Procedura aziendale per la prevenzione della trasmissione degli agenti infettivi
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- Fortunato Maggi
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1 Pagina 1 di 8 Procedura aziendale per la prevenzione della trasmissione degli Copia in distribuzione controllata Copia in distribuzione non controllata Codice Documento Rev. N Data emissione Motivo revisione Verificato Approvato 00 29/12/2011 Nuova procedura per omogeneizzazione e coordinamento della stessa procedura a livello aziendale Resp. Sist. Qualità Direzione Generale
2 Pagina 2 di 8 SOMMARIO 1. SCOPO APPLICABILITA MODALITA OPERATIVE:... 3 Premessa... 3 Descrizione delle modalità di trasmissione... 4 TRASMISSIONE PER CONTATTO... 4 TRASMISSIONE PER DROPLET... 4 TRASMISSIONE PER VIA AEREA... 5 Isolamento... 5 ISOLAMENTO STRETTO... 5 ISOLAMENTO FUNZIONALE... 5 Precauzioni specifiche per attività... 6 PRECAUZIONI IN LABORATORIO ANALISI E ISTOPATOLOGICO... 6 PRECAUZIONI IN SALA SETTORIA... 7 PRECAUZIONI IN SALA RADIOLOGICA... 7 PRECAUZIONI IN SALA ENDOSCOPICA PER INDAGINI STRUMENTALI INVASIVE... 7 PRECAUZIONI PER ATTIVITA A RISCHIO DI ZOONOSI RESPONSABILITA' DELL INTERPRETAZIONE DOCUMENTAZIONE DI RIFERIMENTO... Errore. Il segnalibro non è definito. Allagato schede di sintesi delle precauzioni specifiche per particolari patologie Componenti del gruppo di lavoro: Luciano Lippi Servizio Prevenzione e Protezione Coordinatore progetto Claudia Pili Zona Distretto VDN Elena Carucci Direzione Presidio Ospedaliero Pescia Elisabetta Sensoli Direzione Presidio Ospedaliero di Pistoia Giuditta Niccolai Direzione Presidio Ospedaliero di Pistoia Sara Melani Zona Distretto Pistoia Wanda Wanderling Dipartimento della Prevenzione Integrazione sottogruppi tecnici Barbara Manceri Direzione Presidio Ospedaliero di Pistoia Barbara Tamarri Direzione Presidio Ospedaliero Pescia Carmen Cecchini Direzione Presidio Ospedaliero Pescia Cristina Lavorini Direzione Presidio Ospedaliero Pescia Donatella Reami Servizio Prevenzione e Protezione Medico Competente Elena Biagini Zona Distretto Pistoia Elisabetta Raso Dipartimento della Prevenzione Franca Mazzoli Dipartimento della Prevenzione Giovanna Giuffreda Dipartimento della Prevenzione Maria Italia Miglietta Zona Distretto VDN Luca Pastacaldi Servizio Prevenzione e Protezione Medico Competente Rita Butori Zona Distretto VDN Sergio Biagini Servizio Prevenzione e Protezione Riccardo Marliani Area Funzionale Tecnica Walter Mandolini Zona Distretto Pistoia RINGRAZIAMENTI: la direzione aziendale ringrazia le persone dei gruppi di lavoro e tutti coloro che hanno contribuito all elaborazione dei documenti ed alla definizione delle procedure
3 Pagina 3 di 8 1. SCOPO Lo scopo del presente documento è quello di definire le modalità di prevenzione e protezione delle infezioni associate all assistenza sanitaria (HAIs), con lo scopo di definire i comportamenti e le azioni da mettere in atto al fine di proteggere pazienti, personale sanitario e non-sanitario dal rischio di contagio. Data la rilevanza dello scopo è fondamentale che il personale che, a vario titolo, svolge attività sanitaria, assistenziale o effettua operazioni di supporto alle stesse nell azienda USL n 3 di Pistoia, sia esso personale dipendente o meno, deve attenersi al presente documento ed alle specifiche procedure aziendali e di presidio per prevenire la diffusione delle patologie infettive e per ridurre al minimo il rischio biologico occupazionale. 2. APPLICABILITA La presente procedura deve essere applicata in tutte le strutture e servizi dell Azienda USL3 di Pistoia. La corretta prevenzione della trasmissione degli costituisce un preciso dovere ed obbligo per tutti gli operatori che, a vario titolo, svolgono le attività istituzionali nell ambito interno ed esterno delle strutture dell Azienda USL3 di Pistoia. Le disposizioni della presente procedura devono essere recepite e applicate, per quanto di loro competenza, anche dal personale delle ditte appaltatrici, lavoratori autonomi, tirocinanti o comunque dai soggetti che a qualsiasi titolo svolgono attività che possono essere esposte al rischio biologico. 3. MODALITA OPERATIVE: Premessa Il DM 15/12/1990 dispone l obbligo di notifica da parte dei medici, nel caso di diagnosi o anche di solo sospetto di patologia infettiva. Tale notifica deve essere inviata nei termini specifici stabiliti dalla normativa e variabili da patologia a patologia, a cura del medico che effettua la diagnosi sospetta o certa, al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica competente per zona. Nell espletamento dell attività assistenziale non è sempre nota la condizione clinica nel suo insieme del soggetto preso in carico, per cui è buona pratica adottare da parte di ogni operatore le precauzioni standard ( vedere documento DA.08) la cui applicazione costituisce il fondamento strategico per un efficace controllo delle infezioni. Di seguito si riportano le tre modalità di trasmissione delle patologie infettive con le specifiche precauzioni da adottare, in aggiunta alle precauzioni standard. Per comodità di consultazione le specifiche attività di prevenzione e protezione da attuare sono descritte con schede di sintesi organizzate per modalità di trasmissione e singola patologia Per quanto concerne invece le patologie di rilevanza epidemiologica e/o clinica quali: - TBC (PA. ) - Meningite Meningococcica (PA. ) - Clostridium Difficile (PA. ) - Scabbia (PA. ) si rimanda alle relative istruzioni aziendali specifiche indicate a fianco della patologia.
4 Pagina 4 di 8 Descrizione delle modalità di trasmissione TRASMISSIONE PER CONTATTO La modalità più comune di trasmissione è quella per contatto ed è divisa in due sottogruppi: 1. contatto diretto 2. contatto indiretto. La prima modalità implica un contatto di cute con cute e il trasferimento fisico di un microrganismo dalla persona infetta o colonizzata a un ospite suscettibile, ad esempio nell atto di mobilizzazione, nel lavaggio o per altre attività sul paziente che richiedono un contatto corporeo. La seconda implica l interposizione di un oggetto o uno strumento che faccia da veicolo, ad esempio strumentario contaminato, aghi, guanti usati per assistere più malati etc Le principali infezioni a trasmissione per contatto sono : Ø Infezioni da germi multi resistenti ( Staphiloccoccus aureo meticillino resistente-mrsa, Staphiloccoccus aureo vancomicina resistente-vrsa, enteroccocchi vancomicina resistenti-vre, enterobatteriacee) Ø Herpes simplex disseminato Ø Infezioni da Clostridium difficile, E.Coli 0157:H7, Shigella, Epatite A, Rotavirus in pazienti incontinenti o con pannolino Ø Impetigine Ø Ascessi maggiori (non saccati), celluliti, decubiti Ø Congiuntivite virale e/o emorragica Ø Salmonellosi Ø Scabbia Ø Pediculosi In aggiunta alle precauzioni standard sono necessarie per i pazienti con infezione, sicura o probabile, che si trasmette per contatto, alcune misure addizionali per le modalità di prevenzione specifica delle singole patologie si rimanda alle schede descrittive riportate in allegato presente documento. TRASMISSIONE PER DROPLET I droplet respiratori, goccioline di diametro > a 5 µm, sono generati quando una persona infetta tossisce, starnutisce o parla nonché durante procedure quali l aspirazione, l intubazione endotracheale, la broncoscopia e la rianimazione cardio-polmonare. La trasmissione per droplet avviene quando la distanza tra sorgente ed ospite è inferiore ad un metro. Principali infezioni a trasmissione tramite goccioline: Ø Difterite Ø Pertosse Ø Infezioni da Mycoplasma P. Ø Parotite Ø Rosolia Ø Infezioni da meningococchi Ø Infezioni invasive da Haemophilus influenzae Ø Influenza Ø Adenovirus In aggiunta alle precauzioni standard è necessario utilizzare alcune misure addizionali per i pazienti che abbiano, sicuramente o probabilmente, un infezione da microrganismi che si trasmettono attraverso goccioline o droplet, per le modalità di prevenzione specifica delle singole patologie si rimanda alle schede descrittive riportate in allegato al presente documento.
5 Pagina 5 di 8 TRASMISSIONE PER VIA AEREA Avviene attraverso la disseminazione sia di nuclei di goccioline, e/o residui di piccole particelle di diametro 5 µm, contenenti microrganismi che rimangono sospese nell'aria per lungo tempo, sia di particelle di polveri contenenti l'agente patogeno. In aggiunta alle precauzioni standard è necessario utilizzare una serie di misure addizionali per pazienti che abbiano, sicuramente o probabilmente, una infezione da microrganismi che si trasmettono per via aerea. Principali infezioni a trasmissione aerea: Ø Tubercolosi 1 Ø Morbillo Ø Varicella e Herpes Zoster In aggiunta alle precauzioni standard è necessario utilizzare alcune misure addizionali per i pazienti che abbiano, sicuramente o probabilmente, un infezione da microrganismi che si trasmettono attraverso la via aerea, per le modalità di prevenzione specifica delle singole patologie si rimanda alle schede descrittive riportate in allegato al presente documento. Isolamento L isolamento è una delle più importanti misure atte a ridurre il diffondersi dell agente patogeno e viene generalmente classificata in : 1. isolamento stretto 2. isolamento funzionale ISOLAMENTO STRETTO L isolamento stretto è indicato per tutte le malattie estremamente contagiose o virulente, come per esempio la Varicella e infezioni da Herpes Zoster, la Difterite faringea. Esso consiste nella collocazione del degente in camera singola che abbia i seguenti requisiti: þ Servizio igienico dedicato þ Pressione negativa rispetto alle aree circostanti þ Da 6 a 12 ricambi di aria/ora þ Appropriato deflusso di area all esterno o filtrazione ad alta efficienza dell aria prima della sua immissione in altre aree dell ospedale ISOLAMENTO FUNZIONALE L isolamento funzionale è introdotto per prevenire la trasmissione di infezioni e infestazioni altamente trasmissibili e/o epidemiologicamente importanti che non necessitano di isolamento stretto, per esempio pazienti con infezioni da scabbia, gastroenteriti, rosolia, parotite etc. Il soggetto fonte deve essere collocato in camera singola con servizi igienici esclusivi in alternativa è possibile la collocazione anche insieme ad altri pazienti affetti dalla stessa patologia (coorte) se non vi sono altre infezioni o controindicazioni. Durante l isolamento funzionale deve essere garantita: þ La trascrizione sulla documentazione sanitaria dell effettuazione del tipo di isolamento adottato e tracciabilità delle buone pratiche di prevenzione effettuate; þ La maggior frequenza possibile di ricambi d aria. þ la porta chiusa della stanza (per quanto possibile) þ la distanza di almeno un metro tra un paziente e l altro: sarebbe opportuno utilizzare una barriera tra i letti (es. paravento), per ridurre al minimo i contatti stretti. þ la riduzione al minimo indispensabile dei trasporti del soggetto (in caso di trasferimento il paziente dovrà indossare una mascherina chirurgica e/o presidi atti 1 consultare apposita procedura aziendale
6 Pagina 6 di 8 ad impedire la possibile contaminazione ambientale (es. pannoloni) þ la comunicazione al personale dei servizi di supporto (logistica, sanificazione, ristorazione ) e al personale sanitario in caso di trasferimento affinché sia possibile adottare le opportune misure di prevenzione e protezione Precauzioni specifiche per attività PRECAUZIONI IN LABORATORIO ANALISI E ISTOPATOLOGICO Il personale addetto agli esami su campioni di sangue e di altro materiale organico deve sempre indossare gli appropriati dispositivi di protezione individuali ed in particolare, nelle manovre comportanti il rischio di contaminazione biologica per schizzo e/o spruzzo e/o nebulizzazioni, devono essere utilizzate facciali filtranti, occhiali di protezione e/o visiera. L'abbigliamento di protezione deve essere rimosso prima di lasciare il laboratorio. E' necessario usare solo pipette con meccanismo d'aspirazione meccanico. La gestione dei campioni clinici, dei materiali biologici e dei tessuti deve essere effettuata in modo da minimizzare la diffusione di materiali patologici, per limitare la conseguente possibilità di contaminazione dell operatore e dell ambiente e utilizzando tutti i dispositivi di sicurezza necessari. E opportuno limitare l uso di aghi e siringhe ai soli casi in cui non siano adottabili sistemi alternativi. L operatore deve lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone disinfettante, sia in caso di contaminazione accidentale, sia al termine dell attività, prima di lasciare il laboratorio e dopo la rimozione dei guanti. In caso di contaminazione accidentale e al termine dell'esecuzione dell'esame le superfici dei piani di lavoro vanno ripulite e disinfettate con cloroderivati secondo le modalità previste dagli specifici protocolli e procedure aziendali. Tutto il materiale monouso e i rifiuti dell attività di laboratorio che ha subito contaminazioni deve essere smaltito come rifiuto speciale ospedalieri, il tutto secondo le disposizioni della procedura PA.DS.07. Tutto il materiale non monouso deve essere decontaminato prima del lavaggio e successivamente lavato e disinfettato o sterilizzato prima del reimpiego ( vedere apposta procedura). Le apparecchiature devono essere decontaminate prima di qualsiasi intervento di manutenzione o riparazione, in base alle indicazioni del costruttore. I responsabili dei laboratori e le persone deputate alla sorveglianza hanno il compito di: þ verificare che i controlli di sicurezza delle apparecchiature siano effettuati nei tempi e nei modi stabiliti, þ osservare che le apparecchiature siano utilizzate in modo corretto e che esistano protocolli scritti per il loro uso; þ assicurarsi che il personale di nuova introduzione e il personale al quale siano stati cambiati i compiti all interno del laboratorio stesso non inizi il lavoro se non ha ricevuto un training adeguato; þ controllare che l arrivo dei campioni in laboratorio e l eliminazione dei rifiuti avvenga in modo adeguato e secondo le procedure aziendali; þ tenere un registro degli incidenti anche apparentemente senza conseguenze che si verificano nel laboratorio; þ assicurassi che i materiali potenzialmente pericolosi siano manipolati e conservati in modo adeguato; þ partecipare alla formazione e alla informazione sulla sicurezza.
7 Pagina 7 di 8 In caso di spandimento in laboratorio di l operatore addetto deve: Ø far evacuare la zona di spandimento e segnalarla apponendovi un opportuna segnaletica di avvertimento; Ø proteggersi indossando gli opportuni dispositivi di protezione individuale prima di intraprendere qualsiasi attività; Ø utilizzare il kit antispandimento; Ø nel caso in cui debba essere effettuata una decontaminazione versare, nella zona di spandimento, un disinfettante chimico (ad esempio ipoclorito di sodio al 5-10%), lasciandolo agire per almeno 10 minuti ed arieggiare l ambiente; Ø rimuovere il materiale solido e/o assorbire il liquido e/o materiale biologico con panni assorbenti e mettere il tutto all interno del sacchetto per rifiuti; Ø lavare con detergente ed asciugare la zona; Ø finite tutte le operazioni riporre i dispositivi di protezione individuale usati all interno del sacchetto per rifiuti; Ø chiudere il sacchetto e l apposito contenitore rigido e procedere con le normali azioni di gestione dei rifiuti. PRECAUZIONI IN SALA SETTORIA E' necessario, durante le autopsie, indossare tuta monouso in Tyvek con protezione chimica e microbiologica completa di cappuccio e calzari con cappuccio e pantaloni impermeabili, guanti anti taglio (questi durante l'utilizzo d'attrezzature per il taglio delle ossa) e visiera. Sono da considerare come infetti tutti gli strumenti e le superfici contaminate durante l'autopsia e procedure post-mortem, di conseguenza: decontaminare i ferri ( vedere apposita procedura); disinfettare le superfici del tavolo settorio e del pavimento con cloroderivati ( vedere apposita procedura). Devono essere osservate scrupolosamente le norme sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti "speciali", che comprendono in particolare, parti anatomiche non riconoscibili (materiale bioptico e autoptico), che vanno inviati all'incenerimento negli appositi contenitori. PRECAUZIONI IN SALA RADIOLOGICA In sala radiologica, durante le manovre invasive e/o che comportano il rischio di contaminazione con sangue o liquidi organici ( come ad es. clisma opaco, arteriografie ecc ), il personale della sala deve indossare gli appositi D.P.I. ed in particolare guanti, maschere, occhiali protettivi o visiere e soprascarpe, i quali saranno rimossi lasciando la stanza. Nel caso in cui in radiologia interventistica, sia usato strumentario pluriuso al termine di ogni esame provvedere alla loro tempestiva decontaminazione ( vedere apposita procedura);. Le superfici di lavoro devono essere pulite e decontaminate nel caso di schizzi e contaminazioni con materiale potenzialmente infetto, utilizzando cloroderivati ( vedere apposita procedura). PRECAUZIONI IN SALA ENDOSCOPICA PER INDAGINI STRUMENTALI INVASIVE Durante le manovre endoscopiche nelle indagini strumentali invasive in particolare quando queste comportano rischi di contaminazione con sangue e/o liquidi organici, il personale della sala deve indossare gli appositi D.P.I. ed in particolare guanti, maschere, occhiali protettivi o visiere e soprascarpe, i quali saranno rimossi lasciando la stanza. Gli endoscopisti devono indossare grembiuli impermeabili, occhiali di protezione o visiere. L uso di maschere ed occhiali protettivi può essere limitato alle manovre comportanti rischio di contaminazione per spruzzo e/o schizzo. Al termine di ogni esame gli strumenti endoscopici devono essere ricondizionati.
8 Pagina 8 di 8 PRECAUZIONI PER ATTIVITA A RISCHIO DI ZOONOSI Gli operatori esposti al rischio di malattie trasmissibili originate dal contatto con gli animali devono rispettare le norme di comportamento previste nelle "precauzioni standard" (DA.08). 5. RESPONSABILITA' DELL INTERPRETAZIONE La responsabilità dell interpretazione e della corretta applicazione delle procedure inerenti la modalità di prevenzione del rischio biologico è demandata alla Direzioni sanitaria di Presidio ospedaliero o territoriale, con riferimento agli ambiti di competenza, con la collaborazione dell U.O. Servizio di prevenzione e protezione e le strutture coinvolte nel processo specifico. Soggetti coinvolti nella responsabilità: DMP Direttore Medico di Presidio DUO Direttori UU.OO. /SS.AA. CPSE Operatore /Infermiere Coordinatore delle varie UU.OO. SPP Servizio Prevenzione e Protezione Elaborazione procedura Diffusione della procedura Attuazione modalità operative previste Verifica dell effettiva applicazione DMP DUO CPSE SPP R A/C R C C C C R C R C C Revisione della procedura Archiviazione della procedura R R A/C R = Responsabile azione; C = collaboratore; A = approvazione 6. LISTA DI DISTRIBUZIONE DOCUMENTO La presente procedura è distribuita a: Direttori di macrolivello Direttori di tutte le strutture organizzative aziendali Caposala e/o preposti di tutte le UU.OO. e Servizi aziendali Direttore delle professioni tecnico sanitarie, della riabilitazione e della prevenzione Direttore delle professioni infermieristiche e ostetriche Medici Competenti RLS aziendali Responsabile Ditta Appaltatrice del Servizio di Pulizia Responsabile Ditta Appaltatrice del Servizio smaltimento rifiuti
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