Scuola Superiore di Studi Giuridici Scuola di Specializzazione in Studi sull Amministrazione pubblica Camera penale F. Bricola di Bologna

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1 Scuola Superiore di Studi Giuridici Scuola di Specializzazione in Studi sull Amministrazione pubblica Camera penale F. Bricola di Bologna Bologna, 1 marzo 2013 Diritto penale dell ambiente e responsabilità amministrativa degli enti ai sensi del d. lgs. 231/2001 Profili operativi avv. Mara Chilosi

2 Le fasi dell implementazione del Modello 1- Definire gli obiettivi del Modello per quanto riguarda l ambiente, che confluiranno nel Codice Etico (Politica ambientale) 2- Individuare i destinatari del Modello Revisione Sistema di deleghe Revisione organigramma/funzionigramma Revisione contratti con consulenti esterni 3- Effettuare la cd. identificazione dei rischi (cd. mappatura ), ossia valutare quali funzioni, in occasione di quali attività, possono commettere quali illeciti o comunque adottare comportamenti che possono contribuire all illecito altrui 4- Adottare controlli in relazione ai reati a rischio nell ambito delle attività identificate come «sensibili» (cd. «misure» o «protocolli») 5- Adottare un Sistema disciplinare 6- Approvare il Modello (Organo di gestione, nel rispetto del sistema di deleghe) 7- Nominare un OdV (Organo di gestione)

3 La mappatura dei rischi Attività fondamentale per la buona riuscita della mappatura dei rischi è la preventiva analisi e revisione del sistema di poteri, tanto a livello apicale, quanto a livello operativo Considerate le innumerevoli e non sempre immediate modalità con cui i reati in materia di gestione dei rifiuti si realizzano (vd. giurisprudenza), l assenza di un SGA rende la implementazione del Modello particolarmente gravosa La mappatura dei rischi deve comunque essere effettuata, più che in altri ambiti, considerando attentamente la giurisprudenza e la normativa di settore, oltre che gli atti di indirizzi adottati dalle Autorità competenti

4 L organizzazione interna Primo livello: Modello 231 Identificazione dei rischi Programma di prevenzione Misure per apicali + misure cerniera Codice Etico Sistema disciplinare Nomina OdV Secondo livello: SGA ISO 14001/EMAS Politica Manuale Procedure Istruzioni operative Dichiarazione ambientale

5 L integrazione con i SGA Nell adozione del Modello Parte speciale ambiente la presenza di un SGA certificato (ISO o EMAS) è un rilevante elemento di facilitazione; anzi, tale soluzioni organizzativa è caldamente raccomandabile, pur in assenza di una norma similare all art. 30, c. 5 D.lgs. 81/2008, e può ben rappresentare il contenuto di una misura di prevenzione del Modello, dal momento che la giurisprudenza ha già riconosciuto a questi standard il valore di BAT

6 Efficacia del Modello e principio di effettività Tribunale di Milano, sentenza 17 novembre 2009 (Impregilo), confermata in Corte d Appello Sentenza «Thyssen» Tribunale di Brescia, sentenza 23 maggio 2012: considera sostanzialmente fondata la tesi difensiva circa l esistenza in epoca anteriore all infortunio di un modello organizzativo sostanziale benché non formalizzato e conforme alle previsioni del D.lgs. 231/2001 (tesi «più interessante e fondata sulle risultanze testimoniali e sulla rapidità con cui è stata successivamente all infortunio ottenuta dalla [ ] la certificazione OHSAS 18001, compatibile con la preesistenza di protocolli di sicurezza, sistemi di vigilanza e sanzionatori sostanzialmente conformi ai requisiti di legge»)

7 Esempi di controlli in materia ambientale Modalità di conferimento ed esercizio di deleghe di funzioni e di esecuzione, controlli di coerenza con altre deleghe e con i poteri di spesa Formalizzazione delle nomine e organigramma Formalizzazione del budget ambientale e criterio di attribuzione della priorità degli interventi, consuntivazione e controllo Formalizzazione di un piano e di procedure di manutenzione degli asset, consuntivazione e controllo Formalizzazione di un piano di formazione del personale, consuntivazione e controllo Definizione della Politica e degli obiettivi ambientali Adozione di un SGA certificato Sistema di reporting

8 Esempi di controlli in materia ambientale Riesame della Direzione e condivisione con l Organo di gestione Aggiornamento normativo Attribuzione chiara di responsabilità e controlli in ordine alla verifica e gestione delle autorizzazioni ambientali Qualificazione e verifica periodica dei fornitori, controlli in fase di stipulazione del contratto e pagamento Gestione delle ispezioni e dei controlli della PA Gestione delle emergenze Controllo dei processi, verifiche ispettive interne ed audit esterni

9 Il ruolo dell ODV: problematiche aperte e spunti di riflessione Composizione dell OdV: generalista o specialista? Il cd. controllo di terzo livello : contenuto e condizioni di tenuta di questa impostazione anche alla luce di recenti esperienze processuali L importanza dell OdV ai fini della tenuta del Modello alla luce della sentenza Thyssen (architettura e non solo azione) La responsabilità dell OdV: tipologia ed evoluzioni interpretative Il ruolo dell OdV: organismo dell ente che partecipa alla crisi al fine di verificare/migliorare l organizzazione e non organo inquirente/giudicante OdV e sicurezza: approccio formale vs approccio interventista. OdV come Accredia del sistema di controllo aziendale?

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