono pratica corrente con i soci ed i lavorato- 11~grazja inter 1 In sostanza occorre dare risposte più avanzate su due terreni: come sviluppare il lavoro di difesa dei consumatori; come fare progredire la democrazia interna all'organizzazione. La grandezza aziendale, la professionalità delle imprese non sono dunque valori che possano esaurire il giudizio sull'attività della Coop. C'è anzi la convinh. Così pure la consuetudine ai confronto e la discussione sulle scelte, costituiscono un tratto originale delle cooperative nella loro normale attività. D'altronde queste pratiche di democrazia alimentano nuovi bisogni e rendono necessari comportamenti più evoluti. zinne fra i cooperatori che una delle condizioni per Io sviluppo dipende dal grado di consenso e di partecipazione dei dirigenti, dei lavoratori, dei soci della Coop. Ma il consenso sarà tanto più convinto quanta maggiore sarà l'impegno della cooperazione, non solo a fare nuovi negozi, ma a investire di più sulla politica del consumatore e sulla democrazia interna. s2alregaig o 3 Ei3vembme fl nuovo "Spereolpip" In rapida successione la Coop Lombardia si è arricchita di due nuovi supermercati. Supermercato per il movimento cooperativo che fa capo alla Lega non è solo un negozio in più: è anche una Sezione Soci, una presenza democratica nel settore dei consumo. Dopo Vigev ano, inaugurato in agosto, ecco ora Eareggio al centro della zona di Magenta. L'inaugurazione è stabilita per il 3 novembre. L'ultima pagina è dedicata a questa nuova importante tappa. [ Orientare i consumi FLo spazio della Lombardia F Coop con coerenza contro l'inflazione Accanto agii obiettivi quantitativi si pongono poi esigenze politiche e di attività verso i soci e di difesa dei consumatori. Occorre cioè che la Coop usi la sua forza per incidere di più sulle scelte di consumo, non limitandosi alla pur necessaria ininativa sui prezzi, ma puntando all'orientamento dei consumatori e a contrattare con la produzione la stessa qualità delle merci. I temi poi della partecipazione dei soci e dei lavoratori aprono un campo di lavoro ancora Davvero i prezzi sono stati "inchiodati"? Con grande fragore è stato presentato l'accordo sollecitato dal ministro dell'industria che le organizzazioni della grande distribuzione, compresa la Coop, hanno raggiunto per tenere fermi i prezzi di circa 50 prodotti fino alla fine del prossimo gennaio. "Il Giorno" sparava su tutta la prima pagina addirittura "Prezzi inchiodati", e altri quotidiani non si sono sbracciati di meno. Calma ragazzi. Intanto l'accordo riguarda solo il 10 per cento delle vendite (in Lombardia quasi il 20 per cento), dato che i negozi tradizionali non hanno aderito e dato che i supermercati, grandi magazzini ecc. purtroppo sono ancora pochi in Italia. I prezzi all'ingrosso poi come abbiamo scritto nel numero scorso di "Quale consumo" sono quasi fermi nel settore degli alimentari e in regresso nei non alimentari. Tenere fermi i listini in queste condizioni non è dunque un'operazione eroica. Difatti la Coop non solo non ha avuto difficoltà a sottoscrivere l'accordo, ma ha anzi assicurato che, nell'ambito degli stessi settori bloccati, farà offerte La Coop in Lombardia ha gli stessi obiettivi della Coop nel resto d'italia, ma diverse condizioni di applicazione. Intanto in Lombardia operano i più forti imprenditori commerciali; gli spazi vergini sono praticamente esauriti ed il confronto a prezzi ancora più bassi. C'è di più, nei negozi Coop i prezzi fermi non si limiteranno ai cinquanta concordati ma comprenderanno i corrispondenti prodotti in marchio Coop. Intanto, nei negozi tradizionali, è stato appiccicato un adesivo azzurro con su scritto che quei negozio si impegna a tenere i prezzi nei limiti dell'inflazione concordata (quali, per quanto tempo, con quali controlli?). La sensazione è dunque quella di un'operazione di facciata che non inciderà sostanzialmente sull'inflazione nazionale nei prezzi al consumo. Del resto la nostra Associazione, pur aderendo all'iniziativa ha sottolineato i limiti dell'operazione proponendo nuovi interventi, senza i quali anche í listini concordati non potranno che restare dei palliativi. in particolare la Coop propone una decisa riforma del settore distributivo con una più ampia presenza di negozi moderni, la creazione di un serio sistema pubblico di controllo dei prezzi, la formulazione di una politica dei consumi che tenga conto degli interessi nazionali e di quelli delle famiglie. Senza questi interventi più di fondo, non c'è da farsi illusioni sull'efficacia dell'operazione in corso. Intanto lo storico dell'inflazione potrà annotare i "listini concordati" come il quarto tentativo (dopo quello disastroso di Rumor nel '74 e dopo i due più recenti di Marcora) di imbrigliare la spirale inflattiva nel nostro Paese. fra le imprese è più diretto che in qualsiasi altra parte d'italia. Non è possibile dunque in questa regione contare su margini protetti, né pensare ad una espansione fondata su negozi di dimensione media, dal momento che la scelta per la Coop è quella di essere protagonista e leader, non gregaria q marginale. E questo il motivo che ha condotto all'unificazione fra Unicqp Lombardia, UCC Cremona e Consorzio di Pieve Emanuele, che dal 1 gennaio 1984 diventano insieme "Coop Lombardia". E per la stessa ragione viene prospettata alle altre numerose medie e piccole Coop Lombarde l'esigenza di collegamento q di fusione. Perché altrimenti la loro emarginazione sarebbe certa, mentre unendosi possono migliorare la rete di vendita e crescere sui piccoli supermercati nei numerosi medi centri della regione. La consapevolezza diffusa fra i cooperatori è che non si possa perdere tempo e che l'irrobustimento intemo dell'organizzazione sia necessario per affrontare la fase nuova prevista per la seconda metà degli anni ottanta. Dietro le spalle stanno infatti molti anni di forte accumulazione nel settore commerciale e c'è la convinzione che tutte le maggiori imprese si lanceranno in rapidi processi espansivi. Da qui la necessità per la Coop in Lombardia di concentrare le risorse e di accelerare i tempi per la crescita. Non solo nel tradizionale campo degli alimentari, non solo nella forma consueta del supermercato, ma con l'intento di allargare i servizi di vendita nei non alimentari, di cimentarsi nei grandi centri commerciali. I prossimi congressi non saranno dunque di ordinaria amministrazione. Si è conclusa una fase, quella della maturazione delle capacità imprenditoriali della cooperazione fra consumatori. Se ne apre una nuova, nella quale tutte le risorse vanno investite coraggiosamente al servizio dei cittadini e dei consumatori della Lombardia, per ampliare la presenza del Movimento nella regione. Giorgio Vozza All'interno un inserto con i documenti di preparazione e di discussione dei temi congressuali,

2 soc: nos. pconte Cofanetto con. Flavía Sponza Un frutto della montagna che fa i 7Jalbero Una festa una sagtra.:' ognuna sua culto e h'll su piatto W 1 a. i Ely senuma. 350 n Stampe rmeutir[ Ely Fro 350 Skpesce hs, Ely Prezzo al socio L Valido dal 24/10 al 12/11/1983 tfi72iia l'estate e arriva la nuova stagione, l'autunno. La vita in un certo senso si fa più casalinga, forse perchéfuori l'aria è più umida efresra, ma anche perché dopo le vacanze si sente una certa necessità nel riprendere una "regola di vita". Ci sono appuntamenti che scandiscono le nostre giornate. La domenica, viene però ancora dedicata al riposo o, meglio, alle classiche scampagnate fuori porta: niente di meglio che andare a funghi o a castagne, il che spesso si fa in un colpo solo, dato che sono le ampie chiome dei castagni ci sono il terreno ed irclima adatti anche alla crescita di ovuli e porcini. 11 castagno, questo albero che da sempre vediamo alto, maestoso e imponente. La pianta del castagno viene anche chiamata "albero del pane di montagna" perché produce lilati molto ricchi di carboidrati, elementi altamente energetici clic nel corso dei secoli sono serviti come sostentamento se non unico per lo meno basilare di gran parte delle popolazioni di montagna. Questa pianta, infarti, cresce tra i 400 e i 1000 metri d'altitudine (nei paesi più caldi arriva. fino oltre i 1300 metri) e si è sempre propagata facilmente e spontaneamente riuscendo ad imporsi ad altre specie vegetali. fino a costituire boschi, anche molto estesi. L'unica fatica che Il ersta.gille "CentocamEir bisognava fare per avere le castagne era quindi, solo quella di raccoglierle e poi di cucinarle e conservare quelle eccedenti. Oggi, invece questi frutti saporiti si trovano da tutti i fruttivendoli anche se a prezzi notevoli: sono diventati cari non solo per problemi di raccolta e di trasporto ma anche perché i castagni sono.stati gravemente colpiti da una malattia ritenuta incurabile fil "mal dell'inchiostro') che sembrava dovesse portarli all'estinzione. Oggi pare che questo pericolo sia stato scongiurato e così questi frutti riusciranno ancora ad ogni autunno a rievocare il gusto dei sapori antichi a chi mangi bollite o caldarroste composte all'angolo di strada o a chi, più fortunato e in vena di aperto romanticismo, potrà sedere con familiari e amici attorno al fuoco scoppiettante di un CaMill O in una casa di collina o di montagna. Le castagne sono sempre state simbolo d'unione familiare e c'è addirittura una tradizione lombarda molto sentita che riguarda anche il culto dei Morti. La sera del giorno dei Santi, infatti, in campagna si è soliti lasciare sul tavolo della cucina un piatto di castagne lesse, del pane e una caraffa d'acqua a disposizione degli Scomparsi che in quella notte, con il permesso di Domineddio, tornano nelle loro case per vedere se i loro cari si sono ricordati di loro. Famoso era un castagno sull'etna, chiamato dei "Centocavalli" che la tradizione vuole che abbia riparato da un uragano la regina Giovanna d'aragona e il suo seguito: la circonferenza del tronco misurava infatti 53 metri e pare che avesse 4000 anni! In Lombardia le castagne lesse sono diventate il piatto tipico del giorno di Tutti i Santi, come è tipica la cazzoeuta dei giorno dei Morti e il capretto arrosto del giorno di Pasqua, mentre i "busecchin" di castagne secche, precedute da gnocchi di patate con burro fritto e salvia o risotto con la salsiccia, è tradizione del giorno della Giubbianna. Questo nome in antico brianzolo significa "fantasma" ed anche "giovedi": ricorreva infatti nell'ultimo giovedì di gennaio (che dovrebbe corrispondere al giovedì grasso) in cui si festeggiava la festa delle donne, non più giovani, che si radunavano per festeggiare la fine delle semine nei campi_ Da non dimenticare che "giubbianà" significa anche pettegolare! Le sagre, le feste di paese rappresentano da sempre giornate particolari per tutti da dedicare E se volete provare Castagnaccfio in parte al culto religioso, ma essenzialmente al divertimento collettivo. Tra i personaggi che hanno caratterizzato questi giorni di festa ci sono stati anche i venditori di "beiegott", castagne cioè "belle e cotte", che venivano preparate cuocendole lentamente, dopo averle inumidite, nel forno o anche nelle nicchie della canna del camino. Questi belegott erano detti anche lirun" (filoni, lunghi Eli) perchè venduti infilati come le perle nello spago e portati a tracolla dai lirunate ambulanti che offrivano oltretutto l'occasione di averli per pochi soldi facendo giocare la gente con i balett (palline) numerate come nella tombola. Fortunato era chi faceva 100 con tre palline perché vinceva una fila di castagne! Dosi per quattro persone: 200 gr. di farina di castagne, I cucchiaiata di zucchero, 3 cucchiaiate di olio, l cucchiaiata di semi di finocchio, 2 cucchiaiate di pinoli, I pizzico di sale. Mescolare in una terrina la farina di castagne con lo zucchero, l'olio, il sale, e dell'acqua tiepida. Ottenuta cosi una pastella aggiungere i pinoli e i semi di finocchio. Mettere il composto alto circa due dita in una teglia e cuocere in forno a fuoco medio per circa un'ora. E ottimo anche freddo. obremi casa.? í'eptet ris Iv erli eco, Da un secolo la gente si mette insieme, in cooperativa, per risolvere il problema dell'abitazione. Le cooperative della Lega hanno costruito oltre trentamila appartamenti a Milano e dintorni: una esperienza che nessun altro ha in questo settore. I "quartieri cooperativi" sono caratterizzati da una grande coesione sociale: i soci si conoscono, hanno modo di incontrarsi c di risolvere insieme i problemi della convivenza. Nelle case cooperative si trovano quasi sempre la cooperativa di consumo, il circolo cooperativo; le attività culturali, sportive sono più frequenti qui che in altri insediamenti. Le case vengono seguite, fin dalla prima fase di progettazione, dai soci interessati. Sono quindi case costruite con intelligenza, nel miglior rapporto possibile tra prezzo e qualità. Una casa in cooperativa è un investimento che tende ad acquistare valore col tempo. Le cooperative di abitazione della Lega sono impegnate in questi anni in un grande sforzo per dare risposte intelligenti e accessibili al bisogno di casa. Sono circa diecimila gli alloggi in via dí realizznzione in tutta la Lombardia. In alcune cooperative c'è ancora possibilità di iscrizione. Segnaliamo le più interessanti per Milano e dintorni: Milano, via De Pretis Case di 4 e 7 piani. Appartamenti da 2,3, 4 locali. Negozi e laboratori lire al mq. 40 per cento coperto da mutuo; il resto dilazionato. Le forme di pagamento sono concordabili caso per caso. Consegna: primavera Visite in cantiere. Milano, via Barona Case di 5 e 9 piani. Appartamenti da 2,3,4 locali. Negozi e laboratori lire al mq. 40 per cento coperto da mutuo; il resto dilazionato. Le forme di pagamento sono concordabili caso per caso. Consegna: primavera Visite in cantiere. Pioltello, via Cicerone e via Adua Palazzine di 3 e 4 piani. Appartamenti da 3 locali (88 mq) e da 4 locali (t00 mq), lire al mq. 50 per cento coperto da mutuo; il resto dilazionato. Consegna: primavera Visite in cantiere. Lodi, frazione Torretta Villette unifamiliari con giardino. Superficie complessiva 253 mq ( I l2,2 alloggio). Costo complessivo 82 milioni; 40 milioni coperti da mutuo, il resto dilazionato. Consegna: estate Visite in cantiere, Assalto Due edifici di particolare pregio architettonico in un'area verde privata di mq. Appartamenti da 41 a 113 mq lire al mq. 50 per cento coperto da mutuo; il resto dilazionato. Consegna: estate 1985 Mediglia Villette unifamiliaricon giardinetto. Superficie 150 e l80 mq, Costo: 108 e 120 milioni; 50 per cento coperto da mutuo; il resto dilazionatd: Consegna: agosto Buccinasco Appartamenti da 2,3,4 locali e hox lire al mq. 2.W/M r-.1=_ =. t : Centinaia di cooperative stanno avviando nuovi interventi: se avete problemi di casa, immediati o lontani, vi mettiamo a disposizione l'esperienza di un secolo. LEGA Associazione Lombarda Cooperative di Abitazione Per informazioni e iscrizioni tel. 02/ Milano, viale Brianza 20 = r---11

3 tanto atmosfera e ha nutrito generazioni, (Quasi una filastrocca di Marino Moretti) a prof umo di castagne bella la castagna è liscia e ben vestita è un frutto di montagna è dolce e saporita. Se viene da! paiolo col nome di mondina va giù come di volo e tutta si sfarina. Se vien dalla padella col nome di bruciata la castagna bella è subito sbucciata. Se vien dalla pignatta col nome di ballotta per tutti i denti è fatta perché nell'acqua è cotta. Nascoste nella cenere poi un goccio di bianco Quante speranze (svanite) conservare frutto -E adesso parliamo un po' di alimentazione e calorie Montebianco Uno dei Modi tradizionali di cuocere le castagne è di arrostirle, ottenendo cosi le caldarroste o birilli. Non bisogna dimenticarsi mai di inciderle nella parte rotonda altrimenti scoppiano. Poi si cuociono nella padella di ferro col fondo bucato sulla fiamma viva solo per poco tempo, dando modo alla buccia di abbrustolire. poi lasciandole al calore della brace smuovendole di frequente affinchè la cottura avvenga lentamente e uniformemente. L'altro modo di cuocerle è in "bornis", cioè lasciate nascoste tra la cenere del camino, i! che permette di passare molte serate fredde davanti al focolare a "caccia" di quelle che sono già pronte, chiacchierando allegramente con gli amici. E buona norma quando sono pronte aspettare almeno cinque minuti prima di mangiarle, lasciandole in un contenitore avvolte con un telo inumidito o con carta da pane, in modo che diventino più morbide all'interno. E un tocco di raffinatezza. per le varietà meno saporite, è quello di dare, prima di questo riposo, una spruzzatina di vino bianco. L'altro sistema classico di cottura è quello di lessarle, mettendole in una pentola di acqua fredda in modo che rimangano completamente sommerse. In questo modo è anche possibile eliminare quelle bacate che galleggiano, dopo aver comunque rilevato la presenza dei buchini provocati dai parassiti {possono galleggiare, infatti, anche castagne sane ma "vecchie"). Nella Bassa Brianza sono in uso anche i "peladej", castagne bollite con semi di finocchio dopo essere state private della buccia esterna. Dosi per quattro persone: 500 gr. di castagne, 100 gr. di zucchero, latte abbondante una tazza di cioccolato fuso una stecca di vaniglia, mezzo litro di panna montata, sale. Sbucciare Ie castagne, scottarle in acqua bollente e togliere la pellicina. Metterle in una casseruola con il latte, lo zucchero, un pizzico di sale, la stecca di vaniglia e cuocere finché saranno ridotte in purea. Togliere la stecca di vaniglia, passare il tutto al setaccio nel piatto di portata, in modo che rimanga soffice e formi una specie di monte. Versare sopra il cioccolato fuso, lasciare raffredare e prima di servire ricoprire con la panna montata. Sergio Soave vice presidente della Lega 5n Lombardia 11 Comitato regionale lombardo della Lega nazionale cooperative e mutue ha un nuovo vicepresidente. E Sergio Soave, eletto dal Consiglio regionale della Lega, riunitosi il 22 luglio, al posto di Lodovico Festa trasferito alla direzione nazionale della Lega a Roma. Sergio Soave ha 36 anni ed è noto per gli incarichi sindacali e politici espletati in Lombardia come responsabile dell'ufficio studi della Camera dei lavoro, membro della segreteria lombarda della Federazione dei metalmeccanici e nella segreteria della Cgil milanese e come membro della segreteria della federazione comunista milanese. Nel corso della riunione del Consiglio regionale, Petralia a nome della presidenza nazionale nel' movimento e Rinaldo Ciocca, come presidente del regionale lombardo, hanno espresso a Lodovico Festa il pieno apprezzamento per il lavoro svolto e per l'incisiva presenza, esprimendogli i migliori auguri per il nuovo incarico. Dopo aver eletto all'unanimità Sergio Soave nel nuovo incarico, il Consiglio gli ha porto il cordiale benvenuto in seno al movimento cooperativo. Le castagne una volta raccolte hanno una vita abbastanza breve, perché si conservano fresche per non più di una settimana. L'uomo ha sperimentato nei secoli vari metodi che potessero mantenere questi frutti in uno stato accettabile almeno il tempo di superare l'inverno, soprattutto quando esistevano gravi problemi di sopravvivenza. Il sistema più valido è sempre stato quello di seccarle lasciandole su tavole in ambienti in cui veniva acceso un fuoco. Una volta secche venivano "pilate", ossia ripulite dalla buccia usando bastoni per batterle, e quindi eliminando anche le pellicine. Si ottenevano così le "castegn bianc" che a loro volta venivano lessate, ma in questo caso con poca acqua per non disperdere il sapore del frutto ormai non più "protetto". Il brodo di cottura, magari aggiunto di vino e 7I/Cchero, non veniva mai buttato via ma era sempre utilizzato o con le castagne stesse e polenta, o aggiungendo fette di pangiallo {costituendo casi una specie di "purnii", il classico cibo dei poveri che in Brianza costituiva la colazione del mattino). li buscechin, q castagn pesi, tipico della Bassa Brianza, era ottenuto lessando sempre castagne secche e quindi mangiato versandovi sopra latte freddo o un bicchiere di vino rosso. Ci sono anche sistemi per conservare le castagne fresche, ma non danno risultati così validi come per quelle secche. Un metodo decisamente casalingo consiste nel mettere le castagne in acqua fredda per venti ore, per eliminare le alterazioni da parassiti, quindi di lasciarle sgocciolare all'ombra e poi metterle a strati nella sabbia asciutta in casse di legno o cemento. Quanto vale una castagna a paragone di... Prodotto Unità li contenuto in carboidrati totali, dati cioè dalla somma di amido e zucchero, è per le castagne fresche di circa il 40 per cento, mentre per quelle secche sale oltre al 65 per cento, valori che superano quelli dei fagioli freschi (17 per cento), delle patate {16 per cento) e sono comparabili a quelli del pane comune {60 per cento) e del riso raffinato {78 per cento). Il valore energetico di questi frutti è molto elevato: l89 calorie ogni 100 grammi di "polpa", sempre riferito alla castagna fresca, e il contenuto in proteine non è da sottovalutare: 3,5 per cento, pari a quello contenuto in 100 grammi di latte intero. Nella tradizione popolare si trovano spesso esempi di "associazioni alimentari", di piatti cioè che presentano due o più ingredienti base che mangiati da soli sarebbero insufficienti per un'adegnata alimentazione ma che così associati aumentano considerevolmente le loro caratteristiche, tali da rendere queste preparazioni valide come "piatti unici". Esempi classici sono la pasta e fagioli, risi e bisi (piselli), le lasagne col ragù ed anche castagne e latte. Considerando infatti di mangiare una tazza di 100 gr. di castagne fresche e 200 gr. di latte intero vediamo che si assumono 317 calorie che sono date per i! 15 per cento dalle proteine, per ii 25 per cento dai lipidi e per ben ii 60 per cento dai carboidrati. A parte un leggero eccesso nei lipidi (che si può ovviare sostituendo il latte intero con quello scremaio), questi valori rispettano le proporzioni consigliate dai nutrizionisti per un pranzo o una cena sostanziosa ed equilibrata. Energia Calorie Proteine Lipidi Amido Zuccheri Calcio Ferro Tiamina Ribofla- Niacina Vit. C Vit. A Fibra KCAL GR GR GR GR MG MG MG vina-mg MG MG MC GR Castagne fresche {35) Castagne secche l {33) Fagioli freschi 104 6A Fagioli secchi Patate 85 2.l Pane tipo I O - Farina di mais I , Riso brillato O Vitello O O O O 0 0 Latte intero O Grana o Composizione chimica e valore energetico degli alimenti per 100 grammi di parte mangiabile - ~l L= Elia@ i L= L E= I_ EMI Da _iocate a Calama.n Ella Un gruppo aderente alla Sezione soci dì Locate a Calamandrana (Asti) in visita alla Cantina sociale Rfamioni con 5 soci prestatori Con la ripresa autunnale della nostra attività, abbiamo programmato decine di riunioni coi Soci prestatori che si svolgeranno nei prossimi mesi. Sarà questa l'occasione per affrontare alcuni terni di sviluppo del prestito e dare ulteriori informazioni riguardanti le recenti nuove aperture dei supermercati coop. Dovremo inoltre dare un ulteriore slancio alle tesseri ne "Nuovi soci coop" avendo riscontrato risultati differenti tra le varie sezioni (alcuni positivi, altri assolutamente assenti). Stiamo, per questo, approntando nuovo materiale per un appoggio promozionale. iqta nelll'astigiano In due turni successivi, il 18 e il 25 settembre 350 soci hanno visitato la cantina sociale cooperativa di Calamandrana già nota a molti cooperatori. Dopo la visita guidata agli impianti e il saluto degli Amministratori municipali e del Presidente Pietro Chiarir) le gite si sono concluse con un pranzo sociale e un ballo popolare. ri I L 1 C-7-3 i

4 Giornale dei giovani consumatori A Como dal 14 al 25 novembre le "Giornate" dedicate da] Tu e quello che is scuollal pu ilare rinostin: cento peneffilì1 per cent Più di cento, enormi pannelli colorati, suddivisi in varie sezioni, danno vita a quello che è lo scheletro delle "Giornate": la Mostra. Sistemata per argomenti nelle varie sale di Villa Olmo la mostra affronta in maniera semplice ma efficace i vari tempi che riguardano il mondo dei consumi: l'alimentazione, la tecnologia e cento terd alimentare, la moda, l'inquinamento etc. etc... La mostra rappresenta il filo logico, il tessuto connettivo di tutte le Giornate e discutendone i contenuti con gli insegnanti, i ragazzi possono trarre da essa spunti per un approfondimento su aspetti assai importanti del mondo dei consumi. Sono passate attraverso il centro-nord le Giornate dei Giovani Consumatori ma ora sono,finalmeme approdate in LOMbarclia. Dal 14 al 25 novembre, a Como, nella stupenda cornice di Villa Olmo anche per i giovarti consumatori lombardi, si apriranno le virgolette, simbolo della manifestazione. E in queste virgolette sta il senso di questa iniziativa itinerante,' l'apertura cioè di un discorso diverso, tra i giovani ed il mondo dei consumi, tra cooperazione fra consumatori e scuola. 11 grande impegno organizzativo di queste "Giornate" è giusti-. ficato proprio dalla convinzione che la "cultura dei consumi" debba uscire dagli ambienti ristretti e specialistici per diventare di massa. Eallora perché non cominciare proprio dalle Lettole, dai giovani.che più degli altri sono oggetto della società dei consunti? Le Giornate dei Giovani Consumatori rivolgendosi alla scuola si propongono: E di far riflettere i giovani. i genitot :i gli insegnanti sui problemi inerenti i vari consumi cosi come si pongono ai giovani; E di attirare l'attenzione sull'importante ruolo economico dei giovani nel mercato: di sottolineare l'assoluta necessità di un'informazione e formazione del cortsumatore, soprattuto giovane. La Coop Lombardia ha avviato Sin dal mese (i/ maggio una serie di incontri con l'amministrazione comunale, On il Provveditore e le scuole di Conto. Il patrocinio di queste istituzioni è la garanzia che le "giornate" non saranno un fatto isolato ma il frutto di un rapporto, di una collaborazione con enti locali e scuole, che, nei nostri intenti, dovrà continuare anche nel futuro. Le "Giornate" vogliono infatti essere uno stimolo per sollevare un problema,' alla scuola, alle istituzioni, toccherà poi il compito di continuare ad approfondire il discorso che nei giorni della manifestazione sarà solo Non è un fatto da poco infine sottolineare come taforganizzazicme quale la Coop, abbia deciso di investire cospicue risorse economiche ed umane in di carattere pedagogico-culturale. Anche questo, ne siamo certi, sarà un investimento] produttivo se riuscirà, come ci auguriamo, a iniziare un discorso critico e costruttivo sul difficile terreno dei consumi, e a far crescere una nuova cultura su questi temi tra le nuove generazioni. Veduta aerea di Villa Olmo a Como, la prestigiosa sede delle 'Giornate dei Giovani Consumatori" (,0 5' to "- l'e' AUà. àé CO 1/413 1'- i al,,0 Co dal g -- V2. 9 atetel-y ttlt.t\.,tilln \TI 9 C 3.-T,:t 11_ seve'llte' *-nel)-te 9.\\e '05'1.93,jel-o-bc, \ 5211 rigida.. 11.tent2;e--9.d. es0e, ',1,E x o, 0 o atúcs.g., I, ata 023, e..,ey-gàsio e vooell 5 es cbe e\ e 4 1.1g, 3 tel." 5.9:ffi i g, \e. 203,0: sc»13\e' Aer SC ow 1 ' Ni0,20 23-\\e 5 D. cbe 9W iidel CI ' A 39e'. r ves triarto,_ dm. mamma. namr d mgar CmnK Ribm magra Ci origine ad gli: d dell'evoluzione wnsunig entari LATc)ì r. a..., -'-", r.ith h m:1,mm Y. bg.ea -mm-e e= t., mim,," o Mi eri. ~q 3.t n il Mem. ce. m eia Lb -1711, Mai limu ira mm amlm mq irmiare Imm 37,aimmo immm immai Ima. ai fame pmm, i dati a' ce., Im21 Si ari Li orali I CM, 1. ì. NxYS G1 a 0 i od ~-4. I...m mogem b,mma il.e/w.,,emagn I.LM ofdmi ah. imdm mem 4

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