Gestione infermieristica del paziente neutropenico febbrile
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- Sibilla Gagliardi
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1 Dipartimento di Oncologia dei Trapianti e delle Nuove Tecnologie U.O. Ematologia Adulti Gestione infermieristica del paziente neutropenico febbrile Pisa, 09/10/2015 Inf. Valeria Olivato
2 Dipartimento di Oncologia dei Trapianti e delle Nuove Tecnologie U.O. Ematologia Adulti Cause predisponenti Malattia oncoematologica di base (granulocitopenia e/o linfocitopenia, deficit funzionale) Chemioterapia (pancitopenia di durata variabile, da alcuni giorni fino a piú di un mese) Alterazioni delle barriere meccaniche (cute e mucose) Colonizzazione batterica nosocomiale Il personale sanitario è il più frequente veicolo d infezione tra i pazienti ricoverati
3 Origine delle infezioni MALATTIA DI BASE TERAPIA ANTIBIOTICA CHEMIOTERAPIA COLONIZZAZIONE Virulenza Microbica INFEZIONE Difese dell ospite Alterazione barriere
4 Dipartimento di Oncologia dei Trapianti e delle Nuove Tecnologie U.O. Ematologia Adulti L incidenza e la severità delle infezioni sono inversamente proporzionali alla conta neutrofila assoluta (neutropenia) Grado Neutrofili (x 10^3/L) nella norma < 0.5
5 Dipartimento di Oncologia dei Trapianti e delle Nuove Tecnologie U.O. Ematologia Adulti I sintomi dell infezione Febbre (emocolture basali, emocolture ai picchi febbrili, esami iperpiressia) Sintomi legati alla sede di interessamento (polmone, snc, colon, ecc. ecc.) Dolori diffusi, nausea, vomito, tachicardia e ipotensione fino ad arrivare allo shock settico
6 Emocolture basali e picchi febbrili Dipartimento di Oncologia dei Trapianti e delle Nuove Tecnologie U.O. Ematologia Adulti Se TC 37,5 prelievo di emocolture basali (periferica + centrale tempo zero e periferica + 30 ) Ogni qualvolta TC 38 prelievo di emocoltura picco (alternando la sede periferica con quella centrale) fino ad arrivare all esecuzione di tre picchi/die Se tra un episodio febbrile ed un altro intercorrono cinque giorni consecutivi di apiressia, devono essere di nuovo effettuate le emocolture basali così come gli esami ematochimici dell iperpiressia
7 Dipartimento di Oncologia dei Trapianti e delle Nuove Tecnologie U.O. Ematologia Adulti Esami iperpiressia Il giorno successivo al primo episodio febbrile vengono programmati in agenda i seguenti esami: Urinocoltura Ag legionella e pneumococco urine Ag candida, aspergillo e criptococco siero Ag CMV, genomi virali per CMV, EBV e HHV6
8 Protocollo diarrea In caso di diarrea prelievo di quattro campioni di feci per: Coprocoltura Dipartimento di Oncologia dei Trapianti e delle Nuove Tecnologie U.O. Ematologia Adulti Ricerca delle tossine A e/o B di Clostridium Difficilis Ricerca Ag per Adenovirus e Astrovirus Ricerca Rotavirus L EVENTUALE SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI ANTIDIARROICI PUO AVVENIRE SOLO DOPO IL PRELIEVO DEI QUATTRO CAMPIONI
9 Profilassi non farmacologica Linee guida 2009 CDC Atlanta E l insieme delle procedure atte a ridurre al minimo la possibilità di contaminazione del paziente ospedalizzato: Pulizia ambientale Igiene delle mani Cura della cute e delle mucose Precauzioni di barriera Isolamento da contatto Gestione apparecchi medicali Educazione comportamentale dei pazienti, dei visitatori e di tutto il personale afferente alla UO Sorveglianza
10 Profilassi non farmacologica Linee guida 2009 CDC Atlanta E l insieme delle procedure atte a ridurre al minimo la possibilità di contaminazione del paziente ospedalizzato: Pulizia ambientale Igiene delle mani Cura della cute e delle mucose Precauzioni di barriera Isolamento da contatto Apparecchi medicali Educazione comportamentale dei pazienti, dei visitatori e di tutto il personale afferente alla UO Sorveglianza
11 Igiene delle mani Il lavaggio mani è la procedura singola più importante ed efficace per prevenire le infezioni Lavaggio sociale Lavaggio antisettico Frizione idroalcolica (rimozione flora batterica transitoria) (rimozione flora batterica residente) (ha una attività microbicida superiore ma solo se non vi è presenza di materiale organico. Inefficace sulle spore) Qualunque cosa indossata su mani o dita puó creare un luogo favorevole allo sviluppo di microrganismi patogeni difficili da eradicare
12 Profilassi non farmacologica Linee guida 2009 CDC Atlanta E l insieme delle procedure atte a ridurre al minimo la possibilità di contaminazione del paziente ospedalizzato: Pulizia ambientale Igiene delle mani Cura della cute e delle mucose Precauzioni di barriera Isolamento da contatto Apparecchi medicali Educazione comportamentale dei pazienti, dei visitatori e di tutto il personale afferente alla UO Sorveglianza
13 Profilassi non farmacologica Linee guida 2009 CDC Atlanta E l insieme delle procedure atte a ridurre al minimo la possibilità di contaminazione del paziente ospedalizzato: Pulizia ambientale Igiene delle mani Cura della cute e delle mucose Precauzioni di barriera Isolamento da contatto Apparecchi medicali Educazione comportamentale dei pazienti, dei visitatori e di tutto il personale afferente alla UO Sorveglianza
14 Cura della cute e delle mucose Doccia quotidiana Dipartimento di Oncologia dei Trapianti e delle Nuove Tecnologie U.O. Ematologia Adulti Regolare idratazione della cute per preservarne l integrità Ispezione giornaliera dei siti che potrebbero essere porte d ingresso per le infezioni (cavo orale, cvc, ecc. ecc.) Educazione del paziente nell igiene perineale Mantenimento di una buona igiene orale e dentale
15 Profilassi non farmacologica Linee guida 2009 CDC Atlanta E l insieme delle procedure atte a ridurre al minimo la possibilità di contaminazione del paziente ospedalizzato: Pulizia ambientale Igiene delle mani Cura della cute e delle mucose Precauzioni di barriera Isolamento da contatto Apparecchi medicali Educazione comportamentale dei pazienti, dei visitatori e di tutto il personale afferente alla UO Sorveglianza
16 Profilassi non farmacologica Linee guida 2009 CDC Atlanta E l insieme delle procedure atte a ridurre al minimo la possibilità di contaminazione del paziente ospedalizzato: Pulizia ambientale Igiene delle mani Cura della cute e delle mucose Precauzioni di barriera Isolamento da contatto Apparecchi medicali Educazione comportamentale dei pazienti, dei visitatori e di tutto il personale afferente alla UO Sorveglianza
17 Precauzioni di barriera STANDARD AGGIUNTIVE (In base alle modalità di trasmissione) DA CONTATTO DA DROPLET DA CONTAGIO AEREO
18 Precauzioni di barriera STANDARD AGGIUNTIVE (In base alle modalità di trasmissione) DA CONTATTO DA DROPLET DA CONTAGIO AEREO
19 Precauzioni di barriera standard (I) Le precauzioni standard includono il lavaggio mani e l uso di guanti appropriati, maschera chirurgica, eventuale visiera e camice monouso durante le procedure che possono provocare schizzi o vaporizzazione di sangue, liquidi organici, secrezioni o escrezioni, o che possono causare l insudiciamento degli indumenti L accurata osservazione delle precauzioni di barriera è un attività cruciale nel prevenire la trasmissione degli agenti infettivi
20 Precauzioni di barriera standard (II) I pazienti dovrebbero indossare maschere chirurgiche, camici monouso, cuffia e copriscarpe quando escono dall unità operativa e le uscite dovrebbero comunque essere ridotte al minimo (per numero e anche per durata)
21 Precauzioni di barriera STANDARD AGGIUNTIVE (In base alle modalità di trasmissione) DA CONTATTO DA DROPLET DA CONTAGIO AEREO
22 Precauzioni di barriera STANDARD AGGIUNTIVE (In base alle modalità di trasmissione) DA CONTATTO DA DROPLET DA CONTAGIO AEREO
23 Isolamento da contatto INDICATO PER IL CONTROLLO DI INFEZIONI NOSOCOMIALI SPECIFICHE (microorganismi multiresistenti, quali klebsiella pneumoniae, pseudomonas aeruginosa, s. aureus, clostridium difficilis, ecc. ecc. ) Il laboratorio avvisa telefonicamente l unità di degenza e l U.O. Igiene ed Epidemiologia Le precauzioni da contatto vanno adottate anche dai visitatori e da chiunque, a vario titolo, venga a contatto con il paziente
24 Lo staff medico e infermieristico deve stabilire precauzioni da contatto che prevedono: Isolamento in stanza singola Uso di camice e guanti Lavaggio antisettico delle mani in entrata ed uscita dalla stanza Minimizzare il più possibile il numero di persone che accedono alla stanza Trattare in coorte i pazienti infettati Tutti i dispositivi protettivi devono essere indossati quando si entra nella stanza e gettati nella stanza stessa prima di uscire
25 Prevenzione della trasmissione di microrganismi multiresistenti Su disposizione aziendale messa in atto, insieme ad altre U.O., di strategie per ridurre al minimo il propagarsi di infezioni da microorganismi multiresistenti Tampone rettale specifico per KPC all ingresso e ripetuto ogni 3 gg a tutti i pz In caso di infezione iniziale o successiva, isolamento da contatto del pz da mantenere fino a quando si negativizzano almeno 3 colture Se il pz viene dimesso mentre è in isolamento da contatto verrà riammesso come infetto
26 Precauzioni di barriera STANDARD AGGIUNTIVE (In base alle modalità di trasmissione) DA CONTATTO DA DROPLET DA CONTAGIO AEREO
27 Precauzioni di barriera STANDARD AGGIUNTIVE (In base alle modalità di trasmissione) DA CONTATTO DA DROPLET DA CONTAGIO AEREO
28 Per i microrganismi a trasmissione respiratoria Indossare anche la maschera chirurgica ricordando che: E efficace contro le goccioline di Pfugge Non previene l aspirazione di goccioline microscopiche (esempio H1N1, o tubercolosi, per i quali sono necessarie le maschere FFP 2 ) La durata della protezione è limitata: circa minuti per quelle di carta per cui devono essere sostituite spesso Il paravento fra un letto e l altro previene il contagio aereo tramite droplet
29 Profilassi non farmacologica Linee guida 2009 CDC Atlanta E l insieme delle procedure atte a ridurre al minimo la possibilità di contaminazione del paziente ospedalizzato: Pulizia ambientale Igiene delle mani Cura della cute e delle mucose Precauzioni di barriera Isolamento da contatto Apparecchi medicali Educazione comportamentale dei pazienti, dei visitatori e di tutto il personale afferente alla UO Sorveglianza
30 Profilassi non farmacologica Linee guida 2009 CDC Atlanta E l insieme delle procedure atte a ridurre al minimo la possibilità di contaminazione del paziente ospedalizzato: Pulizia ambientale Igiene delle mani Cura della cute e delle mucose Precauzioni di barriera Isolamento da contatto Apparecchi medicali Educazione comportamentale dei pazienti, dei visitatori e di tutto il personale afferente alla UO Sorveglianza
31 Visitatori (I) Dipartimento di Oncologia dei Trapianti e delle Nuove Tecnologie U.O. Ematologia Adulti Vi dovrebbero essere indicazioni scritte sulla selezione di visitatori in una U.O. di Ematologia e TMO I visitatori che potrebbero avere malattie infettive di qualsiasi natura non possono entrare nell U.O. né avere contatti diretti con i pazienti Nella nostra U.O. viene chiesta ai visitatori un assunzione di responsabilità riguardo al proprio stato di salute
32 Dipartimento di Oncologia dei Trapianti e delle Nuove Tecnologie U.O. Ematologia Adulti Visitatori (II) Tutti i visitatori devono essere in grado di comprendere ed eseguire un appropriato lavaggio mani e di adottare le precauzioni di barriera necessarie Il numero dei visitatori deve essere limitato volta volta ad un numero che permetta allo staff di impartire loro adeguata istruzione e supervisione del lavaggio mani e dell uso di mascherine, cuffie, camici ed eventuali guanti
33 Profilassi non farmacologica Linee guida 2009 CDC Atlanta E l insieme delle procedure atte a ridurre al minimo la possibilità di contaminazione del paziente ospedalizzato: Pulizia ambientale Igiene delle mani Cura della cute e delle mucose Precauzioni di barriera Isolamento da contatto Apparecchi medicali Educazione comportamentale dei pazienti, dei visitatori e di tutto il personale afferente alla UO Sorveglianza
34 Profilassi non farmacologica Linee guida 2009 CDC Atlanta E l insieme delle procedure atte a ridurre al minimo la possibilità di contaminazione del paziente ospedalizzato: Pulizia ambientale Igiene delle mani Cura della cute e delle mucose Precauzioni di barriera Isolamento da contatto Apparecchi medicali Educazione comportamentale dei pazienti, dei visitatori e di tutto il personale afferente alla UO Sorveglianza
35 Sorveglianza sul controllo delle infezioni Dipartimento di Oncologia dei Trapianti e delle Nuove Tecnologie U.O. Ematologia Adulti Campionamenti routinari di aria, pannelli dei soffitti, condotti di ventilazione e filtri Screening microbiologico all ingresso Sorveglianza sul numero dei casi di infezione documentata con particolare attenzione ai microrganismi multiresistenti
36 Domande? Grazie Valeria
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