Come prevenire la diffusione dei superbatteri nelle strutture sanitarie

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1 Come prevenire la diffusione dei superbatteri nelle strutture sanitarie

2 Ogni giorno circa pazienti in Europa contraggono un infezione in ospedale, circa uno ogni diciotto pazienti ricoverati; la Klebsiella KPC, l Acinetobacter baumannii e lo Pseudomonas aeruginosa sono i principali microrganismi responsabili delle infezioni.

3 Questi dati, sono i risultati di uno studio condotto su oltre ospedali in 30 Paesi europei dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC).

4 Secondo l Organizzazione Mondiale della Sanità le principali cause di infezioni correlate alle pratiche assistenziali (ICPA) sono: -l antibioticoterapia -l aumento dei pazienti suscettibili alle infezioni a causa dell incremento di tecniche invasive e della età avanzata -il numero elevato di persone che assistono il paziente -l educazione sanitaria del personale - la inadeguatezza delle strutture architettoniche

5 Negli ultimi anni si è manifestato un sostanziale aumento di infezioni sostenute da microrganismi che si sono evoluti e sono diventati particolarmente resistenti : superbatteri Come è potuto accadere? Un uso esasperato di sostanze antibiotiche in agricoltura, nella zootecnia e in sanità ha reso possibile il mutamento di microrganismi che in origine non presentavano caratteristiche di multiresistenza che hanno in seguito sviluppato determinando l insorgenza e la diffusione di infezioni difficilmente eradicabili

6 E ancora Se da un lato l evoluzione tecnologica, applicata alla diagnostica ed all assistenza, ha prodotto considerevoli benefici, dall altro, sono stati messi in campo strumenti (dispositivi medici), il cui utilizzo è mediamente più invasivo, determinando un aumento della frequenza di infezioni correlate al loro utilizzo e sostenute da microrganismi multiresistenti.

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8 La ricerca La ricerca su nuovi antibiotici langue da tempo e oggi non c è disponibilità di nuovi antibiotici attivi contro i germi resistenti. Per il prossimo futuro il piatto piange. Ecco quindi che le nuove strategie preventive diventano decisive per limitare i danni.

9 Quante infezioni possono essere evitate? 30% ogni anno sono potenzialmente prevenibili infezioni e decessi

10 Controllo delle infezioni Le strategie per il controllo delle infezioni richiedono un assoluta integrazione tra: - l antibiotic stewardship; - la diagnostica microbiologica rapida; -il sistema di sorveglianza attiva - l adozione di comportamenti preventivi

11 Le istituzioni La necessità di cogliere tutti gli elementi che possano concorrere al raggiungimento di un comune obiettivo ha reso necessario legiferare e istituire organismi orientati al monitoraggio, alla comprensione ed alla adozione di modelli efficaci per ridurre al minimo gli eventi avversi derivanti dalle attività sanitarie e assistenziali.

12 1985 (CIO) Ogni Struttura Sanitaria ha intrapreso misure atte a prevenire e contenere il fenomeno delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali istituendo apposite commissioni e individuando i professionisti da impegnare in tali attività (SPP) ogni Struttura Sanitaria ha intrapreso misure atte a valutare i rischi correlati alle attività lavorative nel cui ambito si identificano anche i rischi correlati al materiale biologico (Risk Management) ogni struttura Sanitaria ha istituito apposite commissioni per individuare i fattori concorrenti nel manifestarsi di un evento avverso in ambito assistenziale.

13 * Traduzione e sintesi da: Royal College of Nursing. Antimicrobial resistance: RCN position on the nursing contribution, Disporre del supporto di infermieri esperti della prevenzione delle infezioni (importanza del ruolo degli Specialist Nurse nel coinvolgimento multidisciplinare) I vantaggi del disporre di infermieri - specialisti all'interno del team assistenziale è ben documentata come la loro influenza sulla pianificazione strategica, lo stile di leadership, i programmi di educazione, le iniziative di miglioramento della qualità e la fornitura di servizi.

14 In ambito regionale già dal 1998 è presente un gruppo CIO che ha prodotto linee guida e di indirizzo, nell ambito della prevenzione delle ICPA, ha promosso indagini epidemiologiche per analizzare il fenomeno nella nostra regione. Più recentemente il CIO regionale si è rianimato e ha ampliato i propri orizzonti estendendo il gruppo e ponendosi obiettivi di ricerca epidemiologica per individuare le azioni da porre in atto per prevenire la diffusione del fenomeno ICPA

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16 Gli strumenti di lavoro

17 Gli strumenti in uso Indagini di prevalenza: N di casi per specifica patologia presenti in una popolazione in un determinato momento; Indagini di incidenza: N di nuovi casi per una specifica patologia emergenti in una popolazione in un arco temporale definito; Sorveglianza attiva con report di Laboratorio: segnalazione tempestiva ai reparti in caso di isolamento di germe multiresistente Redazione di procedure specifiche per la prevenzione; Formazione e aggiornamento del personale. Adozione di misure assistenziali di prevenzione generale Adozione di misure di isolamento quando necessarie;

18 Cosa possiamo fare nelle strutture sanitarie: misure assistenziali di prevenzione generale Consapevoli che non è possibile eliminare il rischio di infezione occorre applicare azioni per ridurre il rischio di insorgenza e, in molti casi, sono sufficienti poche norme igieniche per i sanitari, i pazienti e i parenti dei pazienti. Igiene delle mani Igiene degli ambienti Igiene dei dispositivi

19 Applicare e far applicare sempre l igiene delle mani a tutti La trasmissione di microrganismi segue 2 fasi: - i microrganismi presenti sulla cute del malato o su oggetti nelle immediate vicinanze del malato stesso sono trasferiti alle mani degli assistenti e degli operatori sanitari; - Se gli operatori sanitari o gli assistenti non eseguono un corretto lavaggio o la disinfezione delle mani, toccano un altro malato o un oggetto che verrà in contatto diretto con il malato.

20 Un cellulare su sei in Gran Bretagna e' contaminato di materie fecali secondo un nuovo studio dell'universita' di Londra. La ragione e' ovvia, la gente evita di lavarsi le mani dopo essere andata in bagno.

21 Applicare procedure corrette dell igiene degli ambienti - igiene ambientale - igiene del letto - sanitizzazione - microclima

22 STABILITA DEL CORONAVIRUS SULLE SUPERFICI VETRO FORMICA ACCIAIO COPERTINE DI CARTA TESSUTO DI COTONE 72 ore 36 ore 36 ore 24 ore 12 ore

23 Applicare procedure corrette dell igiene dei dispositivi Pulizia Disinfezione Sterilizzazione

24 Promuovere l adozione delle precauzioni standard Lavaggio delle mani utilizzo di guanti non sterili mascherina, occhiali o visiere camice monouso smaltimento corretto taglienti e acuminati camera singola

25 Cosa possiamo fare nelle strutture sanitarie: misure di isolamento, quando necessarie Nelle Linee Guida gli esperti, oltre a porre l accento sulle pratiche di base da applicare nella routine ospedaliera, evidenziano le pratiche aggiuntive da attuare quando viene isolato un batterio multi-antibiotico resistente. Isolamento da contatto Isolamento da droplets Isolamento da via aerea

26 Adottare sempre comportamenti e misure di barriera DPI nell assistenza a soggetti infetti

27 Criticità nella comunicazione Un cartello con scritto UTILIZZARE PRECAUZIONI DA CONTATTO Un Infermiere o un medico con visiera mascherina guanti e camice La richiesta di far indossare una mascherina chirurgica ad un paziente La richiesta di far indossare misure di barriera ad un visitatore/parente

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29 CONCLUSIONI

30 Per applicare modelli assistenziali e comportamentali orientati alla prevenzione della diffusione di patogeni e delle infezioni in ambito assistenziale è imperativo un approccio multidisciplinare. Un impegno condiviso con ruoli definiti e con obiettivi comuni, una costante ricerca sistematica dei fenomeni epidemiologici e delle azioni da intraprendere per ridurre il numero di eventi avversi.

31 UNA CERTEZZA!

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