1. PREMESSE ALLA ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO DI PIANO 2. OBBIETTIVI E STRATEGIE DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "1. PREMESSE ALLA ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO DI PIANO 2. OBBIETTIVI E STRATEGIE DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE"

Transcript

1 INDICE GENERALE 1. PREMESSE ALLA ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO DI PIANO 2. OBBIETTIVI E STRATEGIE DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE 3. IL PERCORSO URBANISTICO 4. IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE 5. IL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE 6. IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTRO PROVINCIALE 7. GLI ACCORDI DI PROGRAMMA 8. LA MOBILITA DEL TERRITORIO 9. PAT IL PIANO AGRICOLO TRIENNALE 10. IL PIANO STRATEGICO DELLA PROVINCIA DI LODI 11. CONOSCENZA DEL TERRITORIO 12. LE INFRASTRUTTURE PUBBLICHE 13. IL SISTEMA DEI PARCHI E DEI CORSI D ACQUA Relazione Generale del Documento di Piano

2 PREMESSE ALLA ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO DI PIANO. La legge Regionale 11 marzo 2005 n. 12 con l art. 6 regola la nuova pianificazione comunale e introduce, con l art. 7, la nuova tematica del Piano di Governo del territorio quale strumento di definizione dell assetto dell intero territorio comunale. Per rispondere in termini più coerenti alla complessità del governo del territorio per il controllo delle trasformazioni e riqualificazioni urbane la strumentazione proposta per la pianificazione comunale prescrive una separazione degli strumenti operativi, comunque collegati in un quadro strategico unitario: 1. Il Documento di Piano, strumento prevalentemente strategico, per il controllo della complessa politica di governo del territorio, calibrata nel rispetto degli obiettivi e delle procedure di scelta per il raggiungimento dei risultati attraverso un sistema di relazioni ed una accurata attenzione alle continue evoluzioni del sistema urbano. 2. Il piano dei Servizi come strumento del controllo ed del corretto rapporto tra la trasformazioni e riqualificazione degli insediamenti ed i pubblici servizi. 3. Il Piano delle Regole come strumento di regolazione degli interventi e di promotore di qualità per la città costruita e di trasformazione. Il Documento di Piano è lo strumento per le analisi e le proposte di governo del territorio, ne predetermina le funzioni e le direttive come strumento di coerenza e di confronto per la determinazione delle prescrizioni e delle scelte per il Piano delle Regole e degli specifici indirizzi per il Piano dei Servizi nel rispetto delle relative autonomie. Il Documento di Piano è lo strumento di indagine sulla situazione delle trasformazioni avvenute nel territorio comunale attraverso i vigenti strumenti, per individuare i punti di criticità ed elaborare obiettivi finalizzati, nelle scelte di politica di governo del territorio, a proposte di forte interesse pubblico. Il Documento di Piano come strumento di partecipazione attraverso una informazione puntuale e dettagliata dei cittadini, di verifica e di monitoraggio continuo del processo di sviluppo, anche attraverso la partecipazione degli stessi. Il Documento di Piano come strumento di proposta di strategie locali, ma anche di strategie a scala superiore nella quale la Provincia si propone come soggetto istituzionale di riferimento per il governo dei sistemi locali. Relazione Generale del Documento di Piano 1

3 1. CONTENUTI DEL DOCUMENTO DI PIANO Il Documento di Piano ha come scopo l impostazione di una strategia per lo sviluppo del territorio comunale, pur non contenendo ancora gli effetti diretti sul regime dei suoli, cosi come previsto dall art, 8 comma 3 della L.R. 12/2005. Esso individua: 1. e analizza le sintesi e le valutazioni sulle indagini svolte nel territorio e ne evidenzia la criticità, le eventuali possibilità e le opportunità da valorizzare nelle scelte di politica sul territorio che l Amministrazione intende effettuare nel periodo di validità del PGT; 2. la messa in pratica delle strategie che tale politica intende finalizzare alla realizzazione del Governo del Territorio anche attraverso i vari Piani di Settore per la riqualificazione contesto territoriale urbano; 3. gli indirizzi e le prescrizioni per la stesura poi del Piano dei Servizi e del Piano delle Regole. Il Documento di Piano è stato quindi articolato attraverso le scelte degli obbiettivi che l Amministrazione Comunale intende adottare per la sua politica di governo del territorio. Attraverso quindi una dettagliata analisi delle strategie e degli obiettivi di sviluppo e le relative scelte degli ambiti di trasformazione o salvaguardia del territorio, resa possibile dalla verifica delle criticità presenti sul territorio e dalla valutazione delle ipotesi di intervento attraverso l elaborazione di elementi cartografici, delle relative relazioni di sintesi e dall assetto normativo per la definizione della validità del Documento di Piano in relazione a prescrizioni, indirizzi e direttive. Nel quadro territoriale e nella valutazione di riferimento della programmazione territoriale il Documento analizza gli atti di programmazione di livello regionale e provinciale attinenti le prescrizioni e le direttive specifiche per la pianificazione locale, soprattutto in relazione al sistema ambientale e paesistico, con le relative salvaguardie di riferimento. A livello locale il Documento analizza le ricerche di settore: del sistema urbano, le caratteristiche socio economiche, i servizi, le aree a rischio, gli elementi del territorio agricolo, il sistema della mobilità, con riferimento alla scala di livello superiore, con l intento di individuare quali sono le tematiche da inserire nelle scelte di Piano e da coniugare nel Piano dei Servizi e nel Piano delle Regole. Il Documento di piano inoltre deve definire, partendo dall analisi delle criticità e dei documenti di studio del territorio, gli obiettivi e le scelte di governo del territorio anche nelle prescrizioni di qualità, quantità e priorità di intervento. Relazione Generale del Documento di Piano 2

4 Il Documento di Piano individua le regole e le prescrizioni dei Piani Attuativi per le aree di trasformazione, dei Piani di Settore, del Piano dei Servizi e del Piano delle Regole per la corretta definizione del futuro assetto urbano. L Amministrazione Comunale di Castiraga Vidardo intende avvalersi, nella sua politica di governo del territorio, della possibilità dell uso e della definizione dei criteri di compensazione, perequazione e incentivazione, art. 8 Legge Regionale 12/2005, il Documento di Piano prevede il puntuale sviluppo di tale tematica. Tale scelta può essere così sintetizzata: 1. La perequazione come elemento principale per la condivisione e gestione delle scelte di trasformazione urbana e per la realizzazione dei servizi ipotizzati. 2. Ricerca degli incentivi per il raggiungimento degli obiettivi di riqualificazione ambientale e di uso effettivi degli spazi pubblici e delle attrezzature da realizzare nella condivisione delle scelte e dei costi. 3. Competizione nella progettazione degli interventi e dell arredo urbano attraverso un meccanismo di premialità, quale elemento di scelta per accrescere la qualità degli interventi stessi. Relazione Generale del Documento di Piano 3

5 2. OBIETTIVI E STRATEGIE DELL AMMINISTRAZIONE COMUNALE Le strategie che l Amministrazione intende adottare e trasferire nel Piano di Governo del Territorio risultano essere la risposta alle esigenze emerse sul territorio, attraverso interventi specifici scelti tra le soluzioni possibili, che possano ridare, alla parte urbanizzata del territorio comunale, una più equilibrata armonia con il contesto ambientale generale. Costruire un sistema di aree a verde e giardini, integrandoli con la valorizzazione ecologica delle aree agricole ed il patrimonio del reticolo idrico minore, con il naturale coinvolgimento del fiume Lambro ed il futuro parco. Armonizzare e valorizzare la compresenza del sistema ciclopedonale e del verde definendone le varie competenze pubbliche e private. Occorre quindi mettere a sistema il complesso equilibrio tra aree pubbliche e private privilegiando alla quantità delle opzioni la qualità degli interventi, che saranno resi possibili nella individuazione delle aree strategiche e della loro interconnessione con l urbanizzato esistente. Il Piano dei Servizi sarà l occasione per interagire e collegare le funzioni pubbliche con il verde e le destinazioni residenziali. Il primo obiettivo di carattere generale risulta essere l adeguamento degli strumenti urbanistici, con la valorizzazione della pianificazione di livello superiore quali: a. Il Piano Territoriale Regionale, il Documento Strategico. b. Il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale. c. Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. d. Gli accordi di programma tra la Regione e la Provincia di Lodi. e. Il Piano Agricolo Triennale Provinciale (PAT). f. Il Piano di Indirizzo Forestale Provinciale (PIF). g. Il Piano Strategico della Provincia di Lodi. Una politica quindi inserita nelle scelte di carattere sovracomunale con la possibilità di aggiornamento delle previsioni e delle proposte del sistema della mobilità, che investono questa parte del territorio lombardo. Un confronto e una condivisione con gli strumenti sovralocali quale il PTCP della Provincia di Lodi, in fase di adeguamento alla legge regionale 12/2005, con il proposito di proporre e confrontare scelte e strategie dei problemi locali con implicazioni sovracomunali. La possibilità, attraverso le novità e le opportunità introdotte dalla Legge 12/2005, di governare, attraverso il PGT, le forze economiche che interagiscono sui valori del territorio comunale per risolvere il problema della mobilità locale, che ormai ha assunto criticità sovralocali, la S.P. 17 e le sue Relazione Generale del Documento di Piano 4

6 improrogabili difficoltà, indicando scelte che qualifichino il funzionamento sia a scala locale, che sovracomunale. Il problema quindi diventa la risoluzione o meglio la riorganizzazione della viabilità, con una razionalizzazione nei termini brevi della SP. 17, che riqualifichi il traffico di attraversamento del contesto urbano in previsione della realizzazione della TEM, ed in futuro di proporre una tangenziale esterna, che eviti il traffico di attraversamento del paese e si connetta al sistema di mobilità più generale urbana e sovracomunale. A tale scelta si integra anche la necessità di riqualificazione degli insediamenti urbani con nuovi ed efficaci riferimenti di arredo in grado di riprodurre l effetto urbano attraverso la realizzazione di attrezzature pubbliche e la presenza di più funzioni complementari. Questi obiettivi devono essere ricercati non solo nella quantità, ma soprattutto nella qualità, in modo da essere elementi di paragone anche per i singoli interventi privati, per la riqualificazione dell esistente attraverso anche la riorganizzazione del sistema verde, inteso anche come valore paesaggistico, dei percorsi ciclo-pedonali, delle stesse attrezzature pubbliche e delle aree che le delimitano. La definizione inoltre anche come riferimento culturale del patrimonio agricolo inteso nella più ampia definizione di parco agricolo, inteso come elemento qualificante del territorio comunale e parte integrante dell abitato, come componente della qualità della vita. Relazione Generale del Documento di Piano 5

7 3. IL PERCORSO URBANISTICO DEL COMUNE DI CASTIRAGA VIDARDO VERSO IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Il interviene dopo una serie di passaggi di strumenti di pianificazione iniziati con il Programma di Fabbricazione approvato dalla Regione Lombardia con D.G.R. n 11/7326 del 12/04/1983. Segue il primo Piano Regolatore Generale adottato dal Comune di Castiraga con Del. C.C. n 333 del 18/04/1984 e approvato dopo sette anni dalla Regione Lombardia con D.G.R. n 5976 del 19/02/1991. A distanza di tempo il secondo Piano Regolatore Generale viene adottato dal comune con del c.c. n 40 del 24/07/1997 e approvato dalla costituita nuova Provincia di Lodi con D.G.P. n 443 del 17/12/1998. A seguire vengono approvate dal Comune alcune Varianti con interventi di Piano Integrato nell area EX PHILIPS approvato con C.C. n 9 del 18/03/2004 e Piano Integrato NIFE / PERSEA approvato con C.C. n 49 del 30/12/2004. Sono poi state approvate integrazioni e piani esecutivi con il piano di PL4 approvato con C.C. n 38 del 28/09/2006 la variante al Piano Integrato Nife/Persea approvato con C.C. n 40 del 28/09/2006 con Variante al P.R.G. approvata con C.C. n 37 del 28/09/2006. Alla rigidità delle previsioni azzonative del PRG si contrappone la possibilità attraverso il PGT di governare il territorio con uno strumento di programmazione degli interventi, il Piano dei Servizi, e di pianificazione, il Piano delle Regole, che favorisce la qualità degli stessi. Alla possibile rendita certa di posizione delle aree generata dall azzonamento del PRG si contrappone la competitivà tra gli interventi, anche se il Documento di Piano ne individua le aree, ma non ne cambia il regime giuridico. Si propone inoltre attraverso il PGT anche una connessione tra la programmazione degli interventi e la loro sostenibilità anche in funzione non solo di parametri urbanistici, ma anche del risparmio energetico e della qualità del costruire. Si sostituisce, alla occasionalità degli interventi, la ricerca di opportune scelte di tempo ed inoltre si verifica in tempi brevi lo stato di fattibilità delle scelte con la conseguente possibilità di intervenire e correggere eventuali previsioni dimostratesi inattuabili. Il PGT si pone quindi come obbiettivo la programmazione e la qualificazione degli interventi, con il contenimento del consumo del suolo attraverso l individuazione puntuale delle reali esigenze del territorio nei cinque anni di validità, l uso degli incentivi per la difesa ambientale ed energetica, la definizione del territorio agricolo come parco agricolo fondamentale per la qualità della vita. La VAS è intesa come attenta verifica in itinere nel governo degli interventi con i conseguenti programmati monitoraggi. Relazione Generale del Documento di Piano 6

8 Il Piano dei Servizi diventa necessariamente l elemento di unione tra le previsioni pubbliche e gli interventi privati, determinandone le priorità e le relative risorse. La possibile competizione degli interventi privati è garantita con l individuazione delle aree strategiche e a sistema, attraverso una concertazione con l Amministrazione Comunale che favorisce la qualità delle scelte nel rispetto degli obbiettivi del PGT. Questa possibile competizione ha come riferimento preciso e non occasionale nelle norme tecniche del Piano delle Regole, negli appositi incentivi che favoriscono l opportunità e la priorità nel rispetto degli obiettivi del PGT. Relazione Generale del Documento di Piano 7

9 4. IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE Il Piano Territoriale regionale individua, nel documento strategico, come nuova polarità emergente il triangolo Lodi-Crema-Cremona, insieme a Mantova, già polo di forte attrattività culturale e definisce queste aree caratterizzate da un ampia presenza di colture agricole e parte dei metadistretti legati alle biotecnologie alimentari, la cosiddetta pianura irrigua. Gli ulteriori sviluppi hanno determinato inoltre un nuovo riferimento per la ricerca e lo sviluppo del processo di produzione in campo agroalimentare, grazie anche all installazione a Lodi del Polo tecnologico universitario e della ricerca. L ambiente naturale ed ambientale ricco di risorse culturali (festival della letteratura, cittadella della musica a Mantova ne sono esempi) e gastronomiche di qualità eccellente consente a questo triangolo di pianura di caratterizzarsi come una polarità di eccellenza per la qualità del vivere. Il Porto di Cremona, in corso di progettazione definitiva, può attribuire, nel medio termine, all area il ruolo di centro logistico del Nord Italia per trasporto fluviale. Lo sviluppo di questa nuova polarità va necessariamente monitorato sullo stato di incremento delle pressioni, nonché da una attenta e preventiva valutazione delle funzioni da insediare con la finalità di massimizzare il livello di qualità della vita. La ulteriore identificazione della città di Milano come porta di accesso della Lombardia e la volontà di mantenere e potenziare il polo di eccellenza che la città rappresenta anche a livello internazionale determina a cascata sul territorio lodigiano forti interessi e conseguenti criticità. Per mantenere ancora gli effetti positivi dell ambiente urbano sul territorio circostante al polo deve essere garantita una buona accessibilità. Particolare importanza riveste per il livello di accessibilità attuale e per il potenziamento in funzione degli interventi prioritari previsti all interno dello scenario strategico di Relazione Generale del Documento di Piano 8

10 riferimento con il recupero del Servizio Ferroviario Regionale (SFR), dopo la definitiva realizzazione della TAV, che ne libera la possibile vocazione di servizio efficiente e alternativo metropolitano e locale. Il Documento Strategico individua inoltre tra gli elementi più qualificati per il conseguimento della sostenibilità ambientale il sistema dei corridoi ecologici come elemento di nuova lettura e rapporto tra le aree edificate e le aree libere, alla ricerca di una nuova integrazione dei diversi sistemi ambientali. La pianura irrigua è identificata come la parte di pianura a sud dell'area metropolitana, tra la Lomellina e il Mantovano a sud della linea delle risorgive. E compresa nel sistema più ampio interregionale del nord Italia che si caratterizza per la morfologia piatta, per la presenza di suoli molto fertili e per l'abbondanza di acque sia superficiali sia di falda. La posizione geografica di questi nostri territori ha influenzato fortemente la storia, e la vicinanza a realtà provinciali simili sia dal punto di vista morfologico che socioeconomico, con stretti rapporti funzionali e di relazione, dei quali risentono l'influenza e sui quali, a loro volta, esercitano la loro forza di gravitazione. Un elemento fortemente caratterizzante l'area provinciale è l'asta del Po che, costituendo di massima il confine meridionale della pianura irrigua lombarda e quindi della regione, ha influenzato la storia della pianura irrigua e accomuna i territori di regioni differenti che si affacciano sulle sue sponde. Il Po non può fungere da confine delle problematiche e delle politiche territoriali tra le due sponde del fiume, ma deve essere un fattore di coordinamento, e di sviluppo poiché numerosi problemi, ma anche numerose opportunità, sono comuni. Il sistema agroalimentare lombardo rappresenta uno dei punti di forza dell economia lombarda e del sistema nazionale: l agricoltura lombarda presenta indici molto elevati di produttività economica per unità di superficie e per addetto e, nel complesso, il contributo al valore aggiunto nazionale per l agroalimentare fornito dalla regione è il maggiore del Paese. La maggior parte della produzione agricola lombarda proviene dalla agricoltura e sull'allevamento intensivo di grande valore, che presenta una produttività elevata, tra le maggiori in Europa. Escludendone la parte periurbana, in cui l attività agricola ha un ruolo marginale in termini socio-economici e risulta compressa dallo sviluppo urbanistico, infrastrutturale e produttivo per quanto riguarda la disponibilità delle risorse fondiarie, il territorio in questione presenta una bassa densità abitativa, con prevalente destinazione agricola della superficie (SAT 82%). In questa parte del territorio coesistono inoltre città che sono caratterizzate anche dalla presenza di università rinomate: a partire da Pavia, dove ha sede la prima università della Lombardia (sec. XV) e negli ultimi anni sono state aperte sedi periferiche di Università della città di Milano finalizzate a decentrare alcune funzioni Relazione Generale del Documento di Piano 9

11 dal capoluogo regionale, creando un legame tra Università e territorio: il Politecnico a Mantova e a Cremona, l'università degli studi di Milano a Lodi con la facoltà di Medicina veterinaria, promuovendo quindi un legame molto stretto con l'attività zootecnica praticata sul territorio. Tali sedi universitarie estendono, tra l'altro, il loro bacino d'influenza sulle province limitrofe appartenenti ad altre Regioni. Relazione Generale del Documento di Piano 10

12 5. IL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE Il Piano Paesaggistico della Lombardia disciplina puntualmente la costruzione della Rete Verde Regionale (art. 24) e la finalità generale di ricomposizione e salvaguardia paesistica della Rete Verde Regionale si attua tenendo conto delle problematiche e priorità di: tutela degli ambienti naturali salvaguardia della biodiversità regionale e della continuità della rete ecologica salvaguardia e valorizzazione dell idrografia naturale tutela e valorizzazione del sistema idrografico artificiale ricomposizione e salvaguardia dei paesaggi culturali rurali e dei boschi contenimento dei processi conurbativi e di dispersione urbana ricomposizione paesistica dei contesti periurbani riqualificazione paesistica di ambiti compromessi e degradati L articolazione della Rete Verde Regionale è sviluppata all interno dei PTCP e nel piano Parchi. I comuni partecipano all attuazione della Rete Verde Regionale con la definizione del sistema del verde comunale nel PGT e, in particolare, tramite l individuazione dei corridoi ecologici e del verde di connessione tra territorio rurale ed edificato (legge regionale 12/05 art. 9 comma 1). A tale scopo è prioritario promuovere la conservazione degli spazi liberi dall edificato e la creazione di una continuità tra gli stessi attraverso il disegno di corridoi verdi che affianchino le eventuali infrastrutture. La definizione dei corridoi deve trovare attuazione attraverso la partecipazione dei soggetti coinvolti (Comuni e Provincia) anche mediante forme di accordo e promozione bottom up, all interno della Rete Verde Regionale mediante: definizione nel PGT delle dotazioni a verde, dei corridoi ecologici e del sistema del verde (art. 9 legge regionale 12/05) determinazioni dei PTCP Piani Territoriali Regionali d Area Piani del Parchi Il Piano Paesaggistico della Lombardia definisce anche la profondità dei corridoi, che deve essere definita in funzione del suo contesto ambientale, garantendo il coinvolgimento e la condivisione degli attori interessati, con una coerente e positiva funzionalità che al corridoio verde deve essere attribuita: tutela dall inquinamento acustico: 250 mt (fascia di pertinenza acustica per autostrade e strade extraurbane, infrastrutture ferroviarie con velocità di progetto non superiore a 200km/h) connessione ecologica: minimo 250 mt Relazione Generale del Documento di Piano 11

13 rispetto del tracciato infrastrutturale: corridoi di salvaguardia vigenti per le infrastrutture e 60 m (Codice della Strada) I Nuovi Sistemi Verdi come specifici interventi previsti per accrescere la dotazione infrastrutturale della Regione come: riqualificazione ambientale attraverso la realizzazione di complessi agroforestali nelle fasce periurbane dei centri metropolitani con funzione di miglioramento degli indici di qualità della vita e dell ambiente anche con la riconversione e il riorientamento delle attività agricole esistenti verso coltivazioni ecocompatibili consentendo una diversificazione di reddito riqualificazione ambientale attraverso la realizzazione di complessi forestali perifluviali e vallivi con funzione di corridoi ecologici e di ausilio ad una corretta gestione territoriale del sistema idraulico di fiumi, canali, fossi e scoli dell alta e bassa pianura Relazione Generale del Documento di Piano 12

14 6. IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE Il Consiglio Provinciale ha approvato il piano territoriale di coordinamento provinciale il 18 luglio 2005 nelle more della legge regionale 1/2000 ed è in corso l adeguamento alla nuova legge regionale 12/2005. Solo dopo la fase di adozione ed in sede di discussione delle osservazioni pervenute sono state introdotte modifiche sostanziali agli elaborati ed integrazioni alla normativa, con le quali, anche su esplicita della Regione Lombardia, si sono introdotti alcuni principi importanti della legge regionale 12/2005, con particolare riguardo al territorio agricolo, quasi dimenticato. E necessario evidenziare che il PTCP adottato non evidenzia ricerche o autonome scelte sul tema agricolo, mentre gli indirizzi assegnati al Piano Provinciale dalla legge 12/2005 sono determinanti per un territorio a vocazione agricola come il Lodigiano. Risulta inoltre carente per una volontà politica di scelte per una approfondita analisi delle infrastrutture della mobilità: Il piano della viabilità provinciale. Il recupero del Servizio Ferroviario Regionale (SFR), Il piano della mobilità pubblica. Il nuovo piano agricolo Triennale vigente (PAT 2007/2009) viene formalmente rispettato nei contenuti, ma disatteso per gli indirizzi tecnici e per gli obiettivi progettuali, anche a livello di documento generale di inquadramento del PTCP. Anche il vigente Piano di Indirizzo Forestale viene marginalmente affrontato, si spera che nella fase di aggiornamento questi piani di settore possano diventare supporti validi del PTCP. Occorre, nell adeguamento in corso, ritrovare la coerenza dei livelli di programmazione territoriale, propri del PTCP, con le programmazioni settoriali. Il PTCP assume per il territorio del comune di Castiraga Vidardo le previsioni che sono contenute nelle tavole allegate. Il PGT inoltre recepisce gli indirizzi normativi, per quanto compatibili con i presupposti della Legge Regionale 12/2005, del PTCP Provinciale relativamente alle cogenze ed ai presupposti per la difesa del patrimonio agricolo e ambientale. Relazione Generale del Documento di Piano 13

15 PTCP vigente -STRALCIO INDICAZIONI DI PIANO 2.1.B Sistema fisico naturale Relazione Generale del Documento di Piano 14

16 PTCP vigente - STRALCIO INDICAZIONI DI PIANO 2.2.B Sistema rurale Relazione Generale del Documento di Piano 15

17 PTCP vigente - STRALCIO INDICAZIONI DI PIANO 2.3.B Sistema paesistico e storico culturale Relazione Generale del Documento di Piano 16

18 PTCP vigente STRALCIO DELLE INDICAZIONI DI PIANO 2.4.B Sistema insediativo ed infrastrutturale Relazione Generale del Documento di Piano 17

19 7. GLI ACCORDI DI PROGRAMMA NELLA PROVINCIA DI LODI Gli accordi di programma e i protocolli di intesa in corso che interessano la provincia di Lodi e coinvolgo, anche se indirettamente, il PGT di Castiraga Vidardo, sono previsti nel Nord Lodigiano e nel Sud Lodigiano e si riferiscono alle infrastrutture per la mobilità. L Accordo di programma per la realizzazione della Tangenziale Est Esterna di Milano in corso di definizione riunisce i comuni del Nord Lodigiano degli ambiti di concertazione interessati relativi al PTCP vigente, coinvolge per le sue ripercussioni anche il PGT di Castiraga Vidardo per quanto riguarda il possibile aumento di carico del traffico indotto sulla SP. 17 verso i la barriera autostradale della A1di Melegnano e della Tangenziale Esterna Est di Milano, TEM. Il tavolo di confronto promosso dalla Provincia di Lodi per il potenziamento del sistema della mobilità dell Est Milanese e del Nord Lodigiano per la condivisione delle scelte per gli interventi e le infrastrutture da realizzare sta esaurendo il suo percorso di discussione. Tra le infrastrutture previste occorre considerare il potenziamento del tratto della SP. 17, Sant Angelo-Melegnano, che interessa il territorio comunale. Esiste inoltre la proposta di protocollo di intesa per lo schema viabilistico condiviso del sistema delle infrastrutture dei Comuni del Sud Lodigiano degli ambiti di concertazione interessati per le tangenziali di Codogno e di Casalpusterlengo e le opere di riqualificazione che interessano il casello di Ospedaletto della A1. In questo quadro conoscitivo risulta evidente che occorre un tavolo di intesa dei Comuni del Centro Lodigiano per la condivisione delle infrastrutture sopraccitate e la individuazione delle criticità che dette scelte andranno ad aumentare per questa parte di territorio nella già precaria situazione della mobilità. Dovrà inoltre il PTCP in fase di adeguamento recepire e ricomporre tutti gli studi di settore che la Provincia di Lodi ha approvato o sta approvando per una organica concertazione della pianificazione in atto, per finalizzare anche gli investimenti verso quelle scelte ritenute qualificanti per una governance del territorio. La politica intrapresa dall Amministrazione Provinciale della condivisione con il territorio per l individuazione e la programmazione degli investimenti per le infrastrutture, può essere la scelta vincente affinché il PTCP ed il ruolo politico della Provincia possa essere lo strumento cardine del governo del territorio, anche nella applicazione della concertazione e della perequazione a livello sovracomunale. Relazione Generale del Documento di Piano 18

20 Proposta di variante tangenziale esterna S.S. 9 Casalpusterlengo Legenda Relazione Generale del Documento di Piano 19

21 Proposta di variante tangenziale esterna SP. 254 Codogno Proposta di variante tangenziale esterna SP. 254 Codogno - Maleo Legenda Relazione Generale del Documento di Piano 20

22 Proposta di variante SP. 254 Ospedaletto Somaglia Casalpusterlengo - Raccordo con la Lodigiana Borghetto Livraga Ossago Legenda Relazione Generale del Documento di Piano 21

23 Appare evidente che il vigente PTCP della Provincia di Lodi poco o nulla prevede per le eventuali ricadute che la realizzazione della TEEM avrà o potrà aver su questa parte del territorio, a sostegno di quanto si afferma va ricordato che solo attraverso il recepimento delle richieste della Regione Lombardia, per la compatibilità del PTCP, ( deliberazione della Giunta Regione Lombardia n. VII/19801 seduta del 10 dicembre 2004, che recita: Tangenziale Est Esterna di Milano - Il tracciato e le opere di compensazione vanno recepiti negli elaborati di Piano come da progetto preliminare proposto da. Si precisa che tale recepimento va attuato rappresentando il tracciato principale e le alternative individuate,., con la simbologia corrispondente alla categoria rete viabilistica autostradale ect...). Solo alla fine del 2007, con l accordo di programma per la realizzazione della Tangenziale Est Esterna di Milano e il potenziamento del sistema di mobilità dell est milanese e del nord lodigiano, la Provincia di Lodi si pone il problema della riqualificazione Sp. 17 da Caselle Lurani a Sant Angelo Lodigiano, con le varianti del tracciato in località Calvenzano e della cascina Pollarana nel comune di Castiraga Vidardo. A seguito degli accordi intercorsi con la sottoscrizione dell Accordo di Programma per la realizzazione della Tangenziale Est Esterna di Milano e il potenziamento del sistema di mobilità dell Est Milanese e del Nord Lodigiano, sono state verificare le analisi e le scelte preliminari effettuate mediante uno studio di prefattibilità per la riqualificazione della SP 17 da Caselle Lurani a S. Angelo Lodigiano, con le varianti di tracciato in località Calvenzano ed alla cascina Pollarana, nel territorio comunale di Castiraga Vidardo. La riqualificazione deve soddisfare le necessità rese particolarmente urgenti dalla dislocazione della strada, dalla tipologia e dai volumi di traffico presente e di traffico futuro indotto dalla TEEM, con l adeguamento della sezione stradale alla normativa vigente, allontanando per quanto possibile il traffico dai centri abitati, mettere in sicurezza anche la strada all interno del centro abitato di S. Angelo Lodigiano. La riqualificazione prevede di conseguenza l inserimento di due varianti all altezza del bivio per Calvenzano e della Cascina Pollarana con sviluppi rispettivamente di 1,1 km e di 1 km. Pur rientrando nell ambito della Provincia di Lodi, il territorio gravita sia verso l area metropolitana milanese che verso Pavia, generando notevoli flussi di traffico commerciale e pendolare che saturano tutti gli assi infrastrutturali disponibili. Le due infrastrutture che caratterizzano maggiormente l area, e di maggior interesse per i flussi di traffico, risultano essere la citata SP 17 in direzione nord-sud (Melegnano S. Angelo Lodigiano), che attraversa il centro edificato di Castiraga Vidardo, e la SP 235 in direzione est-ovest (Lodi Pavia). Anche se indirettamente connesse alla zona interessata dagli interventi occorre ricordare anche le altre infrastrutture strategiche che attraversano il territorio ad una Relazione Generale del Documento di Piano 22

24 distanza di pochi chilometri come l autostrada A1 Milano-Napoli, la linea ad alta velocità Bologna-Milano, da poco inaugurata, la linea ferroviaria Bologna-Milano, che potrà essere recuperata come mobilità metropolitana. La Tangenziale Est Esterna di Milano, il cui tracciato inizia in corrispondenza dell intersezione tra la A1 e la SP 17 stessa a soli 7 km, più a nord del territorio comunale può rappresentare un importante risposta alla domanda di mobilità della zona. E ipotizzabile che in futuro questa infrastruttura sarà un polo attrattore di traffico che interesserà la SP 17 rendendo improcrastinabili gli interventi previsti di ammodernamento e di messa in sicurezza della provinciale stessa. Tali interventi infatti costituiscono parte integrante del progetto proposto ed approvato dal CIPE, oltre al tracciato della Tangenziale. L Accordo di Programma per la realizzazione della Tangenziale Est Esterna di Milano ed il potenziamento del sistema della mobilità dell est milanese e nord lodigiano è stato siglato il 5 novembre 2007 dal Ministero delle Infrastrutture e dalla Regione Lombardia, l Accordo è stato sottoscritto da CAL S.p.A. (il nuovo ente concedente), da ANAS S.p.a., dalle Province di Milano e Lodi e dai rappresentanti dei Comuni interessati Risulta evidente che l obiettivo dell Accordo di Programma è la realizzazione della Tangenziale Est Esterna di Milano, prevista nel quadro programmatico nazionale e regionale, ma non meno importanti per il territorio sono gli interventi finalizzati al potenziamento del sistema della mobilità nell est milanese e nel nord lodigiano individuati e condivisi partendo dalle esigenze emerse nel corso delle riunioni di preparazione dell Accordo di Programma. La Tangenziale Est Esterna di Milano risponde alla necessità di distribuire il traffico di lunga percorrenza tra le principali direttrici autostradali, separandolo dal traffico diretto verso l area milanese, proponendosi come alternativa al traffico di attraversamento in direzione nord-sud che oggi insiste completamente sulla viabilità locale, per determinare l alleggerimento della SP 39 "Cerca" e la SP 13 "Melzo- Monza") dai flussi di traffico non pertinenti. Il progetto della tangenziale est esterna di Milano si pone come asse viario di connessione tra la A4 (all altezza di Agrate), la SP 103 Cassanese, la SP 14 Rivoltana, la SS 415 Paullese e la A1 (all altezza di Melegnano). L'infrastruttura prevede 3 corsie ed il tracciato complessivo è suddivisibile in tre tratte: - L asse viario tra Pozzuolo Martesana e Settala, che costituisce la bretella già progettata da Brebemi Spa - L asse viario tra Settala e San Giuliano Milanese, di collegamento con la A1; - L asse viario tra Pozzuolo Martesana e Agrate Brianza, di collegamento con la A4. Relazione Generale del Documento di Piano 23

25 SCHEMA PLANIMETRICO DEL TRACCIATO TEEM E DELLE INFRASTRUTTURE DI MOBILITA INTERESSATE. Relazione Generale del Documento di Piano 24

26 Il 23 marzo 2006 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il progetto preliminare approvato dal CIPE. Il 1 agosto 2006 è stata deliberata dalla Giunta Regionale la promozione dell Accordo di programma per la realizzazione della Tangenziale est esterna di Milano. Il Comitato per l accordo di programma, che ha il compito di definire il contenuto dell accordo stesso, è costituito da Regione Lombardia, Provincia di Milano, provincia di Lodi, ANAS, Ministero delle Infrastrutture e una rappresentanza dei Comuni coinvolti. La sottoscrizione dell'accordo di Programma è avvenuta il 5 novembre 2007, dopo l'approvazione del programma infrastrutturale da parte dell'assemblea dei Sindaci dell'est milanese. La realizzazione della Tangenziale Est Esterna prevede una serie di interventi sul sistema della mobilità del comparto dell intero comparto articolati sulle diverse modalità di trasporto: rete viaria (opere connesse al progetto della tangenziale, sviluppo e ottimizzazione locale del progetto, interventi integrativi della viabilità locale), rete ciclabile, rete ferroviaria e metropolitana, trasporto pubblico,centri di interscambio modale, che si riportano nelle seguenti tabelle. Le opere approvate dal CIPE insieme al progetto preliminare della TEEM per gli interventi sulle infrastrutture locali interessate dal progetto sono: Variante di Pessano con Bornago alla SP 13. Variante alla ex SS 11 all abitato di Villa Fornaci Comune di Gessate. Collegamento variante alla SP 103 Cassanese Tangenziale di Pozzuolo Martesana. Collegamento SP 40 Binaschina SP 39 Cerca Variante alla SP 39 Cerca a Caleppio di Settala Completamento SP 176 a Cambiago Rotatoria di accesso alla zona industriale di Melzo sulla SP 13 Interventi di messa in sicurezza della SP 39 Cerca. In Provincia di Lodi: Raccordo SP 17 SP 40 Comuni di Cerro al Lambro e Melegnano Potenziamento e messa in sicurezza del tratto della SP 39, compreso tra l intersezione della SS 9 e l incrocio con la SP 159, e della SS 9, nel tratto che va dall intersezione con la SP 39 sino all abitato di Sordio Variante di Zelo Buon Persico alla SP 16 Variante alla SP 201 all abitato di Marzano con pista ciclabile Comune di Merlino Riqualifica SP 181, con pista ciclabile, da Comazzo a Merlino con diramazione alla frazione Lavagna Rettifica alla SP 16 località Muzzano Comune di Zelo Buon Persico Rettifica alla SP 158 località Cassino d Alberi Comune di Mulazzano Relazione Generale del Documento di Piano 25

27 variante alla SP 159 all abitato di Dresano e sistemazione stradale/ambientale dell'attraversamento della frazione di Balbiano in comune di Colturano Variante di Sordio alla SS 9 Tangenziale di Tavazzano con Villavesco sulla SS 9 Riqualifica della SP 159 Comune di Casalmaiocco Riqualifica della SP 219 Comuni di Casalmaiocco e Vizzolo Predabissi Variante alla SP 138 presso l abitato della Madonnina di Dresano variante alla SP 16 nel comune di Galgagnano tangenziale di Mulazzano tra la SP 138 e la SP 158 rotatoria tra la SP 138 e Via Verdi in comune di Vizzolo Predabissi Riqualifica SP 17 da C.na Vistarina a Calvenzano Variante alla SP 17 nel comune di Castiraga Vidardo Variante alla SP 17 nel comune di Castiraga Vidardo Al sistema della mobilità vanno segnalati anche gli ulteriori interventi che riguardano la rete ciclabile ad integrazione della esistente con: La pista ciclabile di Caponago - Via delle Industrie La pista ciclabile Truccazzano Liscate La pista ciclabile Melzo Gorgonzola In Provincia di Lodi: La pista ciclabile Caselle Lurani - Castiraga Vidardo (SP 17) La pista ciclabile Merlino - ex SS 415 Sempre per il sistema della mobilità sono previsti gli ulteriori interventi che riguardano la rete ferroviaria e metropolitana e del trasporto pubblico ad integrazione della esistente con: prolungamento della linea metropolitana 3 da San Donato Milanese a Paullo/Zelo Buon Persico. prolungamento della linea metropolitana 2 da Cologno Nord a Vimercate riqualifica delle stazioni della linea metropolitana 2 da Gobba a Gessate nuova stazione ferroviaria suburbana di San Giuliano Milanese via Tolstoj nuova stazione ferroviaria suburbana di Lodi Università Polo tecnologico entrata in esercizio delle linee S: S1 e S1/ verso Lodi (linea Saronno Milano Passante Melegnano Lodi); S5 verso Pioltello (linea Varese Milano Passante Pioltello); S6 verso Treviglio (linea Novara Milano Passante Treviglio) progettazione del nuovo programma di esercizio del servizio ferroviario regionale (coordinato con l attivazione della linea S1) in direzione Piacenza e Mantova, attraverso la condivisione e il coordinamento tra la Regione Lombardia e le Province interessate dalla riorganizzazione razionalizzazione e potenziamento dei servizi di trasporto pubblico locale su gomma anche finalizzato alla completa integrazione con il servizio ferroviario suburbano. Relazione Generale del Documento di Piano 26

28 SCHEMA GENERALE DELLE INFRASTRUTTURE DELLA MOBILITA Relazione Generale del Documento di Piano 27

29 8. LA MOBILITA DEL TERRITORIO La riqualificazione della SP 17 da Caselle Lurani a San Angelo Lodigiano, con le varianti previste in località Calvenzano e cascina Pollarana fanno parte degli interventi ad integrazione della rete viaria, che potranno dare adeguata connessione tra la nuova infrastruttura (TEEM) e la viabilità locale anche per ridurre il traffico di attraversamento dai centri abitati e risolvere alcune situazioni oggi già critiche, pur evidenziando l impossibilità di risolvere in questa fase la criticità della S.P. 17 nel tratto che interessa l attraversamento del centro abitato di Castiraga Vidardo. La scelta emersa dagli incontri per l Accordo di Programma tra la Provincia di lodi ed i comuni lodigiani interessati non ha voluto condividere l ipotesi di una tangenziale esterna che, pur interessando aree agricole del comune di Marudo conio all ipotesi, avrebbe definitivamente risolto il problema recuperando anche manufatti e raccordi della tangenziale di Sant Angelo Lodigiano oggi non idoneamente sfruttati, con il raccordo sulla rotonda tra la ex SS 235 e la S.P. 123, in comune di Sant Angelo Lodigiano. Il 16 gennaio 2008 con d.g.r sono stati approvati gli aggiornamenti e le integrazioni del quadro di riferimento paesistico e degli indirizzi di tutela del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) vigente dal 2001, nonché la proposta di Piano Territoriale Regionale (PTR) che assume il suddetto piano, nella specifica sezione Piano Paesaggistico, proponendone una revisione normativa, in linea con la "Convenzione Europea del paesaggio" e con il D. Lgs. 42/2004. La proposta di Piano paesaggistico regionale, che la Giunta ha inviato al Consiglio Regionale, comprende la nuova Normativa che si propone a revisione e sostituzione delle Norme di attuazione del P.T.P.R. vigente. Relazione Generale del Documento di Piano 28

30 IPOTESI DI TANGENZIALE PER LA S.P. 17 IN CASTIRAGA VIDARDO Relazione Generale del Documento di Piano 29

31 L intervento sulla strada provinciale SP17 prevede la riqualifica dall incrocio con la SP205 in comune di Caselle Lurani fino al primo abitato di Calvenzano, per una lunghezza di circa 1 km; la variante in corrispondenza dell abitato di Calvenzano, sul territorio di Castiraga Vidardo per una lunghezza pari a circa 1 km, con rotatoria intermedia di innesto; breve riqualifica da dopo l abitato di Calvenzano, per una lunghezza di circa 300 m; variante in corrispondenza della cascina Pollarana, di lunghezza pari a circa 500, con rotatoria di innesto iniziale; riqualifica attraverso l abitato del comune di Castiraga Vidardo, fino all incrocio con la SP123 in comune di S. Angelo Lodigiano, per una lunghezza di circa 1.5 km, con rotatoria intermedia per l accesso al comune di Marudo. Si tratta di opera locale non direttamente connessa alla nuova autostrada e ubicata fuori dalla zona di inserimento della TEM. Relazione Generale del Documento di Piano 30

32 ACCORDO DI PROGRAMMA TEEM INTERVENTI PROGRAMMATI SULLA SP. 17 DI INTERESSE COMUNALE PER LA MOBILITA LOCALE Relazione Generale del Documento di Piano 31

33 INQUADRAMENTO 1 - VARIANTE CON ROTATORIA IN LOCALITA CALVENZANO TRA LA SP. 205 ED SP. 17 Relazione Generale del Documento di Piano 32

34 INQUADRAMENTO 2 - VARIANTE CON ROTATORIA SP. 17 IN LOCALITA POLLARANA Relazione Generale del Documento di Piano 33

35 INQUADRAMENTO 3 - VARIANTE TRACCIATO SP. 17 IN LOCALITA POLLARANA Relazione Generale del Documento di Piano 34

36 INQUADRAMENTO 4 - VARIANTE TRACCIATO SP. 17 NEL CENTRO EDIFICATO DI CASTIRAGA VIDARDO CON ROTONDE IN LOCALITA CASCINA ROSA E Relazione Generale del Documento di Piano 35

37 9. PAT IL PIANO AGRICOLO TRIENNALE DELLA PROVINCIA DI LODI, PAT Il Piano Agricolo Triennale 2007 / 2009 è stato recentemente approvato in Consiglio Provinciale, nelle sue premesse evidenzia che rispetto ai due passati piani triennali ( 2001/2003 e 2004/2007) è stato approfondito e sistematizzato sulla base delle precedenti esperienze e per valorizzare la progettualità della Provincia con l adeguamento alla riforma dei PAC (contributi CEE agli agricoltori in ragione degli ettari di terreno coltivati). Si legge ancora nelle premesse che il Settore Agricoltura e Ambiente Rurale della Provincia, in collaborazione con l Istituto di Ingegneria Agraria dell Università Statale di Milano ed in coordinamento con i Servizi Sistemi Informativi e Urbanistica della Provincia, ha messa a punto un progetto di sistema informativo territoriale dedicato a questa tematica, funzionale alla gestione integrata ed interconnessa delle informazioni di matrice settoriale (prevalentemente originate dal SIARL) e di quelle presenti negli altri strati del SIT provinciale. L approccio progettuale consente dunque a detta del PAT 2007/2009: di realizzare uno strumento di lettura incrociata dei dati inerenti l agricoltura, il territorio e l ambiente su base catastale informatizzata, costantemente aggiornabile in tempo reale, che costituisce un GIS estremamente evoluto e di eccezionale potenzialità, unico nel suo genere in tutta la Lombardia. A tale proposito, in particolare, è stato recentemente implementato un apposito modello informatico di valutazione del sistema agroforestale, basato su analisi multicriteri dei molteplici parametri gestiti dal sistema informativo che, a seguito del completamento della sperimentazione in atto, sarà assunto dalla Provincia come metodologia di valutazione delle scelte urbanistiche dei Comuni afferenti gli ambiti e le aree agricole in applicazione delle vigenti previsioni del PTCP. Occorre che nella procedura di adeguamento alla Legge Regionale 12/2005 del PTCP, non venga commesso l errore del vigente PTCP della Provincia di Lodi, delibera C.P. n. 30 del18 luglio 2005, che solo con l esame delle osservazioni e su sollecitazione della stessa Regione, si sono anticipati alcuni contenuti della citata legge, che riguardano la disciplina delle aree agricole. Si rende comunque necessario, in coerenza con la politica provinciale di condivisione delle scelte e per garantirne poi l attuazione, che i citati Piani di Settore Provinciali siano governati dalle scelte operate e condivise nel PTCP, sia nella compatibilità dei PGT comunali che negli investimenti e finanziamenti promossi, per non compromettere il governo e la tutela del territorio provinciale. Gli elementi e le tematiche che caratterizzano il PAT 2007/2009 e coinvolgono il PTCP risultano essere: Relazione Generale del Documento di Piano 36

38 Il Parco Adda Sud Nei confini del Parco regionale dell Adda Sud, istituito con l.r. 81/83, entro cui ricadono ampie superfici agricole ed un numero significativo di aziende (circa 200), valgono le Norme del Piano Territoriale di Coordinamento L.R. n. 22 del 20 agosto L alto numero di aziende agricole coinvolte costituisce da sempre una criticità con il mondo agricolo, si renderebbe necessario l adeguamento delle Norme del Piano(1994) con le nuove tematiche nel confronto tra le attività agricole e la tutela ambientale ed inoltre una più accentuata fruizione del Parco Adda Sud dagli abitanti stessi. La citata criticità dei rapporti tra aziende agricole e direzione del Parco, a seguito dei tanti limiti normativi e progettuali, ha prodotto un effetto contrario quasi costringendo le aziende comprese nel Parco alla rinuncia delle misure agroambientali, successivamente introdotte dal PSR. IL PGT del comune di Castiraga Vidardo non è direttamente interessato nel suo contesto territoriale dal Parco Adda Sud, i suoi abitanti si. Risulta essere allo studio la possibilità di procedere alla formazione del Parco del Lambro, fiume già posto in salvaguardia da legge nazionale e dal vigente PTCP della provincia di Lodi. La forestazione ed i sistemi verdi Il PIF piano di indirizzo forestale recentemente approvato diventa parte importante del PAT ed elemento indispensabile nel PTCP per una politica ambientale. Il territorio della provincia di Lodi ha una estensione di complessivi 781 Kmq, presenta una struttura prevalentemente pianeggiante, con l eccezione delle colline di S. Colombano e Graffignana e per le valli del fiume Adda e del Lambro. E un paesaggio prevalentemente agricolo con una naturale vocazione zootecnica, prevalentemente legata alla produzione di latte e formaggio. La destinazione prevalente della superficie agricola utilizzata è il seminativo, in particolare mais. L attività agricola risulta caratterizzata da una rete di rogge e canali che delimitano i campi e l irrigazione è generalmente praticata per sommersione. Il territorio del lodigiano è caratterizzato da quattro corsi d acqua: L Adda ne è il fiume principale, scorre in una ampia valle con profondità di circa 10 m.; Il Lambro settentrionale: che scorre in una valle relativamente stretta e con una profondità di circa 25 metri e delimita con il cavo Lisone buona parte del confine del territorio comunale; Relazione Generale del Documento di Piano 37

39 Il Canale Sillaro che scorre all interno di un paleoalveo meandriforme con una profondità di circa 2 m.; Il Canale Muzza, canale artificiale la cui costruzione risale al XIII secolo e le cui acque escono dall Adda. Per quanto attiene il paesaggio strettamente forestale, tutto il territorio lodigiano può essere inquadrato nella Regione Forestale Planiziale. Il territorio in epoca remota doveva essere per la maggior parte coperto da boschi, con l avvio delle operazioni di bonifica delle paludi, comincia anche la continua riduzione delle superfici boscate. La vegetazione oggi risulta molto ridotta e confinata ai margini dei corsi d acqua, ad eccezione delle zone collinari di Graffignana ed impropriamente di San Colombano, rimasta Provincia di Milano, che presentano caratteristiche del tutto particolari rispetto al resto del territorio. La Sub-Regione Forestale viene individuata come Bassa Pianura Alluvionale (bassa Pianura Lombarda) caratterizzata dalla presenza di depositi sedimentari fini che determinano le condizioni di continua disponibilità idrica negli orizzonti superficiali dei suoli. Le colline di S. Colombano e Graffignana sono invece formazioni più antiche con una altitudine compresa fra gli 80 e i 140 m. Particolarmente significativa la presenza del Parco Adda Sud che si sviluppa lungo il percorso del fiume, e dove si concentrano le aree di maggiore rilevanza naturalistica nonché numerose aziende faunistico-venatorie. A fronte di una interpretazione del paesaggio agricolo come agro-ecosistema, la tendenza è accentuata verso la semplificazione ed omogeneizzazione dei complessi vegetali con una frammentazione delle aree a maggior grado di naturalità. La situazione esistente nella provincia di Lodi in tema di formazioni boschive è evidenziata dalle seguenti tabelle: tab. n Dimensione complessiva delle formazioni boschive Tipologia boschiva - Formazioni forestali Superficie (ha) Querco-carpineto della pianura alluvionale 62,00 Querceto di farnia dei greti ciottolosi 52,78 Querco-carpineto collinare 66,25 Querceto di farnia in golena 96,00 Alneto di ontano nero di bassa pianura 50,77 Saliceto di ripa 429,00 Saliceto a Salix cinerea 49,90 Castagneto dei substrati carbonatici 15,00 TOTALE FORMAZIONI FORESTALI 821,70 Relazione Generale del Documento di Piano 38

Pagina 1 di 13. rev: 07/02/2011

Pagina 1 di 13. rev: 07/02/2011 TANGENZIALE ESTERNA S.p.A. con sede legale in Milano, viale della Liberazione 18, C.F. e P.IVA e iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Milano con n. 06445740969, REA 1893940,

Dettagli

Piano di Assetto del Territorio. Regione del Veneto. Provincia di Venezia MARCON. Comune di MARCON. Ambiente, paesaggio e territorio nel PAT

Piano di Assetto del Territorio. Regione del Veneto. Provincia di Venezia MARCON. Comune di MARCON. Ambiente, paesaggio e territorio nel PAT Regione del Veneto Piano di Assetto del Territorio Provincia di Venezia Comune di MARCON MARCON Ambiente, paesaggio e territorio nel PAT LA RIFORMA URBANISTICA DELLA L. R. 11/2004 Nuova Legge Regionale

Dettagli

COMUNE DI SAN ZENONE AL LAMBRO Città Metropolitana di Milano OSSERVAZIONI IN MERITO AGLI ELABORATI RELATIVI AL PROGETTO DEFINITIVO

COMUNE DI SAN ZENONE AL LAMBRO Città Metropolitana di Milano OSSERVAZIONI IN MERITO AGLI ELABORATI RELATIVI AL PROGETTO DEFINITIVO COMUNE DI SAN ZENONE AL LAMBRO Città Metropolitana di Milano OSSERVAZIONI IN MERITO AGLI ELABORATI RELATIVI AL PROGETTO DEFINITIVO DELL AMPLIAMENTO ALLA 4A CORSIA AUTOSTRADA A1, TRATTA MILANO SUD-LODI.

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI NOME DEL PROGETTO NOME SPAZIO APERTO SP.A.C. _ 18 COMUNE Comune di Casalpusterlengo AREA (ha) 19,27 PERIMETRO (metri) 4.300 PROPRIETÀ DELL AREA Proprietà di natura privata DATA RILIEVO Novembre 2012 RILIEVO

Dettagli

Approfondimenti trasportistici

Approfondimenti trasportistici ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DELLA TANGENZIALE EST ESTERNA DI MILANO E IL POTENZIAMENTO DEL SISTEMA DELLA MOBILITÀ DELL'EST MILANESE Approfondimenti trasportistici Milano, 6 febbraio 2007

Dettagli

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO VARIANTE 4 RVC RETE VERDE COMUNALE RELAZIONE ALLA RETE VERDE PAESAGGISTICA COMUNALE.

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO VARIANTE 4 RVC RETE VERDE COMUNALE RELAZIONE ALLA RETE VERDE PAESAGGISTICA COMUNALE. COMUNE di GHEDI provincia di Brescia PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO VARIANTE 4 RVC RETE VERDE COMUNALE 1 RELAZIONE ALLA RETE VERDE PAESAGGISTICA COMUNALE ADOZIONE: Delibera consigliare n. del ESAME OSSERVAZIONI:

Dettagli

CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE giovedì 29 giugno 2017 // Centro Studi PIM - Villa Scheibler

CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE giovedì 29 giugno 2017 // Centro Studi PIM - Villa Scheibler CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE giovedì 29 giugno 2017 // Centro Studi PIM - Villa Scheibler Il PPR e i nuovi strumenti del piano per promuovere un ruolo di governance e per

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI Riqualificazione paesistico ambientale della Cascina Cappuccina NOME SPAZIO APERTO Area A COMUNE AREA (ha) 8,44 PERIMETRO (metri) PROPRIETÀ DELL AREA DATA RILIEVO RILIEVO EFFETTUATO DA Melegnano 1606 Privata

Dettagli

IL PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VENEZIA STRUTTURA E PRIMI CONTENUTI. Mestre 14 Novembre

IL PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VENEZIA STRUTTURA E PRIMI CONTENUTI. Mestre 14 Novembre IL PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI VENEZIA STRUTTURA E PRIMI CONTENUTI Mestre 14 Novembre LA LEGGE REGIONALE 11/2004 I PRINCIPI INNOVATIVI 1.Fase di concertazione obbligatoria, preliminare

Dettagli

Luisa Pedrazzini Direzione Generale Territorio e Urbanistica

Luisa Pedrazzini Direzione Generale Territorio e Urbanistica Bergamo, 27 Gennaio 2010 Luisa Pedrazzini Direzione Generale Territorio e Urbanistica www.ptr.regione.lombardia.it Verso l attuazione... LEGGE REGIONALE 11 marzo 2005, N. 12 Legge per il governo del territorio

Dettagli

La Nuova Legge Urbanistica Lombarda Legge Regionale n. 12, 11 marzo 2005

La Nuova Legge Urbanistica Lombarda Legge Regionale n. 12, 11 marzo 2005 La Nuova Legge Urbanistica Lombarda Legge Regionale n. 12, 11 marzo 2005 Gian Angelo Bravo REGIONE LOMBARDIA Direzione Territorio ed Urbanistica Unità Organizzativa Pianificazione territoriale ed urbana

Dettagli

della ALLEGATI D LINEE GUIDA METODOLOGICHE Gennaio 2010 D1 Riferimenti sovraordinati IN ADEGUAMENTO ALLA L.R. 12/2005 Adottato Approvato Proposta

della ALLEGATI D LINEE GUIDA METODOLOGICHE Gennaio 2010 D1 Riferimenti sovraordinati IN ADEGUAMENTO ALLA L.R. 12/2005 Adottato Approvato Proposta della di IN ADEGUAMENTO ALLA L.R. 12/2005 Adottato Approvato Proposta Versione dal Consiglio Provinciale con delibera n 23 del 26/05/2009 dal Consiglio Pro vinciale con delibera n 3 del 08/02/2010 Gennaio

Dettagli

Comune di. Albizzate. Provincia di Varese INDIRIZZI STRATEGICI. Marco Banderali Fabio Cervi Helga Destro Gianfredo Mazzotta Fabrizio Monza PGT

Comune di. Albizzate. Provincia di Varese INDIRIZZI STRATEGICI. Marco Banderali Fabio Cervi Helga Destro Gianfredo Mazzotta Fabrizio Monza PGT Comune di Albizzate Provincia di Varese INDIRIZZI STRATEGICI Marco Banderali Fabio Cervi Helga Destro Gianfredo Mazzotta Fabrizio Monza PGT 16 SETTEMBRE 2010 Comune di Albizzate Provincia di Varese Relazione

Dettagli

Per rendere attuabili tali proposte si propongono strumenti mirati a programmi territoriali complessivi quali Corona Verde.

Per rendere attuabili tali proposte si propongono strumenti mirati a programmi territoriali complessivi quali Corona Verde. GRUPPO DI LAVORO 2 Gli obiettivi principali del progetto e risultati attesi dalla realizzazione degli interventi in via di definizione, discussi nell ambito del gruppo di lavoro 2 sono: - recupero della

Dettagli

Piano di Governo del Territorio

Piano di Governo del Territorio Regione Lombardia COMUNE DI VIMERCATE Piano di Governo del Territorio DOCUMENTO DI PIANO ALLEGATO DP 1.0 RELAZIONE AL DOCUMENTO DI PIANO MODIFICATA IN SEGUITO ALLE CONTRODEDUZIONI ALLE OSSERVAZIONI NOVEMBRE

Dettagli

IL PIANO DEGLI INTERVENTI (PI) Documento del Sindaco del PI Aree per le attività economiche

IL PIANO DEGLI INTERVENTI (PI) Documento del Sindaco del PI Aree per le attività economiche Regione Veneto Provincia di Rovigo COMUNE DI LENDINARA IL PIANO DEGLI INTERVENTI (PI) Documento del del PI Aree per le attività economiche 4 luglio2011 Consiglio PIANO DEGLI INTERVENTI 1 2 COS È IL PIANO

Dettagli

PTCP variante 2013 di adeguamento al Piano Territoriale Regionale (PTR) Provincia di Cremona Settore Pianificazione Territoriale

PTCP variante 2013 di adeguamento al Piano Territoriale Regionale (PTR) Provincia di Cremona Settore Pianificazione Territoriale Valutazione Ambientale Strategica Assessore Giovanni Leoni Autorità procedente Arch. Maurizio Rossi Settore Pianificazione Territoriale e Trasporti Autorità competente Dott. Andrea Azzoni Settore Agricoltura

Dettagli

Analisi urbanistiche e territoriali per un progetto di Rete ecologica

Analisi urbanistiche e territoriali per un progetto di Rete ecologica Analisi urbanistiche e territoriali per un progetto di Rete ecologica Andrea Arcidiacono Silvia Ronchi Istituto Nazionale di Urbanistica 10 febbraio 2016 Sala Previato Piazza della Vittoria (ex Municipio)

Dettagli

PIANO ESECUTIVO IN VARIANTE AL PGT VIGENTE AI SENSI DEL DPR 160/2010

PIANO ESECUTIVO IN VARIANTE AL PGT VIGENTE AI SENSI DEL DPR 160/2010 PIANO ESECUTIVO IN VARIANTE AL PGT VIGENTE AI SENSI DEL DPR 160/2010 PER LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO HOTEL VINCI IN VIA XXV APRILE n. 2 A SIRMIONE, IDENTIFICATO AI MAPP. N.1 e 3 FG. 4 NCTR RRELAZIONE AI

Dettagli

Tabella degli indicatori di monitoraggio prioritari della Variante al PTCP della Provincia di Cremona del 2013

Tabella degli indicatori di monitoraggio prioritari della Variante al PTCP della Provincia di Cremona del 2013 SISTEMA INSEDIATIVO Orientare la localizzazione delle espansioni insediative verso zone a maggiore compatibilità ambientale Sup. espansione in aree compatibili (rif. A carte compatibilità del PTCP) / totale

Dettagli

CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE PTCP 2007

CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE PTCP 2007 CONFERENZA DI PIANIFICAZIONE PTCP 2007 Piacenza, Sala del Consiglio Provinciale, 12 febbraio 2008 DAL QUADRO CONOSCITIVO AL DOCUMENTO PRELIMINARE Il sistema del territorio rurale Elena Fantini Servizio

Dettagli

INCONTRI DI URBANISTICA. Dal Piano regolatore generale al nuovo Piano urbanistico comunale 1. Dal PRG al PSC

INCONTRI DI URBANISTICA. Dal Piano regolatore generale al nuovo Piano urbanistico comunale 1. Dal PRG al PSC INCONTRI DI URBANISTICA Dal Piano regolatore generale al nuovo Piano urbanistico comunale Comune di Sant Ilario d Enza 1. Dal PRG al PSC Percorso di partecipazione Ascoltare il territorio Assessorato all

Dettagli

Indice. Allegato B - Schede urbanistiche degli ambiti di trasformazione urbana. ATU_1 - Ambito viale delle Industrie - lato sud_basiano/masate

Indice. Allegato B - Schede urbanistiche degli ambiti di trasformazione urbana. ATU_1 - Ambito viale delle Industrie - lato sud_basiano/masate Indice ATU_1 - Ambito viale delle Industrie - lato sud_basiano/masate ATU_2 - Ambito via Confalonieri_Masate Allegato B - Schede urbanistiche degli ambiti di trasformazione urbana Descrizione dell area

Dettagli

Vive solo chi si muove Varese 29 marzo L attuazione della Rete Ecologica Regionale Antonio Tagliaferri Anna Rampa

Vive solo chi si muove Varese 29 marzo L attuazione della Rete Ecologica Regionale Antonio Tagliaferri Anna Rampa Vive solo chi si muove Varese 29 marzo 2012 L attuazione della Rete Ecologica Regionale Antonio Tagliaferri Anna Rampa Mission della DG e relazioni del Sistema Rurale PTR ECOSISTEMA Sistema rurale paesistico

Dettagli

All. A - variante al progetto esecutivo per la riqualificazione della S.P.14 Rivoltana

All. A - variante al progetto esecutivo per la riqualificazione della S.P.14 Rivoltana Relazione Le infrastrutture e la gestione della mobilità sono certamente una priorità per la Lombardia. In questo ambito la realizzazione del collegamento autostradale tra le città di Brescia - Bergamo

Dettagli

BA_09. AMBITO PGT : Verde urbano ( PGT adottato), Area boscata (PGT approvato in fase di pubblicazione). PROFILO DESCRITTIVO DELL AREA

BA_09. AMBITO PGT : Verde urbano ( PGT adottato), Area boscata (PGT approvato in fase di pubblicazione). PROFILO DESCRITTIVO DELL AREA SCHEDA n. : BA_09 AMBITO PGT : Verde urbano ( PGT adottato), Area boscata (PGT approvato in fase di pubblicazione). Data: 31.10.2011 Rilevatore: CG/cv DENOMINAZIONE: : Via Presolala/Via Resegone (ambito

Dettagli

PIU LIMBIATE MENO CEMENTO Via Monte Sabotino nr. 5/E Limbiate (MB) Codice Fiscale

PIU LIMBIATE MENO CEMENTO Via Monte Sabotino nr. 5/E Limbiate (MB)   Codice Fiscale Alla Provincia di Monza e della Brianza Settore Pianificazione Territoriale e Parchi Via A. Diaz, 1 20090 Monza (MB) c.a. Direttore Arch. Paolo Morazzoni OGGETTO: Osservazioni al PTCP Provincia di Monza

Dettagli

Luglio Settore Urbanistica Servizio Governo del Territorio

Luglio Settore Urbanistica Servizio Governo del Territorio Luglio 2009 Settore Urbanistica Servizio Governo del Territorio PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DOCUMENTO DI PIANO ALLEGATO A Il contesto socio-economico e territoriale del nord Milano. Le indicazioni

Dettagli

Tutela della rete idrografica e delle relative pertinenze e sicurezza idraulica. Norme di Attuazione: Titolo 4

Tutela della rete idrografica e delle relative pertinenze e sicurezza idraulica. Norme di Attuazione: Titolo 4 Tutela della rete idrografica e delle relative pertinenze e sicurezza idraulica Norme di Attuazione: Titolo 4 Elaborati grafici di riferimento: Tavola 1 OBIETTIVI DEL PTCP COORDINAMENTO dei diversi STRUMENTI

Dettagli

Casalmaggiore, 4 febbraio 2013

Casalmaggiore, 4 febbraio 2013 Progetto di Casalmaggiore, 4 febbraio 2013 Alex Massari Marco Banderali 1 Sommario SOMMARIO 1 Obiettivi del 2 Ipotesi, temi e possibili strategie del 3 Modalità operative di gestione (criteri di perequazione

Dettagli

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO 2010 DOCUMENTO DI PIANO

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO 2010 DOCUMENTO DI PIANO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO 2010 DOCUMENTO DI PIANO DP10 Scheda informativa e di attestazione per la valutazione di compatibilità con il PTCP della Provincia di Milano Modificato a seguito dell accoglimento

Dettagli

PRINCIPALI NOVITA DI PIANO DELLE REGOLE E PIANO DEI SERVIZI

PRINCIPALI NOVITA DI PIANO DELLE REGOLE E PIANO DEI SERVIZI LA VARIANTE AL PGT DI MONZA Innovazione nei processi di pianificazione integrata alla scala comunale PRINCIPALI NOVITA DI PIANO DELLE REGOLE E PIANO DEI SERVIZI Arch. Giuseppe Riva dirigente Settore Governo

Dettagli

Cintura verde a Bergamo

Cintura verde a Bergamo Cintura verde a Bergamo Riflessioni, spunti e proposte per il Governo del Territorio 27 gennaio 2007 A settembre 2006 ci eravamo lasciati con questo quadro. Cintura verde a Bergamo L insieme labile e instabile

Dettagli

ACCORDO TERRITORIALE PER GLI AMBITI PRODUTTIVI SOVRACOMUNALI

ACCORDO TERRITORIALE PER GLI AMBITI PRODUTTIVI SOVRACOMUNALI lo strumento negoziale che la Provincia e i Comuni possono utilizzare per concordare obiettivi e scelte strategiche comuni e per definire gli interventi di livello sovracomunale temporale definito da realizzare

Dettagli

LE CLASSI DI SENSIBILITA PAESISTICA

LE CLASSI DI SENSIBILITA PAESISTICA SAN GIULIANO MILANESE PGT LE CLASSI DI SENSIBILITA PAESISTICA ottobre 2008 Marco Prusicki Francesca Simonetti I riferimenti normativi L.R. n. 12/2005 Legge per il governo del territorio D.G.R. n. 8/1681

Dettagli

Il PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE

Il PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE Il PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE Anna Rossi Struttura Paesaggio www.ptr.regione.lombardia.it La Convenzione europea per il paesaggio impone l attenzione paesaggistica su tutto il territorio considerandone

Dettagli

COMUNE DI TORRE DE ROVERI VARIANTE N. 1 AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

COMUNE DI TORRE DE ROVERI VARIANTE N. 1 AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA COMUNE DI TORRE DE ROVERI VARIANTE N. 1 AL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA 1 SINTESI NON TECNICA Giugno 2016 INDICE Premessa 1. Sintesi degli obiettivi, delle finalità

Dettagli

Giornate formative: Gestione integrata delle risorse idriche la Val di Cornia come laboratorio di innovazione Mario Mar Cler ici Cler Regione

Giornate formative: Gestione integrata delle risorse idriche la Val di Cornia come laboratorio di innovazione Mario Mar Cler ici Cler Regione Giornate formative: 8,9,27 febbraio 2017 SCUOLA SUPERIORE SANT ANNA- PISA Mario Clerici Regione Lombardia I Contratti di Fiume come strumenti per la Governance partecipativa nella gestione della risorsa

Dettagli

CORSO «LA GESTIONE INTEGRATA DELLE ACQUE» 1 sezione Qualità delle acque, Paesaggio e Contratti di Fiume I Contratti di Fiume in Regione Lombardia

CORSO «LA GESTIONE INTEGRATA DELLE ACQUE» 1 sezione Qualità delle acque, Paesaggio e Contratti di Fiume I Contratti di Fiume in Regione Lombardia CORSO «LA GESTIONE INTEGRATA DELLE ACQUE» 1 sezione Qualità delle acque, Paesaggio e Contratti di Fiume I Contratti di Fiume in Regione Lombardia Sedi Territoriali di Lodi, Varese e Bergamo 27/9 3/10 10/10

Dettagli

VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO COMUNALE PER LE SCHEDE INTERVENTO 41/2 E 41/3 E IL COMPARTO RESIDENZIALE IN CORSO OGGETTO RELAZIONE GENERALE

VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO COMUNALE PER LE SCHEDE INTERVENTO 41/2 E 41/3 E IL COMPARTO RESIDENZIALE IN CORSO OGGETTO RELAZIONE GENERALE VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO COMUNALE PER LE SCHEDE INTERVENTO 41/2 E 41/3 E IL COMPARTO RESIDENZIALE IN CORSO OGGETTO RELAZIONE GENERALE Mattagnano - Inquadramento paesaggistico dell area d intervento

Dettagli

SCHEDA IDEA DI PROGETTO CONTENUTI

SCHEDA IDEA DI PROGETTO CONTENUTI CITTÀ DI CASTEL SAN GIOVANNI Prov. di Piacenza Piazza xx Settembre, 2-29015 Castel San Giovanni (PC) - Tel.: 0523/889725 - Fax 0523/843882 http://www.comune.castelsangiovanni.pc.it - e-mail: lavori pubblici.csg@sintranet.it

Dettagli

Lettura del territorio, uso del suolo e prospettive di sviluppo nel governo del territorio locale

Lettura del territorio, uso del suolo e prospettive di sviluppo nel governo del territorio locale Lettura del territorio, uso del suolo e prospettive di sviluppo nel governo del territorio locale Franco Sacchi, direttore Centro Studi PIM Presentazione del III report sul mercato degli immobili d impresa:

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA PROGETTO STRATEGICO SPECIALE VALLE DEL FIUME PO

PROTOCOLLO DI INTESA PROGETTO STRATEGICO SPECIALE VALLE DEL FIUME PO giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 2368 del 04 agosto 2009 pag. 1/5 PROTOCOLLO DI INTESA PER L ATTUAZIONE DEL PROGETTO STRATEGICO SPECIALE VALLE DEL FIUME PO TRA IL MINISTERO DELLO SVILUPPO

Dettagli

PRIN _23_09_2010. Maria Cristina Treu Carlo Peraboni

PRIN _23_09_2010. Maria Cristina Treu Carlo Peraboni PRIN _23_09_2010 Maria Cristina Treu Carlo Peraboni I CARATTERI DISTINTIVI DELLA CITTÀ IN ESTENSIONE 2 1880 1914 1950-1960 2000 Nella città in estensione sono in atto profonde trasformazioni favorite dalla

Dettagli

Il Piano di Governo del Territorio L INFRASTRUTTURA AMBIENTALE RETE ECOLOGICA COMUNALE

Il Piano di Governo del Territorio L INFRASTRUTTURA AMBIENTALE RETE ECOLOGICA COMUNALE Il Piano di Governo del Territorio L INFRASTRUTTURA AMBIENTALE RETE ECOLOGICA COMUNALE CONNETTIVITÀ URBANA Milano, 31 marzo 2015 RIFERIMENTI NORMATIVI DELLA RETE ECOLOGICA Art. 9 LR 12/2005 - Piano

Dettagli

Indice Trasporto Ferroviario

Indice Trasporto Ferroviario Indice Trasporto Ferroviario 1. LA RETE CREMONESE 17 1.1 Caratteristiche della rete 17 1.2 Studi in corso 17 1.3 Linee di intervento 18 2. L ANALISI DEGLI ITINERARI 19 2.1 Premessa 19 2.2 Collegamenti

Dettagli

Comune di Robecchetto con Induno Provincia di Milano. PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Legge Regionale 11 marzo 2005, n 12

Comune di Robecchetto con Induno Provincia di Milano. PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Legge Regionale 11 marzo 2005, n 12 Comune di Robecchetto con Induno Provincia di Milano PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Legge Regionale 11 marzo 2005, n 12 Piano di Governo del Territorio 2010 Scheda informativa e di attestazione per la

Dettagli

Desenzano del Garda ELENCO ELABORATI

Desenzano del Garda ELENCO ELABORATI Desenzano del Garda ELENCO ELABORATI L elenco degli elaborati di seguito riportato costituisce quadro di riferimento generale e completo del redigendo Piano di Governo del Territorio. Gli elaborati riportati

Dettagli

Possibilità di adeguamento rete stradale di 1 e 2 livello Capillare infrastrutturazione viaria del territorio POTENZIALITA

Possibilità di adeguamento rete stradale di 1 e 2 livello Capillare infrastrutturazione viaria del territorio POTENZIALITA POTENZIALITA Possibilità di adeguamento rete stradale di 1 e 2 livello Capillare infrastrutturazione viaria del territorio Scarsa efficienza sistema interconnessioni (tra rete stradale locale e nodi grande

Dettagli

Comune di Breno Piano di Governo del Territorio. Nuovo quadro normativo

Comune di Breno Piano di Governo del Territorio. Nuovo quadro normativo L.R. 51/1975 L.R. 12/2005 PIANO REGOLATORE GENERALE PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO APPROVAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE FDSFASDFASF APPROVAZIONE COMUNALE CON PARERE DI COMPATIBILITA AL P.T.C.P. Nuovo quadro

Dettagli

UNIONE DEI COMUNI DELLA BASSA ROMAGNA RELAZIONE DI VARIANTE AL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE TERRITORIO DEL COMUNE DI BAGNACAVALLO

UNIONE DEI COMUNI DELLA BASSA ROMAGNA RELAZIONE DI VARIANTE AL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE TERRITORIO DEL COMUNE DI BAGNACAVALLO UNIONE DEI COMUNI DELLA BASSA ROMAGNA RELAZIONE DI VARIANTE AL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE TERRITORIO DEL COMUNE DI BAGNACAVALLO Con riferimento all art 22-Modificazione della pianificazione

Dettagli

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Bellelli Sara Provincia di Mantova

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. Bellelli Sara Provincia di Mantova Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Bellelli Sara Provincia di Mantova AREA MORENICA MANTOVANA: PROGETTI, PATRIMONIO, TESORI NASCOSTI, EVENTI PATRIMONIO Villa Mirra, Cavriana, 5 maggio 2008

Dettagli

3. PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE

3. PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE 3. PROGRAMMAZIONE E PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE 22 3. Programmazione e pianificazione sovracomunale 3.1 Il P.T.C.P di Sondrio Il Piano Territoriale Provinciale di Sondrio è uno strumento urbanistico a

Dettagli

dipartimento riqualificazione urbana settore piani, programmi e progetti strategici PREVISIONI URBANISTICHE FRA CAAB, SCALO E PILASTRO

dipartimento riqualificazione urbana settore piani, programmi e progetti strategici PREVISIONI URBANISTICHE FRA CAAB, SCALO E PILASTRO dipartimento riqualificazione urbana settore piani, programmi e progetti strategici PREVISIONI URBANISTICHE FRA CAAB, SCALO E PILASTRO Quartiere San Donato 10 04 2013 Ubicazione Aree annesse sud al Caab

Dettagli

Massimo Averardi Direttore Centrale Progettazione ANAS

Massimo Averardi Direttore Centrale Progettazione ANAS Intervento Massimo Averardi Direttore Centrale Progettazione ANAS Convegno LA GESTIONE DELLA MOBILITA NELLA CITTA METROPOLITANA: PROPOSTE, PROGETTI E RISORSE PER MILANO Sala Conferenze Camera di Commercio

Dettagli

Piano di Governo del Territorio dei comuni di Sermide e Felonica. di Carlo Peraboni

Piano di Governo del Territorio dei comuni di Sermide e Felonica. di Carlo Peraboni L adeguamento del PTCP Piano di Governo del Territorio dei comuni di Sermide e Felonica di Carlo Peraboni 16 luglio 2009 2 L approvazione della Legge 12/05 ha rappresentato un importante momento di riflessione

Dettagli

Piano della città pubblica

Piano della città pubblica La Legge Regionale n 12/2005 Legge per il governo del territorio. I temi e le esperienze Politecnico di Milano Polo Regionale di Mantova Aula Magna - Via Scarsellini, 15 Mantova 30 novembre 2006 Studi

Dettagli

6. ANALISI DELLA PROGRAMMAZIONE E DELLA PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE E SETTORIALE

6. ANALISI DELLA PROGRAMMAZIONE E DELLA PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE E SETTORIALE 6. ANALISI DELLA PROGRAMMAZIONE E DELLA PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE E SETTORIALE Per il reperimento delle informazioni necessarie il Documento di Piano ed il Rapporto Ambientale si avvalgono in via prioritaria

Dettagli

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA del Piano di Governo del Territorio del Comune di PONTERANICA. Assemblea pubblica.

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA del Piano di Governo del Territorio del Comune di PONTERANICA. Assemblea pubblica. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA del Piano di Governo del Territorio del Comune di PONTERANICA Assemblea pubblica 30 Giugno 2017 perché si fa La valutazione Ambientale Strategica è stata introdotta dalla

Dettagli

RECEPIMENTO DELLA PIANIFICAZIONE LOCALE (PGT) DI INTERESSE SOVRACOMUNALE DI PROSSIMA ADOZIONE

RECEPIMENTO DELLA PIANIFICAZIONE LOCALE (PGT) DI INTERESSE SOVRACOMUNALE DI PROSSIMA ADOZIONE A) COMUNE DI CASSINA DE PECCHI Provincia di Milano AREA 5 URBANISTICA/LAVORI PUBBLICI/DEMANIO E PATRIMONIO Servizio Gestione Territorio - Urbanistica RECEPIMENTO DELLA PIANIFICAZIONE LOCALE (PGT) DI INTERESSE

Dettagli

AUTOSTRADA BRONI STROPPIANA

AUTOSTRADA BRONI STROPPIANA L autostrada del riso: un ponte verso il rilancio economico del vercellese e del pavese. La situazione del progetto e le prospettive Settore Pianificazione Promozione Territoriale Energia Manuela Ranghino

Dettagli

Allegato 3.A. Matrici di coerenza degli Obiettivi del PSC con gli Obiettivi del PTCP. AMBITER s.r.l. 1

Allegato 3.A. Matrici di coerenza degli Obiettivi del PSC con gli Obiettivi del PTCP. AMBITER s.r.l. 1 Allegato 3.A Matrici di coerenza degli Obiettivi del PSC con gli Obiettivi del PTCP AMBITER s.r.l. 1 Obiettivi del PTCP Asse 1 La qualità dell ambiente Riconnettere e riqualificare gli spazi naturali frammentati

Dettagli

PROPOSTA DI MODIFICA AL PIANO REGIONALE DEI TRASPORTI PRIT 98/2010

PROPOSTA DI MODIFICA AL PIANO REGIONALE DEI TRASPORTI PRIT 98/2010 PROVINCIA DI BOLOGNA P PIANO DELLA MOBILITÀ P R O V I N C I A L E P PROPOSTA DI MODIFICA AL PIANO REGIONALE DEI TRASPORTI PRIT 98/2010 VARIANTE AL PTCP STESURA ADOTTATA maggio 2008 Proposta di modifica

Dettagli

3. LA CLASSIFICAZIONE DEL TERRITORIO 6

3. LA CLASSIFICAZIONE DEL TERRITORIO 6 INDICE 1. PREMESSA 3 2. RIFERIMENTI NORMATIVI 4 3. LA CLASSIFICAZIONE DEL TERRITORIO 6 4. RAPPORTI DEL PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DI PAULLO CON I PIANI DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEI COMUNI CONFINANTI

Dettagli

REM (Rete Ecologica Marche) Attuazione macroprogetto Parco del Conero_07 marzo arch. Roberta Caprodossi arch. Massimo Spigarelli

REM (Rete Ecologica Marche) Attuazione macroprogetto Parco del Conero_07 marzo arch. Roberta Caprodossi arch. Massimo Spigarelli REM (Rete Ecologica Marche) Attuazione macroprogetto Parco del Conero_07 marzo 2013 Visione guida alcune linee strategiche Rappresentazione ideogrammatica degli interventi strategici proposti in

Dettagli

Obiettivi Articolazione del lavoro 49 interviste molteplicità di materiali

Obiettivi Articolazione del lavoro 49 interviste molteplicità di materiali Obiettivi Costruire un ampio processo di coinvolgimento dei soggetti locali ed individuare problematicità, risorse, punti di attenzione utili ad alimentare la riflessione preliminare alla redazione del

Dettagli

Il paesaggio delle cascine: esemplificazione metodologica per l'analisi paesisitica ed un progetto di fruizione del territorio

Il paesaggio delle cascine: esemplificazione metodologica per l'analisi paesisitica ed un progetto di fruizione del territorio Il paesaggio delle cascine: esemplificazione metodologica per l'analisi paesisitica ed un progetto di fruizione del territorio arch. Antonio rubagotti PREMESSA METODOLOGICA ESEMPLIFICAZIONE DI UNA METODOLOGIA

Dettagli

Piano di Governo del Territorio

Piano di Governo del Territorio Lunedì Piano di Governo del Territorio ADOZIONE Massimo Giuliani Gli strumenti che costituiscono il io Obiettivi Analisi del contesto Valutazione Ambientale Strategica DOCUMENTO DI PIANO Prescrizioni Direttive

Dettagli

Le compensazioni ambientali nella pianificazione per la tutela ed il governo del territorio

Le compensazioni ambientali nella pianificazione per la tutela ed il governo del territorio Le compensazioni ambientali nella pianificazione per la tutela ed il governo del territorio Le compensazioni nei Piani Territoriali Regionali d Area (PTRA) Direzione Generale Territorio e Urbanistica arch.

Dettagli

Indice Premessa Le modalità di integrazione delle considerazioni ambientali nel PTCP 2007 Il monitoraggio del RUE

Indice Premessa Le modalità di integrazione delle considerazioni ambientali nel PTCP 2007 Il monitoraggio del RUE Dichiarazione di sintesi relativa alla procedura di valutazione ambientale RUE del Comune di Vigolzone (ai sensi dell art. 17 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.) Indice Premessa Le modalità di integrazione delle

Dettagli

Parco agricolo e cintura verde per la grande Bergamo

Parco agricolo e cintura verde per la grande Bergamo Strategie e politiche regionali per l ambiente e lo sviluppo rurale Parco agricolo e cintura verde per la grande Bergamo Paolo Lassini Dg. Agricoltura Agricoltura e realtà metropolitana: situazione attuale

Dettagli

CONTRIBUTI AL PRELIMINARE DI PIANO URBANISTICO COMUNALE E AL PRELIMINARE DI RAPPORTO AMBIENTALE

CONTRIBUTI AL PRELIMINARE DI PIANO URBANISTICO COMUNALE E AL PRELIMINARE DI RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE DI PIANO URBANSTICO COMUNALE CONTRIBUTI AL PRELIMINARE DI PIANO URBANISTICO COMUNALE E AL PRELIMINARE DI RAPPORTO AMBIENTALE PREMESSA... 2 1 ESITI DELLA FASE DI CONSULTAZIONE... 2 2 CONTRIBUTI...

Dettagli

PARCO DEL GELSO. Elementi identificativi Inquadramento territoriale...672

PARCO DEL GELSO. Elementi identificativi Inquadramento territoriale...672 PARCO DEL GELSO Elementi identificativi...668 Inquadramento territoriale...672 666 ELEMENTI IDENTIFICATIVI DENOMINAZIONE: Parco del Gelso Codice PLIS: PL_222 PROVINCE: Milano. COMUNI: Marcallo con Casone,

Dettagli

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO ADOTTATO CON DELIBERA C.C. PUBBLICATO APPROVATO DAL C.C. CON DELIBERA PUBBLICATO SUL BURL IL TECNICO ESTENSORE IL SINDACO n del il n del n del IL SEGRETARIO COMUNALE IN

Dettagli

LR 11/04, "Norme per il governo del territorio" Sostituisce il regime urbanistico della LR 61/85 e della LR 24/85

LR 11/04, Norme per il governo del territorio Sostituisce il regime urbanistico della LR 61/85 e della LR 24/85 LA NUOVA LEGGE URBANISTICA LR 11/04, "Norme per il governo del territorio" Sostituisce il regime urbanistico della LR 61/85 e della LR 24/85 PRG PRC Piano Regolatore Generale Piano Regolatore Comunale

Dettagli

Paesaggio e governance in Piemonte tra conservazione e innovazione. Il Piano paesaggistico del Piemonte. Torino, Villa della Regina 19 aprile 2016

Paesaggio e governance in Piemonte tra conservazione e innovazione. Il Piano paesaggistico del Piemonte. Torino, Villa della Regina 19 aprile 2016 Paesaggio e governance in Piemonte tra conservazione e innovazione Il Piano paesaggistico del Piemonte Torino, Villa della Regina 19 aprile 2016 Regione Piemonte Direzione Ambiente Governo e Tutela del

Dettagli

Presentazione del Contratto di Fiume e del Programma di Lavoro

Presentazione del Contratto di Fiume e del Programma di Lavoro Enti promotori: Presentazione del Contratto di Fiume e del Programma di Lavoro CONTRATTO DI FIUME ALTO PO 09/07/2011 A cura dell Assistenza Tecnica: S&T soc.coop., Achab srl, Corintea soc.coop., Endaco

Dettagli

Numero localizzazione Via del Rio. Estratto della carta di Fattibilità Geologica:

Numero localizzazione Via del Rio. Estratto della carta di Fattibilità Geologica: Comune di ROÉ VOLCIANO provincia di Brescia VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA alla VAS della VARIANTE al Piano dei Servizi e al Piano delle Regole del PGT RAPPORTO AMBIENTALE PRELIMINARE Numero localizzazione

Dettagli

Comune di Cremona. Accordo Territoriale Verso il Contratto di Fiume

Comune di Cremona. Accordo Territoriale Verso il Contratto di Fiume Comune di Cremona Accordo Territoriale Verso il Contratto di Fiume I Contratti di fiume art. 68 -bis del D.Lgs 152/2006 (articolo introdotto dall'art. 59 della legge n. 221 del 2015) 1. I contratti di

Dettagli

5 capitolo VERSO IL PGT: TEMI E SCENARI. 5.1 Progettare per sistemi

5 capitolo VERSO IL PGT: TEMI E SCENARI. 5.1 Progettare per sistemi 5 capitolo VERSO IL PGT: TEMI E SCENARI Verso il PGT: temi e scenari Progettare per sistemi 5.1 Progettare per sistemi Le indicazioni progettuali attribuite ai diversi strumenti che compongono il PGT devono

Dettagli

Relazione tecnica-illustrativa

Relazione tecnica-illustrativa Relazione tecnica-illustrativa Inquadramento territoriale: il PGT Vigente L attuale PGT Vigente prevede la realizzazione di un sistema di piste ciclopedonali facendo proprio lo studio BICIPLAN del Coordinamento

Dettagli

Figura Procedimento per la redazione delle Carte degli ambiti agricoli, dalla relazione del Ptcp vigente

Figura Procedimento per la redazione delle Carte degli ambiti agricoli, dalla relazione del Ptcp vigente 7.3.3. Le indicazioni avanzate dagli studi del Ptcp vigente Onde strutturare un quadro d insieme delle pressioni e dei limiti connessi all assetto in essere, che consideri le indicazioni della pianificazione

Dettagli

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO VERANO BRIANZA

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO VERANO BRIANZA PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO VERANO BRIANZA DOCUMENTO DI PIANO Struttura del piano 1. QUADRO CONOSCITIVO Relazione del Quadro Conoscitivo [Quadro programmatico e conoscitivo] DP 0.1 Base AFG DBT10 DP

Dettagli

VARIANTE SPECIFICA 1/2018 al PRG 95 approvato con Delibera provinciale n. 453 del

VARIANTE SPECIFICA 1/2018 al PRG 95 approvato con Delibera provinciale n. 453 del COMUNE DI RUSSI PROVINCIA DI RAVENNA VARIANTE SPECIFICA 1/2018 al PRG 95 approvato con Delibera provinciale n. 453 del 30.04.1997 redatta ai sensi dell art. 4 comma 4 lettera e) e dell art. 53 della L.R.

Dettagli

L esplicitazione delle ricadute operative derivanti dall analisi di coerenza esterna per la redazione del Piano di governo del territorio di Robecco

L esplicitazione delle ricadute operative derivanti dall analisi di coerenza esterna per la redazione del Piano di governo del territorio di Robecco L esplicitazione delle ricadute operative derivanti dall analisi di coerenza esterna per la redazione del Piano di governo del territorio di Robecco sul Naviglio L analisi di coerenza esterna all interno

Dettagli

legge regionale per il governo del territorio (legge regionale 11 marzo 2005, n. 12) 14 febbraio 2015

legge regionale per il governo del territorio (legge regionale 11 marzo 2005, n. 12) 14 febbraio 2015 legge regionale per il governo del territorio (legge regionale 11 marzo 2005, n. 12) 14 febbraio 2015 legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 Parte I - Pianificazione del territorio: strumenti di governo

Dettagli

1. Consumo di suolo - Soglia di riduzione del consumo di suolo

1. Consumo di suolo - Soglia di riduzione del consumo di suolo ALLEGATO 1 PROPOSTA DI CRITERI DI INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI PUBBLICI E DI INTERESSE PUBBLICO O GENERALE DI RILEVANZA SOVRACOMUNALE PER I QUALI NON TROVANO APPLICAZIONE LE SOGLIE DI RIDUZIONE DEL

Dettagli

10 SETTEMBRE 2009 CONFERENZA DI V.A.S. INTERMEDIA CITTA DI SAMARATE RAPPORTO AMBIENTALE

10 SETTEMBRE 2009 CONFERENZA DI V.A.S. INTERMEDIA CITTA DI SAMARATE RAPPORTO AMBIENTALE 10 SETTEMBRE 2009 CONFERENZA DI V.A.S. INTERMEDIA CITTA DI SAMARATE - INDICE DEL : 1. PREMESSA...5 2. INTRODUZIONE ALLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA...7 2.1 Elementi salienti dalla Valutazione Ambientale

Dettagli

COMUNE DI VIDOR. Relazione di sintesi. Adeguamento comunale alla D.G.R. n-1047 del

COMUNE DI VIDOR. Relazione di sintesi. Adeguamento comunale alla D.G.R. n-1047 del COMUNE DI VIDOR Adeguamento comunale alla D.G.R. n-1047 del 18.06.2013 LR n.50 del 28.12.2012 Indirizzi per lo sviluppo del sistema commerciale di sintesi Data 19.12.2013 Versione 1.0 accompagnatrice di

Dettagli

Comune di Pradalunga

Comune di Pradalunga Comune di Pradalunga Provincia di Bergamo RELAZIONE URBANISTICA PER L ATTUAZIONE DEL PIANO DI LOTTIZZAZIONE ATR1B (Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n... del...) a seguito di adozione della

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI NOME DEL PROGETTO NOME SPAZIO APERTO OsioSopra_12 COMUNE Osio Sopra AREA (ha) 2,292 PERIMETRO (metri) 1221 PROPRIETÀ DELL AREA Privata DATA RILIEVO 3 dicembre 2013 RILIEVO EFFETTUATO DA Massimo Bernardelli

Dettagli

DATI TERRITORIALI UTILIZZO DEL SUOLO

DATI TERRITORIALI UTILIZZO DEL SUOLO Consorzio Bonifica Muzza Bassa Lodigiana via Nino Dall Oro 4-26900 LODI tel. 0371-420189 r.a. fax 0371-50393 email: cmuzza@muzza.it PRESIDENTE: Ettore Grecchi COLLABORAZIONI ESTERNE: DIRETTORE GENERALE:

Dettagli

Comune di Graffignana

Comune di Graffignana Comune di Graffignana Provincia di Lodi Graffignana, lì 13 Giugno2011. Prot. n 3622 DICHIARAZIONE DI SINTESI Ai sensi dell art. 9, Direttiva 2011/42/CE punto 5.16, D.C.R. 351 del 13.03.2007, D.G.R. 8/6420

Dettagli

Mincio IL MINCIO E I SUOI TERRITORI. Contratti di Fiume. 8 giugno 2016 Mantova. Mario Clerici DG Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile

Mincio IL MINCIO E I SUOI TERRITORI. Contratti di Fiume. 8 giugno 2016 Mantova. Mario Clerici DG Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Mincio IL MINCIO E I SUOI TERRITORI I Contratti di Fiume 8 giugno 2016 Mantova Mario Clerici DG Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Il Tema COME RENDERE PIU EFFICIENTI ED EFFICACI LE POLITICHE DI

Dettagli

PAT MIRANO OBIETTIVI/AZIONI/DIMENSIONAMENTO

PAT MIRANO OBIETTIVI/AZIONI/DIMENSIONAMENTO ELABORAZIONE DI SINTESI 20 GIUGNO 2016 2 OBIETTIVI 1 SISTEMA AMBIENTALE STORICO PAESAGGISTICO RIDURRE IL RISCHIO IDRAULICO LIMITARE USO DI SUOLO AGRICOLO SVILUPPARE LA RETE ECOLOGICA E LA BIODIVERSITA

Dettagli

Comune di Seriate. Piano di Governo del Territorio

Comune di Seriate. Piano di Governo del Territorio Comune di Seriate Piano di Governo del Territorio Parte generale Dicembre 2011 AEGIS s.r.l. Cantarelli & Partners L.R. 51/1975 L.R. 12/2005 PIANO REGOLATORE GENERALE (P.R.G.) PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

Dettagli

PROGETTO URBANO INTERPRETAZIONE INDIRIZZI PROGRAMMATICI E SCENARI

PROGETTO URBANO INTERPRETAZIONE INDIRIZZI PROGRAMMATICI E SCENARI PROGETTO URBANO INTERPRETAZIONE INDIRIZZI PROGRAMMATICI E SCENARI cosa abbiamo fatto fino ad ora? sommaria analisi storica ed evolutiva del quartiere verifiche di Piano : contesto territoriale, spazi pubblici

Dettagli

Privata mq. 0,5 mq/mq. 0,2 mq/mq. 0,1 mq/mq. 40% ur 60% ut

Privata mq. 0,5 mq/mq. 0,2 mq/mq. 0,1 mq/mq. 40% ur 60% ut Schede aree di trasformazione AREA B6 Ex Area SNIA- Viscosa Proprietà Superficie Indice (mq/mq) Indice premiale (mq/mq) Indice perequativo (mq/mq) Destinazioni d uso Privata 447.450 mq 0,5 mq/mq 0,2 mq/mq

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI NOME DEL PROGETTO NOME SPAZIO APERTO SP.A.C._22 COMUNE Casalpusterlengo AREA (ha) 5,8 PERIMETRO (metri) 1714 PROPRIETÀ DELL AREA privata DATA RILIEVO Maggio 2013 RILIEVO EFFETTUATO DA Landmarkstudio Motivo

Dettagli

REVISIONE GENERALE DEL COMUNALE COMUNE DI BARDONECCHIA NUOVO PIANO REGOLATORE COMUNALE

REVISIONE GENERALE DEL COMUNALE COMUNE DI BARDONECCHIA NUOVO PIANO REGOLATORE COMUNALE REVISIONE GENERALE DEL PIANO REGOLATORE COMUNALE 2 CHE COS E UN PRGC Due fondamentali ruoli: - Regolare le trasformazioni edilizie e urbanistiche secondo un disegno organico - Costruire un quadro strategico

Dettagli