Anno accademico Facoltà di Scienze umanistiche Corso di Laurea in Lettere GEOGRAFIA URBANA

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1 Anno accademico Facoltà di Scienze umanistiche Corso di Laurea in Lettere GEOGRAFIA URBANA Renato Ferlinghetti Università degli Studi di Bergamo Centro Studi Sul Territorio (CST) Bergamo, 15 novembre 2010 Programma di Geografia urbana an.ac. 2010/2011 Le slides proposte nel presente pdf, costituiscono una selezione dei materiali presentati nel corso di Geografia urbana svolto nell an.ac. 2010/2011, la selezione affronta i temi non trattati nei manuali indicati in bibliografia e la parte monografica relativa al profilo storico-urbanistico e geografico della città di Bergamo 1

2 Lo sviluppo storico-urbanistico di Bergamo Dove (sito, posizione) Da quando Come Perchè Il sito e la posizione Posizione: la circolazione è un elemento fondamentale per la vita della città, quali che siano le sue funzioni. Crocevia (struttura radiale) Sbocco vallivo Fluviale (porto, ponte, guado, di foce) Marittima 2

3 Profilo-storico urbanistico della città di Bergamo Dove? Ubicata in posizione di complementarietà tra montagna e pianura, è per così dire generata da questi due ambienti giustapposti e interrelati. Città d altura nei pressi degli sbocchi vallivi seriano e brembano Relazioni tra localizzazione e struttura della città Posizione dei poli abitativi Direzioni dello sviluppo lungo le propaggini che raccordano i crinale dell altura al piano Materiali e colori 3

4 Profilo-storico urbanistico della città di Bergamo Dove? Peculiarità: città d altura città dal substrato fisico spesso costruito (spesso è artificiale lo spazio di supporto delle strade, delle piazze o degli edifici medesimi, Fara, Piazza Vecchia, S. Pancrazio Mercato del Fieno, ecc.) la limitata porzione pianeggiante o utile allo sviluppo dell edificato impone un continuo rigenerarsi della città città senza fiumi, particolare rapporto con l acqua per la vita (sorgenti, acquedotti, cisterne) e l acqua per il lavoro (canali artificiali) la sua espansione non si sviluppa intorno a un corpo unico ma si distribuisce in parti e piani distinti 4

5 Profilo-storico urbanistico della città di Bergamo I piani Le parti Forma urbana Bergamo è divisa in città et borghi et è posta aponto come una mano, et ha aponto cinque borghi. San Leonardo che è maggior assai di Crema, Sant Antonio, ch è lungo più di un miglio e mezzo, Santa Catherina et San Lorenzo e borgo Canal assai grandi anche loro, et tutti questi insieme con il corpo della città cingono da sei miglia Capitano veneto Francesco Bernardo,

6 Singolarità del centro storico di Bergamo collocato in una cornice verde delicatissima e irripetibile CITTA NEL VERDE LA CITTA PER IL VERDE IL VERDE PER LA CITTA LA CITTA PROSSIMA VENTURA, UNA CITTA ANCORA (O PIU ) VERDE? 6

7 Tipologia di verde TIPOLOGIA DI VERDE Verde agricolo Diffusi gli orti, presso le varie abitazioni e allineati dietro la duplice cortina di case dei borghi pochi i giardini e di piccole dimensioni per ragioni di varia natura (impianto serrato della città sul monte, carenza di spazi, qualità del patriziato, dimensioni della proprietà, ) presenza significativa dei roccoli DIFFUSIONE DEL VERDE Spazi pubblici privi di verde salvo poche eccezioni (Piazza centrale della Fiera, collegamento Borgo S. Lorenzo - Borgo Pignolo lastricato nel 1621) Dal primo Ottocento muta profondamente anche a Bergamo il rapporto con il verde soprattutto con il passaggio alla dominazione napoleonica. Trasformazione in viale alberato degli spalti tra Porta S. Giacomo e Porta S. Agostino, spazio dentro S. Alessandro, Campo di Marte, strada di circonvallazione delle Muraine, 1845 costruzione della strada Ferdinandea, realizzazione della strada alberata tra Porta S. Giacomo e Porta S. Alessandro, 1857/60 realizzazione del viale tra Porta Nuova e la Stazione. Dalla seconda metà dell Ottocento diffusione dei giardini (Borgo Pignolo, via Masone, alle spalle della chiesa di S. Alessando in Colonna, via Borfuro e via S. Orsola, ecc.) Inizio del Novecento trasformazione in giardino di spazi militari (La Rocca, il Fortino) e mascheramento verde del piano sommatale della città e trasformazione degli spazi agricoli in giardini a decoro di una serie di ville e villini di nuova edificazione Secondo dopoguerra creazione dei primi giardini pubblici (Suardi, Caprotti, Marenzi, Piazzale degli Alpini, area dell albergo S. Marco) edificazioni di alcuni quartieri che si rifanno ai modelli della città giardino (Finardi, S. Lucia, viale Vittorio Emanuele), diffusione ai piedi delle Mura e nella sede dell antica fossa della fortezza di spazi agricoli 7

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9 Direttiva relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (92/43/CEE) Finalizzata alla salvaguardia della biodiversità in Europa Si basa sul principio di sussidiarietà Determina una maggiore omogeneità negli standard di tutela dei diversi paesi dell UE Agisce su base biogeografica Persegue anche la conservazione di habitat seminaturali (prati, pascoli, boschi,ecc.) frutto dell azione tradizionale dell uomo Riconosce il valore delle attività agro-silvo-pastorali tradizionali nello stabilire la varietà biologica ed ecosistemica Contempla la conservazione e la ricostruzione degli elementi del paesaggio significativi per la fauna e la flora Integra la tutela della natura con i vari tipi di uso del territorio in un ottica di sostenibilità Prevede lo svolgimento di una Valutazione di Incidenza per la realizzazione di piani o progetti all interno delle aree individuate o nelle loro immediate vicinanze Integra le disposizioni in materia di tutela ambientale nelle altre politiche comunitarie Persegue la costituzione di una rete ecologica denominata rete Natura 2000, un sistema di siti rappresentativi per la conservazione del patrimonio naturale 9

10 Favorisce lo sviluppo sostenibile attraverso l integrazione della gestione delle risorse naturali con le attività economiche e le esigenze sociali e culturali delle popolazioni che vivono al loro interno La gestione degli habitat seminaturali diviene un efficace motore di sviluppo per le aree rurali e forestali che li contengono Attiva progetti di sviluppo economico compatibili con la conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario La gestione dei siti può essere effettuata attraverso la redazione di uno specifico piano di gestione o mediante gli strumenti di pianificazione esistenti Le aree della rete Natura 2000 godono di apposito strumento finanziario comunitario (LIFE) e sono considerate aree prioritarie per l assegnazione di finanziamenti a soggetti pubblici e privati, in particolare nell ambito dell applicazione del piano regionale di Sviluppo rurale Tipologia di verde TIPOLOGIA DI VERDE Verde agricolo Diffusi gli orti, presso le varie abitazioni e allineati dietro la duplice cortina di case dei borghi pochi i giardini e di piccole dimensioni per ragioni di varia natura (impianto serrato della città sul monte, carenza di spazi, qualità del patriziato, dimensioni della proprietà, ) presenza significativa dei roccoli DIFFUSIONE DEL VERDE Spazi pubblici privi di verde salvo poche eccezioni (Piazza centrale della Fiera, collegamento Borgo S. Lorenzo - Borgo Pignolo lastricato nel 1621) Dal primo Ottocento muta profondamente anche a Bergamo il rapporto con il verde soprattutto con il passaggio alla dominazione napoleonica. Trasformazione in viale alberato degli spalti tra Porta S. Giacomo e Porta S. Agostino, spazio dentro S. Alessandro, Campo di Marte, strada di circonvallazione delle Muraine, 1845 costruzione della strada Ferdinandea, realizzazione della strada alberata tra Porta S. Giacomo e Porta S. Alessandro, 1857/60 realizzazione del viale tra Porta Nuova e la Stazione. Dalla seconda metà dell Ottocento diffusione dei giardini (Borgo Pignolo, via Masone, alle spalle della chiesa di S. Alessando in Colonna, via Borfuro e via S. Orsola, ecc.) Inizio del Novecento trasformazione in giardino di spazi militari (La Rocca, il Fortino) e mascheramento verde del piano sommatale della città e trasformazione degli spazi agricoli in giardini a decoro di una serie di ville e villini di nuova edificazione Secondo dopoguerra creazione dei primi giardini pubblici (Suardi, Caprotti, Marenzi, Piazzale degli Alpini, area dell albergo S. Marco) edificazioni di alcuni quartieri che si rifanno ai modelli della città giardino (Finardi, S. Lucia, viale Vittorio Emanuele), diffusione ai piedi delle Mura e nella sede dell antica fossa della fortezza di spazi agricoli 10

11 Profilo-storico urbanistico della città di Bergamo Le Muraine rimasero in gran parte erette fino al 1900 quando venne decretato l abbattimento. Le Muraine partivano da Porta S. Giacomo e giungevano a Porta S. Agostino. La cinta quattrocentesca dei Borghi presentava 31 torri quadre, 2 torri rotonde (è ancora esistente quella del Galgario), 6 porte fortificate che costituivano le vie d accesso alla città (S. Caterina, di S. Antonio, della Torre del Raso, di Cologno, di Colognola, di Osio). Tutte le porte, ad eccezione di quella del Raso, avevano il ponte levatoio sulla Roggia Serio. In corrispondenza delle uscite verso la campagna erano diffuse attività produttive che sfruttavano i salti d acqua della Roggia Serio. Grandi ruote d acqua muovevano macine di grano, seghe di legname, magli del ferro e del rame, molini di cereali vari, gualchiere. 11

12 Profilo-storico urbanistico della città di Bergamo Realizzazione a monte del Prato detto di S. Alessandro del grande edificio della Fiera ( ) Il grandioso corpo di fabbrica della Fiera, realizzato da Giambattista Caniana ( ) era intersecato da nove strade interne longitudinali e cinque trasversali e raccoglieva 540 botteghe strutturate in pianterreno e un ammezzato per alloggio. Sui quattro lati della Fiera di innalzavano i Torresini destinati ai corpo di guardia e uffici direttivi. Le dodici porte, tre per lato, erano chiuse da cancelli di ferro durante l anno quando le botteghe erano vuote e disabitate. Al centro della Fiera vi era uno spazio aperto con fontana, tuttora esistente (Piazza Dante). La Fiera era aperta per l intero mese di Agosto e vedeva affluire decine di migliaia di commercianti italiani e stranieri 12

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14 Profilo-storico urbanistico della città di Bergamo Periodo napoleonico Bergamo si rivolge a Milano Matura un cambiamento nell atteggiamento con cui si guarda la città: rinnovata esigenza conoscitiva (primo rilevamento catastale della città e del suo territorio), nuovo modo di apparire della città (nuove scene urbane sulla base dei nuovi interventi urbanistici e edilizi, idea di decoro civile) Uso civile di spazi urbani; soppressione di monasteri e conventi, molti dei qual non più risorti, con ridefinizione funzionale di numerosi volumi della città. Abbellimento di Porta Osio, realizzazione dei ponti in muratura di accesso alle porte della città storica, laicizzazione delle strutture di assistenza (apertura di scuole pubbliche: Liceo Dipartimentale, Istituto Musicale, Biblioteca, Accademie,ecc.), realizzazione della sede dell Ateneo di Bergamo, Teatro Sociale ( ), Accademia Carrara (1810), Teatro Riccardi (1799) Alberatura delle mura da P. S. Giacomo a S. Agostino e via di collegamento sulle mura Realizzazione dei cimiteri all esterno della cinta muraria ed evoluzione funzionale degli spazi aperti cimiteriali nel Novecento Profilo-storico urbanistico della città di Bergamo Produzione della nuova carta della città (Manzini, 1816) Sforzo di qualificare la città come polo coordinatore di un intorno territoriale più vasto, per rispondere alle attese di quei ceti urbani emergenti che sul potenziamento dell economia cittadina fondavano le loro aspirazioni di egemonia sociale. Ampliamento dell area comunale (1809) mediante l aggregazione di 28 comuni contermini; la città passa dai del 1804 ai dopo l attuazione del provvedimento. 14

15 Profilo-storico urbanistico della città di Bergamo Periodo Lombardo-Veneto e inserimento nello stato unitario Nuovo rapporto di Bergamo e della sua provincia con la Regione Lombardia e conferma la gerarchizzazione su Milano Compimento delle trasformazioni della struttura urbana avviate nel periodo napoleonico Ribaltamento delle gerarchie topografiche interne Porta Nuova (1837), realizzazione della via Ferdinandea (1845), realizzazione della stazione,viale della stazione (1857), Palazzo del Ginnasio-Liceo Nuova centralità, più urbanistica che economica dell area della Fiera di Bergamo (motore economico, ma assenza di polarizzazione insediativa) inerzia urbana esercitato del corpo della Fiera. Avvio dell industrializzazione urbana e collocazione degli edifici produttivi lungo i corsi d acqua che circondano il percorso delle Muraine. Scuola pubblica di Tre Passi ( ), Chiesa di S. Andrea (1840) e S. Anna (1841), Nuovo Seminario (Modelli neoclassici) 15

16 Profilo-storico urbanistico della città di Bergamo Periodo Lombardo-Veneto 1857 Stazione Ferroviaria, Viale della Stazione (viale alberato di 30 m considerato di ampiezza eccessiva per il minimo traffico dell epoca) edificazione del Palazzetto di via Torquato Tasso che divenne sede dell Istituto Tecnico Governativo e poi per settant anni sede del Municipio (arch. F.Lodi) Periodo unitario periodo di quiete urbanistica e architettonica 1862 inizio tronco ferroviario Bergamo-Lecco, illuminazione pubblica a gas, Palazzo della Prefettura (1870), realizzazione della ferrovia della Valle Seriana, 1905 completamento della ferrovia della Valle Brembana da Bergamo a S. Giovanni Bianco prolungata poi fino a Piazza Brembana. Bergamo,Palazzetto di via Torquato Tasso, sede dell Istituto Tecnico Governativo e poi Municipio (arch. F..Lodi, 1855/58) 16

17 Bergamo,Stazione Ferroviaria (1857) Bergamo, Palazzo della Prefettura (1870) 17

18 Profilo-storico urbanistico della città di Bergamo inserimento nello stato unitario 1880 realizzazione dell acquedotto cittadino che convoglia a Bergamo le acque di Bondo Petello presso Albino (valle Seriana) Razionalizzazione del sistema di accessibilità a città alta con la costruzione della funicolare (1887) Nuovo Ospedale Psichiatrico (1890) trasferimento del Municipio in via Tasso (1874), nuovo macello presso il Foro Boario (1890) Abbattimento delle mura daziarie ( , le antiche Muraine), si traccia via Verdi, apertura nel 1905 del nuovo cimitero comunale, si rinnova il Tetro Donizetti ( ) e si realizza il giardino a lato con il monumento del compositore Concorsi per la ridestinazione dell area della Fiera (1906, 1907); vincitore Marcello Piacentini (25 anni!) attuata tra il 1923 e il

19 Bergamo, Fiera in demolizione e costruzione de Centro Piacentiniano Il Centro Piacentiniano un percorso di qualità Elevato livello della committenza Elevato livello del progetto Il progetto architettonico si inchina alla storia e alla forma urbis (si salva l ampia veduta su città alta) Si nota la predominanza dell interesse pubblico su quello privato nell utilizzo degli spazi più pregiati Si rispetta l uso tradizionale dell area (Luogo di ritrovo e di passeggio) Si pone al centro il cittadino/pedone e le sue tradizioni consolidate Si privilegia l uso degli spazi aperti pubblici rispetto all edificato determinando una elevata permeabilità visiva e fisica del nuovo centro cittadino 19

20 Il Centro Piacentiniano un percorso di qualità Elevato livello della committenza Elevato livello del progetto Il progetto architettonico si inchina alla storia e alla forma urbis (si salva l ampia veduta su città alta) Si nota la predominanza dell interesse pubblico su quello privato nell utilizzo degli spazi più pregiati Si rispetta l uso tradizionale dell area (Luogo di ritrovo e di passeggio) Si pone al centro il cittadino/pedone e le sue tradizioni consolidate Si privilegia l uso degli spazi aperti pubblici rispetto all edificato determinando una elevata permeabilità visiva e fisica del nuovo centro cittadino 20

21 Il Centro Piacentiniano un percorso di qualità La forma del nuovo centro si cristallizza immediatamente a tal punto da non sentirvi fino a tutt oggi alcuna necessità di una qualsiasi, anche minima, variazione. Così è nato, così deve restare, tale comando il nuovo centro impone a tutti con l uso perfetto che ne viene fatto con il suo semplice aspetto A. Fumagalli, Le dieci Bergamo, Lorenzelli, Bergamo, p

22 Profilo-storico urbanistico della città di Bergamo Periodo unitario Incardinamento all asse ferdinandeo delle tre vie trasversali Garibaldi- Verdi Camozzi Tiraboschi Paleocapa- Maj Rapporto con i borghi (S. Giovanni, S. Alessandro, S. Anna) I nuovi rettilinei smontano la trama radiocentrica dell antica e assonnata città artigianale e mercantile a favore di un disegno d avvolgimento al colle imposto dalla vitalissima e nuova città industriale. 22

23 Il secondo evento urbanistico di grande rilievo della prima metà del Novecento: il piano di risanamento di città alta (Luigi Angelini, ) Primo piano di questo genere in Europa Approccio sperimentale Elementi qualificanti: collegamento tra il nodo viario di Colle Aperto e quello del Mercato delle Scarpe al fine di bypassare il cuore storico della città Interventi scanditi caso per caso, attenta analisi e difesa delle residenze minori Articolato studio dei dettagli dei singoli edifici e del contesto urbano 23

24 Il secondo evento urbanistico di grande rilievo della prima metà del Novecento: il piano di risanamento di città alta (Luigi Angelini, ) Il progetto diverrà un punto di riferimento teorico e pratico per le più avvedute e brillanti operazioni d intervento sul tessuto urbano antico effettuate nella seconda metà del Novecento in Italia e all estero. Mano leggera e attento studio sono le parti qualificanti del progetto, tali obiettivi sono oggi condivisi dai nuovi studi metodologici. 24

25 L acqua nel volto e nella vita della città Acqua e vita Acqua e lavoro Acqua e sviluppo economico Acqua e localizzazione delle attività produttive Acqua e sviluppo storico urbanistico della città Acqua e civiltà urbana I corsi d acqua di Bergamo Morla, Quisa Rioli Il Serio fiume di Bergamo. L acqua nel volto e nella vita della città Serio e canali Roggia Serio, sec.xii-xiii. (da Albino) Derivazioni: Roggia nuova; Roggia Morla. Attraversa la città da NE a SW, all altezza di Porta Nuova. Roggia Morlana, sec. XII (da Albino) Derivazioni: Colleonesca, Roggia Curna. Attraversa la città da NE a SW, all altezza della Stazione. Roggia Guidana sec. XIV (da Alzano).Attraversa la città all altezza di Borgo Palazzo, Conventino, Malpensata, Strada per Zanica. Roggia Pomperduto sec. XII (Da Gorle). Lambisce la città tra Bergamo e Seriate, dove si divide in tre rami due, quello di Campagnola e di Boccaleone toccano la periferia della città 25

26 L acqua nel volto e nella vita della città Nodi idraulici della città Gli estremi del Borgo S. Caterina; Area del Galgario Porta di S. Antonio Porta Nuova S. Lazzaro Gestione delle acque e civiltà idraulica Fondi della Biblioteca Civica; Compagnia della Roggia Mirlana Pio Luogo Colleoni; Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca Architetture legate al governo delle acque (ponti, partitori, sponde, ecc.), paesaggi minimi per eccellenza. 26

27 L acqua nel volto e nella vita della città Nodi idraulici della città E rigenerazione urbana Frammentazione e insularità. 27

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